Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
17-01-1971 - Giornata: 18 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Venezia Calcio 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ciceri Santino, Fusi Giuseppe, De Luca Sergio [70. Paesanti Paolo], Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Berta Massimo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Binelli Pietro All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
VENEZIA CALCIO: Favaro, Kuk, Santarello, Ronchi, Dotti, Maiani, Ridolfi [68. Rossi], Scarpa, Bellinazzi, Badari, Bianchi. A disp.: Terreni. All.: Radio Enrico.

Arbitro: Lupi Luciano (Genova)
Note
Ammoniti: Colombo [A], Dotti [V], Maiani [V], Scarpa [V], Bellinazzi [V], Vanzini [A]. Angoli: 8-1. Spettatori: 7.000 circa, (4968 paganti, incasso di L. 5.819.300). Terreno un tantino pesante e scivoloso; visibilità buona, cielo coperto. Inizio gara ore 14.30

Commento
LA PAURA DI PERDERE BLOCCA L'ALESSANDRIA A Verbania i grigi dopo un discreto primo tempo lasciano agli avversari l’iniziativa SANT’ANTONIO NEL GIORNO DELLA SUA FESTA ha tenuto indubbiamente una mano sul capo dei veneziani, il resto lo ha fatto l’arbitro Lupi. I neroverdi possono veramente accendere un cero se, dopo i novanta minuti di gioco, hanno lasciato il terreno del Moccagatta a reti inviolate. Certe partite sembrano nascere segnate; una di queste è stata senz’altro Alessandria - Venezia. Se una squadra meritava di vincere, era indubbiamente quella locale, che aveva mantenuto l’iniziativa mancando sempre per un soffio la rete. La porta di Favaro (un portiere al quale bisogna riconoscere molta bravura) pareva stregata. Siamo convinti che se gli alessandrini avessero giocato per una intera giornata non sarebbero riusciti a passare. Nulla da faro dunque nonostante che la squadra, nel complesso, non abbia demeritato. La mancata vittoria di Verbania e il pareggio interno con i neroverdi ha consentito agli aspiranti alla prima poltrona di farsi sotto. Il Padova tornando imbattuto da Piacenza (altro miracolo) si è portato ad una sola lunghezza; la Reggiana (che due domeniche orsono aveva a sua volta lasciato un punto nelle mani degli avversari) si è aggiudicata l'intera posta appaiandosi ai bianco-scudati. La squadra rivelazione di questa parte finale del girone di andata è indubbiamente il Parma che, incasellando ben cinque punti in tre trasferte, si è portato a sole due lunghezze dalla capolista. L’undici di Angeleri ripropone pertanto la candidatura alla promozione in serie B. Dalla prossima domenica pertanto occorrerà tenerla d’occhio. Prima di parlare del ricupero di oggi mercoledì che vede impegnati i grigi a Piacenza (il tornare imbattuti sarà indubbiamente un risultato utile) soffermiamoci sul confronto con il Venezia. I lagunari, in netta ripresa, come la maggior parte delle squadre che li avevano preceduti, hanno impostato la partita su un’accorta difesa. Centro campo particolarmente nutrito e solo due punte in avanti, alla ricerca della rete in contropiede. Bisogna tuttavia riconoscere agli avversari, in particolare nel primo tempo, una condotta di gara per nulla ostruzionistica, se si eccettua la continua perdita di tempo da parte dei difensori nel rimettere in gioco la palla. In questo caso la responsabilità è più dell’arbitro che degli atleti: in tali frangenti basta un intervento deciso per riportare tutto alla normalità. L’Alessandria si è trovata ad attaccare in massa, considerato che a seguito della posizione arretrata delle ali, pure i terzini potevano spingersi in avanti. Segnare con una retroguardia raccolta nella propria m età campo è sempre arduo, pure per gli squadroni che vanno per le maggiori. Di esempi a tale proposito ne abbiamo quanti ne vogliamo. Pur con questo handicap i grigi, nella prima parte, hanno avuto a loro disposizione alcune palle goal mancate per la bravura del portiere Favaro (come nel caso di Sassaroli) o per vera fortuna, come è accaduto quando Lorenzetti ha indirizzato la sfera nella porta incustodita. L’assedio è durato praticamente per tutto l’arco dei novanta minuti, salvo qualche breve sprazzo offensivo dei neroverdi, i quali non hanno mai voluto rischiare