Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
01-11-1970 - Giornata: 8 - Parma - Ennio Tardini


Parma AC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 5. Sassaroli G.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Paparelli Ezio, Fusi Giuseppe, Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Berta Massimo, Mantellato Bruno [54. Paesanti Paolo], Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Chini Andrea All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
PARMA AC: Barducci, Grulla, Piaser, Gioia, Baldan, Caleffi, Zanotti [62. Chiossi], Rancati, Rava, Regali, Mora. A disp.: Fiaccadori. All.: Angeleri Stefano

Arbitro: Levrero Giovanni (Genova)
Note
Ammoniti: Caleffi [P] Incidente a Mantellato uscito in barella con un’ampia ferita all’arcata sopracciliare sinistra. Angoli: 8-2. Spettatori: 11.000 circa (3.734 paganti, 2.000 abbonati, incasso L. 11.564.200). Giornata di sole, terreno ottimo, seppure un po’ secco Al termine di questa gara Paparelli verrà sottoposto a controllo antidoping. A metà dicembre verrà squalificato per 4 giornate per doping: le analisi avevano rilevato la presenza di sostanze stimolanti contenute in un prodotto inserito nell'elenco delle sostanze vietate. Al giocatore venne riconosciuta la non intenzionalità del comportamento mentre ci fu totale proscioglimento da ogni responsabilità dell'Alessandria. Inizio gara ore 14.30

Commento
TUTTO OKEY PER L’ALESSANDRIA SOLA IN TESTA ALLA CLASSIFICA I ” GRIGI ” HANNO CANCELLATO AL « TARDINI » IL MEZZO PASSO FALSO DELLA PRECEDENTE DOMENICA: hanno vinto alla maniera forte, dimostrando di sapere soffrire e di sapere lottare. La vittoria vale assai di più dell’uno a zero, in quanto acquisito al termine di un confronto agonisticamente valido. Dopo questa prova, si può veramente dire che l’Alessandria può puntare al successo finale. I duemila tifosi che hanno seguito l’undici, sono tornati a casa veramente soddisfatti; il loro viaggio a Parma non è stato inutile. I mandrogni passando a Parma, sono tornati nuovamente in testa alla classifica, approfittando dello scivolone del Padova. I biancoscudati dopo essere andati in vantaggio per due a zero, non solo si sono fatti raggiungere dal Seregno, ma superare. I lombardi che domenica prossima saranno ospiti del Moccagatta sono clienti da prendere con le molle. Manente e Ciceri sono avvisati. Caduto il Padova (ed è stata la prima sconfitta del campionato) e costretta al pareggio la Reggiana, l’Alessandria gode di un vantaggio che la favorisce in modo non indifferente. Agli avversari dunque il compito di inseguire, di ricuperare il terreno perduto. La trasferta in Emilia, era ricca di incognite, in particolare dopo il pareggio interno patito ad opera del Derthona. Il derby, avevamo scritto, sfugge sempre al pronostico, ragion per cui non fa testo. I fatti ci hanno dato ragione. Ciceri e compagni liberati dall’assillo di fare un solo boccone dell’avversario, hanno impostato la gara molto intelligentemente, favoriti dal goal di Sassaroli in apertura delle ostilità. E ’ stata una rete che ha mozzato gambe e volontà di vincere ai padroni di casa. La squadra di Mora, freddata a sorpresa, ha ceduto le redini del gioco nelle m ani di Berta, Di Pucchio e Lorenzetti e, per un soffio, non è giunto il secondo goal ad opera di Mantellato, servito con perfezione da Sassaroli. Per tutto il primo tempo il centro campo alessandrino ha dettato legge rinsecchendo le fonti del gioco parmense, evitando che gli attaccanti prendessero d’infilata la retroguardia alessandrina. Lorenzetti è stato veramente magnifico, in quanto l’apporto non è stato limitato al solo controllo della zona centrale del