Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
30-04-1972 - Giornata: 31 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 70. Sassaroli G.[A] 3. Bolchi [Pr]

Alessandria US Vincenzi Silvano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Paesanti Paolo, Magri Pier Luigi, Paparelli Ezio, Di Pucchio Claudio, Mantellato Bruno, Proietti Farinelli Vincenzo [57. Sassaroli Gianni], Bergamo Paolo, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Ciceri Santino All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Anelli, Fregonas, Dalle Carbonare, Frigerio, Monico, De Bernardi, Missoli [70. Calloni], Bolchi, Cortesi, Denti, Casna. A disp.: Chiaravalle. All.: Bolchi Bruno -Burini Renzo

Arbitro: Andreoli Gianluca (Padova)
Note
Ammoniti: Lorenzetti [A], Fregonas [P], Di Pucchio [A]. Spettatori: 6000 circa, di cui 3886 paganti, per un incasso di L. 5.747.000. Angoli: 15-1 Giornata di sole, temperatura mite, fondo del terreno di gioco ottimo Inizio gara ore 16.00

Commento
SCIVOLANO PESANTEMENTE I GRIGI E IL LECCO SALE IN CATTEDRA Pro Patria indigesta per gli alessandrini costretti ad inseguire il pareggio © L’undici di Pietruzzi e Armano ha confermato di essere in fase calante per l’evidente crisi che attanaglia alcuni uomini e in particolare Lorenzetti ENNESIMO PASSO FALSO DEI GRIGI PROPRIO CONTRO L’ULTIMA DELLA CLASSE, LA CENERENTOLA PRO PATRIA: uno a uno allo scadere dei novanta minuti regolamentari e dopo avere rischiato la prima sconfitta stagionale al « Moccagatta ». Mentre Di Pucchio e compagni faticavano per agguantare il pareggio, il Lecco conquistava a Piacenza una preziosa vittoria esterna che gli consente di portarsi a — 4 in media inglese. I ragazzi dell’ing. Sacco vanno invece a — 7 e tutto accade quando non mancano all’appuntamento finale che sette gare, di cui quattro in casa e tre in trasferta. Lo strano campionato dei "mandrogni” continua con un’altalena di risultati che fa impazzire il tifoso. Analizzare il comportamento dei singoli giocatori è quanto mai problematico in particolare dopo l'allontanamento di David. Già a Savona si era avuta la sensazione che qualcosa non girasse nella formazione : alcuni atleti (leggi Lorenzetti, Proietti e Di Pucchio) avevano tradito ogni aspettativa. Il primo, in particolare, che in più di una occasione aveva gridato ai quattro venti che non tutte le colpe ricadevano sulla propria persona, ha confermato con la Pro Patria di non riuscire a trovare quel ritmo indispensabile in questo finale di campionato. Le -prestazioni di Lorenzetti sia al « Moccagatta » che in trasferta, avevano lasciato molto perplessi coloro che seguono la squadra. Si era pensato che l’atleta "sentisse” troppo la mano di David, ma in realtà poco è mutato dopo ohe il trainer è stato messo a riposo. La "sfinge bionda” continua a condizionare il gioco dei compagni di punta che impostano ogni azione sul numero 10, il quale raramente cerca la palla preferendo rimanere in posizione di attesa. Contro la Pro Patria dal suo piede sono stati scoccati alcuni ottimi tiri: su questo nulla da eccepire. Resta però la grossa incognita dell’assenteismo dell’atleta dal gioco corale: la mancanza di quel pizzico di grinta indispensabile quando si affrontano difese abbottonate. Il gioco dell’Alessandria è 'stato sinora costruito per Lorenzetti, ma i risultati appaiono alquanto deludenti. L’Alessandria dopo il pareggio interno si trova ad un bivio che non ammette indugi. Ci riferiamo al big match di domenica prossima con la capolista Lecco che guarda a questo incontro con una certa qual tranquillità, dall’alto dei suoi tre punti di vantaggio. Non ci pare il caso di ricordare che una sconfitta suonerebbe condanna senza appello, mentre il pareggio lascerebbe ancora qualche speranziella. Ai grigi resta la grossa carta della vittoria in trasferta che consentirebbe loro di avvicinare la capolista, migliorando contemporaneamente quella media inglese che non è affatto da squadra che lotta per la promozione. E’ possibile sovvertire il pronostico dopo le deludenti prove delle ultime domeniche? La domanda è di prammatica, considerato che la squadra non è affatto in