Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1969/1970
Serie C
01-02-1970 - Giornata: 20 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Derthona FBC 3 - 1 (1 - 0)
RETI: 37. rig. Legnaro (I) G.[A], 50. aut. Colombo A.[A], 61. Villa (II) S.[A], 71. Di Giovanni P.[A]

Alessandria US Moriggi Avelino, Piacentini Lorenzo, Legnaro (I) Gaetano, Marella Giovanni, Colombo Antonio, Chinellato Bruno, Bagatti Romano, Magri Pier Luigi, Villa (II) Silvano, Di Giovanni Pasquale, Dori Franco A disp.:(P) Binelli Pietro, Marchetti Mario All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
DERTHONA FBC: Profumo, Gastaldi, Muratori, Gorla, Ghisoni [70. Zunino], Colondri, Galli, Angeli, Nordio, Barciocco, Cella. A disp.: Bagnasco. All.: Narducci Ubaldo

Arbitro: Prati Arnaldo (Parma)
Note
Ammoniti: Di Giovanni [A] Angoli: 9-3. Spettatori: 4.000 Terreno ottimo, visibilità buona; discreta giornata con un pallido sole Inizio gara ore 14.30

Commento
ALESSANDRIA-DERTHONA 3-1 Giunti al secondo derby provinciale, Alessandria e Derthona hanno rispettato i motivi dell’andata. Stavolta però è stata una partita carica di agonismo, giocata d’impeto dai generosi atleti ospiti a tal punto da creare per tutto il primo tempo, e soprattutto nella ripresa, validi argomenti per dubitare delle sorti del risultato. Poi sulla distanza è venuta fuori l’Alessandria che oggi si atteneva ad uno schema più classico dell’attacco (le ali costantemente nella loro zona), I grigi però sono stati anche favoriti dall’errore dei tortonesi che, raggiunto insperatamente il pareggio con l’autorete di Colombo, si sono ringalluzziti a tal punto da sperare in qualcosa in più. Ed è stato proprio nel momento in cui Ghisoni ha abbandonato la guardia di Villa per spingersi in avanti che il centrattacco è scattato ed ha portato in vantaggio la propria squadra. Come non bastasse tutto questo (c’era stato nel frattempo l’allarme di alcune azioni pericolose per i padroni di casa) l’allenatore Narducci al 71’ sostituiva Ghisoni con Zunino portando il libero Gorla quale stopper su Villa. Eliminava perciò una pedina difensiva con conseguenza fatali. Infatti l’Alessandria da quel momento dilagava nell’area tortonese e non soltanto aumentava il vantaggio con Di Giovanni al 79’, ma creava altre occasioni che avrebbero potuto portare il risultato a valori mortificanti per il Derthona. La partita si concludeva pertanto così ma per i grigi non è stata una giornata granché felice. Purtroppo il difetto è scaturito ancora dall’attacco dove Dori e Bagatti, più disciplinati nel loro ruolo, non hanno fatto grandi cose. Ottimi gli altri con pause per fortuna brevi per Magri. Generosi all’eccesso i tortonesi. Purtroppo, oltre alla prova atletica, dalla quale sono emersi in modo convincente Baciocco e Cella, la squadra ha presentato poche idee sul piano tattico e notevoli ingenuità. 26’ Eccezionale Villa! Fa tutto da solo e poi tira appena entrato in area e colpisce il palo alla sinistra di Profumo. 37’: Legnaro atterrato in area da angeli: calcio di rigore che lo stesso Legnaro trasforma con un tiro rasoterra sulla sinistra di Profumo. Ripresa: 10’: Nordio in azione dalla destra: tiro da fuori area (Moriggi è giusto sulla traiettoria) ma Colombo nel tentativo di liberare corregge la sfera di testa e la manda in rete a fil di palo. 16’: Villa parte da metà campo scambia in velocità con Di Giovanni eliminando un paio di avversari e poi devia in rete con un tiro in perfetta diagonale. 