Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
06-12-1970 - Giornata: 13 - Trento - Briamasco


Trento AC - Alessandria US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 62. Scali [Tr] , 67. Pellegrini [Tr]

Alessandria US Ciceri Santino, Fusi Giuseppe, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Berta Massimo, Vanzini Franco, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Proietti Farinelli Vincenzo [77. Paesanti Paolo] A disp.:(P) Binelli Pietro All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
TRENTO AC: Cometti, Fabbro, Turinelli, Babbo, Apostoli, Sartori, Pellegrini [77. Neri], Sigarini, Meneghetti, Scali, Milanesi. A disp.: Caliari. All.: Bozzato Giorgio

Arbitro: Reggiani Ferdinando (Bologna)
Note
Ammoniti: Vanzini [A], Lorenzetti [A], Sigarini [T]. Angoli: 4-4 Spettatori: 7000 circa di cui 5200 paganti. Cielo sereno, terreno di gioco allentato; giocatori Inizio gara ore 14.30

Commento
LA PRESUNZIONE DEI GRIGI FAVORISCE IL TRENTO: 2-0 La tredicesima giornata fatale all’Alessandria che incappa nella prima sconfitta stagionale IL TREDICI E’ SEMPRE STATO UN NUMERO FATIDICO: a volte porta fonrtua (e Coppi con questa cifra balistica sulla schiena vinse una corsa) oppure sfortuna e l’Alessandria è incappata nella prima sconfitta della stagione. La trasferta di Trento, contro una matricola che sta bruciando le tappe — e che ora si trova al terzo posto in classifica — è stata fatale agli uomini di Manente che nel primo quarto d’ora della ripresa avevano saputo contrastare efficacemente gli avversari. Era il 17’ (altro numero per gli amanti del lotto) quando la sfera, dopo avere urtato la base del montante alla sinistra di Ciceri, ha attraversato tutta la luce della porta insaccandosi dalla parte opposta. Da quel momento, Manente e i tifosi accorsi numerosi in questa bella città, hanno avuto netta la sensazione che non ci sarebbe stato più nulla da fare. Le cose poco liete si sentono sempre con un certo qual anticipo e, così, è accaduto. I trentini sullo slancio della rete e, approfittando dell’orgasmo dei grigi, sono andati a segno per la seconda volta legittimando ampiamente il successo sulla prima della classe. Due a zero è certamente passivo pesante e sul quale poco si può discutere. L’Alessandria è caduta contro un undici che ha giocato con maggiore incisività, che voleva il risultato a tutti i costi. Analizzeremo più avanti le cause del primo insuccesso stagionale, che ovviamente lascia sempre intatte le speranze dei grigi che hanno come obiettivo la promozione in B. Pur uscendo battuti da Trento, l’undici di Sacco continua a mantenere la testa della classifica con due punti di vantaggio, in perfetta media inglese: + 1. C’è però un fatto nuovo e molto importante. Gli inseguitori sono divenuti due: Padova e Reggiana. I ’’granata” che proprio sul campo alessandrino erano riusciti a pareggiare in extremis il gol di svantaggio, si sono confermati complesso assai quadrato e omogeneo. Il pericolo per i grigi più che dal Veneto viene dall'Emilia. La Reggiana, tuttora imbattuta con il Trento, sta bruciando le tappe e la vittoria contro i patavini legittima appieno le sue speranze. Si trova a meno uno, in media inglese, m a con una carica agonistica veramente notevole. Manente si augurava che fossero i patavini a fare l'enplein, per distanziare appunto i ’’granata”: con la Reggiana a quattro punti il discorso era indubbiamente assai più facile. Gli emiliani, seppure con un po’ di fortuna, hanno violato il campo dei padroni di casa ed ora guardano con fiducia al primo posto sempre saldamente in possesso dei mandrogni. Nella zona alta della classifica