Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1969/1970
Serie C
25-01-1970 - Giornata: 19 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lecco AC 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 31. rig. Mereghetti [Le]

Alessandria US Moriggi Avelino, Nervi Pietro, Legnaro (I) Gaetano, Marella Giovanni, Colombo Antonio, Chinellato Bruno, Bagatti Romano, Magri Pier Luigi, Villa (II) Silvano, Di Giovanni Pasquale, Dori Franco A disp.:Berta Massimo, (P) Binelli Pietro All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
LECCO AC: Meraviglia, Pomaro, Bravi, Sacchi, Colombo [25. Jaconi], Marcelli, Lombardi, Gritti, Console, Mereghetti, Omizzolo. A disp.: Casiraghi. All.: Lupi Alessandro

Arbitro: Stagnoli Giosuè (Bologna)
Note
Ammoniti: Legnaro [A], Villa [A], Bagatti [A], Colombo [A], Gritti [L]. Spettatori: 4000 Angoli: 6-0 Giornata piuttosto fredda, con lieve foschia; terreno buono I grigi sono scesi in campo con una fascia nera di lutto al braccio per la morte dell’ex grigio e nazionale Lauro. Inizio gara ore 14.30

Commento
L'ARBITRO CONDANA L'ALESSANDRIA CHE VUOLE VOLARE SENZA ALI Un rigore inventato distrugge i sogni di promozione — Ignorato, ancora una volta, il tredicesimo giocatore — Si è giocato in un fazzoletto e solo Di Giovanni, Magri e Chinellato hanno sputato l’anima — Domenica il Derthona e poi il ricupero con il Venezia ALESSANDRIA - LECCO 0-1: è il tramonto di tanti sogni cullati per mesi. Ora è veramente finita; non c’è più possibilità di ricupero. Cosa è accaduto dopo la vittoria di Padova e il pareggio esterno di Legnano che avevano riacceso d’un sol colpo il tifo che pareva assopito? Una parte di responsabilità ricade senza ombra di dubbio sull’arbitro, Stagnoli di Bologna, che oltre ad avere concesso un rigore discutibile, ha proseguito nella serie di errori facendo ” saltare ” i nervi ai giocatori e al pubblico. Sgombrato il campo da queste considerazioni di ordine psicologico, diciamo subito che l'Alessandria non sa accusare il colpo; perde facilmente la tramontana e gli avversari vanno in carrozza. Il Lecco è indubbiamente una buona squadra, ma in tutto l’arco della gara ha chiamato in causa Moriggi non più di due o tre volte. Si è difeso con ordine, lanciando a turno i terzini sulle fasce laterali del campo e, per i grigi, sono stati dolori. Contro un undici che rimaneva per lo più trincerato nella propria metà campo gli uomini di Manente, dopo un avvio veramente alla garibaldina con un fraseggio che fa ¬ ceva bene sperare, si sono spenti a poco a poco. La stanchezza — e ne sanno qualcosa Villa e Legnalo — si è fatta sentire e gli avversari ne hanno subito approfittato per mettere il naso fuori dalla finestra con rapidi contropiedi. E’ stato appunto su una di queste azioni che è accaduto il fattaccio: Omizzolo affrontato fuori dall’area di rigore da Legnaro che lo ha sbilanciato, ha proseguito la corsa incocciando in Marella e cadendo. Stagnoli senza esitazione, dimenticando che il ” peccato” era avvenuto fuori dall’area, ha indicato il dischetto del rigore. Sul tiro di Mereghetti, nulla ha potuto fare Moriggi sul quale non si può gettare la croce della disfatta. Dopo lo choc di questo goal, immeritato se si ricorda il quarto d’ora iniziale dei locali che parevano veramente divenuti grandi, ci si attendeva la pronta rimonta. Non è invece accaduto nulla e le cause sono essenzialmente due: il comportamento del direttore di gara che aveva ormai preso di mira alcuni attaccanti grigi; l’inefficienza di Bagatti e Dori. A tutto ciò si aggiunga la fatica dei tre incontri in sette giorni. L’Alessandria costretta ad operare al centro invece che sulle fasce laterali, ha finito per incocciare nei difensori avversari che rinchiusi davanti a Meraviglia non hanno avuto difficoltà ad arginare quella pressione disordinata. Tenendo ben presente quella particolare situazione psicologica venutasi a determinare, ci duole dovere rimarcare una notevole parte di responsabilità da parte di Manente. Ultimato il primo tempo in svantaggio di una rete, seppure immeritata e considerato che Dori, più di Bagatti, era in giornata no, era necessario, come si suol dire, rischiare. Diciamo subito come. Era facile arguire che il Lecco ormai in vantaggio si sarebbe rinchiuso nella propria metà campo lasciando poco spazio alla manovra. Bisognava dunque aggirare questo schieramento sulle ali, cercare di allargare le maglie avversarie per consentire