Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
30-05-1971 - Giornata: 36 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Verbania AS 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 60. rig. Sassaroli G.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Paparelli Ezio, De Luca Sergio, Magri Pier Luigi, Colombo Antonio, Berta Massimo, Mantellato Bruno, Di Pucchio Claudio, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe [78. Proietti Farinelli Vincenzo], Vanzini Franco A disp.:(P) Chini Andrea All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
Verbania: Fellini, Bernocchi, Galimberti, Valmassoi, Bagnoli, Marforio, Butti [51. Gini], Salvadori, Libera, Girelli, Maioni. All.: Barovero. All.: Marchioro Giuseppe

Arbitro: Lazzaroni Giorgio (Milano)
Note
Ammoniti: Paparelli [A], Colombo [A] Angoli: 9-6 Spettatori erano circa 7.000 di cui 4.037 paganti (incasso lordo lire 4.944.200). Giornata di sole, fondo del campo di gioco ottimo. Inizio gara ore 16.00

Commento
GRIGI A DUE PUNTI DALLA REGGIANA TORNANO A SPERARE NELLA PROMOZIONE Continua l’altalena: vince l’Alessandria, pareggia la Reggiana © A due giornate dalla conclusione la promozione è ancora incerta CAMPIONATO ANCORA DA GIOCARE A DUE GIORNATE DALLA CONCLUSIONE, nonostante la sconfitta - bella di Padova. I grigi, seppure con la bava alla bocca e il morale in ribasso, grazie ad un calcio di rigore sono riusciti ad avere la meglio su un generoso e nobile Verbania, mentre la Reggiana è stata bloccata a Busto Arsizio dalla Pro Patria. Sono ancora in palio quattro punti e domenica prossima Alessandria e Reggiana si giocano le loro ultime ’’chance”, la prima a Venezia e la seconda a Trieste. Mentre i lagunari viaggiano in tutta tranquillità, senza alcuna ambizione, la Triestina Il calendario dei muletti è terribile: emiliani in casa e poi i piemontesi in trasferta. Sia i grigi che i granata hanno due grosse gatte da pelare e domenica sera la classifica potrebbe avere nuovi volti. Se la Reggiana supera l’ostacolo, ha ormai il campionato in tasca, se invece pareggia o perde e l’Alessandria vince, l’operazione spareggio prende maggiore consistenza date per scontate le vittorie di entrambe le squadre negli incontri casalinghi con la Triestina e il Monfalcone. Il 13 giugno pertanto potrebbe riservare grosse sorprese per i tifosi dei due undici che stanno portando a termine un campionato veramente emozionante. Dato che non siamo maghi non possiamo andare oltre nei pronostici. A nostro favore c’è il famoso ricorso per la partita con i patavini, sul quale però, onestamente, puntiamo solo pochi soldi. Se la Lega ribaltasse il risultato, allora il gioco sarebbe fatto, ma sarebbe troppo bello. Meglio dunque non pensarci e continuare il discorso mantenendolo sul piano della realtà. La sconfitta di Padova ha inciso profondamente sui giocatori e lo si è visto durante l’arco della partita. Un undici volenteroso, ma deconcentrato, che faticava più del previsto per tenere nelle mani le file della gara. C’erano, è vero, i rientri di Ciceri e Magri, ma sulla bilancia non va dimenticato che Lorenzetti è sceso in campo febbricitante. Il giocatore p u r con sei linee di febbre aveva espresso all’allenatore Manente e ai dirigenti la ferma volontà di disputare i 90’ per contribuire, con i compagni, al rilancio. E’ stata come abbiamo detto, una partita difficile, scabrosa, che si è incanalata sin dai primi minuti sul binario dello zero a zero. Il centrocampo era aleatorio: Di Pucchio non indovinava un passaggio, tutto gli andava storto. Il regista denunciava una condizione atletica paurosa per cui gli avversari non faticavano molto a tenere la zona centrale del