Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
07-05-1972 - Giornata: 32 - Lecco - Mario Rigamonti


Lecco AC - Alessandria US 2 - 1 (2 - 0)
RETI: 6. Goffi [Le] , 44. Frank [Le] 85. rig. Vanzini F.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Maldera (II) Attilio Benedetto, Paesanti Paolo, Magri Pier Luigi, De Luca Sergio, Di Pucchio Claudio, Mantellato Bruno, Sassaroli Gianni, Bergamo Paolo, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:Di Brino Marcello, (P) Vincenzi Silvano All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
LECCO AC: Meraviglia, Pomaro, Tam, Chinellato, Sacchi, Motta, Jaconi, Giavara, Goffi, Frank, Marchi. A disp.: Casiraghi, Bravi. All.: Longoni Angelo

Arbitro: Menegali Gianfranco (Roma)
Note
Ammoniti: Di Pucchio [A], Goffi [L], Tam [L] Spettatori: oltre 9.000 di cui 6.990 paganti, per un incasso record — in serie C — di L. 10.516.000. Angoli: 5-12 Fondo del terreno di gioco in ottime condizioni Inizio gara ore 16.00

Commento
AMARO RITORNO DA LECCO, L'ALESSANDRIA RESTA IN C La capolista ha confermato di essere veramente la più forte © L’Alessandria, dopo avere subito due gol, insiste all’attacco, ma non conclude © Ennesima delusione dei ” senatori” © La squadra è logora: si ricorrerà all’impiego dei giovani? © Battere la Pro Vercelli (ospite di turno) per sperare nel miracolo di Verbania LA GRANDE AVVENTURA E’ PROPRIO FINITA: sconfitti a Lecco per 1-2 1 grigi, per il secondo anno consecutivo, vedono sfumare la possibilità di tornare nella serie cadetta. Una realtà amara del quale conviene prendere atto. Manente nello scorso campionato l’Alessandria tenne in sospeso le speranze dei tifosi sino alle ultime battute, i grigi edizione 1971-72 hanno ceduto anzitempo. Il campionato che si era iniziato sotto auspici non troppo favorevoli, si è chiuso con sei giornate di anticipo e senza che la squadra, durante i 32 incontri sinora disputati, abbia m ai espresso compiutamente la propria forza. Una vera delusione considerato che nel girone A era sinora mancato il matador: lo scorso anno a tenere banco c’era la Reggiana, una squadra vera, m ente maiuscola visto che con la stessa intelaiatura sta lottando per la serie A. Per lungo tempo pure il capolista Lecco è rimasto intruppato, disputando incontri per nulla esaltanti. Gli uomini di Longoni, a differenza dei nostri, sono usciti alla distanza facendo pesare quei diritti della classe che invece l’Alessandria ha perduto lungo il cammino. Una vera delusione, visto che per il secondo anno consecutivo è stato fallito il bersaglio pieno. Nel campionato 1970.71 i grigi avevano un organico assai striminzito; in quello in corso, pur disponendo di due squadre, non hanno trovato quell'assieme indispensabile per concretizzare i sogni degli sportivi. Difficile dire cosa accadrà domani. Per l’ing. Sacco ed i suoi collaboratori un’altra cocente delusione. Ci sono responsabilità per quanto accaduto? La risposta è senz’altro positiva. Si è iniziato con l’allontanamento di Manente che conoscendo assai bene i ragazzi poteva indirizzare la campagna acquisti; si è proseguito chiamando in grigio difensori e centrocampisti (dimenticandosi degli attaccanti e in particolare un centravanti) invece del. le punte; si è confermata la fiducia a David quando era necessario rivedere i piani e si è allontanato l’allenatore quando ormai i destini erano segnati o quasi. David allenatore defenestrato dopo il derby con il Derthona, ha detto negli scorsi giorni il proprio pensiero: per la verità il tecnico è stato assai più duro, ma il collega che aveva raccolto la confidenza ha preferito non fare pesare eccessivamente lo sfogo che coinvolge pure il direttore sportivo Ginetto Armano. Dopo le due gare con il Savona e la Pro Patria, si era pensato che i responsabili avrebbero adottato le misure del caso per dare maggiore brio alle punte: non è purtroppo accaduto nulla e il Lecco ha sfruttato la favorevole occasione. L’Alessandria ha giocato una delle migliori gare, così asseriscono coloro che hanno assistito alla contesa, ma la consolazione è piuttosto m agra in quanto, come si sa, sono i risultati che contano, non i giudizi dei giornalisti o del pubblico. Per andare a rete, come era accaduto in numerose gare, si è ricorsi al solito calcio di rigore che Vanzini ha trasformato, quando or. m ai non mancavano che quattro minuti alla conclusione. Ai grigi è mancato, come nello scorso campionato l’uomo gol. A differenza dello scorso anno le punte