Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
09-02-1974 - Giornata: 21 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Padova AC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 8. Dalle Vedove G.[A], 55. Baisi S.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Mazzia Bruno, Rossi Fabrizio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Padova: Galli, Pandrin, Mazzon, Lasagni, Furlan, Coramini, Stefanelli, Musiello, Trentin, Lazzaro, Picelli [72. Rossi]. A disp.: Memo, Bottaro. All.: Trapanelli Piero

Arbitro: Foschi Benito (Forlì).
Note
Espulso 83. Musiello [P]. Ammoniti Lazzaro [P], Trentin [P], Dalle Vedove [A] Angoli: 4-2 Spettatori: circa 7.000 di cui 5.437 paganti per un incasso di 11 milioni 616 mila lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
L'ORSO SPIUMA IL PADOVA ROSICCHIANDO UN ALTRO PUNTO La ventunesima giornata a vantaggio de ila capolista © Pareggiano Lecco e Venezia mentre l’Udinese si affianca ai lagunari § L’Alessandria nell’anticipo di sabato ha realizzato con Dalle Vedove e Baisi ® Il risultato non è mai stato posto in discussione ® Inizia il ’’tour de force ” con le trasferte di Seregno e Solbiate: uscendone indenni la promozione in B sarebbe veramente a portata di mano L’Alessandria «vola»; ancora una vittoria (la nona sul terreno amico) mentre le tradizionali avversarie Lecco e Venezia hanno segnato il passo. Le previsioni della vigilia si sono avverate. Il Lecco in trasferta a Bolzano, dopo essere passato in vantaggio, è stato raggiunto dai padroni di casa che nel finale hanno colpito un palo. Il Venezia dopo la sconfitta di Trento cercava il rilancio, ma il Legnano che aveva impegnato duramente i grigi, lo ha costretto a dividere la posta. La media inglese dei lagunari scende così a meno cinque. Ha invece compiuto un passo in avanti l’Udinese. I ragazzi di Manente si sono imposti, con un perentorio tre a uno, a Belluno vale a dire contro una compagine che sinora non aveva conosciuto sconfitta sul terreno amico. I bianconeri guadagnano una posizione in media inglese portandosi a meno quattro. Una giornata complessivamente a vantaggio dell’Alessandria che, nell'anticipo, aveva battuto con la consueta autorevolezza il Padova. Veramente da ’’brivido’' la terza di ritorno: mentre l’Alessandria viaggia alla volta di Seregno (che ha dato l’ultima mazzata al Mantova) il Lecco non dovrebbe faticare per avere ragione dei patavini. Più ingrato il compito del Venezia che visita il Valmaura di Trieste, dove i rosso-alabardati hanno necessità estrema di punti. Il clou è rappresentato da Udinese - Monza squadre condotte da due ex allenatori dei grigi, Manente per i friulani, David per i lombardi. E ’ una partita decisiva per il futuro delle due compagini in quanto chi perde dà l’addio definitivo alle poche speranze che ancora albergano nel cuore dei rispettivi supporters. Facciamo un passo indietro e torniamo ad Alessandria - Padova disputata davanti a settemila spettatori, di cui 5.437 paganti per un incasso di undici milioni 613 mila lire. Dopo la performance di Legnano vi era molta curiosità da parte dei tifosi. In quale misura aveva influito sulle gambe dei mandrogni il fango del Pisacane e come si sarebbe comportato il Padova precipitato in zona retrocessione? Domande più che pertinenti, in quanto il numero dei tifosi che segue i grigi aumenta con il trascorrere delle domeniche. La testa della classifica e la serie di risultati utili, ha riscaldato l'ambiente e tutti sono pronti a giurare che il 1974 è veramente l’anno della promozione. Ballacci ricuperati Baisi, che aveva rimediato una botta alla caviglia sinistra, e Colombo che portava i segni del duello con Mola, ha confermato in blocco il complesso che gli sta dando notevoli soddisfazioni. Proprio perchè tutto ruota alla perfezione il mister ha rinviato ad altra