Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2009/2010
Lega Pro 1ª Div.
04-10-2009 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Como Calcio 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US 1912 Servili Andrea, Ciancio Simone, Sottil Andrea, Cammaroto Vincenzo, Gosheh Shadi [67. Chiazzolino Giacomo], Rodriguez Samon Reider [46. Motta Angelo Giovanni], Buglio Angelo, Briano Mauro, Fantini Enrico, Rosso Daniele, Artico Fabio [55. Schettino Alberto] A disp.:(P) Cicutti Alessandro, Longhi Matteo, Pucino Raffaele, Signorini Andrea All.: Foschi Luciano

Formazione avversaria
COMO CALCIO: Zappino, Maggioni, Brioschi, Preite, Franco [81. Adobati], Terraneo [78. Riva], Ardito, Salvi, Kalambay, Facchetti, Guazzo [59. Cozzolino]. A disp: Di Lernia, Brevi Oscar, Brevi Ezio, Bruno. All. Strano (Di Chiara Stefano squalificato).

Arbitro: Panico Aurelio (Cassino) [Raimondi, Armellin].
Note
Ammonito Schettino [A]. Angoli: 5-1. Recuperi: 2. + 4. Spettatori: 1.208 paganti, 621 abbonati Giornata di sole, terreno discreto. Inizio gara ore 15.00

Commento
LA RIVINCITA NON C'E'. GLI SBADIGLI SI Pari opaco nella replica della finale playoff. Grigi più spregiudicati, ma le punte sono quasi nulle Saranno molte le partite come quella con il Como in una categoria dove, lo ripeto da inizio stagione, la gara più facile sarà almeno impegnativa come una finale playoff ». Mettiamoci il cuore in pace, in Prima Divisione c’è da divertirsi molto meno, soprattutto se l’obiettivo è la salvezza. Però qualcosa in più è lecito pretenderlo in una gara che è solo lontana parente di quella giocata tre mesi fa: diversa la posta in palio, è vero, ma in campo ci sono molti protagonisti della finale playoff. La rivincita è solo una copia sbiadita: nessun gol, attacchi sterili, difese attente ma certo non con un superlavoro, portieri quasi inoperosi. Un po’ di più Zoppini, estremo difensore del Como che, per due volte, salva il risultato, quasi a spiegare che non è un errore proporre un modulo più spregiudicato se in mezzo al campo c’è chi fa lavori difensivo in più, come Briano e Buglio. Il primo sicuramente meglio, per la serie ‘canto e porto la croce’, anche con disinvoltura, perché la sostanza è tanta e la qualità pure. Il secondo magari con un po’ di fatica in più per calarsi nel ruolo, però anche nel suo caso il talento aiuta a bilanciare la scarsa abitudine alla parte. Fin qui siamo nel gruppo dei promossi, ai quali vanno aggiunti i due centrali Sottil e Cammaroto: solidi, come già a Novara, un giusto mix, il Como si vede davvero poco dalle parti di Servili e il merito è anche loro e non certo solo della pochezza degli avanti lariani. Mal comune, si dirà: dovessimo dare una valutazione complessiva del reparto avanzato, avremmo un titolo che vale per tutti, grigi e azzurri, ‘non pervenuti’. Troppo poco davvero il peso in avanti, un paio di conclusioni di Rosso, una di Fantini, due assist di Artico, la solita collezione di colpi di tacco poco utili di Rodriguez da una parte, l’assenza totale di Guazzo, Facchetti e Cozzolino dall’altra. Per gli ultimi sono problemi di Como e del Como, a noi interessa l’Alessandria, che è squadra in grado di tenersi la categoria, ma con un paio di cambio in grande affanno, senza una prima punta di ruolo e con qualche problema a destra. Non lo scopriamo ora, il pareggio bruttino in una gara da provare a vincere ce lo ha confermato. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) Sono passati poco più di tre mesi, ma sembrano tre anni. I grigi e il Como, che a giugno avevano entusiasmato in C2, escono a capo chino dallo stadio Moccagatta, al termine di uno scialbo 0-0 che è specchio fedele di quanto visto in campo. Eppure, le due squadre hanno un organico praticamente simile a quello del finale della passata stagione. All’epoca, però, le vittorie davano fiducia e sicurezza ai giocatori, ora sotto il peso di risultati non brillanti (tre sconfitte di fila per l’Alessandria, due per i lariani) diventa difficile persino un passaggio rasoterra al compagno più vicino. Evitando di guardare in casa altrui (anche se il trio offensivo ospite Facchetti-Guazzo-Kalambay è imbarazzante e irritante) e concentrandosi solo su quanto espresso dai mandrogni, non si possono comunque non evidenziare i problemi e gli equivoci tattici della formazione di Foschi. L’allenatore rivoluziona il modulo in avvio, poi cambia in corso, ma nessuna soluzione appare