Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
31-01-1971 - Giornata: 20 - Rovereto - Quercia


Rovereto US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Binelli Pietro, Fusi Giuseppe, Paparelli Ezio, Magri Pier Luigi, De Luca Sergio, Berta Massimo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Chini Andrea, Paesanti Paolo All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
ROVERETO US: Cantagallo, Borelli, Donzelli, Nardello, Battiston, Bacchini, Giavara, Moioli, Silva, Giorgi, Manganotti [80. Rigoni]. A disp.: Muraro. All.: Giorgis Lamberto

Arbitro: Busalacchi (Palermo)
Note
Ammonito: Donzelli [R] Angoli: 1-5. Spettatori: 3.000 circa, incasso L. 2.650.000 Controllo antidoping per Moioli, Silva. Manganotti, Mantellato, Di Pucchio e Vanzini. Giornata di pioggia, terreno pesante. Inizio gara ore 15.00

Commento
I GRIGI ALL'ASSALTO DEL LECCO PER RITROVARE LA VIA DEL GOL L’undici di Manente imbattuto a Rovereto (dove ha dominato largamente l’avversario senza poterlo piegare) attende a piè fermo i lariani da lungo tempo in serie positiva ARRIVA LA CAPOLISTA: FACCIAMO LE BARRICATE! Così il Rovereto ha accolto, sul suo civettuolo campetto, i grigi di Manente. Si attendeva una partita d’attacco da parte dei padroni di casa, sostenuti da un tifo infernale che non ha avuto soste durante i novanta minuti di gara, e invece ne è uscito un incontro giocato ad una sola porta, con otto uomini asserragliati davanti al proprio Su un rettangolo che la pioggia — caduta per tutto l’arco della gara — rendeva oltremodo difficile, l’Alessandria ha dovuto forzatamente fronteggiare la muraglia umana che si ergeva davanti alla porta di Cantagallo, portiere barbuto. La riprova che il Rovereto non ha mai superato la m unita difesa alessandrina, la si ha dal fatto che Binelli è stato seriamente impegnato una sola volta, per il resto, ordinaria amministrazione. Cosa è dunque mancato a capitan Magri e ai suoi compagni? Un pizzico di fortuna e una maggiore determinazione da parte delle punte. Per i grigi era questa, dopo la sconfitta di Trieste, una partita molto delicata sotto il profilo psicologico. Come avrebbero reagito i ragazzi dopo film meritato insuccesso al Valmaura e le squalifiche di Ciceri (due giornate) e di Colombo (una)? Manente era stato costretto a rivedere tutto il settore difensivo: richiamare Paparelli, da diversi mesi assente, spostare De Luca stopper e contemporaneamente ridare fiducia a Sassaroli. All’ultimo momento di positivo c’era solo la conferma di Vanzini ristabilitosi dalla botta di Trieste. Un undici rabberciato contro un Rovereto che il pareggio esterno con il Seregno aveva ringalluzzito. I timori della vigilia sono sfumati sul campo, appena l’arbitro Busalacchi di Palermo — finalmente un direttore di gara all’altezza del compito che non ha sbagliato una sola volta — ha dato il via alle ostilità. Non tragga dunque in inganno lo scheletrico zero a zero: le occasioni da goal ci sono state, e tutte dei grigi, fallite per un soffio. Cantagallo è stato veramente bravo nel neutralizzare gli ”’a fondo” avversari, compresa una gran stangata di Fusi. Partita positiva? La risposta è affermativa anche se è mancata, come abbiamo sottolineato all’inizio, il pizzico di fortuna. Sull’Alessandria pesa maledettamente la mancanza di un goal: da cinque partite gli attaccanti sono alla disperata ricerca della rete. Costruiscono decine e decine di azioni, dominano a centro campo e sino al limite dell’area di rigore e, quando concludono, trovano sempre il portiere pronto o un palo che dice di no. E’ accaduto pure a Rovereto dove Sassaroli di testa ha m andato il