data alcuni nuovi inserimenti per concedere un breve turno di riposo agli atleti che si sono maggiormente impegnati nella prima parte del campionato. Proprio perchè il campionato è lungo, la tenuta dei singoli atleti va tenuta costantemente sotto controllo per evitare improvvisi e pericolasi cedimenti. Cosa ha detto di nuovo la partita con il Padova? L’avversario pur non essendo di quelli che fanno tremare le vene dei polsi era ritenuto pericoloso proprio per l’attuale posizione di classifica. Le squadre che lottano per non retrocedere sono sempre emblematiche, capaci di qualsiasi risultato a sorpresa. Proprio per questo motivo il mister alla vigilia, aveva continuato a ripetere che era necessaria la massima concentrazione per non trovarsi davanti ad una realtà che poteva essere alquanto amara. I ragazzi non si sono lasciati sedurre dal nome dell’antagonista e lo hanno accolto con tutte le cure del caso. I patavini, un complesso di giovani, hanno retto per otto minuti poi sono crollati sotto l’ariete alessandrino che si era messo subito in movimento per scardinare la retroguardia ospite. Incominciamo dalle marcature: Maldera su Pincelli; Di Brino su Stefanelli; Reja su Musiello; Colombo sul centravanti Trentin. I biancoscudati avevano invece affidato Manueli a Mazzon; Volpato a Lazzaro, Baisi a Furlan, Dalle Vedove a Lasagni e Dolso a Pandrin. Da notare che in fase offensiva gli alessandrini, in maglia rossa, operavano con Baisi in continua rotazione per consentire a Dalle Vedove di entrare nei corridoi che si aprivano al centro. Consueto ruolo per Dolso che manteneva una posizione centrale per muoversi a pendolo tra difesa e appoggio alla punte. In evidenza, come a Legnano, il giovane Manueli che pare finalmente essersi liberato dal complesso di paura che lo attanagliava ogni qualvolta m etteva piedi sul terreno del Moccagatta. L’Alessandria sbloccato il risultato con il gol di Dalle Vedove, ha vissuto i restanti minuti del primo tempo sul filtro del centrocampo che riesce a decantare anche le situazioni più difficili. Non è un mistero per nessuno; il rullo compressore grigio vive sul "motore” centrale impostato su Reja, Volpato, Dalle Vedove e Dolso al quale danno manforte, a turno, i difensori e gli attaccanti. « La forza della compagine, diceva Ballacci, risiede proprio nel fatto che ogni giocatore ha la possibilità di andare a rete. Contemporaneamente ognuno deve dare una mano al settore che si trova in difficoltà». Partendo da questi presupposti l’orso grigio sta puntando decisamente in avanti verso il primato cercando di immagazzinare il maggior numero possibile di punti. Come dicevamo i grigi sono passati a condurre dopo soli otto minuti e dopo che Baisi aveva chiamato in causa il portiere Galli ohe si era fortunosamente salvato deviando il bolide con una gamba. I grigi usufruivano di un calcio d ’angolo la cui esecuzione era affidata allo specialista Volpato. Sul tiro dalla bandierina Baisi cercava di intervenire in elevazione, ma essendo in ritardo desisteva ingannando lo stopper che rinunciava a contendergli il pallone. Nessuno si accorgeva che alle spalle stava sopraggiungendo Dalle Vedove che con il sinistro, di piatto metteva fuori causa il portiere patavino. Il gioco era fatto: non restava che attendere il raddoppio evitando possibili contropiedi degli ospiti che erano costretti, loro malgrado ad abbandonare la posizione prudenziale, ma non ostruzionistica. Il "quartetto” del centrocampo saliva in cattedra, indossava gli abiti del maestro d’orchestra badando a tenere lontano dalla propria area le punte. Il più pericoloso appariva Pincelli che costringeva Maldera a restare costantemente con gli occhi aperti per evitare di essere aggirato dal giovane veneto che puntava essenzialmente sullo scatto per fornire qualche palla gol a Trentin. Quest'ultimo