Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
26-03-1972 - Giornata: 27 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Belluno AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 36. rig. Proietti Farinelli V.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Fusi Giuseppe, Maldera (II) Attilio Benedetto, De Luca Sergio, Paparelli Ezio, Paesanti Paolo, Mantellato Bruno [22. Bergamo Paolo], Di Pucchio Claudio, Proietti Farinelli Vincenzo, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Vincenzi Silvano All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
BELLUNO AC: Bubacco, Cecco, Grion, Valmassoi, Cerantola, Moretti, Argenta, Canella, Inferrera, Zardo, Flaborea [80. Rigo]. A disp.: Del Paos. All.: Beraldo Eros

Arbitro: Clerico Alessio (Chiavari)
Note
Ammoniti Inferrera [A], Bergamo [B], Valmassoi [B] Spettatori: circa 5000 di cui 3300 paganti, per un incasso di L. 5.700.000. Angoli: 4-3 giornata di sole (scialbo), leggero vento fondo del terreno ottimo Inizio gara ore 15.00

Commento
Recuperi: Derthona - Piacenza 0-1 ALESSANDRIA ALLA GARIBALDINA LA SPUNTA SU UN GRINTOSO BELLUNO Dopo la sospensione di Mario David e l'affidamento della conduzione tecnica al "duo" Pietruzzi - Armano, maggiore determinazione e volontà CON UNA RETE MESSA A SEGNO DA PROIETTI SU CALCIO DI RIGORE, al 39’ del primo tempo, l’Alessandria ha rotto l’incantesimo dei pareggi interni tornando alla vittoria dopo un mese. L’ultimo successo era stato colto dai grigi contro l’Udinese, prima della duplice trasferta di Venezia - Cremona e il derby con il Derthona. Il confronto con i bellunesi rivestiva particolare importanza dopo l’improvvisa ''sospensione” dell’allenatore Mario David, un vero fulmine a ciel sereno dopo il settimo pareggio interno con i cugini. Una decisione grave, assunta dai dirigenti nel momento in cui il campionato è veramente aperto a tutte le soluzioni. L’ing. Sacco ed i suoi collaboratori, proprio per scuotere l’ambiente, per vivacizzare e responsabilizzare i giocatori, hanno giocato con decisione la loro carta . Una carta alquanto pericolosa, considerato che il tempo stringe e non consente possibili rimonte. Proprio per evitare rivoluzionamenti alla base, è stata adottata la saggia decisione di affidare la conduzione a Mario Pietruzzi con la supervisione di Ginetto Armano. Le ripercussioni fuori dall’ambito della società, sono state positive in quanto sono state create le basi per riavvicinare i tifosi ai giocatori. Si trattava di vedere cosa sarebbe accaduto sul campo di gioco. L’Alessandria responsabilizzata al massimo, ha risposto positivamente alla sollecitazione pur denunciando i suoi limiti in fase di impostazione del gioco. Non si poteva certo pretendere il classico colpo di bacchetta magica che trasforma un complesso che sinora era riuscito ad esprimere — solo in rare occasioni — il peso del suo potenziale umano. Pietruzzi, sin dalla vigilia, aveva detto a chiare lettere che non ci si poteva attendere miracoli: si sarebbe proseguito sulla strada di David cercando di correggere gli errori evidenziati in campionato. Partendo da questo presupposto le innovazioni sono state poche, ma diremmo determinanti. Il settore tecnico, quale prima m ossa tattica, ha rinforzato e rinvigorito il centrocampo allo scopo di avere una base di lancio per le punte. Scopo della cerniera pure quello di evitare un troppo gravoso lavoro per la retroguardia che, in diverse occasioni, era venuta a trovarsi piuttosto sbilanciata su improvvisi capovolgimenti di fronte . Evidente pure l’intenzione di non sottoporre Lorenzetti a faticose rimonte in fase offensiva. Dalla zona centrale , si sono snodate le azioni alessandrine che non potevano certo trovare quella incisività auspicata dai tifosi in quanto si trattava in primo luogo di varare una modifica