Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
21-05-1972 - Giornata: 34 - Treviso - Omobono Tenni


Treviso AC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 74. Bergamo P.[A]

Alessandria US Vincenzi Silvano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, De Luca Sergio, Paparelli Ezio, Paesanti Paolo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Proietti Farinelli Vincenzo, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco [55. Bergamo Paolo] A disp.:(P) Ciceri Santino All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
TREVISO AC: Galli, Palù, Sirena, Mazzon, Castellani, Alberti, Osellame, Pasqualotto, Perego [79. Beghetto], Lanciaprima, Bellingardi. A disp.: Storto. All.: Magistrelli Luciano

Arbitro: Frasso Luigi (Capua)
Note
Espulsi Proietti [A], Palù [T] Ammoniti: Castellani [A], Sirena [T], Vanzini [A], Maldera [A], De Luca [A], Bergamo [A] Terreno leggermente scivoloso Inizio gara ore 16.00

Commento
DECIDE UNA ZAMPATA DI BERGAMO E I GRIGI SONO ANCORA IN LIZZA L’Alessandria controlla la partita poi passa clamorosamente nella ripresa, sfiorando il raddoppio con Mantellato © lì pronostico vincente dell’ ex allenatore Svanente VERAMENTE INCREDIBILE QUANTO STA ACCADENDO NEL GIRONE A DELLA SERIE C: il Lecco, che pareva avere in tasca la promozione, sta scialando a piene mani. In soli 180 minuti di gioco è riuscito a perdere Ire punti, due in trasferta e uno in casa, passando in media inglese da — 4 a meno sei. Sul fronte opposto l'Alessandria ha raggranellato quattro punti e ora veleggia a due lunghezze da una capolista che avanza annaspando, con ii fiato grosso. Il discorso promozione aperto in settembre, è ben lungi dall’essere concluso dopo otto mesi di battaglie sportive. Date uno sguardo alla classifica: Lecco davanti a tutti con 45 punti, seguito dall’Alessandria con 43 e dall’Udinese con 41. Tre squadre in un fazzoletto, a quattro giornate dalla conclusione, che sa. ranno certamente le più calde non solo sotto il profilo agonistico. L’estate è alle porte e un improvviso rialzo della temperatura potrebbe provocare sorprese. Prima di affronta, re il discorso del prossimo turno, rivediamo la partita che l'Alessandria ha giocato e vinto in quel vecchio stadio di Treviso, intitolato ad un indimenticabile campione, a quel, l’asso che risponde al no. me di Omobono Tenni. Un campione che, con le sue imprese, polarizzò l'attenzione di quegli sportivi di mezza età che ne fecero un loro idolo. Al seguito della squadra mandrogna tutto lo staff dirigenziale guidato dall’ing. Sacco e dal vice Borasio e, tra gli sportivi, Cesarino Fissore deciso a godersi questo imprevedibile finale. Uno sparuto gruppo di fedelissimi in rappresentanza di quelli restati in città con un orecchio attaccato alle radioline per conoscere il responso del campo. Confuso con gli aficionados con però una vecchia conoscenza: Sergio Manente. L’ex trainer che lo scorso anno guidò la compagine grigia con onore, era sceso da Udine per portare il suo incitamento. « Sono venuto, dice, per tifare grigio. La partita «odierna è importante e se l'Alessandria vince, il campionato è apertissimo ad ogni possibile conclusione. Sono certo che i ragazzi ce la faranno ». Il pronostico di Manente si è realizzato in pieno e l’undici dell'ing. Sacco è nuovamente in lizza per il primato l'Alessandria si è presentata a Treviso nella formazione annunciata do. po le assenze, scontate, di Magri e Sassaroli. Praticamente Pietruzzi e Armano hanno confermato l’undici che si era imposto sulla Pro Vercelli. I bianco-blu allenati da Magistrelli (un altro ex) sono a contatto con le sabbie mobili della retro, cessione: l’obiettivo è il pareggio, ma è evidente che non si lasceranno sfuggire l’occasione per fare centro. Le previsioni non so. no errate. Pur giocando con Belligrandi arretrato a centrocampo — la mossa è valida in quanto Maldera avanzando scopre il settore destro — i padroni di casa lanciano in fase offensiva il duo Perego. Pasqualotto appoggiato sulla destra da Osellame, u n ’ala che fa soffrire il sempre attento Di Brino. L’Alessandria che inizia raccolta nella propria metà campo, viene a trovarsi in più di una occasione in difficoltà, a causa della giornata storta di Paesan. ti. Il centrocam po è retto da Di Pucchio ed a turno da Proietti e