Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
04-11-1973 - Giornata: 8 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Bolzano AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 29. Manueli L.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Di Brino Marcello, Unere Giuseppe, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Mazzia Bruno [78. Maldera (II) Attilio Benedetto], Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Vanzini Franco All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Bolzano: Sonato, Migliorini [80. Milani], Broggio, Breda, Perezzani, Scolato, Mutti, Fogolin, Ventura, Trainini, Odorizzi. A disp.: Melotti, Rasom. All.: Agostinelli Romano

Arbitro: Sancini Giuliano (Parma)
Note
Ammoniti: Ventura [B] Spettatori: 4000 circa dei quali 2.963 paganti p er un incasso lordo di 5 milioni 291.300 lire Angoli: 8-2 Inizio gara ore 14.30

Commento
SEGNANO MANUELI (MUSA AD AREZZO) E L'ALESSANDRIA.. PROSPERA IN B? La clamorosa cessione del "goleador” che frutta 147 milioni più la comproprietà del centravanti Di Prospero © In arrivo un'ala per rinforzare l’attacco % Per piegare il Bolzano necessaria una punizione-bomba © La grande giornata di Reja e Di Brino Alessandria nuovamente al comando, seppure in coabitazione, con Venezia e Lecco. Per la seconda volta dall’inizio del campionato i grigi si trovano, loro malgrado, ad indossare i panni — piuttosto scomodi — di squadra guida della classifica del girone A. L'evento si registra nel momento psicologicamente più delicato per l’improvvisa cessione del ” goleador ” Musa. La partenza di Ezio, che avevamo preventivato da alcune settimane, si è registrata puntuale e, a condizioni piuttosto vantaggiose, per la società di via Gentilini. Avendo vissuto direttamente l’episodio, possiamo aggiungere che per l’Alessandria si è trattato di un proficuo colpo a sorpresa. Durante il mercato estivo Musa non aveva nascosto il desiderio di emigrare verso altri lidi: le offerte erano state piuttosto blande tanto che Paolo Sacco aveva accantonate. La sorpresa è scaturita dal mercato novembrino. L’Arezzo, impegolato nelle sabbie mobili della bassa classifica, ha improvvisamente deciso di varare la grande squadra. Perfezionato l’acquisto di Marmo, le attenzioni si sono rivolte verso Musa: l’alessandrino Fara (che milita tra gli amaranto) è stato incaricato di sondare il terreno. La svolta decisiva all’accordo si è avuta sabato quando il presidente toscano Montaini ha fatto sua avance, piuttosto modesta a dire il vero. In seno alla società grigia c'è stata una rapida consultazione tra l’allenatore Ballacci, Remo Sacco e il figlio Paolo. Il sacrificio di Musa era possibile solo nella misura in cui l’acquirente avrebbe allargato i cordoni della borsa. Il mister, che conosce assai bene l’ambiente amaranto per avere allenato per tre anni la squadra, ha fatto la controfferta: 150 milioni di lire. Una cifra da capogiro che avrebbe scoraggiato chiunque. « Non credo che Montaini accetterà un tale sacrificio finanziario. Per evitare lungaggini l'accordo si perfeziona questa sera o domani Musa gioca ». L’attesa è stata lungo poi verso le 18, Montaini ha risposto positivamente. Ballacci preoccupato per la partenza del goleador ha alzato ulteriormente il prezzo chiedendo un altro sacrificio: la comproprietà del centravanti ala Di Prospero, classe 1953. C’è stato un momento di incertezza poi il patron degli amaranto ha accettato. Musa che si trovava con i compagni al Napoleone stato immediatamente prelevato da Carlo Sacco e accompagnato in sede per la firma del contratto. Soddisfatto del trasferimento? gli abbiamo domandato. « Perchè non dovrei esserlo? E ’ l’occasione che attendevo da tempo. Il trasferimento in una società di serie B che ha grosse ambizioni non è da prendere a cuore leggero. Lasci che le confessi una cosa: ora che è giunto il momento della partenza mi sento il groppo in gola. Lascio compagni ai quali mi ero affezionato ed un pubblico che mi ha sempre voluto bene. Certo c e stata qualche incomprensione, ma il nostro mestiere comporta questi attriti. Ne approfitto per salutare compagni e coloro che durante la permanenza in grigio mi sono stati vicini. Agli sportivi auguro di raggiungere finalmente il traguardo della