Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
28-05-1972 - Giornata: 35 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Piacenza FC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Vincenzi Silvano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Magri Pier Luigi, Paparelli Ezio, Paesanti Paolo [59. Sassaroli Gianni], Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Bergamo Paolo, Lorenzetti Giuseppe, Zambianchi Domenico A disp.:(P) Ciceri Santino All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Fioravanti, Grechi, Cornaro, Thiella [59. Secondini], Filipponi, Cella, De Bernardo, Burlando, Damonti, Bersani, Meraviglia. A disp.: Lazzara. All.: Franzosi Angelo -Cella Giancarlo

Arbitro: Laurenti Ludovico (Padova)
Note
Ammonito: Boriremo [P] Spettatori: 5000 circa, di cui 3345 Paranti, per un incasso lordo di lire 5. 292 000. Angoli: 2-3 Giornata di sole piuttosto calda; fondo del terreno di gioco ottimo Inizio gara ore 16.00

Commento
ADDIO ALLA SERIE B:I GRIGI GETTANO ALL'ORTICHE L'ULTIMA CHANCE Disastrosa partita dell’Alessandria, che rischia la sconfitta col Piacenza - Contro la Solbiatese l’undici sarà rivoluzionato L'ultima speranza e sfumata: l’Alessandria resterà in serie C. Per il secondo anno consecutivo i grigi hanno fallito il bersaglio mentre nei campionato 70/71 gli sportivi avevano assistito a un'emozionante duello con la Reggiana, in quello 71-72 ci si e dovuti accontentare delle disgrazie altrui per cullare sino alle ultime giornate il grande sogno. Lo sportivo, si sa, non vuole mai arrendersi: così, dopo La sconfitta di Lecco e le due vittorie con la Pro Vercelli e il Treviso, il discorso promozione era tornato di attualità. I lariani avevano perduto tre punti in due partite, perchè non sognare ad occhi aperti sul possibile miracolo? L’illusione si è definitivamente dissolta dopo l'ennesimo zero a zero registratosi al « Moccagatta » contro una avversaria che lotta per la salvezza. Come era accaduto in precedenti occasioni i grigi non hanno gettato nella lotta neppure un pizzico di volontà: hanno disputato la gara come si trattasse di un allenamento. A fare bella figura e stato solo l’undici di Franzosi che voleva assolutamente un punto per non cadere nel giro retrocessione. Il Lecco vincitore a Imperia ha nuovamente allungato il passo portandosi a quota 47, vate dire tre punti più in su dell' Alessandria. Mancano alla conclusione ancora tre partite, ma come si può credere ancora in questi giocatori che sembrano turlupinare il pubblico? Si dirà che gli sportivi alessandrini sono freddi, a volte insensibili, pronti alla critica, ma cosa hanno fatto t grigi per meritarsi un briciolo di simpatia? Stando alle ultime partite, veramente nulla. Contro la Pro Vercelli si era vinto più per demerito altrui che meriti propri; contro il ,Treviso la dea bendata si era schierata unicamente dalla nostra parte. Ovvio attendersi una riabilitazione visto e considerato che il Lecco poteva pure perdere o pareggiare in Liguria. Invece nulla: undici atleti per nulla responsabilizzati.' Squalificati Proietti e Vanzini i tecnici erano ricorsi al ripescaggio dì Magri e di Zambianchi. Su quest’ultimo in particolare era polarizzata l’attenzione degli sportivi. Dopo un lungo periodo di assenza Armano e Pietruzzi gli concedevano la possibilità di dimostrare le proprie rapacità. « Baffone » negli ultimi tempi era stato polemico: chiedeva di avere, un posto in squadra. Di fronte alla realtà, l’ex trevigiano è naufragato con gli altri compagni Schierato con la maglia numero undici, ma in realtà con funzioni di centrocampista. non è mai uscito allo scoperto, neppure quando l’andamento della contesa consigliava inserimenti a sostegno delle punte. Con questo non si vuole fare ricadere unicamente la colpa