Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1969/1970
Serie C
14-12-1969 - Giornata: 14 - Novara - Comunale


Novara AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 63. Gavinelli [No]

Alessandria US Moriggi Avelino, Piacentini Lorenzo, Legnaro (I) Gaetano, De Luca Sergio, Colombo Antonio, Chinellato Bruno, Bagatti Romano, Magri Pier Luigi, Villa (II) Silvano, Di Giovanni Pasquale, Dori Franco A disp.:Berta Massimo, (P) Binelli Pietro All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
NOVARA AC: Lena, Carlet, Volpati, Canto, Vivian, Calloni, Gavinelli, Carrera, Milanesi, Giannini, Bramati. A disp.: Galbusera, Tarro Genta. All.: Parola Carlo

Arbitro: Trinchieri Cesare (Reggio Emilia)
Note
Rigore parato 16. a Villa S. [A]. Ammoniti: Giannini [N], Volpati [N], Gavinelli [N] Angoli: 8-5 Spettatori: 5.000 Un po’ di foschia, ma visibilità buona; giornata fredda e terreno in discrete condizioni Inizio gara ore 14.30

Commento
SOLITO RITORNELLO BEL GIOCO MA SCONFITTE A Novara Villa sbaglia il rigore e l’attacco smarrisce la strada Manente conferma la sua fiducia: a quando i risultati positivi Se nel calcio, come avviene nel pugilato, la classifica si stillasse unicamente sul giudizio dell’arbitro e non in base ai gol, i grigi sarebbero certamente al primo posto. Il guaio è che contano le reti, pure quelle da "rapina”, e, non il bel gioco, fatto per i tifosi dal palato raffinato. L’Alessandria, squadra brillante fin che si vuole, che raccoglie elogi a destra e a manca, si trova però a sei punti dalle prime che vanno veramente forte. Manente dice di nutrire fiducia nei suoi uomini, (lo disse pure all’inizio del torneo), m a il grande exploit tarda ad arrivare. Finora i mandrogni sono mancati clamorosamente ai traguardi obbligati, quali quelli con la Triestina, il Rovereto e il Novara. Contro gli azzurri, tutti gli inviati sono concordi nel riconoscere che i grigi hanno dominato a centrocampo, ma dicono pure che in fase offensiva lasciano alquanto a desiderare. Uomini smarcati in fase offensiva si vedono assai raramente, le ali neppure. Bagatti gioca arretrato e non possiede più il fiato per dare manforte ai compagni di attacco; Dori, sempre ottimo, finisce sempre al centro dove Villa ha bisogno di lanci e di spazio per operare. Le proiezioni degli alessandrini finiscono inevitabilmente al centro dell’area avversaria ed i difensori, senza troppa fatica, possono sventare ogni minaccia. A Novara la fortuna non è stata certamente dalla nostra parte, ma non è la prima volta che ciò accade. Villa ha sbagliato un calcio di rigore che grida ancora vendetta, ma dopo, cosa si è fatto? Il centravanti lasciato al suo destino, senza l’appoggio di due estreme che sappiano lanciarlo in m odo opportuno, Unisce col perdere il passo, con il demoralizzarsi. La promozione, da tutti auspicata, dopo la sconfitta sul campo degli azzurri diviene sempre più difficile, per non dire impossibile. L’allenatore ripete che i risultati verranno —- e noi saremmo ben felici di scrivere che fu buon profeta — che bisogna avere pazienza: bellissime parole che non accontentano affatto gli sportivi che gradirebbero vedere all’opera un undici che sa giocare bene, m a anche segnare. In caso contrario, è auspicabile una squadra che non riceva elogi, m a vinca il maggior numero di partite possibili. Il campionato è lungo, fin troppo lungo, e ogni rimonta è possibile, a condizione che si realizzino quei dannati gol che i nostri ragazzi... aborriscono. Non se l’abbia a male l’amico Manente se ribadiamo che non ci soddisfa l’attuale disposizione tattica degli uomini di punta. Bagatti ala tornante la si può giustificare nelle gare esterne, ma non al « Moccagatta ». L’infoltimento del centrocampo non favorisce certo le azioni improvvise, fatte di lunghi passaggi che impediscono ai difensori di riordinare le idee. Occorre poi una maggiore mobilità per avere almeno un uomo smarcato: si cura molto bene il pallone a centrocampo, m a lo si trascura nell’area avversaria. Se si intende puntare decisamente verso il primo posto in classifica bisogna aggredire