33’: ancora villa velocissimo sulla destra supera goria e poi passaggio al centro dove dori al volo colpisce il palo. 34’: fa tutto Di Giovanni: gran corsa in verticale al centro e poi tiro che Profumo non trattiene e la mezzala, sulla respinta, insacca. (La Gazzetta dello Sport – Franco Benzi) IL MERCOLEDÌ CALCISTICO: OGGI ALESSANDRIA-VENEZIA Vinto il derby (ma quanta fatica) il ricupero con i lagunari - Si deciderà Manente a inserire due ali veramente efficienti? - Contro il Derthona ancora una gara maiuscola di Di Giovanni che ha messo a segno - dopo Legnaro e Villa - il terzo gol Abbiamo vinto il derby con i cugini tortonesi: quasi con lo stesso punteggio del girone d’andata; allora fu un tre a zero, oggi un tre a uno. Alessandria dunque rilanciata stando al risultato. Sgombriamo subito il campo ad ogni possibile illusione e diciamo che ancora una volta i ragazzi in maglia grigia non hanno convinto. A differenza di sette giorni prima, non c’era dalla parte opposta un Lecco, ma una modesta formazione che ha fatto il suo dovere sino in fondo, meglio fino al 25’ della ripresa quando l’allenatore Baldo Narducci ha compiuto una grossa gaffe. Ha tolto di squadra il libero per fare spazio ad un nuovo attaccante, Zunino, e da quel momento per i leoncelli è stata veramente la fine. L’Alessandria che durante l’arco del primo tempo non era riuscita a fare breccia, se non con il rigore di Legnaro, e, che, nella ripresa, aveva subito l'autorete di Colombo - un vero infortunio per il bravo numero cinque - era passata nuovamente a condurre con una travolgente azione di Villa, ma poi si era seduta. Uscendo dal campo Ghisoni, Villa e Di Giovanni sono andati a nozze: hanno messo a segno un altro gol e ne hanno sbagliato altri due o tre. Un punteggio più tennistico avrebbe umiliato un Derthona in disarmo, ma non avrebbe certo aggiunto nuova gloria ai locali. Una vittoria dunque come il pronostico voleva, ma che lascia i soliti punti interrogativi e che ci evidenzia il motivo per cui la squadra quando affronta avversari più titolati finisce sempre con il soccombere. In retroguardia tutto bene o quasi se si eccettua la giornata così così di Piacentini che ha lasciato più volte il corridoio aperto agli avversari (ma dov’era il libero?); così dicasi a centro campo, Magri e Chinellato girano a dovere e trovano il tempo di sparare a rete. I guai riguardano sempre l’attacco costretto a giocare in un fazzoletto e dove gli uomini, non smarcandosi non trovano mai lo spazio per fare filtrare il pallone. Si assiste così a lunghi, incontrastati predomini, ma di reti poche. Per sbloccare il risultato è stata necessaria una puntata prepotente di Legnaro che ha poi tramutato il ’’penalty” in modo impeccabile. Dopo la lezione subita ad opera del Lecco ci si attendeva un gioco più arioso; due ali che sapessero giostrare sulle fasce laterali per allargare le maglie dei difensori avversari e consentire a Villa e Di Giovanni di mettere in difficoltà il portiere avversario. Le manovre invece si sono ripetute quasi che non fosse mai accaduto nulla. Dori ha compiuto una sola azione operando nella sua zona ed ha messo in crisi i tortonesi. E’ stata però l’unica fiondata portata sulle fasce laterali. In un’altra occasione è stato Magri che con dosato cross ha portato lo scompiglio. Che Dori non stia attraversando un periodo felice lo hanno notato tutti: è infatti l'ombra di quell’atleta scattante che abbiamo avuto occasione di ammirare in tante altre partite. Non è in forma, ma il tecnico continua ad ignorarlo dimenticando che ha negli spogliatoi un Frank, un Preda o uno Zorzi che, per male che giochino non saranno mai inferiori al Dori attuale. Lo stesso discorso vale per Bagatti che non sta certo entusiasmando: sbaglia