hanno segnato un ribasso pauroso essendo venuto meno l'apporto iniziale di Sassaroli e di Lorenzetti. Su quest’ultimo in particolare si erano riposte molte speranze alla vigilia della competizione mentre da ogni parte si indicavano i grigi come io spauracchio del girone A. Sin dalle prime battute ci si è accorti che la ”sfinge bionda” aveva perduto lo smalto dei tempi migliori. Per lungo tempo gli aficionados sono ugual, m ente rimasti in attesa ”dell’esplosione” che pur. troppo non è giunta. La squadra che era stata costruita su misura per favorire i suoi inserimenti in fase di conclusione, alla distanza, è andata sempre più spegnendosi senza che alcuno avesse il coraggio di correre ai ripari sfruttando quelle forze giovani che nei mesi invernali avevano contribuito a portare una ventata di entusiasmo nel clan. La sconfitta di Lecco è risultata la conclusione quasi logica di un campionato che, come abbiamo detto, è nato male ed è proseguito peggio. Si era pensato che dopo la sospensione di David, i giocatori, ed in particolare quelli che non gradiva, no la sua presenza si rimboccassero le maniche per cercare di porre rimedio. Dopo il fuoco di paglia con il Trento, la squadra è nuovamente ripiombata nell’abulia generale. La conferma la si è avuta proprio negli ultimi incontri (Savona e Pro Patria) in cui si sono letteralmente regalati due punti al Lecco. Restava la grossa carta dell’incontro clou della trentaduesima giornata. Battendo la capolista si sarebbe compiuto un passo di avvicinamento al culmine della classi, fica, si sarebbe migliorata la media inglese - rovinata dai troppi pareggi interni - ed in più si sarebbero ricaricati, sotto il profilo del morale gli atleti. I colleghi che hanno assistito allo scontro, sono stati unanimi nel riconoscere che Armano e Pietruzzi hanno sbagliato di grosso le marcature. De Luca al quale era stato affidato Goffi, ha perduto ben presto la tramontana e in più di una occasione è ricorso a falli piuttosto grossolani per fermare il centravanti lariano. Non conosciamo il motivo della esclusione di Paparelli che sinora aveva dimostrato di avere birra per blocca, re il diretto antagonista. Giocando M archi la carta vincente poteva essere Di Brino portato in panchina con il numero tredici: Di Brino ha il passo della pericolosa ala che contro i grigi ha fatto il buono e cattivo tempo. Veniamo all’attacco che sinora è riuscito a mettere a segno trenta gol. Da diverse domeniche le punte non riescono più a fare centro senza il ricorso al solito calcio di rigore. Bergamo ha disputato sotto il profilo agonistico un partita valida, ma non altrettanto si può dire per quanto concerne le conclusioni a rete. Lo stesso Lorenzetti, assai giù di corda, è stato il più incisivo è vero, ma bastano alcuni spunti e una traversa (la ventisettesima di questo campionato, un vero record) per assolverlo? E’ questa la domanda che vorremmo porre ai tecnici che si ostinano a tenerlo in squadra. Nel calcio è indispensabile, a volte, osare. La scorsa settimana non avevamo mancato di sottolineare che Manueli, Di Tomaso, Nobili e Michelini, centravanti della B eretti potevano costituire importanti pedine per la parte finale del torneo. Manueli in particolare re. sta un elemento che possiede doti non trascurabili, in particolare quando il clima è piuttosto infuocato. Non si è fatto nulla dando fiducia ai senatori scesi in campo, a dire il vero, intenzionati ad aggredire lo avversario prima ancora che potesse organizzare le proprie file. La sfuriata degli alessandrini è durata esattamente sei minuti poi è giunto il goal di Goffi a scombussolare i piani dei tecnici mandrogni. La rete, a freddo ha subito messo a nudo i difetti cronici dei grigi, i quali sono venuti a trovarsi con un centro, campo piuttosto approssimativo. Solo nella ripresa retrocedendo Sassaroli la manovra dell’Alessandria si è fatta più incisiva, al. meno sino all’aria di rigo, re di Meraviglia. Il secondo gol di Frank ha fatto crollare definitivamente le residue speranze. Resta, va, è vero, tutta la ripresa da giocare, m a ormai il m orale era sotto i tacchi. I grigi come il topo hanno cercato di sorprendere il Lecco che, come un gatto sornione, ma con le idee molto chiare, si limitava a giocherellare pronto ad allungare la zampa per condurre alla realtà delle cose il roditore che voleva infastidirlo. L’assedio alla porta dei lariani è stato continuo, ma al momento cruciale è sempre venuta a mancare la stoccata decisiva, quella