Lorenzetti, ma è evidente che mancando una pedina valida il lavoro è improbo. Se né accorgono i difensori costretti a tirare fuori le unghie davanti al serrate dei veneti. I trevigiani, pur premendo in continuazione peccano di precipitazione e la retroguardia che si può giovare del. l’apporto di un attento Vincenzi, regge con disinvoltura. Con un Paesanti maggiormente in palla la musica potrebbe essere di. versa, ma sul campo i miracoli non si compiono. Dalla panchina alessandrina parte però all’inizio del. la ripresa il suggerimento buono: esce Vanzini che ha dato in questo campionato molto ed entra Bergamo che occupa la posizione di centravanti effettivo. I ragazzi di Magistrelli accusano il colpo. La loro baldanza sfuma mentre l’Alessandria può mettere finalmente il naso fuori dal guscio. Lorenzetti che sino a quel momento aveva tenuto una posizione di copertura, può spingersi con maggiore determinazione in avanti per spalleggiare Bergamo. Dal canto suo Di Pucchio cresce di tono trovando nel contempo punte che possono raccogliere i suggerimenti. Il volto del. la partita muta sotto lo sguardo incredulo dei tifosi trevigiani ormai convinti di uscire indenni dallo scontro con i rivali. Si giunge così al fatidico 29’ quando Bergamo viene atterrato al limite del. l’area di rigore. Potrebbe essere una punizione come tante altre se Lorenzetti non trovasse la proverbiale castagna che fa bruciare le mani a Galli che preferisce respingere la bordata. Sul pallonetto che spiove verso il dischetto del rigore ecco elevarsi Bergamo che allarga le gambe a compasso colpendo di precisione il pallone che si insacca. Per l’Alessandria il gioco è fatto o quasi in quanto prevedibile è la reazione del Treviso. Accade però quanto previsto: i bianco-celesti hanno le idee annebbiate e il loro premere non trova più lo smalto della fase iniziale. Di Pucchio può permettersi il lusso di fare melina mentre Lorenzetti ha la possibilità di muoversi su un tappeto di velluto. Il contropiede diviene micidiale. Prima Bergamo "pescato” da un pallonetto di Maldera, avanzato sulla destra, manda la sfera a sfiorare l'incrocio dei pali; poi è la volta di Mantellato servito da Paesanti a superare il diretto controllore e a presentarsi davanti a Galli tutto solo. Il forte tiro dell’ala è nel "sette” del. la porta, ma il portiere sfoderando un grande intervento rimedia in angolo. Nel finale due espulsioni; quelle di Proietti e Palò per reciproche scorrettezze. Aveva iniziato Palò con uno schiaffo al centravanti alessandrino: pronta la reazione di quest’ultimo. Conclusione. Espulsione per entrambi con possibile squalifica degli interessati. L’uscita dal campo dei giocatori grigi è stata salutata dal grido di "ladri”, ma è stata una manifestazione che non ha avuto seguito. Atleti e giocatori hanno lasciato il campo senza ulteriori code polemiche. L’Alessandria ha disputato, come abbiamo detto, una partita molto accorta anche se con qualche rischio. I con. fronti con le squadre peri, colanti, sono sempre difficili e, a questo proposito, basta ricordare l’esempio della Pro Vercelli. Il Treviso che ha elementi tecnicamente validi, ha cercato di sorprendere gli alessandrini puntando sul ritmo che, per tutto l’arco del primo tempo, è stato sostenutissimo. Una tattica che avrebbe potuto ottenere gli effetti sperati se all’agonismo non si fosse aggiunta una buona do. se di precipitazione. Della favorevole situazione ne hanno tratto profitto Di Pucchio e compagni i quali dopo essersi li. mitati a controllare le sfuriate avversarie hanno atteso il momento propizio per trafiggere in contro, piede. Nulla da eccepire sul risultato che ha confermato ancora una volta l’utilità di puntare al so. do quando necessitano i punti. Il bel gioco di Lecco non era servito a molto in quanto l’avversario era riuscito a rientrare ne. gli spogliatoi con i due punti. Abbiamo detto che si è trattato di una partita spigolosa, ma non ci si poteva attendere altro da due squadre che avevano obiettivi diversi: i trevigiani quello della salvezza, i grigi quello della promozione. Si poteva forse rischiare qualcosa di più, ma ne valeva la pena? I grigi puntando al sodo ne hanno tratto i migliori benefici; vale a dire due punti per la classifica e una iniezione di fiducia per i futuri impegni. Domenica (ore 