al modulo sperimentato sin ora. Il successo è giunto con un calcio di rigore in eccepibile: le occasioni da goal sono state numerose e, a differenza di precedenti partite , sono state concluse, anche se a volte troppo affrettatamente, è mancato solo lo stacco della classe. Alla terza e ultima sospensione del campionato, l’Alessandria si trova in piena zona promozione ad un punto dalla coppia Lecco Solbiatese che, a loro volta, l’hanno spuntata con una sola re te di scarto. I grigi hanno scavalcato la Cremonese sonoramente battuto a Rovereto e raggiunto il Venezia che ha diviso la posta sul sempre scottante campo di Imperia. La decisione finale la si avrà dunque nelle restanti 11 partite finali: l’Alessandria ne disputerà 6 in casa e 5 in trasferta. Per l’undici affidato alle cure di Pietruzzi, la svolta la si potrebbe avere alla ripresa delle ostilità, su quell’« Appiani » di Padova che lo scorso anno fu fatale a Manente e ai suoi ragazzi. Di questo confronto avremo modo di parlare la prossima settimana. Restiamo al confronto di domenica con il Belluno un undici sceso al ”Moccagatta” per difendere lo zero a zero. La tattica dei giallo-blu era stata azzeccata: difesa arcigna, centrocampo guardingo. Proprio per la tattica rinunciataria degli ospiti, i grigi sono subito venuti a trovarsi con un uomo in più, Paesanti. Il forte mediano che non riesce a trovare lo spunto conclusivo dello scorso anno, ha svolto un notevole lavoro di collegamento nella metà campo avversaria. Sostenuto validamente dalla « cerniera » che aveva il perno in Di Pucchio, Paesanti si è incuneato con frequenza sulla sinistra dialogando con Vanzini e creando spazio per Lorenzetti e Bergamo. Nella parte iniziale della contesa l’assenza di un vero goleador è risultata evidente in quanto Proietti, pur ammirevole per volontà e determinazione, si trova a disagio davanti alla porta avversaria. L’intendimento di Pietruzzi e Armano, così ci è parso di capire, era quello di inserire in fase di conclusione, Lorenzetti, proprio sfruttando i suoi spunti, le impennate improvvise. A sbrogliare la matassa dopo un periodo di supremazia, seppure costante, ma sterile ecco l’imprevisto infortunio a Mantellato che, per i grigi, è sempre una pedine tutt’altro che disprezzabile. Bergamo che era stato portato in panchina come "tredicesimo ” ha fatto la sua apparizione al centro mentre Proietti è stato dirottato sulla destra . L ’ex milanista a contatto con una retroguardia che non faceva complimenti ha fatto sentire tutto il suo . . peso. Il diretto controllore si è accorto che il nuovo venuto gli avrebbe dato del filo da torcere e così tutta la retroguardia giallo-blù. Proietti dal canto suo, avendo maggiore spazio per manovrare ha fatto cose egregie dimostrando molta versatilità per il ruolo di emergenza. I grigi si sono fatti più intraprendenti tanto è vero che Lorenzetti, non certo all’apice della forma, non ha rinunciato alla lotta gettandosi mischia. Abbiamo parlato di dominio sterile essendo mancate le reti. Occorre tuttavia evidenziare che questa volta le azioni d a goal sono state costruite e portate a termine seppure senza fortuna. Sui tiri di Proietti, Vanzini o Lorenzetti il pallone ha sempre trovato la gamba di un difensore veneto. Si direbbe che era scritto nel grande libro del destino che tutto quel gran affaccendarsi dovesse rimanere senza esito. Eppure l’Alessandria vista in campo durante i novanta minuti di lotta aveva qualcosa in più rispetto alle precedenti prove. Si notava, ad esempio, una maggiore determinazione da parte degli undici uomini schierati, la volontà di risalire la corrente, di d are una dimostrazione visiva di quanto gli stessi erano in grado di compiere. Poi dopo tanto premere, ecco l’azione del rigore: centro di Vanzini, sulla palla si avventa Bergamo, ma