Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
25-10-1970 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Derthona FBC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ciceri Santino, Fusi Giuseppe, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Berta Massimo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Chini Andrea, Proietti Farinelli Vincenzo All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
DERTHONA FBC: Profumo, Gastaldi, Barciocco, Ghidoni, Pozzi, Gorla, Cogliandro, Vignolo, Massucco, Curatoli, Cella. A disp.: Bertola, Rossi. All.: Mialich Giovanni.

Arbitro: Crista Calogero (Livorno)
Note
Ammoniti: Vanzini [A], Colombo [A], Cogliandro [D], Barciocco [D]. Spettatori: oltre dodicimila di cui 9.382 paganti, con un incasso di lire 11.285.000. Angoli: 8-1 Terreno di gioco in condizioni ottime. Inizio gara ore 14.30

Commento
ATTACCO IN GIORNATA NO E IL DERTHONA FA 0-0 Il « derby » davanti ad oltre diecimila spettatori© I ” grigi” premono con insistenza senza trovare io spiraglio per passare E’ FINITO ZERO A ZERO IL DERBISSIMO TRA ALESSANDRIA E DERTHONA: dimostrato ancora una una volta che gli incontri stracittadini sfuggono ad ogni pronostico. L'impellente necessità di vincere, ha finito con l’annebbiare le idee agli uomini di Manente che solo nel finale, scrollatisi di dosso il timor panico, hanno posto in seria difficoltà la retroguardia dei leoncelli. Il protagonista numero uno è stato senz’altro l’arbitro, il livornese Crista che ha spezzettato il gioco a più non posso, sorvolando poi sui falli in area, sui calcioni che gli ospiti distribuivano come fossero caramelle. Il Derthona ha meritato (o quasi) il pari, ma alcuni uomini della retroguardia, con un altro direttore di gara, sarebbero finiti anzitempo negli spogliatoi. Nulla di compromesso dopo questo confronto che, come abbiamo detto, carico di elettricità ancora prima che l'arbitro — che indossava una maglietta celeste che si confondeva facilmente con quella grigia — fischiasse l’inizio della grande con tesa. Spalti gremitissimi, oltre dodicimila spettatori, a fare da cornice, in una giornata più primaverile che autunnale. L’Alessandria, bloccata sullo zero a zero, è stata nuovamente raggiunta dal Padova a quota dodici. I biancoscudati si sono imposti seppure di misura sul Rovereto, una ex matricola che ha imparato a farsi rispettare. Alle spalle della coppia capolista sempre il Parma (che è uscito indenne dal campo del Trento) e la Reggiana che seppure faticosamente ha fatto fuori il Treviso. Questa coppia viaggia a due punti di distanza. Graduatoria come si vede fluida in attesa degli scontri di domenica prossima; l’Alessandria andrà a Parma per saggiare il terreno e il Padova a Seregno. Due campi piuttosto minati da cui tornare imbattuti sarebbe già grande impresa. Il derby tra mandrogni e tortonesi si è concluso con un nulla di fatto dopo novanta incandescenti minuti. I grigi contro un avversario che giocava arroccato nella propria area si sono trovati in difficoltà. Hanno tenuto il gioco allargato sulle fasce laterali mancando però la conclusione perchè al momento del tocco finale mancava sempre l’uomo al posto giusto. II centrocampo che sinora era apparso il settore più consistente di tutto l'undici non ha palesato lo smalto delle scorse domeniche. Di Pucchio ha fatto la sua parte, ma sono venuti a mancare Berta e Lorenzetti invischiati nella tattica difensivistica dei tortonesi che facevano ressa nella loro metà campo pronti a lanciare le punte. Lorenzetti in particolare contro un avversario che non faceva complimenti, che non gli consentiva quel gioco di finezze, che è una sua prerogativa, è scomparso dalla lotta pur continuando a fornire il suo apporto ai compagni d’attacco. Sassaroii, commovente per la volontà dimostrata non si è mai liberato dalla stratta sorveglianza dell’avversario con passaggi in profondità. Il numero nove alessandrino, costretto a muoversi in un fazzoletto e continuamente guardato a vista da più uomini, ha cercato la conclusione di forza, senza mai trovarla. Questo grave handicap è in parte derivato dalla giornata no di Vanzini che è la punta più pericolosa dell’undici. La nostra ala mancina solo in rare occasioni è riuscita a trovare lo spunto decisivo, ma ci voleva ben altro per andare a rete. Contro il Derthona, più che la manovra sottoporta, era necessario fiondare da fuori area prima che Gastaldi e compagni facessero muro davanti a Profumo che non è mai