Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
17-03-1974 - Giornata: 25 - Novi Ligure - Comunale


Gavinovese US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo [65. Mazzia Bruno], Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Unere Giuseppe All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
GAVINOVESE US: Chiaravalle, Nervi, Aimone, Avere, Sobrero, Unere Carlo, Mosca, Gittone, Ulivieri, Pacciani, Zunino. A disp.: Gennari, Mannino, Schiesaro. All.: Hanset Enrico

Arbitro: Vannucchi Vittorio (Bologna).
Note
Angoli:6-7 Spettatori: 7000 Inizio gara ore 15.00

Commento
UN DERBYSSIMO CLOROFORMIZZATO MA PER I GRIGI E' SEMPRE FESTA La Gavinovese inguaia l'Alessandria costringendola al pareggio ma nessuno ne approfitta. Venezia e Udinese scivolano sulle bucce di banana di Bolzano e Padova. Le previsioni riescono a condizionare pure le squadre di calcio: è quanto accaduto per Gavinovese Alessandria, il primo dei tre derby del girone di ritorno. Sin dalla scorsa settimana tifosi e tecnici erano stati concordi nell’affermare che il pareggio pareva il risultato più giusto, perché favoriva sia la capolista che i "cugini”, impegnati nel discorso retrocessione. Alla vigilia sia Ballacci che Hanset erano stati concordi nel ritenere che la suddivisione della posta stava scritta nel libro del domani. Il trainer novese si era spinto oltre, pronosticando senza troppi indugi che per il derby lo 0-0 rientrava nella logica dei suoi piani. Sul campo del Comunale, gremito sino all'inverosimile (ottomila spettatori per un incasso che ha superato largamente i tredici milioni di lire) le contendenti hanno giocato in funzione del risultato nullo e, se qualche brivido si è avuto, la colpa è unicamente dell’imponderabile. La notizia che l’Udinese stava vincendo a Padova è stata poi la molla che ha inasprito ancora di più gli animi dei fans alessandrini i quali, dopo avere visto i beniamini all'opera, avevano un diavolo per capello. La venticinquesima giornata, caratterizzata dalla contestazione dei supporter alessandrini, ha dato — ancora una volta — ragione a Ballacci. Diamo uno sguardo ai risultati: Bolzano - Venezia 2-1; Padova - Udinese 2-1; Monza - Lecco 0-0. L’Alessandria con il punto conquistato a Novi Ligure non solo mantiene la media inglese sullo 0, ma guadagna un’altra lunghezza su Venezia e Udinese che scendono a —6 mentre il Lecco resta a —5. II vantaggio si è consolidato al punto che i grigi possono guardare al domani senza troppi patemi d’animo. Condurre la marcia a tredici turni dal traguardo finale con un vantaggio cosi consistente è sinonimo di regolarità. A quest’ultima si è appellato Ballacci quando a fine partita gli abbiamo fatto rilevare che la squadra non aveva certo entusiasmato. « Lo avevo detto all’inizio del campionato — ha esordito — e lo ripeto: abbiamo una tabella di marcia da rispettare e, al momento attuale il nostro è certamente un bel vantaggio. Al pubblico non piacerà come a volte affrontiamo l'avversario, ma più che ad incantare la platea procediamo con la certezza di arrivare ». Il ragionamento "tecnico” del mister non si presta a troppe critiche tanto più che i fatti gli stanno dando ragione su tutto il fronte. Purtroppo il tifoso che ha sborsato seimila lire per assistere alla partita non sempre ragiona con lo stesso metro. Il motivo è semplice e Io abbiamo colto nell’affermazione di un tifoso, piuttosto seccato dell'andamento della gara. L’Alessandria insegue il traguardo della promozione da ben otto anni. Negli ultimi poi Io ha sfiorato ripetutamente senza riuscire a concretizzare un sogno cullato per molti mesi. 11 sospetto che nella stagione corrente si voglia ripetere... l’errore è sempre presente nelle discussioni. La partita con la Gavinovese ha accentuato il dubbio in quanto l’Alessandria non ha dato fondo alle proprie energie. I grigi posseggono l’asso vincente e, contrariamente