Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
27-09-1970 - Giornata: 3 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Monfalcone AC 3 - 1 (2 - 0)
RETI: 21. Sassaroli G.[A], 32. Vanzini F.[A], 51. Vanzini F.[A] 83. Zanolla [Mo]

Alessandria US Ciceri Santino, Fusi Giuseppe, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Berta Massimo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Binelli Pietro, Paesanti Paolo All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
MONFALCONE AC: Nicoli, Ceschia, Rigonat, Sortino, Giordani, Trevisan, Sartori, Bellida, Bordon, Bernardis [55. Starc], Zanolla. A disp.: Maschietto. All.: Lulich Alfredo.

Arbitro: Grassi Mirco (Savona)
Note
Ammoniti: Vanzini [A], Sassaroli [A] Spettatori: 5000 Angoli: 4-9 Giornata di sole, terreno ottimo Inizio gara ore 15.00

Commento
IL MONFALCONE IN GINOCCHIO: SASSAROLI E VANZINI GOLEADOR CONTINUA LA SERIE POSITIVA DEI GRIGI che dopo avere superato agevolmente il Rovereto e pareggiato a Lecco, hanno inflitto una dura lezione al Monfalcone. Era questa una squadra piuttosto ostica per l’undici di Manente: nei precedenti campionati, i veneti l'avevano sempre fatta da padroni al « Moccagatta ». I timori della vigilia, più che giustificati, sono stati fugati sul campo con un successo che non ammette discussioni. L’Alessandria si è imposta per 3-1, ma il risultato poteva essere ancora più rotondo se la fortuna avesse dato una mano a Lorenzetti. Dopo tre giornate di campionato, i grigi si trovano al primo posto della classifica seppure in coabitazione con il Seregno e il Padova. La media inglese è perfetta e, domenica prossima, a Sottomarina potrebbe migliorare. Con il passare delle giornate le squadre più forti emergono: il Padova ad esempio ha fatto un sol boccone del Parma partito lanciatissimo. I due punti conquistati dagli alessandrini sembrano confermare che questa è l'annata d’oro. Quando una squadra riesce a sovvertire il pronostico, meglio la tradizione, gli auspici che si traggono sono sempre positivi. Il "Moccagatta” che negli scorsi campionati, in particolar modo all’inizio delle ostilità, era sempre molto prodigo sta divenendo ostico: in due partite l’attacco ha messo alle spalle dei portieri ospiti ben sette reti. Erano anni che non accadeva una cosa simile. L’allenatore Manente, fedele al motto, squadra che vince non si tocca, ha mandato in campo gli stessi ragazzi che erano riusciti a tornare da Lecco imbattuti. Come era accaduto contro i lariani, i grandi protagonisti della giornata, sono stati più che gli attaccanti, i centrocampisti. E ’ questo il reparto più solido della nuova Alessandria; il reparto che condiziona il gioco degli avversari; che suggerisce agli avanti le puntate offensive, ma che nel contempo tiene d’occhio tutto il reparto difensivo. Con un "filtro” così efficiente, gli avversari si trovano sempre a disagio. E' quanto accaduto al Monfalcone sceso in Alessandria con una squadra rinnovata per lo più con giovani. Basti ricordare che alcuni, lo scorso anno, giocavano nel campionato di seconda categoria. I grigi dopo un avvio apparso molto incerto — l’ombra della tradizione avversa pareva aleggiare sul rettangolo di gioco sono andati crescendo alla distanza imponendo i diritti di una maggiore classe. Il cervello del reparto è stato ancora una volta Berta, il quale lo scorso anno aveva molte critiche. Il mediano sta attraversando un periodo veramente smagliante: la sua posizione è sempre felice, il passaggio arriva a destinazione puntuale e sul compagno meglio piazzato. Ottimo pure