pallone sulla traversa con il portiere ormai fuori causa. Il quintetto di punta ha giostrato magnificamente con un Sassaroli ormai sulla via della rinascita. Il centravanti si è districato assai bene; è riuscito a superare in stretto dribbling ben tre avversari; a concludere sia di testa che di piede. Lo si è visto muoversi con maggiore convinzione, cercare la palla pure a centrocampo. Il lungo periodo di crisi pare definitivamente dimenticato. Al suo fianco tra i migliori pure Mantellato che si è esibito in alcuni spunti di rilievo. Lorenzetti, su un terreno che non favorisce certamente il suo tipo di gioco, è partito in sordina mettendosi però in bella evidenza per alcuni spunti prepotenti. E’ stato su uno di questi che un difensore bianco-nero è stato costretto ad intervenire con le maniere forti per evitare che si presentasse a tu per tu davanti a Cantagalìo. Il ragazzo ha bisogno di un maggior sostegno: Lorenzetti, come Rivera nel Milán, non può svolgere un lavoro di spola, altrimenti finisce spompato. Deve restare a centrocampo pronto a raccogliere i palloni per smistarli intelligentemente ai compagni e cercare la rete, direttamente. Su terreni pesanti il biondino necessita dunque di una spalla che lo sollevi dal compito di centrocampista vero e proprio. Vanzini ha giocato un solo tempo ed egregiamente: nella ripresa ha risentito più degli altri la pesantezza del terreno e pur mantenendosi su uno standard accettabile non ha più avuto le idee molto chiare. Sarà senz’altro una pedina determinante quando si giungerà in primavera. In ombra ci sono parsi Di Pucchio e Berta anche se non hanno mai lasciato agli avversari il controllo della zona centrale. Il lavoro di De Luca è stato discreto anche se non ha più lo smalto del periodo antecedente l’incidente che lo ha tenuto lontano per qualche settimana. Lo stopper non ha tuttavia demeritato se non altro per la volontà che ha profuso durante l’incontro. Parlando della difesa, due uomini sopra tutti: il libero Magri e Paparelli. Il capitano sta disputando un campionato da grande campione e sinora non ha sbagliato una sola partita. Pure nei momenti più critici sa mantenere le idee chiare; è sempre sull’avversario giusto e il suo piede giunge sempre al m omento opportuno per toccare la sfera. Un vero baluardo davanti alla sua porta. Se per Magri si è trattato di una conferma, per Paparelli di un felice ritorno. Dopo una latitanza di diversi mesi è tornato in campo preparatissimo, in palla: la sua ala non è mai riuscita a superarlo. Un ritorno che abbisogna di una conferma in quanto il suo apporto è davvero determinante. Dal canto suo Fusi ha tenuto bravamente il posto spingendosi in avanti ogni qualvolta si presentava l’occasione propizia. E’ stato in una di queste incursioni che ha fallito per un soffio il goal complice oltre alla bravura di Cantagallo una leggera deviazione di un bianconero. Si potrebbe concludere dicendo che 1 Alessandria ha giocato sul solito clichè: partita di attacco con dominio incontrastato, ma purtroppo nessuna rete. Nel clan alessandrino, dall’ing. Sacco al rag. Borasio, a Ginetto Armano c’era alla fine un po’ di delusione non tanto per la prestazione degli uomini che hanno dato tutto, quanto per l'avverso destino che continua a perseguitare la squadra. Diceva Sacco: « Siamo andati vicini al goal e lo abbiamo mancato per un soffio. Eppure siamo i più forti in quanto abbiamo costretto il Rovereto nella propria area. Mi rallegro solo di una cosa: che nonostante questo periodo ”no”, pur con tutti gli acciacchi siamo riusciti a restare al comando della classifica ». Dello stesso avviso Ciceri costretto a