17) si presenta al Moccagatta il Piacenza, un avversario che ha l’acqua alla gola nonostante goda del vantaggio di essere due gradini più in su delle dirette antagoniste impegnate ad evitare il crollo. Diciamo subito che non si tratta di una partita facile. Quando mai in questo campionato l'Alessandria si è trovata di fronte ad un avversario che non abbia op. posto fiera resistenza? Avvicinandoci alla conclusione nessuno vuole rimiri, dare alle chances di ben figurare. Gli atleti desiderosi di cambiare società o di migliorare la propria posizione sputano l’anima pur di emergere. I lombardi pertanto non vengo, no in Alessandria per far.' si "matare”: adotteranno con molte probabilità una tattica piuttosto chiusa fidando nel contropiede. Spetterà ai padroni di casa fare saltare il grimaldello della retroguardia. A quattro giornate dal termine con tre partite in casa e una fuori occorre fare l’enplein. Abbiamo detto della partita di domenica a Treviso: qualche elemento fuori forma ha bisogno di almeno una giornata di riposo. Il compito di operare queste variazioni sta unicamente nelle mani dei tecnici i quali non debbono ignora, re le risultanze della gara con l’undici di Magistrelli. Considerato che la squali. fica di Proietti pare certa il suo sostituto naturale appare Sassaroli; in anticamera troviamo poi Zambianchi che smania dalla voglia di ben figurare e quel Manueli che potrebbe rivelarsi una pedina assai importante. Armano e Pietruzzi hanno tutto il tempo per preparare i loro piani. Mentre l'Alessandria affronta i prossimi due turni tra le mura casalinghe, il Lecco diretto avversano nella lotta per la promozione si reca sul terreno caldo di Imperia. Per i liguri si tratta veramente di uno scontro decisivo: più che al pareggio devo, no puntare alla vittoria per sperare nella salvezza. La capolista piuttosto in difficoltà rinuncerà con molte probabilità a Goffi che essendo stato espulso dovrebbe restarsene al palo. Se l'Imperia riuscirà nell'intento di piegare i lariani, i grigi potrebbero trovarsi domenica sera in testa alla graduatoria, seppure in coabitazione. Sarebbe il coronamento di un lungo inseguimento che dura dalla seconda giornata del torneo. Ab. biamo detto però che non sono ammessi passi falsi: sbagliare in questo momento potrebbe fare crollare tutti i sogni. Gli atleti che troveranno certamente l'appoggio morale dei tifosi, non possono sottrarsi a questo obbligo morale. Più di ieri occorre veramente rimboccarsi le maniche sacrificando ogni cosa per non perdere questa occasione che pare veramente d oro. Forza dunque con tutta la grinta possibile. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI A TREVISO SI DIFENDONO POI FANNO CENTRO CON BERGAMO La stoccata decisiva al 74' su punizione. Gioco intelligente dei piemontesi, che sfiorano il raddoppio a un minuto dal termine Vittorie come queste si definiscono normalmente « di rapina ». Cosi almeno le chiama la squadra perdente, dopo che ha attaccato a lungo, ha sdorato più volte il gol, e si è vista superare nel finale. La definizione — ferma re. stando la legittima recriminazione del Treviso — non è del tutto esatta. L'Alessandria ha subito a lungo la pressione, ha annaspato sotto i colpi per tutto il primo tempo, ma ha giocato una partita estremamente intelligente, utilitaristica al massimo, tesa esclusivamente alla conquista del risultato. Il Lecco ha perso un punto in casa con il Rovereto: il distacco adesso è di due lunghezze soltanto e tutto può ancora succedere. La vittoria di ieri a Treviso è quindi doppiamente preziosa. Se si guarda alla supremazia territoriale — a tratti anche alla manovra — ed al dinamismo, occorre dire che il Treviso avrebbe meritato quanto meno di non per dopo 53 minuti di gioco. Occorre considerare che l'Alessandria ha saputo sempre controllare la partita, senza perdere la calma, neanche nei momenti più delicati, ed ha atteso somionamente l'occasione buona per sferrare la botta decisiva. Inoltre è stata sul punto di bissare il gol proprio allo scadere .del tempo. Un tipo di calcio che non piacerà a tutti, ma che è indubbiamente redditizio. Il Treviso, se mai, può prendersela con i propri attaccanti ed in particolare con Osellame, che si è fatto precedere due volte da Vincenzi quando era in posizione perfetta per il gol. Il portiere