Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
14-05-1972 - Giornata: 33 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pro Vercelli US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 2. Lorenzetti G.[A], 71. Lorenzetti G.[A] 20. rig. Maioni [Pr]

Alessandria US Vincenzi Silvano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Magri Pier Luigi, Paparelli Ezio, Paesanti Paolo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni [46. Proietti Farinelli Vincenzo], Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Ciceri Santino All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Branduardi, Valdinoci, Benassi, Jussich, Bonni, Sadocco [46. Onofri], Rossi, Stara, Tonelli, Del Barba, Maioni. A disp.: Caligaris. All.: Bellomo Sergio

Arbitro: Campanini Mario (Finale Emilia)
Note
Ammoniti: Tonelli [P], Vanzini [A], Bonni [P], Maldera [A] Spettatori: 6 mila circa, di cui 4.367 paganti, per un incasso di L. 6.817.000. Angoli: 4-2 Terreno di gioco con fondo buono, ma viscido per la pioggia caduta in precedenza e durante l’incontro Inizio gara ore 16.00

Commento
LORENZETTI INVENTA DUE GOL E I GRIGI TORNANO A SPERARE Piegata di misura una Pro Vercelli combattiva e mas doma© L’undici di Pietruzzi, pur senza emergere, controlla l’avversario, dominatore del centrocampo LORENZETTI, rispolverando quella classe che i tifosi gli hanno sempre riconosciuto, ma che il biondo atleta pareva avere messo in naftalina, ha liquidato con due prodezze la vecchia Pro Vercelli, annaspante nei bassifondi della classifica. Due reti da manuale come i tifosi vorrebbero vedere ogni domenica e che neppure sui campi della serie A si riesce ad ammirare. Plaudiamo alla "sfinge bionda” che molto polemicamente ha risposto — dopo lunga attesa — con i fatti alle accuse che da ogni parte si levano applausi al successo che rilancia i grigi nell'area promozione; non osanniamo però il gioco corale che solo a sprazzi è emerso. Proprio per non cadere in errore, abbiamo letto le cronache degli inviati su Alessandria _ Pro Vercelli. Tutti, nessuno escluso, elogia i goal capolavoro di Lorenzetti, avanzando se. rie riserve sul gioco dei grigi. L’Alessandria battendo le bianche casacche, in quello che potremmo definire il derby della disperazione, hanno rosicchiato ben due punti alla capolista che è scivolata senza attenuanti sul campo proibito di Verbania. Altrettanto ha fatto l’Udinese che, continuando la regolare ascesa, ha pie. gato imperiosamente il Belluno per quattro reti a zero. Tre punti dividono a cinque giornate dalla conclusione i grigi e i bianconeri dai lariani. Proprio nella giornata conclusiva l’Udinese si reca a Lecco. Domenica 18 giugno il capitolo promozione potrebbe già essere chiuso, ma non è detto che lo sia. In questo caso i mandrogni si troverebbero in posizione di vantaggio se la domenica precedente riusci, ranno a saltare la non me. no difficile trasferta di Verbania. I motivi di interesse per la volata finale non mancano se l’Alessandria non mostrasse di risentire del logorio di mesi di battaglie, svoltesi sovente all'insegna della polemica. L’interrogativo riguarda alcuni uomini che sembrano spremuti ed il gioco, non sempre esaltante, che viene sciorinato domenicalmente. Dicevano Borasio e Armano, subito dopo la partita con la Pro che l’importante è vincere. Su questo punto nessuna obiezione. Per incasellare i due punti occorre però dimostrarsi superiori in quanto non sempre, giocando male, si riesce nell’intento. Contro i vercellesi i grigi hanno giocato sul solito standard, ma a differenza delle precedenti occasioni, hanno trovato un Lorenzetti che ha tolto perentoriamente le castagne dal fuoco al momento giusto. Pur tenendo in evidenza la prestazione maiuscola dei bianchi che hanno sputato l’anima pur di uscire imbattuti dal Moccagatta, non si può tacere — o cercare di nascondere — che tra le due squadre esiste un abisso per quanto concerne la individualità degli uomini che form a, no i rispettivi schieramenti. Del resto la classifica, che è poi quella che conta, lo dimostra ampiamente. L’Alessandria doveva attendersi un undici battagliero, per cui la prestazione degli avversari non ha fatto altro che confermare la regola: le squadre che hanno l’acqua alla gola centuplicano le loro forze. I grigi, a differenza di quanto accaduto in altre occasioni, hanno avuto la fortuna