che decide. Il gran premere si è risolto praticamente in un nulla di fatto. C’è stato, è vero, il rigore che Vanzini ha trasformato, ma era troppo tardi per raddrizzare una partita ormai segnata. Gli sportivi sono stati concordi che sono stati novanta minuti di ottimo gioco, ma a vantaggio di quale squadra? Questo è il rebus. Mentre lo scorso anno nel confronto decisivo con il Padova, i grigi ebbero per tre quarti della contesa la possibilità di fare centro, a Lecco ciò non è mai accaduto. In cattedra stavano solo e sempre i padroni di ca. sa che ora, pregustano la serie B. Il campionato non è ancora concluso in quanto mancano sei turni, ma sperare nel miracolo è veramente utopistico. Le cause sono assai semplici. L’Alessandria ha nelle proprie file alcuni uomini logori sotto il profilo atletico, handicap questo che si accentuerà dopo la scoppola di Lecco. Il momento propizio per sostituire alcuni elementi sembra giunto: il perdere questa ultima occasione sarebbe veramente cosa grave quanto assurda. Al Moccagatta scende domenica una Pro Vercelli assetata di punti: i bianchi, come è facile prevedere, giocheranno in trincea. Per aggredirli occorrono forze fresche, uomini che abbia, no le idee chiare. Per continuare a sperare (questa è sempre l’ultima ad abbandonare l’uomo e in particolare lo sportivo) è indispensabile superare i cugini sperando che il Verbania faccia giustizia della capolista. Il distacco tornerebbe a tre punti e, a cinque giornate dalia conclusione, si potrebbe veramente giocare d ’azzardo. Un pareggio segnerebbe invece la fine di ogni sogno. Nel girone di andata gli alessandrini imponendosi nel derby iniziarono una rimonta notevole che li portò ad una sola lunghezza dalla prima: resta da vedere se i giocatori possiedono ancora la volontà per fare il bis. Il compito è veramente difficile, ma non impossibile se ognuno dimostrerà sul campo di possedere quella carica agonistica che non sempre è stata sfoderata durante le 32 giornate di questo interi, nubile campionato. Con. eludendo i grigi devono salvare almeno il secondo posto dall’assalto che viene portato dalla sempre sorprendente Solbiatese e dall'Udinese. I bianconeri 1 vincendo a Tortona hanno coronato un inseguimento veramente splendido. Arri, vederci al Moccagatta con la segreta speranza che il Verbania riesca veramente a salvare il campionato. (Il Piccolo - Il Gattopardo) CANCELLATE DALLA CAPOLISTA LE SPERANZE DEI GRIGI: 2-1 Nell'incontro decisivo l'Alessandria, in svantaggio dopo 6' ha subito la superiorità del Lecco. L'Alessandria ieri ha chiuso, a meno che non si verifichino soluzioni miracolistiche, il capitolo promozione in serie B. Battuta per 2 a 1 - ed il punteggio non rispecchia totalmente il divario fra le due squadre in campo - staccata di 5 punti in classifica non può che sperare in una serie di passi falsi del Lecco che, alla luce di quanto si è visto ieri, appaiono quanto mai improbabili. Il girone A della serie C ha trovato il suo dominatore; l'Alessandria, ancora una volta è costretta a recitare un ruolo secondario, nonostante gli sforzi di potenziamento compiuti dal dirigenti, del quali oggi si può comprendere l'amarezza. L'Alessandria sapeva di giocarsi tutto nella partita contro il Lecco. I giocatori erano ben coscienti delle difficoltà del compito e del rischio che correvano; avevano Impostato in partenza una partita d'attacco, pensavano di aggredire l'avversarlo per cercare di Imporsi con autorità. Ci sono riusciti per set minuti soltanto, nel corso dei quali hanno premuto a testa bassa, mentre il Lecco sì limitava a controllare la situazione. Poi, è venuto il gol di Goffi che ha deciso la partita L'azione nasceva da un fallacelo sulla sinistra di Di Pucchio ai danni di Marchi. Batteva la punizione Frank e Goffi, nonostante fosse pressato da De Luca, metteva in rete dì testa, sorprendendo tutti. Detto della rete, è necessario precisare che nell'occasione De Luca - in evidente disagio nei confronti del centravanti che rispondeva colpo su colpo ai suol interventi decisi ed a volte fallosi - cominciano a strattonare Goffi ben prima che Frank battesse la punizione, salvo poi a trovarsi in netto ritardo al momento dell'arrivo del pallone. Ingenuità? Nervosismo? Bravura dell'avversario? Forse le tre cose insieme, col risultato d'incassare una rete che si sarebbe potuta evitare con maggiore accortezza. Abbiamo insistito sull'azione perché rappresenta il punto focale della partita, mentre il seguito non può