Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
13-01-1974 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Monza AC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 31. Dalle Vedove G.[A], 67. Baisi S.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi [71. Vanzini Franco], Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Mazzia Bruno All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Monza: Anzolin, Leban, Fontana, Maiani, Reali, Grossetti, Beretti [67. Sala], Bolognesi, Perego, Bonatti, Sanseverino. A disp.: Colombo, Biffi. All.: David Mario

Arbitro: Schena Francesco Paolo (Foggia)
Note
Spettatori: 7000 circa di cui 4933 paganti per un incasso di 10 milioni 236 mila lire. Angoli: 9-6 Inizio gara ore 14.30

Commento
DAVID NON BLOCCA DOLSO E IL MONZA FA ACQUA La superlativa prestazione di Arrigo confonde gli avversari ® Vanno a segno Dalle Vedove e Baisi @ Il rullo compressore grigio all' esame del Lecco di Berfia @ Elogi per l'undici di Ballacci che domina la scena del campionato Ogni dubbio é caduto ed ora si può salire sul pullman per Lecco tranquilli: la frase l’abbiam o ascoltata uscendo dal « Moccagatta ». La partita era Finita da una ventina di minuti e la soddisfazione si leggeva sul volto degli infreddoliti spettatori. Quando è apparso Dolso, gli applausi si sono sprecati e Arrigo, ciondolante, se ne é andato felice a braccetto della consorte. Il pubblico ha ritrovato la squadra e nessuno, diciamo nessuno, si azzarda a pensare che potrebbe essere un fuoco di paglia. Il vecchio orso grigio sta convincendo anche il più refrattario degli sportivi. Con la marcia che h a ingranato andrà certamente lontano. Fermo il Venezia (i lagunari al momento della sospensione della partita stavano pareggiando con il Mantova) alle spalle dei grigi non è rimasto che il Lecco di B erta. I lariani vincendo a Trento hanno guadagnato un punto in media inglese e si trovano a — 1 come Alessandria e Venezia. Per il big match della prossima domenica, la tifoseria locale è mobilitata; il club 'Alò grigi” sta organizzando il maggior numero possibile di pullman. Sul lago i fans vogliono essere numerosi per assistere a quella che potrebbe essere una partita molto importante ai fini della lotta per il primato. Il pareggio, oggi, sarebbe sottoscritto ad occhi chiusi da Ballacci e giocatori, ma domenica le cose potrebbero assumere una piega diversa ed allora... Reduci dal successo contro la Pro Vercelli — prontamente riabilitatasi a Belluno — l’undici mandrogno ha subito fornito la controprova delle proprie capacità a spese del Monza, antagonista tutt’altro che disprezzabile. I brianzoli dopo avere tartassato la Gavinovese con un eloquente 5-0, giocavano al Moccagatta un incontro quasi vitale per le fortune future. Mario David, ex giocatore e allenatore dei grigi, attualmente tecnico dei biancorossi ci teneva a fare bella figura nella vecchia sede. Polemica a parte l’ex milanista sapeva che per continuare a sperare l’obiettivo minimo doveva essere il pareggio. Il Monza si è pertanto presentato al Moccagatta ben deciso a difendere le proprie chances. Ballacci conscio dell’importanza della partita con un’altra nobile decaduta del calcio non ha battuto ciglio confermando la form azione vittoriosa nel derby. « Siam o come un libro aperto, aveva detto il tecnico, per cui giocheremo con il modulo consueto. Se i ragazzi gireranno non avrò problemi ». I giocatori hanno ’’girato ” ed il Monza si è trovato con ben due palloni nel sacco. La vittoria dei grigi è stata chiara e inequivocabile; potremmo aggiungere che non è mai stata posta in discussione. Sin dai primi minuti di gioco si è capito che il "rullo compressore” girava a pieno regime e che per fermarlo sarebbe occorso una squadra di serie A. I lombardi ce l’hanno m essa proprio tutta, m a contro gli indiavolati mandrogni occorreva ben altro. I centrocampisti l'hanno fatta — come solitamente accade negli ultimi tempi — da padrone inaridendo le fonti del gioco biancorosso. La difesa si è infine incaricata di setacciare le