Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
11-10-1970 - Giornata: 5 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Treviso AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 41. Lorenzetti G.[A]

Alessandria US Binelli Pietro [73. Chini Andrea], Fusi Giuseppe, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Berta Massimo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe [62. Proietti Farinelli Vincenzo], Vanzini Franco All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
TREVISO AC: Storto, Cimenti, Paladin, Bellina, Zahtila, Colusso, Cei, Zambianchi, Pedroni, Simonato, Lanciaprima [62. Alberti]. A disp.: Tosin. All.: Massei Oscar

Arbitro: Fuschi Enzo (Pescara)
Note
Ammoniti: Bellina [T], Cimenti [T], Lorenzetti [A]. Spettatori: diecimila, di cui ben 7.362 paganti, per un incasso di 8 milioni e 700 mila lire. Angoli: 5-5 Giornata tersa, campo leggermente allentato per le piogge cadute nei giorni precedenti Inizio gara ore 15.00

Commento
Lorenzetti “pennella” il gol, poi è Storto a mettere molte pezze all’arrembare grigio ALESSANDRIA – TREVISO 1-0 La macchina-gol ha rallentato oggi po' il ritmo di produzione, però quello sfornato per assicurarsi la vittoria è stato addirittura favoloso e tale da incendiare il Moccagatta, che sta riprendendo, piacevolmente, l'aspetto dei tempi d'oro. Vale la pena di raccontare subito quest'azione d'avvero entusiasmante: i grigi stavano infatti giostrando a pieno ritmo, ma per una molteplicità di cose, che adremo a dire, la porta di Storto sembrava stregata. Al 42° Magri, un vero pilastro della difesa, apriva dal settore destro verso Sassaroli che di testa rilanciava Mantellato. Il “calimero” alessandrino rimetteva di prima al centro dove Lorenzetti, che seguiva l'azione dei compagni, imprimeva al pallone, con il suo micidiale sinistro, una di quelle stupende pennellate che lasciavano il più bravo Storto, letteralmente di stucco. Un gol magnifico e veramente esaltante! I grigi avrebbero anche potuto mettere a segno altre reti, ma il portiere ospite era d'avvero bravo a contenere la pressione tambureggiante dell'attacco alessandrino e poi al , 14° ci si metteva di mezzo anche l'arbitro, che lasciava con eccessiva leggerezza, impunito, a cinque metri da Storto, una spintonata a tergo inferta a Lorenzetti che aveva già fatto fuori due avversari e stava per concludere la sua prepotente azione. Inutili le proteste che si rinnovano al 28° della ripresa, quando Mantellato, ormai solo, era mandato a gambe all'aria da Paladin. Quante altre volte aveva dovuto intervenire Storto? Sarebbe troppo lungo enumerarle, perché Vanzini, Mantellato, Sassaroli e Lorenzetti sono stati delle autentiche spine nel cuore della difesa ospite. E quando aggiungeremo che Binelli è stato una volta sola impegnato a terra da parte di Zambianchi (13° della ripresa) ci pare che la vittoria dei grigi, sia pure contenuta nel risultato, sia delle più cristalline. Il ritmo tenuto dall'Alessandria nel primo tempo è stato qualcosa di impressionante e di conseguenza ci è parso logico il calo registrato (specie al centrocampo) nella ripresa. Nel giudizio complessivo si tenga però presente che i “pesi piuma” alessandrini hanno trovato nel terreno, piuttosto allentato, un ostacolo che per primo Manente forse attendeva di affrontare. L'Alessandria l'ha superato in bellezza e di fronte ad un Treviso che ha gareggiato sempre a testa alta. (Tuttosport - Aldo Vercelli) LORENZETTI GIUSTIZIERE: SOTTO ANCHE IL TREVISO Continua la serie utile dei grigi, sempre in coabitazione con il Padova, in festa alla classifica ALESSANDRIA - TREVISO 1-0, OVVERO LA VITTORIA PIU’ SOFFERTA, quanto meritata, di questo inizio di campionato. Gli ottomila tifosi accorsi al «Moccagatta» (si è ridestata la passione degli alessandrini, confermando che quando la squadra ’’gira” pure l’apatia si dissolve) abituati a successi con punteggi piuttosto rotondi, non hanno mai dubitato sul nome della loro squadra. Incertezza, ma sicurezza per i due punti da incasellare. Un nuovo passo in avanti è stato compiuto sulla strada che porta alla B: il cammino sarà indubbiamente irto di difficoltà, ma i mezzi per aspirare al premio non difettano. Vediamo cosa è accaduto nella quinta di