di trovarsi in vantaggio di una rete dopo soli due minuti di gioco: puntata in avanti di Di Brino, cross al centro del. l’area e, Lorenzetti che in mezza sforbiciata insacca imparabilmente. Tutte le premesse quindi per giocare senza orgasmo, per imporre all’avversario la propria volontà. La rete invece di galvanizzare ha annebbiato ancora più le idee, tanto è vero che da quel momento l’iniziativa è passata nelle mani dei bianchi. Perchè ciò è accaduto? Il centro, campo alessandrino che pure si avvaleva dell’appoggio di Di Pucchio, Lorenzetti, Di Brino e di Paesanti non ha retto al ritmo imposto dal contendente. Solo Paesanti è riuscito a resistere al forcing, ad impostare le azioni d’attacco, ed interrompere le tram e di Tonelli e dei suoi compagni. Il mediano è risultato tra i migliori. Per novanta minuti si è battuto senza risparmio di energie; lottando come un leone per frenare l’irruenza dei vercellesi. Non altrettanto si può dire di Di Pucchio che, per lunghi tratti della gara, è apparso svuotato di energie. Invano si è atteso che salisse in cattedra per orchestra, re la regia per dare un tono al centrocampo, dove i bianchi dominavano stringendo d ’assedio la retroguardia alessandrina. Con il trascorrere dei minuti, il capitano è andato calando paurosamente e neppure la volontà è servita a supplire alla carenza fisica. Il cedimento ha travolto lo stesso Lorenzetti, costretto a retrocedere per dare un aiuto ai compagni. E’ ormai risaputo che in questo gioco di interdizione, il Beppe non emerge anzi, si direbbe che diminuisce il proprio rendimento. Così la Pro Vercelli si è trovata avvantaggiata notevolmente nell’azione offensiva. Non è tutto: la scomparsa dei centrocampisti alessandrini ha annullato il lavoro sul. le fasce laterali di Mantellato e Vanzini i quali, per lungo tempo sono rimasti inattivi o quasi. Inconsapevolmente si è con. cesso un altro vantaggio alla difesa dei bianchi che proiettandosi in avanti la. sciava sguarniti i fianchi. Fortunatamente — e di ciò ne diamo atto a Pietruzzi e Armano — il rimedio è venuto con Di Brino che, per la posizione arretrata dell’ala, poteva non solo dare un aiuto al generoso Paesanti, ma incunearsi in avanti creando con i suoi cross palle gol per Sassaroli, Vanzini e Lorenzetti. Il rientro del giovane terzino è stato indubbiamente azzeccato, in quanto la freschezza atletica si è fatta sentire nel giudizio complessivo che interessa tutto il complesso. L'attacco costretto a vi. vere sulle impennate di Lorenzetti e le rare puntate di Sassaroli (per altro condizionato da un infortunio) poco ha potuto fa. re per arrotondare il vantaggio. La difesa grigia, privata del filtro a centro campo, si è trovata in seria difficoltà. Solo la calma di Magri, le intuizioni di Maldera e la volontà di Paparelli — piuttosto in difficoltà davanti ad un Tonelli grintoso e a volte falloso — sono riuscite a limitare i danni. Chiuso il primo tempo in parità (il rigore concesso dall’arbitro ai vercellesi era inesistente) l’Alessandria si è presentata in campo con Proietti chiamato a sostituire il claudicante Sassaroli. Il volto della con. tesa non è mutato: Pro Vercelli protesa in avanti e Alessandria in affanno, sa difesa. Fortunatamente è giunta la seconda rete capolavoro di Lorenzetti, dopo che i bianchi aveva, no colpito un palo a portiere ormai battuto. Da questa rapida disamina della gara appare evidente che l’incontro è stato vinto unicamente per le prodezze del n. 10 alessandrino e per la resistenza di Paesanti, finito spompato, ma con l’onore delle armi. In altre parole il successo non ha spostato di una virgola il giudizio complessivo che si era dato ai grigi in occasione di altre precedenti esibìzioni. Nel derby, l’Alessandria ha goduto di quei vantaggi che in altre occasioni erano venuti meno. Onestamente, se si dovesse guardare al futuro partendo dalla prova fornita domenica, dovremmo concludere che è molto oscuro. Ciò non significa tuttavia ' che il miracolo non possa compiersi. Il miraggio della scalata in serie B dovrebbe fare presa sugli alessandrini i quali, proprio per reagire a giudizi non sempre positivi, potrebbero trovare lo spunto per finire in crescendo. E’ questa l’incognita che pesa sul campionato in questa parte finale, che è poi la più interessante. Dice, va bene Ginetto Armano dopo la conclusione del derby: « Il calcio