smobilitazione. Nel ritiro di Salice Terme Pietruzzi e Armano debbono vagliare attentamente le condizioni dei singoli giocatori e operare, come già scrivemmo la scorsa settimana, con il bisturi. Quali possono essere le possibili varianti? Vediamole assieme, lasciando poi ai responsabili il compito di trarne, se lo riterranno, le conclusioni. Incominciamo da Vincenzi che, sia a Savona che contro la Pro Patria, ha confermato di non attraversare un periodo troppo felice. Nelle uscite appare veramente sfocato, mentre sui tiri da -lontano palesa notevole incertezza. Domenica sul tiro diabolico di Biolchi è rimasto incollato con i piedi non accennando neppure ad un timido tentativo di intervento. Maldera merita la riconferma, in particolare nella partitissima di Lecco: l’ex milanista nel clima piuttosto infuocato sa sempre tirare fuori le unghie al momento opportuno. Per controllare il diavoletto Marchi pare giunto il momento di rispolverare Di Brino che nel girone di andata seppe farsi rispettare. I! giovane terzino ha il passo del ’piccolctto’ e un Lecco senza Marchi perde il quaranta per cento del potenziale offensivo. Nella linea mediana Magri, Paparelli e Di Pucchio paiono intoccabili in quanto si tratta di un terzetto che sa farsi rispettare. Lo schieramento del quintetto rappresenta indubbiamente la grossa incognita. Vogliamo tentare di indovinare cosa potrebbe accadere? Vanzini, Proietti, Bergamo, Sassaroli, Paesanti? Schierando Proietti e Paesanti il centrocampo ne trarrebbe notevoli vantaggi in quanto i due hanno il passo giusto. In avanscoperta avremmo Bergamo e Sassaroli con l’appoggio di Vanzini che, pendolando sulla fascia laterale, curerebbe i collegamenti sostenuto dagli inserimenti a turno di Paesanti o di Proietti. Non sono da escludere le varianti di Manueli e Di Tomaso, elementi giovani e freschi che in una gara piuttosto accesa potrebbero trovare lo spunto per la fiondata decisiva. Una formazione sperimentale? Non diremmo, assodato che l’Alessandria non può cullarsi nella pia illusione che qualche suo uomo trovi finalmente la grande giornata. L’attesa è stata sin troppo lunga ed i risultati confermano ampiamente la necessità di scuotere veramente l’ambiente. Per i grigi la trasferta in Lombardia rappresenta veramente l’ultima possibilità di salire sull’autobus della promozione. Perchè ciò accada non bisogna ripetere ne Savona né tantomeno l'incontro con i bustocchi. Soffermiamoci sulla gara con la cenerentola del girone A che, almeno sulla carta, doveva rappresentare una passeggiata o se volete il rodaggio in vista dell’incontro clou della prossima giornata. Armano e Pietruzzi, partendo dal presupposto che gli avversari si sarebbero schierati con una o due punte, hanno escluso De Luca inserendo Paesanti. La mossa tattica era certamente indovinata se durante l’arco dei novanta minuti Paesanti avesse corretto la sua posizione. Il forte terzino che, essendo libero da marcature, stazionava per Io più nella fascia centrale del campo, ha operato i numerosi inserimenti alle spalle di Vanzini nella cui zona di pertinenza si trovavano Lorenzetti ed a volte pure Proietti. II settore destro è rimasto pressoché sguarnito tanto più che il rientrante Mantellato era costretto, per forza di cose, a restringere il proprio raggio d ’azione. Per la difesa ospite è stato questo indubbiamente un grosso vantaggio che gli ha consentito di tenere sotto stretta sorveglianza le punte alessandrine che finivano, inesorabilmente, di concentrarsi in un fazzoletto. Se a questo errore tattico si aggiunge una certa staticità di alcuni uomini, almeno nel primo tempo, è facile trarre le conclusioni. Il gol a freddo, dopo soli tre minuti, di Biolchi ha reso ancora più problematica la rimonta. Solo nella ripresa quando l’incubo della sconfitta stava prendendo maggiore consistenza, è rispuntato l'orgoglio. L’Alessandria si è letteralmente rovesciata nella metà campo avversaria in una specie di "arrivano i nostri”. Pure Magri e Paparelli nelle loro sgroppate hanno cercato di cogliere il compagno smarcato, ma raramente sono riusciti a concretizzare questo loro tentativo. L’inserimento di