Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
25-11-1973 - Giornata: 11 - Vigevano - Comunale


Vigevano AC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 65. Basili [Vi] 31. Baisi S.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Di Brino Marcello, Unere Giuseppe, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo [46. Mazzia Bruno] A disp.:(P) Croci Claudio, Di Prospero Sergio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
VIGEVANO AC: Giorgini, Sala Pietro [39. Compagno], Tonelli, Sala Angelo, Marini Angelo, Pezzi, Desio, Scorletti, Basili, Bosetti, Graziani. A disp.: Villa, Notaro. All.: Giorgis lamberto

Arbitro: Vannucchi Vittorio (Bologna).
Note
Ammoniti Scorletti [V], Tonelli [V], Manueli [A], Volpato [A]. Spettatori: 5000 di cui 4.500 paganti per un incasso di 8 milioni 389 mila lire. Angoli: 5-5 Inizio gara ore 14.30

Commento
I "bianco-celesti" giocano duro e il centaravanii e Dalle Vedove pagano lo scotto. La difesa alessandrina va in barca e Possasi! si salva con bravura ® Sbagliato l'inserimento di Mazzia, chiamato a sostituire Dolso, affetto da uno strappo muscolare? ® Una mossa tattica che farà discutere gli sportivi ® Per il «derby» con il Derthona ne sono possibili mutamenti: Maldera II e Di Prospero bussano alla porta Undicesima giornata di campionato: pochi avevano previsto un terremoto del genere. La Pro Vercelli cede contro la matricola Bolzano per un'autorete; la sorprendente Udinese mortifica il Lecco nella sua tana infliggendogli la prima sconfitta della stagione; il Belluno si porta a ridosso delle prime infierendo su un Derthona che è sul viale del tramonto. E l’Alessandria? Il terremoto non ha intaccato i grigi che sono tornati da Vigevano con il punto indispensabile per restare al comando della classifica in coabitazione con il Venezia. I risultati della scorsa domenica confermano che nel girone A, manca la squadra monstre; vincerà il complesso che si confermerà più regolare, che saprà reggere ai primi caldi della primavera. La classifica è fin troppo fluida. Prendete ad esempio l’Udinese che sembrava spacciata. Con l’avvento di Manente le sono bastate quattro vittorie, di cui due in trasferta, e un pareggio per riportarsi sulle prime. Le sorprese non mancheranno in quanto nonostante le ultime prestazioni, Mantova e Monza costituiscono sempre ostacoli non facili da rimuovere. Le squadre che hanno in bilancio la promozione sono molte e nessuna, al momento attuale intende compiere uno sprint per non pagare alla distanza lo stress che incomincia a farsi sentire nella parte discendente del girone di ritorno. Dopo il pareggio interno il Venezia propiziato da un errore di Pozzani, si attendeva con molta curiosità la reazione dei grigi, li Vigevano che sinora non ha conosciuto sconfitta sul proprio campo era l’avversario di turno. Lo scorso anno i biancocelesti diedero un grosso dispiacere a Marchioro: vinsero e convinsero contro una squadra alla deriva, che pareva svuotata di ogni energia. Logico pertanto che i tifosi guardassero in Lomellina con qualche patema d’animo. Non è accaduto nulla di trascendentale: la capolista ha pareggiato dopo che le si era presentata l’occasione di raddoppiare il vantaggio. Nel calcio chi sbaglia paga e la regola è stata confermata. Se il pareggio torna utile per la classifica, non soddisfa sul piano del gioco. I mandrogni opposti ad una formazione che punta unicamente sull'agonismo quando incontra le grandi, dopo avere costretto i padroni di casa ad accettare il gioco corto, sono calati paurosamente nella parte centrale della ripresa correndo il rischio