lo inserimento di Villa o di Magri se non di Chinellato. Come scrivevamo la scorsa settimana, l’allenatore dispone di un tredicesimo giocatore, nel nostro caso di Berta. Non conveniva allora gettare alle ortiche la prudenza togliendo Dori e spostando Di Giovanni all’ala? Oltre ad avere un uomo fresco e non spremuto, come Berta, si sarebbero create le premesse per azioni a più ampio raggio. Non dimentichiamo che Di Giovanni per volontà, per preparazione atletica è stato uno dei migliori. Come poteva però sperare di passare quando su di lui si gettavano, a turno, non uno, ma due avversari? Nonostante lo stretto controllo non si è mai arreso e solo dal suo piede sono partiti i palloni più insidiosi per Meraviglia. Il non avere sfruttato in alcun modo Berta ci pare sia stato un errore imperdonabile. Nella ripresa l'Alessandria pur restando in permanenza nell’area avversaria ha avuto ben poche possibilità di andare a segno. Si è giocato in un fazzoletto con ben due o tre giocatori grigi a contendersi la palla mentre le fasce laterali erano completamente sguarnite. Quanti palloni sono finiti in questa zona morta? Diversi, aggiungeremmo. troppi. lì Lecco si è cosi portato a casa i due punti ringraziando sì lo arbitro, ma anche i nostri giocatori che non hanno capito che era necessario dare fiato alle loro manovre. Abbiamo detto della non felice giornata di Dori, ma Bagatti dov’era? Non doveva essere l’ala pura da tanto tempo invocata? Perchè Villa era così spento e irriconoscibile? Sono tutti interrogativi che purtroppo non servono. Un’altra partita storta contro una delle grandi (contro le quali i ’’nostri ” non sono mai riusciti a vincere mostrando in tali occasioni tutti i loro limiti) e il definitivo addio alla tanto sospirata promozione. Dopo tre campionati non siamo ancora riusciti ad avere una squadra che sappia giocare al Moccagatta. Come nel passato i dispiaceri più grossi li abbiamo sempre avuti sul terreno amico. Sfumata la possibilità di un aggancio con le prime, ci pare sia giunto il momento di vedere quali possono essere quei giocatori sui quali fare affidamento per il prossimo campionato. Domenica avremo al Moccagatta per il derby il Derthona, una gara non facile considerato il campanilismo : ma quale sarà il mordente dei grigi dopo questo ennesimo passo falso? Gli errori del passato, speriamo, che non abbiano a ripetersi in futuro e, con questo ammonimento, rimandiamo al prossimo campionato tutti i progetti. Non ci rimane altro da fare.. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ARBITRO BATTE I GRIGI Il bolognese Stagnoli inventa un rigore, trasformato da Mereghetti, negandone almeno due alla squadra di Manente. Più che il Lecco è stato l'arbitro a sconfiggere l'Alessandria. Il signor Stagnoli di Bologna ha letteralmente inventato il calcio di rigore che ha piegato i grigi, negando poi alla squadra di Manente almeno un paio di penalties. Lo stesso direttore di gara ha inoltre esasperato per tutto l'incontro ti pubblico e i giocatori locali invertendo le responsabilità dei falli e ammonendo quattro alessandrini, Legnaro, Villa, Bagatti e Colombo per simulazione di fallo quando si trattava di evidenti conseguenze delle entrate fallose o comunque « derise » dei lombardi. E' stato indubbiamente il peggior arbitraggio fra i tanti visti quest'anno in Serie C: ad un certo punto l'invasione di campo da parte di un gruppo di spettatori esasperati è apparsa inevitabile; alcune decine dì metri di rete dalla parte dei popolari si sono messe a tremare sotto l'assalto di un centinaio di tifosi. Le forze dell'ordine peraltro erano presenti in buon numero: gli stessi dirigenti alessandrini hanno cercato di calmare le acque e per fortuna ci sono riusciti. Fino alla mezz'ora, l'Alessandria aveva dominato, esibendo un calcio atletico e veloce: la squadra, a conferma del suo stato di grazia, aveva preso d'assedio il Lecco bersagliando Meraviglia di tiri. Poi il fatidico 31'. L'ala Omizzolo si portava sul limite dell'area dì rigore grigia contrastato da Piacentini: il lecchese pur barcollando usciva vittorioso dallo scontro e entrava in area con il pallone. A questo punto interveniva Marella che liberava in calcio d'angolo entrando nel contempo in contatto — spalla a spalla — con l'avversario: questi, che aveva già perso l'equilibrio nel momento in Cui superava Piacentini, cadeva a terra e l'arbitro « abboccava » fischiando il rigore. Le proteste dei grigi