efficace. Con Rosso, Rodriguez, Artico e Fantini contemporaneamente titolari, il centrocampo va in affanno quando gli avversari sono in possesso di palla e buon per i grigi che Briano «canti e porti la croce» nei primi 45’, risultando uomo ovunque e tamponando in ogni zona. Nella ripresa, saggiamente, il tecnico adotta uno schieramento più prudente per non correre rischi: ma, quando va fuori Artico, la squadra perde l’uomo in grado di tenere palla e far salire i compagni. Allo stesso tempo, col capitano in campo (era già accaduto col Figline e col Novara) in una posizione «ibrida», non c’è forza d’urto. Il giocatore di Venaria non può più essere utilizzato come prima punta, Rodriguez e Fantini hanno caratteristiche diverse e lo stesso Rosso è fragilino di fronte a difese aitanti. La somma di tutto ciò è un gol (per giunta segnato dal difensore Ghosheh, a Perugia) nelle ultime 4 gare di campionato. Alessandria-Como da parte grigia è tutta nei cinque minuti iniziali dei due tempi, in cui Buglio e compagni esprimono furore agonistico e provano a sorprendere gli avversari. In avvio, al 2’, Fantini ben lanciato in area si trova a tu per tu con Zappino e opta per un tiro cross che il portiere smanaccia: sul prosieguo dell’azione nasce una mischia, ma la difesa libera. C’è ancora tempo per un colpo di testa di Rosso su cross di Briano, con palla di poco a lato, poi si assiste a un campionario di errori su ambo i fronti, con gli ospiti assai imprecisi nelle ripartenze e incapaci con Kalambay e Guazzo di sfruttare di testa due palle vaganti in area. Nella ripresa, al 3’, Artico inventa un assist in profondità per Rosso, che entra in area e spara un destro potente: Zappino è bravo a opporsi a mani aperte in angolo. La fiammata si esaurisce rapidamente: il Como non esce dal guscio e s’accontenta di un pari che in tempi di magra fa comodo, i grigi rischiano di fare harakiri nel quarto d’ora finale, quando il pessimo Chiazzolino perde un pallone sciagurato nella propria tre quarti innescando il contropiede dei lariani, concluso da Salvi con un tiro rimpallato che diventa facile preda di Servili. Tutto qui, alla fine mugugni del pubblico che l’Alessandria dello scorso anno aveva abituato troppo bene. Ma la C1 è un’altra categoria. (La Stampa) La sostituzione dopo pochi minuti dall’inizio del secondo tempo non è stata digerita da Fabio Artico. Il capitano non ha infatti rilasciato dichiarazioni, preferendo uscire dallo stadio prima di tutti gli altri. Ma l’allenatore Luciano Foschi smorza ogni possibile illazione e afferma: «Non c’è nessun caso Artico. In quel momento della gara ho ritenuto giusto fare così. Fabio è un giocatore importante ed è rispauto da tutti. Ma il cambio può averlo salvaguardato in vista di una partita difficile come quella di Monza. Che lui stia male e sia amareggiato dimostra ancora una volta il suo attaccamento alla maglia, però io non faccio sostituzioni in corsa per il male dell’Alessandria, ma per cercare di migliorare una situazione di gioco che in quel momento non reputo ottimale». Ancora il mister: «E' chiaro che, con il senno di poi, chi fa la formazione il lunedì non sbaglia mai». Anche sulle scelte operate durante l'incontro il tecnico esprime le motivazioni. «Ho sostituito Rodriguez perché non stava comportandosi come io pretendo, in quanto da lui mi aspetto molto di più. Ho inserito al suo posto Motta pensando che potesse conferire più vivacità e dinamismo in quella posizione». Chiazzolino invece ha dovuto rilevare a metà ripresa Ghosheh in quanto il difensore ha lamentato problemi al polpaccio e l'ingresso dell’ex del Legnano ha permesso di ricostituire il modulo consueto. «Così facendo abbiamo cercato di far girare la palla visto che il Como più che altro non spingeva più sugli esterni e badava solo a buttare palloni in avanti per Facchetti». L'analisi di Foschi coinvolge l'andamento generale dell'incontro. «La squadra a tratti ha compiuto anche cose buone soprattutto nel primo tempo. Magari, se fossero andati a buon fine i tentativi di Fantini e Rosso in apertura delle due frazioni, adesso staremo a parlare diversamente». Per il tecnico laziale lo sviluppo della partita non è stato del tutto positivo ma qualche segnale di miglioramento si è notato anche se qualcuno dopo tre partite perse si aspettava una pronta vittoria. Tranne Briano, autetico «settepolmoni», gli altri hanno reso in maniera inferiore alle personalità possibilità. «Non