Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
02-05-1971 - Giornata: 32 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Trento AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 76. rig. Proietti Farinelli V.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Fusi Giuseppe, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Paesanti Paolo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Lorenzetti Giuseppe, Proietti Farinelli Vincenzo, Vanzini Franco A disp.:(P) Binelli Pietro, Principe Cleto All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
TRENTO AC: Cometti, Fabbro, Turinelli, Babbo, Apostoli, Sartori, Marchesi, Sigaretti, Meneghetti, Scali [82. Maso], Pellegrini. A disp.: Caliari. All.: Bozzato.

Arbitro: Lenardon (Siena)
Note
Spettatori: 9000 circa, di cui 6.017 paganti, per un incasso di 7.644.200 lire Angoli: 19-1 Pioggia caduta fino a poco prima dell’inizio dell’incontro, terreno allentato con qualche zona di fango Inizio gara ore 16.00

Commento
MAI VITTORIA E’ STATA PIU’ SUDATA e meritata di quella con il Trento; i grigi hanno attaccato per novanta minuti, con tutta l’energia che avevano in corpo. Alla fine sono riusciti a passare grazie ad un indiscutibile calcio di rigore che Proietti, con molta freddezza, ha messo a segno. Un gol che vale oro considerato che la Reggiana è riuscita a travolgere un Padova dalla difesa zoppa per un'espulsione e piuttosto pazzarellona. Che l’Alessandria abbia meritato questa vittoria lo dimostrano i 21 calci d'angolo collezionati. Il Trento ha badato unicamente a difendersi, a fare barriera, quasi che il pareggio fosse questione di vita o di morte. Gli ospiti avevano avuto la loro grande occasione dopo soli tre minuti di gioco, ma l’ala Marchesi, approfittando di uno svarione di Paparelli, calciava maldestramente alla destra di Ciceri, ma fuori dai pali, nettamente. E’ stato questo pericolo a scuotere gli alessandrini che, da quel momento, hanno ingranato la marcia installandosi in permanenza nella metà campo avversaria. Le assenze di De Luca, Magri e Sassaroli, si sono indubbiamente fatte sentire, ma non sono state determinanti in questa contesa ad alto livello, disputata su un terreno che la pioggia aveva reso viscido ed infido. Manente, dopo il forfait scontato di Magri — tanti auguri al libero sottoposto ad un intervento chirurgico per l’asportazione delle tonsille — ha dovuto fronteggiare pure quello di De Luca. Il giocatore che a Busto Arsizio aveva abbandonato anzitempo il campo, per un dolore inguinale, sottoposto ad un provino ha accusato la fatica. E’ stato giocoforza ricorrere al rientrante Paparelli ed alla conferma, del resto scontata, di Berta. La difesa ha risentito di questo rivoluzionamento imposto dalle circostanze: non si improvvisa infatti un sostituto di Magri. Sono occorsi una decina di minuti per consentire a Paparelli di assuefarsi al clima, poi l’atleta, pur con tutte le riserve del caso, ha tenuto il ruolo. La tattica dei trentini, era scontata in partenza: sarebbero rimasti nella loro metà campo per difendere 10 zero a zero. Così è avvenuto dopo che l’ottimo arbitro Lenardon di Siena, ha aperto le ostilità, di fronte a circa diecimila spettatori, ansiosi di sapere cosa accadeva a Reggio Emilia dove 11 Padova si batteva con le ultime speranze di reinserirsi nella lotta. I veneti hanno saggiato subito la consistenza dell’avversario con alcune puntate, nella speranza di sorprenderlo nella fase di avvio. Cornetti, Fabbri, Babbo e Apostoli sono gente che ci sanno fare quando si tratta di rompere più che di costruire. L’arretramento costante delle ali, ha