con maggiore determinazione, dare vita a quel gioco d’attacco di cui si parlò molto bene all’inizio del campionato. D’ora in poi non si potranno giustificare altri scivoloni in particolare tra le mura amiche. Il predicare che il domani sarà un giorno migliore" è sempre buona cosa, ma non lo si può fare all’infinito. Conoscendo 1’ onestà professionale di Manente, siamo certi che il tecnico metterà alla frusta i suoi uomini per ottenere quei risultati che sinora sono mancati, generando quindi un giustificato malcontento tra i tifosi che attendono sempre di vedere all’opera un complesso che sappia imporre agli avversari la propria volontà. Con gli ultimi acquisti novembrini tutta la squadra è stata rinforzata; le riserve non mancano: si tratta solo di dare un modulo efficiente di gioco in particolare per quanto concerne gli attaccanti. In quattordici partite i grigi hanno messo a segno solo 14 reti: troppo poche per una società che non nasconde le sue ambizioni di promozione. Le opache prestazioni dell’ Alessandria non possono certo trovare riscontro nel poco calore che circonda gli atleti: solo quando questi ultimi sapranno dimostrare di sputare l'anima, solo allora l'entusiasmo salirà al massimo. L’appuntamento di domenica al « Moccagatta » con la Trevigliese è il trampolino giusto per dimostrare che le promesse possono essere mantenute. Una prestazione scadente, un risultato incerto, non farebbero altro che provocare le reazioni dei tifosi che da tre anni attendono, pazientemente, di ammirare un undici degno delle migliori tradizioni. La parola è ora a Manente e ai suoi uomini i quali devono dimostrare con i fatti che non tutto è perduto. (Il Piccolo - Il Gattopardo) AL NOVARA IL DERBY CON L'ALESSANDRIA Lena para un rigore: 1-0 - Gol capolavoro di Gavinelli Anche il derby si è dipinto d'azzurro. Nel momento cruciale della gara, quando l'Alessandria si stava impegnando in un continuo, ostinato attacco, il Novara partiva in contropiede e con tre passaggi (Carlet-Giannini-Gavinelli) giungeva nell'area avversaria. A questo punto l'azione sembrava destinata a concludersi con un nulla di fatto. Gavinelli, invece, sorprendeva tutti esibendosi in un tiro bellissimo, di rara potenza, leggermente tagliato che batteva irrimediabilmente Moriggi. «Un altro gol cosi — commentava alla fine Armano, l'ex giocatore dell'Inter — Gavinelli se lo sognerà per tutta la vita ». Effettivamente è stata una rete da campione. L'ala era spostata sulla destra del campo, a pochi metri dalla linea di fondo, pressata da due o tre avversari: Gavinelli notava un « buco » nella barriera difensiva e sferrava un gran tiro che si infilava alla destra di Moriggi all'incrocio dei pali. L'1 a 0 aveva due effetti: ridava slancio al Novara — che aveva passate un brutte quarto d'ora iniziale — e tagliava le gambe all'Alessandria che fino ad allora aveva giocato molto bene concedendosi anche il lusso di sbagliare un calcio di rigore (il terzo dall'inizio di campionato). Per la seconda volta il morale dei grigi crollava a terra ed era la fine. Il vantaggio aveva riacceso la volontà di Correrà e compagni che ritornavano a controllare la gara sfiorando addirittura il raddoppio. L'Alessandria che nel primo tempo con un ammirabile sforzo di volontà era riuscita a superare lo «choc» del rigore sbagliato da Villa, anzi, parato dal portiere — si salvava a stento da alcune furiose incursioni dei novaresi per tentare poi in extremis la via del pareggio: al 44' era ancora Legnaro a tentare la soluzione dì forza con una «cannonata» ma Lena — 36 anni compiuti l'altro giorno — parava con tranquillità. Una vittoria preziosa, dunque, per la squadra di Parola e di Tarantola considerato che gli azzurri hanno giocato leggermente al di sotto del loro rendimento standard e che l'Alessandria, oltre ad avere avuto alcune occasioni per segnare — fra cui appunto un calcio di rigore — ha svolto anche del buon gioco a centrocampo, apparendo sicura e affiatata in difesa. Il derby è stato emozionante e incerto: un pareggio, indubbiamente, avrebbe meglio rispecchiato l'andamento della gara, apparsa