Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
07-10-1973 - Giornata: 4 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Solbiatese AS 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 24. Dalle Vedove G.[A], 78. rig. Musa E.[A], 86. Baisi S.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio [64. Croci Claudio], Di Brino Marcello, Unere Giuseppe, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Volpato Angelo, Mazzia Bruno, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Musa Ezio A disp.:Cribio Alessandro, Manueli Luigi All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
SOLBIATESE AS: Fellini, Vaccari, Rozzi [70. Dioni], Pezzotti, Fiorin, Guidetti, Volpati, Fontana, Fumagalli, Rota, Tosetto. A disp.: Recchina, Bulgarelli. All.: Bagnoli Osvaldo

Arbitro: Scolari Luciano (Verona).
Note
Angoli: 4-3 Spettatori: seimila circa dei quali 4.564 paganti per un incasso di 8 milioni 36.900 lire Inizio gara ore 15.00

Commento
LA SOLBIATESE FA SOFFRIRE MA L'ORSO L'AZZANNA (3-0) Primo tempo di netta marca alessandrina, ma scaturisce un solo gol (Dalle Vedove), che non demolisce l’avversario © I ” nerazzurri ” fanno venire i brividi a Barbiero, ma alla distanza Musa e Baisi - una partita da manuale-fanno giustizia I pregi e 5 difetti del centrocampo © Domenica trasferta in quel di Belluno Alessandria nuovamente in vetta alla classifica: dopo sole quattro giornate I grigi sono balzati al comando agguantando il Monza, che ha pareggiato a Trieste. Con mandrogni e monzesi sono giunti all’apice pure i virgiliani. Un terzetto più che blasonato, clic ha distanziato il Lecco costretto dal Savona a dividere i punti e l’Udinese, inopinatamente superata sul proprio terreno dal Venezia. Le migliori sono ai primi posti con i sorprendenti Pro Vercelli, Trento e Belluno. Un campionato tutto da giocare, a... trentaquattro giornate dalla conclusione. Dopo queste prime battute, le protagoniste hanno confermato che i pronostici della vigilia erano azzeccati. All’appuntamento manca solo l’Udinese che, dopo avere vinto nella domenica di apertura ha accusato immediatamente il colpo perdendo ben tre punti al Moretti. Si tratta di una crisi passeggera? E’ quello che vedremo nelle prossime domeniche. In media inglese il protagonista resta il Monza che sfrutta il successo conseguito a Tortona: a quota zero troviamo oltre all'Alessandria, il Lecco, il Mantova, la Pro Vercelli, il Trento, il Venezia c la rivelazione Belluno. Quanto valga questa squadra lo sapremo sin dal prossimo turno. All’Alessandria spetta infatti il compito non certo facile di saggiare la consistenza dei Bellunesi che sembrano più pericolosi in trasferta che tra le mura amiche. 1 grigi si apprestano all'incontro nelle migliori condizioni di spirito. I ragazzi di Ballacci dopo avere fatto penare i tifosi per i successi conquistati infliggendo alla non certo rassegnata Solbiatese ben tre reti. La vittoria è stata salutata dai tifosi con il sorriso sulle labbra in quanto preannuncia altre soddisfazioni, Ballacci per il momento non vuole sbilanciarsi troppo: il cammino da percorrere è ancora lungo e irto di difficoltà. « Siamo in testa alla classifica e la cosa non mi rallegra molto, dice il mister, in quanto le avversarie si faranno in quattro per metterei in difficoltà. Il programma iniziale era e resta quello di concludere il girone di andata a due tre punti dalla prima. Nel ritorno quando la fatica si farà sentire sono certo che i ragazzi sapranno farsi valere. Se invece saremo al comando non resterà che prenderne atto ». Il discorso non fa una grinza: i grigi non hanno alcuna intenzione di sbalordire al momento attuale. La caratteristica dell’Alessandria