campo: si è inserito più volte nella manovra d’attacco dei compagni mettendo in difficoltà la squadra di Angeleri, che sinora non aveva mai conosciuto la sconfitta tra le mura amiche. L’ex laziale al 32’ si trasformava in prestigiatore: sul suo piede il pallone appariva e scompariva facendo impazzire i difensori. Un funambolo della palla, un giocatore che sui campi della ”C” può dettare legge. Se Lorenzetti è stato maiuscolo - e il presidente della Lazio Lenzini se ne è sincerato di persona - Berta non gli è stato di meno: dopo l'appannamento di form a delle ultime domeniche è tornato allo standard migliore. Ha letteralmente annullato l’avversario. Di Pucchio dopo un primo tempo molto frenato, è uscito alla distanza, fornendo ai compagni un apporto non indifferente proprio nel momento di maggiore pressione degli avversari. Un centrocampo che non si è mai lasciato invischiare, che ha tenuto ben salde le redini di ogni azione. In difesa tutto a posto: da Ciceri a Colombo. Il rientrante Paparelli è subito entrato nel clima della battaglia, migliorando la sua prestazione con il trascorrere dei minuti. De Luca, che ormai ha raggiunto lo standard migliore, si è dimostralo una sicurezza nei momenti cruciali, quando i parmensi facevano il diavolo a quattro per rimontare la rete al passivo. Una partita veramente maiuscola che fa di questo atleta un punto fermo della retroguardia per quanto concerne gli impegni futuri. Ed eccoci a Magri che continua a sbalordire. Si cercava un libero di si curo affidamento e il vecio - si fa per dire - ha risposto all’appello. Per la difesa è un baluardo insuperabile dato che unisce la potenza all’intelligenza. Lo abbiamo osservato in queste ultime domeniche constatando che non è solo uomo di rottura. I suggerimenti ai compagni risultano sempre calibrati; la posizione è sempre quella giusta. Per la difesa è un vero perno sul quale ruotano tutti i compagni. Se Magri è stato una conferma, per Colombo si è trattato di un ritorno alle migliori esibizioni. In una partita calda, quale era appunto quella di Parma, ha gettato nella lotta tutto l'agonismo che aveva in corpo. Delle punte, da elogiare come sempre, la prestazione del 24enne Sassaroii che dopo avere siglato il goal della vittoria ha suggerito altre belle azioni. E ’ un centravanti che si getta su ogni palla, che non rinuncia mai alla possibilità di interdire il gioco dell’avversario. Accanto al nostro numero nove troviamo Vanzini che non dovrebbe tardare a ritrovare la via della rete. Si direbbe che ha ii fiuto del goal per cui, prima o poi, non gli mancherà la grande soddisfazione. Sfortunata la prova di Mantellato che ha pagato il nervosismo degli avversari. Anche se l’apporlo che dà alla squadra è meno appariscente di quello di Vanzini, si tratta pur sempre di elemento che contribuisce a rendere più vivace e sbrigativa l’azione delle punte. Dopo l’incidente gli è subentrato Paesanti, un ragazzo di cui si dice un gran bene. Effettivamente nello scorcio finale della gara si è dimostrato molto utile. di sicuro affidamento per il futuro visto che Manente, seppure gradualmente, dovrà concedere qualche turno di riposo agli uomini più rappresentativi, per non spomparli oltre misura. L’incontro di Parma ha confermato quanto già si sapeva: l’Alessandria può reggere il confronto con qualunque avversario, anche quando quest’ultimo va all'arrembaggio per ricuperare il terreno perduto. La gran voglia dei padroni di casa di agguantare il pareggio, ha evidenziato il complesso e non il gioco di un singolo. Una grande squadra non può affidarsi unicamente all’inventiva di un solo uomo se vuole durare. La trasferta oltre ai due punti incasellati, è