manovre offensive per cui Pippo Pozzani ha svolto un lavoro di ordinaria amministrazione o quasi. Con Dalle Vedove nello tempo e Baisi nella ripresa è stato saldato il conto aperto all’inizio delle ostilità ottimamente dirette dall’arbitro Schiena di Foggia che sembra portare fortuna ai grigi. Era a Trento quando Mazzia, tredicesimo di lusso azzeccò la palla buona su intelligente lancio di Dolso. Le lodi a fine contesa, come abbiamo detto all’inizio, si sono sprecate, sia nello spogliatoio grigio che in quello biancorosso. L’uomo che ha dato una svolta alla tenzone è stato ancora una volta Arrigo Dolso, il tanto discusso centrocampista. La maturità ha modificato profondamente i’ex laziale sul quale, in passato, furono scritte parole di elogio e di... fuoco. Al quarto anno di permanenza in grigio Arrigo sta disputando il migliore campionato della sua non breve carriera. Domenica è stato veramente grande tanto che lo stesso David, a fine partita, ha riconosciuto che « può tranquillamente giocare in almeno dieci squadre di serie A ». Un dirigente monzese gli h a fatto eco aggiungendo « a dove lo trovi un centrocampista di quella classe? E' un mostro ». Maiani che lo aveva in custodia, ha visto i sorci verdi e per bloccarlo è ricorso ad ogni mezzo, comprese le mani. L’alessandrino su quel campo scivoloso e mozzagambe era a suo agio, per nulla preoccupato della fatica che andava accumulando. Indossato il saio dell'umiltà ha lavorato con la stessa concentrazione dei compagni sempre pronti ad assecondarlo. Così la nostra mezza punta ha percorso il rettangolo in lungo e in largo, pronto ad interrompere la trama offensiva dei monzesi o a ricuperare subito in avanscoperta per cercare il passaggio decisivo. Una girandola di azioni che hanno finito per disorientare non solo il diretto controllore, ma l’intera compagine ospite. Contro il Monza ha giocato la migliore partita del campionato e, se in tribuna fossero sta ti presenti osservatori della massima divisione, il suo nome non solo sarebbe stato annotato, ma diligentemente sottolineato in rosso. L’arma segreta dei grigi si chiama Dolso, ma un plauso va ai compagni che sputano l’anima pur di raggiungere il risultato pieno. Se Dolso è stato il jolly, Volpato non gli è stato da meno sacrificandosi nell’oscuro lavoro di raccordo che alla lunga si fa sentire. Il bergamasco dopo avere fallito in apertura una facile occasione, ha mantenuto un ritmo impressionante non denunciando alcuna flessione. A fargli da sponda il solido Reja che pure nelle giornate normali sa tenere validamente il proprio ruolo, bloccare l’avversario e creare le premesse per il completamento delle azioni più filtranti e pericolose. Reja ha finito con il neutralizzare completamente Sala che partiva da posizione arretrata cercando di aggirare l’ostacolo. A completare il quadrilatero di ferro, Dalle Vedove che dopo avere stentato ad entrare nel clima della contesa è andato crescendo alla distanza evidenziando le doti m esse in m o stra nei periodi di maggiore fulgore della serie cadetta. Dalle Vedove si è trasformato in match winner: come a Vercelli, con un preciso inserimento ha sbloccato il risultato creando le premesse per la vittoria finale. Sarebbe stato un gravissimo errore quello di cederlo all'Avellino: fortunatamente il giocatore e Ballacci hanno posto rimedio ad un piano che sarebbe stato deleterio per le fortune grige. La cerniera di centro campo è veramente determinante nel movimento della compagine alessandrina. E’ da questi uomini che scaturiscono le azioni migliori; è da questi uomini che sgorga il gioco dei mandrogni. Continuamente sostenuti da Dolso e compagni. Baisi e Manueli vengono a trovarsi in una posizione dì vantaggio. Trovano spazio per le scorribande e la spalla indispensabile per perfezionare la girandola che porta in gol. Baisi ormai lo si conosce: non è il centravanti che fa gol a ripetizione, ma a segno giunge con molta frequenza e, se non riesce, crea le premesse per il compagno. Il continuo movimento determina un perenne stato di agitazione