Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
20-01-1974 - Giornata: 18 - Lecco - Mario Rigamnonti


Lecco Calcio - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi [70. Vanzini Franco], Volpato Angelo, Di Prospero Sergio, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Unere Giuseppe All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
LECCO CALCIO: Casiraghi, Ratti, Sanrti, Berta, Sacchi, Motta, Jaconi, Bosani, Chimenti [84. Foglia], Gamba, Zandegù. A disp.: Galbiati, De Nadai. All.: Brighenti Sergio

Arbitro: Falasca Antonio (Chieti)
Note
Ammonito Reja [A] Spettatori 8.000 circa di cui 6783 paganti 1.500 abbonati per un incasso di 15.200.000 lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
I GRIGI IMBATTUTI A LECCO PRONTI A SPICCARE IL VOLO? Il centrocampo alessandrino ha dominato l’avversario © L’assenza di Baisi determinante per le conclusioni a rete © Discreta prova del centravanti Di Prospero # Dalle Vedove colpisce la traversa © il migliore dei locali l’ ex grigio Massimo Berta © La capolista affronta domenica (alle ore 14,30) la Triestina L’esame era impegnativo: il Lecco di Brighenti non è compagine da prendere sottogamba. Dopo la "scottatura” con l’Udinese ha riordinato le proprie file incollandosi alle prime della classe Venezia e Alessandria. Una squadra che subisce poche reti e che riesce sempre a trovare il golletto pure nei confronti più delicati quale era quello di Trento. L’Alessandria reduce dal trittico Mantova, Pro Vercelli, Monza era attesa alla prova con apprensione in particolare dopo che alcuni profeti di sventura avevano preconizzato che non era tutto oro quel che luccicava. La verità è uscita cristallina dal Rigamonti al termine di una contesa disputata in una giornata più primaverile che invernale. L’Alessandria pur con le riserve del caso dovute all’assenza del suo goleador Baisi è uscita indenne e, se c e un allenatore che ha da recriminare è senza ombra di dubbio Ballacci. Il tecnico che alla vigilia non aveva esitato a dichiarare che "un pareggio mi starebbe bene” dopo il fischio di Falasca non era per nulla soddisfatto. Aveva più di un motivo per non esserlo anche se il pareggio gli tom a quanto mai utile considerato che i lariani sono scesi in media inglese a -2. L’Alessandria con un centrocampo che potremmo definire a prova di bomba non solo è riuscita ad intimorire i padroni di casa, ma per lungo tempo ne ha disposto a suo piacimento. Con avanti più decisi pure il Rigamonti sarebbe capitolato sotto i colpi d'ariete del vecchio Orso che mai come in questo campionato dimostra di fare veramente sul serio. Strappato un prezioso punto in trasferta, gli alessandrini sono nuovamente solitari in vetta alla classifica, qualunque sia l’esito del ricupero odierno tra Venezia e Mantova. I lagunari apparsi in chiara difficoltà a Tortona, salvati la scorsa domenica da una nebbia provvidenziale, sono caduti clamorosamente a Vigevano. Il risultato di 3-0 parla chiaro; i neroverdi accusano lo sforzo compiuto per mantenere il passo delle grandi. L’unica compagine che prosegue il cammino con maggiore regolarità resta pertanto l’Alessandria che, dopo le incertezze iniziali, ha ingranato la marcia giusta. Mentre le avversarie - ad eccezione del Lecco - annaspano faticosamente, i grigi racimolano in trasferta punti utilissimi. Per il prossimo impegno con la Triestina il mister potrà contare su Baisi e, conseguentemente, puntare al successo pieno indispensabile per concludere positivamente la marcia ascendente. Abbiamo parlato della insoddisfazione del mister a conclusione del match tra Lecco e Alessandria. Cerchiamo di scoprirne i motivi alla luce dei novanta minuti di gara disputati sotto lo sguardo di circa ottomila spettatori, di cui 1500 giunti dalla città della paglia, con tanto di bandieroni e ben decisi a non restare confusi tra il pubblico locale. Note sono le vicissitudini della vigilia. Baisi chiudendo la porta del garage si produce un profondo taglio ad uno stinco che costringe il prof. Mazza a praticargli tre punti di sutura. Si spera nel ricupero, ma il medico sociale, molto giustamente, consiglia prudenza: farlo scendere in campo potrebbe