Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
05-01-1974 - Giornata: 16 - Vercelli - Leonida Robbiano


Pro Vercelli US - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 67. Dalle Vedove G.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi [67. Vanzini Franco], Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Mazzia Bruno All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Pro Vercelli: Castellazzi, Valdinoci, Jussich [77. Bonni], Balocco, Ripamonti, Rossetti, Rossi, Maioni, Pereni, Tonelli. A disp.: Calligaris, Bonanomi. All.: Sassi Luciano

Arbitro: Lops Domenico (Torino)
Note
Ammoniti: Rossi [A], Pereni [P], Di Brino [A] Spettatori: diecimila di cui 9160 paganti per un incasso di oltre venti milioni di lire Angoli: 5-6 Cielo coperto, terreno, morbido; Inizio gara ore 14.30

Commento
I GRIGI, REGISTA DOLSO, POLVERIZZANO CON DALLE VEDOVE L'INGENUA PRO VERCELLI Brava Alessandria. Dopo tante polemiche più o meno giustificate, il vecchio Orso grigio indossa i panni del plantigrado e azzanna, senza troppi complimenti, chi si avvicina con l’intendimento di giocargli brutti scherzi. II "domatore”, mister Ballacci, può finalmente respirare a pieni polmoni, guardare al domani e chiamare a raccolta i tifosi. Era dalla partita disputata lo scorso anno a Savona che non vedevamo tanti tifosi al seguito della squadra. Per la trasferta di Vercelli la mobilitazione è stata generale. Un solo pullman ma quante autovetture? Centinaia e centinaia, tanto che sulla strada del ritorno la ’’stretta'’ di Casale li ha obbligati ad una coda di circa tre chilometri, con il risultato che per compiere il tragitto verso casa sono occorse circa due ore. Non è tutto: sugli affollati spalti del Robbiano molte bandiere e, quel che più conta, un tifo d’inferno pure quando le squadre erano sullo zero a zero. Il grido ’’forza grigi" si è levato più volte, deciso, quasi si giocasse al Moccagatta. Poi, quando Dalle Vedove ha incornato di precisione il pallone della vittoria, lo stadio è letteralmente esploso mentre i cugini ammutolivano. L’Alessandria ha "matato’ il leone vercellese con autorità, con la sicurezza che si conviene ad una compagine che non teme la forza dell’avversario. E’ finita 1-0, ma il risultato più giusto resta il 2-0 se l’arbitro Lops — perfetta la sua direzione — non si fosse lasciato trarre in inganno dal segnalinee che ha sbandierato il fuorigioco di Baisi, fuorigioco che non esisteva. La partita rende però Giustizia all’Alessandria che ha dominato dall'alto di una preparazione atletica perfetta, da veloci schemi di gioco che hanno messo in difficoltà la retroguardia vercellese operante con ben due "liberi” davanti a Castellazzi. Dopo la gara di Mantova è giunta puntuale la conferma che i supporterà si attendevano. Ballacci che alla vigilia aveva pronosticato un pareggio, si trova con un punto in più del previsto, punto che gli tornerà assai utile nell'immediato futuro. La tabella di marcia dei grigi prevede 27 punti al giro di boa: ora ne mancano quattro con tre gare da disputare (Monza, Lecco, Triestina). Il gioco sembra fatto, ma occorre restare con gli occhi bene aperti per evitare errori che potrebbero pesare al momento in cui si tireranno le somme finali. Con il successo in trasferta (il terzo della stagione) i mandrogni hanno migliorato la media inglese che torna a —1, una media di promozione considerato che in passato solo la Reggiana è arrivata alla B con la Pro Vercelli ha ribadito che le aspirazioni degli alessandrini non sono affatto campate in aria, Ballacci è riuscito attraverso un paziente lavoro, a formare un blocco omogeneo, sfruttando al massimo le capacità realizzative dell’intero complesso. Diceva il mister a fine partita: « Ha segnato Dalle Vedove, ma il gol poteva realizzarlo pure un difensore. Nel calcio non interessa chi li mette a segno, l’importante è fare centro. Quando si opera con poche punte la vigilanza e sempre strettissima, a volte asfissiante. L'Alessandria