dimentichiamo - dice ancora Luciano Foschi - che dal 21 giugno, ultima domenica dei playoff di C2, l'Alessandria ha ripreso quasi subito la preparazione per la nuova stagione. Con una partenza sprint, sulle ali dell'entusiasmo per il ripescaggio, abbiamo saputo mettere fieno in cascina. Adesso, stiamo forse soffrendo un momento di calo psicofisico. In aggiunta dobbiamo ormai abituarci ad assistere a partite in C1 contro avversari che sono alla nostra altezza, tutti attrezzati. Con il Como non è stata una partita bruttissima ma molto tattica come ne vedremo ancora. Senza trascurare anche il particolare che alcuni giovani in organico non sono abituati a sopportare al primo errore i fischi del pubblico e devono abituarsi». Nello scialbo pareggio casalingo una nota positiva. Dopo un tris di sconfitte l'Alessandria ha ottenuto un punto che fa morale. «Rispetto alla gara interna precedente con il Figline, che avevamo sbagliato in pieno - conclude Foschi - ci sono stati alcuni miglioramenti. E poi, come classifica, basta una vittoria e siamo più vicini alle prime che alle ultime. Cercando anche di recuperare al meglio giocatori importanti attualmente indisponibili quali ad esempio Mateos Aparicio». Il presidente Bianchi, al quale sono andate le condoglianze per la morte della suocera, rileva che «a Novara siamo usciti fra gli applausi ma con un pugno di mosche in mano. Con il Como almeno abbiamo ottenuto un punto perché il nostro scopo per questo campionato è quello ottenere la salvezza con anticipo». Mauro Briano il più positivo fra i grigi si schernisce. «Mi conoscete e non sono avvezzo agli elogi. Io sono sempre abituato a dare il massimo. Con il Como avevamo un’impostazione più offensiva e lo sviluppo del gioco è stato più fluido nel primo che nel secondo tempo. Dobbiamo partire dalla considerazione obbiettiva che l'Alessandria è una squadra competitiva, non nel senso che deve puntare puntare alle prime piazze, ma sotto un altro profilo. Ritengo infatti che possiamo essere un team in grado di batterci alla pari con le avversarie per ottenere la permanenza in C1. Per raggiungere questo traguardo bisogna avere la mentalità di una squadra che deve combattere, lottare su ogni palla e che non perdere le partite ma cercare di vincerle». (La Stampa) Alessandria e Como hanno offerto poche emozioni (nessun ammonito) e la logica conseguenza è stata un pareggio giusto che mette a nudo le difficoltà delle due neopromosse, già rivali nell' ultima (rovente) finale dei playoff di Seconda. E pensare che dopo solo 2' Fantini si è trovato tutto solo davanti a Zappino facendosi anticipare. Ha tentato al 10' il colpo di testa vincente dal limite anche Rosso, ma la palla terminava a lato d' un soffio. Gli ospiti si facevano vedere in area al 38' con un colpo di testa di Guazzo alto sulla traversa. Nella ripresa da segnalare una girata di Rosso al 3' deviata in angolo da Zappino e un' incursione di Cozzolino anticipato da Servili al 32' . Poi il buio più completo. (Gazzetta dello Sport) RISULTATI Arezzo-Lecco 1-0 Lumezzane-Cremonese 0-0 Monza-Foligno 2-1 Pergocrema-Figline 1-0 Perugia-Viareggio 1-0 Pro Patria-Novara 0-1 Sorrento-Benevento 3-2 Varese-Paganese 5-2 CLASSIFICA: Novara p. 17, Cremonese 16, Lumezzane, Perugia 14, Varese 13, Arezzo 12, Pergcrema 11, Foligno, Alessandria, Monza, Sorrento, Benevento , Viareggio 8, Lecco 7, Figline, Como 6, Pro Patria 5, Paganese 3. MARCATORI: 6 reti: Le Noci (Pergocrema), Ebagua (Varese), 4: Chianese (Arezzo), Musetti (Cremonese), Cavagna (Foligno). Il punto sul campionato Un gol di Gonzalez a 12' dal termine, servito da una deviazione di testa di Rubino, ha dato al Novara i 3 punti e il primato in classifica in un partita equilibrata. Dominio assoluto del Lumezzane che ha sfiorato un numero incalcolabile di gol con veloci proiezioni, micidiale nel gioco sulle fasce sotrattuto guando Pintori e Scaglia hanno invertito la posizione. Stringendo i denti, ma senza far spettacolo, il Perugia conquista la quarta vittoria consecutiva, insinuandosi, al 17' della ripresa (su fendente di Menassi), in una delle poche smagliature difensive di un Viareggio che, pur schierando uno stuolo di giovanissimi, ha avuto il merito di giocare con ordine e di tentare in qualche occasione delle ripartenze. Continua la striscia di vittorie casalinghe del Varese che affossa la Paganese, sufficiente soltanto fino alla mezz' ora. (La Gazzetta dello Sport)