Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
23-09-1973 - Giornata: 2 - Padova - Silvio Appiani


Padova AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto [46. Di Brino Marcello], Unere Giuseppe, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Musa Ezio, Mazzia Bruno, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Dalle Vedove Giampiero All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
PADOVA AC: Memo, Pandrin, Freddi, Lasagni, Furlan, Coramini, Manservigi, Musiello, Trentin, Stefanelli, Bigon (II) Luciano. A disp.: Giacomello, Scalabrin, Lazzaro. All.: Gatti Mauro

Arbitro: Ciulli Massimo (Roma)
Note
Ammoniti: Manudi [A], Mazzia [A] Spettatori: 8.000 di cui 5.629 paganti per un incasso di 8.442.000 lire Angoli: 5-4 Inizio gara ore 16.30

Commento
L'ALESSANDRIA NON SFONDA: 0-0 A Padova la squadra di Ballacci ha giocato un pò al rallentatore - Baisi (accordo raggiunto) in campo domenica Lo fanno due squadre che non vogliono vincere. Non è necessario essere buoni enigmisti per rispondere « pareggio ». Così è stato a Padova, con I padroni di casa terrorizzati dall'eventualità di una seconda, consecutiva sconfitta, ed I grigi dell'Alessandria contenti soltanto di tenere la palla, per non sprecare troppe energie. Pochi secondi prima del fischio di chiusura II padovano Stefanelli batte un corner al centro dell'area; Pozzanl vola bene e pinza la sfera, ma ricadendo se la lascia sfuggire: la palla finisce tra I piedi dì Manservigi, che s'Impappina, scalcia a vuoto ed alla fine consente a Musa di salvare lo O-O. Il Padova^ avrebbe forse potuto punire la rinuncia del grigi; Un gol segnato In quel frangente li avrebbe però castigati troppo ferocemente. Dopo la vittoria nella prima giornate, grazie. ad un'autorete del . Legnano, e dopo lo 0-0 odierno, è comùnque lecito, chiedersi se quella dell'Alessandria sia davvéro una rinuncia volontaria alla ricerca del gol o piuttosto un'incapacità del reparto avanzato di concretizzare la .moie del gioco svolta a centrocampo. Risponde, a fine partita, ring. Sacco, presente all'- Appiani • con II figlio Paolo: « Quest'anno abbiamo deciso di non ricadere negli errori della scorsa stagione. Il campionato, nella prima parte, dev'essere condotto In sordina, per non sprecare eccessive forze ed evitare la solita crisi di rendimento a metà stagione. Su questo campo, dunque, potevamo anche accontentarci di un pareggio ». Diciamo all'allenatore Ball acci: ' La partenza rallentata può essere considerata una decisione lògica e responsabile, ma la squadra comunque sembra accusare scompensi \ln attacco. Quando sarà II momento di "sfondare", ne sarete capaci? ». « Oggi — risponde II neo allenatore — abbiamo optato per il gioco corto: tenore il più pos sibilo là"1 Padova. Un tiro di Reja: il portiere veneto riuscirà a neutralizzarlo ed approfittare quindi dei contropiede >. Ribattiamo: « Ma è una tecnica che dovrete modificare già domenica prossima, ad Alessandria ». BallacCÌ è categorico: « Lo faremo, ne sia certo ». Ballacci non bluffa. La sua slqurezza è più che motivata. Il centravanti titolare Baisi ha Infatti finalmente raggiunto un accordo economico, con la società, e domenica prossima scenderà In campo per dare all'attacco del ' grigi » una maggior spinta offensiva. . Là richiesta Iniziale dì Baisi era di sedici milioni, l'offerta di Paolo Sacco, che ha condotto direttamente le trattative, era però ad un livello assai Inferiore. Baisi, così, pur allenandosi regolarmente, finora era rimasto In tribuna. . Abbiamo raggiunto l'accordo — ha dichiarato Sacco Iunior — su una base intelligente. Non posso aggiungere di più ». C'è // rischio ora che il giocatore non trovi subito una perfetta Intesa con I compagni. Ma Ballacci non sembra preoccuparsene, e bisogna dargli credito. Veniamo all'incontro, poco spettacolare ed a tratti noioso. II Padova parte di slancio e potrebbe subito andare in