campionato. La coppia di testa composta da Alessandria e Padova è rimasta compatta: entrambe impegnate sul proprio terreno hanno conquistato l’intera posta come il pronostico indicava. I biancoscudati, pure loro risorti dopo anni di incertezze e di delusioni (quasi una storia parallela) hanno acciuffato la vittoria allo scadere della gara con il solito centravanti Zandoli che, in 5 partite, ha messo a segno nove goal. Dietro alle ca poliste si è fatto luce il Parma prontamente risorto: gli emiliani l’hanno fatta da padrone a Busto Arsizio con la Pro Patria con una doppietta di Rancati. La matricola sta facendosi onore: che sia la squadra rivelazione? A quota sette tre inseguitrici: la Reggiana (vittoria sul Seregno), il Trento (di misura sull'Udinese) e il Verbania (che ha eliminato un Derthona piuttosto scorbutico). Questa la situazione per i primi posti mentre in coda è già in atto la lotta per evitare la retrocessione. Un torneo che si preannuncia molto incerto e con i soliti imprevisti che sempre accadono quando il cammino è piuttosto lungo e accidentato. L’Alessandria, in perfetta media inglese, ha liquidato come voleva il pronostico il Treviso, un avversario spigoloso, cattivo che non è affatto intenzionato a fungere da materasso. Il compito dei grigi era più arduo del solito in quanto, in particolare tra le mura casalinghe, è sempre d’obbligo la vittoria: non ci sono santi che tengano. L’assillo dei due punti è assai pericoloso quando i minuti trascorrono e non si riesce a fare breccia. Manente ha confermato la formazione standard con Binelli tra i pali e De Luca a fianco di Fusi. Tutto sarebbe divenuto più facile solo se l’arbitro, il pesarese Fuschi, avesse concesso il rigore per l’atterramento di Lorenzetti. Correva il dodicesimo minuto e il mezzo-sinistro, incuneatosi in area, veniva atterrato senza troppi complimenti da Paladin e da un altro difensore veneto. Fuschi era a pochi passi, ma con ampi cenni faceva proseguire il gioco come non fosse accaduto nulla. Negare la massima punizione per un fallo così evidente significa abolire il dischetto. Gli arbitri sono intoccabili ragion per cui non si può fare altro che prendere atto delle loro decisioni siano esse giuste o sbagliate. Nella ripresa altro fallaccio ai danni di Mantellato, ma pure in questa circostanza tutto regolare per Ruschi. Tirando le somme i mandrogni si sono invece accorti che solo la prodezza di Lorenzetti li aveva tolti dai guai. La rete dell’ex laziale è stata veramente splendida, un vero gioiello. Le lancette dell’orologio avevano raggiunto il 42’ e la pressione dei locali, sino a quel momento costante, non aveva dato il frutto sperato. Sulla destra Sassaroli scendeva e poi scambiava velocemente con Mantellato che effettuava un passaggio teso al centro dove Lorenzetti in corsa, di sinistro, correggeva in rete. Nulla da fare per il pur bravo Storto che in precedenza si era fatto applaudire su un’incornata di Fusi spintosi in avanti per cercare di rompere l’incantesimo. Il portiere trevigiano era letteralmente volato sulla sfera mettendola in angolo mentre i tifosi stavano già per gridare al goal. L’incontro, con i veneti ha avuto due facce: quella del primo tempo, veramente ottima e quella della ripresa giocata in tono calante dai nostri. Nella prima indubbiamente la squadra ha espresso il meglio mancando per un soffio diverse occasioni. Il centrocampo ottimamente manovrato da Berta e Di Pucchio con l'appoggio di Lorenzetti ha dettato legge agli avversari sempre stretti nella loro metà campo. L’attacco continuamente rifornito di palloni, ha elaborato veloci azioni che mettevano in bella evidenza l’insidiosità di alcuni uomini quali Lorenzetti, Sassaroli e Vanzini. Il gioco d’attacco si addice ai grigi, meno quello della difesa che impone una particolare preparazione di schemi. Tutto bene dunque per i primi quarantacinque minuti con un Magri a dettare legge dietro ai compagni, pronto ad interrompere ogni dialogo delle punte venete. Nella ripresa le cose sono mutate: hanno influito diversi fattori tra cui il più importante è certamente la pesantezza del terreno. Passare nello spazio di pochi giorni da un tappeto erboso soffice a un rettangolo vischioso, incide notevolmente sulle gambe degli