tenuto a bada da Colombo, dopo avere cercato invano di sganciarsi, ricorreva sovente ai falli per cercare di rimediare al divario tecnico. Il buon Antonio non si lasciava intimorire e il goleador finiva per arrendersi alla realtà dei fatti. Dolso assai più astuto di Pandrin, evitava di seguirlo quando il terzino avanzava eccessivamente, preferendo restare in zona dove puntuali giungevano i suggerimenti dei compagni. L’eclettico giocatore poteva pennellare i passaggi: ora era un veloce scambio a breve distanza, ora un traversone che dalla sinistra chiamava in causa Maldera invitandolo a proiettarsi in avanti sul proprio settore dove la sorveglianza era maggiormente allentata. In quattro o cinque occasioni Arrigo era veramente splendido tanto da strappare applausi a scena aperta, come al 39’ quando ricuperava una palla sulla linea laterale con la sicurezza dell’equilibrista che sa di avere un preciso cross teso sul quale usciva tempestivamente Galli anticipando Dalle Vedove che si apprestava ad incornare di testa. L’atleta si ripeteva in altre occasioni poi, come sovente accade, si abbandonava ad alcuni preziosismi dimenticando i compagni: si era sul due a zero e Arrigo non sapeva resistere alla tentazione. Se Dolso è stato l'impareggiabile regista che durante i novanta minuti riesce a trovare gli acuti per mettere in difficoltà l’opposta retroguardia, Reja è stato l’inesauribile maratoneta che continua a macinare chilometri con la grinta e la concentrazione dell’atleta che intende dare un contributo disinteressato alla squadra. Sia a centro campo che sulle fase laterali lo abbiamo visto sovente sgambare con le lunghe ’’pertiche" per inseguire un pallone o per impostare il cross risolutore. Per Edoardo è indubbiamente un campionato polemico, ma esaltante. Coloro che lo davano per spacciato dovranno ricredersi: la regolarità che contraddistingue il ruolino di marcia della stagione 1973-74, ne è la conferma più evidente. Se al duetto Dolso, maestro nelle finezze e nell’interpretazione del gioco e Reja, polmone inesauribile, aggiungiamo Volpato e Dalle Vedove la bilancia pende nettamente dalla parte dei grigi. Volpato che forse incomincia a risentire dell’usura di una serie di gare in cui molto ha dato è stato tra quelli che hanno accusato — almeno così è parso — la faticaccia di Legnano. L’atleta si è impegnato a fondo, è stato costantemente nel vivo del gioco, ma non con quella chiarezza espressa in altre occasioni. Diciamo che è un giocatore che sa mascherare assai bene le proprie pecche, che anche in una giornata difficile è capace di mantenere il ruolo di motorino del centrocampo, di suggeritore dell’ultimo passaggio, quello decisivo. Al ragazzo bergamasco bisogna dare atto dell’attaccamento che dimostra, in ogni gara, ai colori sociali. Sabato si è rivisto un grande Dalle Vedove, grintoso e scattante, sempre nel vivo della manovra, ombra di Baisi pronto a sfruttarne i suggerimenti. Ha spaziato per il rettangolo con decisione compiendo sgroppate a largo raggio determinando lo scompiglio nel centrocampo avversario. Peccato che l’arbitro lo abbia ’’beccato" ingiustamente ammonendolo prima e annullandogli poi il secondo gol che alla maggioranza è apparso regolare in quanto l’alessandrino elevandosi non ha minimamente danneggiato l’avversario. Indipendentemente dal neo del direttore di gara occorre evidenziare la gagliarda esibizione di Dalle Vedove ritornato sullo standard delle migliori prestazioni. Un breve cenno a Baisi: nella fase iniziale forse preoccupato dall’acciacco è apparso legato nei movimenti, timoroso nei contrasti. Un primo tempo senza troppa gloria, ma una ripresa disputata all’insegna dell’intelligenza tattica e della praticità. Ha realizzato al 56’ una rete da manuale sulla quale molto si potrebbe scrivere. Soffermiamoci sul raddoppio alessandrino