stata positiva pure sotto questo profilo. Archiviata la terza vittoria esterna, giunge al Moccagatta il Seregno, galvanizzato dalla bella vittoria sul Padova. E’ una partita che non si può prendere sottogamba per evitare sgradevoli sorprese. L’Alessandria è divenuta per tutti la squadra da battere, sia perché guida la classifica, sia perchè viaggia quasi a punteggio pieno. Manente ed i suoi ragazzi non possono nascondere oltre le vere ambizioni che sono quelle di tornare nella categoria cadetta. I mezzi per respingere gli attacchi che saranno portati non difettano: all’allenatore spetta il compito di calibrare le energie dei ragazzi per evitare pericolosi crolli. Ormai non ci saranno più partite facili: tutti vorranno fare bella figura a costo di sputare l’anima. Gli sportivi che si sono rappacificati con i beniamini, domenica saranno nuovamente sugli spalti, ancora più numerosi, per incitarli. La loro presenza è quanto mai benefica in questo momento in cui la promozione non è più un miraggio. La strada è ancora lunga, ma tutti ormai sono convinti che questo sia veramente l'anno sì dei grigi. I giocatori possono pertanto contare sull’incitamento dei fans in ogni momento, in particolare in quelli difficili. (Il Piccolo – Il Gattopardo) I GRIGI SCATENATI SEGNANO CON SASSAROLI E RESISTONO ALLE SCORRETTEZZE DEL PARMA Ha vinto l'Alessandria con un gol di Sassaroli, dopo appena cinque minuti di gioco. La prodezza del centravanti grigio, è stata agevolata anche dal difettoso intervento dello stopper Baldan e dal tardivo tuffo del portiere Barducci. Padrone della palla quando distava ancora dieci metri dall'inizio dell'area avversaria, Sassaroli ha calciato con violenza imprimendo alla sfera una diabolica traiettoria. Sembrava che il tiro fossa destinato a spegnersi sopra la traversa, ma all'improvviso la palla si è abbassata e a Barducci non è rimasto altro da fare che schiaffeggiarla sotto la traversa, senza riuscire a deviarla fuori bersaglio. Gol spettacolare che ha « gelato » i quindicimila spettatori dello stadio Tardini. Da tempo la squadra di Angeleri non perdeva sul proprio terreno. E' successo in una giornata eccezionale che ha giustamente esaltato i meriti dell'Alessandria, le cui aspirazioni alla serie B, in questo momento appaiono più che legittime. E' immaginabile cosa sia successo in seguito al gol di Sassaroli. Traumatizzato, il Parma ha impiegato almeno dieci minuti a riorganizzarsi, mentre la squadra di Manente tentava di liquidare il conto, mettendo a segno il secondo gol. L'opportunità si presentava sui piedi di Mantellato al 12', ma l'ala destra falliva la deviazione in corsa, su suggerimento di Sassaroli, a pochi passi da Barducci. Poi iniziava graduale e inesorabile la reazione del Parma. L'Alessandria richiamava a sostegno della difesa, tutti i suoi centrocampisti e anche Vanzini, lasciando in avanti soltanto Sassaroli e Mantellato. La partita diventava spigolosa, nervosa, favorita in questo anche dal comportamento dell'arbitro che non perdonava nemmeno un fallo al Parma, irritando cosi il pubblico, al pari degli isterici atteggiamenti di Mora, il quale per tutta la partita ha sistematicamente reagito ad ogni fallo con qualche scorrettezza. Era fatale che prima o poi gli animi si surriscaldassero, anche perché l'incertezza del risultato, fermo sul gol di Sassaroli, teneva in continua tensione l protagonisti. Al 5' della ripresa, l'arbitro sorvolava su un fallo commesso dall'Alessandria, e i giocatori dei Parma, decidevano di farsi giustizia da soli. Gioia, si avventava su Di Pucchio, che era in possesso della palla e lo stendeva a terra, mentre Piaser, colpiva con una gomitata in fronte