Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
17-02-1974 - Giornata: 22 - Seregno - Ferruccio Trabattoni


Seregno FBC 1913 - Alessandria US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 65. Vanazzi [Se] 69. Di Brino M.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Di Brino Marcello, Unere Giuseppe, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Di Prospero Sergio, Mazzia Bruno All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Seregno: Banfi, Corbetta, Citterio, Cappelletti, Dorini, Dellagiovanna, Canzi, Arienti I, Vanazzi, Fagnani, Pozzoli. A disp.: Spreafico, Monti, Arienti II, All.: Angeleri Stefano

Arbitro: Turiano Antonio (Reggio Calabria).
Note
Ammoniti Cappelletti [S], Reja [A], Dolso [A] Angoli: 5-4 Spettatori: 6000 circa di cui 4.500 paganti per un incasso di 7.300.000 lire Inizio gara ore 14.30

Commento
DALLA BOLGIA DI SEREGNO I GRIGI CON L'ONORE DELLE ARMI Prezioso pareggio dell'undici di Ballacci contro un'avversario scatenato. In vantaggio per un'autorete di Barbiero, ricuperano nello spazio di quattro minuti con Di Brino, il migliore in campo. La giornata in certa del centrocampo mandrogno @ O ttima prova di Pippo Pozzani Le previsioni della vigilia hanno trovato piena conferma al « Ferruccio » di Seregno, un campo sempre minato, in particolare quando sono di scena i grigi alessandrini. I precedenti incontri disputati all’insegna della rabbia in corpo, impallidiscono davanti all'ultimo scontro conclusosi con una rete per parte. L'undici di Angeleri, caricato al massimo, doveva vincere a tutti i costi per alimentare una speranziella di promozione, clic non trova riscontro nella classifica. Gli sportivi, a volte sono ciechi, e bastano alcune vittorie per montarli al punto di sognare l’impossibile. L'Alessandria davanti ad una squadra grintosa, disposta a sputare l’anima pur di fare piegare le ginocchia alla prima della classe, si è trovata in difficoltà. L’imprevista assenza dello stopper Colombo protagonista, sabato m atte na, di una distorsione alla caviglia destra, ha certamente pesato sull’economia del gioco corale se si tiene conto del clima particolare determinatosi sul campo dei lombardi. Nonostante l'handicap derivato dalla sostituzione del forte difensore i grigi sono usciti dal campo con Tono, re delle armi e, quel che più conta con un punto che consente loro di restare in media inglese a zero, vale a lire sulla linea della promozione. Del pareggio esterno dei grigi hanno tratto profitto il Venezia, uscito indenne dal Valmaura di Trieste; il Lecco che ha sudato le sette proverbiali camicie per spuntarla sul Padova ed infine l’Udinese che ha ’’matato” il Monza grazie ad un discutibile rigore. Complessivamente solo i lagunari, imponendosi in trasferta, hanno migliorato la loro media passando da —5 a —4, alla pari con l'Udinese. Il bilancio alessandrino dopo le prime due trasferte del girone di ritorno, può ritenersi più che lusinghiero: una vittoria e un pareggio. Non resta che attendere il responso della terza trasferta, quella di sabato prossimo a Solbiate, con un undici corsaro, ma certamente meno ’’avvelenato” del Seregno. Su questo campo la vita sarà dura per tutti in particola, re dopo la burrasca registratasi negli spogliatoi. Nel dopo partita è accaduto un po’ di tutto tanto che poco è mancato che si venisse alle mani. Negli scontri fortunatamente verbali sono stati coinvolti gli inviati dei giornali piemontesi, Paolo e Carlo Sacco, il segretario Santino Ciceri, l’allenatore Ballacci e, persino il presidente della società lombarda Barzaghi che al colmo dell’ira non ha esitato a definire i presenti "maleducati”. LA DISPUTA E' DEGENERATA a tal punto che solo l’intervento dei carabinieri è riuscito ad indurre i presenti a rivedere i loro progetti tutt'altro che pacifici. Il solo Angeleri si è adoperato per comporre la vertenza e, di ciò bisogna dargli atto. Il mister degli azzurri è però un... alessandrino. Seregno - Alessandria è una partita da dimenticare indipendentemente dai "fattacci” registratisi nel dopo partita. L’Alessandria che temeva non poco la carica avversaria è tornata a casa, come abbiamo detto, con un punto veramente prezioso se si mette in giusta luce il clima da... guerra civile. Con Colombo in campo le cose avrebbero certamente assunto un altro