rete se Pozzani non si opponesse con grande bravura ad un tiro dì Manservigi da fuori area: l'unica azione ragguardevole condotta dall'ala destra bianco crociata per il resto assai lacunoso. Il tempo di prendere le misure degli avversari, e sono i grigi a sedersi nella stanza del bottoni, controllando il gioco, a piacimento. Difensori e centrocampisti, qualche volta anche gli attaccanti, si limitano però a trattenere la palla. Si vede così soventissimo Musa stagnare nel cerchio grande e Dolso fare una inutile spola a fianco del centrocampisti. Sul finire della prima frazione di gioco, al 39' e al 40', si registrano due felici intuizioni dì Manueli: la prima non è sfruttata da Volpato, la seconda non ha fortuna, e la mezz'ala. Il più attivo, degli ospiti, al vede negata di un soffio la soddisfazione personale. Nel primo tempo segnaliamo anche un grave infortunio toccato a Maldera: il terzino, colpito violentemente al volto dalla nuca di un avversarlo, subisce Infatti la frattura del setto nasale e nella ripresa deve lasciare il posto al numero 14 Di Brino. La ripresa offre qualche spunto di maggior valore. Al 58 Lasegni, molto falloso, abbraccia « affettuosamente » Musa, per non consentirgli di andare a rete. La punizione a tre quarti dì campo è attuata da Volpato, Rea riceve In piena area, ma non riesce a voltarsi prontamente e l'occasione sfuma. La partita è. nelle mani, dei grigi, che intuiscono, con grave ritardo, di poter anche segnare. Il libero Coramini, però, si oppone implacabilmente a qualunque ripensamento degli ospiti, spezzando con sistematica regolarità le puntate di Musa, Manueli e compagni. Al 65' Musa, in piena area, è trattenuto da Furlan. Il centravanti riesce egualmente a girarsi, prevenendo il fischio dell'arbitro, ed a colpire la palla in semisforbiciata: è un numero di alta classe, ma la conclusione non è altrettanto fortunata. Al 73' l'arbitro - Ciulli, un romano che non perdona, ammonisce Mazzia per una lieve protesta. All'85' Dolso, più attivo nella ripresa, è lanciato a rete: lo Intercetta Coramini, che lo blocca In takle e si allontana palla al piede. L'episodio del corner finale regala al cinquemila spettatori presenti un tocco di suspense, a prezzo piuttosto elevato. (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) I GRIGI IMBRIGLIANO I PATAVINI SENZA TROVARE LA VIA DEL GOL Trionfa il gioco corto che fa perdere la tramontana ai ’’biancoscudati” ma l’Alessandria non sfrutta le poche occasioni # Earbiero e Colombo tra i migliori della giornata © Troppo leziosa la manovra a centrocampo mancando l’uomo che si proietta verso la rete avversaria © Si spera molto in Baisi che ha raggiunto l’accordo con la Società © Serio incidente a Maidera II che si è fratturato il setto nasale Dopo soli 180’ di gioco due squadre aprono la classifica della serie C, girone A: il Monza e il Mantova. Le lombarde sono partite a spron battuto e, a farne le spese, sono state il Derthona e il Seregno. L’avvio velocissimo delle bigs non ha allarmato mister Ballacci reduce dal pareggio di Padova. Proprio perchè quest’anno la lotta sarà dura, all’ultimo sangue, l’Alessandria ha iniziato il campionato in tono minore per evitare i cedimenti clamorosi degli ultimi campionati. Delle grandi oltre ai grigi che all’Appiani hanno diviso la posta con i biancoscudati c’è da registrare il successo del Lecco c il mezzo scivolone dell’Udinese che, dopo avere vinto la prima gara in trasferta si è lasciata imporre il pareggio al Moretti. Siamo appena agli inizi ed i risultati vanno analizzati a fondo in quanto numerose sono ancora le squadre alla ricerca del gioco migliore, della coesione, tra i diversi reparti c della tenuta che sarà al massimo tra qualche settimana quando i tappeti erbosi diverranno piuttosto pesanti e la manovra sarà più lenta, ma anche più ragionata. Nessun allarme per questa Alessandria che si trova a rincorrere le