di perdere un confronto che avevano quasi vinto. Senza atteggiarsi a supertecnici — non cc ne voglia l’amico Ballacci — diremo che è stato compiuto un errore di valutazione quando si è trattato di sostituire Dolso — bloccato da uno stiramento muscolare. Sino a quel momento — primi 45’ di gioco — si era notato che Pietro Sala addetto al controllo di Dolso, approfittando della poca mobilità di quest’ultimo avanzava a sostenere la manovra offensiva delle punte. Lo stesso inconveniente si era registrato a Savona. La nostra estrema è una mezza punta che staziona sulla fascia centrale del campo che dovrebbe avere il duplice compito di dialogare con Baisi e Manueli, e coprire, contemporaneamente, il reparto sinistro quando Unere avanza in azioni di alleggerimento. Lasciando negli spogliatoi, forzatamente, Dolso, si concedeva a Giorgis, allenatore vigevanese, un grosso vantaggio nel caso fosse entrato in campo un altro centrocampista. Era sciocco non pensare che il mister locale non ne avesse approfittato. Trovandosi in svantaggio di una rete e con l’antagonista che rinunciava alla mezza punta, era ovvio, elementare, che ricorresse all’impiego di una punta pura. Se all’inizio della tenzone era logico cautelarsi le spalle, ora il piano iniziale non aveva più ragione d’essere. Con Mazzia a completare la formazione grigia, Giorgis non ha esitato un istante a togliere un terzino sostituendolo con Compagno, un giocatore che ebbe modo di mettersi in evidenza nelle file trentine. La mossa di Ballacci trova una sola giustificazione (e in questo caso valida) nel fatto che la difesa mandrogna non era al meglio della condizione. Incominciamo con Di Brino alle prese con un Graziani veloce, scattante, sempre pronto a lavorare più per i compagni che per se stesso. Il giovane difensore è ricorso sovente alle spintarelle, alle mani servendosene per respingere qualche pallone ’’galeotto” come è accaduto allo scadere dei novanta minuti e, senza che l’arbitro si accorgesse del misfatto. Sull’altra sponda un Unere piuttosto incerto, nervoso più del solito. L’ex torinese ogni qualvolta i vigevanesi scendevano a rete è apparso quasi titubante, confusionario. Ad aggravare il quadro difensivo ecco Colombo piuttosto in angustie davanti ad un Basili che non si trastullava troppo con la sfera. Che dire poi di capitan Barbiero nettamente a disagio a fianco di compagni che non garantivano una sufficiente tenuta? La prospettiva era piuttosto triste per cui « Gengis Kan » entrava sui palloni con la disinvoltura di un ragazzo di parrocchia: respinte lunghissime onde allontanare il più possibile il pericolo dalla propria rete. Contro avversari che oltre a basare l’offensiva sul ritmo ’’pestavano” senza troppi complimenti la retroguardia si trastullava nel gioco corto mettendo in chiara difficoltà il buon Pozzani. Partendo da questo presupposto si giustifica parzialmente la mossa di Ballacci di mandare in campo Mazzia invece di un attaccante. In panchina disponeva di Di Prospero, il solo che poteva indurre Giorgis a revisionare il rafforzamento delle punte. Diremo di più: il lancio del giovane centravanti, sarebbe servito in particolare dopo che Baisi ha accusato un colpo che ne ha menomato grandemente le possibilità sia di scatto che di conclusione. Cosa fatta, capo ha: non insistiamo oltre sulla puntualizzazione. Torniamo alla partita: l’Alessandria si schiera con il consueto e collaudato modulo mantenendo in avanti il duo Baisi - Manueli. Ballacci ha poi preferito Dalle Vedove al ’’professor ” Mazzia in quanto il primo oltre a sostenere gli incursori possiede la ’’castagna” per ferire. Il confronto si preannuncia subito nervoso in quanto il Vigevano ha nei suoi piani il chiaro intendimento di mettere sotto la prima della classe. L’obiettivo è perseguito più per motivi psicologici che di classifica. Barbiero e compagni non cascano nel tranello: tengono la palla il più possibile, cercano di innervosire l’avversario con una ragnatela di scambi che ha il valido scopo di attendere il momento propizio per mettere un uomo nella condizione reale di andare in gol. Il Vigevano invece ha fretta, avanza e si scopre non sapendo che il piano di offesa può risultare assai dannoso. Se ne accorge a proprie spese alla mezz’ora quando Reja rimette una palla su Volpato: la mezz’ala intravisto Baisi al centro dell’area crossa rasoterra. Il centravanti nonostante il controllo di due avversari è assai più lesto raccogliendo e insaccando al volo. Per il Vigevano potrebbe pure essere la fine di un sogno se a centrocampo e in difesa non si divertissero un mondo a giocherellare nonostante che il contendente sia sempre pronto a sfruttare ogni errore. In contropiede si potrebbe pure tentare il raddoppio se Manueli riuscisse a liberarsi una sola volta di Tondi i oppure si muovesse in posizione più avanzata. 11 lavoro di Reja è quanto mai insistente, cocciuto. 11 centrocampista non si concede un attimo di tregua; sbaglia, ma non si arrende trovandosi presente ad ogni appuntamento sulla palla sia in difesa che nell’area dei padroni di casa. Non è molto pulito l’apporto di Dalle Vedove il quale fa molto movimento. Si concludono cosi i primi 45’ con Dolso immobilizzato a centro campo che può solo fare da sponda sui palloni che gli inviano i compagni. Nella ripresa il capovolgimento di fronte dopo avere avuto la possibilità di demolire le residue speranze dei biancocelesti con una seconda rete. E’ sempre Reja a firmare l’avvio dell’improvviso contropiede ricuperando un difficile pallone che smista senza troppi indugi su Volpato che invita Manueli a scattare verso la rete di Giorgini. L’ala è praticamente sola quando in diagonale si avvia verso la porta. Manueli stringe poi di destro — piede valido — scarica la bordata che si arresta sulla parte esterna della rete. Con minore precipitazione il bersaglio sarebbe stato centrato: il gol avrebbe spento le ultime ambizioni avversarie. Accade cosi il contrario e il Vigevano, incitato dal suo pubblico clic non manca di invitare i beniamini a "spaccare le gambe a Baisi in cambio di una cena” si proietta in avanti con tutte le punte disponibili. Si assiste all’assedio di forte Alamo da parte degli Apachcs. La difesa mandrogna farfuglia o addirittura si addormenta come al 18’ quando l’arbitro assegna una punizione ai padroni di casa. Graziani non dorme e appoggia su Scorletti, tutto solo che, fortunatamente scodella tra le braccia di Pozzani. E’ il campanello d’allarme, ma la crisi imperversa. Barbiero e compagni sono in netta difficoltà e il gol diviene realtà. Punizione con pallone alto sul quale Graziani si eleva più alto delle braccia di Pozzani e sfera che spiove al centro della porta sguarnita dove giunge tutto solo, Basili che insacca. Il gioco in campo si fa più rude anche perchè Vannucchi nel primo tempo ha lasciato correre. Diviene improvvisamente severo, ma Dalle Vedove colpito duramente accusa l’infortunio. L’Alessandria cerca di mantenere l’iniziativa, ma in avanti Baisi è condizionato dall’infortunio mentre per Manueli, Tonchi è seniore una specie di disco rosso. Il Vigevano che ha speso tutto si acquieta e i grigi possono nuovamente tentare di agguantare il risultato pieno. Si