che ha fatto scattare dalla panchina pure l’allenatore grigio Ballacci. L’onnipresente Reja piazzato a centrocampo interrompe un tentativo di contropiede patavino ricuperando una palla perduta poco prima dallo stesso Dolso. Il mediano rilancia immediatamente allo stesso compagno che è venuto a trovarsi in una posizione di vantaggio. Arrigo scende velocissimo verso la linea di fondo poi traversa al centro dove attende Baisi: il centravanti al volo colpisce con l’esterno del piede destro ed è gol. Impossibile l’intervento del pur bravo Galli se non per raccattare in fondo alla rete il pallone del due a zero alessandrino. L’undici mandrogno pur essendo pago del successo non perde occasione per mettere in difficoltà gli ospiti: le incursioni sono pericolose e in più di una occasione la rete viene mancata per un soffio. Porta a tre il bottino Dalle Vedove, ma l’arbitro annulla; lo stesso giocatore nel finale raccoglie un passaggio di Baisi è staffila in corsa. Il pallone esce di poco alla destra del portiere veneto. Alla fine è il tripudio sugli spalti. Gli sportivi incominciano ad assaporare i frutti di una annata che potrebbe essere veramente d’oro. Il cammino è ancora troppo lungo per fare previsioni, meglio restare a terra, con i piedi bene ancorati al suolo. Una cosa è tuttavia certa: l’Alessandria potrà incappare in una giornata nera, ma disponendo di uomini così "rodati” l’impresa degli inseguitori appare assai problematica. L’undici è stato costruito da Ballacci non su un uomo faro, ma sfruttando al massimo il collettivo: nessuno è indispensabile, ma tutti sono utili nella manovra grigia. Sentiamo cosa dice il mister alla fine della contesa: « E’ stata una bella partita. La squadra si è concessa qualche pausa, ma non si può pretendere di avere il massimo nell’arco dei novanta minuti. Guardiamo al domani: ci attendono due trasferte consecutive e non sono delle più facili ». La realtà non viene perduta di mira dallo staff grigio. Paolo Sacco, pur lasciando trasparire la propria soddisfazione, replica invitando all attesa in quanto « il campionato è ancora lungo c le difficoltà che si frappongono alla vittoria finale numerose ». I giocatori prendono atto del riserbo poi uno domanda: « Con la vittoria odierna, mister, abbiamo raggiunto la salvezza?». Replica prontamente l’interessato: «Calma ragazzi con i tempi che corrono la quota sicurezza è sui 34 punti: se vinciamo a Seregno un primo traguardo lo abbiamo raggiunto ». La frase suscita ilarità tra gli atleti i quali non aggiungono altro, per scaramanzia, si intende. L’unico che ha qualcosa da aggiungere è Dalle Vedove il quale giura sulla regolarità della sua rete. Una specie di... rapina ai suoi danni che continua a rodergli il fegato. L’obiettivo è puntato su Seregno, seconda trasferta del girone di ritorno. 1 lombardi sono in piena salute e lo hanno dimostrato a Mantova facendo l’enplein. L’avversario è di quelli da prendere veramente con le molle, ma i grigi sono abituati a questo tipo di operazione. L’obiettivo è il pareggio, se poi arriva qualcosa di più tanto di guadagnato. Con il vantaggio acquisito i grigi scendono in campo tranquilli: sono gli inseguitori che debbono rimboccarsi le maniche se vogliono restare nel giro promozione. (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA VIA LIBERA Dopo ventun gare, i grigi sembrano i più seri candidati alla promozione Ancora un successo piuttosto netto, ancora un mezzo passo lalso delle dirette avversarle e via libera all'Alessandria verso la serie B. Sabato, nell'anticipo di campionato, i grigi non hanno tradito i pronostici battendo al « Moccagatta » un Padova non irresistibile, grazie al due gol messi a segno dai soliti Dalle Vedove e Baisi, ma grazie soprattutto alla forza del centrocampo: il reparto che ha garantito la tenuta e la superiorità tecnica