più del previsto. Nella ripresa la supremazia si è accentuata ancora maggiormente mettendo in evidenza un centrocampo — quello mandrogno — veramente insuperabile. I centrocampisti hanno rifornito gli avanti in continuità, senza tregua, filtrando le poche chance degli avversari che badavano unicamente a conservare intatta la propria rete. A differenza di quanto era accaduto con il Padova con i tiri che fioccavano da tutte le posizioni, l’attacco si è intestardito a tessere fitte tram e prima di sciabolare con decisione nella porta avversaria. A complicare le cose si è aggiunta la giornata nera di Sassaroli veramente irriconoscibile. Una differenza notevole tra il centravanti delle partite iniziali e quella con il Venezia. Il ragazzo non è mai stato in grado di stoppare la sfera con sicurezza e neppure di superare l’avversario quando aveva il pallone tra i piedi. Mancando la punta di diamante che sapesse sfruttare i suggerimenti, tutto il peso delle conclusioni è finito sulle spalle di Lorenzetti che si è prodigato ai limiti del possibile, senza trovare lo spiraglio. Oltre al centravanti la squadra ha difettato sulle ali il cui gioco è stato discreto sulle fasce laterali, ma non nelle conclusioni. Il gran premere degli alessandrini si è quasi sempre spento al limite dell’area di rigore. I pochi tiri o sono stati bloccati da Favaro o sono finiti contro l’ermetica barriera che godeva dell'incondizionato appoggio della dea bendata. Così dopo avere premuto in modo costante, avere svolto un gioco accettabilissimo e a tratti veramente piacevole i ragazzi di M anente si sono trovati con un punto in meno. Sono cose che capitano durante il campionato e che bisogna accettare anche se la squadra, salvo l'appannamento di alcune pedine, si è dimostrata forte e per nulla in difficoltà. A fine partita è stato detto che forse occorreva aggredire con maggior grinta l’avversario: per farlo occorreva che centravanti e ali fossero state all’altezza della situazione e se lo fossero stati, non sarebbe stato neppure necessario far leva al piglio garibaldino per fare risultato pieno. La partita era nata sotto una cattiva stella e non certamente per colpa degli undici ragazzi scesi in campo: il loro dovere lo hanno fatto nel migliore dei modi. Era indispensabile un pizzico di fortuna, che però è venuta a mancare. Ciò che non si è raccolto con il Verbania lo si può ricuperare nell’incontro odierno con il Piacenza. L’incontro si preannuncia difficile perchè i piacentini sono sempre alla ricerca del successo per riprendere quota. Abbiamo parlato di partita difficile, m a non impossibile. L’Alessandria è viva in ogni suo reparto e possiede un centrocampo che molti ci invidiano. Considerato che gli uomini ci sono occorre avere fiducia. Il pericolo di un ricongiungimento da parte delle immediate inseguitrici, stimolerà certamente la squadra che non può lasciarsi sfuggire il comando della classifica dopo avere dominato la prima parte del campionato. L’obiettivo di Manente rimane sempre quello dei trenta punti: per raggiungere la meta ne rimangono tre. Nelle due trasferte Ciceri e compagni cercheranno di racimolarli, ma anche se non fosse possibile siamo del parere che l’undici è sempre ben piazzato per la rincorsa finale che si inizierà nei mesi primaverili. Quando i primi caldi si faranno sentire, la squadra che ha nelle sue file elementi giovani e di classe ricupererà certamente il terreno che in queste ultime settimane ha ceduto, ma con molto raziocinio. Per la partita odierna Manente riconfermerà la stessa formazione di domenica scorsa che appare la più valida e collaudata anche per gli incontri esterni. La speranza degli sportivi che oggi si trasferiranno a Piacenza, e di quelli che resteranno a casa in attesa del risultato, è che Sassaroli ricuperi lo smalto che ha perduto proprio in un momento cruciale. Noi tuttavia siamo del parere che una giornata di riposo gioverebbe al n. 9 alessandrino. Con un centravanti che sappia sfruttare i palloni che i centrocampisti forniscono, le possibilità di un successo pieno, non sono affatto campate in aria. Manente non mancherà di ’’catechizzare” i ragazzi in vista del ricupero che potrebbe riportare