i passaggi più facili. Lo abbiamo visto appoggiare una palla alle spalle di Villa invece che in profondità. Non è stata questa la sola azione che grida ancora vendetta. Il perché non si lancino, oculatamente quei giovani che pure hanno dimostrato di saperci fare, rimane un mistero. Si dice appunto che sono giovani, che non bisogna bruciarli. Non siamo dello stesso parere e se guardiamo in casa d’altri notiamo che sono appunto i giovani a fare cose egregie. Villa non è forse uno delle ultime leve? Eppure il suo dovere lo sa fare e quando gli si dà la possibilità di esprimersi sono guai per chiunque. Di Giovanni è stato con Magri e Chinellato il motorino di tutto il complesso. Non si è mai concesso un minuto di tregua; ha servito ottimamente Villa nell’azione del secondo gol poi, ha siglato l’ultimo raccogliendo un suggerimento di Dori. Se si muovessero come lui pure le ali, i grigi sarebbero veramente grandi, ma per il momento ciò non accade. L’occasione propizia ci viene dal ricupero in programma oggi pomeriggio con il Venezia. Alcuni giocatori risentono della stanchezza dovuta agli ultimi impegni e il modificare alcuni reparti ci pare cosa quanto mai necessaria. Manente da questo orecchio non ci sente: rimane fedele al suo conservatorismo e sinora i fatti non sempre gli hanno dato ragione. Del tecnico continuiamo ad avere la massima stima, ma ci stupisce questo suo atteggiamento di intransigenza. La Waterloo con il Lecco non sarebbe forse accaduta se si fosse ricorsi ad un avvicendamento di alcune pedine. Non sappiamo quali sono le intenzioni di Manente per la gara odierna: ci auguriamo solo che abbia fatto tesoro di quanto accaduto negli ultimi impegni. Insistere nello schierare due ali giù di corda non ci sembra cosa saggia: il Venezia non è il Derthona per cui si corre il rischio di trovarsi inguaiati fino al collo nel volere snobbare l’avversario. Non bisogna dimenticare che domenica si andrà poi a Udine dove i bianconeri dopo un fulminante inizio sono nei guai fin sopra i capelli. Tenteranno pertanto di non lasciare nulla agli ospiti qualora questi si presentassero accusando le fatiche dei due precedenti incontri. Nell’attesa diamo ancora un breve sguardo al confronto con il Venezia. L’Alessandria ha tutte le carte in regola per migliorare la propria classifica. Il girone di ritorno è appena iniziato e tutto potrebbe accadere, m a occorre vincere in casa e non perdere fuori. Un mezzo passo falso potrebbe compromettere ogni speranza anche se questa è ormai ridotta al lumicino dopo quanto accaduto in casa con il Lecco. Nel ritorno i grigi riceveranno il Treviso, la Solbiatese e il Novara, ma dovranno recarsi a Rovereto, a Trieste e a Lecco: impegni equamente divisi che dovranno essere affrontati con un undici in forma e con un gioco più efficiente e redditizio se si vuole dare qualche soddisfazione al pubblico che nonostante tutto rimane vicino alla squadra nella buona come nella cattiva sorte. (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) ALESSANDRIA VITTORIOSA I grigi travolgono (3-1) il Derthona in un derby ricco di emozioni – Brillanti parate dei due portieri Caparbia impennata dell'Alessandria. Con le poche armi delle quali dispone, il Derthona ha cercato di reagire ma alla distanza è stato travolto. Il 3-1 a favore dei « grigi » è giusto e nel finale avrebbe potuto assumere ben altre proporzioni. Nel complesso è stata una domenica molto emozionante per i quattromila spettatori accorsi sugli spalti del « Moccagatta ». Dopo undici minuti di gioco gli uomini dì Manente fallivano un gol con Bagatti il quale da pochi passi non