del piemontesi nel confronti delle dirette avversarie. Una superiorità che fino a questo momento si concretizza in tre punti di vantaggio sul Lecco e cinque sul Venezia. Non bisogna però dimenticare che il Lecco domenica affronterà proprio il Padova e che l'Alessandria invece sarà impegnala nella difficile trasferta di Seregno, una squadra che oggi ha ottenuto una brillante vittoria sul campo del Mantova. Il vantaggio potrebbe dunque ridursi ancora a due punti, ma sarà il Lecco a fine campionato (la penultima giornata) a trasferirsi al Moccagatta: due punti che l grigi — pur se per scaramanzia non lo confessano — hanno già messo in cassetta. Una via libera verso la serie cadetta, ma soltanto se l'Alessandria saprà approfittarne e se la condizione del complesso rimarrà inalterata al livello di rendimento attuale. E' crollato il Venezia che dalla sconfitta per 3-0 a Vigevano non è più riuscito a riprendersi. Resiste soltanto Il Lecco che nel recente confronto diretto del girone di andata ha dimostrato però di non avere ancora i numeri e la maturità per il balzo di categoria. La squadra di Brlghenti insomma è per ora soltanto una buona sparring partner del grigi. Ballacci teme che la squadra, dopo aver superato la prima crisi, quella subita a metà del girone di andata, abbia un nuovo momento di flessione « inevitabile — afferma — In tutte le squadre. Si tratta soltanto di saperlo superare più o meno elegantemente ». « Ho fiducia — aggiunge Bailacci — nelle possibilità della squadra ed anche della città che la ospita. Alessandria infatti è un centro che meriterebbe addirittura la serie A. Ma è troppo presto per parlarne: penso sinceramente che questo campionato è ancora tutto da combattere. Potrebbe concludersi addirittura all'ultima giornata con la trasferta di Trieste ». Se flessione ci sarà per il momento, comunque, non si vede neppure all'orizzonte. Nelle ultime sette partite Colombo e compagni hanno totalizzato tredici punti vincendo sempre e pareggiando soltanto a Lecco. Né un'eventuale pareggio a Seregno suonerebbe come campanello d'allarme. La divisione del punti sul campo lombardo è programmata da tempo. Dopo Seregno sarà la volta di Solbiate: due trasferte consecutive, poi l'incontro interno con il Belluno. Quattro punti nelle prossime tre partite e la B sarà davvero a portata di mano. (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) Risultati: Monza - Derthona 1-0 Vigevano - Gavinovese 1-0 Bolzano - Lecco 1-1 Venezia - Legnano 0-0 Triestina P. Vercelli 1-1 Solbiatese - Savona 1-0 Mantova - Seregno 1-2 Clodiasott. - Trento 0 0 Belluno - Udinese 1-3 CLASSIFICA: Alessandria p.32; Lecco 29; Udinese, Venezia 27; Monza 25; P. Vercelli, Trento, Seregno 23; Belluno 22; Mantova, Vigevano 21; Bolzano, Solbiatese 20; Legnano 18; Gavinovese 17; Padova, Clodiasott. 16; Triestina 15 Savona 14; Derthona 11 Marcatori: 11 reti: Zanolla (Mantova); 8 reti: Ballarin (Belluno), Ulivieri (Gavinovese) e Panucci (Savona); 7 reti: Baisi (Alessandria), Rossetti (Pro Vercelli), Canzi (Seregno), Mongitore (Trento), Bellinazzi (Venezia); 6 reti: Maioni (Pro Vercelli), Vanazzi (Seregno), Peressin e Stevan (Udinese), Basili (Vigevano) Il punto sul campionato In extremis la Triestina è riuscita ad agguantare la Pro Vercelli in fuga dalle prime battute ed è proprio nei due episodi determinanti della partita che restano condensate le maggiori emozioni. In una brutta partita il Vigevano ha avuto la meglio sulla Gavinovese con la rete segnata da Desio all'88', i locali hanno faticato ad imporsi contro gli ospiti che hanno messo in mostra un elevato livello agonistico e di velocità. Un infortunio a mezz'ora dal termine del match è costato al Savona un duro colpo, il pareggio non avrebbe fatto gridare allo scandalo tanto più che al momento del gol la Solbiatese non aveva fatto più di tanto.