nell’interdizione agevola non poca la difesa, un reparto non ancora equilibrato a dovere. Se Berta è il motorino di tutto il complesso, Di Pucchio è senza dubbio la mente. Senza tema di smentite ripetiamo che ha esperienza ed intelligenza per cui dal suo piede partono suggerimenti sempre calibrati. Con un uomo dalla mente fredda che sa pescare il collega d’attacco senza eccessivo dispendio di energie, è ovvio che la squadra ne tragga notevoli benefici. Abbiamo poi Lorenzetti un rifinitore che può risolvere un incontro con le sue invenzioni. Non ha nelle gambe i novanta minuti - ed in trasferta, per il momento, la imperfetta condizione atletica può avere ripercussioni negative - ma possiede l’inventiva che ti manda a gambe all'aria ogni previsione. In due o tre occasioni è stato veramente splendido: le staffilate sono uscite a fil di palo. Lorenzetti che per il momento non ha ancora assaporato la gioia del goal non tarderà a fare centro. Ha la stoffa e l’inventiva per cui le soddisfazioni non mancheranno. Detto del centrocampo, veniamo all'attacco, il reparto che dà le maggiori soddisfazioni ai tifosi che anelano solo al goal, che scatena l’entusiasmo. I tre uomini di punta non hanno deluso le speranze. Il matador della giornata è Vanzini che per due volte ha costretto alla resa il pur bravo Nicoli. Il "mancino" sempre ben appostato non si è lasciato sfuggire le occasioni. Pecca forse nel tenere troppo la palla, ma quando è lanciato diventa veramente irresistibile. In tandem con Sassaroli ha gettato più volte lo scompiglio nell’area veneta. Un’ala vera, come auspicavano da tempo i tifosi alessandrini. Se Vanzini è stato l’uomo goal, il centravanti Sassaroli è stato l’elemento catalizzatore delle punte alessandrine. Ha sbloccato il risultato con un goal da manuale, mettendo in mostra una freddezza non comune. In altre occasioni ha messo in mostra la sua "castagna”. Per la perità non sempre è stato servito con quella precisione che si attende, ma quando ciò è avvenuto, la retroguardia del Monfalcone ha traballato. L’ex laziale è sempre alla ricerca costante del goal: non tiene mai il pallone tra i piedi oltre il consentito. In ombra è stato Mantellato, ma la colpa non ricade tutta sulle sue spalle. Le azioni sono infatti gravitate per lo più sulla fascia sinistra del campo più a vantaggio auindi di Vanzini che della nostra ala destra. Concordiamo con Manente nel ritenere che Mantellato avrà modo di dimostrare le sue doti in altre occasioni. Il campionato è lungo e ci sarà gloria per tutti. In difesa, un Ciceri senza troppe pecche; il capitano bada all’essenziale più che alla platea. Il goal subito lo si deve addebitare più al pacchetto difensivo che ad un singolo. In crescendo ci è apparso Fusi e su uno standard il compagno De Luca. Cose eccellenti ha fatto Magri anche se in qualche occasione ha "svirgolato” la palla, confermando così che è necessario avere sempre i nervi a posto. Di Colombo diremo che deve smaltire qualche chilo di grasso per fronteggiare senza troppo affanno il diretto avversario. Il suo punto debole rimane l’elevazione che consente all’avversario di sfruttare i palloni alti. Contro il Monfalcone il danno è stato relativo, ma con un avversario più intraprendente potrebbero essere dolori. Riepilogando diciamo che l’Alessandria, come squadra, non ha ancora raggiunto il suo standard migliore: la classe dei singoli emerge sul gioco d’assieme. Le manovre nascono e si concludono più per intesa naturale che vera organizzazione. L’undici ha già raggiunto unti condizione ottima che