negli avversari già sottoposti ad un continuo lavoro al corpo. Certo, se potesse con tare su un Manueli più altruistico, il discorso si semplificherebbe di molto. Il ragazzo alterna spunti di rilievo a insistenze nel dribling davvero inspiegabili. Pare che il pallone resti incollato al piede per cui dopo avere superato due avversari ci prova con il terzo e, se necessario il quarto. Mister Ballacci si sta facendo in quattro per plasmarlo convenientemente visto che la stoffa c’è. Quest'ultima però deve essere legata a doppio filo con una più chiara visione del gioco e, maggiore altruismo dato che il calcio si gioca in undici, non bisogna mai dimenticarlo, anzi chiamato a dare il cambio a Manueli ha svolto più che altro una funzione di rottura e di sostegno alla difesa. Pippo Pozzani ha festeggiato domenica il compleanno: il 28.mo traguardo non poteva essere migliore. Sono cinque domeniche che non becca un gol e sinora si è chinato solo tre volte. In quindici partite (le altre due sono sta te giocate da Croci) la media è di quelle che meritano tanto di cappello. Per il modesto Pippo un campionato che promette grandi soddisfazioni, un campionato del rilancio. Anche per Maldera le note sono più che positive: doveva badare a Sanseverino che dopo la tripletta con la Gavinovese pareva essersi trasformato in un piccolo satanasso. Attilio gli ha immediatamente messo la museruola e il brianzolo ha tentato in mille m odi di scavalcarlo. Tutto inutile perchè Maldera lo ha francobollato senza un solo attimo di tregua. Sul versante opposto Di Brino liberato dalla marcatura ha giostrato, come fece nel derby, a tutto campo inserendosi in avanti con molta determinazione. Senza pecche Colombo e Barbiero: stopper e libero form ano un a coppia veramente insuperabile. L'armonia è perfetta e dato che l’esperienza non difetta, raggirarli non è impresa che si concluda positivamente con facilità. Concludendo un’Alessandria da vedere e da rivedere con il suo p rofeta Dino Ballacci. Siam o solo al giro di boa, d’accordo, ma trattando si di ’’senatori” decisi a non lasciarsi sfuggire l’occasione del rilancio, c’è da giurare che non molleranno facilmente. Veniamo brevemente alle due reti, veramente da manuale e che hanno scatenato l’entusiasmo dei settemila spettatori presenti al Moccagatta (paganti 4933 per un incasso superiore ai dieci milioni di lire) nonostante la giornata consigliasse di starsene tra le quattro mura casalinghe invece che su un campo sportivo. Primo gol al 31’. Inizia l’azione Baisi che dalla destra cerca e trova Dolso che avanza tra una selva di avversari poi scocca il passaggio calibratissimo che sembra essere destinato a finire tra le braccia di Anzolin. Dalle retrovie irrompe Dalle Vedove che in spaccata volante beffa tutti la sciando di stucco l’ex portiere juventino che stava portando si sul palo d estro per raccogliere la sfera. Raddoppio al 67’, autore Baisi. E’ Reja che dopo essere avanzato sulla linea laterale serve il compagno che stringe verso rete poi, da una trentina di metri scocca la gran bordata. Il proiettile angolatissimo scavalca Anzolin, entra in rete e si ferma a mezz’altezza tra la rete e il sostegno di quest’ultima. Una staffilata di tale potenza non si vede tutte le domeniche. Riepilogando: un primo tempo giocato all’insegna della migliore tecnica; una ripresa meno effervescente e più ragionata se non altro per non dannarsi troppo l’anima quando l’avversario è groggy. Nello spogliatoio alessandrino la soddisfazione è generale. Incontriamo il p residente Paolo Sacco che finalmente può sorridere e confidarci che « questa è veramente squadra da serie B ». Il giovane dirigente pensa alla partita di Lecco, è euforico, ma puntuale giunge Ballacci a gettare acqua sul fuoco C è tempo per pensare all’undici di Brighenti, per il momento meglio godersi il trionfo più che meritato. Quando Paolo invita Reja ad esprimere un giudizio sulla squadra e sul futuro , Edoardo preferisce non rispondere. La scaramanzia è sempre di casa nell’ambiente della pelota. Il mister