campo, avvantaggiati dalla non perfetta forma di Berta. All’attacco Sassaroli, quasi immobile, non riusciva una sola volta a svincolarsi dalla guardia del diretto avversario. Il centravanti perdeva ogni contrasto tanto che il pubblico si spazientiva, e non a torto. Sulle ali il gioco fatto di fitti fraseggi, ma di rare conclusioni, non faceva altro che mettere in evidenza i difensori del Verbania che si battevano come leoni per dimostrare che un punto se lo sapevano pure guadagnare. Solo la difesa, rinforzata dagli innesti di Ciceri e Magri, si batteva senza troppi fronzoli per evitare sorprese. Magri, nonostante la lunga assenza dai campi di gioco, si trovava subito a suo agio. La scelta della posizione gli viene spontanea per cui difficilmente è colto in contropiede. Dal canto loro Paparelli e De Luca approfittando della posizione arretrata degli uomini affidati alla loro custodia, scendevano sovente sulle fasce laterali alla ricerca dell’uomo libero, ma inutilmente. Commovente l'incontro di Colombo che, oltre a tenere d’occhio il centravanti avversario, non disdegnava di inserirsi nelle azioni offensive anche per reggere il centro campo che faceva veramente acqua. Per quarantacinque minuti l’Alessandria bussava lungamente, ma inutilmente alla porta di Fellini. Qualche buon spunto, ma le conclusioni erano alquanto deboli, tanto da non riuscire quasi mai a mettere in soggezione gli ospiti che, con molta calma, badavano a non lasciarsi trafiggere nella speranza di riuscire a passare su qualche azione di contropiede. Undici atleti con molta voglia di segnare, ma senza lo sprint, la concentrazione indispensabile per riuscire a tanto. Si concludeva così il primo tempo in un clima teso mentre da Busto Arsizio si apprendeva che la Reggiana era ancora bloccata sullo zero a zero. Nell’intervallo il vice presidente Borasio, in assenza dell’ing. Sacco, scendeva negli spogliatoi per tentare di dare una... spinta al morale dei ragazzi. La ripresa seppure iniziata in tono minore poneva in evidenza una maggiore concentrazione da parte di Di Pucchio e Berta. Il centrocampo sino a quel momento il punto dolente della squadra, acquistava maggior sicurezza e tutto il complesso ne risentiva favorevolmente. Si giungeva così al fatidico quarto d ’ora quando Lorenzetti, in piena area, finiva lungo disteso. Lazzaroni indicava il dischetto del rigore mentre lo stadio si ammutoliva di colpo. L’ombra del rigore sbagliato a Padova tornava ad aleggiare sinistro al Moccagatta. Sbagliare il penalty significava, forse, dare un addio alle ultime speranze. Sino a quel momento la squadra aveva di sputato una delle sue peggiori partite ed ora aveva la grande possibilità. Dalla panchina Manente indicava come tiratore scelto Sassaroli. E’ stato a questo punto che il pubblico, compatto, è esploso in un fragoroso applauso di incoraggiamento per lo sfortunato centravanti chiamato ancora una volta a decidere le sorti dell’Alessandria. Gianni assestava la sfera poi con una finta sulla sinistra spiazzava Fellini insaccando sulla destra. Un boato si levava dagli spalti: finalmente la dea bendata era stata magnanime. Sull'1 a 0 tutto diveniva più semplice giocatori, come toccati da una bacchetta magica, si gettavano nella lotta con rinnovato ardore e pure Sassaroli riusciva a polarizzare l’attenzione benevola degli sportivi. Mantellato faceva il diavolo a quattro sulla destra e la porta di Fellini correva questa volta seri pericoli. Non mancavano, è vero, le situazioni difficili, ma la difesa questa volta si districava con autorità sotto la perfetta regia di Magri e Colombo. Lo stopper trovava il modo di andare ad impensierire pure il portiere avversario. Gli