finisce con un 1 a 1 che apparentemente sembra accontentare tutti. Negli spogliatoi Ballacci sfoga il proprio malumore con i ragazzi che sono muti come pesci. Il mister riconosce che l’avversario si è battuto gagliardamente e che l’arbitro poteva intervenire prima per frenare il gioco duro. Si lamenta per il trattamento poco ortodosso degli sportivi che, dimenticando che era una partita di calcio, hanno incitato i locali a fare giustizia sommaria dell’cjiato Orso Mandrogno. « Verranno in Alessandria, dice seccato, ed allora, nessuno si lamenti che gli alessandrini restituiranno pan per focaccia ». Un Ballacci piuttosto seccato, che, come al solito, non ha peli sulla lingua: « Baisi e Dalle Vedove colpiti senza troppi complimenti; gli altri con le gambe tumefatte. Agonismo d'accordo, ma intimidazione no ». Un parere sul Vigevano? « Squadra generosa che ha sfruttato gli errori deU'Alessandria. La palla in difesa andava giocata di prima, senza troppi indugi. Parevano statue i nostri e loro ci hanno trafitti ». Il pareggio, lo accontenta? « Quando si gioca in trasferta un punto è sempre utile. Su questo campo infine non è facile passare. Ne sa qualcosa il Mantova ». Inutile insistere, meglio lasciare sbollire il nervoso accumulato sulla panchina. Escono Paolo e Carlo Sacco che salutano e se ne vanno senza commentare. Si pensa già al derby della prossima domenica? Arriva un Derthona deluso, con l’acqua alla gola. L’ultima sconfitta casalinga ha certamente lasciato il segno. I « cugini » faranno barricate pur di non perdere ulteriore terreno: quello dei tortonesi c veramente un dramma. L’Alessandria non può fare concessioni: in casa si deve vincere a tutti i costi. Ballacci con molte probabilità apporterà dei mutamenti alla squadra: in anticamera c’è ad esempio un Maldera che smania dalla voglia di ricuperare il proprio posto (e Unere al momento attuale non pare proprio irresistibile) poi Di Prospero attende il suo momento magico. Non dimentichiamo il modesto, ma sempre utile Vanzini che si dannerebbe l’anima per tornare in squadra il derby sarà a senso unico, ma per passare la Maginot sarà indispensabile attaccare in continuazione e possibilmente cercare di offendere pure da fuori arca... (Il Piccolo - Il Gattopardo) VIGEVANO: 1-1 DEI GRIGI CON SCONTRI IN TRIBUNA La bagarre scatenata da un fallo di Unere su Graziani. I padroni di casa rispondono con gioco intimidatorio. Il pareggio, combattuto e sofferto, tra l'Alessandria e il Vigevano (1 a 1) è stato caratterizzato da una dose forse eccessiva di nervosismo, che ha contagiato protagonisti e spettatori, rovinando un incontro che avrebbe potuto, altrimenti, offrire una maggiore spettacolarità. In vantaggio nel primo tempo, i grigi non hanno saputo sfruttare la loro esperienza, subendo l'intimidazione dei padroni di casa e rischiando addirittura, dopo il pareggio, di passare in svantaggio. Precisiamo subito che le intimidazioni degli avversari sono sempre rimaste nel limite dell'offesa verbale e del gioco pesante, senza mai degenerare nella violenza pura o nella cattiveria. Tuttavia Pozzani e compagni hanno abboccato troppo facilmente all'esca gettata dai biancocelesti, rispondendo alle sfuriate avversarle con una difesa soltanto affannosa. L'incontro si è inizato con una sola protagonista in campo, l'Alessandria: il Vigevano, infatti, sembrava reverenzialmente rassegnato a subire la supremazia tecnica degli ospiti. E' bastata però la prima occasione, al 10', con un pericoloso affondo della mezz'ala biancoceleste Bosetti perché gli uomini di Giorgis crescessero di tono affrontando orgogliosamente