avversarie. Fare da lepre nel girone di andata c sempre pericoloso in quanto si bruciano energie preziose non più spendibili in primavera quando viene richiesto lo sforzo massimo. L'undici di Ballacci, come evidenziato, non possiede la quinta marcia, ma una terza che costituisce un handicap quando si cammina in pianura ma diviene preziosa dovendo affrontare le asperità, che, statene certi, non saranno né poche, né facili. Il concetto è sfruttato, ma bene si addice alla nostra formazione che i tifosi giudicano con qualche riserva proprio per quel suo gioco corto, quasi astratto per un complesso che ha l'ambizione della promozione. Giudicare l’Alessandria dopo il successo con il Legnano e il pareggio di Padova è quanto mai difficile perchè si corre il grosso pericolo di sbagliare sia in senso positivo che negativo. La trasferta nel Veneto era particolarmente attesa non solo dai tifosi, ma dallo stesso Ballacci che voleva sincerarsi dello spirito di reazione dei ragazzi sia sotto l’aspetto del gioco che, conseguentemente, psicologico. Un confronto delicato proprio in considerazione dell’etichetta di squadra favorita che accompagna ovunque i mandrogni. Diciamo che l'Alessandria attuale rapportata alla formazione che Io scorso anno umiliò i patavini non possiede quella varietà di temi e l’improvvisazione che ne fecero la grande protagonista del girone di andata. Alle fiondate offensive dell'undici di Salvadori, Berta, Lorenzetti si contrappone una manovra ragionata, a volte persino noiosa, che porta allo sbadiglio o se volete alla noia. Ballacci al termine della partita si è giustificato dicendo che i ragazzi avevano il compito di addormentare la gara, di non lasciare giocare l’avversario, di indurlo ad accettare il pareggio come soluzione ottimale. Sul campo le cose sono andate come l’allenatore voleva, visto che il taccuino dei cronisti registra ben poche annotazioni di azioni di un certo qual rilievo. La tattica dei grigi ha contagiato l’avversario e scatenato la platea — circa ottomila persone — che non ha perdonato ai beniamini il non gioco, confusione tattica, marcamenti a centrocampo che mutavano a secondo se era l’una o l’altra squadra ad attaccare. Ballacci e Gatti — che è l’allenatore del Padova -— sono andati a gara nel crearsi difficoltà insormontabili o quasi per cui il pareggio è giunto come risultato fatale quando tifosi e giornalisti lo avevano preventivato sin dalla prima mezz’ora di gioco. Le partite in cui gli allenatori divengono strateghi difficilmente riescono a fare divertire il pubblico e, così è stato per Padova - Alessandria. 1 fischi si sono sprecati e a farne le spese sono stati ovviamente i padroni di casa indecisi se tentare senza indugio la via della rete o invece accontentarsi del punto. Le azioni da gol si contano sulle dita di una sola mano: tre per i grigi, due per i patavini. Guardiamo come si è giunti a tanto quando le premesse della vigilia erano per un confronto aperto con un Padova tutto proteso in avanti alla ricerca della prima vittoria stagionale. Ballacci assente Vanzini e indisponibili Baisi — il centravanti finalmente si è accordato e domenica sarà in campo con soddisfazione del tecnico e dei tifosi — ha confermato la formazione che superò il Legnano nella gara di esordio. Sin dalle prime battute si delinea la tattica, meglio il clichè, della partita. Volpato se la vede con Bigon che gioca piuttosto arretrato con compiti di interdizione nella fascia centrale mentre Maldera bada a Stefanelli. Il terzino si trova a giocare sulla linea dei mediani in quanto l’avversario scorazza per il campo occupando una posizione piuttosto ibrida. Sull’opposto settore troviamo Unere alle prese con Manservigi, punta effettiva, mentre Furlan si dedica alle cure di Musa o di Manueli a seconda di chi converge al centro o staziona all’estrema. Reja tiene costantemente d’occhio Musiello che è indubbiamente l'uomo più