Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
20-09-1970 - Giornata: 2 - Lecco - Mario Rigamonti


Lecco AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ciceri Santino, Fusi Giuseppe, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Berta Massimo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Binelli Pietro, Paesanti Paolo All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
LECCO AC: Rottoli, Brondi, Bravi, Sacchi, Marcelli, Gritti, Lombardi, Jaconi, Goffi, Salvigni, Fruggeri. A disp.: Casiraghi, Sciutto. All.: Longoni Angelo

Arbitro: Clerico Giuseppe (Chiavari)
Note
Ammonito: De Luca [A] Angoli: 10-4 Spettatori: 6000 circa Giornata di sole, fondo del terreno ottimo Inizio gara ore 15.00

Commento
LECCO CONFERMA: ALESSANDRIA DA SERIE B L'ALESSANDRIA POTEVA VINCERE, MA ANCHE PERDERE QUESTA PRIMA PARTITA "CLOU" TRA LE GRANDI DEL GIRONE A. Risultato equo, quello di zero a zero, ma che non esprime compiutamente la mole di gioco delle due squadre: un due a due sarebbe stato lo specchio più veritiero del confronto, disputatosi sotto un Sole più estivo che autunnale, che ha finito per avere la meglio sui ventidue atleti in campo. La gara era particolarmente attesa dai tifosi alessandrini — più di trecento sugli spalti con bandiere e striscioni a conferma che la passione è tanta — i quali volevano rendersi edotti delle reali possibilità dell’undici. Diciamo subito che la Alessandria ha gli uomini per puntare decisamente alla B o quantomeno di lottare per le prime posizioni. Giustificato pertanto, a fine partita, l’entusiasmo del presidente Sacco, del suo braccio destro Borasio, di Testa, Boidi, Armano, Pietruzzi e di tutto lo stato maggiore sceso compatto a Lecco, anche se Manente dovrà lavorare per limare alcune sfasature che sono emerse durante gli incandescenti novanta minuti. I lariani, dopo un avvio piuttosto incerto, sono cresciuti alla distanza mettendo a nudo le pecche degli alessandrini: è stato un bene che ciò sia accaduto perchè il tecnico potrà trarne le conclusioni. La trasferta dell'Alessandria è da ritenersi positiva oltre il punto conquistato, perchè consente di tracciare un quadro su tutto il complesso evidenziandone pregi e difetti. La partita nel suo complesso si può così fotografare: inizio dei grigi che per una ventina di minuti tengono in soggezione l’avversario che balbetta poi è il Lecco ad assumere l’iniziativa. I lariani dominano la parte finale della prima frazione di gioco. Nella ripresa si accentua la pressione dei padroni di casa, ma l'Alessandria replica con insidiose azioni in contropiede che mettono per ben due volte gli avanti in condizioni di andare a rete. Da questa rapida analisi si arguisce che gli avversari si sono proiettati più volte nella nostra area avvantaggiati dal fatto che il centrocampo alessandrino veniva superato con facilità. Lorenzetti che nella partita di esordio con il Rovereto aveva impressionato per la sua classe, è mezz’ala di punta che poco gradisce un impegno fisso sulla fascia centrale del campo. Occorre aggiungere che domenica non era certamente in gran giornata: controllo della sfera piuttosto approssimativo, visione di gioco insufficiente. Mancando l’appoggio di Lorenzetti il lavoro più pesante è caduto sulle spalle di Di Pucchio e Berta. Il numero otto grigio ha indubbiamente qualità ed esperienza; i suoi suggerimenti sono sempre preziosi, la posizione che occupa lo porta inevitabilmente sulla strada dell’avversario. Una mezz’ala che tratta la palla con acume rallentando, se necessario il gioco, per consentire ai compagni di smarcarsi, o servendola senza indugio quando occorre sveltire la manovra per non frenare la proiezione degli attaccanti. Un lavoro che richiede energie: il dispendio di forze diviene ancora più accentuato quando le responsabilità aumentano e il caldo taglia le gambe. Per queste cause l’apporto di Di Pucchio è calato nella ripresa: avesse avuto una spalla valida ciò non sarebbe certamente accaduto. Veniamo a B erta che aveva forse il compito più ingrato: quello di tenere a freno il regista del Lecco, Lombardi. L’alessandrino