resta quella di un undici che punta più al consistente che al superfluo. Niente impennate che mandano in sollucchero il tifoso; niente gioco a ’’tutta birra”, ma manovre ponderate, studiate che hanno Io scopo di non affaticare troppo i singoli. « Sono dei volponi — diceva Ballacci riferendosi ai suoi giocatori — che quando sanno di avere la partita in mano non rischiano troppo. Come posso dar loro torto per questo modo di ragionare? ». Queste ’’confidenze” di Ballacci confermano quanto già si sapeva. I mandrogni non intendono ripetere gli errori del passato; sanno cosa vogliono i tifosi e i dirigenti e non intendono perdere l’ennesimo autobus. La scorsa settimana quando avevamo chiesto a Ballacci cosa pensasse della Solbiatcse aveva risposto: « Dipende da come giocheremo. Se i ragazzi saranno in forma non esisteranno problemi; se invece faticheranno, allora i lombardi daranno del filo da torcere. Le partite che si giocano sul terreno amico sono sempre le più difficili. In trasferta si parte con il presupposto di pareggiare il conto: se poi ci scappa il gol tanto meglio ». Contro i nerazzurri di Osvaldo Bagnoli — che Marchioro voleva come suo secondo al Como — è accaduto che l’Alessandria, almeno nel primo tempo, ha giocato alla grande cd il risultato non è mai stato messo in discussione. I gol potevano essere due o tre invece di uno solo. Nella ripresa invece, giocando al di sotto delle proprie possibilità gli ospiti hanno messa in difficoltà Barbiero e l’intero pacchetto difensivo. Giocando però a pieni polmoni si sono scoperti c i grigi ne hanno approfittato per andare a rete altre due volte. « Pienamente d’accordo, diceva Ballacci a fine partita, che nel primo tempo avremmo meritato qualcosa di più per la mole di azioni sciorinate. Nella ripresa dopo avere rischiato di subire il pareggio — cd in tal caso il nostro compito si sarebbe fatto tremendamente difficile — giocando peggio dell’avversario siamo andati a segno altre due volte. Nel mondo del calcio queste cose sono all’ordine del giorno ». Alessandria dai due volti: rullo compressore nella prima frazione, veicolo normale — magari a trazione animale — nella seconda. Soffermiamoci sui 45’ iniziali. L’Alessandria che schiera Di Brino terzino (a Marcello spetta il non facile compito di vedersela con un tipetto quale Tosetto che non guarda troppo per il sottile e che ha quattro polmoni invece di due) attua le solite marcature. Colombo se la vede con Fumagalli, mentre Unere pensa a Volpati, un giocatore tutto pepe che non si concede un attimo di tregua. Mazzia e Guidetti si osservano per lo più a distanza mentre Volpato staziona nella fascia centrale dove operano Reja e Dalle Vedove. Sull’opposto fronte troviamo Musa alle prese con Vaccari mentre Fiorin pensa a Baisi. Si inizia con i grigi che pongono in evidenza il solito centrocampo che ha il compito di sminuzzare le puntate offensive affida te alle due punte Fumagalli e Tosetto che hanno come spalle Fontana e Rota. Il clichè non è mutato rispetto alle ultime esibizioni: gioco piuttosto corto in fase di propulsione con un Mazzia che non è certo a! meglio della forma. L’ex juventino oltre ad essere lento — cosa risaputa — trova anche modo di sbagliare i passaggi, pure quelli più elementari. Fortunatamente gli altri compagni sono in grado di rimediare c le licenze della mezz’ala non causano guai peggiori. Sin dalle prime battute si ha la conferma che i centrocampisti nonostante siano stati eruditi a dovere sono piuttosto titubanti quando debbono allargarsi sulle fasce laterali. Mancando una mezz'ala di punta (un tipo come Lorenzetti per intenderci) tra gli uomini del centrocampo e le due punte si determina