a quanto si può pensare, non intendono affatto mollarlo. L’Alessandria edizione 1973-74, a differenza di quelle che l'hanno preceduta, possiede una intelaiatura che non a torto si può definire a prova di bomba. E’ una squadra che non . spreca troppe energie; che dà il minimo indispensabile per assicurarsi il massimo. Lo ha dimostrato in più di una occasione. Ciò ovviamente non giustifica l’esibizione tutt’altro che sufficiente del derby. L’allenatore a fine partita ha invocato quattro attenuanti: il caldo eccessivo, il vento che ha disturbato la contesa; il fondo gibboso del terreno e, buon ultimo il fattore psicologico. Le componenti negative hanno certamente avuto un peso, ma che ha maggiormente indispettito il tifoso è stata la mancanza di determinazione in particolari momenti. Capitan Barbiero e i suoi uomini più che ad offendere, si sono limitati a difendersi senza mai arrischiare una puntata decisiva. L’undici mandrogno ha avuto quattro occasioni per andare in gol, ma si è trattato di impennate improvvise scaturite più dall’improvvisazione del singolo che dal gioco collettivo. INCOMINCIAMO CON IL DIRE CHE IL RIENTRO di Volpato, che in settimana si era sottoposto a cinque allenamenti, è stata una delle componenti negative che hanno inciso sull’intero complesso. Il centrocampista è uomo d’ordine, che sa trovare al momento giusto il passaggio risolutore. La spinta che riesce a dare ai compagni è sempre notevole, ma solo quando è nella pienezza dei propri mezzi. Al Comunale di Novi si è invece vista l’ombra del giocatore che conosciamo e che gli sportivi apprezzano. 11 particolare clima c il caldo eccessivo, hanno condizionato non poco Volpato la cui presenza era stata, sino all’ultimo, molto incerta. Venendo meno il cervello pensante, il complesso ne ha risentito in quanto l’altro regista, cioè Dolso era incappato in una giornata piuttosto grigia se proprio non vogliamo dire nera. Le ultime prestazioni di Arrigo non sono state molto entusiasmanti ed anche a Novi il ragazzo ha dimostrato di avere i riflessi alquanto appannati. Quando un Dolso si trova in difficoltà nel ricupero di una palla significa che l’estro che sempre lo sorregge è in fase calante. Sarà una crisi passeggera; un periodo storto, ma la risultante è una sola: il centro campo senza Volpato e Dolso al massimo del rendimento distrugge, ma costruisce assai poco. Ad appesantire il quadro c’è da aggiungere la strana posizione assunta da Dalle Vedove, che non era quella né di centrocampista, ne di mezza punta. Il ’’rullo compressore” grigio riesce ugualmente a girare, a contenere le sfuriate, ma non a dare la spinta offensiva indispensabile per giungere nelle vicinanze della rete avversaria. Nell’unica occasione in cui Reja e Dolso hanno trovato l’intesa e la voglia di mettere in difficoltà l’avversario, i novesi hanno veramente tremato. E’ accaduto al 40’ quando dalla destra Reja ha cercato Dolso al quale dopo avere controllato la sfera la restituiva al compagno nella zona libera dove si stava incuneando a grandi falcate Edoardo. L’alessandrino è entrato a passo di carica e la gran staffilata ha fatto bruciare le mani a Chiaravalle che è tuttavia riuscito a salvare la propria rete da un gol che pareva inevitabile. Dopo quest’azione da manuale, elettrizzante, si è tornati alla normalità con i centrocampisti cincischiami e Baisi e Manueli a muoversi sotto la stretta tutela dei diretti avversari che li stringevano da vicino per impedirgli la manovra a lunga gittata. Il centravanti francobollato da Sobrero non si è mai svincolato dal controllo asfissiante. Baisi svaria sovente sulle estreme, ma perché il gioco abbia successo deve disporre di un terreno che gli consenta la manovra e di spazio. Sul rettangolo novese non ha trovato né l’uno, né l'altro. Resta Manueli che, nel consuntivo finale, resta l’attaccante che maggiormente ha osato. Ne sa qualcosa Aimone che