consentito a Fusi e, principalmente a Berta, di dare un apporto notevole alle punte. Di Fusi infatti, su servizio di Lorenzetti, la prima stangata sotto la traversa messa in angolo dall’estremo difensore. Era poi ancora il terzino a chiamare in causa Cornetti con un’altra bordata ed era angolo nuovamente. L’undici ben orchestrato a metà campo da Di Pucchio, seppure con un Paesanti piuttosto farraginoso, si imponevano per il loro gioco, a volte lezioso, ma sempre costante. Il pallone viaggiava per lo più sulle fasce laterali dove Mantellato (leggermente in ombra) sostenuto da Fusi e Vanzini, validamente appoggiato da Berta, costruivano azioni su azioni. Il punto debole dei grigi era costituito, come sempre dallo stoccatore, nei nostro caso da Lorenzetti che era fronteggiato da un avversario che faceva pochi complimenti. Si può affermare, senza ombra di smentite, che i difensori trentini, sono stati veramente bravi nel lavorare con le mani ed i gomiti. Proietti, come era accaduto con i bustocchi, sputava l’anima cercando l’inserimento, il colpo gobbo. Quante volte i mandrogni sono andati ad un soffio dal gol? Indubbiamente molte pure con Colombo, brillante ed energico come sempre. Lo stopper ha veramente trovato la forma migliore e, contro il Trento, la sicurezza dimostrata è stata assai utile ai compagni non solo della difesa, principalmente, ma del quintetto di punta. Con il rientro di Magri la retroguardia aumenterà il notevole bagaglio che già possiede. Un primo tempo all’insegna di una sola squadra, appunto l’Alessandria, ma purtroppo senza l’avallo, indispensabile di un gol. Gli applausi che hanno accompagnato gli atleti grigi nello spogliatoio sono la conferma indiretta che ogni uomo, ha dato il meglio, ha profuso nella lotta quanto di meglio aveva. Lo spauracchio di uno zero a zero è continuato a pesare sul Moccagatta sino alla mezz’ora. Trenta minuti disputati sempre sullo stesso binario: attacco in massa, azioni a volte veramente da manuale, ma senza il tocco indispensabile, di prepotenza per mandare la sfera nella rete di Cornetti. Pure Lorenzetti ci aveva provato con una splendida girata al volo nel primo tempo e con interventi di prepotenza che denunciavano però la poca assuefazione al ruolo e, cosa molto importante, il peso. Finalmente alla mezz’ora un gran tiro di Vanzini e netta deviazione con il braccio di un difensore ospite. Lenardon ha applicato alla lettera il regolamento concedendo la massima punizione. Inutili le proteste dei trentini, i quali non ignorano certo che quando la sfera è indirizzata a rete e viene deviata con un braccio, il direttore di gara non deve indugiare neppure un istante ad indicare il dischetto bianco. A questo punto si è assistito ad una scena insolita, ma che dimostra quanto fosse tesa l’atmosfera e quale il desiderio di definire il risultato. Capitan Ciceri, memore dei suoi trascorsi di rigorista, si è fatto avanti per fare giustizia del collega. Con Sassaroli in campo ogni dubbio sarebbe stato risolto in anticipo, ma senza il goleador, la scelta è caduta su Proietti. Sulle spalle del giocatore una responsabilità notevole, visto che fallire quell’occasione, significava lasciare via libera alla Reggiana. Nel silenzio più assoluto e con molti spettatori che trattenevano il fiato, il tiro che spiazza il portiere e si insacca di precisione. L’incubo protrattosi per 75’ si dissolveva improvvisamente; i giocatori ritrovavano la verve. Il Trento punito per la condotta rinunciataria cercava di uscire dal guscio, ma ogni alessandrino era pronto a sputare l’anima pur di contrastare l’avversario. Si finiva così con un