compromettere l’impiego per il prossimo turno. Ballacci davanti alla prospettiva preferisce non rischiare. Senza indugio gioca la carta Di Prospero pur sapendo che il giovane centravanti non ha ancora la personalità e il piglio per entrare nella mentalità calcistica dei compagni. Il ragazzo smania dalla voglia di giocare e, davanti a tanto attaccamento ai colori sociali cadono le ultime riserve. Potrebbe tentare la staffetta con Rossi, ma le cose nuove non lo entusiasmano troppo, tanto è vero che quando si tratta di scegliere gli uomini della panchina si orienta verso Vanzini e Unere. Sugli altri orsacchiotti non esistono incertezze anche se Dolso ha accusato durante la settimana una contrattura muscolare. Il Lecco dal canto suo rinuncia a Marchi, un’ala insidiosa che in passato ha dimostrato quanto vale. Non resta che azzeccare le marcature e, a questo proposito, Brighenti, allenatore dei lariani, dimostra molto acume. La mossa migliore è senza dubbio quella di bloccare Manueli che dovrebbe essere la punta più insidiosa o quanto meno la valida spalla del centravanti. Il mister lombardo sa benissimo che il centrocampo alessandrino è valido e in grado di sminuzzare il gioco di qualsiasi avversario, per cui togliendogli le frecce che tiene al proprio arco il pareggio è quanto meno assicurato. Resta l’arma del contropiede p e r infilzare gli ospiti nel caso commettessero l’imperdonabile errore di avanzare in massa scoprendo le spalle. Il ragionamento alla resa dei conti è perfetto: l’unico inconveniente è che il Lecco gioca in casa e, se rinuncia all’offensiva perde una grossa occasione. Il piano di Brighenti si realizza puntualmente per quanto concerne le punte mandrogne. Santi prende immediatamente in custodia Manueli costringendolo a manovrare sul filo della linea laterale. L’alessandrino parte discretamente, m a sin dalle prime battute è evidente che difficilmente riuscirà a scrollarsi di dosso il terzino che lo segue come u n ’ombra, che 10 anticipa con una certa qual frequenza annullandolo completamente sui palloni alti. Manueli accusa il colpo; gira alla larga; si intestardisce nel dribbling stretto, ma non c’è proprio nulla da fare. Il risultato è sin troppo evidente: Di Prospero viene a trovarsi in una zona costantemente vigilata da due, tre avversari. Le maglie del Lecco si stringono ogni qualvolta l’Alessandria imbastisce l’offensiva ed i tiri a rete possono essere contati sulle dita di una sola mano. Ballacci ne prende atto e non cerca giustificazione: « Il calcio, dice, è bello perchè si segnano i gol che sono poi quelli che contano. Difendersi è cosa saggia, ma quando capita l’occasione di andare a rete non bisogna lasciarsela sfuggire ». Il centrocampo mandrogno, come logica vuole, sale subito in cattedra e Volpato, Reja, Dalle Vedove, Dolso tengono bordone tanto più che il Lecco è piuttosto timoroso tanto è vero che ogni qualvolta la palla finisce agli ospiti arretra nella propria m età campo per meglio controllare i temi offensivi. Quel, lo degli alessandrini è un dominio sterile, d ’accordo, ma conferma la saldezza di un reparto che controlla la palla, la difende ed imposta azioni su azioni. Reja si dà un gran da fare, come è nel suo carattere e Gamba deve faticare per stargli alle calcarne; Volpato è in continuo movimento alla ricerca del collegamento e del passaggio smarcante. Dolso pur non essendo il brillante solista della scorsa domenica sa il fatto suo e, nonostante le assidue cure di Motta domina sia in fase di impostazione che di interdizione. Insiste cocciutamente sulla palla, cosa che non faceva in passato, smarcandosi prontamente al centro per ricevere il passaggio di ritorno. Resta Dalle Vedove la cui prestazione è accettabile, ma che commette Terrore di giocare in posizione troppo avanzata per fiancheggiare i compagni d ’attacco, m a che- nel contempo annulla l’elemento sorpresa evidenziato nelle ultime gare. Mantenendosi in linea con Manueli e Di Prospero è costantemente sotto il controllo di Bosani che lo tiene sotto tiro a differenza di Berta che attende Volpato in zona. L’ex alessandrino non ha smentito la fama di settepolmoni: ha corso molto e dal suo piede sono scaturite