Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
24-03-1974 - Giornata: 26 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Trento AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 65. Baisi S.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Mazzia Bruno, Rossi Fabrizio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
TRENTO AC: Borghese, Marchi, Fabbri, Vergani, Apostoli, Grava, Bertogna, Rampanti [65. Milanesi], Scocchi, Andreatta (I) Tullio, Mongitore. A disp.: Caliari, Sirtori. All.: Bozzato Giorgio

Arbitro: Grassi Mirco (Savona)
Note
Ammoniti Dolso [A], Marchi [A], Rampanti [T] Spettatori: 8000 circa dei quali 5410 paganti per un incasso lordo di L. 11.221.500. Giornata con clima idealo, fondo del campo ottimo Inizio gara ore 15.00

Commento
Con il solito "golletto” i ragazzi di Ballacci hanno liquidato il Trento, squadra di centro classifica, che, non avendo nulla da perdere, ha fatto sudare le sette proverbiali camicie. Il vecchio Orso, che ha rispolverato la grinta di quando andava famoso sui campi della massima divisione, quest’anno è piuttosto avaro quando mette piede sul tappeto erboso del « Moccagatta ». Gli avversari ce la mettono proprio tutta, ma al novantesimo pive nel sacco. I gìalloblu accarezzando per 65’ il sogno di tornarsene a casa almeno con un punto, ma alla fine si sono rassegnati, accettando il verdetto del più forte. L’Alessandria ha così aggiunto altri due punti alla classifica e cancellato un’altra partita. Alla conclusione non ne mancano che dodici, di cui sei in casa e altrettante in trasferta. Cosa ha detto di nuovo la ventiseiesima giornata? Molte cose se diamo uno sguardo ai risultati che interessano il girone A della serie C. Innanzitutto che Venezia e Udinese vanno maledettamente alla deriva e che solo il Lecco — per il momento — sembra essere risorto dalle ceneri della crisi che lo avevano attanagliato le scorse domeniche. Incorniciamo dai lagunari di Volpi che ricevevano al ’’Penzo" la Pro Vercelli, avversario che sta dimostrando di avere l’ossatura per tentare, il prossimo anno, la scalata alla serie cadetta. L’ex Bianchi e compagni, dopo essersi portati in vantaggio, si sono lasciati raggiungere dalle bianche casacche che sin dalla vigilia non avevano nascosto l’intenzione di fare pari e patta. Per il Venezia un'altra buccia di banana: il distacco dalla prima è salito a sei punti e la media inglese è maledettamente peggiorata in quanto è scesa a —7. La rimonta si fa sempre più difficoltosa, per non dire impossibile. Le zebrette di Udine, dopo la doccia fredda di Padova, sono incappati in un’altra disattenzione contro un Savona disperato, alla ricerca di punti per la magra classifica. Manente la scorsa settimana si era detto fiducioso sull'avvenire dei ragazzi, ma dopo il rovescio odierno, che ha accentuato lo svantaggio dai grigi a ben sette lunghezze, c’è ben poco da farsi illusioni. L’Udinese è complesso imprevedibile, d'accordo, ma pure nel calcio esiste una logica. Non resta che il Lecco che viaggia pur sempre a —5 il che significa che deve conquistare diverse vittorie fuori casa per coltivare il sogno di agganciare, seppure in extremis, capitan Barbiero e il suo manipolo. L’Alessandria appollaiata a quota 39 sente, giustamente odore di promozione. Nessuno ne vuole parlare apertamente, ma è chiaro che questa volta l'obiettivo ha 95 probabilità su cento di essere raggiunto. Lo stesso Bailacci dopo il pareggio nel derby con la Gavinovese — che è riuscita a ridimensionare il troppo focoso Seregno — ha parlato chiaro, come del resto aveva fatto al termine della partita con il Savona. IL NOSTRO TRAGUARDO resta la serie B e posso assicurare che non esistono ostacoli per il raggiungimento della meta. La famiglia Sacco, mai come in questo momento, collabora alla realizzazione del progetto. Non esistono intromissioni, a nessun livello, anzi il presidente Paolo con l'avallo del padre, sta facendo il possibile per creare le migliori condizioni per tradurre in realtà la speranza delle migliaia di supporters alessandrini ». Il mister ancora una volta ha eliminato ogni possibile malinteso. I grigi non intendono affatto abdicare o rallentare il cammino. La tabella prevista dal mister è stata sinora rispettata rigorosamente. Prima del derby Ballacci e Paolo Sacco hanno formato un ’’blocco” di cinque gare e precisamente Gavinovese, Bolzano e Venezia in trasferta; Trento e Savona in casa: obiettivo 43 punti. Ne sono stati racimolati tre per cui ne mancano ancora quattro da rastrellare nei restanti tre confronti. Se la sera di Pasqua sarà tagliato il traguardo sopraindicato i grigi potranno affermare, senza ulteriori incertezze, di avere ipotecato la serie B con ben due mesi di anticipo. Nell’attesa che le previsioni si concretizzino, resta la realtà del campionato. Il ’’rullo compressore” alessandrino prosegue il cammino superando le asperità con notevole disinvoltura, anche quando il meccanismo del collettivo non rende secondo le previsioni del tecnico. E' accaduto contro i trentini che navigando in una posizione tranquilla, possono giocare senza orgasmo e con la massima concentrazione. Barbiero e commilitoni si sono trovati davanti ad una compagine decisa a sfruttare l’urgente necessità dei padroni di casa di incasellare i due punti. L’allenatore veneto ha disposto le marcature nel modo più indicato