Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
03-03-1974 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Belluno AC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 27. Di Brino M.[A], 60. Manueli L.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Mazzia Bruno, Baisi Sergio Pietro [67. Di Prospero Sergio], Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Unere Giuseppe All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Belluno: Bubacco, Cecco, Grion, Kuk, Del Piccolo, Stella, Della Bella, Bacchin, Inferrera, Cipelli, Ballarin [78. Dalle Crode]. A disp.: Bertella, Dell'Osbel. All.: Beraldo Eros

Arbitro: Lattanzi Riccardo (Roma)
Note
Ammoniti Grion [B], Baisi [A] Spettatori: 7000 circa di cui 5534 paganti per un incasso lordo di 11.400.000 lire. Angoli: 2-1 Inizio gara ore 15.00

Commento
L'ALESSANDRIA SEMPRE PIU' SOLA SOGNA AD OCCHI APERTI LA SERIE B! Il Venezia vince, ma viaggia a - 5 in media inglese # I grigi, superato di slancio il Belluno, attendono il derby # La maiuscola prestazione di Di Brino e la regìa illuminante dei ’’ professor” Mazzia Domenica al « Moccagatta »: ottavi di finale di Coppa Italia con la Soibiatese Le sorprese non sono certo mancate nella ventiquattresima giornata, quinta di ritorno. Alcuni risultati sembrano fuori dalla logica, ma ancora una volta nel mondo del calcio é stato dimostrato che tutto può accadere. Incominciamo dallo scivolone interno del Lecco ad opera di una Soibiatese corsara. I lariani, reduci dalla sconfitta di Savona, hanno accusato il colpo perdendo forse l’autobus per la serie B. L’undici di Brighenti era stato il solo a tenere il passo dell’Alessandria: i tifosi lombardi, attendevano impazienti la buona stagione per scatenare l’offensiva, senza accorgersi che l’andatura della capolista era oltremodo sostenuta. E’ così accaduto che il Lecco dopo avere tenuto a lungo d ’occhio i grigi, ha finito con il perdere la tramontana incappando in una tremenda cotta. Non si spiega altrimenti il crollo improvviso contro una Soibiatese, rispettabile fin che si vuole, ma non certo irresistibile. Per Brighenti il domani si prospetta incerto a meno che non sappia infondere nuovamente nei suoi ragazzi la fiducia che, pare latiti dopo i rovesci delle ultime domeniche. Berta e compagni sono precipitati in media inglese a meno cinque, alla pari con il Venezia distaccato dai grigi di quattro punti. I lagunari sono stati i soli a tenere fede al pronostico, sconfiggendo un Savona mai domo che, sino all’ultimo, ha tentato di tornarsene a casa almeno con un pareggio. Per i neroverdi una resurrezione tardiva, ma che consente di tenere viva la fiammella della speranza. Colpo di scena pure al Moretti di Udine dove i ragazzi di Manente dovevano fare un sol boccone della Triestina. I rosso-alabardati facendo appello alle residue forze sono passati a condurre e, solo nel finale il bianconeri li hanno raggiunti pareggiando un incontro che pareva irrimediabilmente compromesso. Per i friulani un campanello d’allarme assai preoccupante anche se in precedenza la squadra ha abituato i tifosi a questi alti e bassi. La sola a beneficiare della stanchezza che sembra pesare sul campionato è risultata l'Alessandria che riceveva sul campo amico il Belluno. I grigi con una accorta condotta di gara e, senza arrischiare l’osso del collo, hanno avuto ben presto ragione degli ospiti che raramente si sono affacciati nell’area dei mandrogni. All’ultima sosta del campionato — gli azzurrini semiprofessionisti incontreranno la Corea — l’Alessandria tiene saldamente in mano lo scettro dei comando. Ballacci dispone di quindici giorni di tempo per riordinare le idee prima di affrontare il primo derby del girone di ritorno, quello con la Gavinovese in program m a il 17 marzo. Il riposo è stato accolto dai grigi con un sospiro di sollievo, in particolare da qualche uomo che troppo aveva dato sinora. Alia vigilia della partita con i giallo-blu il mister aveva confidato: « La vittoria è estremamente importante per due motivi: per aggiungere altri due punti in classifica e per evitare polemiche che potrebbero rivelarsi