sfruttava una respinta del bravo Profumo. Poco dopo Profumo era costretto a volare fino all'incrocio dei pali per sventare in angolo un gran tiro di Chinellato da 25 metri. Contropiede del Derthona al 24': Barciocco, uno dei migliori, calciava al volo da lunga distanza e la prodezza questa volta era di Moriggi. Due minuti dopo l'Alessandria colpiva addirittura il palo con Villa presentatosi solo a cinque-sei metri da Profumo. Il portiere del Derthona si esibiva in un ulteriore pezzo di bravura al 36' deviando in. corner con un gran tuffo il tiro angolatissimo di Magri. L'instancabile aggressione dei « grigi » otteneva il successo un minuto dopo. Avanzava anche il terzino Legnerò che nella posizione di ala sinistra si faceva luce con una serie di dribbling e al momento di fare il suo ingresso in area veniva steso da Angeli. Fallo indiscutibile, discutibile, semmai, la zona nella quale è stato commesso il fallo. Dopo un attimo d'esitazione l'arbitro Prati concedeva il rigore. Trasformava lo stesso Legnaro con un secco rasoterra. Nella ripresa la squadra di Manente si preoccupava subito di arrotondare il punteggio, ma al 9' una « beffa » rimetteva tutto in discussione. Nordio dalla destra effettuava un cross sul quale cercava d'avventarsi Moriggi. Colombo, però, lo precedeva e nel tentativo di mandare la palla in calcio d'angolo deviava la sfera nella propria rete a fll di palo. A questo punto il Derthona cercava di difendere il pareggio, ma uno sfortunato Intervento di Ghtsoni mandava all'aria i piani di Narducci. Era il 16'. Lo stopper anticipava Villa a centrocampo, al momento di proseguire l'azione, però, perdeva la palla e proprio Vola gliela carpiva puntando verso l'area del Derthona. Il centravanti giunto al limite scambiava con Di Giovanni e a pochi passi da Profumo si ritrovava la palla sul piedi. Era il gol del 2-1. Disperatamente Narducci cambiava tattica, toglieva Ghisoni, inseriva il tredicesimo, Zurino, e aboliva il « libero » in difesa per dar maggior consistenza all'attacco. La mossa era comprensibile nonostante le grida di disapprovazione che si avvertivano in tribuna. In questo caso le proporzioni d'una sconfitta hanno un. valore relativo, contano i punti In classifica. Il Derthona ne ha bisogno e rincorreva a quel modo il pareggio, pur esponendosi al contropiede di un'Alessandria che non aspettava altro. I « grigi », infatti, andavano a segno una terza volta con Di Giovanni e fallivano altre due palle-gol con Villa. Con II successo di ieri, l'Alessandria riprende quota in una classifica alla quale guarda con una certa ambizione. Manente dice: « Avessimo avuto noi la fortuna della quale ha beneficiato il Novara saremmo in ben altra posizione ». In effetti poche volte la sorte s'è schierata dalla parte dell'Alessandria. Il Derthona è uscito dal campo a testa alta. Per Narducci, gira e rigira, gli uomini sono quelli che lo scorso anno giocavano in serie D, con un Bisio e uno Zonda in meno, tra l'altro. Soprattutto il centravanti Bisio farebbe comodo di questi tempi ma il Genoa la scorsa estate è rimasto sordo alle richieste dei tortonesi che sarebbero stati anche disposti a riscattarne la comproprietà. Contro l'Alessandria per di più mancava il « motorino » Cazzola, squalificato, e al suo posto è stato inserito Barciocco tecnicamente apprezzabile, ma con una marcia in meno sul piano del ritmo. La salvezza è possibile, però bisognerà inseguirla fino all'ultimo, con la forza della disperazione. (La Stampa – Franco Costa) L’Alessandria ha fatto il bis (3-1) – Quasi una Waterloo per i leoncelli DERBY “GRIGIO” E LEONE BIGIO La superiorità