Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1971/1972
Serie C
11-06-1972 - Giornata: 37 - Verbania - dei Pini


Verbania AS - Alessandria US 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 5. rig. Calloni [Ve] , 52. Guidetti [Ve] , 61. Calloni [Ve]

Alessandria US Vincenzi Silvano, Maldera (II) Attilio Benedetto [54. Proietti Farinelli Vincenzo], De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Paparelli Ezio, Di Tommaso Gianni Loris, Mantellato Bruno, Manueli Luigi, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Ciceri Santino All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
VERBANIA AS: Fellini, Galimberti, Andreoli, Bagnoli [70. Gini], Crugnola, Guidetti, Salvadori, Marforio, Fusaro, Butti, Calloni. All.: Marchioro Giuseppe

Arbitro: Del Fiandra Giuseppe (Massa)
Note
Espulso 64. Proietti [A]. Ammoniti: Vanzini [A], Paparelli [A] Spettatori: 100 Giornata di pioggia continua, terreno pesante Angoli: 6-4 Inizio gara ore 16.00

Commento
NOTIZIA BOMBA: SACCO RINUNCIA AMAREGGIATO PER L'OSTRUZIONISMO Il Commissario straordinario mette a disposizione la Società « a chiunque sia interessato purché presenti proposte concrete La notizia è di quelle che lasciano il segno: l’ing. Remo Sacco, amareggiato per le critiche, a volte malevoli, degli sportivi o di una parte di essi, ha deciso di mettere a disposizione il mandato della Società. Durante i novanta minuti di Verbania-Alessandria, il Commissario straordinario dei grigi, non aveva mancato di rilevare l’atteggiamento apertamente ostruzionistico di una parte degli aficionados grigi. Alla domanda se sarebbe restato alla guida della Società aveva risposto: « Se qualcuno crede di fare meglio si faccia avanti ». Lunedì mattina una telefonata in redazione. All’altro capo del filo l’ing. Sacco il quale ci detta un breve comunicato che trascriviamo fedelmente: « In seguilo agli ultimi avvenimenti e in accordo con i collaboratori, ritengo opportuno mettere a disposizione la Società a chiunque sia interessato purché presenti proposte concrete. Preciso clic la situazione finanziaria patrimoniale è migliorata rispetto al l’epoca in cui sono state da m e assunte le responsabilità della società, nonostante il grave disavanzo annuale di gestione. Attendo otto giorni per vagliare le preposte che verranno fatte dopodiché mi riterrò libero di prendere le decisioni che riterrò più opportune ». La decisione di Sacco, maturata al termine di un campionato nato male, ci ha colto di sorpresa. « Alla domenica seguo le partite per divertirmi, per distrarmi dalia routine quotidiana, ha ancora aggiunto Sacco. Mi conosce: soffro quando la squadra non "gira”, esulto con gli sportivi quando i ragazzi danno il meglio. Da qualche tempo però le cose sono mutate. Tutti contestano; tutti suggeriscono. Gli sportivi ci accusano di non volere la serie B. Non si può proseguire sullo stesso metro. Vediamo se c ’è qualcuno che vuole assumersi il pesante bagaglio ». Otto giorni di tempo dunque per i pretendenti alla poltrona di presidente per presentare le credenziali. Si farà avanti qualcuno? Pensiamo che l’appello cadrà nel vuoto in quanto non bastano le chiacchiere: ora sono necessari i fatti. Sacco ha ribadito che dopo tale scadenza si « riterrà libero di assumere le decisioni che riterrà più opportune ». Smobilitazione o invece potenziamento delle strutture della Società? La risposta non è facile in quanto il Commissario attraversa, per quanto concerne le vicende sportive, un momento psicologicamente difficile. Molto dipenderà dalle reazioni degli sportivi, di quelli a cui stanno vera m ente a cuore le sorti dell’Alessandria. La contestazione, come del resto abbiamo rilevato, a volte ha superato i limiti del