atleti. In secondo luogo Lorenzetti, che per tutto il primo tempo era stato pari moralmente preso di mira dagli avversari che non gli lesinavano calcioni a tutto spiano, finiva per accusare le botte sistematiche. Venuto meno l’apporto del mezzo-sinistro, determinante sia a centrocampo che in fase offensiva, i grigi accusavano nettamente la fatica. A complicare le cose si aggiungeva l’incomprensibile decisione di richiamare Vanzini a destra giocando Mantellato in zona arretrata. Il goleador, che ha un solo piede valido, si è trovato ad operare in una zona piuttosto calda dove i difensori ricorrevano ad ogni mezzo per tamponare le falle. Le azioni finivano con il grazie sentito agli avversari di farsi più minacciosi, intraprendenti. ’’Saltato” il centrocampo le cose si sono maledettamente complicate per la nostra squadra che non è abituata a difendersi. E, fortunatamente, emerso, a conferma di una preparazione perfetta, Magri, un atleta che nel ruolo di libero ha trovato la posizione ideale. Mentre la difesa faceva acqua, il "vecchio” la faceva da padrone bloccando ogni pallone. Anche nei momenti di maggiore confusione ii suo piede era sempre presente, pronto a contrarre o a bloccare la sfera. Una partita veramente maiuscola che, a conti fatti, è tornata molto utile alla squadra. Un cedimento improvviso avrebbe significato la fine di una partita il cui risultato era stato ampiamente meritato durante tutto l’arco dei novanta minuti. A Magri la palma di migliore in campo, seguito a ruota da Lorenzetti. Archiviata la partita con il Treviso, si guarda alla prossima domenica in attesa del derby con il Derthona in programma al «Moccagatta». L’Alessandria va in trasferta a Legnano contro un undici che sinora non ha certamente brillato. La visita della capolista darà la carica ai lilla che sputeranno l’anima pur di fare bella figura. L'Alessandria ben arcionata in sella ha buone chance per aggiudicarsi almeno un punto. Il pareggio è il traguardo minimo per Manente il quale, giustamente, non vorrà rischiare molto. La squadra è in vetta alla classifica con aspirazioni ben precise per cui tutto deve essere programmato in vista degli impegni futuri che diverranno sempre più difficili. Il pubblico che domenica è accorso al ’’Moccagatta” vuole da questa Alessandria, che ne ha tutti i mezzi, un campionato veramente con i fiocchi e, Manente e i suoi ragazzi, sono finalmente in grado di non deluderlo. Forza grigi: pure a Legnano non mancherà l'incitamento degli aficionados mandrogni (Il Piccolo - Il Gattopardo) La vittoria degli alessandrini sul Treviso non va oltre l'1-0 UN CAPOLAVORO DI LORENZETTI - NEGATI DUE RIGORI AI GRIGI Con un gol strappato coi denti - un gol bellissimo, bisogna premetterlo, una conclusione di Lorenzetti simile a quella di Schnellìnger in Italia-Germania - l'Alessandria ha conquistato la quarta vittoria stagionale, conservando il primo posto, confermando le sue notevoli possibilità tecniche. L'1 a 0 è cosa da poco rispetto alle precedenti prestazioni interne del grigi ma bisogna specificare che almeno cinque palle-gol sono state parate da uno strepitoso Storto mentre l'arbitro ha negato due nettissimi calci di rigore per l'atterramento in area di Lorenzetti nel primo tempo e di Mantellato nella ripresa, quando i due giocatori stavano concludendo in rete la rispettiva, travolgente azione. La vittoria dell'Alessandria, quindi, va ben oltre il risultato: poteva finire 3 a 0 per Sassaroli e compagni senza che il Treviso, squadra grintosa (anche troppo) che fra non molto diventerà temibile, potesse recriminare su un così pesante passivo. Il primo tempo, conclusosi sull'1 a 0, è stato divertente. I 10 mila spettatori presenti («Finalmente - commenta il presidente Sacco - torniamo ad avere il nostro pubblico») hanno avuto emozioni a ripetizione. Il centrocampo alessandrino ha avuto in Di Pucchio, Lorenzetti, Berta i soliti inesauribili portatori di palloni e di idee: peccato che alla distanza alcuni di essi abbiano avvertito il peso della fatica, rallentando il ritmo e concedendo l'iniziativa agli avversari. Berta, peraltro, non aveva potuto allenarsi come di consueto essendo alla scadenza del servizio militare: ora Manente potrà disporre di lui (e anche del portiere