Mantellato che tentava di proseguire l'azione. Quest'ultimo finiva a terra con il viso coperto di sangue. La gomitata gli aveva spaccato il sopracciglio sinistro, procurandogli anche un lieve stato di choc. Il giocatore usciva dal campo in barella, sostituito da Paesana e più tardi negli spogliatoi si accertava trattarsi di una ferita lacero contusa per la quale sono stati necessari tre punti di sutura. L incidente del quale è stato vittima Mantellato, è valso almeno a placare le tre, non del tutto ingiustificate, del pubblico e gran parte della pericolosa foga del giocatori. Da quel momento la partita è stata più corretta, anche se il Parma si è ammassato nella metà campo dell'Alessandria, con ferina determinazione, conscia che la sconfitta avrebbe chiuso la porta a molte ambizioni. D'altronde perdere contro una simile Alessandria, non è un disonore. Si aggiunga che il punteggio avrebbe potuto cambiare a vantaggio quasi esclusivo dei « grigi », le cui risposte, in contropiede, sollecitate da un centrocampo attivissimo e mobile, avevano portato spesso Sassaroli e Paesanti, tredicesimo uomo, a -pochi passi dal gol. Soltanto le prodezze di Barducci nel finale, hanno salvato il Parma da una punizione più severa. Dopo la partita di ieri, l sostenitori della squadra piemontese, validi motivi per abbandonarsi all'entusiasmo. La squadra è forte ed è soprattutto matura per il grande salto di categoria. Gli uomini scelti sembrano quelli giusti: in difesa, non hanno mai commesso un errore, da Ciceri a Colombo. Onnipresenti al centrocampo, il settore indubbiamente più spettacolare e più robusto di tutto il complesso. Per finire l'attacco, dove Sassaroli, 24 anni, romano d'adozione, ora sembra nuovamente appetibile anche a squadre di Serie A. In tribuna c'era Lenzini, il presidente laziale che ha seguito la gara accanto all'ing. Sacco, presidente dell'Alessandria. Alla .fine anche Lenzini appariva fiero per l'esibizione di maturità e di bel gioco, offerta da molti dei suol giocatori che la società romana ha concesso in prestito od lui ceduto. Vincere al « Tardini » contro il Parma è impresa notevole. L'Alessandria quest'impresa l'ha compiuta. Non stupisce, ma va sottolineata e sopratutto festeggiata. Alla fine gli alessandrini si abbracciano festosamente a centrocampo, salutando un pubblico che sportivamente l'applaude. (Stampa Sera – Franco Costa) ALESSANDRIA – PARMA 1-0 L’Alessandria “trova” un gol dopo appena cinque minuti di gioco e su di esso imposta giudiziosamente tutta la sua partita, costruisce la sua terza vittoria in trasferta della stagione. A nulla vale la vigorosa reazione del Parma, accentuatasi particolarmente nella ripresa, forse perché si tratta di reazione generosa ma piuttosto confusionaria e tremendamente improduttiva. Gol un po’ fortunoso a parte, del tutto legittimo risulta quindi il successo dell’Alessandria, apparso complesso veramente forte, impostato con raziocinio e soprattutto con elementi di levatura tecnica di un certo rilievo. Lorenzetti, per esempio, è un interno che si evidenzia subito su questi campi di serie C, instancabile corridore, lucido nei servizi e pronto anche nelle conclusioni. Oggi è stato il centromotore di tutta la squadra grigia (Gioia non l’ha quasi visto) e ha trovato in Vanzini e Sassaroli validissimi collaboratori. Il centravanti oltre il gol di ottima fattura (seppure con la collaborazione di Barducci) ha mostrato un buon palleggio, una forza penetrativa notevole e un tiro robusto; mentre nel primo tempo con il suo girovagare, l’estrema sinistra s’è rivelata preziosissima nell’impostazione delle principali manovre. Lorenzetti, Sassaroli e Vanzini sono stati i più in