che confermare l'assoluta impossibilità della attesa alessandrina a contrastare - anche ricorrendo a plateali scorrettezze - un attacco che contava su due alt di ruolo vivaci, intraprendenti e vivacissime, un Frank che sapeva lanciarle con maestria ed un centravanti tutt'altro che mobile, magari sgraziato, ma pericolosissimo L'affanno dei grigi era evidente, anche se i loro errori difensivi erano probabilmente originati dal disagio psicologico di trovarsi in svantaggio nella partita decisiva. A queste carenze difensive non poteva supplire un attacco volenteroso ma niente di più. Mantenuto risultava il più positivo, ma s'inseriva raramente nell'azione, innanzitutto perché poco servito ed anche per la sua attitudine a restare a tratti ai margini del gioco. Bergamo incocciava caparbiamente contro i difensori, si batteva al massimo, ma i suoi limiti erano evidentissimi Come sempre, anche se con evidenti lacune fisiche, il più pericoloso finiva per essere Lorenzetti; quasi tutti i tiri dei grigi partivano da lui, ma la difesa del Lecco, e soprattutto il bravissimo Meraviglia finivano per cavarsela senza troppe preoccupazioni. Un gran premere dell'Alessandria ma un gioco disordinato, di cui Di Pucchio non trovava la misura, una serie di tentativi tanto generosi quanto sterili. L'azione più pericolosa al 17' quando Lorenzetti crossava da destra e Mantenuto colpiva con precisione di testa, mandando il pallone nell'angolo. Meraviglia, con bell'Intuito, mandava in corner. Troppo poco per raddrizzare il risultato. Tanto che il Lecco, quando si lanciava in contropiede, arrivava sotto rete con facilità. Al 35' ancora Goffi saltava De Luca e batteva Ciceri con un gran tiro, ma l'arbitro interrompeva giustamente l'azione per un fuorigioco di Iaconi. Comunque passavano pochi minuti e l'Alessandria subiva II raddoppio. Al 44' De Luca e Paesanti strattonavano vistosamente Goffi ai limiti dell'area. Marchi « toccava » il calcio di punizione a Frank che indovinava un gran tiro La ripresa aveva un tema obbligato: l'Alessandria che premeva all'attacco fino al punto di scoprirsi, mandando anche Magri a tentare la strada del gol: il Lecco che aspettava con calma l'occasione per il contropiede fulmineo, un tipo di gioco adultissimo per le caratteristiche di velocità del suol attaccanti. Una pressione continua dei grigi che non si concretizzava al 58' soltanto per colpa della sorte: Magri si proiettava avanti per dare Il pallone a Lorenzetti, che tirava egregiamente dal Umile dell'area, colpendo in pieno la traversa a portiere nettamente battuto. Con questo - a detta del giocatori dell'Alessandria - sono 27 i palloni che si sono stampati sul pali nel corso del campionato. Forse un record, che però non aiuta la classifica. Soltanto in chiusura, quando ormai la partita era definitivamente compromessa, i grigi accorciavano le distanze con un calcio di rigore, accordato per un vistoso atterramento di Vanzini che realizzava all'85'. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Belluno - Seregno 1-1 Cremonese - Venezia 1-0 Derthona - Udinese 1-2 Padova - Legnano 0-1 Pro Patria - Verbania 0-0 Pro Vercelli - Piacenza 1-0 Savona - Rovereto 0-0 Trento - Imperia 0-1 Treviso - Solbiatese 0-0 CLASSIFICA: Lecco p.44; Alessandria, Solbiatese, Udinese 39; Cremonese 38; Venezia 37; Verbania 34; Padova, Trento, Derthona, Belluno 33; Legnano 30; Seregno 29; Savona 28; Piacenza, Treviso, P. Vercelli 26; Rovereto, Imperia 25; P. Patria 23 MARCATORI: 13 reti: Boscolo (Padova) e Bordon (Udinese); 11 reti: Calloni (Verbania); 10 reti: Chinellato (Lecco), Foglia (Solbiatese) e Bellinazzi (Venezia); 9 reti: Goffi (Lecco) e Silva (Cremonese); Il punto sul campionato La Pro Vercelli battendo, sul proprio terreno, il Piacenza ha fatto un ulteriore passo in avanti verso la salvezza: gli ospiti erano scesi in campo con l'intento di portare a casa un punto. Con un unico tiro in porta in tutta la gara l'Imperia ha vinto sul campo del Trento e si è portato a casa due punti. Soltanto le parate di Anelli, eccellente in almeno tre occasioni hanno impedito al Verbania di vincere sul campo della Pro Patria: senza forzare eccessivamente e mostrando una supremazia tecnica e tattica evidente il Verbania ha contenuto la sfuriata dei padroni di casa e poi ha sfiorato più volte il gol. Il Derthona ha fatto tutto da solo contro l'Udinese dapprima con un autorete poi la rete del pareggio di Solbiati e il gol di Galeone che ha consentito la vittoria ai friulani.