serie B che lo scorso anno abbiamo fallito per un soffio ». Accompagnato da Ballacci e Carlo Sacco il giocatore ha raggiunto nella stessa serata di sabato Arezzo dove è stato concretizzato il contratto: 147 milioni 500 mila lire più la comproprietà di Di Prospero calcolata in 12 milioni 500.000 lire. Alla fine del campionato l’Alessandria avrà diritto al riscatto. Di Prospero lo scorso campionato ha giocato nella Viterbese realizzando nove reti: molte se si considera che la squadra retrocesse in serie D. Il ragazzo fu inoltre selezionato per la nazionale dei semiprofessionisti. E’ un atleta robusto, abbastanza scattante che dovrebbe contribuire notevolmente a vivacizzare il gioco delle punte alessandrine. La cessione di Musa che nella partita d ’esordio con i toscani ha siglato una bella rete, comporterà la venuta di un altro attaccante. Lo ha promesso l’ing. Sacco a Ballacci quando il trainer ha dato l’assenso alla cessione dell'uomo gol. Trattative sono state allacciate con diverse società, ma la rosa dei papabili è ristretta a due soli giocatori dal passato di... gloria. I loro nomi? I dirigenti alessandrini hanno preferito non aprire bocca e ciò per ovvi motivi. A novembre le società cercano sempre di trarre il massimo profitto. Le preferenze del mister vanno tuttavia ad un’ala di esperienza proveniente dalla serie B di cui si dice un gran bene. Lo stile del giocatore si avvicinerebbe molto a quello di M archi. Con Di Prospero e mister X Ballacci si augura di risolvere finalmente il problem a della maggiore penetrazione degli uomini gol. Giocheranno domenica, abbiamo domandato al termine di Bolzano - Alessandria? « Di Prospero lo vedrò sin da martedì per cui se il provino settimanale sarà positivo potrebbe pure esordire a Savona. Per l’altra punta, se le trattative andranno a buon fine nella prima parte della settimana, non escludo di impiegarla ai più p re sto . L’Alessandria orfana di Musa ha affrontato il Bolzano con il solo obiettivo di strappare i due punti. Una partita psicologicamente difficile considerata la partenza del goleador sul quale si accentrava l’attenzione degli sportivi. In una giornata veramente grigia Manueli, chiamato a sostituire Tuo. mo gol, ha siglato la rete della vittoria. L’Alessandria sta imponendo, dopo la regola del tre, quella delirino: per la quarta volta capitan Barbiero e i compagni si sono aggiudicati l’intera posta grazie ad un solo gol. Nessuno discute sulla legittimità del successo: sulla bilancia alessandrina occorre aggiungere due rigori che l'arbitro Sancini di Parma ha ignorato; due pali colpiti da Baisi e Dolso; altre tre occasioni da rete fallite per un soffio. I biancorossi pur disputando una gara generosa non sono mai riusciti a chiamare in causa, con tiri di una certa efficacia Pippo Pozzani. L’estremo difensore mandrogno è da 604 minuti che non si china per raccogliere palloni in fondo alla propria rete. Peccato che abbia interrotto la consecutività per un banale infortunio. I grigi non subendo reti neppure nell’ottava giornata dispongono della difesa più ermetica: un solo gol, subito da Croci a Belluno. Caduta la Pro Vercelli ad Udine (il neo allenatore Manente evidentemente ha voluto fare un favore alla sua vecchia società) sono balzate al comando, con l’Alessandria, il Venezia che ha battuto di stretta misura il Monza e il Lecco. Berta e compagni, tanto per non smentirsi, hanno liquidato la Triestina con un secco 3-1. Un trio che non avrà vita facile se si dà uno sguardo alla nona giornata. I lagunari se la vedranno con l’undici di Longoni mentre l’Alessandria si recherà a Savona per saggiare la forza della squadra di Tagnin che si dibatte in una crisi tecnico finanziaria veramente grave. Prima di vedere cosa può accadere nel prossimo turno torniamo al M occagatta per un esame più dettagliato della quarta vittoria casalinga dei grigi. Abbiamo parlato di giornata grigia: pioggerellina, foschia e campo allentato. Sugli spalti sono quattromila spettatori di cui 2900 paganti per un incasso di 5.200.000 lire. Più che la partenza di Musa ha inciso sull’affluenza dei tifosi l’inclemenza della giornata. Privo del goleador, il m ister non ha esitato ad affidare alla maglia numero undici a Manueli che giovedì in Coppa Italia, dopo