tecnica dell’Alessandria favorita dall’ingenuità derthonina - Domenica al Fausto Coppi match impegnativo con gli alabardati triestini - Occhio alla tattica e tanta umiltà Indubbiamente dobbiamo dire, che i grigi, rappresentano la bestia nera del Derthona. Infatti, buona parte delle reti (sei per la precisione nei due confronti) subite dai leoncelli nel corrente campionato, portano la firma dei ragazzi di Manente. Se nella gara inaugurale, avevamo trovato la giustificazione dell’emozione e dell’inesperienza, in questa occasione dobbiamo sottolineare a caratteri cubitali, che il complesso dei tortonesi è formato da un magnifico manipolo di ingenui. Questa definizione non vuole certamente togliere alcun merito alla superiorità tecnica degli alessandrini, che si sono aggiudicati l’incontro dall’alto di una superiore concezione della manovra, ricca di estro e di vitalità. Il modo però, con cui il Derthona si è costruita la sconfitta, ed il tabellino sta a significarlo, rende palese la nostra precedente affermazione e ci lascia alquanto perplessi, sul modo con cui è diretta tatticamente la compagine. I tortonesi si sa, formano un complesso tecnicamente non elevato, ma applicando un modulo appropriato al valore dei singoli, possono costituire un difficile ostacolo per qualsiasi équipe. La superba prestazione di Treviso, avrebbe dovuto costituire un modello, oltremodo giustificato da un positivo risultato, che però alla luce dei fatti, si è rivelato più di danno che di utilità. Infatti, per recitare a soggetto questa parte, occorre sfoderare tanta umiltà e logicamente nessuna presunzione. Appunto la presunzione dei tortonesi, ha spianato ai grigi la strada del successo nel derby provinciale. Il Derthona, e sembra un paradosso, ha perso l’incontro, proprio nel momento del pareggio. Hanno forse pensato i Leoncelli o chi li comanda, tecnicamente s’intende, che la vittoria poteva essere a portata di mano, si sono cosi spinti in avanti e lo spietato Villa li ha infilati in contropiede, approfittando oltre modo dette maniere gentili dei superstiti difensori, che hanno permesso all’ex milanista di compiere ben 60 mt. palla al piede, entrare in area e battere Profumo, all’insegna del prego s'accomodi. Non vogliamo qui certamente preaicare il calcio traumatico, ma quando occorre un piccolo fallo ostruzionistico diventa quasi un obbligo. Ritornando all’episodio post-pareggio, ci sia consentito di dire che la panchina determinate disposizioni deve essere in grado di impartirle, sapendo per di piu quale è il valore del complesso ed avendo già compiuto l'himalayana impresa di rimontare la rete di Legnaro, realizzata su un discutibile (per posizione e non per fallo) penalty, concesso dal romano Prati, forse suggestionato dalle precedenti peripezie del bolognese Stagnoli (buona conoscenza anche dei tifosi tortonesi vedi gara con la Biellese). Abbiamo decisamente premuto sul tasto della tattica, già numerose, ed anche troppe volte, traditrice dei leoncelli, trovando precisa conjerma nei commenti aei tifosi grigi, che hanno ripetutamente affermato: «Siete la compagine dal gioco più aperto vista al “Moccagatta”. È quasi pazzesco pensare che siete in lotta per la retrocessione». Occorre quindi meditare a lungo su questi puerili errori, che sono costati punti preziosi ed hanno reso estremamente pericolosa l’attuale posizione di classifica. L’Alessandria ci è piaciuta. Ha avuto a tratti spunti da grande squadra, ma troppo altalenante il rendimento collettivo nell’arco dei 90’, per giustificare concrete speranze di promozione. Alcuni scompensi difensivi, il libero Marella è