ultimi minuti erano veramente al cardiopalma poi giungeva il fischio finale che veniva accolto come una vera liberazione. Dalla tribuna si passava agli spogliatoi per conoscere l’esito della partita di Busto Arsizio che, come abbiamo detto, si era conclusa con il punteggio di uno a uno. L’Alessandria, superato questo ostacolo, si accinge ad affrontare l’ultima e più impegnativa trasferta del campionato. Per continuare a sperare, nell'attesa di conoscere il risultato di Trieste, è indispensabile fare propria l’intera posta. Un pareggio, al punto in cui siamo non serve. La speranza dei grigi è riposta unicamente in uno spareggio e per agguantare un tale obiettivo, sono indispensabili gli ultimi quattro punti in palio. Nel corso della settimana Manente proseguirà nel non facile compito di ricostruzione del morale dei ragazzi che dovrebbero avere ormai assorbito la botta della sconfitta in terra veneta. Ai giocatori si chiede un ultimo grande sforzo per tenere accesa la fiammella: un passo falso della Reggiana non si può escludere considerato che la Triestina giocherà il tutto per tutto per evitare la retrocessione. Il pronostico parla ovviamente a favore della capolista, ma sovente la classe non basta quando ci si trova di fronte ad un undici che getta nella lotta tutta la carica agonistica che possiede. I rosso alabardati si trovano in questa situazione: vincere per continuare a sperare o rinunciare definitivamente alla lotta. L’Alessandria dal canto suo, pur giocando contro i lagunari che veleggiano in una posizione tranquillissima, non deve farsi eccessive illusioni. I due punti deve guadagnarseli sopperendo alla stanchezza di qualche atleta con tutta la carica e la classe che i giocatori posseggono. Solo così si potrà verificare il grande miracolo, perchè tale sarà, se domenica sera i grigi si troveranno nuovamente in compagnia degli emiliani, come già accadde alla fine del girone di andata. Allora furono i mandrogni a farsi raggiungere, domani potrebbero essere i granata che nonostante i due punti di vantaggio non possono dirsi certamente tranquilli. Non ci resta che attendere il responso dai due campi per esultare o per rinviare il discorso della promozione al prossimo campionato. Facciamo gli scongiuri per quest’ultima eventualità e gridiamo Forza Grigi (Il Piccolo - Il Gattopardo) UN RIGORE, 1-0 AL VERBANIA, RIMETTE IN CORSA I GRIGI La squadra di Manente ha deluso, ma il febbricitante Lorenzetti apre la strada della vittoria: il penalty realizzato da Sassaroli - Difficile situazione dei ragazzi di Pedroli I grigi hanno rosicchiato un punto alla Reggiana e possono ancora sperare per la promozione. Ci sono due punti fra la capolista e l'Alessandria. Domenica prossima la squadra di Manente sarà in trasferta contro il Venezia il quale, benché nelle posizioni alte della classifica, non ha più nulla di concreto da dire, mentre gli emiliani andranno a Trieste davanti ad una squadra che, in caso di sconfitta, precipiterà in serie D. Una situazione che almeno sulla carta può riservare ancora sorprese dopo la disfatta di Padova. L'Alessandria ha sconfitto il Verbania per 1 a 0. Non è stato un incontro esaltante, anzi il contrario. Se si dovesse prevedere il futuro dell'Alessandria in base alla prestazione di ieri, l'oracolo non sarebbe certamente a favore dei grigi. Sassaroli e compagni, visto il gioco che hanno praticato, non potevano che vincere in una maniera sola: con un rigore. E' così è stato. Un penalty concesso dall'arbitro Lazzaroni al 14' del secondo tempo. Nessun dubbio sul fallo che lo ha provocato. Lorenzetti, spirito maligno dell'attacco alessandrino si è proiettato in avanti con la consueta