aspetto, in quanto lo stopper è divenuto ima pedina molto importante per la funzionalità del pacchetto difensivo alessandrino. Privato della pedina, Ballacci ha agito nel modo migliore inserendo Unere e spostando in avanti Maldera. Il ritorno dell’ex torinese in squadra non è stato dei più felici. Il ragazzo che smaniava dalla voglia di riprendersi la maglia numero tre è stato forse tradito dal carattere impulsivo che lo contraddistingue. Si è gettato nella mischia animato da sacro furore denunciando però scompensi che hanno pesato non poco sulla tenuta difensiva. Con avversari che dilagavano da ogni parte, Unere ha compiuto in alcune occasioni falli ingenui, ma assai pericolosi perchè consumati poco fuori la linea dell’area di rigore. Poteva essere richiesto qualcosa in più al difensore? La risposta è indubbiamente positiva, ma Unere non si è mai tirato indietro sul piano della volontà la quale non sempre riesce a sopperire ai momenti difficili che un atleta attraversa. Lo sbilanciamento del settore difensivo è stato in parte contenuto da tre uomini, Pozzani, Di Brino e Barbiero. I tifosi sono a volte ingenerosi verso Pippo, un ragazzo serio che quando è sul campo riesce a caricarsi. Il portiere è stato veramente magnifico quando dopo soli sette minuti di gioco è riuscito a neutralizzare Vanazzi che ha sfruttato uno scivolone del terzino che lo controllava per presentarsi solo davanti alla rete mandrogna. Pippo con perfetta scelta di tempo è uscito a valanga riuscendo a respingere l’insidia. Lucido in ogni circostanza ha compiuto alcune uscite da campione. Ha subito un gol, ma non ha alcuna colpa: era pronto alla parata, ma un infortunio di Barbiero lo ha beffato. Niente di grave. PER DI BRINO DOVREBBERO essere adoperati gli aggettivi migliori. Marcello è stato per l’ennesima volta il protagonista e non solo per avere messo a segno la rete del pareggio e la terza del campionato. Per un difensore che non possiede la statura di... Facchetti è una impresa degna di ogni menzione. Controllava il centravanti Vanazzi e lo ha contrastato con efficacia per novanta minuti trovando anche il modo di sganciarsi per portare l’insidia verso la rete avversaria. Il terreno era dei più infidi, ma Marcello non ha accusato la minima fatica continuando a macinare chilometri su chilometri come si trovasse su una pista di cemento. Il suggello alla splendida prestazione è venuto al 69’ quando i grigi in svantaggio di un gol si erano proiettati in avanti alla disperata ricerca del pareggio. Reja trovata la grinta del momento migliore dopo avere ricuperato e difeso la palla si è avviato verso l’area di rigore cercando lo scambio con Baisi il cui tiro è rimpallato su Banfi. La palla viscida è schizzata verso il terzino che è riuscito a colpirla; il portiere nel disperato tentativo di deviarla ne ha corretto leggermente la traiettoria mettendo fuori causa due suoi difensori che erano appostati sulla linea bianca. Svanito l'incubo della sconfitta la capolista si è mossa con maggiore autorevolezza contrastando con efficacia le puntate degli avversari. Il punto conquistato in Lombardia è stato, come abbiamo detto, alquanto sudato. Resta da stabilire ciò che non ha funzionato con la consueta precisione nel collettivo frigio. Costretto dagli eventi a rinunciare a Colombo il mister ha affidato al terzino Di Brino il centravanti Vanazzi mentre alle cure di Maldera è stato affidato Canzi. Su Fagnani è andato Unere mentre a Reja è spettato il compito di bloccare un Pozzoli tutto pepe. Sin dalle prime battute si è arguito che per Edoardo sarebbe stata una giornata oltremodo calda in quanto il ’’rosso” si infiltrava in ogni corridoio per trovare il compagno smarcato. Con un Reja su un livello normale l ’impresa sarebbe stata meno ardua, ma domenica il centrocampista si trovava sovente in difficoltà. Solo dopo la "scossa’” dell’autorete di Barbiero, Edoardo ha ritrovato la grinta dei momenti migliori. Se il pareggio è stato raggiunto in così breve tempo il merito è anche suo. PER VOLPATO NON PARLEREMO di debilitazione psicologica, ma di leggero appannamento dovuto anche agli sforzi ai quali ha dovuto sottoporsi negli ultimi mesi. L'alessandrino è un generoso che si batte sempre con quanto fiato ha in corpo e, dovendo coprire una buona porzione di campo, le