del pareggio su Zambianchi il quale si difenderà dicendo che la lunga assenza dal clima della prima squadra non gli ha affatto giovato. Le responsabilità vanno equamente divise tra i «senatori», tra coloro che tirano le fila nel clan. Incominciamo da Paesanti che già a Treviso denunciò limiti paurosi. Il mediano è naufragato nel vero senso della parola. Motti tifosi hanno avuto la sensazione che Paolo non avesse affatto intenzione di contribuire al surreale finale. Con molte probabilità si tratta di una insinuazione maliana. ma il comportamento del giocatore è veramente da censurare. Da un atleta che nel corso del campionato ha disputato complessivamente 21 partite su 35 è logico, attendersi qualcosa in più. se non altro sotto il profilo atletico. L’esplosione del caldo estivo non giustifica uno scadimento generale. Le responsabilità ricadono oltre che su Paesanti sugli uomini chiamati a guidare i ragazzi. Dopo il fallimento dì Treviso il non avergli concesso un turno di riposo è stato errore veramente grave. E’ stata una imprudenza in quanto il giocatore è svuotato di energie non solo fisiche, ma psichiche. Mancando l’apporto di Paesanti il centrocampo zoppica tremendamente. Non si può neppure gettare la croce su Di Pucchio. ritenuto uno dei capri espiatori dell’attuale momento. Che il capitano rallenti il gioco portando la palla, lo si sapeva fin dallo scorso campionato. Il ragazzo, che ha giocato ben 34 gare, è indubbiamente svuotato di energie, ma almeno sotto il profilo delta volontà non lo si può accusare Chiamato a fungere da regista lo ha fatto, deciso a risalire la china, ma cosa hanno fatto i compagni per sollevarlo dall'ingrato compito? Già abbiamo scritto di Paesanti e Zambianchi, ma che dire di Paparelli che non riesce neppure a fronteggiare un avversario che mostro dì tecnica non e? Il nostro stopper che praticamente ha ricoperto il ruolo di terzino a seguilo dell’avanzamento di Maldera (il centravanti piacentino e stato infatti arretrato a centrocampo per infoltire la zona centrale) è risultato tra i più fallosi. Ogni contatto con l’uomo era uno scontro nel corso del quale doveva oltrepassare il lecito sportivo per avere la meglio. Mai visto un giocatore, anche se sinora era stato tra t più attivi, così spompato, incapace di controllare senza fatica l'ala. In questo quadro tutt’altro che allegro ecco la cattiva giornata di Magri. Il « vedo » ha forse disputato domenica la sua peggiore partita da quando indossa la maglia grigia. il mestiere lo ha salvalo da situazioni assai più sene. Dalla difesa all'attacco. Del quintetto di punta tutti conoscono i limiti che erano già evidenti sin dallo scorso novembre quando da più parti si invocò l'acquisto di un centravanti. Trovare la via della rete non è facile se non giunge un calcio di rigore o una punizione dal limite. L’Alessandria in questo finale ha trovato a dire il vero un Bergamo che pur condizionato da certi limiti si batte con una abnegazione veramente ammirevole. L’ex milanista non può certo dirsi un uomo fortunato: crea buone occasioni, ma il pallone invece di trovare la via del gol se ne esce quasi sempre a lato. Pure contro il Piacenza Bergamo è. stato il più attivo tanto che è stato uno dei pochi che si è salvato dal marasma gc: ncrale. I tiri che hanno maggiormente impensierito Fioravanti sono parliti dal suo piede. Purtroppo, come già era accaduto in passato, si è trovato troppo solo. Lorenzetti che deve fungergli da spalla, dopo la doppietta messa a segno con la Pro Vercelli è nuovamente calato di tono. Si e sempre detto che la mezz’ala doveva essere sfruttata in funzione di punta pura. Ebbene domenica lo si è visto vagare per il campo, retrocedere in difesa per dare manforte ai cinque o sei alessandrini designati a tede compito, mancando