dannose. Se gli atleti andranno in vacanza tranquilli, si ripresenteranno al via più che mai intenzionati a ben figurare nella parte decisiva del campionato. Gli avversari nel contempo si renderanno edotti che l’Alessandria non è affatto cotta o fortunata come qualcuno cerca di insinuare. Partendo da questi presupposti i ragazzi si batteranno con determinazione per raggiungere il successo. Sono sicuro che non mi deluderanno ». La compagine non ha mai tradito l'allenatore che alla fine della partita era visibilmente soddisfatto. La vigilia di Alessandria - Belluno non era stata molto distesa. Volpato che dopo il confronto con la Soibiatese aveva accusato qualche linea di febbre, giovedì si era ripresentato in campo. Pareva completamente guarito, ma sabato mattina Ballacci lo attendeva inutilmente. Nel corso della notte il forte centrocampista era stato nuovamente assalito dalla febbre e da un forte mal di testa. A complicare il quadro del momento c’era pure Dolso che era ricorso alle cure del dentista. Lustrazione di un dente gli gonfiava la mascella al punto di temere il peggio. FORTUNATAMENTE LE CONDIZIONI del ragazzo miglioravano e sin da sabato mattina la sua presenza era data per certa. Per sostituire Volpato il mister aveva due soluzioni egualmente valide: inserimento di Mazzia o spostamento di Manueli con la maglia numero 8 per innestare il giovane Di Prospero. Dopo avere ponderato a lungo il pro e il contro, decideva per la prima soluzione dando piena fiducia al ’’professore’’ che mercoledì a La Spezia con la Under 23 era stato uno dei protagonisti. La scelta si è confermata valida in quanto l’ex juventino pur senza possedere il ritmo dei novanta minuti, ha tanta classe ed esperienza da sopperire alle doti di fondo che non si inventano dalla sera alla mattina. Mazzia piazzatosi a centro campo, ha illuminato con la regia, le puntate offensive dei compagni senza perdere d ’occhio la retroguardia. Quando i crampi gli hanno attanagliato le gambe il risultato era al sicuro: non restava che procedere al piccolo trotto nell’attesa del fischio finale. L’Alessandria pur senza raggiungere vette eccelse di gioco, ha mantenuto costantemente il dominio dei centro campo; ha bloccato sul nascere i pochi tentativi offensivi dei bellunesi colpendo ogni qualvolta gli si presentava l’occasione. Il vecchio Orso grigio si è trasformato nel gatto sornione che tiene sempre a stretta portata il topo. Certo, l’undici visto in campo non era quello di Mantova o Monza, ma come ha ripetuto in più occasioni Ballacci, non si può pretendere che una squadra renda al massimo lungo un arco di trentotto partite, disputate durante ben quattro stagioni. Neppure un robot riuscirebbe a tanto. I grigi pertanto rischiano il meno possibile e quando c’è la certezza matematica dei due punti tirano i remi in b arca mantenendo il controllo della palla il più a lungo possibile se non altro per evitare di stroncarsi inutilmente. L INCONTRO CON I GIALLOBLU di Beraldo ha evidenziato, al disopra dei ventidue atleti in campo, la grande stagione di Marcello Di Brino. Il ventiduenne difensore, al terzo campionato in maglia grigia si è definitivamente laureato nel mondo del calcio. Se un tempo gli sportivi gli riconoscevano una sola dote, la volontà, ora ha perfezionato il bagaglio tecnico al punto di eccellere pure in fase offensiva. Il controllo della sfera è eccellente sia a terra che aerea: in elevazione non c’è avversario che riesca a tenergli testa. Il ragazzo è sempre presente nel vivo dell’azione; si batte con gagliardia; non dem orde neppure quando è superato. Un atleta dal fisico integro, che intende sfruttare al massimo le proprie doti. L’avvenire, se insisterà, non sarà avaro di soddisfazioni. Di Brino è stato l’anim uspugnandi dei grigi sbloccando il risultato che pareva inchiodato sul risultato in bianco. Il Belluno conoscendo la forza dei padroni di casa si è disposto con stretta copertura, lasciando in avanti un solo uomo. In altre parole la tattica usata dalla Gavinovese con la sola differenza che questi ultimi occupavano ed occupano un posto in classifica