ha macinato azioni su azioni e alla fine ha avuto ragione ». Il ragionamento non fa una grinza se l’undici gira a ruota libera, se lo sostiene il fondo atletico. Difficile dire quali sono stati gli uomini migliori in quanto tutti hanno cooperato al successo, da Pozzani a Vanzini entrato in sostituzione di Manueli. Quando l’elogio è collegiale significa che lo spettacolo era veramente da vedersi. Il merito dei grigi è ancora più valido se si pensa che la vigilia era stata più movimentata del previsto. Sino all’ultimo la presenza di Reja era in forse a seguito della ben nota questione del doping. Il giocatore venerdì era partito per Firenze accompagnato dal segretario Ciceri, dal prof. Mazza e dall'avv. Bordi, per essere giudicato dalla "Disciplinare”. La buonafede del mediano avrebbe trovato d'accordo i giudici? Il prof. Mazza, da quanto ha riferito l’avv. Boidi, è stato un difensore veramente valido in quanto, avvalendosi della ben nota esperienza acquisita in tanti anni di lavoro, ha dimostrato che Reja facendo uso del ’’Narisol” non aveva affatto violato le rigide norme antidoping. Solo sabato mattina si è conosciuto il responso dell'avv. Frezza presidente del tribunale calcistico: assoluzione della Società e di Reja. Ballacci che nella tema di una sanzione aveva varato una formazione di "emergenza” si è trovato con l’uomo in più quanto mai indispensabile per meglio sfruttare le doti offensive di Dalle Vedove. Al Robbiano è scesa in campo la squadra che aveva dominato e vinto con il Mantova. La Pro Vercelli in vista del derby ha rivoluzionato il proprio schieramento con 1 intendimento di ingarbugliare le carte: a prendersi la responsabilità di bloccare Baisi è Jussich alle cui spalle opera come secondo libero Balocco. Valdinoci ha invece in consegna Manueli, mentre Rossi ha l'imperativo di guardare a vista Dolso. Il cervello ’’pensante” dei bianchi, il sempre pericoloso Sollier, poi Pereni su Dalle Vedove. Sull’opposto fronte Maldera vigila su Tonelli: il vercellese da lungo tempo assente dai campi di gioco per infortunio, cerca con i grigi il grande rilancio. Sulla fascia centrale Rossetti opera su Volpato. Conseguentemente Di Brino può scorazzare in appoggio al centrocampo e alle punte, imitato da Ripamonti. L’impostazione tattica dei bianchi si dimostra subito alquanto approssimativa in quanto Pereni non ha il passo delle giornate migliori. La carta vincente dei grigi resta però Dolso a cui Rossi concede larga libertà di manovra. L’alessandrino ha così via libera sia nell'interdizione che nell’impostazione La forza degli ospiti la si riscontra nei quattro centrocampisti che costituiscono una vera cerniera oltre la quale è quasi impossibile filtrare. La Pro tiene a fatica il passo dell’avversario che dilaga e nello spazio di sette minuti fallisce con Baisi due buone occasioni per portarsi in vantaggio. La prima è veramente clamorosa: palla filtrante di Di Brino, dalla sinistra, per il centravanti che manca la facile conclusione. Il dominio del campo è incontrastato e l'unica remora riguarda la tenuta degli alessandrini che giocano sul velluto macinando azioni su azioni senza alcuna flessione. Dolso ha sempre il bastone del comando in mano mentre Di Brino scorazza per il rettangolo con decisione permettendosi il lusso di ’’saltare” due avversari per volta. Il pubblico vercellese ha occhi solo per Marcello che si muove con l’agilità di un furetto, trasformandosi in mastino quando c’è da contrastare l’avversario. Dalle Vedove compie lunghe sgroppate in avanti mentre Baisi e Manueli sono su ogni palla pronti a cercare lo spiraglio per andare in gol. Sul centrocampo Reja fa il viso duro con Solier mentre Volpato pare votato al moto perpetuo non concedendosi un solo attimo di tregua. Dalla retroguardia avanza pure Colombo che deve badare a Maioni e le incursioni creano un immediato sbilanciamento anche se Di Brino è pronto a coprire il vuoto. Capitan Barbiero e Maldera si battono con decisione per evitare