è bello per gli imprevisti. La squadra che ieri pareva spacciata, domani risorge, annulla i pronostici. Dopo Lecco tutto pareva definitivamente compromesso, ora la vittoria sulla Pro e la sconfitta del Lecco riapre il capitolo promozione ». Parole più che giuste che trovano conferma nei fatti. Domenica l’Alessandria ha compiuto un passo in avanti, resta però il do. mani. Vogliamo analizzarlo? Sin dal prossimo turno i grigi sono chiamati ad un difficile collaudo a Trevi, so dove li attende una squadra che lotta per la salvezza. E’ facile prevedere, da parte dei locali, un arrembaggio tipo Pro Vercelli in quanto i veneti sanno che perdendo, difficilmente riuscirebbero a salvarsi dalla retrocessione. Con un avversario che punterà più sull’ardore che sulla classe per in. durre alla resa gli ospiti, come reagiranno i grigi? Gli ultim i cinque impegni saranno disputati in un clima tutt’altro che disteso per cui solo se l'Alessandria troverà la verve dei giorni migliori c’è speranza, in caso contrario non ci sarà scampo. E’ questa la dura legge del campionato che non ammette debolezze o indugi. Dando per scontato il sue. cesso in quel di Treviso i ragazzi di Pietruzzi dovranno poi vedersela al "Moccagatta” con il Piacenza e la Solbiatese. I lombardi costituiscono un ostacolo da non sottovalutare. Dopo ecco l’incognita della trasferta di Verbania e il finale con il Rovereto. In questi ultimi cinque turni i grigi, per cullare qualche speranza, devono conquistare dieci punti o al minimo nove: meno non basteranno considerato che oltre al Lecco c’è quell’udinese che sembra sprizzare salute da tutti i pori. Per concludere, un finale da cardiopalma, con tre squadre in un fazzoletto, decise a sfruttare ogni errore dell'avversario pur di insediarsi sul. l ’unica poltrona disponibile per la serie cadetta. L’Alessandria, bene in sella, è tra le candidate. Non re. sta che attendere gli sviluppi per sapere come andrà a finire (Il Piccolo - Il Gattopardo) Il merito a Lorenzetti, stoccatore in vena LA PRO VERCELLI GIOCA MEGLIO MA IL SUCCESSO VA AI GRIGI I bianchi, che hanno colpito un palo, meritavano il pareggio Due a uno per l'Alessandria, risultato che la torto alla Pro Vercelli, che avrebbe meritato qualcosa di più. Il derby — che si presentava senza troppo interesse visto che i grigi non sembravano più avere aspirazioni di promozione — si è invece rivelato tiratissimo, ricco di colpi di scena, condotto ad un ritmo notevole. Ne è uscita vittoriosa l'Alessandria, grazie soprattutto alle prodezze di uno dei suol uomini, il Lorenzetti autore delle due reti, che ima volta tanto è riuscito ad imporre la sua personalità, men. tre il complesso non è andato oltre alla solita prestazione opaca, da squadra che sembra già aver dato tutto. Dall'altra parte, ima Pro Vercelli che aveva molto da chiedere alla classifica e che ha lottato in modo commovente e ha rischiato anche di passare in vantaggio. La sorte le ha detto di no, ma l'impressione di una squadra volitiva e per nulla rassegnata, resta. Sia Armano che Bellomo, al termine, hanno concordato su un punto: che a volte si vince pur giocando male e hanno fatto riferimento alle partite di domenica scorsa. A Lecco, l'Alessandria aveva certamente prodotto un maggior volume di gioco, semplicemente le era mancato il Lorenzetti risolutore di Ieri. Lo stesso discorso — alla rovescia — vale per la Pro. Molta gente sugli spalti e dal. l'umore e dagli incitamenti si indovina che sono parecchi i vercellesi, impegnati con la loro squadra in un'impresa che si presenta disperata. Infatti, l'Alessandria passa subito in vantaggio, dopo appena due minuti. L'azione è da manuale, di quelle che sì snodano a tutto campo con velocità e precisione e sono concluse in modo perentorio. Lorenzetti riceve da Paesanti e smista a Di Brino che scende sul fondo da sinistra e gli ritorna la palla al centro dell'area. Grande girata al volo, con Branduardi che non può intervenire. Brutto colpo per la Pro, che aveva impostato la partita sull'attesa e vede scombussolati i suoi piani. Ma l'Alessandria non e in grado di insistere sullo stesso ritmo, la sua azione risulta frammentaria soprattutto perché Di Pucchio a centro campo è l'ombra del giocatore che riesce normalmente a controllare il gioco. Tanto che la Pro Vercelli fatto fretta a rinfrancarsi creando seri pericoli per Vincenzi. Mentre