non servivano a nulla: Mereghetti tirava e realizzava sulla destra di Moriggi s'iniziava così il «calvario» dell'Alessandria costretta a rimontare un'assurda situazione. Al 37' Villa veniva atterrato senza complimenti in area da Bravi mentre era lanciato a rete: rigore evidentissimo, l'arbitro invece gli fischiava contro una punizione e lo ammoniva per simulazione! L'assalto dell'Alessandria alla porta del Lecco non conosceva tregua: Pomaro e compagni si salvavano calciando i palloni fuori dal campo (ire volte) oppure atterrando i giocatori alessandrini dentro e fuori l'area. Stessa storia nella ripresa: al 7' un difensore lombardo deviava la sfera con una mano ma per l'arbitro era tutto regolare; al 30' era la volta di Bagatti ad essere atterrato in piena area senza che Stagnoli intervenisse. Così si spiega questa sconfitta dell'Alessandria. I grigi non hanno risentito del recupero di mercoledì a Legnano avendo giocato con continuità per tutti i 90': la loro prestazione è stata ammirevole, generosa fino all'estremo limite. L'ingiusto rigore e le punizioni negate hanno indubbiamente avuto un peso nel cancellare la lucidità d'azione ai piemontesi e nel minare il loro morale: la squadra nella ripresa ha sempre attaccato, è anche andata vicina al pareggio ma tante circostanze (penalties non concessi, deviazioni fortunose, tiri imprecisi nelle conclusioni) le hanno negato almeno l'I a 1. Il signor Stagnoli ha dunque eliminato i grigi dalla corsa alla promozione? Sembra proprio di sì ma non è detta ancora l'ultima parola. Restano ancora due gare interne consecutive all'Alessandria per rinforzare la posizione in classifica. La squadra anche ieri si è battuto bene: il centrocampo è apparso solido, Di Giovanni è sempre risultato pericoloso, la difesa nel complesso è sembrata sicura. Soltanto le ali hanno in parte deluso accentrando troppo il loro gioco. Il Lecco si è portato a casa due punti con pochi meriti: ha lottato con grinta, anche troppo, conquistando grazie all'arbitro la sua terza vittoria esterna. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Gandolfi) Il Lecco, aiutato dalla dea bendata, ha forse interrotto i sogni di promozione dell’ Alessandria. Questa imprevista sconfitta interna dei grigi è stata determinata soprattutto dalla sconcertante direzione dell’arbitro Stagnoli che ha concesso un rigore discutibile agli ospiti e ne ha negato uno ai padroni di casa. Dopo aver silurato ('Alessandria al 30’ con la massima punizione, trasformata in gol da Mereghetti, l’arbitro ha ritenuto necessario ribadire tutta la sua autorevolezza con interventi categorici. Ciò ha avuto il potere di scatenare i tremila del Moccagatta: in campo sono piovuti insulti d’ogni genere e qualche pietra . . . I grigi non hanno mai smesso di premere attaccando però in modo confuso e disordinato. Sicché il prolungato ma sterile assalto alla rete ospite ha gradualmente convinto i tifosi alessandrini dell’inevitabile (Gazzetta del Popolo) Il Lecco si è trovato tra le m ani due punti d’oro: un omaggio che non sperava di conquistare al Moccagatta Tutto questo per un a cantonata dell’arbitro Stagnoli. Tutto è saltato fuori da un calcio di rigore discutibilissimo che ha m esso k. o. l’Alessandria. Fino a quel momento i grigi locali avevano impostato un gioco veramente favoloso per una squadra di serie C. Erano partiti di gran carriera con l’impeto ma anche con avvedutezza serrando il Lecco in un a m orsa ferrea dalla quale non riusciva a liberarsi se non a tratti con scarso risultato . . . Dopo il gol forse tutto si sarebbe potuto accomodare con un forcing dei padroni di casa ma era chiaro che da quel momento l'Alessandria non era più quella di prima, un’ombra contro la quale iniziava lo show arbitrale. Stagnoli, forse intimorito dal pubblico che rumoreggiava, oppure pensando ad una reazione dei giocatori alessandrini sballava con una serie di decisioni da far rizzare i capelli. Una partita rovinata (Gazzetta dello Sport) Ancora una volta, e all’appuntamento forse decisivo, i grigi sono clamorosamente mancati: non per colpa loro, lo premettiamo subito, e neppure per merito degli avversari. Sembrerà un assurdo, m a oggi il protagonista del Moccagatta è stato il bolognese Stagnoli che con un suo incomprensibile comportamento é andato ad un filo dall’incendiare gli spalti. Correva infatti la mezz’ora di gioco con un'Alessandria non proprio da cattedra ma in fase nettamente offensiva, quando