all'appuntamento con la palla quando si doveva fiondare con decisione verso la rete avversaria. La «sfinge bionda» finita nella ragnatela del centrocampo non è mai stata in grado di uscirne con l'onore delle armi. Le vere punte grigie si sono ridotte, oltre a Bergamo, al volitivo, ma poco servito Mantellato. Quante volte «calimero» è retrocesso per cercare un pallone buono? Numerose, con lo svantaggio di sprecare energie che sarebbero servite per altre situazioni. A questo dettagliato quadro sui singoli atleti (Vincenzi, Di Brino e Maldera hanno cercato di svolgere il lavoro nei migliori dei modi) si aggiunga l'assenza di una disposizione lattica. Evidente che tattica significa anche adeguamento degli atleti alle disposizioni impartite. Su questo punto siamo pienamente d’accordo. ma non lo siamo quando si notano elementi svuotati di ogni energia e pertanto incapaci di smarcarsi per ricevere il suggerimento del compagno Sovente abbiamo notato Di Pucchio con la palla cercare disperatamente una maglia grigia per affidargli il compito di proseguire l’azione. A questo punto ci si accorge che la. gara è stata condizionata dalla cattiva giornata di quattro-cinque uomini che alla vigilia potevano essere sostituiti con forze nuove. Nel calcio come nella vita occorre qualche volta osare ed in questi casi il merito è certamente maggiore. Di Parsani si conoscevano i limiti ancora prima che scendesse in campo: lo si poteva sostituir? con Sassaroli — trattandosi di una gara d’attacco — chiamando in squadra un’ala tipo come Nobili oppure un Manueli che non è certamente inferiore ad alcuni atleti che vanno per la magiare. Se è vero che del seno di poi sono piene le fosse, è pure vero che in qualche occasione il rischio bisogna correrlo. Alla conclusione mancano tre sole gare: domenica prossima il Lecco potrebbe avere la certezza male pratica della promozione se la Alessandria non si rimbocca le maniche. Al Moccagatta giunge infatti la combattiva e sempre sorprendente Solbiatese. Nell’andata i dilettanti lombardi ci impartirono una severa lezione insegnandoci come si gioca il calcio atletico. Potrebbero ripetersi contro quest’Alessandria che pare avere gettato alle ortiche, anzitempo, le possibilità di insediare sino all'ultima giornata la capolista. Per "a penultima partita casalinga gli sportivi attendono ovviamente una squadra che sappia far dimenticare le magre di queste • ’• time domeniche. E' pure questo un sogno proibito? Sacco e Borasio al termine dell’incontro hanno «strigliato» duramente i protagonisti di Alessandria-Piacenza : sarà servito a qualcosa? Ne dubitiamo, dopo avere assistito alle ultime tre prove. Nel calcio gli imprevisti sono sempre all'ordine del giorno per cui non lesta che attendere. Scontate le squalifiche rientreranno Vammi e Proietti; qualche altro giocatore. potrebbe godere di un turno di riposo. Perduta o quasi la possibilità della promozione, resta sempre da difendere il secondo posto insidiato da diverse squadre. La Solbiatese non farà certamente barrala davanti al proprio portiere per cui si potrà giocare in tutta scioltezza Una occasione veramente unica per ripagare i delusi tifosi alessandrini che, neppure polemici, sono accorsi numerosi pure domenica nonostante la concomitanza di Juventus - Lanerossi. Concediamo ai grigi quest’ultima prova (Cappello, prima dell'imminente « sciogliete le righe ». (Il Piccolo - il Gattopardo) ALESSANDRIA SENZA IDEE FERMATA A PIACENZA 0-0 al Moccagatta - Attacco senza punte, centrocampo evanescente. ridottissime ormai le speranze di promozione Malinconico pareggio dell'Alessandria al termine di una partita conclusasi tra i fischi e con la notizia della vittoria del Lecco ad Imperia, che porta a tre i suoi punti di vantaggio in classifica. Ancora una volta, i grigi