giusto uno a zero che poteva essere un tre o quattro a zero solo se la squadra avesse trovato il fromboliere delle grandi occasioni. Indiscutibile e giusto il risultato che mantiene l’Alessandria sempre in cima, con tutte le carte per vincere, seppure alla distanza, l’appassionante duello con i granata emiliani. Nel girone A si sta infatti assistendo ad una lotta sportiva veramente degna di un campionato semiprofessionistico. Anche se alla conclusione mancano sei gare, entrambe” hanno nella manica l’asso per vincere. Peccato che una sola possa salire in B: Alessandria e Reggiana, dopo questo appassionante duello meritano un riconoscimento che purtroppo è riservato ad una sola. Calendario alla mano vediamo cosa accadrà nel prossimo turno: i grigi vanno a Solbiate mentre gli emiliani disputeranno il secondo derby ricevendo il Piacenza. Sulla carta i favoriti appaiono i granata anche se gli incontri stracittadini (e noi, con il Derthona ne sappiamo qualcosa) riservano più di una sorpresa. Dopo queste gare il conto degli incontri casalinghi ed esterni si rovescierà: l’Alessandria riceverà Piacenza, Verbania e Triestina al Moccagatta recandosi a Padova e Venezia. La Reggiana, a sua volta, visiterà invece i terreni di Rovereto, Busto Arsizio e Trieste, ospitando Venezia e Monfalcone. Restiamo al prossimo impegno: i grigi scendono su un campo sul quale la Reggiana se ne è tornata a casa con un punto: il nostro obiettivo è la vittoria o quantomeno il pareggio. I due punti sono indispensabili per parare il colpo degli avversari che dovrebbero incasellare l’intera posta. Manente domenica si avvarrà, se il diavolo non ci mette la coda, di De Luca e Sassaroli; il rientro di Magri avverrà contro il Verbania o nell’impegnativa trasferta di Padova. Sassaroli che in tribuna ha sofferto le pene dell’inferno — sorrideva, ma in cuor suo avrebbe volentieri rinunciato allo stipendio, per essere con i compagni a lottare — dovrebbe essersi ripreso dallo choc di Busto Arsizio. Gianni è indubbiamente un emotivo: si esalta con il gol, ma si deprime se non riesce a fare centro. Il ragazzo che ha buone qualità, non deve assolutamente cercare la rete a tutti i costi: solo giocando tranquillo riuscirà a trovare lo spunto della fase iniziale del torneo. Ha poca tecnica, è vero, ma possiede pure, oltre al peso — sempre indispensabile nell’uomo di punta — un tiro veramente carico di dinamite che fa bruciare le mani ai portieri. Il nostro numero nove ha bisogno solo di morale, di essere sorretto e spronato in queste ultime gare determinanti, dopo mesi e mesi di fatiche. Gli aficionados che quando è in campo non esitano a criticarlo, lo rimpiangono poi quando non lo scorgono: c’è insomma molta simpatia per il ragazzone che, per attaccamento ai colori sociali, è veramente encomiabile. Forza dunque Gianni e il gol non tarderà a giungere, magari iniziando sin da domenica contro la Solbiatese. Nella terzultima trasferta, al seguito della squadra, ci sarà tutto il calore dei tifosi che in massa raggiungeranno la Lombardia: è questa una terra che sovente ci ha portato fortuna. Perchè non dovrebbe ora che siamo ad un passo dal traguardo tanto sospirato? Prepariamoci alla gita domenicale con tanto fiato per incoraggiare i ragazzi che quest’anno ci stanno dando tante (Il Piccolo) Con un rigore calciato con abilità da Proietti, contro il quale l'anziano ma bravo Cornetti non ha potuto fare nulla, l'Alessandria ha battuto il Trento, restituendo (ma allora fu 0 a 2) la sconfitta subita in trasferta nel girone d'andata. L'azione che ha provocato il penalty è accaduta al 75' di gioco. L'ala sinistra