alquanto incerto. Occorreva pertanto fare saltare il grimaldello prima che il nervosismo si impossessasse del collettivo. Lo spunto per andare in gol lo ha offerto il solito Mazzia imbeccato da Reja che era sceso sul settore destro. Il ’’professore" intravisto il corridoio libero nel quale si era incuneato Di Brino ha pennellato il suggerimento. Il difensore che aveva assunto la posizione di Baisi, che lo fiancheggiava, ha stoppato la sfera di destro e con il sinistro ha insaccato di precisione. Una rete splendida sia per la freddezza dimostrata in tale frangente che per l’esecuzione. Messo ai sicuro il gol tutto è divenuto più facile per i grigi i quali, proprio all’inizio della partita, si erano visti negare un rigore lapalissiano. Il fatto era accaduto dopo soli dieci minuti di gioco quando il solito Reja taceva spiovere in area per la testa di Baisi. Il centravanti stretto tra due avversari non riusciva a colpirla con sicurezza: la sfera carambolava a terra dove un difensore cercava di allontanarla. Ne scaturiva un pallonetto sul quale si avventava Manueli che in rovesciata la indirizzava verso I'angolino. Forse sarebbe stato gol se Cecco con una mano non avesse deviata. Più rigore di così! Per Franco Lattanzi di Macerata la valutazione era alquanto diversa e nonostante le proteste faceva proseguire. Nel primo tempo non si avevano altre emozioni. L'Alessandria preferiva non rischiare oltre tanto più che Reja e Dalie Vedove non erano al massimo della condizione. Reja ad esempio pur profondendo nella mischia tutto il vigore fisico, non riusciva nei momenti cruciali, a trovare quella linearità evidenziata in altre occasioni. Lo stesso discorso ben si attaglia per Baisi, sempre presente, ma piuttosto deficitario al m omento della conclusione. Note più liete invece per Dolso, carente sia a Seregno che a Solbiate. Al tecnico giocatore il forzato riposo della scorsa settimana deve essere servito per ricuperare le perdute energie. Arrigo questa volta si è mosso con maggiore determinazione; ha retto ai contrasti; ha saputo trovare i soliti spunti che sempre evidenziano le esibizioni quando è in giornata di vena. Un Dolso rigenerato e per nulla sul viale del tramonto. Manueli ha impresso alla sua gara un ritmo accettabile ritrovando al momento giusto lo spunto di forza per mettere in crisi la retroguardia avversaria. In particolare nella ripresa si è mosso con maggiore determinazione andando vicino al bis. NOTEVOLE LA PRESTAZIONE di capitan Barbiero, un libero al quale non difetta il mestiere. Nei momenti in cui i compagni denunciano qualche incertezza "baffo” è sempre pi esente sulla palla, pronto a spazzare la sfera dalla sua area o ad impostare l’attacco. Barbiero resta una pedina insostituibile nel reparto arretrato. Colombo alle prese con Ballarin (sul centravanti avversario vigilava invece il mastino Di Brino) ha denunciato qualche incertezza: non si è tuttavia lasciato sorprendere in quanto ha sempre ricuperato il terreno perduto. Antonio non è giocatore che si lasci sorprendere con troppa facilità: è ormai un veterano e difficilmente cade nel tranello. Note liete pure per Maldera che ha giocato su uno standard davvero notevole in particolare nella ripresa. Dalla Bella ha trovato un osso assai duro e raramente è riuscito a spuntarla. Solo nel finale l’ala bellunese ha avuto uno sprazzo rabbioso, favorito però da un rimpallo favorevole sul quale si è avventato Pozzani che ha sventato l’insidia. L’estremo difensore raramente impegnato è intervenuto con sicurezza in occasione delle rare incursioni avversarie. Veniamo al secondo gol che porta la firma di Manueli. Viazzia (61’) dalla destra scende poi crossa al centro: la difesa giallo-blu si ferma e Baisi viene a trovarsi alle spalle dello schieramento. Il centravanti stoppa con il petto per allargare sull’accorrente M anueli che fa secco Bubacco. Gli ospiti invocano il fuori gioco, ma l'arbitro (come del resto il segnalinee) è irremovibile nell’indicare il centro campo. A fine p artita Franco Lattanzi ha escluso categoricamente che Baisi fosse in fuori gioco. L’alessandrino è scattato dopo