tossine agiscono negativamente sul rendimento generale. Non è stato lucido come in altre occasioni, ma non si è arreso dando fondo a quanto fiato aveva in corpo. Certo che se potesse osservare un turno di riposo le probabilità di ricuperarlo pienamente sarebbero maggiori: dopo la trasferta di Solbiate non è escluso che Ballacci prenda in considerazione l’eventualità. Il discorso sembra diverso per Dalle Vedove che possiede i mezzi atletici per reggere i novanta minuti. Dopo gli ultimi brillanti tests si è un tantino disunito quasi per autosuggestione. Dalle Vedove dovrebbe avere maggiore fiducia nelle proprie possibilità: ha forza e caratteristiche tecniche quasi sempre superiori agli avversari che lo contrastano. Seregno era un campo difficile, ma in due o tre occasioni ha dimostrato di non temere né i contrasti né la cattiveria dell’avversario. Nessun timore per l'ex barese che resta uno dei punti di forza della compagine anche se alterna prestazioni maiuscole ad esibizioni appena sufficienti. Analogo il discorso che si potrebbe fare per Dolso anche se per quest’ultimo esiste una circostanza particolare. Ogni qualvolta deve marcare un avversario finisce con il perdere la chiarezza che lo contraddistingue. In questo campionato non avevamo mai visto un Arrigo tanto falloso: la preoccupazione di lasciarsi sfuggire l’uomo lo ha condizionato non poco. Se alla circostanza sopraccennata aggiungiamo il terreno mozzafiato il discorso è presto concluso. Dolso è tuttavia atleta che ricupera facilmente e sin dal prossimo sabato dovrebbe tornare l'eclettico giocatore ammirato in altre occasioni. A Solbiate deve poi fare dimenticare ai tifosi una prestazione piuttosto opaca registratasi nello scorso torneo. Esistono pertanto gli ingredienti per indurre il giocatore ad afferrare nuovamente il fioretto. CONCLUSA LA BREVE DISAMINA sul centrocampo aggiungeremo ancora che il Maldera attuale non è all’apice della condizione. Sa trovare impennate notevoli, ma in altre occasioni registra cedimenti inconcepibili. I) ragazzo deve veramente rimboccarsi le maniche dato che possiede nel suo bagaglio i mezzi per imporsi. Il centravanti Baisi ha forse disputato una delle partite più belle anche se non è riuscito a trovare lo spiraglio per andare in gol. Sul terreno infame ha difeso con accanimento la palla; ha vinto numerosi duelli, ma al momento di cercare lo scambio si è trovato isolato o quasi. Dalle retrovie i compagni risalivano lentamente mentre Manueli pareva avulso dalla realtà del gioco. Il ragazzo che ha abituato gli sportivi agli alti e bassi è rimasto sovente in ombra. Non sono bastate le impennate; un giocatore della sua taglia deve lottare con più determinazione come aveva fatto, ad esempio, a Legnano. Il discorso sulla gara di Seregno ha avvito, come scritto all’inizio, una appendice semi gialla per l’intemperanza di un gruppo di dirigenti e di cronisti locali. Volutamente sono state fraintese le parole pronunciate dall’allenatore Ballacci e sulla frase del mister (il discorso riguardava la pesantezza del pallone) è stato acceso il fuoco di paglia. Nessuno alla vigilia immaginava che il Seregno volesse a tutti i costi la vittoria per guadagnare la... testa della classifica. Gli azzurri recriminano su due rigori non concessi dall’arbitro che ha ritenuto i falli di mano involontari. Il direttore di gara era nelle due occasioni ben appostato e pertanto in grado di giudicare la volontarietà o meno dei falli. All’inizio del primo tempo Dalle Vedove in piena area azzurra era stato trattenuto per la maglia e bloccato tra due avversari: poteva essere rigore, ma nessuno gridò allo scandalo solo perchè Turiano di Reggio Calabria aveva interpretato l’azione in modo diverso. E’ solo questione di mentalità e di educazione. Spendere altre parole non serve. L’ORSO GRIGIO SUPERATO senza danno la seconda trasferta affronta sabato l’ultimo ostacolo con la Solbiatese. L’undici allenato da Bagnoli (che in pochi giorni incontrerà l'Alessandria ben tre volte: una in campionato e due in Coppa Italia) la scorsa domenica ha pareggiato a Tortona grazie alla complicità di Domenghini in giornata piuttosto nera. La squadra lombarda sul proprio terreno costituisce sempre un ostacolo assai difficile da superare. Gioca un calcio moderno, presenta la giovane