le incursioni più pericolose. Berta ha operato in funzione di regista del settore difensivo senza trascurare la puntata a rete, quando gli ex compagni gli concedevano eccessiva confidenza. Veniamo alla difesa che, ancora una volta è riuscita ad evitare danni al bravo Pozzani che aumenta il proprio primato di altri 90 minuti. Maldera posto su Zandegù si è subito trovato in difficoltà. La mancina lariana agile e scattante gli ha creato nello spazio di pochi minuti più dì un guaio per cui Ballacci, molto intelligentemente, ha subito variato ponendo alle calcagna di Zandegù un altro "peperino” non meno deciso: Di Brino. Marcello che è ormai uno specialista in questi delicati compiti sì è messo d’impegno e per l’estrema lecchese il compito si è fatto subito arduo. Peccato che alcune interpretazioni di Falasca abbiano danneggiato oltremisura il terzino. Maldera liberato dal gravoso compito ha riacquistato immediata fiducia nei propri mezzi. Operando Jaconi in posizione arretrata il numero 3 mandrogno è venuto a trovarsi in una posizione alquanto vantaggiosa. In più di una occasione è avanzato indisturbato sul settore destro; un vero peccato che i compagni non lo abbiano assecondato con traversoni tanto più che la difesa di casa era sovente sbilanciata sull’opposto settore. Per Colombo sceso in campo con l'handicap di un noioso raffreddore diremo che ha svolto il compito con la consueta diligenza. Chimenti, che è un centravanti che possiede doti notevoli, ha gettato la spugna tanto è vero che Brighenti ha preferito giocare, nella ripresa, la carta di Foglia. Anche quest'ultimo ha trovato sulla strada uno stopper che non gli ha lasciato spazio anche se il ’’quattordicesimo" possiede uno scatto non indifferente. Alle spalle attento e puntiglioso come sempre capitan Barbiero il quale ha fatto buona guardia. Ottima l’esibizione di Pippo Pozzani che in apertura ha salvato la rete con una pronta uscita su Gamba che aveva approfittato di una indecisione di Reja per cercare la conclusione. Il pubblico locale che urlava ’’gol” è stato costretto ad effettuare una precipitosa m arcia all’indietro. La partita non ha offerto molte emozioni ed il taccuino lo conferma. Il Lecco al quale spettava il compito di tenere banco, ha preferito non arrischiare eccessivamente. Era rimasto “bruciato” con l’Udinese per cui non ha voluto ripetere l’errore. Brighenti ha impostato la squadra secondo i sacri canoni del contropiede: squadra raccolta nella propria metà campo e improvvisi sganciamenti con palle in profondità. L’unico neo dei lariani era quello di non avere in squadra né Marchi né Foglia. Quest’ultimo è subentrato nella ripresa in sostituzione di Chimenti scatenando le reazioni di quest’ultimo che, a dire il vero, non era mai riuscito a sganciarsi d a Colombo. Sull’opposto fronte la solita Alessandria del 4-4-2 sorniona ad oltranza ma, sempre vigile ad impedire la manovra avversaria. La interdizione è stata perfetta tanto più se si considera che lo specchio della porta mandrogna è stato centrato in rarissime occasioni. E’ vero che i lariani, nella ripresa hanno scoccato due tiri pericolosi, ma solo uno è uscito ad una ventina di centimetri dal palo destro della rete di Pozzani. L’Alessandria ha conquistato il punto preventivato senza eccessiva fatica tenuto conto che i padroni di casa possiedono una rosa di giocatori di indiscusso valore. Ballacci non ha nascosto che i grigi avrebbero potuto tornarsene a casa con l’intero bottino, ma il verificarsi dell'evento re sta legato al potenziale offensivo che non è dei più consistenti. Venuto meno l’impiego di Baisi è mancato l’uomo che sapesse difendere la palla pure al limite dell’area di rigore dei lariani. Sulla considerazione sopra esposta l’accordo, crediamo, sia generale. L’Alessandria d ’altro n d e non possiede molte soluzioni di ricambio per cui deve proseguire sfruttando al massimo gli elementi di cui dispone. L’unica variante possibile è l’impiego di Rossi di cui si continua a parlare in termini più che elogiativi. Il ragazzo del Sant’Angelo Lodigiano ha grinta e cattiveria sufficiente per affrontare l’esame sempre difficile del campo. Ballacci sinora non ha voluto