il centro di Mazzia per cui male hanno fa tto i bellunesi a fermarsi per protestare su un fuori gioco che non esisteva. Nel finale da segnalare un duro scontro tra Baisi e Stevan: l’attaccante alessandrino si è trovato con un dente in meno ed una ammonizione in più. Ballacci per evitare complicazioni lo ha pertanto sostituito, a partire dal 67’ con Di Prospero e le acque si sono immediatamente calm ate. L’Alessandria paga del risultato ha fatto ’’m elina” lanciando saltuariamente Manueli e Di Prospero in avanscoperta alla ricerca del gol. FACILE IMMAGINARE L’EUFORIA nello spogliatoio grigio quando si è appresa la notizia della sconfitta del Lecco. Erano tutti increduli, ma alla fine hanno salutato con un hurrà l’evento che consente di salire sempre più in alto verso la serie B. Il mister ha concesso dopo la gara il "rompete le righe”: l’appuntamento per la prima squadra è fissato per venerdì alle ore 10,30. Quattro giorni di completo riposo dovrebbero servire a rimettere in sesto il magnifico undici vero mattatore dei la prima trequarti di campionato. Domenica, fermo il campionato, entra in scena la Coppa Italia e al Moccagatta arriva la... Solbiatese che merita un applauso se non altro per avere ridimensionato il Lecco. Ballacci, come preannunciato, manderà in campo una formazione ’verde” con molti giovani che saranno guidati da Mazzia, Vanzini e Unere. Dei titolari giocherà con molte probabilità, ha detto, Manueli che è l’unico che non risente delle fatiche del campionato. L’ala a lmeno per un tempo potrebbe esserci d ’aiuto. L’ Alessandria edizione Coppa si avvarrà inoltre delle prestazioni dei militari Croci e Cribio, di Rossi e Di Prospero per il resto Ballacci attingerà a piene mani dal Primavera di Pietruzzi. La maggior parte dei ragazzi impegnati negli ottavi di finale della Coppa, aspira ad un posto in prima squadra anche a lunga scadenza vale a dire per il prossimo campionato. L impegno pertanto non dovrebbe difettare. Gli sportivi rivedranno all’opera quel Tosetto che è indicato come una sicura promessa. Non mancano pertanto i motivi di interesse per la partita che si inizierà alle ore 15. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI (2-0) SUL BELLUNO Al Moccagatta l'Alessandria domina con Dolso gran regista. Nel primo tempo l'arbitro nega due rigori ai padroni di casa, poi Di Brino sblocca il risultato. La radio annuncia il pareggio dell'Udinese. Negli spogliatoi perviene anche telefonicamente la notizia della sconfitta interna del Lecco. Nessuno però urla di gioia, perché nessuno vuol crederci. «Già una volta — dice Baltacci — ci hanno preso in giro, adesso preferiamo aspettare la notizia ufficiale... comunque — aggiunge con gli occhi scintillanti — vado a dirlo ai ragazzi». E' proprio vero: gli alessandrini marciano verso la B, non rimane loro che amministrare saggiamente il vantaggio (4 punti sul Venezia, 5 su Lecco e Udinese) per realizzare il sogno della promozione. La schiacciante progressione dell'Alessandria, alla quale nessuno ha dimostrato ancora di poter resistere, ha fruttato oggi l'undicesimo risultato utile consecutivo. Strano l'andamento di quest'ultimo incontro: i grigi potrebbero passare in vantaggio dopo appena 10 minuti, ma Riccardo Lattami non vede due clamorosi mani in area e sono gli ospiti ad avere la migliore occasione con Kuk fallendola incredibilmente. L'Alessandria si scuote, apre gli occhi e passa in vantaggio con un gol da manuale, costruito geometricamente dal centrocampo e realizzato prepotentemente dal terzino Di Brino, il migliore in campo. La rete del 2-0, nella ripresa, è siglata In netta posizione di fuorigioco. L'arbitro non ascolta le proteste dei glalloblù ed indica il centrocampo. Capita... ma è solo un particolare: il risultato comunque è equo, toglie anzi forse qualcosa al bel gioco del grigi che, a tratti, sembrano voler evitare ulteriori umiliazioni agli avversari. Il Belluno conta solitamente su Cecco e Grion: due terzini che si muovono in frequenti proiezioni d'attacco e su una prima linea che ha messo già a segno 31 reti. Bubacco e compagni al Mocagatta comprendono