una zona cuscinetto che torna a tutto vantaggio della retroguardia ospite. L’Alessandria macina azioni su azioni, conclude più voi te, ma nella maggioranza dei casi il pallone si perde oltre i legni di Fellini. Si continua a lavorare ai fianchi attendendo che l'avversario molli la presa. E’ pura presunzione atletica veramente invidiabile. Il rullo grigio non disarma, insiste con la stessa determinazione con cui ha iniziato. Non resta che attendere il momento propizio anche se in qualche tifoso si insinua il sospetto che 10 zero a zero divenga concretezza allo scadere dei novanta minuti. Dissolve ogni dubbio Dalle Vedove al 24’ e per i supporter è una liberazione. L’azione la imposta Baisi che sino a quel momento ha dimostrato di essere una punta che sa manovrare con molto tatto: il centravanti parte da lontano, smista sul compagno, converge sulle estreme per creare spazio a Musa o a chiunque voglia tentare l’avventura del goal. L’ex novarese vinto un contrasto'si libera del pallone verso Volpato che ha assunto la posizione di ala. L’alessandrino stringe, poi centra alto per Dalle Vedove che non si fa pregare per quell'inaspettato regalo. La testa della mezz'ala svetta più alta di tutte ed è gol. Una vendemmiata? Potrebbe anche esserlo se il centrocampo fosse più sollecito nelle aperture e se una mezz’ala si tenesse in posizione più avanzata. I ragazzi di Ballacci continuano a dominare la scena, vanno vicini al raddoppio, ma senza riuscirvi. La grande impresa potrebbe accadere quasi allo scadere quando si assiste ad un dialogo volante tra Baisi — sempre maiuscolo — e Dalle Vedove. Inizia il centravanti lanciando il compagno che gli restituisce la sfera. Baisi sempre al volo lo smarca nuovamente, ma Dalle Vedove al momento di raccogliere il frutto di quella operazione che strappa gli applausi, incespica e l'azione sfuma. Si torna cosi negli spogliatoi con una sola rete quando si poteva raddoppiare mettendosi al riparo da ogni sorpresa. Ne domandiamo le cause a Ballacci. « La mezz’ala che lei dice non l’abbiamo e neppure si può inventare. Il gioco sulle fasce laterali? Sono d’accordo, ma come dissi la scorsa domenica i nostri uomini non sono "tagliati” a questo tipo di gioco. I due difetti elencati con molte probabilità diverranno cronici ». Il discorso dell’allenatore potrebbe significare che si andrà avanti con gli stessi uomini sino a giugno: la paventata venuta di una punta sembra sfumare sempre più con il trascorrere delle settimane. Torniamo alla ripresa che provoca grossi brividi ai tifosi che temono sempre il peggio proprio perchè si gioca al Moccagatta. La Solbiatese non è per nulla rassegnata a fare da comparsa. Si presenta pertanto in campo con propositi quanto mai bellicosi. La palla è rotonda e, tutto può accadere. E. per poco non si registra l'inconveniente del pareggio. Parte Fumagalli che dalla sinistra centra rasoterra: Pozzani si tuffa in avanti, ma non trattiene il pallone che il sempre presente Tosetto raccoglie e scaraventa nella porta sguarnita. Sarebbe goal se Reja con un acrobatico intervento non riuscisse a respingere la sfera che stava per superare la fatidica linea bianca. Un grande sospiro di sollievo poi, il solito Baisi imbastisce una delle sue azioni con la ”a” maiuscola”. L’attaccante apre sulla sinistra seminando i suoi angeli custodi, poi fa partire un gran traversone per l’accorrente Musa. Per una frazione di secondi Fellini in ardita uscita salva. I nerazzurri non mollano e i grigi accettano con una certa qual rassegnazione quella gran voglia di rimonta degli avversari. 