foga. Giunto in area con la palla al piede, pronto a calciare, il numero 10 grigio è stato messo a terra senza troppi complimenti da Salvadori e Galimberti. Poche proteste da parte del Verbania e pallone sul dischetto degli undici metri. C'era una certa attesa per vedere chi Manente avrebbe incaricato del tiro. Sugli spalti si gridava anche il nome di Ciceri, il portiere. L'allenatore ha indicato Sassaroli. E ha fatto bene, perché l'episodio di domenica scorsa quando il centravanti ha fallito in una identica situazione, non può fare testo. Il ripiego su un altro calciatore avrebbe anche potuto dare l'avvio ad un blocco psicologico negli alessandrini. Invece Sassaroli ha tirato assai bene, ingannando con una tinta Fellini che si è buttato a destra, mentre la sfera si infilava alla sua sinistra. Prima del rigore la pari la si era trascinata su un binario morto. Nulla da rilevare, non un'azione degna di essere chiamata tale. Nello scadimento generale si è salvata in parte la difesa grigia. Sicuro il rientrante libero Magri, bene il solito Colombo e Paparelli che si è sovente spinto anche in avanti. Gli altri sono apparsi frastornati, forse hanno disputato la peggior partita del campionato. Berta e De Luca poco incisivi. Di Pucchio irriconoscibile, sfocato ed impreciso. Vanzini e Mantellato hanno fatto una gran confusione commettendo un numero incredibile di errori. Sassaroli è stato soltanto volenteroso ma ha fatto rimpiangere il centravanti lucido e opportunista che è stato in altre occasioni. E dire che l'Alessandria si presentava per la prima volta da parecchio tempo con la formazione-tipo. Dopo il gol si è visto qualcosa di più. un maggior movimento. Lorenzetti al 78' è uscito (la mezzala ha giocato con la febbre dall'inizio, facendo più del possibile) e l'ingresso in sua vece di Proietti ha galvanizzato un pochino l'attacco grigio, ma era troppo tardi per ottenere un giudizio diverso. Manente ha addotto due scusanti per questo comportamento dei suoi uomini: il primo vero caldo e la reazione alla debacle psicologica di domenica scorsa. Ha dichiarato che contro il Venezia si vedrà un'altra Alessandria. Del Verbania non c'è molto da dire. I ragazzi di Pedroli si sono impegnati a fondo per difendere almeno lo 0 a 0. Li ha battuti un rigore. E' un complesso un po' anonimo, manca cioè dell'individualità capace di risolvere una partita. Ora il Verbania si trova con l'acqua alla gola in classifica. Un altro passo falso e la lotta per non retrocedere potrebbe risolversi male. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Alessandria - Verbania 1-0 Monfalcone - Lecco 1-1 Parma - Solblatese 0-1 Piacenza - Legnano 0-0 Pro Patria - Reggiana 1-1 Sottomarina - Rovereto 0-1 Trento - Padova 1-0 Treviso - Seregno 2-0 Udinese - Derthona 1-1 Venezia - Triestina 1-0 CLASSIFICA: Reggiana p. 54; Alessandria 52; Padova 47; Venezia 40; Solbiatese, Trento 39; Lecco 38; Parma, Treviso, 37; Udinese 35; Seregno 34; Legnano 33; Rovereto, Pro Patria, Piacenza, Verbania, Derthona 31: Triestina 29; Monfalcone 26; Sottomarina 25 Marcatori: 19 reti: Zandoli (Padova); 16 reti: Rancati (Parma) e Bellinazzi (Venezia); 15 reti: Modonese (Padova); 13 reti: Ferrari (Seregno), Goffi (Lecco) e Fava (Parma); 12 reti: Sassaroli (Alessandria), Zanolla (Monfalcone); 11 reti: Fregonese (Triestina) e Sperotto (Udinese); 10 reti: Rizzi (Sottomarina), Bianchi (Venezia) Il punto sul campionato Partita certamente non esaltante tra Pro Patria e Reggiana, con un risultato di parità che in sostanza era quanto desiderato da entrambe le contendenti. Il Derthona ha trovato un punto prezioso sulla strada della lotta che conduceva alla salvezza sul campo di Udine.