l'Alessandria difetta vistosamente nelle « punte », la Pro dimostra con Tonelli e Maioni molta vivacità e i difensori grigi accusano palesemente i colpi. Si arriva cosi al 20'. Del Barba tira da fuori area e Magri devia col braccio, scatenando le proteste degli avversari. Ma non c'è tempo per commentare perché Tonelli 6i impadronisce del pallone e centra in area sulla destra. Sembra che stia per perdere la palla, quando Paparelli, in fase di affannoso recupero, lo spinge a terra, dove Tonelli cade piuttosto teatralmente. L'arbitro Campanini non ha dubbi: è calcio di rigore. Decisione che lascia perplessi e sulla quale avrà certamente pesato il fallo di mano precedente. Batte Maioni con un tiracelo fortissimo, senza prendersi la briga di fintare. Vincenzi manco lo vede ed è il pareggio. A questo punto la Pro potrebbe anche contentarsi di controllare la partita, ma evidentemente il pareggio non le basta e l'Alessandria — con la sua cronica carenza in fase offensiva — è costretta spesso a subire. Si registra soltanto un tiro alto di Sassaroli, sempre duramente contratto da Bonni, Dall'altra parte, Invece, gli attacchi sono condotti con maggiore decisione e Vincenzi è costretto ad intervenire più volte. Nella ripresa la Pro continua a premere e al 57' ha la più grossa occasione per segnare. Malinteso fra i difensori grigi, tanto che Stara e Maioni si trovano liberissimi in area sul centro di Tonelli. Stara perde un po' di tempo a controllare il pallone ma riesce ad allungarlo a Maioni che tira sorprendendo Vincenzi. Il palo però si incarica di salvarlo quando il gol sembrava già fatto. E' la svolta della partita perché se la Pro fosse andata in vantaggio, con merito, probabilmente l'Alessandria non avrebbe più trovala la forza di reagire. Trova invece Lorenzetti, un gigante rispetto alle ultime prestazioni, che risolve da solo la partita. Al 71' k inventa » 11 gol della vittoria: Vanzini mette al centro il pallone e Lorenzetti fa tutto di sinistro, lo controlla al volo, supera un avversario e tira di precisione nell'angolo destro. Una rete splendida che è fuori dal contesto generale della partita, ma basta a risolverla. La Pro non si rassegna ed il finale la vede proiettata caparbiamente in avanti. Crea un palo di occasioni notevoli, la prima con Onofri che riesce a filtrare egregiamente in area, ma finisce per « ubriacarsi », e manca la palla all'attimo del tiro conclusivo; la seconda, a tre minuti dalla fine, quando Vincenzi riesce a respingere il tiro di testa di Benassi. Si può affermare che l'Alessandria ha vinto senza quasi rendersene conto e che la sua vittoria è esclusivamente originata dalle prodezze di un singolo. Molto meglio e di più ha fatto la Pro, se non altro sul piano dell'impegno, della carica agonistica e della velocità. Ha avuto sfortuna nel momento decisivo, ma la sua prestazione autorizza notevoli speranze per il futuro. In quanto ai grigi la sconfitta del Lecco a Verbania consente loro di coltivare nuovamente qualche aspirazione. Lecco permettendo e con un Lorenzetti a questo livello, il miracolo potrebbe ancora verificarsi. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Imperia - Savona 0-0 Legnano - Trento 1-0 Piacenza - Treviso 1-1 Rovereto - Pro Patria 3-1 Seregno - Padova 1-0 Solbiatese - Cremonese 1-1 Udinese - Belluno 4-0 Venezia - Derthona 3-1 Verbania - Lecco 2-0 CLASSIFICA: Lecco p.44 Alessandria, Udinese 41; Solbiatese 40; Cremonese, Venezia 39; Verbania 36; Padova, Trento, Derthona, Belluno 33; Legnano 32; Seregno 31; Savona 29; Piacenza, Treviso, Rovereto 27; P. Vercelli, Imperia 26; P. Patria 23 Marcatori: 15 reti: Bordon (Udinese); 13 reti: Boscolo (Padova); 12 reti: Calloni (Verbania); 11 reti: Bellinazzi (Venezia); 10 reti: Chinellato (Lecco) e Foglia (Solbiatese); 9 reti: Goffi (Lecco), Ciclitira (Venezia); 8 reti: Marchi (Lecco), Tonelli (Pro Vercelli), Dedè (Udinese) Il punto sul campionato Proseguendo nella sua serie positiva il Verbania ha ieri piegato un Lecco che solo un paio di volte è riuscito a penetrare nell'aria della capolista che nel finale si è fatto vincere dal nervosismo. Un Derthona deconcentrato e in formazione incompleta è stato sconfitto sul campo del Venezia. E' finito in parità il derby ligure: l'Imperia era aggressivo e il Savona era in difesa chiuso ad oltranza, l'incontro è stato acceso e ricco di emozioni.