Sassaroli, molto più attivo in fase conclusiva, ha portato al tanto sospirato pareggio, ma non al successo pieno che lo stesso numero ”13” nella parte finale ha gettato incredibilmente alle ortiche. Uno a uno con buona pace di tutti. Negli spogliatoi nessuno ha fiatato in quanto, a dire il vero, c’era ben poco da dire. Carlo Sacco si è sfogato con l’arbitro che aveva negato due rigori (ed avere pure ragione) ma 1’appiglio non risulta certo determinante ai fini di una serena valutazione del gioco di squadra. Il conforto del resto lo troviamo nelle cronache dei giornali del lunedì. Su « Stampa Sera » abbiamo letto: « L’Alessandria non ha vinto perchè il suo gioco è stato troppo disordinato. perchè molti dei suoi giocatori accusano paurose battute a vuoto, perchè le sue punte perdono lucidità e precisione non appena arriva il momento di concludere a rete. Un’appannamento generale che si era già avvertito a Savona . . . ». La « Gazzetta del Popolo »: « Una squadra in disarmo? Non diremmo, ma un undici che deve essere ritoccato in alcuni suoi uomini se si vogliono cullare le ultime speranzielle di agguantare il Lecco. La partita con la Pro Patria ha messo in evidenza in soli novanta minuti di gioco gli errori che hanno contraddistinto l’intero campionato e che neppure l’allontanamento di David — occorre riconoscerlo — hanno attenuato. . . ». La disamina potrebbe continuare, ma non ci pare il caso di insistere ulteriormente a porre il dito sulla piaga. Come scrivemmo nelle \| scorse settimane, si deve guardare al domani cercando, nei limiti del possibile, di evitare gli errori di ieri. Solo nella misura in cui si riuscirà a compiere questa operazione si otterranno i risultati sperati (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI DISORIENTATI HANNO RISCHIATO LA SCONFITTA CON LA PRO PATRIA Bustocchi in vantaggio al Moccagatta dopo 3' - Il faticoso pareggio al 70' con Sassaroii - Gli alessandrini reclamano per due rigori negati - Il consigliere Sacco: « Ha ragione Rivera, non si può giocare» L'Alessandria, pareggiando a stento contro la Pro Patria, ha perso ulteriormente terreno nei confronti dei Lecco, che si trova adesso con tre lunghezze di vantaggio. Grossa delusione per i tifosi ed anche per i dirigenti, che vedono man mano slamare il traguardo della promozione. Mancano sette giornate alla conclusione del Campionato e nulla è definitivamente compromesso: domenica prossima i e grigi » dovranno affrontare la partita della verità sul campo del Lecco. E' l'ultima speranza: una vittoria potrebbe rilanciarli, la sconfitta spazzerebbe inesorabilmente tutte le speranze. La Pro Patria si è presentata ad Alessandria con mire modeste; un pareggio rappresentava il massimo delle sue ambizioni e lo schieramento era disposto di conseguenza. La squadra di Balchi è stata molto fortunata: è arrivata al gol dopo due minuti soltanto ed ha continuato a difendersi, senza mutare schemi e senza tentare nemmeno il contropiede. La sorte l'ha risparmiata almeno un paio di volte, in maniera vistosa. L'arbitro ha fatto il resto, sorvolando in qualche occasione su talli in area che avrebbero giustificato la massima punizione. Negli spogliatoi, i dirigenti dell'Alessandria hanno a lungo recriminato proprio nei confronti del signor Andreoli di Padova. « Ha ragione in pieno Rivera! — proclamava Carlo Sacco —, non si può giocare al calcio in queste condizioni. C'erano gli estremi per un paio di calci di rigore a nostro favore ». E' un discorso che regge fino ad un certo punto. E' evidente che l'arbitro avrebbe potuto essere più severo nei confronti della Pro Patria, specialmente nel non permettere un gioco tanto intimidatorio da parte di qualcuno del suoi giocatori. Poteva anche accordare un calcio di rigore. Ma questo noti sposta i termini della questione: l'Alessandria non ha vinto perché il suo gioco è stato troppo disordinato, perché molti dei suoi giocatori accusano paurose battute a vuoto, perché le sue « punte » perdono lucidità e precisione non appena arriva il momento di concludere a rete. Un appannamento generale che si è già avvertito a Savona: ieri se n'è avuta conferma. La squadra è in grado