arrischiare partendo dal presupposto che è sempre pericoloso sostituire ingranaggi quando i risultati giungono puntuali. Nel finale del girone di andata i grigi hanno affrontato un lotto di squadre che va per la maggiore, incominciando con il Mantova e, passando per Vercelli e Monza sono giunti al confronto con il Lecco conclusosi a reti inviolate. Un bilancio più che positivo tenuto conto che le antagoniste nel frattempo non hanno certo entusiasmato. L'unica ad insistere è stata l’Udinese che, dopo lo scivolone con il Vigevano - vero gatto nero per le grandi o presunte tali - si è rimesso prontamente in carreggiata liquidando il Clodiasottomarina e pareggiando a Mantova. I bianconeri restano con il Lecco la compagine che impegnerà maggiormente i grigi che rimangono, come alla vigilia i grandi favoriti del girone A. Sfumata la possibilità di anticipare la gara con la Triestina a sabato prossimo, si giocherà il giorno successivo. L’anticipo sarà proposto, con molte probabilità, per la seconda giornata di ritorno quando al Moccagatta giungerà il Padova. L’ultima del girone di andata ha in programma partite di notevole interesse per la capolista. Il diretto avversario, cioè il Lecco va a fare visita alla Gavinovese reduce dal prezioso pareggio nel derby con i cugini tortonesi; il Venezia dovrebbe avere vita facile (ma sarà proprio così?) con la Solbiatese. In viaggio saranno pure il Monza (Belluno) e il Mantova che si reca a visitare il terreno di un Legnano in netta ripresa come ha confermato Al recente pareggio al Robbiano di Vercelli. Concludiamo con alcune note statistiche: al Rigamonti di Lecco hanno assistito alla contesa clou della giornata otto mila spettatori di cui seimilacinquecento paganti per un incasso che è risultato superiore ai quindici milioni. Ancora una volta l'Alessandria è riuscita a richiamare il pubblico delle grandi occasioni. Ad una giornata dal giro di boa i grigi hanno la difesa più rocciosa delle tre categorie nazionali (4 sole re ti subite), seguita dal Lecco con sette. L 'attacco più prolifico resta quel 10 dell’Udinese di Manente con ventitré gol all’attivo, seguito da Belluno. I campi inviolati sono quelli di Alessandria, Venezia, Monza, Belluno, Vigevano e Clodiasottomarina. L’Alessandria concluderà il girone con dieci partite casalinghe contro le nove in trasferta : punteggio conquistato sinora al Moccagatta 16 punti e fuori dalle mura amiche dieci. Il bilancio è proprio di una squadra che ha nel cestello delle ambizioni, la tanto sospirata serie B (Il Piccolo - Il Gattopardo) GRIGI OBIETTIVO RAGGIUNTO: 0-0 Ballacci ha affrontato con prudenza la trasferta di Lecco. Traversa di Dalle Vedove ma le maggiori occasioni sono dei blucelesti Ad una giornata dal giro di boa, l'Alessandria è definitivamente sola in testa alla classifica. Definitivamente, dopo uno scambio alterno di posizioni, per esserle riuscita a conquistare un punto (0 a 0) sul difficile campo del Lecco e grazie soprattutto al passo falso del Venezia a Vigevano. Per i grigi il diciottesimo incontro del girone di andata poteva riservare molte spiacevoli sorprese. Ogni rischio, invece, in una incantevole giornata che anticipa la primavera, si. è dissolto aprendo alla squadra di Ballacci una prima concreta speranza di promozione. Il punto di vantaggio offre infatti ora una discreta garanzia sul Lecco che dovrà superare nel girone di ritorno l'ostacolo della trasferta di Alessandria; mentre, il Venezia, attualmente tre punti indietro, dovrà vedersela mercoledì con il Mantova, in un match che per i veneti non sarà certamente una passeggiata. L'incontro odierno, che ha permesso alla società lombarda di realizzare l'incasso record (15 milioni 113 mila per 6783 spettatori paganti), offriva forse a Ballacci l'illusione di una Alessandria vittoriosa, con tre punti di vantaggio in testa alla classifica: una tentazione che l'allenatore ha prontamente cacciato, anche dalla mente del giocatori, con un «vade retro» che non ammetteva repliche. La trasferta al Rigamonti, contro una delle difese più forti del campionato, doveva essere assolutamente impostata sulla difensiva, per combattere gli avversari con la loto stessa