11 rischio sembra calcolato anche se la maggioranza vorrebbe — giustamente — chi l'Orso si svegliasse dal letargo Pozzani che nel primo tempo aveva rimediato con una certa qual sicurezza alle incursioni di Fumagalli e Tosetto al 54' si infortuna. Per raccogliere una palla si china e... resta bloccato. L’artrosi gli ha giocato un brutto scherzo. Il portiere deve così rinunciare al primato di imbattibilità in campionato giunto a 334 minuti. Un vero peccato. A Ballacci non resta che sostituirlo con Croci. « Per l ’estremo difensore nulla di grave: Questa la prima diagnosi del prof. Mazza. Pippo si sottoporrà alle cure del caso e per domenica dovrebbe essere in grado di riprendere il proprio posto », ha detto mister Ballacci. I mandrogni dopo avere subito l’iniziativa avversaria per i primi venti minuti si svegliano improvvisamente al 78’. Il terzino Unere dalla sinistra centra: Guidetti giunge prima sulla sfera, ma invece di respingere la fa viaggiare verso Vaccari. Pronto Musa si incunea e il terzino per fermarlo lo ostacola bruscamente mandandolo a terra. Scolari che aveva sorvolato in precedenza su un altro fallo indica il dischetto del rigore. Calcia Musa raddoppiando il bottino personale e portandolo a due goal. Con Zanolla a quota cinque il goleador alessandrino non vuole concedergli altro vantaggio. L’ultima rete porta la sigla di Baisi e premia il giocatore più brillante della partita. Il centravanti se ne va da centrocampo, resiste alla carica di Fiorin e da posizione leggermente angolata fa secco Fellini, uscito precipitosamente dai pali per evitare un’altra umiliazione per i compagni. Sul tre a zero il gioco è fatto, seppure con qualche patema d’animo per quei maledetti venti minuti della ripresa. La partita viene addormentata da Mazzia e compagni che non hanno alcun interesse a dare fondo ad ulteriori energie ora che il gioco è veramente fatto. Perchè il calo improvviso dei grigi durante la frazione iniziale del secondo tempo? « Certo abbiamo corso qualche rischio, commenta Ballacci, ma non si può pretendere che una squadra giri a pieno ritmo per novanta minuti. Bisogna pure tirare il fiato. I tifosi devono comprendere questa necessità. Tutto sarebbe stato assai più facile se nel primo tempo avessimo raccolto i frutti della nostra superiorità che è stata indiscutibile. Le cose sono andate diversamente, ma l’importante è avere vinto con qualche rete in più del solito ’’golletto” che dava sempre l’impressione di vittorie striminzite, acciuffate per il rotto della cuffia. Cinque minuti con due soli gol sembravano veramente troppi. Ora il conto torna e nessuno potrà trovare giustificazioni per la posizione che occupiamo ». Domenica come abbiamo detto c ’è, in trasferta un avversario che si chiama Belluno, che ha rifilato tre ’’papine” alla Gavinovese. Per l’Alessandria un esame tutt’altro che divertente, ma conoscendo la consistenza dell'undici il pareggio è veramente a tiro di schioppo. Salvo imprevisti sarà confermata la squadra che ha messo sotto la Solbiatese. Nel frattempo c'è però da disputare la prima gara dei sedicesimi di finale di Coppa Italia. L’avversario di turno è la Gavinovese. 1 ’’cugini” duramente scottati in campionato cercheranno di rifarsi senza spendere troppe energie in vista della prossima partita interna con il Clodia. Ballacci ha preannunciato che inserirà molti elementi freschi. Oltre a Croci troveranno posto in formazione Cribio, Manueli, Dolso, Vanzini e non è da escludere qualche giovane. Il mister non sottovaluta i ragazzi di Hanset, ma non può ignorare che il campionato non si prende sottogamba in particolare quando l’obiettivo è la promozione. Una Alessandria con molti rincalzi, ma pur sempre valida sotto tutti i profili. Ai grigi basterà un pareggio, ma non rinunceranno alla vittoria. La