lo aveva in consegna. L’ala ha sfruttato in più di un’occasione la fascia laterale nonostante il terzino non lo mollasse per un solo istante. I guai sono sorti al momento di effettuare il cross. Costretto al dribbling stretto la punta grigia ha finito per portarsi il pallone quasi sempre sul piede sinistro per cui i tiri si sono invariabilmente spenti alle spalle della porta novese. Solo nella fase iniziale si è visto il Manudi delle grandi occasioni: partendo in posizione di centravanti ha ’’saltato” in dribbling due avversari avviandosi verso rete: Avere, a scanso di guai lo ha cinturato clamorosamente e lo spunto è rimasto purtroppo per l’Alessandria, lettera morta. La grande forza della squadra grigia sta nel pacchetto difensivo che stringendo le maglie davanti all'avversario riesce non solo ad evitare pericoli per Pozzani, ma a sfruttare le capacità di un Di Brino la cui freschezza atletica è veramente notevole. Destinato alla guardia di Mosca non solo è riuscito ad annullarlo, ma a proiettarsi sulle fasce per dare appoggio ai compagni. Nelle rapide incursioni è riuscito a scuotere l’apatia dei compagni poco propensi a seguirlo nella tema di scoprirsi eccessivamente alle spalle. Operando Zunino in una posizione arretrata Maldera è venuto più volte a trovarsi in ottima posizione per tentare l’offesa. Peccato che il terzino non arrischi preferendo il passaggio di disimpegno. Una maggiore determinazione non guasterebbe anche perchè il difensore possiede una discreta ’’castagna”. La riprova la troviamo proprio nel tiraccio scoccato nel finale della partita e che per poco non inguaia il pur bravo Chiaravalle. Maldera che era stato servito da Reja avendo a disposizione una larga fetta di campo è avanzato e, visto che nessun compagno era smarcato, ha scoccato un tiro a mezz’altezza alla destra dell’estremo difensore novese che non si attendeva un tale bolide da lunga gittata. Solo la prontezza di riflessi ha evitato alla Gavinovese una immeritata doccia fredda. Quel gol all'89' sarebbe stata una vera beffa. Ottima deve invece considerarsi la prova di Colombo incaricato di neutralizzare il goleador Ulivieri. Alla vigilia del derby le maggiori preoccupazioni venivano appunto dal centravanti che ha realizzato sinora nove reti. Lo stopper alessandrino messo sul chi va là ha evitato di concedergli spazio: lo ha marcato da vicino, lo ha anticipato. Ecco, l’arma dell'anticipo è quella che ha maggiormente messo a disagio la punta novese. NELLA RIPRESA COLOMBO ha letteralmente cancellato l’avversario che sovente ha rinunciato ad intervenire sui palloni più facili. Nulla da eccepire infine sulla prova di capitan Barbiero. E' una vecchia volpe dei rettangoli di gioco ed il mestiere lo sa mettere a profitto in ogni occasione. Nel derby non ha praticamente fallito un solo intervento trovandosi puntuale su ogni pallore. Pippo Pozzani è rimasto pressoché disoccupato se si eccettua qualche intervento di ordinaria amministrazione. Con la difesa a doppia mandata che si trova davanti può veramente dormire sonni più che tranquilli. Da tre domeniche non subisce reti cd il vecchio primato della Reggiana (stabilito nel 1970-71) con sole nove reti subite in trentotto partite è in pericolo anche se il campionato ha ancora tredici partite da snocciolare. Per il buon Pippo il torneo in corso è veramente ricco di soddisfazioni. 