Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
11-04-1971 - Giornata: 29 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Udinese AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ciceri Santino, Paparelli Ezio, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Paesanti Paolo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Berta Massimo A disp.:(P) Binelli Pietro, Principe Cleto All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
UDINESE AC: Miniussi, Leban, Moruzzi, Fogolin, Nicoloso, Caporale, Bagatti, Giacomini [75. Zanin], Brunetta, Tuttino, Galeone. A disp.: Toppan.

Arbitro: Barboni (Firenze)
Note
Ammonito: Galeone [U] Spettatori 11.000 circa, di cui 7.856 paganti, per un incasso lordo di L. 9 milione 394.800. Giornata di sole con temperatura abbastanza elevata; fondo del terreno ottimo. Inizio gara ore 15.00

Commento
L’ALTALENA CONTINUA: L’ALESSANDRIA SI E’ LASCIATA SFUGGIRE UN PUNTO, e la Reggiana, trafiggendo il Trento, l’ha agganciata. La media inglese paria ora a favore dei ’’granata” che domenica attendono al « Mirabello » i ’’grigi” per cercare di regolare la questione del primato. L’Udinese, avversario di turno, battuto nel girone di andata con un gal di Sassaroli su rigore, ha tirato fuori le unghie, combinando un brutto scherzo al compaesano Manente. Alla vigilia dell’incontro il tecnico non aveva nascosto l’apprensione per qualche visita di una nobile decaduta. I bianconeri, impostando una intelligente partita difensiva, sono riusciti ad imbrigliare un undici veramente spumeggiante nel primo tempo e un po’ giù di corda nella ripresa. lì risultato, dopo novanta minuti di gara, è stato uno zero a zero, troppo squallido per la capolista che ha sempre l’obbligo di vincere quando è impegnata tra le mura casalinghe. Un punto perduto, non c’è dubbio, ma sul quale non bisogna soffermarsi troppo visto che acqua passata non macina più. Alle porte c’è lo scoglio della Reggiana che reduce dal successo in quel di Trento, ha in animo di liquidare la partita della promozione mettendo in ginocchio l’avversario che non vuole mollare. Il campionato indipendentemente dal risultato di domenica prossima, ha ancora molte cose da dire: alla conclusione mancano nove giornate ed i punti in palio sono ben diciotto. La squadra che resiste alla distanza avrà partita vinta, ma dovrà farlo in bello stile per non lasciarsi sfumare i occasione veramente d’oro. Perchè l’Alessandria pur dominando, pur stringendo rivali nella propria metà campo, non è riuscita a passare? Manente è stato esplicito a tale proposito: « Si è trattato di errori di mira, ha detto. Il gioco non si può discutere, c’è stato, bello e lineare; le conclusioni pure, ma tutte fuori di un soffio. Inoltre quando si è trattato di metterci lo zampino i nostri sono sempre giunti uri secondo in ritardo ». Ancora assente Vanzini, il traìner ha schierato Berta all’ala, ma con compiti di centrocampista; per il resto i soliti uomini. L’Udinese sapendo di dovere affrontare un avversario che puntava deciso alla vittoria, ha scelto la tattica che comportava minore danno: quello della difesa elastica, con due sole punte a m età campo, con il compito di sfruttare gli eventuali lanci in profondità. I grigi si sono così trovati a dovere attaccare in massa con l’apporto di un De Luca che, liberato da problemi difensivi dalla posizione arretrata della sua ala, si è inserito più volte sulla fascia laterale sinistra dannandosi l’anima e... il fiato p er tutti i quarantacinque minuti. Il risultato è che il terzino nella seconda frazione di gioco, si è trovato con le gambe legnose ed incapace di dare quel continuo apporto che gli si richiedeva. Restiamo al primo tempo: l’Alessandria attacca, cerca il goal per poi