i grigi in una posizione di maggiore tranquillità. Con una vittoria il vantaggio sul Padova e sulla Reggiana salirebbe a tre punti proprio alla vigilia dell’ultima fatica del girone di andata. In tale caso la trasferta di domenica prossima a Trieste diverrebbe assai più facile tenuto conto che i gigliati stanno attraversando un periodo di forma che non è certo smagliante. Il traguardo dei trenta punti non è dunque irraggiungibile. Lo vogliamo fare questo regalo a mister Manente? Gli sportivi, se ciò avverrà, saranno veramente grati ai giocatori che sinora si sono battuti con entusiasmo e grande attaccamento ai colori sociali (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) Il desiderio di vincere dà l'affanno ai grigi L'ALESSANDRIA ALL'ARREMBAGGIO MA IL VENEZIA NON S'ARRENDE: 0-0 L'Alessandria, pur dominando la partita sul plano tecnico ed agonistico, ha dovuto accontentarsi di un pareggio che non rispecchia l'andamento della gara. I grigi sono stati anche sfortunati nelle conclusioni a rete: parecchie azioni da gol sono sfumate per un nonnulla ed il Venezia ha potuto lasciare il « Moccagatta » imbattuto. Ad onor del vero i lagunari si sono difesi a denti stretti ma con calma ed ordine, riuscendo ad Imbrigliare le punte alessandrine e lasciando loro poco spazio per andare a rete. Probabilmente la gran voglia di vincere ha disunito un po' gli alessandrini in fase offensiva, determinando confusione in area veneta, ove Sassaroli e compagni non sono riusciti a creare corridoi e a liberarsi dalle strette marcature degli avversari: il centravanti inoltre non attraversa un periodo felice di forma. In conclusione s'è vista un'Alessandria fortissima a centro campo con Berta, Lorenzetti e Di Pucchio, ma poco felice nelle punte anche se, come abbiamo detto, alcune azioni da rete sono svanite per un soffio. Già al primo minuto Favaro s'è salvato fortunosamente in una mischia in area veneta. Le fasi successive di gioco di tutto il primo tempo hanno visto la netta superiorità del grigi, ma la porta dei veneti non ha corso alcun serio pericolo e solo al 23' Lorenzetti è riuscito ad effettuare un bellissimo tiro al volo che ha sfiorato il palo. Alla mezz'ora Ronchi è riuscito a salvare sulla linea bianca della sua porta un tiro di Lorenzetti, quando l tifosi alessandrini già gridavano al gol. Poi le mischie si sono susseguite una dietro l'altra e i grigi hanno fatto mucchio in area lagunare senza cercare di allargare il gioco e dare più spazio alle manovre offensive. Insomma è stata una partila nata col destino avverso per l'Alessandria che ora ha tre partite da disputare fuori casa: mercoledì prossimo a Piacenza il recupero e quindi le trasferte a Trieste, ultima gara del girone d'andata, ed a Rovereto. La ripresa non lui cambiato fisionomia alla partita. Alle puntate offensive alessandrine, il Venezia ha risposto con qualche contropiede di alleggerimento che non ha impensierito eccessivamente la difesa locale. L'arbitro, dal canto suo, ha commesso qualche errore nel valutare i tallì ed ha ammonito tre giocatori lagunari (Maiani, Bianchi e Bellinazzi) ed uno dell'Alessandria (Colombo). I grigi hanno usufruito di 8 calci d'angolo (uno a favore del Venezia) a testimonianza della loro superiorità. Verso la metà della ripresa entrambi gli allenatori hanno fatto entrare in campo il numero 13, il veneziano Ridolfi per rinforzare la difesa e l'alessandrino Paesanti con compiti di mediano di spinta. Nulla però è cambiato ed il taccuino è risultato assai povero di annotazioni di rilievo: si è registrato soltanto il vano arrembaggio dei grigi per mutar volto ad una partita che poteva benissimo essere vinta. In tal caso si sarebbero affrontati ancor più serenamente i gravosi impegni futuri. (La Stampa - Ed. Sport - Emma Camagna) Un arbitraggio infelice, neroverdi a riccio e … Favaro. ALESSANDRIA - VENEZIA 0-0 Neppure con il cuore i Grigi sono riusciti a sfondare quella specie di “bunker” neroverde che si sono trovati oggi di fronte al Moccagatta ed il risultato, seppur amaro, va considerato nella giusta misura anche se il signor Lupi, non in buona giornata, ha non poco contribuito a rendere maggiore l’eccitazione in campo. Che il