consentito. Prima è stata chiesta la testa di questo 0 quel giocatore; poi dei tecnici ed infine dei dirigenti. Resta a questo punto da chiarire se la mancata promozione è da addebitarsi agli atleti o ai responsabili della conduzione societaria. Sacco ed 1 suoi collaboratori hanno operato nel m odo migliore, almeno per quanto concerne lo stimolo per raggiungere l’obiettivo. Non sono stati lesinati i premi: il Commissario aveva studiato una particolare tabella secondo la quale in caso di promozione i giocatori avrebbero ricevuto un premio alquanto consistente. I grigi invece, deludendo ogni aspettativa, hanno gettato anzitempo le armi. La campagna acquisti non è stata forse indovinata, ma a questo proposito è facile rispondere che non sempre le ciambelle riescono con il buco. Proprio recentemente abbiamo constatato che in altre società clic vanno per la maggiore è accaduto qualcosa del genere, ma nessuno ha contestato clamorosamente sostenendo che i dirigenti non volevano . . . vincere lo scudetto. In questo momento è necessario un esame di coscienza per evitare che tutto si sfasci. L’ing. Sacco che molto ha dato alla Società può fare ancora tanto, ma è indispensabile che gli sportivi m editino senza lasciarsi trascinare da facili e demagogiche tentazioni. La parola questa volta è unicamente agli aficionados. Continua la fase calante dei grigi: dopo i pareggi interni ecco la sconfitta, senza attenuanti, che taglia corto alle discussioni. Nulla da eccepire sulla vittoria del Verbania che poteva essere assai più rotonda. Il campionato è così giunto all’ultima battuta con il Lecco neo promosso in serie B. I lariani con un a condotta regolare, senza d are l'impressione di essere dei m ostri, si sono guadagnati l’ammissione alla serie cadetta. Per i ragazzi di Longoni un a bella soddisfazione con tanti ringraziamenti a questa Alessandria che rischia di perdere pure il secondo posto. Sulle rive del lago Maggiore i tifosi alessandrini erano pochi: solo alcuni fedelissimi. Una fortuna per gli atleti che hanno toccato il fondo, che non sono più in grado di contrarre gli avversari. A Verbania, è bene preci, farlo subito, la resa è stata senza condizioni; più che di resa potremmo benissimo parlare di disfatta vera e propria. Il gioco dei grigi si è confuso con la tristezza dell’ambiente, con la nebbia che ovattava i monti che fanno coro n a allo Stadio dei Pini. La "fotografia” dell’undici è stata fatta a fine partita da Vitali, ex grigio e direttore tecnico del Varese: « L’Alessandria manca di determinazione, di m ordente. I suoi uomini sono leggeri e raramente difendono la palla. Per lottare con maggiore prpbabilità è indispensabile disporre di giovani con maggior grinta orchestrati da alcuni elementi di esperienza. Avete visto il Verbania? E’ stato veramente ammirevole su quel terreno impossibile. I ragazzi di Marchioro hanno corso per novanta minuti come se la partita fosse decisiva ai fini della promozione o della salvezza ». Nulla da eccepire sulle dichiarazioni di V itali venuto a d osservare alcuni ragazzi in procinto di passare nell’undici di Borghi e, tra di questi, Calloni che ha veramente dominato la scena strappando applausi a scena aperta. Armano e Pietruzzi, indisponibile Di Brino hanno schierato con la maglia numero 3 De Luca, confermando Di Tomaso e rilanciando Manueli come uomo regista. Mentre Paparelli ha preso in consegna il pericoloso Calloni, Maldera si è incollato su Fusaro lasciando a De Luca il compito di contrastare Salvadori. L’Alessandria parte con tre punte effettive: Sassaroli al centro. Mantellato e Vanzini sulle estreme. Il terreno di gioco è proibitivo; la pioggia cade a dirotto. Un vero diluvio. I locali iniziano piuttosto timorosi poi