un avvio incerto, era cresciuto alla distanza contribuendo alla prima vittoria nei derbies contro la Gavinovese. Per il resto tutto invariato come annunciato alla vigilia. Sin dalle prim e battute è em erso il carattere della squadra protesa alla conquista dei punti. Traguardo importantissimo per i motivi sui quali ci siamo dilungati all’inizio. Reja al quale la pesantezza del terreno sembra dare maggiore vigoria, sale subito in cattedra. L’ex palermitano è veramente ammirevole per la tenacia con cui difende la palla, imposta l’azione e si getta nella mischia senza badare eccessivamente alla fatica. Il mediano si erge dalla cintola in su sui compagni interrompendo le tram e del Bolzano, creando varchi per gli altri grigi. Le preparazione atletica gli consente di svariare pure sulle fasce dove si muove con disinvoltura. E ' un tourbillon che non conosce tregua neppure quando la gara si avvia alla conclusione. Nel vivo dell’azione Reja è sempre presente, pronto a contrastare l’avversario, a cercare il compagno smarcato per suggerirgli l’azione in profondità. Non avevamo mai visto il nostro numero quattro così puntiglioso, volonteroso. Se Reja è stato il grande maratoneta che comanda il gioco senza accusare pause; Di Brino, avvantaggiato dalla posizione prudenziale dell'ala, si protende in avanti cercando il cross risolutore. Il terzino sta attraversando un periodo di form a veramente smagliante. La maturazione tecnica rispetto allo scorso campionato è evidentissima. Il ragazzo si muove con decisione; tiene sotto stretta sorveglianza il proprio uomo; è pronto a portarsi in avanti come a retrocedere. Quando c’è da difendersi tira fuori le unghie: sull’anticipo è veramente imbattibile. Il terreno consiglia prudenza, ma di Brino non si concedo un solo attimo di tregua. Percorre il rettangolo di gioco senza accusare la fatica. Bailacci ha ritrovato un terzino che gli garantisce una certa tranquillità anche quando le altre pedine accusano sbandamenti o incertezze. Reja e Di Brino sono stati gli uomini faro della contesa che ha visto i grigi dominare incontrastati nella prima frazione di gioco. In fase di propulsione gli alessandrini sostenuti da un Volpato che è certamente abile nella regia si sono presentati più volte davanti alla porta avversaria. Manueli, un ragazzo che farà molta strada nella misura in cui saprà unire le doti atletiche a quelle tattiche, non fa rimpiangere il più illustre predecessore. Si direbbe che la mancanza di Musa favorisca il gioco corale anche se Baisi in qualche occasione denota una certa titubanza. Il centravanti tuttavia dispone di uno spazio più ampio entro il quale lanciarsi e lo dimostra in più di una occasione. L’Alessandria che non ha problemi difensivi, anche se Barbiero denuncia qualche incertezza, può consentirsi il lusso di mandare in avanscoperta Unere che non sempre trova pronto il compagno a restituirgli la sfera. Il terzino che scorazza in profondità ha in Dolso, che opera in posizione arretrata, il supporto che gli garantisce una certa qual tranquillità di copertura della zona lasciata vacante. La pressione grigia è costante per l’intero primo tempo. L’inizio del resto è abbastanza eloquente: scende Unere sulla sinistra con falcata sciolta poi appoggia al centro per Baisi. Il centravanti potrebbe avanzare ancora di qualche metro, ma preferisce la bordata mandando la sfera sopra l’incrocio dei pali. E’ il campanello d’allarme per Sonato ed i compagni che si fanno guardinghi. L unica nota stonata viene dall’arbitro Sancini che in due occasioni lascia alquanto perplessi. La prima è quando Volpato, sempre dalla sinistra, offre un pallone calibratissimo a Baisi: il centravanti si incunea in area, ma Perezzani lo aggancia vistosamente. Sarebbe rigore, ma il direttore di gara non trova di meglio che inventare un fallo di simulazione. Mai decisione è risultata più errata. Sancini insiste nel non vedere pure al 38’ quando Dolso dà il via ad una azione incisiva che lo porta a scambiare la sfera con Baisi e a cercare il gol. Il pallone finisce sul palo poi attraversa l’intera luce della porta. Di Brino è pronto ad incunearsi, ma al momento del tiro lo atterrano malamente. Neppure in questa occasione Sancini ravvisa gli estremi del penalty. Difficile