di aggredire l'avversario, di chiuderlo nella sua area, di far spiovere decine e decine di palloni; ma l'azione perentoria che decide si verifica troppo di rado. Il centro campo è efficiente, costruisce con intelligenza, ma tutto il gioco finisce ad imbuto, favorendo la difesa avversaria, specialmente, come nel caso di oggi in cui si è trovata inaspettatamente in vantaggio. Alcuni uomini sono fuori condizione, altri non sanno approfittare delle situazioni tattiche che si presentano in campo. Lorenzetti — che resta comunque il tiratore più pericoloso fra i « grigi » è scaduto rispetto alle sue prestazioni di un tempo: manca di grinta e il suo apporto cala costantemente con il passare dei minuti. Di Pucchio, che è bravissimo a trovarsi lo spazio in cui operare indisturbato, finisce con il perdere la precisione dei passaggi. Paesanti, visto che Cortesi operava in posizione arretrata, avrebbe potuto inserirsi all'attacco con profitto, ma l'ha fatto disordinatamente e trovando sempre sulla sua strada un avversarlo che lo bloccava. Cosa restava in attacco, contro una difesa chiusa come quella della Pro Patria? Un Bergamo grezzo che può « trovare » i! tiro da lunga distanza ma non possiede i movimenti minimi necessari in area di rigore. Il sempre volenteroso e scattante Vanzini, che si limita a far spiovere al centro lunghi traversoni. E un Sassaroli che è forse il più incisive come dimostra la rete che ha messo a segno. I piani della Pro Patria contemplavano un pareggio: ha sfiorato addirittura la vittoria, dopo aver messo in mostra una difesa attenta e intelligente, con il solo Casna che operava saltuariamente in contropiede. Subito la Pro Patria è in gol, dopo tre minuti soltanto. Biolchi azzecca un tiro da fuori area, diretto all'angolo, contro il quale Vincenzi nulla può opporre. Un tiro bello e fortunato, che resterà l'unico della Pro Patria in tutti i novanta minuti. L'Alessandria non sembra accusare il colpo e comincia il lungo assedio che a tratti è tambureggiante. Al 22' Bergamo strattonato in area, riesce egualmente a tirare sul portiere. Al 41' Lorenzetti tira, probabilmente a colpo sicuro, ma uno dei difensori devia con il braccio in corner. Sono le due occasioni in cui i « grigi n reclamano il calcio di rigore. Al 45', la più grossa occasione: Mantellato da destra vorrebbe crossare, ma colpisce male la palla, che spiove verso la porta ingannando l'ottimo Anelli e si stampa sull'interno del palo per rimbalzare in campo. Nella ripresa la fisionomia della partita non cambia finché Sassaroli, che ha sostituito Proietti, non indovina al 70' il colpo di testa su cross di Lorenzetti che mette in rete. Nel finale, all'83', l'Alessandria tenta ancora: tiro di Bergamo al volo, Anelli respinge e la palla spiove verso la porta; Mantellato, spinto alle spalle, non può intervenire. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Imperia - Padova 1-1 Legnano - Belluno 0-0 Piacenza Lecco 0-1 Rovereto - Trento 0-0 Seregno - Derthona 1-2 Solbiatese - Venezia 1-0 Treviso - Pro Vercelli 1-0 Udinese - Cremonese 1-0 Verbania - Savona 4-0 CLASSIFICA: Lecco P.42; Alessandria 39; Solbiatese 38; Udinese, Venezia 37 Cremonese 36; Padova, Trento, Derthona, Verbania 33; Belluno 32; Seregno, Legnano 28; Savona 27; Piacenza 26; Treviso 25; P. Vercelli, Rovereto 247; Imperia 23; P. Patria 22 Il punto sul campionato Il Lecco con un gol di Iaconi ha vinto a Piacenza, una vittoria per la verità bugiarda in quanto la gara è stata dominata dalla squadra locale che ha fallito almeno quattro palle gol. Il Verbania ha superato il Savona con un secco punteggio grazie a una prova aggressiva e omogenea. Un infortunio della difesa vercellese che Osellame ha sfruttato con opportunismo e freddezza ha permesso al Treviso di incamerare due punti preziosi in chiave salvezza. Nettamente superiore per classe collettiva e disposizione tattica il Derthona ha avuto ragione del Seregno dopo aver chiuso il primo tempo avanti di due reti. Meritato, sofferto ed inutile pareggio dell'Imperia con il Padova che si è battuta senza particolare soggezione contro avversari che hanno dimostrato di non voler regalare nulla.