indubbiamente un tallone d’Achille, nonostante il possente fisico, a cui si aggiungono alcune incertezze di Moriggi e Piacentini ed il pericoloso distendersi di Legnaro. Questo squilibrio spiega i soventi rovesci interni degli uomini di Manente. Il centrocampo poi, è troppo condizionato da Magri, atleta di intelligente impostazione tecnico-tattica, ma poco resistente al ritmo di gara. Naturalmente, finché il lungo e stempiato interno è fresco di energie, il gioco scorre piacevole e brioso, anche per la furia di Villa, un ragazzo di sicuro avvenire e per la pericolosità di Di Giovanni, a volte però troppo individualista. Confusionario il gioco delle estreme. Come era già successo nell’andata, il compito dei grigi è stato facilitato dall’ingenuità dell’avversario, in quanto il mezzo infortunio in cui è incorso il pur bravo Colombo, aveva annebbiato le idee del loro gioco. Il Derthona presentatosi con uno schieramento appropriato, ha tenuto testa agli avversari impostando una intelligente copertura, cui facevano seguito veloci e pericolosi contropiede. La resistenza alla martellante offensiva dell’Alessandria ha avuto parzialmente successo, per la grande giornata dì Profumo, autore di una serie di spettacolari interventi, per la tempestività dei difensori e per alcuni errori degli avanti locali, m preda all'orgasmo. Quando si pensava che gli attacchi dei grigi non approdassero ad alcunché di concreto, ci pensava Prati, a sbloccare il risultato. Legnaro scendeva sulla sinistra e superava due avversari; sul limitare dell’area Angeli lo agganciava da tergo, il terzino, con ottima scena, caricava la caduta e l’arbitro abboccava concedendo il rigore. Lo stesso Legnaro, faceva saltare la barriera con un rasoterra alla sinistra di Profumo. Il sogno di lasciare imbattuti il «Moccagatta» si infrangeva per i leoncelli, in considerazione della ormai nota nullità offensiva. Ad ovviare a questo inconveniente ci pensava Colombo, ma a questo punto entrava in ballo la presunzione, che appannava le idee a tecnici e giocatori, certamente non coscienti dei propri limiti e la vittoria non poteva così sfuggire ai più tecnici locali. Anzi c’è da rilevare che, solo la precipitazione non la rendeva tennistica, dopo che Narducci con idea quasi suicida, decideva di abolire il libero e tentare l’assalto all'arma bianca, cosa deprecabile per mancanza di concezione alla manovra d’attacco. In questa disgraziata giornata, hanno brillato di viva luce, il portiere Profumo, l’interno Barciocco e l’estrema Cella. Di Profumo abbiamo detto. Barciocco impiegato finalmente nel suo vero ruolo, ha dato l’esatta misura del suo valore, sopperendo con la volontà alla mancanza di condizione atletica. La prestazione del ragazzo è meritevole di conferma, la cosa permetterebbe a. Narducci, un più logico impiego del l’assente Cazzola, nel ruolo di regista alla Corso. Cella ha disputato un’ottima gara, per impegno e senso del gioco, impegnando severamente i difensori grìgi, ma per mancanza di un’adeguata sponda, non ha potuto fare di più. Generosa la prova di Colondri, cresciuto prodigiosamente alla distanza, buona quella degli altri ad eccezione di Muratori e Galli, non apparsi nel pieno delle loro condizioni di forma. Domenica i leoncelli ritorneranno al «F. Coppi», ospitando la Triestina. Incontro indubbiamente impegnativo, in considerazione del valore degli alabardati. Al Derthona è sufficiente un pareggio e con questo non ci stanchiamo di ripetere occhio alla tattica e tanta, tanta umiltà. (Il Popolo Derthonino - Luigi Corollo) RISULTATI: Biellese - Padova 1-3 Marzotto - Trevigliese 1-1 Novara - Legnano 1-0 Pro Patria - Solbiatese 0 0 Rovereto - Venezia 3-0 Sottomarina - Seregno 0 0 Treviso - Monfalcone 2-1 Triestina - Lecco 0-0 Verbania - Udinese 1-0 CLASSIFICA: Novara p. 28; Treviso 27; Rovereto 26; Lecco 25; Solbiatese, Triestina* 24; Seregno 23; Alessandria* 22; Legnano, Sottomarina 20; Udinese 19; Verbania, Monfalcone, Trevigliese 17; Biellese, Padova 16; Venezia 15; Derthona 14; Pro Patria, Marzotto 13. Ogni * una gara in meno MARCATORI: 9 RETI: Silva (Seregno), 8 RETI: Medeot (Monfalcone), Goffi (Treviso), 7 RETI: Bramati (Novara), Paina (Triestina); 6 RETI: Villa S. (Alessandria), Massucco (Rovereto), Ferrari (Seregno), Foglia (Solbiatese), Rizzi (Sottomarina). Si è iniziato il girone di ritorno senza colpi di scena. Il Novara continua a comandare la classifica davanti al Treviso a sua volta tallonato dal sempre più sorprendente Rovereto. Gli azzurri novaresi hanno concluso il loro trittico casalingo sconfiggendo di misura e su calcio di rigore il volitivo Legnano nell’occasione privo dei tre centrocampisti titolari. In queste tre partite, in casa consecutive, la squadra di Parola ha totalizzato cinque punti che sono valsi a mantenerlo al primo posto della graduatoria. Il Treviso continua nella sua serie positiva che dura ormai da dodici giornate. Domenica ha dovuto faticare per battere il Monfalcone, ma resta il fatto che i veneti di riffa o di raffa riescono sempre a far punti. I bianconeri del Rovereto sono ritornati dopo cinque settimane alla vittoria e l'hanno fatto in modo perentorio anche se in questo sono stati favoriti dalle papere dei difensori del Venezia. Il Lecco di Lupi ad un a settimana di distanza dalla vitto ria in quel di Alessandria sono andati a conquistare un meritatissimo punto al Valmaura di Trieste contro un’altra diretta concorrente per la promozione. I lariani sono riusciti a riassestare la difesa, che in cinque giornate aveva subito la bellezza di dieci goals, e da tre domeniche non subiscono più reti. La Solbiatese e la stessa Triestina stanno passando un periodo poco felice avendo perduto lo smalto che caratterizzava le loro prestazioni sino a qualche settimana fa. I giuliani hanno per la verità ancora un incontro da recuperare e quindi la possibilità di portarsi a soli due punti dalla capolista, ma non si tratterà di cosa facile visto che se la dovrà vedere con quel Venezia che ormai non può più gettare punti dalla finestra e specialmente da quella di casa. Dal Seregno che ha 23 punti al Sottomarina che di punti ne ha 20 vi sono quattro compagini che non hanno più soverchie ambizioni di primato né eccessivi timori di finire nella zona che scotta. Tra queste quattro squadre vi è anche l’Alessandria che pur avendo vinto otto incontri come il Treviso ha lasciato alle squadre ospiti del Moccagatta ben nove punti! In coda la lotta non si è fatta ancora cruenta, ma ogni settimana c'è un a squadra almeno che vede compromessa la propria tranquillità. Questa volta è toccato alla Biellese che le ha buscate, e in quale maniera, in casa propria dal Padova che ha segnato in una volta sola la metà dei goals realizzati nelle precedenti 18 partite. Sempre più grave la situazione del Derthona sconfitto nettamente ad Alessandria. Potrebbe diventare critica la situazione dell’Udinese che non vince da otto gare. Davvero strana la metamorfosi dei friulani che partiti per far proprio il campionato si trovano ora in una posizione non certo invidiabile avendo vinto soltanto tre incontri. Nessun giocatore è stato espulso mentre ben sei sono stati i calci di rigore accordati e, di questi, cinque sono stati realizzati (Il Piccolo)