pericolose infiltrazioni. La Pro Vercelli dopo avere subito per oltre mezz’ora la pressione degli ospiti si scuote nel finale ma le palle gol rimangono un desiderio. I primi 45’ si concludono sullo 0-0 anche se i grigi avrebbero meritato qualcosa in più. Dello stesso avviso è Pippo Marchioro giunto da Como per ’’dare un’occhiata” alla vecchia squadra. L’ex allenatore ha parole di elogio per i vecchi c per i nuovi. « Una bella Alessandria. Ogni uomo è al suo posto. E’ più forte dello scorso anno anche se in avanti per andare in gol deve sudare. I ragazzi di Dino hanno i numeri per spuntarla. Se resiste al forcing dei locali la vittoria non gli sfugge di mano ». Il pronostico si avvera nella ripresa. Cala il ritmo forsennato della prima frazione, ma ogni tanto il gioco si accende. Si attendeva la risposta dei bianchi ed invece sono sempre i grigi a battere la grancassa certi che prima o poi Castellazzi abbasserà bandiera. Pozzani invece non corre eccessivi rischi neppure su punizione in quanto la barriera si incarica di allontanare il pericolo. Batti e ribatti l’Alessandria trova finalmente il corridoio buono per andare in gol. Al 22’ si snoda una triangolazione Dolso - Reja. Baisi con allungo del centravanti ancora per Reja. Il centrocampista è in leggero ritardo, ma riesce ugualmente a toccare la sfera che un difensore devia in calcio d’angolo. Dalla bandierina batte corto Manueli su Volpato — 1 uomo dell’ultimo passaggio — che calibra il traversone nell’area vercellese. Dalle retrovie irrompe Dalle Vedove che, tutto solo incorna mandando il pallone verso il palo opposto sorprendendo nettamente il portiere che accenna l’intervento. Sugli spalti i fans grigi esultano. « Non potevo sbagliare il gol, dice Dalle Vedove negli spogliatoi. « Il passaggio di Volpato era al millimetro, né troppo lungo né troppo corto ». Come ha visto la Pro Vercelli? « I bianchi si sono resi pericolosi solo nella fase finale dei due tempi. Penso che la vittoria sia stata ampiamente meritata ». Sulla legittimità del successo si pronuncia pure Baisi al quale l’arbitro ha annullato il gol del raddoppio per presunto fuori gioco. « Quando Dolso ha allungato il pallone avevo un avversario davanti Non c’era il fuori gioco e mi sono meravigliato del fischio del direttore di gara. La rete era regolarissima ». Più che all’arbitro la responsabilità dell’annullamento va al guardialinee che ha alzato la bandierina abbassandola precipitosamente in quanto deve essersi accorto di essere stato più precipitoso del previsto. Nel finale alcuni brividi per interventi precipitosi di Colombo e Barbiero e un bellissimo salvataggio di Maldera che ha tolto a Tonelli un pericoloso pallone. Duelli accesi tra Di Brino e Sollier con intervento di Lops che ha ammonito l’alessandrino, ma nulla di grave. Poi con 120 secondi supplementari l’arbitro ha chiuso le ostilità tra il grande tripudio degli alessandrini. Dopo il gol del vantaggio alessandrino Ballacci ha sostituito Manueli con Vanzini. Il motivo? Lo spiega il mister. « Vammi è un giocatore che si allena scrupolosamente, che non pianta grane. Attendeva il tuo turno pazientemente anche se tecnicamente non è inferiore agli altri compagni. Meritava un premio per cui quando ho notato che Manueli accusava i primi sintomi dell'affaticamento non ho esitato a schierarlo e Franco ha fatto il proprio dovere con molta concentrazione. Il giocatore sa che in futuro la squadra avrà bisogno dei suoi servigi e forse è questo il motivo per cui non si arrende per essere sempre pronto a prendere il posto in squadra ». Domandiamo ancora al mister il vantaggio derivatogli dall’avere disposto di Reja. « Semplice, risponde, con Reja a centrocampo Dalle Vedove può sganciarsi con maggiore facilità ». Soddisfatto della partita? « Come non potrei esserlo. La Pro Vercelli è una squadra che si batte molto gagliardamente. Il campo era particolarmente difficile, ma nonostante ciò i ragazzi hanno fornito una esibizione veramente