ha assolto in pieno il compito mettendo in seria difficoltà l’avversario. La sua partita non sarebbe stata veramente grande se avesse rinunciato al lavoro di interdizione che invece lo h a veduto primeggiare. Si è buttato su tutte le palle; non si è lasciato sorprendere una sola volta. Diremo che Berta sta disputando un grande campionato, che in questo ruolo esprime il meglio di se stesso. Analizzato, seppure brevemente, il centrocampo il discorso scivola ovviamente sulla difesa che per il momento, a nostro modo di vedere, non costituisce un reparto solido e amalgamato. Manente, essendo venuto a mancare Paparelli, ha richiamato in difesa De Luca inserendo Colombo. Magri ha conservato il ruolo di libero primeggiando per tempismo, per continuità: non ha praticamente fallito un intervento giungendo sempre con il piede su ogni palla, anche sulle più pericolose. Colombo come stopper si è battuto con quella grinta che si conosce: ha sempre tallonato l’avversario dimostrandosi imbattibile sulle palle alte. Nel finale è stato un vero gladiatore. A questi due uomini che hanno assolto brillantemente il compito, fanno riscontro le incertezze di Fusi e De Luca. Uomini che sono ancora alla ricerca della forma migliore, privi di scatto. La lentezza ha giovato agli avversari che scendendo anche con i terzini non contra ti dalle nostre ali — che essendo tali rifuggono per lo più da compiti difensivi — hanno creato al centro vuoti assai pericolosi. In tali frangenti o è il libero che chiude il corridoio o sono i terzini a farlo mentre Magri retrocede ad occupare il loro posto. Mancando il filtro del centrocampo, i lariani non hanno avuto difficoltà a portarsi nella nostra area per lo più sempre indisturbati. Fusi e maggiormente De Luca sono sta ti posti più volte in crisi, lasciati in surplace. I nostri terzini nell’attesa che la forma migliore li sorregga devono manovrare in continuazione per alleggerire lo scatto, non attendere a pié fermo l’uomo che, se veloce, vince sempre il duello. Ciceri, nostro numero uno e capitano, ha cancellato in una sola volta le incertezze della domenica precedente: ha salvato subito la rete all’inizio della partita con una uscita di piede, tempestiva, ed esibendosi poi in interventi che gli stessi tifosi avversari h anno applaudito. Una sicurezza tra i pali che fa bene sperare per i prossimi impegni, nell’attesa che la difesa migliori di tono. In attacco occorre sottolineare l’onesta partita di Sassaroli un centravanti dalla « castagna » facile. Si è gettato nella mischia senza risparmio, ha conteso ogni palla buona o meno all’avversario cercando la soluzione di sorpresa. E’ stato durante una sua azione in profondità che un difensore lecchese, per liberare l’area, ha effettuato un pericoloso passaggio all’indietro che per poco finisce alle spalle del proprio portiere. Sassaroli merita dunque ogni considerazione e attenzione: il nostro centravanti ha veramente un avvenire che sarà determinante per le fortune future dell’Alessandria. Mantellato e Vanzini hanno alternato buoni periodi a lunghe stasi: hanno creato diverse occasioni e il nostro mancino ha fallito per un soffio il goal che poteva dare la vittoria. Devono però essere più continui e, quando giocano in trasferta, ricordarsi di non lasciare sempre via libera ai rispettivi terzini. La conclusione? L’Alessandria è stata indubbiamente più squadra del Lecco, ma ha accusato pause abilmente sfruttate dall’avversario. Nelle azioni si richiede più continuità e nelle partite fuori dal « Moccagatta » un centrocampo più solido (Paesanti?) e una difesa più mobile. Le incursioni avversarie devono essere stroncate a centrocampo, come gli attacchi devono esaurirsi fuori dall’area di rigore. Occorre evitare quei corridoi al centro aperti troppo a cuore leggero. I grigi, edizione 1970, sono sulla buona strada: ci sono gli uomini e pure la classe. Per la restante parte è compito di Manente. Lecco complessivamente è stata una conferma in vista dei futuri impegni. Il campionato è solo agli inizi e il tecnico ha nella manica gli assi buoni da giocare: non bisogna