11 derby ha lasciato l’amaro in bocca a molti tifosi che dall’Alessandria pretendo:! i qualcosa in più anche quando la squadra intende tirare il fiato. Non è la prima volta che accade: gli incontri a livello provinciale vengono digeriti male dai grigi. Lo scorso anno a Tortona accadde di peggio e la contestazione assunse toni ancora più drammatici. L'Orso grigio non ha entusiasmato, ma a differenza del passato oggi esistono più che mai le premesse per agguantare la serie B. 11 malumore, più che giustificato dei tifosi, si attenuerà nel corso della settimana e domenica il tifo esploderà nuovamente al Moccagatta. Ballacci è un nocchiero che intende mantenere le promesse: è un uomo che non vende fumo, che sa tirare le file al momento opportuno. Nel chiuso dello spogliatoio qualche tiratina d’orecchi c’è certamente stata in quanto come ha tenuto a precisare « in campo vanno i giocatori e non l’allenatore. Sono loro che devono spingere, approfittare del momento di maggiore debolezza dell’avversario. Il derby come avevo detto in settimana — ha ancora aggiunto, — sfugge ad ogni pronostico, ad ogni considerazione tecnica. L’importante è che non si sia perso: un’altra partita è stata archiviata e senza danno, a tutto nostro vantaggio. Cosa volete di più? ». Come rilevato all’inizo l’Alessandria ha iniziato il ciclo delle cinque partite (Cavinovese, Bolzano e Venezia in trasferta; Trento e Savona in casa) con un programma preciso: rastrellare sette punti per raggiungere quota 43, considerata dal mister alquanto importante. Dopo la trasferta in laguna i grigi giocheranno cinque partite al Moccagatta e quattro sui campi avversari. FISSATA LA QUOTA PROMOZIONE a 54 punti ne mancherebbero solo undici, facilmente ’’ammagazzinabili”. L’Alessandria per proseguire secondo il piano di battaglia elaborato dal mister deve ora conquistare sei punti in quattro confronti di cui due interni e due esterni. Un premio extra sanzionerà il raggiungimento della quota 43. Come è avvenuto in passato i giocatori non hanno alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire qualche biglietto da diecimila in più in particolare ora che il.... costo della vita è in aumento. Il primo passo per l’attuazione del programma è stato compiuto, restano gli altri. Domenica intanto tornerà al Moccagatta il Trento che nel girone di andata fu sconfitto dai grigi grazie ad una rete siglata da Mazzia. I veneti sono avversari quanto mai temibili indipendentemente dalla classifica attuale che li vede piazzati in una zona di tutta tranquillità. La scorsa domenica i trentini hanno pareggiato in casa con il Legnano per cui cercheranno di rifarsi a spese della capolista se quest’ultima non resterà con gli occhi bene aperti. Per Barbiero e compagni l’obiettivo è uno solo: la vittoria. Per conquistarla la squadra dovrà dimostrare maggiore slancio e coordinazione; dovrà in altre parole fare dimenticare la non certo brillante prestazione nel derby. Ballacci è certo che i ragazzi ’’chiamati” all’ostacolo sapranno superarlo senza ulteriori tentennamenti. E’ il solo modo per fare sorridere nuovamente i fans che, nell’euforia del momento, vorrebbero disporre non di una squadra tipo ’’rullo compressore”, ma ’’razzo”. Dimentichiamo Novi e stringiamoci nuovamente attorno ai grigi decisamente proiettati verso il gran finale di giugno. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI PRUDENTI A NOVI Zero a zero - Gli alessandrini dimostrano di essere forte più forti della Gavinovese ma preferiscono non spingere per evitare sorprese. L'Alessandria amministra con prudenza il suo vantaggio in classifica e si accontenta di spartire un punto con la Gavinovese. Nel primo tempo prende le misure dell'avversario, si accorge che può sperare nella vittoria, ma nella ripresa non spinge sull'acceleratore e tira a campare. Ne è uscito un incontro da fine campionato, da sbadigli per gli spettatori. Soddisfatti invece i due allenatori e soprattutto i dirigenti della Gavinovese per il buon incasso (14 milioni e mezzo), fruito di una partecipazione record di tifosi grigi: almeno seimila su ottomila spettatori. Perché un incontro così deludente per gli appassionati viene salutato invece con entusiasmo dai due trainer? La spiegazione è ovvia. Ballacci ricorda: «Ho sempre detto ai tifosi che alcune partite dell'Alessandria potranno anche non piacere. Questa è una di quelle gare a cui mi riferivo fin dall'inizio del campionato. Abbiamo