non può fare altro che elogiare i ragazzi: che deve aggiungere? «L’Alessandria ha dominato e vinto. Cosa posso dire di più? N on costruiamo castelli in aria, aggiunge Ballacci, in quanto la strada è lunga ed ora siam o ancora in salita. Se stiamo concentrati e se la fortuna ci assiste allora... ». Il mister riceve complimenti dovunque si volti. Passiamo nello spogliatoio accanto dove c’è mister Mario David. Il tecnico è disteso, non accampa scuse e, lo dice chiaramente. « La mia squadra ha giocato come doveva, ma sfortunatamente ha incontrato un avversario irresistibile. L'avevo visto a Vercelli e pur con le riserve dei caso speravo di tornarmene a casa con un punto. Potrei aggiungere che l’Alessandria ha azzeccato i tiri gol, ma sarebbe ingiusto. L’Alessandria si è dimostrata complesso ferrato ha fatto gioco. Poi ha la fortuna di possedere un Dolso che tiene banco da solo. Il merito va pure ai compagni, atleti che alle scene calcistiche non sono nuovi, ma che giocano con umiltà nell’interesse del gioco collettivo. Cosa posso aggiungere? ». Le parole dell’ex sono sincere e pronunciandole non intendeva neppure trovare una giustificazione alla sconfitta. L’orso ha innestato la quinta e procede con il vento in poppa. Una cosa è certa: gli uomini per acciuffare la serie B ci sono. Il trittico delle partite ’terribili” si concluderà domenica con la trasferta di Lecco. Superare senza intoppi gli ostacoli di Mantova e Vercelli occorre concentrarsi per saltare l’ultimo ostacolo. Il Lecco reduce dalla vittoria sul Trento attende a piè fermo i mandrogni decisi a sbancare per prese n tarsi al giro di boa con un leggero vantaggio sulle dirette antagoniste. Il prossimo sarà veramente un incontro da primato sotto ogni profilo. Ballacci che si era recato due domeniche orsono ad osservare l’undici lombardo è in possesso degli elementi per adottare le contromisure del caso. L’Alessandria attuale deve unicamente cercare di costringere l’avversario ad accettare il proprio gioco. Non le mancano mezzi per respingere gli assalti e di passare alla controffensiva. Tornare imbattuti da Lecco significa gettare le premesse per un ritorno all’insegna del bel gioco e della certezza di tagliare il traguardo vittoriosi. Salvo gli imprevisti dell’ultima ora — e Ballacci fa subito i debiti scongiuri — i grigi dovrebbero schierarsi nella form azione delle ultime domeniche che è poi quella ’’monstre ”, quella che fa veramente sognare gli sportivi ad occhi aperti. (Il Piccolo - Il Gattopardo) CON DOLSO SUPERMAN I GRIGI FIACCANO UN MONZA CHE VALE Due a zero al Moccagatta - L'ala sinistra, infaticabile regista, suggerisce le azioni migliori. Stoccatori Dalle Vedove e Baisi Alessandria strepitosa con un Dolso «superman». La squadra di Ballacci ha superato il Monza (due a zero) con una prestazione ad alto livello, forse la più convincente dall'inizio di campionato. Una gara che ha sbalordito gli stessi avversari. David, ex allenatore dei grigi, e ora trainer dell'equipe lombarda, ha affermato: «L'Alessandria è una grossa squadra di serie B. Sapevo che era forte e in stato di grazia. Non la credevo però così completa, solida, redditizia. Quanto a Dolso, ritengo che la sua classe lo ponga al primo posto nella graduatoria dei giocatori del nostro torneo». Questi elogi non sono esagerati. L'Alessandria ha letteralmente demolito una delle più quotate avversarie del girone. Il complesso brianzolo ha del nomi che non lasciano dubbi sul loro valore: da Anzolin a Bonatti a Perego. Il gioco è veloce e deciso, 1 contropiede fulminei, la difesa robusta e oculata. Le cinque reti alla Gavinovese, otto giorni fa, lo dimostrano. Nonostante questo i grigi hanno dominato l'incontro a piacimento e impartito una lezione di stile rara da vedere nei campi della C. Formidabile soprattutto la continuità dell'azione. Maldera, Di Brino e Colombo, sono stati i giganti dell'area alessandrina, i due terzini, inoltre, autori di decisi inserimenti offensivi. Reja e Volpato hanno svolto 11 compito di propulsori dell'offensiva, elaborando