Griolo afferra per un braccio senza troppi complimenti. Il rigore è indiscutibile e Clerico non indugia un istante. Per i cinquemila sugli spalti attimi di suspence poi Proietti si incarica di fa re giustizia. Il ragazzo finta sulla sinistra di Bubacco e poi lo infila di precisione sulla destra . Bravo, una esecuzione veramente perfetta. Nella ripresa il monologo dei grigi è proseguito: prima Maldera autore di una sgroppata magnifica, poi Bergamo, ancora Proietti ed infine Lorenzetti. E’ finita con una rete di scarto, ma i grigi hanno ampiamente meritato i due punti contro un Belluno la cui classifica parla molto chiaro. Una vittoria che è indubbiamente di buon auspicio per il futuro. Dall’Alessandria ci si attende qualcosa in più, ma la " cura ” di Pietruzzi e Armano non poteva certo esprimersi in una sola settimana . La sospensione del campionato per la parentesi dell’incontro intenzionata le giunge propizia per i giocatori e i tecnici. I primi avranno modo di ricaricarsi psicologicamente oltre che atleticamente : i ragazzi san n o che questo deve essere l’anno della riscossa. Parlando con i giocatori abbiamo avuto netta l’impressione della loro responsabilizzazione. L’atmosfera piuttosto pesante che si respirava negli ultimi tempi, si è attenuata , e la dimostrazione l’abbiamo avuta sin d a domenica scorsa. Pietruzzi e Armano che si sono assunti l’onere di guida re la navicella nella parte più difficile del campionato lavoreranno sodo: quello stretto con l’ing. Sacco è un patto d’orgoglio. Entrambi conoscono profondamente l’ambiente in cui devono operare e partendo dagli elementi in loro possesso non dovrebbero fallire la prova. Gli sportivi che in questi mesi hanno seguito la squadra nella buona come n ella cattiva sorte non mancheranno in queste settimane di stringersi ancora più attorno ai giocatori a ai dirigenti. Più che le critiche, in questo momento, devono valere l’entusiasmo, l’attaccamento ai colori sociali. Solo se la Alessandria troverà queste condizioni il tanto sospirato traguardo potrà essere rag giunto . Domenica è Pasqua e, come vuole la tradizione, è tempo di uova e di... sorprese. L’augurio che formuliamo ai giocatori, ai tecnici, ai dirigenti è quello di una ripresa delle ostilità in un ambiente veramente nuovo e sereno. All’ing. Sacco un ringraziamento particolare perchè, avendo compreso lo stato d’animo che si era venuto a determinare, ha assunto una grave responsabilità: quella della decisa sterzata della guidate della squadra. Lo ha fatto nella convinzione di contribuire veramente alla promozione di quell’Alessandria che sta veramente a cuore a migliaia di tifosi sparsi in ogni angolo d ella provincia. Di questo atto, certamente non compiuto a cuore leggero, gli sportivi gli danno atto e gli stringono la mano. Auguri dunque presidente. senza rancore e senza riserve, auguri nuovamente sinceri per le fortune dei grigi. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA SU RIGORE SUPERA IL BELLUNO: 1-0 Dopo l'esonero di David è migliorato l'impegno dei grigi - Ora si aspettano progressi anche nel gioco La nuova gestione tecnica dei grigi ha ottenuto il suo primo risultato: i grigi hanno battuto il Belluno per 1 a 0, grazie ad un calcio di rigore che Proietti ha opportunamente trasformato al 38' minuto del primo tempo. Non è molto ma è già un passo avanti rispetto ai monotoni e deludenti pareggi casalinghi di altre occasioni. Non si può dire che la squadra sia apparsa completamente cambiata nei confronti della partita di domenica scorsa. Si è notato comunque un maggiore impegno, una grinta notevole ed una grande voglia di vincere. Probabilmente tutto questo non è soltanto II frutto dell'esonero, ufficialmente temporaneo, di Mario David (che quasi con certezza non riprenderà più la guida dell'Alessandria) ma anche il