migliorerà nelle prossime domeniche. Il compito di Manente, rimane quello di imporre una maggiore coesione anche per fronteggiare l’eventualità di uno scadimento improvviso di una delle pedine. E' questa una eventualità che bisogna tenere in evidenza in quanto si gioca per circa otto mesi, un lasso di tempo veramente interminabile. L’Alessandria edizione 1970-71, lo ripetiamo con convinzione, ha tutti i numeri per aggiudicarsi la prima poltrona. La rosa dei giocatori è di molto superiore a quella del passato per cui tutto dipenderà dalla conduzione tecnica che per il momento è stata ottima. L'occasione è veramente d’oro e lasciarcela sfuggire sarebbe veramente grave. I tifosi hanno fatto pace completa con i beniamini e ciò costituisce un fatto che consideriamo altamente positivo. Domenica prossima i grigi si recano a Chioggia per affrontare il Sottomarina. Come per tutte le trasferte non bisogna farci molte illusioni; gli avversari giocheranno con l’argento vivo per fare piegare le ginocchia all'orso grigio. Manente ha nella manica alcune carte buone da giocare, per cui è lecito sperare che almeno un altro punto possa aggiungersi al carniere. Superando l’ostacolo di Chioggia, l’Alessandria si ripresenterà al ’’Moccagatta” per ricevere il Treviso con tutte le carte in regola per porre ufficialmente la propria candidatura alla serie B davanti ad un pubblico che sarà veramente quello delle grandi occasioni (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'attacco grigio imperversa CONTRO IL MONFALCONE UN SECCO 3 A 1 PER I GRIGI Annullata la tradizione avversa della squadra di Manente - Dopo la rete di Sassaroli, doppietta di Vanzini - Nel finale gli ospiti accorciano le distanze Alessandria, macchina da gol? Sembra proprio di sì anche se la difesa grigia rischia di annullare in parte gli sforzi degli attaccanti. La seconda vittoria casalinga sul Monfalcone (una delle « bestie nere » degli alessandrini: negli ultimi anni aveva sempre vinto al Moccagatta) ha confermato il valore delle punte piemontesi, la loro potenza nelle conclusioni, l'ottimo affiatamento esistente a centrocampo. Il lavoro di Manente sta dando i primi frutti: se il tecnico riuscirà ad eliminare i pochi difetti emersi nelle prime tre gare di campionato, potrà effettivamente puntare alla sospirata promozione. Dopo 51' di gioco, l'Alessandria conduceva per 3 a 0: il ritmo dei grigi era notevole, la loro facilità nelle conclusioni sbalorditiva. Chi era rimasto ancorato al ricordo della « vecchia » Alessandria, doveva scoprire con piacere una squadra dal tono vivace, dal gioco divertente, capace di improvvisare azioni e triangolazioni da massima serie. Anche se Di Pucchio non si inseriva con la solita autorità nella manovra (è emerso soprattutto nella ripresa) Lorenzetti e Vanzini creavano gli spunti per le marcature ben assecondati da un ottimo - anche se poco servito - Sassaroli. Con un Berta irresistibile a centrocampo, Di Pucchio, Lorenzetti e Vanzini a coordinare l'azione, con le punte sempre pronte a stringere verso la porta di Nicoli, i gol non potevano mancare. Così Sassaroli al 21, su calcio d'angolo battuto da Lorenzetti, poteva segnare con tranquillità quasi dall'altezza del dischetto di rigore; Vanzini raddoppiava al 32' dopo che Magri aveva battuto un calcio di punizione, con passaggio smarcante di Sassaroli all'ala. Questa si spostava, ingannava Nicoli con una finta e poi calciava di sinistro nell'angolino opposto con una freddezza e una precisione davvero notevoli, a conferma della sua classe. Nella ripresa al 6' lo