distendersi in tranquillità e, la rete, potrebbe pure arrivare dopo sei minuti di gioco se il tiro di Di Pucchio non trovasse sulla linea di porta un terzino pronto a sventare la minaccia. Le tram e degli attaccanti sono deliziose e a volte persino leziose, visto che bisogna entrare decisi per avere la meglio su un pacchetto difensivo che tiene gli occhi bene aperti. Dal piede di Lorenzetti partono le staffilate migliori, ma tutte sono fuori di un soffio: quando poi il biondino ha sul piede la palla buona incespica e non se ne fa nulla. Pure Paesanti è maestro nelle lunghe sgroppate e nelle concluse sgroppate e nelle conclusioni al fulmicotone, ha il piede incerto: i tiri non mancano, ma Miniussi non ha troppe preoccupazioni. M antellato che non sempre viene servito come si conviene, ogni qualvolta gli si presenta l’occasione fa impazzire il diretto avversario. I suoi centri non trovano la testa o il piede per il castigo. Si prodiga pure Di Pucchio che sembra volere trovare la rete a tutti i costi, ma la mezz’ala non ha la dea bendata dalla sua. C’è una sola stonatura nel quintetto di punta che colleziona calci d ’angolo a più non posso (alla fine della partita saranno ben diciassette) ed è rappresentata da un Sassaroli spento, che non ha m ordente e neppure scatto. Manca la punta di diamante, l 'uomo che sappia tradurre in tiri il gran lavoro delle ali che pure forniscono palloni a getto continuo. Fortunatamente ci pensa Lorenzetti che pur non esaltando per quei suoi guizzi che ti lasciano l’avversario in trance riesce ugualmente ad impensierire Miniussi. La cattiva giornata del centravanti che non riesce a liberarsi dell’angelo custode, finisce per contagiare i compagni. A centrocampo tutto fila via liscio m entre in difesa l’uomo onnipresente è Colombo. Il centravanti Brunetta tenta in tutti i modi di rom pere l’assedio, di aggirare il francobollatore, ma è un sogno. Colombo lo sovrasta di testa e di piede e quasi non bastasse dà manforte pure ai compagni. E’ veramente insuperabile lo stopper alessandrino che si porta più volte a contatto con il portiere avversario. Normale la prestazione di Magri e di Paesanti che a differenza di qualche incontro non appare troppo sicuro. Ciceri invece non ha eccessive preoccupazioni: rimane disoccupato per tutto il primo tempo mentre nella ripresa interviene non più di due volte. Le maglie bianconere difficilmente oltrepassano l’area di rigore. Nella ripresa la fatica, l’orgasmo complicano il compito degli avanti che devono cercare il goal a tutti i costi. La stanchezza si fa sentire: l’accusano Di Pucchio, Berta, Paesanti e lo stesso De Luca che è costretto ad appoggiare il gioco sui compagni. La stanchezza ottenebra le idee e persino Paesanti ne è contagiato considerato che sbaglia alcuni palloni che altre volte avrebbe inviato alle spalle del portiere. Mantellato scorazza sulla estrema destra per cercare il punto debole, ma i friulani intravedono la possibilità di tornarsene imbattuti raddoppiano la vigilanza. Sassaroli vince un contrasto e ha la palla buona per andarsene in goal: indugia e la difesa rinviene. Non c’è più nulla da fare anche se a turno avanzano Colombo e Magri. Il destino della partita è segnato dopo che nel primo tempo si era sbagliato troppo. L’insufficienza del centravanti ha costituito una remora non indifferente. Zero a zero dunque dopo avere giocato per novanta minuti ad una sola porta; dopo avere macinato gioco e cercato vanamente la luce della porta. « Non sarà sempre così, ha aggiunto Manente, se non siamo andati a rete oggi ci riusciremo domenica. Quale appunto posso muovere ai ragazzi? Uno spiraglio, un goal e non avremmo avuto preoccupazioni di sorta. Invece è accaduto il contrario. Guardiamo alla