rodersi il fegato in tribuna a causa della squalifica: « I ragazzi lottano come sempre e il periodo nero finirà pure. Ho giocato nella mia carriera circa 500 partite e possono garantire che la ruota del destino non si ferma mai per cui il giorno in cui andremo a rete non tarderà a giungere ». Mentre l’Alessandria pareggiava a Rovereto il Padova, favorito da una autorete, se ne usciva indenne a sua volta da Solbiate. Rimasta al palo la Reggiana (il campo del Derthona era impraticabile) Alessandria e Padova restano le squadre guida del girone A della serie C. Domenica prossima al Moccagatta incontro di cartello con il Lecco in serie utile da otto giornate. Dopo il cambio dell’allenatore e gli innesti dei milanisti Marchi e Frank (una vecchia conoscenza degli alessandrini) l’undici lariano ha risalito gradatamente la corrente ed attualmente si trova al quarto posto con 24 punti. È indubbiamente un complesso solido che ha in Lombardo uno dei punti di forza. Eliminato il Trento con un secco due a zero, seppur con l’ausilio di due rigori, scende in Alessandria intenzionato più che mai a proseguire la buona serie. I grigi ormai non possono concedersi altri passi falsi: devono assolutamente vincere per mantenere j oltre al comando quella carica agonistica indispensabile per affrontare i futuri impegni. L’undici è preparato atleticamente e pure sul piano morale: deve essere studiato solo il piano tattico. Manente questa settimana deve risolvere alcuni rebus: quello del possibile rientro di Colombo, della riconferma di Paparelli e dell’innesto di un ’ala tattica per dare maggior respiro a Lorenzetti. La soluzione più probabile pare quella di Paesanti se le condizioni climatiche non miglioreranno. Questa volta, facendo i debiti scongiuri, c'è solo l'imbarazzo della scelta ad esclusione di Binelli che sarà riconfermato dovendo Ciceri restare ancora una domenica in tribuna. Per la seconda giornata di ritorno si dovrebbe i registrare nuovamente al Moccagatta il tutto esaurito o quasi. Quella di domenica è veramente una : partita di cartello da vedersi. I tifosi che nonostante i trecento chilometri di strada si sono portati a Rovereto per incoraggiare i beniamini avranno alle loro spalle altre migliaia di aficionados per dare la ’’carica” ai grigi che disputano una gara che si può definire veramente importante per il futuro. L’obiettivo della serie B è sempre a portata di m ano e gli uomini di cui può disporre Manente sono validissimi. Si tratta solo di stringere i denti nell’attesa che spunti la primavera: sui terreni asciutti la musica cambierà, ne siamo certi. La situazione di classifica è fluida: la Reggiana a seguito del rinvio del confronto col Derthona si troverà a disputare ben tre incontri in una settimana: il logorio si farà certo sentire. Il Parma che seguiva ad una sola distanza le grandi si è fatto trafiggere a Treviso: domenica poi sarà nuovamente in trasferta a Trieste dove i muletti sono capaci di impennate imprevedibili (e i grigi ne sanno qualcosa). Padova e Reggiana se la vedranno invece con squadre non irresistibili quali Verbania e Legnano: d’obbligo pertanto per i mandrogni i due punti. Forza dunque per rom pere il ’’muro” dell’astinenza... (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI A ROVERETO DOMINANO MA NON RIESCONO A VINCERE: 0-0 Una traversa di Sassaroli e grandi parate del portiere avversario Cantagallo - Il «libero » alessandrino Magri migliore in campo, ma tutta la squadra è apparsa in ripresa L'Alessandria ha chiuso con un pareggio l'incontro con il Rovereto: un punto indubbiamente prezioso conquistato su un campo non tanto facile, a