Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
23-05-1971 - Giornata: 35 - Padova - Silvio Appiani


Padova AC - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 75. Fraschini [Pa]

Alessandria US Chini Andrea, Berta Massimo, Paparelli Ezio, De Luca Sergio, Colombo Antonio [33. Proietti Farinelli Vincenzo], Paesanti Paolo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Binelli Pietro All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
PADOVA AC: Buso, Furlan, Panisi, Collavini, Fiore, Marin, Dal Pozzolo, Modonese [77. Barbierato], Zandoli, Fraschini, Filippi. A disp.: Galassi. All.: Matè.

Arbitro: Monforte (Palermo)
Note
Rigore parato 56. a Sassaroli [A] Ammoniti: Lorenzetti [A]; Berta [A] Spettatori: circa 9.000 Angoli: 8-7 Giornata con clima instabile e caduta a tratti di pioggia durante la partita. Inizio gara ore 16.00

Commento
LA SFORTUNA PIEGA I GRIGI E LA REGGIANA S'INVOLA All’« Appiani » di Padova scatenata la folla contro l’Alessandria e Manente © Sassaroli fallisce il rigore della possibile vittoria e i ’’biancoscudati” vincono per uno svarione di Chini © Ancora una volta la dea bendata aiuta gli emiliani che vincono al 90’ E’ CADUTA A PADOVA L’ULTIMA SPERANZA: dopo avere fallito un calcio di rigore con Sassaroli, i grigi si sono lasciati trafiggere (ad un quarto d’ora dalla fine) da un goal, per nulla irresistibile, di Fraschini. Mentre l'Alessandria stava naufragando, la Reggiana riusciva (ancora una volta al novantesimo ) a sconfiggere il Venezia che sino a quel momento si era battuto gagliardamente. La fortuna ha dunque voltato le spalle all’undici di Manente che, privo di due importanti pedine, quali Ciceri e Magri, pare aver perduto lì'autobus della promozione, dopo aver sfiorato la vittoria piena. Alla conclusione mancano ancora tre partite, ma come ha detto il presidente Sacco « le speranze sono ridotte al lumicino ». La Reggiana giocherà, è vero, due gare in trasferta, ma con il morale alle stelle, consapevole della propria forza. Le bastano due pareggi a Busto Arsizio e Trieste per conquistare la sospirata promozione: un traguardo non certo impossibile considerata la graniticità della retroguardia che sinora ha incassato solo otto goal. Stando alla logica dunque per l'Alessandria non c’è più nulla da fare, sono definitivamente tramontate le speranze lungamente cullate in questo campionato che pareva veramente quello buono. I grigi avevano iniziato bene entusiasmando per il loro gioco, per la potenza del quintetto di punta, ma principalmente per il centrocampo veramente insormontabile. Un avvio pieno di promesse che portava la squadra a racimolare ben cinque punti di vantaggio nei confronti della Reggiana. Poi la lunga crisi di gennaio, la sterilità dell’attacco che per diverse domeniche non riusciva più a trovare la via della rete. I terreni pesanti sono stati i principali antagonisti dei grigi: era necessario inserire forze nuove, ma quali? Mancando rincalzi validi Manente è stato costretto ad insistere sempre sugli stessi atleti. L’unico neo che si può addebitare alla dirigenza è quello di non avere messo a disposizione del tecnico almeno due giocatori di « fondo ». Ma si può muovere tale addebito? La campagna acquisti era stata condotta con acume, ma purtroppo gli elementi che avrebbero dovuto dare il cambio ai titolari, sono mancati clamorosamente alla prova. Venendo meno il parco riserve, con le squalifiche, gli incidenti e certi svarioni arbitrali, era ovvio che alla fine l’undici avrebbe ceduto seppure con l’onore delle armi. L’Alessandria infatti, sia nella buona come nella cattiva sorte, non ha mai disarmato; si è battuta con tutto il fiato che ogni giocatore aveva in corpo per assicurarsi la vittoria. Della volontà dimostrata durante questo lunghissimo campionato bisogna darne atto. Pure in questo difficile momento è necessario non lasciarsi trascinare dalla foga. L'accusa che è stata rivolta a Sergio Manente è ingiusto: il tecnico ha commesso degli errori — m a quali sono coloro che non sbagliano? — ma ha saputo mantenere il gioco della squadra ad un livello sempre accettabile. La preparazione atletica è sempre stata curata in ogni dettaglio. Non bisogna poi dimenticare che diversi passi falsi sono da imputarsi esclusivamente allo zampino della dea bendata. Ricordiamo ad esempio la squalifica di Ciceri caduta proprio in occasione del confronto col Lecco, un avversario che quando venne in Alessandria era più che mai intenzionato a tentare l’operazione aggancio. L’assenza del portiere in quella occasione fu determinante: Binelli si lasciò