stabilire cosa deve fare un giocatore per indurlo ad indicare il dischetto della massima punizione. Quasi non bastassero i rigori non concessi ci sono i pali. Ancora prima di quello di Dolso c’era stato il legno colpito da Baisi. L’azione merita di essere raccontata. Reja sulla sinistra fa il bello e il cattivo tempo: sguscia tra due avversari che invano cercano di bloccarlo poi centra. La palla passa tra due difensori biancorossi che tentano invano di bloccarla giungendo al centravanti che ha un attimo di incertezza poi, calcia deciso, seppure da posizione angolata. Potrebbe essere gol se il palo non respingesse la sfera. Due pali e altrettanti rigori negati giustificano la rete che Manueli mette a segno al 29’. Per un fallo su Baisi l’arbitro concede una punizione dal limite. Solita laboriosa operazione per fare rispettare le distanze alla barriera poi Volpato tocca corto a Manueli. L’ala che possiede la dinamite nel piede lascia partire una bordata rasoterra che il portiere, parzialmente coperto dai compagni, vede solo quando è troppo tardi. Nella ripresa l'Alessandria diviene più prudente: lascia all’avversario di sbizzarrirsi con l’evidente intenzione di trafiggerlo in contropiede. Il gioco potrebbe pure riuscire se Manueli in qualche occasione si ricordasse del compagno che l'affianca. I grigi tuttavia reggono egregiamente grazie al lavoro incessante di Reja e ad alcuni tempestivi inserimenti di Mazzia che è sempre presente nei momenti più delicati della contesa. Il rischio, seppure calcolato, fa soffrire tremendamente i tifosi che seguono con una certa apprensione le fasi finali della contesa. La partita che poteva concludersi con un punteggio più rotondo si esaurisce con una ennesima impennata dei grigi. Cosa è mancato all'Alessandria? Nella ripresa la verve di Dolso che pur non essendo sceso in campo giovedì aveva le gambe piuttosto legnose e le idee annebbiate come il clima che lo circondava. Ballacci negli spogliatoi era visibilmente soddisfatto, sia per la vittoria che aveva evitato una possibile contestazione, sia per il gol che Musa aveva siglato ad Arezzo. « Con un pizzico di fortuna tutto si sarebbe risolto nel primo tempo, dice, ma purtroppo le cose non sono andate come meritavamo. I ragazzi hanno risposto nel modo migliore alla sollecitazione. L’importante è vincere ». II Venezia ha piegato il Monza, diciamo, cosa ne pensa? « Più che quello che fanno gli altri mi preme il risultato dei grigi. E’ ancora troppo presto per fare delle previsioni. Nostro compito è quello di rispettare il più possibile la media inglese. In casa è d’obbligo la vittoria. Con una sola rete di vantaggio, d’accordo, ma non abbiamo fallito il bersaglio. (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA DI NUOVO IN TESTA Battuto il Bolzano (1-0) al Moccagatta - Gol di Manueli al 29', due pali, due rigori negati - Ceduto Musa all'Arezzo arriveranno Maurizio Gori o Franzoni? Nel gioco del continui sorpassi e mutamenti di situazione che quest'anno hanno caratterizzato l'Inizio del campionato del girone A della serie C, l'Alessandria ritorna a trovarsi in testa, con Lecco e Venezia. Il rientro è stato propiziato dalla vittoria sul Bolzano, molto più chiara di quanto non possa indicare l'1 a 0 del risultato finale. I grigi sono passati con un bel gol di Manueli al 29' del primo tempo ed avrebbero potuto facilmente aumentare il bottino se i pali della porta avversaria non avessero detto di no a due tiri di Baisi e Dolso. A favore dei grigi stanno anche due falli da rigore sullo stesso Baisi e sull'avanzato terzino Di Brino che l'arbitro Sancini di Parma non ha concesso. Dopo aver svolto una grande mole di lavoro nella prima frazione di gioco, gli alessandrini si sono poi limitati a controllare la partita, portando in porto senza difficoltà i due punti. Sulla partita è aleggiato il 'fantasma- di Ezio Musa, il goleador ceduto improvvisamente e clamorosamente ieri sera dalla società grigia. Musa è andato all'Arezzo, giocando oggi stesso e segnando uno dei quattro gol della squadra toscana. La notizia dell'improvvisa partenza del « cannoniere » dello scorso anno aveva subito acceso gli animi e divisi in due fronti i tifosi. Chi considerava Musa un elemento di disturbo sia in campo che fuori ha