l'obbligo di non rischiare. E se l'incontro ci scappava di mano? Se, per volere troppo, restavamo con un pugno di mosche?». In realtà Ballacci ammette che i grigi potevano anche vincere: «D'accordo, ma talvolta si parte con l'idea di pareggiare e non ci si toglie più di dosso questa fissazione. Ma, ripeto, per noi va bene così. Ora abbiamo sette incontri in casa e sei fuori. Il vantaggio che abbiamo è sufficiente per resistere fino alla conclusione». Hanset è altrettanto euforico: «L'Alessandria è grande perché può fare quello che vuole. Questa è la sua vera forza: voleva pareggiare e c'è riuscita. Penso che se avesse voluto poteva schiacciarci; ma perché correre rischi?». Detto questo la fisionomia della gara è intuibile. Squadre inchiodate a centrocampo, miriadi di rifiniture e nessun affondo deciso, cento palleggi a sproposito, azioni scarse o prevedibili. Da una parte l'Alessandria abbottonata e preoccupata di non pasticciare in area. Dall'altra la Gavinovese che ha avuto sussulti offensivi ma che ha barcollata e si è spenta. C'è da aggiungere un'annotazione per quanto riguarda il terreno di gioco e il clima. La Gavinovese è stata favorita da un terreno duro e pieno di piccole buche. Dice Hanset compiaciuto: «Dobbiamo sistemarlo, ma aspettavamo prima l'Alessandria; sono loro i maestri del palleggio. Noi abbiamo pensato che avrebbe sofferto. E così è stato». Quanto al clima (6 gradì al mattino, 20 nel pomeriggio), Ballacci ammette: «Ho visto i miei con i lineamenti tirati. Il primo caldo è micidiale. Tra una settimana o due non ce ne accorgeremo nemmeno, ma in questo momento ci ha stroncati». La cronaca in breve. L'Alessandria lascia le redini ai padroni dì casa, che si spingono all'attacco con Mosca e Zimino. I grigi controllano con qualche affanno, poi rispondono con Manueli (10') il difensore Avere lo atterra fuori area salvando una critica situazione. Al 27' Baisi Tancia Manueli, esce il portiere che si scontra con l'ala ma riesce a neutralizzare. Per mezz'ora non ci sono più emozioni in campo; nelle tribune invece volano pugni tra i tifosi. Al 40' prodezza del portiere Chiaravalle, che devia un bolide di Reina. Nella ripresa poco da ricordare. Alcuni spunti di Dolso (56' e 57'), una bella proiezione offensiva di Di Brino (65') e un'altra grande parata di Chiaravalle (migliore in campo) all'89' su fucilata dì Maldera. (La Stampa - Ed. Sport - Eros Mognon) Risultati: Triestina - Belluno 0-4 Derthona - Clodiasott. 2-1 Monza - Lecco 0 0 Trento - Legnano 0-0 Solbiatese - Mantova 0-2 Savona - P. Vercelli 0-0 Vigevano - Seregno 3-0 Padova - Udinese 2-1 Bolzano - Venezia 2 1 CLASSIFICA: Alessandria 37 Lecco 32 Venezia 32 Udinese 31 P. Vercelli 28 Seregno 28 Mantova 28 Monza 28 Trento 27 Belluno 26 Bolzano 24 Vigevano 24 Solbiatese 24 Legnano 23 Gavinovese 20 Padova 19 Clodiasott. 19 Savona 18 Triestina 16 Derthona 16 Marcatori: 11 reti: Zanolla (Mantova); 10 reti: Panucci (Savona); 9 reti: Ballarin e Inferrerà (Belluno), Ulivieri (Gavinovese); 8 reti: Canzi (Seregno), Mongitore (Trento), Peressin (Udinese), Bellinazzi (Venezia) Il punto sul campionato La Pro Vercelli è uscita indenne dal campo del Savona che ha avuto costantemente l'iniziativa: l'incontro è stato gagliardo. Un gol di Odorizi realizzato all'88' di gioco ha deciso il match tra Bolzano e Venezia, gli altoatesini erano passati per primi in vantaggio. Risultato in bianco nel derby tra Monza e Lecco, due squadre che per molti versi si sono equivalse: nessuna delle due è riuscita a prevalere sull'altro e il tono del match è stato impostato su una posizione di stallo. Una zona segnata in zona Cesarini ha permesso al Derthona di vincere contro il Clodia una partita che sembrava compromessa nei primi minuti di gara. Il Seregno, dopo otto risultati consecutivi, ha perso l'imbattibilità sul campo del Vigevano in una gara molto animosa e dominata dal nervosismo.