equilibrata, con. una migliore intonazione tecnica da parte dei grigi ed un maggiore « mestiere » degli azzurri. In questi tempi, peraltro, il Novara non si lascia mai sfuggire l'opportunità di vincere a conferma delle sue caratteristiche di squadra opportunista: gli azzurri hanno tirato in porta quattro volte (2 tiri di Giannini, uno a testa di Correrà e Gavinelli) realizzando un gol. L'Alessandria ha impegnato Lena cinque volte, sprecando anche un rigore che Villa ha tirato debolmente sulla sinistra del portiere, tempestivo nella, parata. (Anche in precedenza, i rigori falliti da Tomy e da Marella avevano coinciso con una sconfitta dell'Alessandria). La compagine di Manente, indubbiamente, ha migliorato il proprio rendimento: il tecnico ha lavorato bene anche sul piano atletico, presentando un undici in grado di offrire del bel gioco ma che si frena nello slancio quanto si tratta di concludere. Il Novara, al contrario, si produce in azioni spezzettate, nervose, capaci però di sorprendere specie se la forma si accompagna all'estro di Correrà. Ieri, però, il regista azzurro appariva sfuocato anche perché i compagni non lo assecondavano facendosi « coprire » dagli avversari. La sua prova, comunque, è bastata per tenere unito il Novara soprattutto nella ripresa quando prima del gol è stata l'Alessandria a dettare legge, imponendo il suo ritmo e le sue idee. Il rigore concesso all'Alessandria dopo appena 16' di gioco (fallo di Canto su Legnaro lanciato a rete) avrebbe potuto dare un altro aspetto all'incontro. Villa, però, come si è detto, si faceva parare il tiro e da quel momento il ragazzo scompariva letteralmente dalla lotta. Al 24', peraltro, lo stesso fallo si verificava nell'area dell'Alessandria (dura entrata di De Luca su Bramati che «volava» in calcio d'angolo) ma l'arbitro — discreto nel primo tempo, insufficiente nella ripresa — faceva proseguire il gioco. Nella ripresa, due gol annullati rispettivamente a Villa e a Giannini (3' e 41') colti entrambi in fuorigioco; al 18' la rete di Gavinelli, propiziata da un'indecisione iniziale di Legnaro — uno dei migliori fra i grigi — il quale concedeva a Gavinelìi spazio e tempo per tirare. Lena, Volpati, Canto, Gavinelli e l'inesauribile Milanesi sono apparsi fra i migliori del Novara; bene Moriggi, Piacentini, Legnaro, Chinellato e Magri fra i grigi. Molto attivo, ma confusionario. Di Giovanni. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Gandolfi) Risultati: Biellese - Marzotto 4-0 Derihona - Monfalcone 1-0 Lecco - Solbiatese 2-2 Legnano - Sottomarina 1-1 Padova - Pro Patria 1-1 Rovereto - Triestina 2-0 Trevigliese - Verbania (rinv.) Udinese - Seregno 0-0 Venezia - Treviso 0-0 CLASSIFICA: Novara, Rovereto p. 20; Solbiatese, Treviso, Triestina 18; Lecco 17; Seregno 16; Legnano* 15 Alessandria, Udinese, 14 Biellese, Monfalcone 12; Padova, Pro Patria, Trevigliese, Sottomarina, Venezia, Derthona 11; Verbania* 10; Marzotto 8 *una gara in meno Marcatori: 7 reti: Silva (Seregno), Goffi (Treviso), Paina (Triestina); 6 reti: Bramati (Novara); 5 reti: Villa (Alessandria), Foglia (Solbiatese), Guidetti (Biellese); 4 reti: Proietti e Ulivieri (Legnano), Mazzoleri (Seregno), Miorandi (Rovereto), Dalle Crode e Centazzo (Solbiatese), Medeot (Monfalcone), Rizzi (Sottomarina), Pedrizzetti (Biellese) Il punto sul campionato Il Derthona ha battuto il Monfalcone che non ha rispecchiato l'andamento della gara: da parte dei padroni di casa l'incontro è stato condotto con piglio garibaldino. Tra Trevigliese e Verbania ha vinto la nebbia: favorita dalla sospensione è apparsa la squadra di casa che aveva alcuni titolari infortunati. Ammirevole prova del Rovereto che ha conquistato la sua più bella vittoria del campionato, la Triestina non è stata in grado di reagire, la pressione dei locali è stata costante e autorevole. Sul campo neutro di Bergamo, perfetto equilibrio tra Legnano e Sottomarina: due formazioni dal gioco atletico e vivace. Un Venezia vivace è riuscito a imbrigliare la manovra del Treviso e a conquistare un punto meritato, in particolare è andata bene la difesa.