vista della squadra di Manente ma gran lavoro hanno svolto pure Di Pucchio e Berta e sino all’incidente qualche spunto felice l’aveva offerto anche Mantellato. La difesa alessandrina alla distanza ha dovuto sostenere uno sforzo maggiore per la spinta disperata della compagine parmense ma l’ha sempre fatto con autorità e sicurezza, guidata dal non troppo elegante ma efficacissimo Magri. Il Parma era partito bene lasciando intendere di essere in giornata di vena ma l’incredibile gol al 5’ di gioco l’ha frastornato. Su una rimessa laterale quasi a centrocampo di Vanzini, Sassaroli si liberava con una finta di Baldan, avanzava e prima che Caleffi potesse intervenire sparava a rete da circa 20 metri. Sembrava un tiro innocuo data la distanza ma Barducci, forse ingannato dal sole, tardava a lanciarsi e riusciva appena a toccare la palla che sfiorava la traversa e s’insaccava. Questo infortunio gelava i locali che per lunghi tratti erano costretti a subire il gioco dell’Alessandria, tra l’altro padronissima del centrocampo. Nella ripresa però il Parma, traendo gran giovamento dall’ingresso di Chiossi, appariva trasformato come slancio offensivo continuo ma non scaturiva nulla di veramente produttivo, soltanto calci d’angolo e qualche tiro piuttosto debole che Ciceri non aveva difficoltà a parare. Tutti ammirevoli sotto il profilo agonistico, i parmensi hanno palesato evidenti scompensi tecnici. La difesa ha ballato parecchio (solo Caleffi se l’è cavata), a centrocampo l’unico a lottare alla pari con gli avversari è stato Regali coadiuvato nel finale da Chiossi; in campo si è vissuto troppo su spunti individuali. S’è dato parecchio da fare, ma non ha mai avuto un peso determinante nella manovra. Deludente la direzione di Levrero che solo raramente è intervenuto sui numerosi falli che hanno costellato la gara. (La Gazzetta dello Sport – Raffaele Dalla Vite) RISULTATI: Derthona - Pro Patria 2-1 Lecco - Reggiana 0-0 Legnano - Triestina 1-0 Monfalcone - Piacenza 1-1 Rovereto - Trento 0-0 Seregno - Padova 3-2 Sottomarina - Solbiatese 1-2 Treviso - Verbania 1-0 Udinese - Venezia 1-0 CLASSIFICA: Alessandria p. 14; Padova 12; Reggiana 11; Udinese, Solbiatese, Trento, Parma 10; Verbania, Seregno 9; Venezia, Monfalcone, Derthona 7; Triestina, Piacenza, Rovereto, Treviso 6; Pro Patria, Lecco, Sottomarina, Legnano 5 MARCATORI: 10 reti: Zandoli (Padova); 5 reti; Vanzini (Alessandria) e Maioni (Verbania); 4 reti: Sassaroii (Alessandria), Aldi (Rovereto), Sperotto e Bagatti (Udinese), Fava e Rancati (Parma), Rizzi (Sottomarina), Ferrari (Seregno), Jacolino (Piacenza), Bellinazzi (Venezia); 3 reti: Jaconi (Lecco), Panucci (Pro Patria), Panisi (Padova), Zanolla (Monfalcone) Il punto sul campionato Clamorosa rimonta del Seregno che in svantaggio di due gol è riuscita prima a raggiungere il Padova e poi a conseguire l'insperata vittoria facendo scivolare i biancoscudati al secondo posto della classifica. Manca l’aggancio la Reggiana che non va oltre lo 0-0 a Lecco. Un gol a sorpresa di Zambianchi ha risolto a favore del Treviso una gara nel complesso equilibrata e che in qualche occasione aveva messo in evidenza una maggiore iniziativa e praticità del Verbania. Il Piacenza ha interrotto la serie negativa conquistando in trasferta il primo punto sul campo del Monfalcone. Nonostante l'acceso agonismo, il confronto tra Trento e Belluno si è svolto in modo corretto finendo a reti inviolate. Con un gol di Grecchi al 65' il Legnano ha avuto ragione della Triestina conquistando la prima vittoria stagionale. Un autogol di Rossi ha deciso il match tra Udinese e Venezia: la gara non ha offerto agli sportivi gli spunti tecnici che si attendevano.