assolutamente perdere questa occasione considerato che la fortuna finalmente sembra veramente dalla nostra parte. Rimbocchiamoci le maniche e attendiamo il Monfalcone « bestia nera » per incasellare i due punti (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA CONTROLLA L'ASSALTO DEL LECCO I grigi confermano in trasferta le proprie doti. Ottime parate di Ciceri. Pareggio senza reti allo stadio Rigamonti di Lecco tra i blucelesti lariani e i grigi dell'Alessandria. Le due squadre che non nascondono propositi di promozione, si sono equivalse sul piano del gioco e delle occasioni sprecate, anche se il Lecco ha sostenuto una pressione maggiore che però non ha dato i frutti sperati. L'Alessandria, specie nel primo tempo, ha affrontato gli avversari a viso aperto, senza adottare tattiche difensivistiche, dimostrandosi una compagine ricca di ottime individualità e in grado di combattere per l'ingresso in serie B. La squadra di Manente questa volta è rimasta a bocca asciutta per quanto riguarda i gol, dopo i quattro segnati nella prima giornata di campionato contro il Rovereto. Ieri infatti si è trovata di fronte un Lecco intenzionato a vincere a tutti i costi e deciso a cancellare la netta sconfitta di Trento subita domenica scorsa. I lombardi non sono riusciti ad imporsi ma c'è da dire che essi si sono presentati in formazione d'emergenza per le assenze di Pomaro, Mereghetti e Mantovani. Sui due fronti si sono distinte soprattutto le difese, con una nota particolare per i portieri Rottoli e Ciceri autori di ottimi interventi. Nel primo tempo l'incontro è stato equilibrato; Lecco ed Alessandria hanno avuto qualche occasione per segnare rispettivamente con Iaconi e Di Pucchio. Nella ripresa l'Alessandria ha dovuto contenere l'assalto del Lecco, e lo ha fatto con molto ordine lanciandosi inoltre in due pericolosi contropiede con Mantellato, i cui tiri sono stati bloccati splendidamente dal portiere lariano Rottoli. Sul finale la partita è scaduta di tono anche per la stanchezza che ha fatto comparsa in campo. Si è giocato infatti in una giornata molto calda e i contendenti ne hanno risentito. L'Alessandria ha dimostrato il suo punto di forza nel centrocampo con Di Pucchio e Lorenzetti. Tra i grigi da citare inoltre Berta, che ha controllato molto bene Lombardi, (fonte di gioco del Lecco). Colombo e Mantellato. Nel Lecco tutti giù di tono, esclusi Brondi e Iaconi che si sono trovati troppo soli per poter concludere qualcosa di positivo. Ottimo l'arbitraggio del signor Chierico di Chiavari. (La Stampa - Ed. Sport - G.P.G.) RISULTATI: Derthona - Venezia 0 0 Legnano - Reggiana 0-0 Monfalcone - Udinese 1-0 Parma - Triestina 4-0 Rovereto - Piacenza 2-0 Seregno - Solbiatese 1-0 Sottomarina - Trento 0-0 Treviso - Pro Patria 0-0 Verbania - Padova 2-2 CLASSIFICA: Parma, Seregno p. 4; Reggiana, Trento, Padova, Verbania, Alessandria, Sottomarina 3; Udinese, Rovereto, Monfalcone* 2; Treviso, Pro Patria, Derthona, Lecco, Legnano, Venezia* 1; Triestina, Piacenza, Solbiatese 0 *una gara in meno MARCATORI: 4 reti: Fava (Parma); 3 reti: Zandoli (Padova); 2 reti: Aldi (Rovereto), Maioni (Verbania), Sperotto (Udinese), Pedroni (Treviso); Passalacqua (Reggiana) Il punto sul campionato Parma e Seregno hanno sfruttato al meglio il doppio impegno casalingo ottenendo due successi che li lasciano a punteggio pieno. Il Parma ha schiantato la Triestina sepolta sotto 4 gol, mentre il Seregno opposto alla Solbiatese ha adottato una tattica accorta e sfruttato le manovre in contropiede. Il Verbania ha fermato sul pareggio il Padova: la squadra locale ha giocato alla garibaldina, senza concedersi riposo, senza scoraggiarsi neppure quando le cose sembravano mettersi male. Il Monfalcone ha sconfitto l'Udinese Seconda sconfitta per il Piacenza questa volta al cospetto del Rovereto: gli emiliani hanno dimostrato di avere un bel gioco d'insieme ma di essere anche molto ingenui. Derthona e Venezia si sono divise la posta in palio: il risultato ha lasciato soddisfatti i veneti e non è dispiaciuto ai tortonesi ancora alla ricerca di un modulo di gioco più incisivo.