prescindere dalla posizione in classifica del Rovereto. I locali sono appena usciti da una grossa crisi, che ha travagliato giocatori e dirigenti: la squadra è stata rinforzata proprio in queste ultime giornate con elementi di indubbio valore e si trovava in condizioni psicologiche tutte particolari, dovendo riscattare davanti al pubblico amico le prove deludenti che si sono succedute fin dall'inizio del campionato; tutti elementi questi che concorrevano a rendere pesante la trasferta dei grigi in terra roveretana. D'altro canto non bisogna dimenticare che l'Alessandria arrivava a Rovereto reduce dalla seconda sconfitta stagionale, subita domenica I scorsa a Trieste, e per di più \| non poteva disporre di alcuni dei suoi uomini migliori. I primi 45 minuti di gioco sono stati influenzati da tutti questi elementi, tanto che si è visto il Rovereto attaccare alla garibaldina, con azioni sia pure disordinate ma di estrema pericolosità, se non ci fosse stata l'ottima tenuta di tutto il reparto difensivo e l'attenta vigilanza di Binelli. Poco è mancato che i locali pervenissero al successo con Moioli prima, con Silva poi e con Manganotti poco dopo. L'Alessandria si è limitata a controllare il gioco, dimostrando una netta supremazia tecnica e riuscendo sempre a prevalere sull'anticipo, affidando le probabilità di successo all'isolata iniziativa delle punte. E' stato appunto in questa fase iniziale di gioco che Cantagallo ha corso uno dei rischi maggiori, con un pallonetto intelligente di Sassaroli, che è andato a rimbalzare proprio sulla traversa. Per tutto il resto del primo tempo i grigi hanno controllato l'esuberanza dei locali, bloccando autorevolmente i tentativi delle punte bianconere, non appena cercavano di incunearsi in area. Nella ripresa, gli ospiti, molto più concentrati e decisi, hanno premuto sull'acceleratore e si sono portati subito nei pressi della porta di Cantagallo, chiamando il portiere ad un superlavoro. Fra i più attivi in questa fase di gioco si sono dimostrati Magri, Sassaroli e VanZini, che in diverse occasioni sono riusciti a scavalcare la barriera bianconera, ma i loro tiri conclusivi non avevano la dovuta precisione, uscendo sul fondo per poco. Alle spalle il « libero » Magri, autore di una partita maiuscola, ha costituito un baluardo insuperabile, tanto che Binelli è rimasto pressoché inoperoso per tutta la seconda parte della gara. In uno dei tanti « a fondo » Berta riusciva a filtrare tra le maglie della difesa roveretana, porgendo un dosato pallone a Vanzini, che però tentennava sul tiro conclusivo, permettendo a Nardello di sventare il pericolo. L'Alessandria poteva raccogliere il punto della vittoria alla mezz'ora, ma un portentoso intervento di Cantagallo deviava oltre la traversa un bolide di Di Picchio. Il Rovereto, messo alla frusta, tentava una manovra di reazione, ma invariabilmente le folate di Silva e Giorgi venivano stroncate da Fusi, attento e preciso su ogni incursione, e dallo « stopper » De Luca, francobollatore del suo diretto avversario. I grigi riproponevano ancora i loro assalti con trame essenziali, tutte di prima battuta, frastornando il centrocampo dei padroni di casa. Non riuscivano tuttavia a trarre un utile maggiore dalla loro supremazia, nonostante i reiterati tentativi di sfondamento imperniati su Mantellato e Sassaroli. A 10 minuti dal termine Giorgis immetteva in squadra il fresco Rigoni al posto di Manganotti, sperando di sorprendere le mosse di Manente: ma anche questo espediente risultava inefficace. (La Stampa - Enrico Goio) Al “Quercia” piacevole lo spettacolo tra grigi e bianconeri ROVERETO- ALESSANDRIA 0-0 Un