promessa Tosetto, ma non ha la cattiveria ammirata a Seregno. I grigi giocheranno maggiormente distesi, con maggiore concentrazione come avviene contro gli undici che hon preferiscono l’arrembaggio. Per Ballacci resta il problema della sostituzione di Colombo, ma in settimana avrà tempo per ovviare all’inconveniente e preparare il prossimo piano di battaglia. L’importante è resistere sullo zero della media inglese: sono i diretti antagonisti che devono risalire la china. Il prossimo turno vede questi ultimi impegnati in incontri tutt’altro che facili. Il Savona avendo pareggiato in casa con il Mantova riceverà il Lecco con il dente particolamente avvelenato. Se perderà l’occasione di restare agganciato al Venezia le probabilità di salvezza scemeranno di molto. I lariani troveranno in riva al mare un Panucci ben poco disposto a concedere ulteriori favori. Il clou della quarta di ritorno è rappresentato dal Venezia - Udinese. I lagunari vincendo a Trieste hanno rinfocolato i vecchi progetti, ma l’Udinese non pare disposta ad abbassare il campo. La squadra che perde precipita a sei punti con ben poche possibilità di riuscire ad emergere nuovamente. Il pareggio invece consentirebbe ad entrambe di sperare, ma son d’accordo nero verdi e bianco-neri? I secondi potrebbero sottoscrivere il patto, ma non i lagunari che sono soggetti a continui alti e bassi. II Monza a sette punti dalla prima cercherà invece di mantenere la posizione a scapito della derelitta Triestina che dopo avere vinto in trasferta ha perduto nei due ultimi incontri casalinghi ben tre punti su quattro. L’appuntamento per gli sportivi grigi è per sabato alle 15 al campo di Solbiate. Potendo usufruire dell auto non saranno pochi i fans che si stringeranno attorno alla squadra per saltare l’ennesimo e non facile ostacolo. L’importante è tornare imbattuti prima della visita del Belluno, una delle due squadre che nel girone di andata diede il primo grosso dispiacere a Mister Ballacci. (Il Piccolo - Il Gattopardo) PREZIOSO PUNTO DEI GRIGI SU UN DIFFICILE CAMPO: 1-1 La squadra di Ballacci, sotto tono, evita la sconfitta. I padroni di casa in vantaggio (65') su autogol di Barbiero - Il solito Di Brino pareggia 4 minuti dopo Pur giocando sottotono, l'Alessandria è riuscita a mantenere la sua perfetta media inglese in vetta alla classifica del girone A della serie C. Anche se il Lecco ha « mangiato » un punticino alla capolista, i grigi hanno confermato la loro stagione positiva, strappando un prezioso pareggio (1 a 1) su un campo quanto mai ostico, di fronte ad una squadra, il Seregno, sulla cresta dell'onda e capace di strapazzare, in questo momento, molte avversarie. Non è stato un compito facile quello degli uomini di Ballacci, su un terreno piuttosto pesante e con l'handicap di aver avuto la difesa rivoluzionata in extremis per un infortunio capitato ieri mattina allo stopper Colombo. Il numero 6 dei grigi, in allenamento, per un banale scivolone sul bagnato si è procurato ima distorsione e il tecnico dei piemontesi si è visto costretto a reinserire il terzino Unere che era fuori dalla partita di Clodia. Cosi DI Brino è stato spostato nel ruolo di stopper e Maldera è andato In campo con la maglia di Colombo. Ballacci avrebbe anche potuto invertire il ruolo del due difensori, ma ha saggiamente preferito rinunciare alle continue fluidificazioni di Di Brino per avere marcature più attente sugli uomini giusti, cioè su Vanazzi e Ganzi. Il Seregno comunque ha giocato una partita gagliarda, meritando di più, almeno sul plano dalle occasioni del risultato ottenuto. Per contro l'Alessandria, pratica e risparmiatrice ha fatto tutto da sola: è passata in svantaggio, con un'autorete di Barbiero ed ha pareggiato le sorti dell'incontro con il « solito » Di Brino che è ormai alla sua terza rete decisiva dall'Inizio del campionato. I grigi si sono difesi per tutto il primo tempo con calma, correndo tuttavia qualche pericolo e poi hanno sfruttato l'esperienza ed una delle poche azioni offensive per aggiudicarsi quel punto che era l'obiettivo minimo della trasferta. I lombardi hanno avuto un po' di sfortuna nelle conclusioni, mancando facili palle-gol che avrebbero potuto mettere in ginocchio i grigi e, un palo di volte, hanno reclamato il rigore che però l'arbitro Turlano non ha ritenuto