partita si disputerà a Novi Ligure con inizio alle ore 15. Assolto questo compito si tornerà a pensare alla trasferta di Belluno che potrebbe veramente costituire un trampolino di lancio per Barbiero e compagni, intenzionati a non farsi mettere la museruola da nessuno né tanto meno dalla compagnia allenata da Beraldo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) SOLBIATESE TROPPO PRESUNTUOSA I GRIGI PASSANO TRE VOLTE: 3-0 Al Moccagtta finalmente un punteggio vistoso per la squadra di Ballacci - Gran mole di gioco dei piemontesi nel primo tempo e rete di Dalle Vedove - Nella ripresa i lombardi attaccano, ma Musa (rigore) e Baisi mettono al sicuro il risultato I grigi escono dal guscio ed agguantano il primo risultato vistoso di questo campionato: 3 a 0 alla Solbiatese, una squadra che sinora non aveva perso e che certamente meritava qualcosa di più del Legnano, sconfitto con una sola rete di scarto la prima giornata. Ma ormai la legge è quasi precisa come il teorema di Pitagora, chi si scopre finisce inevitabilmente per beccare parecchi gol, com'è successo oggi alla squadra lombarda, cui si può fare l'unico appunto di aver peccato di presunzione e non avere tenuto in debita considerazione la sorniona Alessandria. Ed il risultato non parla abbastanza chiaro. I tre gol di differenza ci stanno tutti, guardando l'andamento completo della partita, ma la Solbiatese è stata molto più pericolosa ed impegnativa di quanto non dica il punteggio. C'è stato addirittura un momento in cui i lombardi (all'inizio della ripresa per un buon quarto d'ora) avrebbero potuto raggiungere il pareggio, ed allora certamente l'incontro avrebbe assunto ben altra piega. La squadra di Ballacci ha svolto una gran mole di gioco nei primi 45 minuti, riuscendo tuttavia a trasformarlo in una sola rete messa a segno da Dalle Vedove al 24' con un bel colpo di testa. Poi, nella seconda frazione, proprio nel mezzo dell'infuriare della controffensiva aversaria, i grigi sono riusciti a raddoppiare grazie ad un rigore trasformato da Musa. A questo punto la Solbiatese ha ceduto rigore le armi e si è fatta infilare una terza volta da Baisi che ha cosi messo a segno il suo primo gol in maglia grigia. L'ex giocatore del Torino e del Novara ha fornito una delle note più positive della giornata per l'Alessandria, dimostrandosi in netto progresso. L'intesa del centravanti con l'altra punta Musa e con il centrocampo sta migliorando ed anche le condizioni fisiche di Baisi, che diventa più mobile, sembrano progredire di partita in partita. Purtroppo, fra i grigi l'uomo in grado di effettuare lunghi lanci e di servire con precisione l'attacco non c'è. Si può rimpiangere la partenza di Lorenzetti, anche se l'attuale centrocampo non si può definire debole. Anzi Ballacci ha provveduto ad infoltirlo ed a farne il reparto più solido della squadra con un ottimo Volpato finta ala, con Dalle Vedove e Reja mediano di spinta. Unere s'inserisce molto spesso nelle azioni come terzino d'ala e Mazzia svolge un compito di coordinazione. Il lavoro dell'ex juventino è preziosissimo, soprattutto per la sua esperienza e per il calibro preciso dei suoi passaggi. Mazzia deve soltanto rifinire la preparazione per diventare un uomo determinante in questa squadra ed ovviare, almeno in parte, alla carenza in fase di lancio. Se Musa e soprattutto Baisi devono andare incontro al pallone la manovra diventa più faticosa ma se invece le due punte ricevono i giusti suggerimenti senza fratture di gioco, diventano certamente più incisivi. Per ciò che concerne la difesa, nulla da dire, commette pochissimi errori. Si giostra sull'esperienza del libero Barbiero e Ballacci può affidare gli avversari