prossima partila ». Guardiamo a Reggio Emilia la partita clou che potrebbe dire molte cose o non dire assolutamente nulla. Abbiamo detto che ci sono ancora diciotto punti in palio e durante nove giornate tutto può accadere. Per la difficile trasferta non sono previste novità, di rilievo, salvo quella del rientro di Vanzini, particolarmente insidioso quando si tratta di operare un contropiede. Altre soluzioni non se ne vedono visto che il gioco di squadra è ben orchestrato. L’unica speranza è che Sassaroli ritrovi lo spunto e l’insistenza di un tempo quando si gettava su ogni pallone, cercandolo o difendendolo a denti stretti. Il nostro centravanti non avrà grande tecnica, m a il suo tiro è sempre carico di dinamite. Possibile che se lo sia scordato? A Reggio Emilia potrebbe trovare la grande giornata e ripetere uno di quegli 'a fondo” (come quello di Seregno) contro cui nulla possono fare gli avversari. Giocando contro la difesa più ermetica del campionato è indispensabile sfruttare tutte le chance che abbiamo all’arco. Questa volta, contrariamente a quanto accaduto nell’andata, saranno i granata a doversi scoprire, a cercare la soluzione di forza. Ovviamente per fare ciò dovranno scoprirsi lasciando un maggiore spazio per Lorenzetti e i suoi compagni che sovente restano imbrigliati quando si trovano a contatto di avversasi che lasciano loro poco spazio. Come giustamente ha sostenuto Manente l’importante è presentarsi al cimento con molta tranquillità, senza orgasmo, lasciando che i locali sfoghino la carica, dopo si giocherà veramente a parità di condizioni. Per la trasferta si preannuncia pertanto un esodo mai registrato nel dopoguerra, se si eccettua la finale tra Alessandria e Brescia, disputata a San Siro per contendersi il secondo posto e quindi il biglietto per la serie A. In quella occasione come molti sportivi ricorderanno i grigi si imposero per 2-1 e quello fu veramente un gran giorno per lo sport alessandrino. Come allora la posta in palio è grande: seppure non si gioca la carta decisiva, chi ne uscirà vincitore avrà molte più frecce dell’avversario. La prima sarà senz’altro quella del m orale che ha una importanza fondamentale per un calciatore che deve ancora affrontare due mesi di campionato prima di giungere sotto lo striscione d ’arrivo. Non bisogna poi trascurare i punti in palio che servono per la classifica che abbisogna sempre di nuovo ossigeno. L’obiettivo dei grigi rimane quello del pareggio che ci consentirebbe di raggiungere l’avversario che in media inglese si è portato a quota zero. Una speranza che gli undici grigi cercheranno di tradurre in realtà davanti a migliaia di appassionati che in auto, in pullman ed in treno saranno vicino ai beniamini per sorreggerli e spronarli verso la B. (Il Piccolo) Tanta fatica per nulla. I grigi hanno attaccato per almeno ottanta minuti tu novanta, hanno colpito una traversa (con Mantellato al quarto d'ora della ripresa), hanno creato almeno sette od otto occasioni da rete. Se nel calcio — come nel pugilato — esistessero le vittorie ai punti, il successo sarebbe toccato all'Alessandria, senza discussioni. Ma contano soltanto i gol e l'Udinese, grazie ad una difesa ordinata e ad un pizzico di fortuna, è riuscita a non subirne. Così ora la squadra di Manente è stata raggiunta in testa alla classifica dalla Reggiana (e domenica dovrà giocare proprio a Reggio Emilia, è una partita che da sola vale mezzo campionato). L'Alessandria è una squadra che gioca meglio di parecchie formazioni di serie B. Dispone di una difesa solida e di un attacco in cui tutti sanno tirare a rete, ma ogni tanto il delicato meccanismo si inceppa: cosi tutti finiscono fuori, magari di pochissimo: così delle occasioni d'oro vengono sciupate