da segnalare oltre il passo avanti del Trento giunto a quota 17, il mezzo passo falso del Parma, costretto a dividere la posta sul proprio terreno ad opera di un Lecco che, dopo il cambio dell’allenatore, ha ritrovato fiducia nei propri mezzi. L’Alessandria nonostante il rovescio mantiene, come abbiamo detto, il primo posto in classifica. La sconfitta non dovrebbe lasciare tracce sul morale degli uomini che mantengono intatte tutte le ’’chance”. L’importante è non soffermarsi troppo sull'insuccesso — prima o poi sarebbe accaduto — ma guardare avanti. La squadra ha sempre dato quanto era nelle sue possibilità e una sconfitta non può certo intaccare il ruolino di marcia veramente invidiabile che consente a Ciceri e compagni di essere ancora i più forti anche dopo lo zero a due di Trento. Per domenica prossima è previsto il rientro di Mantellato la cui assenza forzata — ha dovuto scontare tre giornate di squalifica — si è fatta sentire in particolare per quanto concerne il gioco d’attacco. Non sono da escludersi altre novità considerato che alcuni uomini abbisognano di un periodo di riposo. Cosa ha detto Manente al termine della partita che è costata il primo insuccesso stagionale? « Abbiamo trovalo un Trento sorprendente e una Alessandria che ha peccato di presunzione sottovalutando l’avversario. Però nel momento in cui abbiamo attaccato, vale a dire all'inizio della ripresa, abbiamo subito un gol, in qualche modo fortunoso, che ha m andato all’aria il nostro piano di gioco. Debbo ancora dire che abbiamo giocato sotto il normale standard, però la sconfitta doveva pure arrivare. In questa partita non tutto ha funzionato a dovere: vorrà dire che in avvenire staremo più attenti ». Il commento del trainer, basta per fotografare i novanta minuti dell’incontro. Da una parte un Trento deciso a proseguire nella serie utile, dall’altra un avversario che bada essenzialmente a difendersi nella speranza di filtrare in contropiede. Una tattica indubbiamente suggestiva se tutto il complesso "gira” secondo le previsioni. In realtà il Trento ha sempre imposto il suo gioco basandolo essenzialmente sul ritmo tanto da frastornare gli alessandrini. Le cronache del resto parlano chiaro: sono stati i padroni di casa a condurre la danza per tutto l’arco del primo tempo. In questo lasso di tempo la retroguardia ha scricchiolato, ma retto grazie alle parate di un Ciceri che quasi al 45’ ha compiuto una vera prodezza per mantenere imbattuta la rete. Nella ripresa i grigi hanno commesso il primo errore di presunzione, passando decisamente all’attacco con l’intenzione di fare fuori l'avversario il cui forcing iniziale era rimasto senza esito. E’ stato un vero errore in quanto il complesso denunciava in alcuni uomini un logorio che nei precedenti incontri era stato abilmente mascherato. Per dare manforte a Sassaroli — l'unico che abbia messo in difficoltà il portiere Cornetti — pure i terzini sono avanzati prestando il fianco ai contropiedi avversari. L'Alessandria è stata messa alla corda proprio quando tutti avevano tratto l’impressione che il Trento crollasse. E bastato un capovolgimento di fronte per mettere nei guai tutto il pacchetto difensivo mandrogno. I trentini passati in vantaggio non hanno avuto praticamente più alcun problema. I grigi si sono scoperti - ormai si doveva solo più attaccare per porre rimedio al risultato - e la matricola ha raddoppiato. Il risultato come traspare da queste brevi note non fa una grinza: il Trento ha ampiamente meritato i due punti e i grigi la prima sconfitta del torneo. Quando una squadra perde si pone solitamente sotto accusa un reparto o alcuni uomini. Il