arma. E i blu celesti infatti esaltano le proprie qualità difensive proprio contro le squadre più ingenue che dimostrano di non conoscerle, o apprezzarle, approfittando poi della prima occasione per infilare la stoccata vincente. Ballacci oltretutto oggi non poteva contare sullo infortunato Baisi, sostituito al centro dell'attacco da Di Prospero. Ha così barricato l'area di Pozzani organizzando più saldamente anche il centrocampo: il reparto più solido dei grigi. Il risultato gli ha dato ragione, e gli ha datò ragione anche Brighenti, l'allenatore dei lombardi, che al termine dell'incontro ha elogiato II gioco degli avversari. E' mancato forse ai grigi un opportunista capace di sfruttare le occasioni migliori: un palo nell'arco del 90 minuti, ma da una formazione priva del suo numero uno, Baisi, con un Dolso non più freschissimo e un Manueli decisamente in ombra, non si poteva sperare di più. Il Lecco dal canto suo era privo delle due ali Foglia e Marchi, il 'primo utilizzato soltanto in -parte nella ripresa, il secondo rimasto in tribuna. Mentre il centrocampo poteva farsi forte dell'ex alessandrino Berta, instancabile nel lavoro di spola e nelle puntate a rete concessagli da Volpato. Per la cronaca i grigi hanno colpito una traversa su punizione da trenta metri di Dalle Vedove, al 15' del primo tempo, ma le migliori occasioni sono toccate al Lecco, che ha sprecato almeno un paio di palle gol. All'8' Berta crossa al centro dell'area, Reja tocca involontariamente palla a Gamba e Pozzani salva sui piedi della mezz'ala. Al 12' DI Prospero, particolarmente attivo, compie una bella rovesciata su suggerimento di Dolso, ma Casiraghi non si fa sorprendere. A quattro minuti dal termine Chimenti, dalla bandierina, appoggia a Berta: i centrocampista smista a Bosoni che in perfetta posizione di tiro, all'altezza del disco del rigore, «liscia» clamorosamente la sfera. Nella ripresa al 6’ un cross teso di Manueli carambola, senza esito, in una selva di gambe. Al 70' Foglia, subentrato a Chimenti, allunga la palla a Gamba: il n. 10, lanciato a rete, ma ostacolato da Barbero, si scompone e tira sulle gradinate. Una staffilata e un rasoterra, la prima al 74' di Iaconi, la seconda al 76' di Santi, sfiorano i pali della porta piemontese. All’ 83' Reja è ammonito per proteste, ed a 7 minuti dal termine il Lecco non sfrutta l'ultima occasione, con Zandegù che batte sulla barriera una punizione dal limite, concessa dal buon arbitro Falasca, per atterramento dello stesso giocatore da parte del terzino Di Brino. (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) RISULTATI: Clodiasottomarina - Belluno 0-0 Derthona - Gavinovese 0-0 Mantova - Udinese 0-0 Monza - Trento 10 Pro Vercelli - Legnano 1-1 Savona - Seregno 3-0 Solbiatese - Bolzano 1-0 Triestina - Padova 10 Vigevano - Venezia 3-0 CLASSIFICA: Alessandria p.26; Lecco 25; Venezia* 23; Udinese 22; Monza 21; P. Vercelli, Belluno 20; Mantova* 19; Trento, Vigevano* 18; Bolzano, Solbiatese* 17; Gavinovese 16; Seregno, Clodiasottomarina, Padova 15; Legnano 14; Triestina 12; Savona 11; Derthona 10 *una gara in meno MARCATORI: 11 reti: Zanella (Mantova); 7 reti: Ballarin (Belluno), Ulivieri (Gavinovese), Mongitore (Trento); 6 reti: Sanseverino (Monza), Rossetti a Sollier (Pro Vercelli), Panucci (Savona), Bellinazzi (Venezia). Il punto sul campionato Il Vigevano ha vinto meritatamente il confronto contro il più blasonato Venezia, i neroverdi sono stati costretti ad arrendersi nell’ultimo quarto d’ora dopo che la partita era stata caratterizzata da monotonia. Ancora una volta il Derthona non è riuscito a segnare una rete alla Gavinovese apparsa vulnerabile e poco propensa a accettare la battaglia sul piano dell’agonismo. La mancata vittoria del Savona sul Seregno ha fatto ripiombare i liguri in grave crisi: la squadra ospite ha mostrato velocità e manovra, gioco di palla e non ha temuto il confronto a tutto campo. Solo un rigore a favore del Monza ha potuto sbloccare stallo fra le due squadre: quella lombarda e il Trento: il penalty è stato siglato da Sanseverino all’83. Striminzita vittoria della Triestina che è tornata al successo ci è voluto un Padova più che dimesso.