banalmente. E subentra il nervosismo, e la porta degli avversari sembra stregata. I grigi, come al solito, si sono schierati con tre punte» (Mantellato, Sassaroll e Berta), cui si aggiungevano a turno — ed a volte tutti insieme — Loremetti. Di Pucchio e Paesanti. Quest'ultimo avrebbe dovuto controllare Galeone, ala sinistra di numero ma centrocampista di fatto. Ma Galeone si è spostato quasi subito in difesa ed in pratica le parti si sono presto invertite, è stato il bianconero a marcare Paesanti. L'Udinese aveva in avanti soltanto Brunetta e Bagatti, che cercavano di impostare qualche azione di alleggerimento. Per il resto, tutti nel pressi di Miniussi. a far « muro ». L'obiettivo dei friulani era lo «zero a zero», lo si è visto subito. Per tutto il primo tempo. l'Alessandria ha attaccato a fondo, con ostinazione. Sa» saroli. troppo lento, si è fatto però quasi sempre anticipare da Nicoloso. mentre Mantellato e Berta, pur volenterosi, sono apparsi troppo imprecisi nel tiro. L'attaccante più pericoloso dei grigi, in definitiva, è risultato Lorenzetti: non si è mai arreso, ha tirato da tutte le posizioni almeno una decina di volte, si è reso utile sia come suggeritore che come rifinitore. Però il pallone non entrava, non j entrava mai. Un primo tempo, insomma, giocato praticamente ad una porta sola. Con almeno cinque palle-gol: al 6' Moruzzi, a portiere battuto, ha respinto quasi sulla linea un tiro di Di Pucchio: al 12' ed al 19' due bei tiri di Lorenzetti: Il primo è finito di poco sopra la traversa, il secondo e stato parato in tuffo. Di nuovo Lorenzetti in azione al 34' ed al 41': prima ha fallito l'e aggancio» a due passi dal portiere, poi ha costretto ancora una volta Miniussi ad un difficile intervento in tuffo. I grigi avevano ormai spesso parecchie energie, nella ripresa sono stati costretti — c'era da aspettarselo — a ; rallentare un po' il ritmo. L'iniziativa, comunque, è rimasta sempre a loro: al 15' Mantellato ha colpito una traversa, al 28' ed al 33' Lorenzetti si è messo ancora in evidenza con due tiri pericolosi. A tre minuti dalla fine, Zanin in contropiede è arrivato fino a pochi passi da Ciceri (Magri aveva tentato lo sgambetto, per fortuna non c'era riuscito, altrimenti sarebbe stato rigore netto), poi ha tirato sull'esterno detta rete. Se avesse segnato, sarebbe stata una vera beffa. (la Stampa) Risultati: Padova - Monfalcone 2-1 Parma - Rovereto 1-0 Pro Patria - Piacenza 0-0 Seregno - Lecco 11 Solbiatese - Derthona 0-1 Trento - Reggiana 0-1 Triestina - Sottomarina 0-0 Venezia - Treviso 0-1 Verbania - Legnano 1-2 CLASSIFICA: Reggiana, Alessandria p. 43; Padova 39; Parma 34; Trento, Venezia 33; Solbiatese 31; Lecco, Treviso 30; Seregno 28; Udinese 27; Legnano 26; Rovereto, Pro Patria, Piacenza, Verbania, Triestina 25 Derthona 23; Monfalcone 18; Sottomarina 17 Marcatori: 17 reti: Zandoli (Padova); 13 reti: Rancati (Parma); 12 reti: Modonese (Padova) e Fava (Parma); 11 reti: Ferrari (Seregno) e Bellinazzi (Venezia); 10 reti: Sassaroli (Alessandria), Goffi (Lecco); 9 reti: Fregonese (Triestina), Bianchi (Venezia), Zanolla (Monfalcone) Il punto sul campionato La Reggiana si è imposta a Trento e ha raggiunto l'Alessandria in vetta alla classifica: il successo è arrivato grazie ad un calcio di rigore realizzato da Vignando al 33' del primo tempo ma si è trattato di un'affermazione meritata. Il Derthona ha vinto sul campo della Solbiatese facendo un importante passo avanti per la salvezza: la squadra locale, apparsa senza mordente e priva di volontà, ha subito durante il primo tempo il costante dominio degli ospiti. Il Verbania ha perso due punti che sembravano già suoi: al 19' della ripresa è passato il vantaggio grazie ad un rigore siglato da Maioni.