volere gettare la croce addosso al giocatore ci sembra ingiusto. L’Alessandria è uscita sconfitta per avere sbagliato la partita nel complesso, per essersi fidata troppo della sua superiorità. Il Trento pote va anche essere un bluff, e gli alessandrini sono caduti nel tranello accorgendosi troppo tardi dell'errore. E’ mancata l’umiltà ed il castigo non è si fatto attendere. Polemicamente potremmo ancora aggiungere che Manente si è accorto di avere a disposizione il tredicesimo giocatore, ma lo ha impegnato quando le sorti della contesa erano ormai segnate. Quella del « 13° » è una vecchia storia sulla quale però il tecnico farebbe bene a soffermarsi in particolare dopo quanto accaduto con la Reggiana. Pur avendo un Principe che in attacco aveva dato tutto e un Lorenzetti, allo stremo, ha ignorato Paesanti, un mediano grintoso che risulta sempre prezioso a centrocampo. Ulteriori recriminazioni non servono: la lezione è stata oltremodo salutare per i prossimi impegni. La capolista deve tenere presente che ogni confronto è difficile anche se l'avversario non è di grido. Altra considerazione riguarda i terreni pesanti e l’utilità di non spompare troppo i giocatori. Il segreto della forza dei grigi sta nella velocità delle punte che si esprimono al meglio su terreni asciutti. L’importante è giungere in primavera senza troppi danni, poi, tutto sarà più semplice. Chiuso il capitolo di Trento guardiamo al prossimo impegno di domenica 13. Al « Moccagatta » sarà di scena la Solbiatese che viaggia a quota 14: un undici sempre pericoloso in quanto non dovendo badare troppo alla classifica gioca senza troppi patemi d’animo. I lombardi si affideranno ad una copertura attenta senza trascurare le puntate offensive. Bisognerà lavorare particolarmente sulle ali: il rientro di Mantellato giunge proprio al momento giusto. Preoccupa invece la condizione di Vanzini che dopo il folgorante inizio di stagione non trova più la via del gol. Manente pare deciso a non apportare troppe varianti al suo undici, ma è intenzionato a richiamare tutti ad una maggiore concentrazione, al gioco d’assieme più che a quello individuale. Come ha giustamente affermato il trainer, della sconfitta « non se ne deve fare un dramma ». Siamo perfettamente d’accordo con lui, a condizione che la rimonta sia pronta e senza indugi. Dopo la gara interna di domenica ci sarà la trasferta di Piacenza: i grigi devono incarnierare almeno tre punti prima della sosta natalizia poi... arriverà il Padova. Il capitolo di Trento è dunque chiuso, visto che si è trattato di un insuccesso fru tto più della ingenuità che di un periodo di appannam ento complessivo di forma. Forza, dunque, per continuare il duello a distanza con la Reggiana (che nel prossimo turno avrà il ’’derby” con il Piacenza) e con il Padova che visita il campo della Triestina, ostico per tutti, grandi e piccoli (Il Piccolo - Il Gattopardo) Con un secco 2-0 GRIGI PRESUNTUOSI IL TRENTO LI PUNISCE I piemontesi si sono spinti troppo in avanti e sono stati trafitti in contropiede L'Alessandria, capolista del girone, è capitolata ieri ad opera del Trento, matricola della serie C. I piemontesi, dopo nove vittorie e tre pareggi, hanno cosi perso il primato dell imbattibilità, che detenevano insieme alla Reggiana ed allo stesso Trento. I « grigi », come anche l'allenatore Manente ha esplicitamente dichiarato a fine partita, hanno probabilmente peccato in presunzione, non immaginando di poter perdere, ed in maniera così vistosa, contro un Trento che, pur mantenendosi nelle prime posizioni della classifica, aveva fin qui denunciato una cronica sterilità all'attacco. L'Alessandria non