la squadra capolista. Al 17' un fallo di Unere, che mette momentaneamente k.o. Graziani, scatena la bagarre sugli spalti, dando il via ad una serie di scontri tra tifosi che si protrarranno fino al termine del primo tempo. Frattanto Graziani rientra in campo, riprendendosi perfettamente, tanto che proprio lui sarà il protagonista del parziale successo del Vigevano, trascinando la squadra al pareggio nell'ambizioso tentativo di vittoria. I grigi stentano a trovare il giusto ritmo, poi al 30', nella prima azione veramente favorevole, passano in vantaggio con Baisi, che beffa le illusioni dei padroni di casa. E' Volpato a crossare al centravanti la palla vincente e Baisi in scivolata Insacca di Interno destro La reazione del Vigevano porta ad una spettacolare rovesciata al volo di Basili, senza fortuna, e al 36' ad una triangolazione Basili-Desio-Graziani, che mette l'ala in posizione di tiro. Graziani colpisce ad effetto e Pozzani risponde prodigiosamente inarcandosi a deviare in corner. Al 65' il « tredicesimo » biancoceleste, Compagno, crossa per la testa di Graziani: Il piccolo attaccante riesce ad anticipare in uscita Pozzani, scavalcandolo e consentendo a Basili di segnare in perfetta solitudine. Le ammonizioni, numerose, non frenano l'agonismo del ventidue contendenti e l'incontro si accende ulteriormente. Dalle Vedove e Baisi ne subiscono le conseguenze, rimanendo azzoppati, e l'Alessandria si deve accontentare di controllare il forcing finale dei padroni di casa. Anche Dolso aveva terminato il primo tempo fermo sull'ala per uno strappo: la menomazione numerica giustifica dunque in parte la mancata vittoria del grigi. Il punto sul « Comunale » di Vigevano permette comunque alla squadra piemontese di conservare la posizione di preminenza. (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) Risultati: Bolzano - P. Vercelli 1-0 Derthona - Belluno 1-3 Lecco - Udinese 1-2 Monza - Mantova 0-0 Padova - Trento 2-0 Savona - Legnano 0-1 Solbiatese - Clodiasottom. 0-0 Triestina - Seregno 0 3 Venezia - Gavinovese 3-1 CLASSIFICA: Alessandria, Venezia p.16; P. Vercelli, Belluno 15; Lecco 14; Udinese 13; Mantova, Monza 12; Trento, Padova, Bolzano, Solbiatese 11; Clodiasott., Vigevano 10; Seregno 9; Legnano, Gavinovese 8; Triestina 7; Derthona 6; Savona 5 Marcatori: 8 reti: Zanella (Mantova); 6 reti: Ballarin (Belluno); 5 reti: Inferrerà (Belluno), Sollier e Rossetti (Pro Vercelli), Bellinazzi (Venezia); 4 reti: Dalla Bella (Belluno), Marchi (Lecco), Vergani e Mongitore (Trento), Bonora (Udinese), Modonese (Venezia); 5 reti: Baisi (Alessandria), Bonacina (Derthona), Foglia (Lecco), Bossi e Maioni (Pro Vercelli), Panucci (Savona), Canzi e Vanazzi (Sercgno), D’Alessi (Triestina), Stevan (Udinese), Bianchi (Venezia), Mutti (Bolzano). Il punto sul campionato La Pro Vercelli ha subito la seconda sconfitta stagionale, 0-1 dal Bolzano che sarebbe potuto essere evitato dai vercellesi se i vercellesi fossero stati all'altezza delle precedenti prestazioni. Per poco più di mezz'ora la Gavinovese ha respinto gli avanti del Venezia fino al rigore siglato da Benazzi al 32' che ha spianato la strada ai lagunari. Vittoria in trasferta del Legnano sul campo del Savona che ha evidenziato grosse lacune sia per la preparazione atletica che tecnica. Dopo solo un minuto di gioco il Derthona aveva incassato la rete dagli ospiti, il Belluno; i locali sono riusciti a trovare il pari verso la metà della prima frazione per poi essere annientati nel secondo tempo. Prima sconfitta del Lecco sul campo dell'Udinese apparsa superiore sul piano tecnico e della corsa.