approvato la decisione dei dirigenti dell'Alessandria: chi invece riteneva indispensabile la sua presenza era pronto ad inscenare una grandiosa contestazione nei confronti del presidente ing. Sacco e dei suoi collaboratori, se l'Alessandria non avesse vinto. Fortunatamente i grigi hanno battuto il non comodo Bolzano e. ciò che più conta, hanno giocato abbastanza bene. Nel primo tempo soprattutto, con Baisi al centro dell'attacco, Manueli in funzione di punta sulla sinistra o sulla destra a seconda delle occasioni, e Dolso nel ruolo di coordinatore, grazie anche all'ottimo centrocampo, l'Alessandria ha dimostrato di valere egualmente. Nella ripresa poi, In vantaggio di un gol, gli uomini di Ballacci hanno accusato la fatica, ma anche lasciando l'iniziativa al Bolzano, non hanno mai corso seri pericoli. La grande giornata di Reia, la buona vena del terzino Di Brino che è sempre più sicuro dei propri mezzi, l'apporto dell'esperienza di Volpato e Mazzia hanno insomma fatto dimenticare Musa e altri problemi. Anche In considerazione del prossimo arrivo del ventenne Di Prospero (nazionale semiprofessionisti) che era in forza alla Viterbese e che l'Arezzo ha dato in comproprietà all'Alessandria con possibilità di riscatto per 12 milioni e mezzo. In più con i 147 milioni e mezzo incassati, l'Alessandria potrà presentarsi all'Hilton già domani con buone possibilità di fare qualche affare: a questo proposito si parla dell'acquisto di una punta ed i nomi che più si sentono sono quelli di Gori del Catanzaro e di Franzoni del Brindisi. Ma veniamo alla partita. Il Bolzano si è presentato senza tre titolari, il terzino Concer, l'interno Belometti e il centravanti Tedoldi, ma non per questo nella veste dimessa di chi ha già dato l'addio ai due punti. Piuttosto, gli altoatesini puntavano ad un pareggio. L'Alessandria ha subito tolto ogni illusione, cominciando ad attaccare in forze. Dopo tre occasioni per Baisi, Mazzia e Dolso, al 16' il centravanti viene falciato in area da Perazzani, ma l'arbitro inventa una simulazione dell'alessandrino e dà fallo contro. Al 24' Baisi da due 2 metri su suggerimento di Reia, chiuso dal portiere Sonato, colpisce il palo destro. Cinque minuti dopo il gol. Ancora un fallo su Baisi a quattro metri dall'area e sulla punizione Volpato appoggia per Manueli. Gran tiro del numero sette che aveva sulle spalle la responsabilità della sostituzione di Musa e il pallone finisce in rete. Al 39' altra occasione per l'Alessandria per raddoppiare. C'è una bellissima triangolazione Baisi-Dolso e quest'ultimo si vede respingere dal palo un diagonale. L'accorrente Di Brino che sì butta sulla sfera viene spintonato e mandato a terra ma il signor Sancini è ancora sordo ad ogni richiesta di punire il fallo con il giusto rigore. Si va al riposo e nella ripresa l'Alessandria non preme più. Il Bolzano tenta una reazione ma riesce soltanto ad impegnare Pozzani con qualche tiro da lontano. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Belluno-Savona 3-1 Lecco-Triestina 3-1 Legnano-Gavinovese 1-1 Mantova-Derthona 1-1 Padova-Solbiatese 2-0 Seregno-Trento 0-0 Udinese-Pro Vercelli 1-0 Venezia-Monza 1-0 Vigevano-ClodiaSottom. 0-0 CLASSIFICA: Lecco, Alessandr., Venezia p.12; Pro Verc., Belluno 11; Mantova 10; Trento, Monza 9; Solblatese 8; Bolzano, Vigevano, Udinese, Olbia 7; Clodla S. 6; Seregno, Derthona, Savona, Triestina 5; Legnano 4 Marcatori: 7 reti: Zanella (Mantova); 4 reti: Marchi (Lecco), Bellinazzi (Venezia), Dalla Bella e Inferrerà (Belluno); 3 reti: Rossi, Rossetti e Maioni (Pro Vercelli), Panucci (Savona), Mongitore e Vergani (Trento), Bianchi e Modonese (Venezia) Il punto sul campionato Un rigore ha condannato la Pro Vercelli alla prima sconfitta in campionato, premiando l'Udinese incapace di concretizzare i frutti del proprio orgoglio. Netta vittoria del Belluno opposto al Savona, netta anche la differenza di gioco: i padroni di casa, trovatisi presto in vantaggio, hanno imposto il loro gioco. Il Derthona sceso a Mantova con l'intenzione di conquistare un pareggio, ha centrato l'obiettivo grazie a un gol siglato da Belfi dopo appena tre minuti di gioco. Il Vigevano ha mancato contro il Clodia un successo pieno che avrebbe meritato anche se la sua prova non è stata eccellente.