hanno deluso al punto che il pubblico ha clamorosamente contestato; una squadra senza idee, che appare stanca, in possesso di una manovra tanto evanescente da apparire a tratti nulla. Sul piano atletico, pur battendosi con volontà, i giocatori dell'Alessandria hanno denotato un calo pauroso, tanto che il Piacenza, con i suoi giovanissimi, ha finito col fare una gran bella figura. In realtà, la squadra che i ha sfiorato la vittoria e che forse l'avrebbe meritata è stata proprio il Piacenza, che ha avuto anche una buona dose di sfortuna quando ha colpito un palo a portiere battuto. Il discorso sull'Alessandria è ovviamente diverso e ha radici ben più profonde. Intanto — detto del preoccupante calo atletico — resta il fatto che difetta clamorosamente nel settore offensivo, già in condizioni normali. Se le viene inoltre a mancare, come ieri, quel Vanzini che perlomeno è « punta » fissa, ed è costretta a schierare nella ripresa un Sassaroli in menomate condizioni fisiche, risulta anche che le speranze di andare a rete si riducono al minimo. Zambianchi, che nel caos generale non è stato dei peggiori, si ammucchia con gli altri a centrocampo, Mantellato è troppo evanescente e si inserisce di rado, Lorenzetti gioca a sprazzi e soprattutto in posizione arretrata, Bergamo cozza regolarmente contro i difensori e non riesce a trovare mai lo spiraglio utile per il tiro. Un attacco a questo livello ben difficilmente riuscirà a segnare. Dei centrocampo, arruffone e senza idee, è meglio non parlare. Come, d'altronde, di parecchie incertezze difensive, che non si sono rivelate fatali esclusivamente grazie all'inesperienza degli attaccanti del Piacenza. Subito, al 7', De Bernardo avrebbe la palla per il gol, ma la sciupa banalmente anziché darla al liberissimo Burlando. Tre minuti dopo, Meraviglia, favorito da uno sbaglio di Magri, si trova solo davanti a Vincenzi e colpisce di testa: il palo salva il portiere alessandrino, che si ritrova il pallone tra le braccia. L'Alessandria pub soltanto operare un tiro di Lorenzetti dopo una bella discesa di Meraviglia sulla destra. Nella ripresa, i grigi attaccano con maggior convinzione, ma non riescono a creare pericoli seri. Si registra un tiro al volo di Bergamo (74') ed un altro di Lorenzetti, che viene respinto da Cornaro. Il Piacenza, però, può operare quasi indisturbato in contropiede e all'86' Paparelli è costretto a fermare fallosamente De Bernardo lanciato a rete. Grande contestazione Anale del pubblico, dalla quale si salva il presidente Sacco, che non è considerato — e come potrebbe? — responsabile per il pareggio. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Cremonese - Belluno 2-1 Imperia - Lecco 1-2 Legnano - Pro Patria 1-0 Rovereto - Pro Vercelli 3-1 Seregno - Savona 0-1 Solbiatese - Derthona 2-0 Udinese - Trento 1-1 Venezia - Padova 2-3 Verbania - Treviso 1-2 CLASSIFICA: Lecco p. 47; Alessandria 44; Udinese, Solbiatese, Cremonese 42; Venezia 39; Padova 37; Verbania 36; Legnano, Trento, Belluno 35; Derthona 34; Seregno, Savona 32; Rovereto, Piacenza 30 ; Treviso 29; Pro Vercelli 28; Imperia 27; Pro Patria 24 Il punto sul campionato Gioia e amarezza sul campo dell'Imperia, il Lecco ha gioito mentre i liguri hanno recriminato per i due punti persi. Nonostante il massimo impegno profuso sul terreno di gioco la Pro Vercelli ha perso contro il Rovereto anche se la vittoria dei veneti è stata sofferta e gran parte del merito lo si deve alla punta Musa autore di una doppietta. Imprevista sconfitta del Verbania battuta sul campo del Treviso che ha potuto ancora sperare nella salvezza nonostante il dominio del primo tempo sbagliando diverse occasioni da gol. Con una condotta di gara difensiva il Savona è riuscito a vincere a Seregno ed a mettersi al riparo da spiacevoli sorprese.