ha praticamente salvato il risultato — come domenica scorsa contro la Pro Vercelli — nel momento decisivo, rimediando alle carenze di tutta la squadra, in fase di centro campo e di conclusione. Ad un Di Pucchio che è cresciuto leggermente hanno fatto riscontro un Paesanti decisamente sotto tono, un Proietti senza idee ed un Vanzini che si è sempre trovato in difficoltà, fino al punto da dover essere sostituito da Bergamo. Quest'ultimo, grezzo fin che si vuole, ha finito col dimostrarsi l'elemento più pericoloso. Basti pensare che il primo tiro in porta del grigi è avvenuto, quasi sempre piazzato al punto giusto, e non soltanto nell'azione del gol. Lorenzetti non si è ripetuto, ma la rete è nata su suo tiro susseguente ad un calcio di punizione. I due terzini, Maldera e Di Brino, hanno « patito » oltre il lecito i rispettivi avversari, Belligrandi e Osellame, ricorrendo troppo spesso alla maniera forte. Il Treviso, attaccando a lungo, ha messo in mostra le sue punte: le due estreme di cui s'è detto sopra e il centravanti Perego. Un gioco convulso sotto area, che mancava però di schemi validi, tanto che i pericoli corsi da Vincenzi non sono stati troppo numerosi. Al 13', primo brivido per i «grigi». Batte una punizione dal limite Lanciaprima, Vincenzi non riesce a trattenere, la palla arriva ad Osellame, liberissimo, che « cerca » l'angolo, ma mette incredibilmente a lato. E' sempre il Treviso all'attacco fino alla conclusione del tempo, ma l'Alessandria riesce a contrarlo senza danni. Nella ripresa, la partita cambia volto. Nell'intervallo il presidente Sacco è sceso negli spogliatoi e non dev'essere stato molto tenero con i « grigi ». Si avverte che l'impegno e diverso: timidamente prima, poi con sempre maggiore autorità, l'Alessandria passa al contrattacco. Altro rischio grosso per i «grigi» quando Osellame, lanciato da Perego, fa tutto da solo in area, e si ripresenta davanti a Vincenzi, che riesce a deviare in angolo il tiro. Dopo che Bergamo, a riprova del capovolgimento della situazione, manca la conclusione di testa (71'), si arriva al gol al 74': fallo di Castellani ai limiti dell'area su Bergamo. Batte corto Di Pucchio per Lorenzetti, che « indovina » il tiro. Galli devia come può, Bergamo raccoglie e mette in rete. Quasi la copia esatta dell'azione del Treviso nel primo tempo, naturalmente con ben altra conclusione. All'89' Mantellato, sul filo del fuori gioco, scatta a centro campo, converge in area e tira con precisione nell'angolo: Galli e superlativo a deviare in corner. Francamente, il 2-0 sarebbe stato una bella troppo crudele per il Treviso. I grigi » chiudono in tono minore, mentre la partita si spegne. Al punto che nessuno quasi fa caso all'espulsione di Proietti e Palù, che si sono scambiati schiarii e spintoni. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Belluno - Venezia 1-0 Derthona - Cremonese 0 0 Lecco - Rovereto 1-1 Padova - Udinese 2-1 Piacenza - Solbiatese 1-0 Pro Patria - Imperia 1-1 Pro Vercelli - Verbania 1-0 Savona - Legnano 1-1 Trento - Seregno 1-1 CLASSIFICA: Lecco p. 45; Alessandria 43; Udinese 41; Cremonese, Solbiatese 40; Venezia 39; Verbania 36; Padova, Belluno 35; Derthona, Trento 34 ; Legnano 33; Seregno 32; Savona 30; Piacenza 29; Rovereto, Pro Vercelli 28; Treviso, Imperia 27; Pro Patria 24 Marcatori: 15 reti: Bordon (Udinese): 13 reti: Boscolo (Padova); 12 reti: Calloni (Verbania); 11 reti: Bellinazzi (Venezia); 10 reti; Chinellato (Lecco) e Foglia (Solbiatese) Il punto sul campionato Il nervosismo ha giocato un brutto scherzo al Savona costringendolo, contro il Legnano, a dividere la posta in palio, frustando gli sforzi dei suoi giocatori. Il Verbania si è arreso al cospetto della Pro Vercelli che ha faticato per portasi in vantaggio, attaccando inutilmente per tutto il primo tempo. Tra Derthona e Cremonese è terminata senza un nulla di fatto, la gara non era di quelle che avevano qualcosa da dire. Ancora una prodezza di Giordano mostro sacro dell'Imperia, un attimo prima che terminasse la gara, ha dato il pareggio ai liguri e condannato la Pro Patria. Il Rovereto invischiato nella lotta per non retrocedere il Lecco avanti con tre punti di vantaggio, due squadre separate da un netto divario di classe con gli ospiti che hanno sfiorato la vittoria accontentandosi del pareggio.