stato impegnato severamente. Le volte in cui è stato chiamato in causa non ha mai dovuto tirare, come si suole dire, fuori le unghie; erano tiri telefonati, privi di potenza. L’unica vera staffilata è stata quella di Fusi che al 16' della ripresa ha messo fuori causa Gorla finito k. o. e che a seguito della botta ha dovuto abbandonare, seppure temporaneamente, il rettangolo di gioco. Se Vanzini è rimasto invischiato nella fitta rete degli ospiti, Mantellato non è stato in grado di fare di più. Contro un avversario che badava più a difendersi che ad offendere si doveva puntare più sul gioco d’assieme che sugli spunti dei singoli. Quelle pecche a cui ci riferivamo le scorse settimane sono venute a galla nel derby. Perchè, ad esempio, si è continuato a giocare tenendo la palla alta facile preda dei difensori — invece che farla viaggiare sul filo dell’erba per rendere la manovra più spedita, per non consentire l’arretramento delle ali dei leoncelli? E’ una domanda, ma ne potremmo porre altre. Se il quintetto di punta è apparso in difficoltà non trovando sulla sua strada neppure un goal, la difesa ha lottato con la consueta grinta. Ha commesso qualche errore veniale — come ad esempio al 17’ quando Massucco approfittando di un favorevole rimpallo che si poteva evitare si è involato a rete mancando di un soffio la conclusione — ma non si è mai fatta sorprendere in modo vistoso -—. Ciceri non è mai stato chiamato in causa il che conferma oltre alla scarsa consistenza degli ospiti, la tenuta di tutto il settore che ha in Magri il suo vero regista. Si poteva fare di più? Indubbiamente sì. L’Alessandria ha perduto un punto, ma sì è ugualmente confermata' forte. Il clima della gara, come abbiamo evidenziato all’inizio, non ha certamente favorito i ragazzi di Manente che sono partiti piuttosto lentamente, certi, alla distanza, di fare crollare l’avversario. Il non avere aggredito il Derthona sin dalle prime battute, per scompaginare il suo disegno tattico, ha pesato su tutto l’andamento delle « ostilità ». I leoncelli consapevoli dei loro 'limiti hanno impostato rincontro molto astutamente, non lasciandosi mai attirare dal miraggio di un successo pieno che avrebbe potuto trasformarsi in una disfatta. Bisogna dare atto agli avversari (lasciando in disparte la cattiveria) di avere imbrogliato molto bene le carte della capolista. Come già detto, il mezzo passo falso non compromette affatto i piani dei grigi, il cui tecnico farà certamente tesoro di questa partita conclusasi con uno striminzito 0-0. Del nervosismo in campo abbiamo parlato; delle responsabilità dell'arbitro pure: guardiamo ora all’impegno futuro. Il calendario assegna ai mandrogni la trasferta di Parma, la neo promossa che sta facendo faville e che mira al traguardo finale. Sarà un confronto incandescente aperto a tutti i pronostici, ma certamente più facile sul piano tattico di quello disputato con il Derthona. Saranno infatti i padroni di casa a dovere uscire dal guscio per andare in goal e le nostre punte potranno avere quello spazio di manovra che non hanno trovato con i « cugini ». Non resta che recarsi a Parma per visionare direttamente questo undici di cui tutti dicono un gran bene: l’Alessandria è l’avversario ideale (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Padova - Rovereto 1-0 Piacenza - Udinese 1-1 Pro Patria - Legnano 1-1 Reggiana - Treviso 1-0 Solbiatese - Lecco 2-0 Trento - Parma 0-0 Triestina - Seregno 1-0 Venezia - Sottomarina 0-0 Verbania - Monfalcone 1-1 CLASSIFICA: Padova, Alessandria p. 12; Parma, Reggiana 10; Trento, Verbania 9 ; Udinese, Solbiatese 8; Seregno, Venezia 7; Monfalcone, Triestina 6; Rovereto, Pro Patria, Piacenza, Sottomarina, Derthona 5; Treviso, Lecco 4 ; Legnano 3 Marcatori: 9 reti: Zandoli (Padova); 5 reti: Vanzini (Alessandria), Maioni (Verbania); 4 reti: Aldi (Rovereto), Bagatti (Udinese), Fava e Rancati (Parma), Bellinazzi (Venezia); 3 reti: Sassaroli (Alessandria), Sperotto (Udinese), Jaconi (Lecco), Rizzi (Sottomarina), Panucci (Pro Patria), Panisi (Padova), Jacolino (Piacenza) Il punto sul campionato Sempre più difficile in Serie C per le prime del tre gironi. Soltanto la Spal, fra le capoliste, e riuscita domenica a conquistare un successo pieno. L'Alessandria — presenti 14 mila spettatori — non è riuscita a superare un coriaceo Derthona, il cui gioco deciso non è stato controllato con la dovuta autorità dall'arbitro. Il Padova ne ha approfittato per ritornare in testa. (La Stampa)