nascondeva la speranza di poter bloccare nella peggiore delle ipotesi il risultato sul nulla di fatto. Tutto il primo tempo ha rispecchiato in pieno tali previsioni, con un confronto velocissimo tra le due squadre, che hanno messo in luce notevoli qualità individuali ed una eccellente levatura tecnica in tutti i reparti. Si sono avuti quarantacinque minuti di gioco stupendo. I piemontesi si sono in genere limitati a controllare il gioco dei trentini, che scendevano con frequenza sotto rete creando seri guai per Ciceri. L'Alessandria, comunque, non è parsa intimorita dalla pressione dei padroni di casa, quasi nella certezza di poter approfittare di qualche azione in contropiede, ma ogni volta che si è spinta in avanti ha dovuto fare i conti con la difesa impenetrabile dei trentini. Il secondo tempo si è aperto con i grigi proiettati all'attacco. Persino il terzino Fusi ha dato man forte alle punte che avevano in Lorenzetti l'uomo di maggior spicco. Così facendo i piemontesi si sono scoperti troppo ed hanno favorito i padroni di casa, che al 17' pervenivano; al successo con un pallone di Scali, filtrato tra una selva di gambe e finito alle spalle di Ciceri dopo aver sfiorato il montante sinistro. Un gol indubbiamente fortunoso nella realizzazione, ma che maturava già da tempo per l'ingenua impostazione di gioco adottata dagli alessandrini. Cinque minuti dopo la seconda rete: Pellegrini, dopo aver intercettato un pallone del compagno di squadra messo in mostra ancora i locali con Sigarini e Scali, che svettavano nella fascia centrale, e con Milanesi che ha fallito per un soffio il terzo gol: il suo tocco ha lambito la traversa difesa da Ciceri. La partita si è chiusa con un'ennesima prodezza di Ci ceri, che ha salvato in angolo su fiondata di Sigarini. L'Alessandria rimane in vetta alla classifica, con 21 punti, ma dietro incalzano, ad appena due lunghezze, Padova e Reggiana (La Stampa - Ed. Sport - Enrico Goio) Risultati: Derthona - Rovereto 0-0 Monfalcone - Sottomarina 0-1 Padova - Reggiana 0-1 Parma - Lecco 2-2 Pro Patria - Triestina 1-1 Solbiatese - Piacenza (sosp.) Trento - Alessandria 2-0 Treviso - Legnano 1-0 Udinese - Seregno 1-1 Verbania - Venezia 0-1 CLASSIFICA: Alessandria p. 21; Reggiana, Padova 19; Trento 17; Parma 16; Udinese, 15; Verbania, Solbiatese* 14; Seregno, Venezia, Triestina 13; Treviso, Lecco, Rovereto 11; Pro Patria 10; Piacenza, Monfalcone, Derthona 9; Legnano, Sottomarina 7 una gara in meno Marcatori: 11 reti: Zandoli (Padova); 8 reti: Ferrari (Seregno); 7 reti: Sassaroli (Alessandria), Goffi (Lecco); 6 reti: Sperotto (Udinese); 5 reti: Vanzini (Alessandria) ; Maioni (V erbania), Fava e Rancati (Parma), Rizzati (Reggiana), Rizzi (Sottomar.), Bellinazzi (Venezia) Il punto sul campionato Ancora una partita bella e sfortunata del Derthona, scesa in campo in formazione rimaneggiata. i tortonesi hanno dato vita ad un match agonisticamente intenso e hanno dominato il Rovereto specie sulla velocità e sull'impegno. La partita tra Solbiatese e Piacenza è stata sospesa al 1' della ripresa con le squadre ferme sullo 0-0 a causa della bassa visibilità. Pareggio tra due squadre che hanno giocato un buon match: Pro Patria e Triestina, vantaggio di Tumiati per gli ospiti e pareggio di Calloni per i padroni di casa. Equo pareggio tra Parma e Lecco: i locali, in svantaggio di due reti hanno compiuto una splendida rimonta. Con un gol di Zambianchi il Treviso ha superato il Legnano, successo meritato sorretto da un ottimo centrocampo. Vittoria della Reggiana sul campo del Padova, con pieni meriti, prima adottando una accorta tattica difensiva e poi crescendo alla distanza.