infatti sorprendere da due goal che si potevano evitare. In quella partita, come già era accaduto contro il Padova, la squadra seppe reagire agguantando un pareggio che alla fine del primo tempo pareva utopia sperare. Proprio nel finale, quando la lotta si è fatta più serrata, l’improvviso forfait di Magri l’uomo attorno al quale la squadra aveva ruotato da settembre ad aprile. Il vuoto lasciato dallo stopper si è subito notato nonostante le buona volontà dimostrata da Paparelli prima e da De Luca dopo. Quasi non bastasse ecco l'infortunio a capitan Ciceri: una vera botta a sangue freddo. In questo clima è maturata la partita di Padova decisiva o quasi per la vitto ria finale. Manente con gli uomini contati o quasi, ha fatto scendere in campo la formazione migliore. Che non abbia sbagliato tattica lo conferma l’andamento della partita. I due from bolieri Zandoli e Modonese sono rimasti a bocca asciutta nonostante il loro grande prodigarsi. In un clima arroventato, i grigi si sono battuti con una gagliardia veramente ammirabile. De Luca che contro il Piacenza aveva lasciato alquanto a desiderare è apparso letteralmente trasformato: un vero gladiatore che ha retto l’urto degli avversari con calma, imponendosi per la sua classe. Paparelli e Berta chiamati ad arginare le offensive dei biancoscudati non hanno mai mollato, Berta in particolare è apparso in giornata di vena contrastando colpo su colpo l’avversario. Lo stopper Colombo dimostrando sicurezza è riuscito ad imbavagliare Zandoli impedendogli di giungere nelle vicinanze di Chini. Quest’ultimo dal canto suo ha sfoderato alcuni interventi di grande classe arrendendosi, purtroppo , su un pallonetto che non era affatto imprendibile. All’attacco i soliti pregi e difetti. Sassaroli si è confermato lottatore ad oltranza alla ricerca del goal; Di Pucchio il regista sempre pronto a lanciare il compagno libero. Mantellato, ma ancora più Vanzini non si sono tira ti indietro costruendo numerose azioni, mancando però in fase di conclusione. Purtroppo all’Alessandria è venuto a mancare il « cervello » Lorenzetti. La mezz’ala che più degli altri risente del logorio del torneo, non ha saputo illuminare la prestazione con alcuni pezzi di bravura, che danno fiducia alla squadra e pongono in difficoltà l'avversario. Gettargli addosso la croce della disfatta è però ingiusto considerato quanto ha fatto in precedenza per i compagni. Qualcuno ha detto « che era destino » che finisse così. Effettivamente mai come in questo campionato i ragazzi hanno dato quanto era nelle loro possibilità. La partita di Padova poteva essere decisa da un calcio di rigore, quello che l’arbitro ha concesso per l’atterramento di Mantellato. Sassaroli che sinora non aveva m ai sbagliato dal dischetto si è visto respingere la sfera da Buso che si era mosso in anticipo. Con un portiere « pertica » era necessario un tiro raso terra, ma ora che è accaduto è facile fare i censori. Resta la cruda realtà dei tre punti di svantaggio nei confronti della Reggiana che, quest’anno, pare avere stretto un patto con il diavolo. Cosa dicono i dirigenti dopo la terza e forse decisiva sconfitta del campionato? Non ci sono dichiarazioni ufficiali perchè sarebbero veramente di rammarico, non per quanto accaduto sul rettangolo di gioco, m a al termine dell’accesa partita. I tifosi padovani hanno letteralmente assaltato le auto degli alessandrini danneggiandole. Una scena veramente disgustosa che ha indispettito non poco. Dimentichiamo questa contestazione e veniamo ai . . . fatti. L’ing. Sacco esacerbato per quanto accaduto ha preferito rinviare ogni commento. Il suo braccio destro il rag. Rinaldo Borasio ha invece affermato « La squadra ha lottato allo stremo. La difesa che contro il Piacenza aveva lasciato a desiderare si è battuta veramente bene. I giocatori hanno fatto il loro dovere. Se Sassaroli avesse trasformato il rigore le cose avrebbero p reso un’altra piega, purtroppo Buso, muovendosi in anticipo, ha neutralizzato il tiro. Cosa posso dire? Il pubblico non deve smobilitare: mancano ancora tre giornate alla conclusione e tutto è ancora possibile. Dalla n o stra non abbiamo certo avuto quel pizzico di buonasorte che pure nel calcio ha il suo peso. Sperare sulle disgrazie altrui non è mai bello, ma fin che c’è vita . . . c’è speranza. L’Alessandria pertanto prosegue nella sua strada convinta di avere fatto il suo dovere fino in fondo ». Il campionato finisce il 13 giugno, un giorno che potrebbe portare pure sfortuna a qualcuno. Tale giorno sarà fatidico alla Reggiana o all'Alessandria? L’interrogativo