notevole ». Nello spogliatoio alessandrino si notano unica mente sorrisi. Maldera protagonista di una grande partita strizza 1 occhio soddisfatto come lo è Dolso il protagonista del derby con i bianchi. Arrigo è oltremodo felice: dal suo cappello ha estratto pezzi di bravura; ha lottato senza concedere tregua all’avversario. Vestito il saio dell'umiltà ha corso come un esordiente alla conquista del posto in squadra. C’è stata qualche pausa per la platea, ma Dolso lo si conosce. Che dire infine di Volpato che resta l'uomo dell'ultimo passaggio? Un vero filippide che non si arrende e che non sente la fatica visto che quando è necessario calibrare il passaggio per il compagno ha riflessi ultrapronti. Bene anche Baisi se non altro per il grande impegno che profonde e note positive per Manueli anche se dimentica sempre, dopo aver superato due avversari, di appoggiare la sfera sul compagno libero. Per finire un bravo a Paleto Gandini il timoniere del pullman grigio. Alla vigilia era convinto che i grigi non avrebbero perduto. « Se proprio va male lo zero a zero è assicurato ». Barbiero e compagni lo hanno accontentato sino in fondo. Per concludere uno sguardo alla classifica. Il Venezia impegnato a Tortona ha commesso un grosso errore di superbia. In vantaggio di una rete (messa a segno dall’ex alessandrino Bianchi) ha tirato i remi in barca retrocedendo De Cecco che era stato il motore di ogni azione. I leoncelli con la forza della disperazione si sono gettati all’arrembaggio e nel forcing finale hanno agguantato il pareggio. I neroverdi sono apparsi piuttosto spenti. Il centrocampo era inesistente e solo la maggior classe e il poco peso dell’avversario ha permesso a Volpi di tornarsene a casa con un punto. L’Alessandria torna pertanto in vetta affiancando i lagunari. Dietro la coppia di fuggitivi è rimasto solo il Lecco che è riuscito a spuntarla sul Seregno. E' caduta l’Udinese che dopo un brillante inseguimento si è lasciata superare da un Vigevano che quando incontra le grandi si trasforma. I grigi attendono per il prossimo turno il Monza di David che ha letteralmente surclassato la Gavinovese con un eloquente cinque a zero. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Tifosi seduti sul muro di cinta, altri appollaiati addirittura sui pali del riflettori: cartelli che sembravano dichiarazioni di innamorati (Sempre con te, Pro'), urla e mortaretti; quasi ventun milioni d'Incasso, che è il più alto mai registrato al Robblano »: l'atmosfera, tipica di ogni derby (serie A o serie C, Che differenza fa, in fondo?), era quella di una grande festa collettiva, alla quale erano Invitati tutti. Reco, ci voleva la vittoria, e la festa sarebbe stata completa: e Invece l'Alessandria — più calma, più riflessiva e soprattutto più esperta — ha messo In ginocchio la vecchia Pro Vercelli, prima lavorandola ai fianchi e poi dandolo il colpo da k.o. Ballacci ha detto: « Ho preparato la squadra come se dovesse affrontare una specie di Marcialonga: perché il nostro campionato assomiglia ad una gara di fondo, la spunta chi ha più resistenza. Manchiamo di un goleador, se l'avessimo saremmo all'altezza di una buona squadra di B. Facciamo azioni su azioni, pensando che prima o poi il gol dovrà arrivare: magari al ventesimo tentativo, ma non Importa ». Oggi si è fatto aspettare fino al 22' della ripresa: corner di Manueli, palla a Volpato, cross, testa di Dalle Vedove e gol, con Castellazzi che non poteva far altro che guardare tristemente il pallone in fondo alla rete. Qualcuno, tra ! vercellesi, parlava di vittoria rubata: ma il tifo, si sa, spesso fa vedere cose che non ci sono. Ad esempio, quando a otto minuti dalla fine l'arbitro ha negato a Baisi il gol del due a zero, secondo i tifosi vercellesi non c'erano dubbi, era giusto che la rete fosse annullata per fuorigioco: invece l'ex granata era in posizione regolare, quando è partito il cross di Dolso c'era un difensore davanti a lui. Quindi, a ben guardare, dovrebbe