di concedere. Fra gli alessandrini non è apparso brillante come negli ultimi tempi Arrigo Dolso, ma la prestazione dell'estrema sinistra va vista anche alla luce di un gioco complessivo, di una partita condotta con prudenza. Con Dolso in posizione arretrata, a dare man forte alla difesa, tutta la manovra offensiva piemontese ne ha risentito, cosicché non si sono notate le solite belle aperture di Reja e di Manuell ed i tentativi di conclusione di Baisi e Dalle Vedove. II Seregno quindi ha potuto giocare con un certo respiro e libertà d'azione, almeno sino a centrocampo. Fagnanl soprattutto ha messo in mostra doti di fondo e numeri di classe, anche perché Unere lo contrastava soltanto In zona. Il « motorino » azzurro, alutato nel compito da Alienti ha fornito buoni palloni per le manovre di Pozzoli ottimo nei primi 20 minuti, ma poi calato un poco), di Canzl e Vanazzl. Ma lo spirito agonistico e l'Impegno — come abbiamo detto — non sono bastati al lombardi per passare. Nel primo tempo, dopo una fulminea azione di Baisi che al 1' ha costretto con una secca girata Banfi ad un intervento acrobatico, si è giocato quasi costantemente nell'area alessandrina. Al 7' gli azzurri hanno reclamato un mani in area di Barbiero, ma l'arbitro aveva già fischiato un fuori gioco dei lombardi. Poi al 15' Canzi ha tirato alto sulla traversa, al 21' si è visto parare una girata di testa da Pozzanl ed al 44' una bella combinazione Canzi Vanazzi non ha avuto esito. Nella ripresa ancora tentativo « furbo » di Manuell e Dalle Vedove a sorpresa dopo 1 minuto di gioco, bloccato da un'uscita di Banfi e dominio successivo del Seregno. Al 65' il primo gol. C'è un angolo di Pozzoli che dà al centro, Vanazzi colpisce forte di testa proprio davanti a Pozzanl. Il portiere si prepara a bloccare ma Barbiero con il collo del piede dà una bella botta al pallone che finisce in rete. Non passano quattro minuti ed è il pareggio. Avanza Reja che cerca lo scambio con Baisi. Il pallone viene intercettato da Banfi che però respinge debole. Soppraggiunge Di Brino che scaraventa in rete. Il pallone viene buttato fuori con le mani da un difensore, arriva ancora Reja e di nuovo rete. Ma l'arbitro aveva già convalidato il gol di Di Brino. Si procede con una certa confusione ma l'Alessandria non si fa più sorprendere. A11'80' su tiro di Canzl c'è una mischia in area grigia. La palla viene respinta ed 1 giocatori del Seregno reclamano ancora il rigore per un presunto mani, ma l'arbitro non lo concede. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Cavegnato) Risultati : Legnano - Belluno 3-1 Gavinovese - Bolzano 1-1 P. Vercelli - Clodia 1-2 Savona - Mantova 1-1 Udinese - Monza 2-1 Lecco - Padova 1-0 Derthona - Solbiatese 2-2 Triestina - Venezia 0-1 Trento - Vigevano 1-1 CLASSIFICA: Alessandria p.33; Lecco 31; Udinese, Venezia 29; Monza 25; Trento, Seregno 24; P. Vercelli 23; Mantova, Belluno, Vigevano 22; Bolzano, Solbiatese 21; Legnano 20; Gavinovese, Clodiasott. 18; Padova 16; Savona, Triestina 15; Derthona 12 Marcatori: 11 reti: Zanolla (Mantova); 9 reti: Ballarin (Belluno), Ulivieri (Gavinovese), Panucci (Savona); 8 reti: Mongitore (Trento); 7 reti: Baisi (Alessandria), Rossetti (Pro Vercelli), Canzi (Seregno), Peressin (Udinese), Bellinazzi (Venezia) Il punto sul campionato La Pro Vercelli ha sbagliato tutto perdendo contro il Clodia nel fango del Robbiano. A quattro minuti dalla fine è sfumata la speranza del Savona di operare l'aggancio con il Padova, il risultato di extremis del Mantova ha privato i liguri di una ottima occasione per scrollarsi l'incomoda posizione. La fortuna quest'anno non è certamente dalla parte del Derthona, i leoncelli hanno giocato una buona gara, si sono impegnati a fondo, ma non sono riusciti ad andare oltre il pareggio contro la Solbiatese. Battuta invano la testa, nel primo tempo, contro il muro del Padova, il Lecco ha poi corso nei primi venti minuti della ripresa quando il Padova ha preso la superiorità territoriale e tecnica. Il Trento ha trovato delle difficoltà a chiudere la gara in parità contro il Vigevano: è uscita una gara a fasi alterne a vantaggio dei trentini. La Gavinovese, ancora una volta brillante ma sfortunata, è stata costretta alla divisione dei punti contro il Bolzano tutto racchiuso in una difesa ad oltranza.