stesso Vanzini triplicava: tre grigi seminavano sei avversari nell'area di rigore del Monfalcone; Lorenzetti a DI Pucchio, questi a Vanzini, dribbling stretto e irresistibile dell'ala, tiro sulla destra e gol. Sul 3 a 0, l'Alessandria - contro una squadra che non esagerava in gentilezze anche perché l'arbitro badava ad inventare fuorigioco piuttosto che frenare le entrate dure - si concedeva. una pausa, come era avvenuto con il Rovereto. Giungeva così puntuale una rete nel sacco di Ciceri partito in ritardo sul traversone di Bellida: Zanolla poteva ridurre le distanze. Poco prima, comunque, Ciceri si era ben disimpegnato su un forte tiro di Trevisan mentre De Luca dal canto suo aveva dovuto salvare sulla linea deviando un tiro di Zanolla. Il Monfalcone, praticamente, ha avuto a disposizione 10' di gioco: ne ha approfittato per segnare un gol, per sfiorarne un altro confermando comunque i suoi limiti e le sue speranze. Il finale è stato tutto di marca alessandrina essendo i grigi decisi a segnare la quarta rete per fare dimenticare il gol balordo subito. Vanzini e compagni hanno improvvisato altre belle azioni, forse le hanno rifinite con troppa attenzione, permettendo così alla difesa avversaria di salvarsi alla bell'e meglio. Poteva essere un 3 a 0 pulito, limpido, è stato invece un 3 a 1 che è comunque un bel risultato per una squadra che fra l'altro doveva sfatare l'avversa tradizione. L'Alessandria ha tutte le carte in regola per disputare un campionato coi fiocchi: ha uomini e mezzi per dominare, per puntare alla Serie B. All'inizio si accennava ad alcuni difetti: Colombo, ad esempio, non è ancora all'altezza delle sue possibilità, Magri come libero è un buon colpitore ma manca totalmente nell'impostazione. De Luca, infine, dovrebbe evitare certi falli pacchiani, inutili: caso strano il discorso inquadra tre uomini della vecchia guardia, elementi comunque che hanno reso sempre più di quanto non stiano facendo ora per cui prima o poi dovranno emergere. Lorenzetti e Vanzini sono risultati i migliori in campo insieme a Berta: poi vengono Di Pucchio, Sassaroli e il portiere del Monfalcone, Nicoli. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Gandolfi) RISULTATI: Padova - Parma 5-1 Piacenza - Lecco 1-0 Pro Patria - Rovereto 2-0 Reggiana - Verbania 1-1 Solbiatese - Treviso 1-0 Trento - Legnano 1-1 Triestina - Derthona 1-1 Udinese - Sottomarina 2-1 Venezia - Seregno 1-1 CLASSIFICA: Alessandria, Padova, Seregno p.5; Parma, Reggiana, Trento, Verbania, Udinese 4; Sottomarina, Pro Patria 3; Rovereto, Monfalcone, Derthona, Legnano, Venezia, Piacenza, Solbiatese 2; Treviso, Lecco, Triestina 1 *una gara in meno MARCATORI: 5 reti: Zandoli (Padova); 4 reti: Fava (Parma); 3 reti: Vanzini (Alessandria), Maioni (Verbania), Bagatti (Udinese); 2 reti: Sassaroli (Alessandria), Aldi (Rovereto), Sperotto (Udinese), Pedroni (Treviso), Passalacqua (Reggiana), Rizzi (Sottomarina), Panisi (Padova), Ballabio (Seregno), Zanolla (Monfalcone) Il punto sul campionato Equo pareggio tra due squadre che hanno, ancora una volta, dimostrato i propri limiti, ovvero Triestina e Derthona. E' finita alla pari, un gol per tempo, l'incontro tra la Reggiana e il Verbania, il risultato ha rispecchiato i valori in campo. Clamorosa sconfitta del Parma, sul campo del Padova, ben cinque reti incassate. Franzoni, al suo esordio in campionato, ha permesso al Piacenza di avere la meglio sul Lecco: vittoria sofferta ma con pieno merito. L'Udinese ha sconfitto il Sottomarina grazie a una migliore organizzazione di gioco a centrocampo.