di volta in volta agli uomini più adatti. Oggi Di Brino ha avuto molto da fare con l'ala sinistra della Solbiatese Tosetto, uno dei migliori in campo, sempre insidioso su ogni palla, e se l'è cavata egregiamente, mentre Colombo ha anticipato con disinvoltura il centravanti Fumagalli. La cronaca offre parecchi spunti. S'inizia con tutta una serie di tiri da parte dei grigi. Dal terzo minuto provano Mazzia, Baisi, Musa, Di Brino, Volpato ed ancora Musa ad impegnare Pellini con l'unica interruzione al 12' da parte di Tosetto, che con un tiro da fuori area costringe Pozzani ad una parata a terra. Al 24' il primo gol. Fugge Volpato sulla destra, crossa al centro e Dalle Vedove raccoglie alla perfezione il suggerimento mandando di testa la sfera in rete. La reazione della Solbiatese non fa scintille e si esaurisce con un paio di tentativi di Volpati. Al 41' Unere tira al volo di sinistro su passaggio di Mazzia. Si inizia la ripresa e la Solbiatese si trasforma aggredendo l'Alessandria. Al primo minuto grossa occasione per i nerazzurri: un cross di Fumagalli costringe Pozzani ad uscire in tuffo; sulla respinta entra Tosetto che tira ma Reja salva in corner, quasi sulla linea della porta. C'è una risposta di Musa, poi al 52' Fontana al centro dell'area tentenna su una palla favorevolissima e si fa bruciare l'occasione da Colombo. La Solbiatese domina sul piano del gioco ma non riesce a concludere. Al 78' segna invece ancora l'Alessandria. Musa subisce un fallo ma l'arbitro non interviene; sulla respinta recupera Unere avanzato, che serve ancora l'ala. Musa parte con il consueto dribbling stretto e Vaccari, superato, lo atterra in area. L'arbitro concede subito il rigore che Musa da goleador qual è non fallisce con un tiro rasoterra. Cinque minuti dopo, all'83' Baisi intercettata un pallone a centrocampo per un malinteso tra i giocatori della Solbiatese e va in fuga. Lascia in surplace con un tunnel da manuale il libero Pizzotti ed anticipa di precisione, con un tiro trasversale, l'uscita di Pellini. L'Alessandria conclude con 3 a 0 e si porta in testa alla classifica. (La Stampa - Cristiano Chiavegato) Risultati: Gavinovese-Belluno 1-3 Lecco-Savona 1-1 Legnano-Bolzano 1-2 Mantova-Clodia 1-0 Pro Vercelli-Vigevano 4-0 Seregno-Padova 0-0 Trento-Derthona 1-0 Triestina-Monza 1-1 Udinese-Venezia 1-2 CLASSIFICA: Monza, Alessandria, Mantova p.7; P. Vercelli, Belluno, Trento, Lecco, Venezia 6; Bolzano 4; Udinese, Clodla, Solbiatese, Triestina 3; Legnano, Padova, Gavinovese, Vigevano 2; Derthona, Seregno 1 Marcatori: 5 reti: Zanella (Mantova); 3 reti: Inferrerà e Dalla Bella (Belluno), Rossi (Pro Vercelli), Bellinazzi (Venezia); 2 reti: Musa (Alessandria) Tedoldi (Bolzano), Stella (Clodiasottomarina), Marchi (Lecco), Ardemagni (Monza), Guarnieri (Pro Vercelli), Panucci (Savona), Vergani (Trento), Bianchi (Venezia). Il punto sul campionato Poker della Pro Vercelli sul campo del Vigevano: giornata negativa da parte degli ospiti oltre a alcune valutazioni errate degli avversari. Vigorosa rimonta del Savona che a Lecco ha rischiato di subire una dura sconfitta ed ha invece acciuffato a dieci minuti dal termine il pareggio. Una Triestina ammirevole sotto il profilo della volontà è riuscita a fermare la marcia di un Monza che finora non aveva lasciato un punto alle avversarie: pareggio tutto sommato giusto. Nuova sconfitta del Derthona sul campo del Trento: la squadra trentina è di tutto rispetto e sono scesi in campo con la volontà di ben figurare e non hanno adottato particolari accorgimenti. Il Mantova contro il Clodia ha giocato un gran primo tempo ma è riuscito soltanto nel finale di gara a spuntarla grazie al centravanti Zanolla.