Rovereto battagliero, in netta ripresa, ma ancora ingenuo, ha costretto l'Alessandria ad una giusta divisione del l'appannaggio in palio. Si sono trovate di fronte due squadre di una caratura sostanzialmente diversa. I padroni di casa, animati dalle più belle intenzioni di offrire ad un pubblico sfiduciato una prestazione in grado di riabilitarli dalle precedenti delusioni ed in questo senso ci sono riusciti per impegno, tenacia, caparbietà ed anche qualche bella triangolazione. Il Rovereto è mancato nella manovra a largo raggio ed all'attacco, il reparto che ha lasciato maggiormente a desiderare con un Manganotti un po' giù di tono per le non buone condizioni fisiche e che si è presentato alla ribalta con un solo tiro: una spettacolosa cannonata da fuori area all'incrocio dei pali, deviata in angolo a candela con bravura da Binelli. Sull'altro fronte si è vista una compagine degna della prima poltrona, con un gioco arioso, palla in continuo movimento sul filo di passaggi a lunga ed a corta gittata, sempre calibrati, pronta a distendersi all'offensiva su precisi suggerimenti di Lorenzetti ed altrettanto pronta a chiudere in difesa i corridoi liberi. Ne è venuta fuori una partita che ha fatto spettacolo è che ha lasciato soddisfatti tutti: pubblico, allenatori e giocatori. L'Alessandria con il suo gioco galoppante avrebbe senz'altro proferito un terreno meno scivoloso per arrivare in porto a vele spiegate. In tal senso il Rovereto, più temporeggiatore, si è trovato meglio. In quanto ad occasioni da rete, ve ne sono state poche e comunque in egual misura da una parte e dall'altra. Nel primo tempo si è registrato un certo equilibrio. I primi 20 minuti della ripresa hanno visto l'Alessandria sparare grosso, creando delle difficoltà ai difensori roveretani. Il reparto trattino colonna della squadra. E, poi i locali si sono risvegliati, non sono riusciti, però, a centrare il bersaglio per carenza di vivacità e di incisività la parte delle punte. (Tuttosport - Talieno Manfrini). RISULTATI: Derthona - Reggiana rinv. Lecco - Trento 2-0 Legnano - Udinese 0-1 Monfalcone - Venezia 2-2 Piacenza - Seregno 0-2 Solbiatese - Padova 1-1 Sottomarina - Pro Patria 1-2 Treviso - Parma 1-0 Triestina - Verbania 1-1 CLASSIFICA: Padova, Alessandria p. 29; Reggiana* 28; Parma 27; Lecco 24; Solbiatese, Trento, Venezia 23; Treviso 22; Seregno 20; Udinese 19; Verbania 18; Triestina 17; Rovereto, Pro Patria 16; Piacenza, Legnano* 14; Derthona 13; Monfalcone 11; Sottomarina 10 due gare in meno. *una gara in meno MARCATORI: 14 reti: Zandoli (Padova); 10 reti: Rancati e Fava (Parma); 9 reti: Goffi (Lecco); 8 reti: Modonese (Padova), Ferrari (Seregno), Bellinazzi (Venezia), Zanolla (Monfalcone); 7 reti: Sassaroli (Alessandria), Rizzato (Reggiana), Rizzi (Sottomarina), Fregonese (Triestina), Bianchi (Venezia) Il punto sul campionato Con i rispettivi pareggi esterni Padova e Alessandria staccano la Reggiana. Si tratta di un allungo solo virtuale visto che la Reggiana è stata fermata Tortona dalla nebbia e non dal Derthona. Chi perde terreno realmente è il Parma che scivola a Treviso. Tra Triestina e Verbania la gara ha dato il meglio di sé nel finale concentrando negli ultimi minuti gol ed emozioni. Il Piacenza sul proprio terreno ha attaccato per 85' su 90', ha battuto 25 calci d'angolo ed ha perso con due reti di scarto contro un Seregno volitivo che ha sfruttato al meglio le occasioni di contropiede. Udinese corsara a Legnano imitata in questo dalla Pro Patria che ha raccolto due punti pesanti a Chioggia contro il Sottomarina rimasto solo all’ultimo posto visto il pareggio del Monfalcone contro il Venezia.