è veramente interessante. Comunque vada a finire questo incandescente sprint, resta la soddisfazione che la squadra ha fatto il proprio dovere sino all’ultimo, battendosi senza risparmio di energie. Per domenica prossima Manente potrà avvalersi con molte probabilità di Ciceri e M agri. Per l’Alessandria la terz'ultima giornata ha un ’importanza notevole: basterebbe un passo falso degli emiliani per rilanciare la squadra, per tornare a sperare. Mentre i grigi ricevono il Verbania, un a pericolante, la Reggiana va a B usto Arsizio dove i tigrotti non possono concedersi troppe distrazioni. La capolista punterà ovviamente sulla divisione dei punti, ma i bustocchi si accontenteranno? La speranza dei mandrogni è che la dea bendata dia una m ano allo loro squadra che sinora non ha mai demeritato. Ancora ""fino domenica campale per i ragazzi di Manente che devono assorbire in fretta la delusione susseguente alla sconfitta immeritata. L’importante è guardare al domani; continuare a lottare perchè così è lo sport. Ricordate quel che accede nel campionato di serie A di alcuni anni orsono? L’Interprete dello scudetto proprio nell’ultima giornata per una papera di Sarti. E’ chiedere troppo alla sorte? Gli sportivi, all’unisono, rispondono no. Non vendiamo anzitempo la pelle del vecchio orso, maltrattato dalla sorte, che vuole con le proprie forze risalire nella serie cadetta. Se ciò non avverrà prepariamoci per il prossimo anno: i dirigenti, ne siam o certi, insisteranno nella strada intrapresa per dare finalmente ai tifosi la grande soddisfazione. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Piemontesi sfortunati air Appiani (0-1) I GRIGI SPRECANO UN RIGORE E IL PADOVA LI PUNISCE AL 75° Nella partita decisiva per la promozione, l'Alessandria si è impegnata al massimo - Dopo il "penalty" fallito da Sassaroli si sono arresi - Due tifosi tentano l'invasione di campo: la folla contro Manente « E' stata una questione di orgoglio — ha detto l'allenatore del Padova Mate — per dimostrare che non siamo una squadretta ». Soltanto ohe con l'orgoglio e lo 0 a 1 conseguente, l'Alessandria vede sfumare praticamente, la possibilità di tornare in serie B. Tre punti di distacco dalla Reggiana sono tanti, troppi visto come cammina la squadra capolista. Rimangono ancora tre turni da giocare. Forse domenica la distanza potrebbe essere accorciata, ma è inutile farsi delle illusioni. Qualora la squadra emiliana concedesse qualcosa a Busto ed i grigi vincessero in casa sul Verbania, le due avversarie si troverebbero più vicine ma la situazione non cambierebbe di molto. E' un vero peccato per l'Alessandria: solo chi è Stato vicino alla squadra per tutto l'anno può capire cosa rappresenta la caduta di Padova, dopo un intero torneo trascorso in vetta alla classifica, con momenti esaltanti, tanto da alimentare fondate speranze di promozione. L'ing. Sacco, Armano, Manente erano ieri profondamente delusi ed amareggiati. E ciò che più ha colpito è stato il fatto che questo brusco scrollone sia venuto proprio in un giorno nel quale i grigi hanno giocato molto bene, dominando a lungo in campo, con una tecnica nettamente superiore. Il vigore agonistico del Padova, spinto agli estremi da un pubblico accanito nei confronti dell'Alessandria, ha finito per avere la meglio e sul risultato, visto che i biancorossi hanno anche fallito alcune occasioni favorevoli con Zandoli, non si può discutere. I grigi hanno da recriminare soltanto sul rigore «sbagliato» all'11' della ripresa da Sassaroli, sbagliato perché il portiere Buso, con un felicissimo intervento è riuscito a deviare in tuffo il pallone. Fallita questa clamorosa occasione. l'Alessandria si è sgonfiata. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Derthona - Monfalcone 0-2 Lecco - Rovereto 0-0 Legnano - Sottomarina 1-0 Piacenza - Triestina 1-1 Reggiana - Venezia 2-1 Seregno - Trento 1-1 Solbiatese - Pro Patria 0-0 Udinese - Treviso 1-0 Verbania - Parma 2-0 CLASSIFICA: Reggiana p 53; Alessandria 50; Padova 47; Venezia 38; Lecco, Solbiatese, Parma, Trento 37 Treviso 35; Seregno, Udinese 34; Legnano 32; Verbania 31; Pro Patria, Piacenza, Derthona 30; Rovereto, Triestina 29; Sottomarina, Monfalcone, 25 Il punto sul campionato Nonostante l'assenza di Galimberti il Verbania l'ha spuntata brillantemente contro il Parma facendo sua l'intera posta in palio compiendo un passo avanti importante verso la salvezza. Capotombolo casalingo del Derthona che ha regalato al Mofalcone due preziosissimi punti che potevano portarla a una posizione tranquilla posizione in classifica.