scattano decisi: è Calloni a seminare lo scompiglio. Nonostante il terreno viscido la mancina verbanese è un vero diavoletto. Paparelli sorpreso non trova di meglio che cinturarlo in area: è rigore netto. Batte lo stesso Calloni che insacca alla sinistra di Vincenzi. Le cose stanno mettendosi piuttosto male per i grigi che denunciano le solite pecche. Il centrocampo lascia alquanto a desiderare nonostante Manueli e Di Tomaso non rinuncino al. la lotta. Le condizioni del terreno che presenta sotto l'erba chiazze d ’acqua consiglierebbe un gioco piuttosto sbrigativo. Vanzini e Lorenzetti avanzano invece con passaggi corti intestardeno si sovente in dribbling che favoriscono, invariabilmente, i verbanesi. I grigi, sciupata una g rossa occasione con Lorenzetti che dopo avere superato il portiere mette a lato, non riescono durante i primi quarantacinque minuti ad effettuare un solo tiro nello specchio del. la porta difesa da Fellini. In svantaggio di un a rete gli alessandrini dovrebbero attaccare, ma mancando il supporto di una valida cerniera nella fascia centrale (dove si dimostra che l’assenza di Di Pucchio complica invece di semplificare le cose) le punte sono costrette a retrocedere sino sulla linea dei terzini per ricevere la palla. E’ una fatica durissima che pesa enormemente su uomini nettamente fuori form a, che hanno ben poche energie da spendere. L’avversario è però di quelli che non lasciano tregua: Bagnoli stopper di lusso si concede la licenza di avanzare con tutta tranquillità impostando sulle punte. M agri deve farsi in quattro per mettere un a pezza ai "buchi” che si aprono nella retroguardia grigia. L’Alessandria, aiutata in questo frattempo dalla dea ben. data chiude il primo tempo senza ulteriori danni, ma è evidente che il ricupero sarà impossibile. Nel. la ripresa il Verbania invece di crollare accentua maggiormente la propria superiorità con un gioco maschio in cui la prestanza atletica si sostituisce alle finezze stilistiche. L’undici di Armano è sull’orlo del crollo psico. logico. I bianchi avanzano di prima con passaggi in profondità che raggiungono sempre l’uomo libero. Non impensierisce certo la viscidità del rettangolo di gioco; i ragazzi di Marchioro vogliono dimostra, re quanto valgono e ci riescono in pieno. I padroni di casa sciorinano azioni su azioni non solo con le punte vere ma con i mediani: Guidetti, Cugnoli e lo stesso Andreoli avanza, no a turno costringendo Magri e Paparelli a rimboccarsi le maniche. Manueli e Di Tomaso lottano con la forza della disperazione, quasi increduli di fronte ad una realtà che non ammette dubbi. Vincenzi deve inchinarsi per altre due volte; in altrettante occasioni si riscatta; in altre ancora deve ringraziare la troppa precipitazione degli avversari. Butti, ad esempio si fa in quattro per cercare il gol: non vi riesce, ma ottiene applausi a scena aperta. I grigi si difendono come possono: i nervi ormai sono saltati. Proietti ne fa le spese facendosi espellere — ed un dirigente invoca pubblicamente severe sanzioni pecuniarie — Vanzini e Lorenzetti si fanno ammonire per repliche piuttosto vivaci nei confronti del direttore di gara. E ' un disperato tentativo per camuffare una sconfitta che coinvolge tutti i giocatori i quali ancora una volta hanno peccato di presunzione. Il Verbania ha impartito domenica una lezione di modestia ai nostri ragazzi, una lezione che dovrebbe essere ricordata da ogni singolo atleta alessandrino. E ’ infatti inconcepibile che una squadra in lotta per il primato lanci la spugna ancora prima di conoscere quali sono le proprie reali possibilità. E ’ quando accaduto a questa strana Alessandria edizione 1971.72. Nel momento in cui avvenimenti ancora più gravi si sovrappongono alla sconfitta di Verbania vorremmo attirare l’attenzione dei giocatori sulle loro precise responsabilità. I tifosi all'unisono chiedono di difendere il secondo posto: solo con una prova di orgoglio si riuscirà a rappacificare gli animi, a meglio chiarire le prospettive del domani. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Netta e prevedibile sconfitta: 3-0 GRIGI UMILIATI A VERBANIA Come era prevedibile: l'Alessandria In ginocchio. Sonora la sconfitta (0 a 3) sul campo del Verbania nella « penultima » di campionato di serie C. I grigi, che avevano soltanto più una fragile possibilità di raggiungere il Lecco, sono incappati in una giornata del tutto negativa. E' da un po' di tempo, da quando hanno perso le concrete aspirazioni di salire in serie B, che Lorenzetti e compagni offrono prestazioni sotto tono. Ieri c'è stata l'ennesima conferma. I grigi sono parsi subito in difficoltà; già al 5' un rigore trasformato da Calloni ha costretto la squadra a cercare di riequilibrare il punteggio con una manovra affannosa. La compagine di Pietruzzi ha tentato di farsi pericolosa in contropiede, ma il Verbania si è opposto senza eccessive preoccupazioni. Sia il Verbania che l'Alessandria hanno fallito alcune grosse occasioni, ma i mali maggiori sono da addebitarsi a quest'ultima i difetti sono quelli di sempre, quelli che hanno portato a molteplici pareggi casalinghi ed al conseguente, mancato passaggio in « B ». Ieri il centrocampo dei grigi e apparso debole, l'attacco senza incisività. Una squadra insomma priva di idee. Il Verbania ha confermato invece di essere un « undici » con una manovra giovane, tresca. C'è ben poco da dire sull'andamento dell'incontro. Il risultato è questa volta un testimone eloquente di come siano andate le cose. Monologo del Verbania, deludente tentativo di reazione degli ospiti. Al 5' Paparelli atterra Calloni in area. Lo stesso Calloni realizza. Al 52' ancora Paparelli commette un fallo su Fusaro. Punizione per il Verbania; Bagnoli tocca a Guidetti, che insacca. Al 61' Calloni batte per la terza volta Vincenzi, su passaggio di Martorio. Al 64' l'arbitro, dopo essersi consultato con un guardalinee, espelle Proietti per frasi irriguardose. Nel finale ancora occasioni a ripetizione per il Verbania (La Stampa - Ed. Sport - Ferruccio Cavallero) Risultati: Cremonese - Trento 1-1 Derthona - Padova 4-2 Imperia - Treviso 0-1 Legnano - Pro Vercelli 1-0 Rovereto - Piacenza 1-0 Seregno - Lecco 0-0 Solbiatese - Belluno 2-0 Udinese - Pro Patria 2-0 Venezia - Savona 1-2 CLASSIFICA: Lecco p.50; Alessandria, Solbiatese, Udinese 45; Cremonese 44; Venezia, Padova 39; Trento, Verbania 38; Belluno, Legnano 37; Derthona 36; Savona 35; Seregno, Rovereto 33; Piacenza, Treviso 32; P. Vercelli 30; Imperia 27; P. Patria 26 Marcatori: 17 reti: Bordon (Udinese); 15 reti: Cationi (Verbania), 13 reti: Boscolo (Padova), Tonelli (Pro Vercelli) e Foglia (Solbiatese); 12 reti: Marchi (Lecco) e Bellinazzi (Venezia); 10 reti: Chinellato (Lecco), Modonese (Padova), Musa (Rovereto) e Bosani (Legnano) Il punto sul campionato Il Lecco è stato promosso, in B, e la certezza matematica è arrivata a Seregno al termine di una gara equilibrata, senza particolari emozioni conclusasi senza reti. Un gol beffa del Legnano ha condannato la Pro Vercelli che si è battuta con orgoglio fallendo alcune occasioni da gol. l'Imperia è retrocesso nella serie inferiore dopo la gara con il Treviso che ha avuto fasi altalenanti: si sono affermati i veneti a due minuti dalla fine del match con una serpentina di Bellingradi. Quarta sconfitta consecutiva del Venezia e vittoria del Savona sufficientemente impegnato soprattutto nel primo tempo: il disimpegno dei lagunari è apparso evidente.