pericoloso del Padova. Dolso avendo mansioni di ala tornante lo si vede sia a destra che a sinistra pronto a dare una mano ai difensori o ad inserirsi nei corridoi che si aprono. La difesa sin dalle prime scorribande dei biancoscudati dà l’impressione di non temere l’impatto. E’ l’ex patavino Barbiero che la fa da padrone spazzando la propria area con molta autorità. Gli interventi sono decisi, la posizione è perfetta visto che riesce a giungere sempre prima degli altri sulla palla. Se Barbiero conferma quanto si sapeva, Colombo non dà tregua a Trentin: lo stopper oltre ad essere spigoloso riesce a tenerlo a freno senza ricorrere al gioco intimidatorio. Si rivede insomma il Colombo dei giorni migliori che non si lascia certo intimorire dalla maggiore mobilità della punta che deve bloccare. Il secondo uomo gol dei padroni di casa è Manservigi, un’ala che dimostra di possedere scatto e tiro. Unere però è in giornata e lo tallona da vicino evitando di lasciargli troppo spazio. L’ex torinese è sempre primo sulla palla, la ricupera poi si porta in avanti per il contropiede. Le puntate sono sempre incisive tanto più che i grigi non hanno in avanscoperta un uomo che sappia sfruttare le palle alte o puntare verso il portiere con decisione, senza dovere attendere il passaggio di ritorno. Le deficienze concernono il settore attaccante dove Musa dovrebbe da solo riuscire a perforare la retroguardia patavina. Occupando il centravanti una posizione arretrata il gioco ristagna inevitabilmente a centrocampo. Ballacci ha impostato la squadra su quello che viene definito il ’’gioco corto” e che Viciani ha portato alla ribalta negli ultimi anni. Si avanza pertanto tocchettando proprio per consentire che gli uomini gol si smarchino proiettandosi in avanti. Si tiene di più la palla tra i piedi impedendo agli altri di sfruttarla, ma contemporaneamente si concede la possibilità ai difensori di chiudere a doppia mandata i corridoi. La manovra a volte diviene persino esasperante, ma l’Alessandria ’’modello trasferta” non può offrire di più. Re)., prova qualche volta a snellire le triangolazioni, ma è troppo solo stante la poca mobilità di Mazzia che all’Appiani non è stato il regista che ci si attendeva. Il gol può nascere solo durante uno dei pochi sprazzi che illuminano la contesa. L’Alessandria ha due grosse occasioni nella ripresa, ma le fallisce in modo più o meno clamoroso. La prima si presenta al 57’ quando Volpato batte dal limite una punizione. L’ala invece del tiro ficcante preferisce affidarsi ad un pallonetto che scavalca la barriera e raggiunge Reja puntualmente scattato in avanti. Il mediano se l'agganciasse riuscirebbe a fare secco Memo, ma centrato da un difensore orontamente rinvenuto non può fare altro che alleggerire verso Raccorremo Musa e tutto sfuma. Settantanovesimo: questa volta è Dolso che parte in contro-piede sgattaiolando tra due patavini. L’alessandrino si avvia sicuro verso rete quando da tergo lo attacca Coramini, sempre attento, che deciso mira alle gambe e Dolso finisce a terra. La relativa punizione non dà l'esito sperato. Ci si avvia così verso la conclusione mentre sugli spalti esplode la contestazione degli sportivi veneti insoddisfatti della prestazione dei loro ragazzi, forse troppo confusionari, ma pure irretiti nelle maglie del gioco alessandrino. I! Padova tuttavia ha ancora sul piede l’ultima occasione da rete. Colombo ferma al limite dell’area di rigore Trentin e l’arbitro Ciulli assegna una punizione: il tiro deviato da un difensore grigio finisce in angolo. Dalla bandierina spiove in arca un pallonetto sul quale si avventa Pozzani che, pressato perde la sfera che Manservigi ricupera. L’ala ha davanti a se un nugolo di alessandrini, ma il più lesto è Musa che gli toglie la palla e allontana il pericolo. All'Appiani finisce così zero a zero con molte recriminazioni da ambo le parti ed in particolare da quella