presto di dover soprattutto rafforzare la barriera difensiva per non dover soccombere sotto una valanga di reti. Quindici minuti poi gli ospiti rinunciano totalmente al gioco offensivo richiamando le punte (Ballarin, Inferrerà, Dalla Bella) ad infoltire il centrocampo. L'Alessandria deve rinunciare all'infortunato Volpato, manda cosi in campo Mazzia che sostituisce egregiamente la mezz'ala. Ma l'arma vincente dei piemontesi si chiama Di Brino: il terzino annulla Inferrerà, non solo, ma gioca a tutto campo portando pericolosissimi affondi nel vivo dell'area bellunese. Non è casuale la sua presenza nell'occasione del primo gol (il quarto che mette a segno in questa stagione), a raccogliere la triangolazione dei compagni ed a battere imparabilmente Bubacco dopo aver controllato con perizia la sfera. Di Brino e accanto a lui Dolso. Quest'ultimo è reduce da un periodo di scarsa forma. Quarantotto ore di riposo per una leggera indisposizione sembrano però aver compiuto il miracolo e Dolso si è di nuovo esibito nel deliziosi tagli di esterno sinistro, nei lunghi lanci millimetrati e nei colpi di tacco. L'Alessandria insomma si permette anche di fare accademia ed è sinonimo di una forma eccellente che non accenna ad accusare momenti di pausa. La cronaca. Al 10', in mischia, Manueli gira a rete e Cecco respinge con un braccio. Un minuto dopo ancora un «mani» in area, di Stella, forse non intenzionale, comunque non rilevato dall'arbitro. Al 21' Kuk, solo all'altezza del dischetto del rigore, mette la palla sul fondo. Al 28' perfetto scambio Reja-Mazzia-Dl Brino: H terzino aggancia, salta Del Piccolo e fulmina in rete (1-0). Nella ripresa, al 61', Mazzia tocca a Baisi, solo davanti a Bubacco, ma in netta posizione di fuorigioco, tanto che il centravanti rinuncia al tiro ed appoggia lateralmente a Manueli: l'ala invece non perdona e scaraventa la palla in rete. Gran baraonda intorno a Lattami, con gli undici giocatori del Belluno che tentano di far sentire le proprie ragioni. Il gol però è convalidato (2-0). Per il resto dell'incontro Manueli, scatenato, cerca da tutte le posizioni un gol regolare, ma non ha fortuna: in due occasioni sfiora il palo, la terza volta Bubacco gli si oppone a pugni chiusi. Dolso si diverte; Pozzani fa la sua parte parando un tiro ravvicinato di Dalla Bella a due minuti dal termine. Per l'Alessandria ora è festa grande. Ballacci condiziona ancora la promozione alla volontà che i grigi sapranno contrapporre alla prossima crisi. Quasi un'ulteriore prova che lo stesso Ballacci sollecita per dimostrare la forza della squadra. Una fantomatica crisi che rimarrà invano attesa — crediamo — come... l'arrivo dei tartari di Buzzati. (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) Risultati: Trento - Bolzano 1-0 Seregno - Derthona 2-1 Clodiasott. - Gavinovese 0-0 P. Vercelli - Monza 3-0 Legnano - Padova 1-1 Venezia - Savona 1-0 Lecco - Solbiatese 0-1 Udinese - Triestina 1-1 Mantova - Vigevano 1-0 CLASSIFICA: Alessandria p.36; Venezia 32; Lecco, Udinese 31; Seregno 28; P. Vercelli, Monza 27; Trento, Mantova 26; Belluno, Solbiatese 24; Bolzano, Vigevano, Legnano 22; Clodiasott., Gavinovese 19; Savona, Padova 17; Triestina 16; Derthona 14 Marcatori: 11 reti: Zanolla (Mantova); 10 reti: Panucci (Savona); 9 reti: Ballarmi (Belluno) e Ulivieri (Gavinovese); 8 reti: Canzi (Seregno), Mongitore (Trento), Peressin (Udinese), Bellinazzi (Venezia) Il punto sul campionato E' arrivata per il Savona una confitta che, con un pò di fortuna, sarebbe stata evitata: Bellazzini ha realizzato il gol vincente al 75' subito dopo l'espulsione di Della Donna. Secondo ruzzolone consecutivo del Lecco: anche in questa occasione, come a Savona,un gol a freddo ha condannato la squadra di Brighenti che ha perso notevole slancio nella lotta alla promozione. Il Seregno ha continuato la sua marcia: anche il Derthona ha dovuto piegarsi a una squadra che dava ottime soddisfazioni raggiungendo il quinto posto in classifica. Il Mantova è riuscito a superare il Vigevano grazie ad un energico primo tempo cui ha fatto riscontro una ripresa disputata in difesa.