risultato delle minacce velate od anche aperte dei dirigenti nei confronti dei giocatori elio ora dovrebbero sentirsi maggiormente responsabilizzati. Ma veniamo all'analisi delle modifiche che l'allenatore Mario Pietruzzi ed il direttore tecnico Gino Armano hanno apportato alla formazione per ovviare agli inconvenienti che la squadra aveva denunciato sinora in molte occasioni. Si è ricostituita la coppia di terzini ex-capelloni Maldera-Fusi (entrambi con i capelli tagliati torse per umiltà), mentre Paesanti ha ripreso il suo posto in mediana. Lorenzetti e Di Pucchio sono nuovamente nel classico ruolo di mezz'ala. Con la maglia numero 9 è stato impiegato per 22 minuti Proietti, che ha dovuto poi trasferirsi all'ala in sostituzione di Mantellato (strappo muscolare) cedendo il posto al giovane Bergamo. Cosi schierata l'Alessandria possiede una maggiore spinta offensiva o riesce a rendersi più pericolosa sotto la porta avversaria. Tuttavia l'incontro di ieri non può fornire un giudizio definitivo sull'esatto valore di queste innovazioni. Per due motivi: primo, perché sono passati pochi giorni dal cambiamento d'assetto ed i giocatori si trovano ad essere in « rodaggio » nella nuova formazione; secondo perché il Belluno, contrariamente a quanto si poteva prevedere ha giocato una partita-catenaccio, puntando esclusivamente al pareggio. Con gli undici veneti schierati quasi sempre In area a fare « muro », era impossibile muoversi con disinvoltura, creando oltre le occasioni anche un gioco tecnicamente pregevole. Quindi se la vittoria è venuta soltanto su rigore, non si può fare un appunto ai grigi. Del resto il penalty non è stato generato dal caso, ma è venuto in seguito alla pressione continua di Lorenzetti e compagni, ed è stato Bergamo a propiziare il penalty. Il centravanti è apparso migliorato rispetto alle precedenti esibizioni (e la nota positiva riguarda anche Maldera, mentre Fusi ha fatto il possibile perché non è ancora fisicamente a posto) ed è stato appunto nel corso di una sua azione, quando al 38' il duro Grion lo ha falciato ingenuamente in area, che, l'arbitro Clerico si è visto costretto ad assegnare'il rigore trasformato in rete da Proietti con un tiro quasi centrale che ha però spiazzato Bubacco. In definitiva una partita che può essere definita costruttiva per il futuro, anche se non ha fatto vedere — e nemmeno era possibile — grandissime cose. Il risultato migliore, lo ripetiamo, l'Alessandria lo ha ottenuto sul piano dell'Impegno ed il merito, bisogna dirlo, va quasi esclusivamente al giocatori. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Rovereto Cremonese 3-0 Verbania - Derthona 1-0 Piacenza - Padova 1-1 Lecco - Pro Patria 1-0 Pro Vercelli - Savona 1-0 Solbiatese - Seregno 1-0 Treviso - Trento 1-1 Legnano - Udinese 1-1 Imperia - Venezia 1-1 CLASSIFICA: Lecco, Solbiatese p. 35; Venezia, Alessandria 34; Cremonese 33; Udinese 32; Padova. Belluno, Trento 29; Derthona 28; Verbania 26; Legnano 25; Savona, Seregno 24; Piacenza 23; Rovereto, Treviso 21; Pro Patria 20; Pro Vercelli, Imperia 19. Marcatori: 12 reti: Boscolo (Padova); 10 reti: Foglia (Solbiatese); 9 reti: Chinellato (Lecco), Bellinazzi (Venezia), Silva (Cremonese) e Bordon (Udinese); 8 reti: Goffi e Marchi (Lecco), Ciclitira (Venezia), Calloni (Verbania); 7 reti: Giordano (Imperia), Mazzo. Ieri (Seregno) Il punto sul campionato Un giusto pareggio ha sigillato la sfida tra Imperia e Venezia con i liguri che hanno raggiunto il pareggio a sette minuti dalla fine del match. Con la vittoria di misura sul Savona, la Pro Vercelli ha compiuto il primo passo verso la salvezza: non giocando bene, non ha mai corso particolari pericoli. Ancora una superba prova del Verbania sul Derthona apparso irriconoscibile e deconcentrato che ha impostato la gara sulla difesa a oltranza.