nell’unica azione di contropiede che gli ospiti erano riusciti ad imbastire, Omizzolo cercava di filtrare nella retroguardia alessandrina. Giunto al limite dell’area subi proprio sulla linea bianca un intervento falloso da parte di Piacentini rimasto impunito e proseguendo nell’azione andò ad impattarsi nettamente contro Marella e ruzzolò a terra. Rigore, con successiva trasformazione di Mereghetti. Accettiamo per buona, la decisione dell’arbitro, però non riusciamo a capacitarsi come mai il direttore di gara non usò la stessa rigidità su atterramento di Villa avvenuto al 34’ del primo tempo in piena area di rigore (Tuttosport) RISULTATI: Biellese - Venezia 0-2 Marzotto - Solbiatese 0-0 Novara - Trevigliese 3-0 Pro Patria - Monfalcone 2 0 Rovereto - .Legnano 0-0 Sottomarina - Udinese 0-0 Triestina - Padova 1-0 Verbania - Derthona 1-0 CLASSIFICA: Novara p. 26; Treviso 25; Rovereto, Lecco 24; Solbiatese, Triestina** 23; Seregno 22; Legnano 20; Alessandria, Sottomarina 19; Monfalcone, Udinese 17; Verbania, Biellese, Trevigliese 15; Venezia, Derthona 14; Pro Patria, Padova, Marzotto 12 *due gare in meno una gara in meno MARCATORI: 9 reti: Silva (Seregno); 8 reti: Medeot (Monfalcone); 7 reti: Goffi (Treviso), Bramati (Novara), Paina (Triestina); 6 reti: Ferrari (Seregno), Foglia (Solbiatese), Rizzi (Sottomarina), 5 reti: Villa (Alessandria), Massucco (Rovereto), Dalle Crode (Solbiatese), Cei (Treviso), Fumagalli (Sottomarina), Guidetti (Biellese), Ulivieri (Legnano) Il punto sul campionato Al giro di boa del campionato, il Novara è sempre solo in testa alla classifica. La concorrenza è sempre numerosa ed agguerrita, m a il tre a zero siglato dai piemontesi nell’incontro di domenica con la Trevigliese suona come campanello di allarme per gli avversari della solida squadra di Carletto Parola. Il più immediato inseguitore della lepre novarese è il Treviso che il rientro di Magistrelli, il regista della squadra, è ritornato alla vittoria. I trevigiani hanno in 19 partite subito una sola sconfitta ed esattamente il 2 di novembre a Trieste; Molina, l ’allenatore che lo scorso anno portò il Piacenza in B ha lavorato bene ed ha saputo dare alla compagine biancoceleste una compattezza rilevante che si evidenzia specialmente negli incontri esterni. Rovereto e Lecco sono in terza posizione a due soli punti dalla vetta. La matricola da qualche tempo vegeta senza riuscire ad esprimersi a note alte come fece per i primi due Il commento al girone "A „ terzi dell’andata; riesce, comunque per sua fortuna a rimanere a galla e se ciò dovesse continuare ancora per un mesetto il Rovereto potrebbe essere davvero la grossa sorpresa di questo torneo. Il Lecco non è gran cosa e lo ha dimostrato chiaramente domenica ad Alessandria dove è riuscito a vincere soltanto grazie al bolognese Stagnoli che ha arbitrato in maniera scandalosa. Per una squadra che immeritatamente si è stabilizzata nelle zone alte della classifica, il Lecco appunto,, un'altra che se ne esce forse definitivamente e altrettanto immeritatamente: l’Alessandria. I grigi stavano poco a poco rimontando le posizioni perdute all’inizio del torneo e ciò che più conta lo stavano facendo con un gioco maiuscolo, m a ecco che un arbitro dalla fede assai incerta ha fatto da killer ed in m odo così spietato ed insofferente da fa r pensare all’autentica prevenzione. I pareggi della Solbiatese a Valdagno e dell’Udinese a Chioggia non dicono niente di nuovo tranne che sottolineare il momento poco felice attraversato dalle due équipe. La Triestina è tornata alla vittoria, m a senza la benché minima parvenza di gioco; i giuliani sono in crisi anche se la classifica li vede sempre in corsa. Incomincia a farsi entusiasmante la lotta sul fondo. Sono otto le squadre inguaiate, m a chi sta peggio sono Marzotto e Derthona le uniche derelitte ad aver disputato sinora tutte le partite. Un segno di risveglio lo hanno dato Venezia, Pro Patria e Verbania mentre sempre più grave si fa la situazione del Padova che nelle prossime tre partite dovrà vedersela con Biellese e Novara in trasferta e con il Rovereto in casa. I bianco scudati hanno sino a questo momento segnato la miseria di sei goals e si sa che quando non si segna i risultati non si fanno. Un solo espulso nelle dieci gare in program ma: Alberti del Treviso. Due i rigori accordati: il lecchese Mereghetti lo ha realizzato, mentre Lazzaretto del Marzotto lo ha fallito. (Il Piccolo)