Venezia inseguendo un po' la tradizione si presentasse ad Alessandria chiuso, senza nulla concedere, grazie anche ad un piano di difesa ben preordinato (che ha avuto i suoi capisaldi in Dotti, Kuk e Milani) era anche scontato, ma che nella contesa i difensori ospiti mettessero anche della cattiveria (e che cattiveria!), questo è stato un fuori programma non certo gradito. E se Lorenzetti e Vanzini sono usciti fuori indenni dalle durezze di Maiani e Kuk possono ringraziare la buona sorte, quella stessa buona sorte che ha sorretto per tutta la partita la squadra veneta. Lupi comunque ha concesso indubbiamente troppo innervosendo quasi quasi subito con una discutibilissima ammonizione Colombo e perseguendo con semplici ammonizioni i nominativi di Dotti, Maiani, Scarpa, Bellinazzi quando un intervento più energico nei loro confronti non avrebbe affatto stonato. L'Alessandria ha dovuto così ancora una volta subire, anche se colpe gravi, per il mancato successo pieno, non sapremmo dove andare a reperire. Se è vero che in Sassaroli e Berta è stato notato un abbassamento di tono alquanto sensibile, è pur vero che tutti indistintamente hanno corso in lungo e in largo per i 90 minuti con una generosità senza pari. Gli ospiti non hanno fatto che contrastare anche se di quando in quando sia Bellinazzi che Badari tentavano la sorpresa. Mai e poi mai Ciceri è stato però impegnato, mentre ad essere tenuto sotto pressione e quasi in continuità è stato Favaro, un portiere che non può dire di non aver tanta buona sorte dalla sua. Una volta, e subito in apertura di partita, si è trovato addirittura tra le gambe un bolide di Sassaroli, poi ha dovuto effettuare uno strepitoso intervento su tiro di Lorenzetti al 27’ del primo tempo e quando già al 35’ di gioco sembrava battuto, a salvarlo ci ha pensato Ronchi che riuscito a scodellare fuori dalla porta il pallone che già stava per entrare. Arrembaggio alessandrino per tutta la ripresa e a questo punto sono affiorate certe scorrettezze dei neroverdi da far drizzare i capelli (chissà perché non ci si riesce a trattenere prima ma si piange sempre dopo l'infortunio?). Subentra anche l'ostruzionismo. Ma allo scoccare del 90’ (se non prima) l'arbitro manda tutti negli spogliatoi. Alla fine Gino Armano perde le staffe e confabula animatamente con l'arbitro Lupi. (Tuttosport - Aldo Vercelli) RISULTATI: Legnano - Rovereto 2-0 Monfalcone - Parma 0-1 Piacenza Padova 1-1 Pro Patria - Trento 0-0 Reggiana - Triestina 2-0 Solbiatese - Verbania 5-0 Sottomarina - Seregno 0 0 Treviso - Derthona 2-1 Udinese - Lecco 2-3 CLASSIFICA: Alessandria, p. 28; Reggiana, Padova 26; Parma 25; Trento 22; Solbiatese 21; Lecco, Treviso, Venezia 20; Seregno, Udinese 17; Verbania 16; Rovereto, Legnano, Triestina, Piacenza 14; Derthona, Pro Patria 13; Monfalcone, Sottomarina 10 MARCATORI: 13 reti: Zandoli (Padova); 10 reti: Rancati (Parma); 9 reti: Fava (Parma); 8 reti: Goffi (Lecco), Modonese (Padova), Ferrari (Seregno); 7 reti: Sassaroli (Alessandria), Bellinazzi (Venezia); 6 reti: Jacolino (Piacenza), Gambazza (Pro Patria), Rizzati (Reggiana), Rizzi (Sottomarina), Sperotto (Udinese) Il punto sul campionato Reggiana e Parma “mangiano” un punto ad Alessandria e Padova in virtù dei loro successi e dei pareggi delle rivali. La Solbiatese è stata superiore al Verbania: i padroni di casa hanno segnato cinque reti, costruendo parecchie occasioni da rete. Il Padova, con un gol nel secondo tempo, è riuscito a pareggiare a Piacenza e a portarsi a casa un punto non del tutto meritato ma prezioso perché gli ha consentito di mantenere immutate le distanze. Sembrava che il Treviso dovesse fare un sol boccone del Derthona dopo un gol dopo 5' ma i piemontesi hanno messo in campo una attenta e volenterosa difesa. Grazie a una insormontabile difesa il Trento è uscito indenne dal campo della Pro Patria. Dopo aver fallito alcune occasioni da gol il Parma è riuscito a vincere sul campo del Monfalcone con un autorete di Regali al 90'. La Reggiana ha vinto al termine di un incontro acceso conclusosi con due espulsioni: Martinelli e Malisan, poi una terza a tempo ormai scaduto. L'Udinese è stata costretta alla resa sul suo campo dal Lecco.