decine di trame per le punte Manueli e Baisi. In particolare Dolso è apparso regista impeccabile, trascinatore del gioco dei grigi, geniale inventore di lanci per Volpato, Baisi e Dalle Vedove. Il Monza, per merito esclusivo di Bonatti ha avuto qualche spunto felice nella ripresa, ma la sua manovra non è mai andata oltre la fase di impostazione. Troppo difficile da superare il filtro dei padroni di casa, imbattibili nell'anticipo e nel preciso controllo della palla. A fine gara, Ballacci, appariva raggiante per la nuova prova dei grigi: «Superare il Monza — ha commentato — non è impresa da trascurare. Confesso che temevo i brianzoli, la loro spigliatezza e il loro agonismo. Averli bloccati in tempo e poi costretti a subire la nostra iniziativa, è motivo di viva soddisfazione». L'allenatore degli alessandrini, ha appreso che la sua squadra, per la sospensione della partita di Venezia, è ora sola al comando. «Forse è giunto il momento di restarci fino alla conclusione. La condizione atletica dei miei giocatori è eccellente, non vedo per ora nubi sul nostro cammino». La cronaca: l'Alessandria si avventa sugli ospiti che al primo e al secondo minuto sono in corner. Volpato e Dolso sono già in cattedra con una serie di scambi e infiltrazioni pericolose. Volpato manca una facile occasione (3'), poi Baisi (9') sfiora il bersaglio con una violenta deviazione di testa. Al 17' ancora in azione 1 grigi: duetto Volpato Manuell e rovesciata oltre la traversa di Dalle Vedove. Al 18' riappare Dolso: la stangata dell'ala sinistra è bloccata In volo da Anzolin. C'è una timida risposta monzese (tiro alto di Leban al 21') poi arriva il primo gol dei piemontesi. E' il 31'. Manovra Baisi-Dolso e servizio preciso per Dalle Vedove. L'interno in spaccata, devia in angolo e beffa Anzolin lanciato in tuffo verso il palo opposto. Il finale del primo tempo è una sequenza di pezzi di bravura di Dolso in coppia con Di Brino. Ripresa con azioni di disturbo del Monza. Al 56' Bonatti libera Bolognesi: il portiere Pozzani si salva in corner. Al 59' tenta 11 pareggio anche Perego, ma Pozzani neutralizza ancora. Sono le ultime sfuriate brianzole. Al 67' l'Alessandria raddoppia. A metà campo Reja appoggia su Baisi libero. Il centravanti da venticinque metri sferra un tiro poderoso che si infila in rete mentre Anzolin annaspa nell'inutile speranza di deviare. Il Monza, non crolla, anche se la sconfitta è inevitabile. Per poco, anzi, i grigi non aumentano il bottino con altre pregevoli trame Dolso-Baisi. (La Stampa - Ed. Sport - Eros Mognon) Risultati: Alessandria - Monza 2 0 Belluno - P. Vercelli 0-0 Bolzano - Triestina 0-0 Gavinovese - Savona 1-0 Legnano - Vigevano rinv. Padova - Derthona 2-1 Seregno - Solbiatese rinv. Trento - Lecco 0-1 Udinese - Clodiasott. 4-2 Venezia - Mantova (sosp.) CLASSIFICA: Alessandria p.25; Lecco 24; Venezia* 23; Udinese 21; P. Vercelli, Monza, Belluno 19; Trento, Mantova* 18; Bolzano 17; Vigevano* 16; Padova, Solbiatese, Gavinovese 15; Seregno, Clodiasott. 14; Legnano* 13; Savona, Triestina 10; Derthona 9 *una gara in meno Marcatori: 11 reti: Zanolla (Mantova); 8 reti: Ulivieri (Gavinovese); 7 reti: Ballarin (Belluno) e Mongitore (Trento); 6 reti: Rossetti (Pro Vercelli), Panucci (Savona), Bellinazzi (Venezia). Il punto sul campionato La classifica del girone A è stata sfalsata dalle condizioni atmosferiche; tre incontri a causa della fitta nebbia dovranno essere recuperati: Venezia - Mantova, Legnano - Vigevano sono state sospese mentre Seregno-Solbiatese è stata rinviata. La Pro Vercelli, sul campo del Belluno, si è difesa conservando la porta inviolata , pareggio che ha accontentato i piemontesi ma anche i gialloblù dopo le tre sconfitte consecutive. Il Lecco è uscito vincitore dal campo del Trento con il minimo scarto peraltro facilitato da una squadra apparsa piuttosto impacciata e priva di lucidità. Il Derthona è stato beffato allo scadere del match con un rigore apparso eccessivo: è stata una beffa perchè gli ospiti, sul campo del Padova, avevano dominato per larghi tratti.