mandrogna. Ballacci non si fa pregare ad analizzare i novanta minuti. Ammette di avere " una squadra che non doveva lasciare giocare » il Padova, poi aggiunge: « Con il gioco corto occorre pazienza. L’avevo detto sin dall’inizio che la squadra non ha il brio di quella dello scorso anno. Dovete riconoscere che nonostante ciò siamo riusciti a creare quattro azioni da gol: in almeno due occasioni potevamo centrare il bersaglio ». Soddisfatto allora del risultato bianco? « E’ sempre un punto che consente alla squadra di restare in perfetta media inglese H dei giocatori cosa può dire? « Hanno giocato con molta concentrazione. Nessuno ai è tirato indietro. Forse Manueli era un po’ sottotono, ma ii ragazzo ha lottato con la consueta grinta. Spiace per l'incidente accaduto a Maldera ». Un Ballacci che crede nella squadra e nel ritorno di Baisi il quale dovrebbe risolvergli molti problemi proprio in vista delle partite casalinghe con il Seregno e la Solbiatese. Proprio per non rovinare la media rimasta integra dopo la prima trasferta devono essere incasellati i quattro punti. Il Seregno che si presenta al Moccagatta e ancora a zero punti: un undici assai pericoloso che, non avendo nulla da perdere, innalzerà una vera barriera davanti al proprio portiere. A capitan Barbiero e al suo manipolo il compito di scardinare la... cassaforte dei lombardi. Subentrando Baisi il mister dovrà apportare alcune varianti al quintetto tenuto conto che c’è pure Dalle Vedove in cerca di un po' di fortuna. Contro il Seregno potremo avere una prima linea imperniata su Manueli, Volpato, Baisi, Mazzia e Musa. Sarà sacrificato Dolso o invece Volpato cederà il posto ad Arrigo? Sono interrogativi che il tecnico risolverà nel corso della settimana dopo avere sottoposto i ragazzi alla consueta partitella infrasettimanale. L’importante c che sappia trovare la soluzione giusta per mettere sotto l'avversario di turno onde non perdere troppo terreno rispetto alla coppia di testa impegnata in confronti tutt’altro che facili. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Derthona - Monza 0-2 Gavinovese - Vigevano 2-1 Lecco - Bolzano 2-0 Legnano - Venezia 0-0 Pro Vercelli - Triestina 3-0 Savona - Solbiatese 1-1 Seregno - Mantova 2-3 Trento - Clodiasottom. 3-1 Udinese - Belluno 2-2 CLASSIFICA: Monza, Mantova p.4; Lecco, Alessandria, P. Vercelli, Trento, Udinese, Belluno 3; Ciodiasott., Triestina, Gavinovese, Venezia, Solbiatese 2; Legnano, Padova, Savona, Vigevano 1; Derthona, Bolzano, Seregno 0 Marcatori: 3 reti: Zanella (Mantova): 2 reti: Stella (Clodiasottomarina); 1 rete: Sala. Antonelli, Ardemagni e Rossetti (Monza), Ballarin, Inferrerà, Dalla Bella e Grion (Belluno); Stefanelli (Padova), Peressin, Farina e Martellossi (Udinese); Cardillo (Mantova); Mongitore, Borghese, Scocchi e Vergani (Trento), D’Alessi (Triestina), Bellinazzi (Venezia), Guamieri, Rossetti e Rossi (Pro Vercelli); Unere e Zunino (Gavinovese), Marchi e Jaconi (Lecco), Pavoni (Savona) Canzi e Pozzoli (Seregno); Volpati (Solbiatese) Il punto sul campionato Tre gol, due pali, una traversa della Pro Vercelli contro una Triestina allo sbaraglio: vittoria brillante e, alla fine, tanti applausi del pubblico. Seconda amara sconfitta del Derthona questa volta contro il Monza, un avversario tra i favoriti per la promozione. Netta vittoria del Lecco sulla matricola Bolzano: la squadra lariana, dopo sette minuti di gioco, era in vantaggio di due gol e poi ha dominato tutto il primo tempo. Clamorosa e sorprendente vittoria del Mantova, che è passato sul campo del Seregno, in virtù di due rigori e con tutte e tre le rei siglate dal centravanti Zanolla: i padroni di casa hanno premuto per lunghi tratti e hanno sciupato più di una occasione. Bellissima partita disputata dal Legnano contro il Venezia che è una delle candidate alla promozione ma soltanto grazie a una buona dose di fortuna è riuscito a non perdere il match.