dei grigi Vanzini ha ricevuto un passaggio al limite dell'area da un compagno, è avanzato di un paio di metri tirando secco quasi raso terra. La sfera nella sua traiettoria verso la porta dei trentini è stata deviata nettamente con una mano dal « libero » Sartori e l'arbitro Lenardon di Siena non ha avuto esitazioni ad indicare il dischetto degli undici metri. Proietti, incaricato della trasformazione, ha « sparato » forte dall'alto in basso, infilando la rete alla destra di Cornetti. L'Alessandria prosegue così la corsa in testa al girone A della serie C, continuando il duello a distanza con la Reggiana che nell'anticipo di sabato 7 anticipo effettuato con successo di pubblico dalla squadra 'piemontese) ha battuto il Padova per 3 a 0, togliendolo definitivamente dalla corsa per il titolo e la promozione alla serie B. Questo magro successo dei grigi non deve trarre in inganno. Un dato che può fornire l'idea esatta della situazione è quello che riguarda i calci d'angolo: 19 a 1 a favore degli uomini di Manente. L'Alessandria ha giocato nel complesso una bella partita, schierandosi in una formazione inconsueta. Con 11 turno di riposo lasciato a Sassaroli, il ruolo di centravanti (ma si potrebbe dire meglio la maglia numero 9) è andato a Lorenzetti. Fusi è stato confermato terzino destro, Berta arretrato a sinistra, Paparelli ha giocato da libero al posto del convalescente Magri (tonsille). Tenendo due punte fisse, Vanzini e Proietti, quattro uomini dietro di loro a fare da polmone, Paesanti, Mantellato, Di Pucchio e Lorenzetti, i grigi hanno svolto una notevole mole di azioni offensive. Vanzini, Mantellato e Proietti hanno disputato un'ottima partita, mettendo in evidenza grande mobilità e tenuta. Di Lorenzetti non si può dire molto, In un ruolo che evidentemente non è il suo. Bene ancora Di Pucchio e Colombo, sicuro come sempre. Paesanti ha dato segni di stanchezza. Paparelli come « libero » è apparso piuttosto incerto soprattutto all'inizio e per fortuna non ha avuto molto da fare. Molto bene Berta e Fusi. Quest'ultimo ha preso più coraggio ed è andato volentieri in avanti, giocando nel ruolo di un perfetto terzino d'ala. (La Stampa) Risultati: Lecco - Parma 3-0 Legnano - Treviso 0-0 Piacenza - Solblatese 0-0 Rovereto - Derthona 0-0 Seregno - Udinese 3-1 Sottomarina - Monfalcone 2-0 Triestina - Pro Patria 3-2 Venezia - Verbania 0-0 Reggiana - Padova 3-0 CLASSIFICA: Reggiana, Alessandria p. 47; Padova 42 ; Parma, Venezia 36; Trento 35; Lecco 34; Solbiatese, Treviso 33; Seregno 31; Udinese 30; Piacenza, Legnano 29; Rovereto, Triestina 28; Derthona 27; Pro Patria, Verbania 26; Sottomarina 23; Monfalcone 20 Marcatori: 18 reti: Zandoli (Padova); 14 reti: Rancati (Parma), Modonese (Padova) e Bellinazzi (Venezia); 13 reti: Ferrari (Seregno); 12 reti: Fava (Parma); 11 reti: Fregonese (Triestina), Goffi (Lecco); 10 reti: Sassaroli (Alessandria), Zanolla (Monfalcone); 9 reti: Sperotto (Udinese), Rizzi (Sottomarina), Bianchi (Venezia) Il punto sul campionato Prezioso punto conquistato dal Verbania sul campo del Venezia: i piemontesi hanno puntato sulla solidità del centrocampo contro il quale si sono infrante quasi tutte le manovre dei padroni di casa. la Reggiana non ha desistito, conquistando una meritata vittoria sul Padova con una gara condotta all'attacco. Pareggio e prezioso risultato tra Rovereto e Derthona: tattica accorta in difesa, centrocampo infoltito, attacco al massimo a due punte più per disturbare le opposte retroguardie. Partita piacevole tra Piacenza e Solbiatese con molte occasioni da gol soprattutto con gli emiliani ma terminata senza gol.