Chini, subentrato nel finale a Binelli, dolorante ad una spalla) e sfruttarlo al massimo delle sue non poche possibilità. Centrocampo vivace, si diceva, solite punte scatenate anche se frenate nelle conclusioni dai rispettivi avversari, piuttosto fallosi, specialmente Cimenti (ammonito assieme a Colusso) senza che l'arbitro intervenisse con la dovuta energia. La difesa grigia ha avuto in Magri un libero impeccabile, un autentico gladiatore: l'ex centrocampista sta prendendo confidenza con il ruolo, è sicuro anche nei rimandi, cerca finalmente di impostare il gioco e non soltanto di rinviare. Nel tackle» è stato irresistibile, insomma un libero di lusso degno di un dieci con lode. Discreti i terzini, anche se De Luca difetta, come sua antica consuetudine, negli appoggi; in progresso Colombo ancora molto lontano, comunque, dalle sue possibilità. Lorenzetti e Sassaroli hanno cercato con insistenza la via della rete: la sorte ha premiato il primo, che è uscito a metà ripresa dopo essersi preso l'ennesimo calcio negli stinchi ad opera di Colusso, ma avrebbe dovuto farlo anche con il centravanti che ha propiziato l'unica marcatura, sfiorando a sua volta II gol con un paio di colpi di testa ed alcune conclusioni di piede tutte neutralizzate con grande bravura dall'ex alessandrino Storto, il migliore degli ospiti. Dopo il rigore negato dall'arbitro per atterramento di Lorenzetti in area, a pochi passi dalla porta (12'), dopo le belle parate .di Storto (18', 21', 20'), dopo un breve periodo di « relax » da parte dei grigi, al 41' ecco la rete decisiva. Veloce come esecuzione, bellissima come conclusione: Sassaroli « apriva a sulla destra verso Mantellato, questi senza pensarci sopra rimetteva al centro dove piombava Lorenzetti che In velocità, di piatto, col sinistro, metteva alle spalle di Storto. Grande entusiasmo sugli spalti, Alessandria scatenata in avanti nel tentativo di raddoppiare. La ripresa è stata in parte opaca: l'Alessandria ha continuato a premere ma senza la necessaria lucidità. Mantellato, a parte l'atterramento in area (28') che doveva essere punito con il rigore, ha mancato un paio di occasioni mentre Sassaroli si è trovato davanti uno Storto quasi imbattibile. L'arbitro ha cercato di ravvivare la partita continuando a fischiare a sproposito ma per sua fortuna il gioco, invece di degenerare, è diventato più tranquillo rispetto ai 45' iniziali. Conclusione: l'Alessandria ha vinto pur giocando al 60 per cento delle sue possibilità. Ha costruito, comunque, una decina di palle-gol, sbagliandone la metà mentre le altre sono state parate, come si è detto, da Storto. A tutto questo bisogna aggiungere i due rigori — nettissimi — negati. Pur non girando a tutto gas, l'Alessandria è riuscita ha realizzare tutto questo: i suoi tifosi possono essere soddisfatti. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Gandolfi) RISULTATI: Padova - Legnano 2-1 Piacenza - Sottomarina 2-0 Pro Patria - Parma 1-2 Reggiana - Seregno 2-1 Solbiatese Monfalcone 2-0 Trento - Udinese 1-0 Triestina - Lecco 2-1 Venezia - Rovereto 2-1 Verbania - Derthona 2-0 CLASSIFICA: Padova. Alessandria p. 9; Parma 8; Reggiana Trento, Verbania, 7; Solbiatese, Seregno 6; Udinese, Venezia 5; Rovereto, Piacenza, Monfalcone 4; Treviso, Lecco, Pro Patria, Sottomarina, Triestina 3; Derthona, Legnano 2. MARCATORI: 9 reti: Zandoli (Padova); 4 reti: Vanzini (Alessandria), Aldi (Rovereto), Maioni (Verbania); Fava e Rancati (Parma); 3 reti: Bagatti (Udinese), Rizzi (Sottomarina), Bellinazzi (Venezia) Il punto sul campionato Il Piacenza, con due rigore trasformati da Jacolino, ha battuto il Sottomarina: la vittoria è stata pienamente meritata grazie a un maggiore volume di gioco dei locali. Con una prestazione autorevole ed evidenziando una supremazia territoriale netta il Parma ha battuto la Pro Patria tecnicamente non sprovveduta. Stentata vittoria della Triestina a spese del Lecco che per l'intero secondo tempo ha stretto d'assedio i padroni di casa. La Reggiana ha superato, di misura, il Seregno, nonostante abbia giocato 35' con l'uomo in meno per l'espulsione di Galletti. Niente da fare per il Derthona neppure contro il Verbania con un notevole scadimento sotto il profilo del gioco e della manovra collettiva.