essere proprio l'Alessandria a lamentarsi. Ma non si ha voglia di farlo, quando si vince, e perdi più in trasferta: ora la squadra grigia è sola in testa alla classifica e spera che domani il Derthona le faccia il grosso favore di battere il Venezia. Ma a parte qualche Insulto scontato (drogati, drogatila), è stato un derby quasi esemplare, con pochi calci e molto calcio vero: l'unico neo forse era l'arbitro, che fischiava troppo e a volte a sproposito (se voleva far vedere che c'era anche lui, in campo, indubbiamente c'è riuscito in pieno). Si giocava a Vercelli, ma pareva che si giocasse Invece ad Alessandria, perché i grigi hanno preso subito l'iniziativa, con grande autorità: Dolso (forse il migliore in senso assoluto, per continuità) macinava chilometri da un'area all'altra, senza mai dare l'impressione di essere stanco; Volpato e Dalle Vedove si conoscono a memoria, e lo dimostravano, mentre dall'altra parte Sollier e Pereni correvano molto, ma ciascuno per conto suo. Mancava fra i grigi l'uomo capace di tirare a rete da tutte le posizioni, l'uomo in grado di concretizzare una superiorità cosi evidente. Però il centrocampo era dell'Alessandria, e nel calcio — è storia vecchia — chi vince la battaglia in quella zona con novanta probabilità su cento vince anche la partita. Un primo tempo a senso unico, insomma: un tiro di Dalle Vedove al 10' bloccato da Castellazzi che ha preceduto l'intervento di Baisi, ancora un tentativo di Dalle Vedove al 14', un pericoloso tiro-cross di Manueli sei minuti dopo. La Pro » non stava a guardare, perché correva e si affannava: ma i centrocampisti dell'Alessandria erano troppo liberi, e impostavano una azione dopo l'altra, quasi indisturbati. Il primo vero tiro in porta della « Pro » è arrivato al 43', quando Pereni ha costretto Pozzani ad un bell'intervento. Nella ripresa, dopo il gol di Dalle Vedove, l'Alessandria — che aveva già speso parecchio, e non voleva gettar via inutilmente altre energie — si è messa a fare « melina »: passaggi all'indietro, triangolazioni fatte soltanto con lo scopo di perdere tempo. Ormai il risultato era acquisito, i grigi prendevano fiato, ormai tranquilli. E allora la Pro» si è gettata all'arrembaggio, ha subito un altro gol (annullato) ma ha insistito ancora, ha continuato ad attaccare a testa bassa fino al fischio di chiusura. Ma l'Alessandria ha subito soltanto quattro gol, finora; ha la difesa più solida di tutti e tre i gironi: contro dei marpioni del genere, i bianchi hanno fatto la figura del toro contro il torero. A volte il calcio può essere « logico persino in un derby. (La Stampa) Risultati: Clodiasott. Padova 3-1 Derthona - Venezia 1-1 Lecce - Seregno 1-0 Mantova - Belluno 3-0 Monza - Gavinovese 5-0 Savona - Bolzano 1-0 Solbiatese Legnano 0-1 Triestina - Trento 2-2 Vigevano - Udinese 1-0 CLASSIFICA: Venezia, Alessandria p.23 Lecco 22; Udinese, Monza 19; P. Vercelli, Trento, Mantova, Belluno 18; Bolzano, Vigevano 16; Solbiatese 15; Seregno, Clodiasott. 14; Legnano, Padova, Gavinovese 13; Savona 10 Derthona 9 Triestina 9 Marcatori: 11 reti: Zanolla (Mantova); 7 reti: Ballarin (Belluno), Ulivieri (Gavinovese) e Mongitore (Trento); 6 reti: Rossetti e Sollier (Pro Vercelli), Panucci (Savona), Bellinazzi (Venezia); 5 reti: Inferrerà (Belluno), Sanseverino (Monza), Canzi (Seregno), Modonese (Venezia) Il punto sul campionato Il Derthona ha reagito con orgoglio al gol messo a segno da Bianchi del Venezia: merito dei locali che non hanno sofferto la soggezione dei primi della classe. Scivolone della Gavinovese a Monza, infilata per cinque volte, gli ospiti sono subito apparsi frastornati dal ritmo imposto alla partita dai monzesi non riuscendo a tenere serrati i propri ranghi. Il Vigevano ha vinto contro l'Udinese una gara che sembrava avviata al nulla di fatto con soddisfazione di ambo le squadre. Su un terreno pesantissimo, al limite della praticabilità, Spezia e Piacenza hanno chiuso sul punteggio di parità, con un gol per parte.