raccomandando ai ragazzi di mantenerle più strette possibile, per evitare di concedere spazio ai padroni di casa. A soffrire maggiormente dell'accorgimento tattico sono state le punte, vale a dire Manueli e Baisi ai quali il centrocampo non forniva il consueto apporto. E ’ accaduto che Dolso, già in ombra con la Gavinovese, si è trovato a malpartito con un Marchi che aveva una voglia m atta di correre e che inoltre, invece di badare alle finezze tecniche, puntava al concreto. Certo l’Arrigo di questi tempi non lo si può paragonare a quello di dicembre e gennaio quando dettava veramente legge in campo. Il ritmo è scemato di molto; le finezze che va sempre ricercando con pazienza quasi certosina non sempre riescono e quando si concretizzano poco giovano alla manovra collettiva. UN DOLSO SOTTOTONO che riesce a farsi perdonare parzialmente i propri errori con impreviste battute che servono a seminare lo scompiglio tra gli avversari anche se non sempre si traducono in cose concrete, vale a dire in gol. Con il centrocampista a "mezzo servizio ’ e con i riflessi a volte annebbiati la squadra ne risente notevolmente. Se a questa lacuna aggiungete la non esaltante prova di Reja, Dalle Vedove e Volpato il discorso diviene maggiormente comprensibile. A Reja la volontà di lottare non difetta in nessun momento della contesa. Il ragazzo si getta su ogni palla, contrasta validamente l’avversario, ma difetta della chiarezza evidenziata in tante precedenti gare. Diremo che Edoardo ha giocato a corrente alternata: a tratti è parso irresistibile; in altri momenti il motore pareva essersi inceppato. Pure Dalle Vedove che abbiamo visto in diverse occasioni sganciarsi con autorevolezza, è mancato però sulla fascia centrale. Pure nelle conclusioni gli è venuta meno la chiarezza e la freddezza che accompagna l’atleta che si avvale dell’esperienza di una lunga e più che onorevole carriera. Volpato a differenza della precedente domenica, è cresciuto a vista d'occhio, m a non ancora nella misura desiderata. E ’ confortante la constatazione che il ragazzo si è ripreso prontamente e che la carica agonistica non difetta. Ha fatto cose egregie, ma a centrocampo ha compiuto qualche svarione imperdonabile per un atleta della sua taglia. A fine partita ci confidava di sentirsi meglio, di non accusare 10 stress della fatica come era accaduto a Novi Ligure. Un segno indubbiamente positivo in quanto sin dalla prossima domenica il mediano dovrebbe essere ricuperato al cento per cento. La incidenza della non perfetta giornata dei centrocampisti, dai quali non si può certo pretendere esibizioni esaltanti per l’intero arco di campionato, sulle conclusioni a rete è stata notevole. Baisi, si sa, è un centravanti che manovra volentieri e che cerca costantemente la spalla per perfezionare il lavoro. Lasciato in balia degli avversari il rendimento scema notevolmente anche se non si arrende su nessuna palla. L’ATTACCANTE OGNI QUALVOLTA gli si è presentata l'occasione ha cercato il bersaglio, m a era troppo francobollato da Apostoli che volutamente gli restava incollato alle calcagne per costringerlo a liberarsi immediatamente della palla. Per trovare lo spiraglio sono occorsi per 65’, ma alla fine il buon Sergio è riuscito a firmare l’ottava rete in campionato. Il discorso evidenzia in anticipo la non certo esaltante prova di Manueli, un ragazzo sul quale si sono appuntati gli sguardi di numerose società della massima divisione ed in particolare dell'Inter. In chiara difficoltà sui palloni alti predilige le improvvise sgroppate sulle fasce laterali. Per sua sfortuna contro i trentini aveva alle costole un Fabbro poco propenso a fare concessioni. Stretto da vicino, impossibilitato a trovare il corridoio entro il quale incunearsi, ha perduto palloni preziosi, oppure, pressato se ne è liberato troppo precipitosamente sul compagno che lo fiancheggiava senza curarsi eccessivamente di quello che si trovava nella posizione migliore. Una partita senza infamia e senza lode, ravvivata da qualche spunto isolato. Insistiamo nel ribadire che il ragazzo ha ben maggiori possibilità. Deve convincersi di possedere buone doti; non deve temere il giudizio del pubblico; dare fondo al proprio bagaglio tecnico certo di riuscire nell’intento. Se centrocampo e punte non sempre hanno soddisfatto, nulla da eccepire sul settore difensivo che sa ergersi con tutto il proprio peso davanti alla rete difesa da Pippo Pozzani. Incominciamo da Colombo alle prese con uno Scocchi spigoloso che non temeva certamente il confronto-scontro. L’alessandrino non è certo tipo d a lasciarsi intimorire per cui quando il clima si accende Antonio ritrova la grinta e la chiarezza per mettere in difficoltà l'avversario. Anticipato sia di testa che nel gioco a terra il centravanti giallo-blu ha cercato vanamente di scrollarsi di dosso lo stopper che con il trascorrere dei minuti diveniva sempre più padrone della situazione. Che abbia nervi saldi e idee chiare do h a ribadito quasi allo scadere della contesa quando si è trovato tra due avversari, Mongitore e Scocchi lanciati verso la rete alessandrina. Con molta calma ha districato la matassa liberando da campione il proprio settore, consentendo contemporaneamente ai settemila fans grigi di tirare un lungo sospiro di sollievo. Per capitan Barbiero forse leggermente in difficoltà sullo scatto nulla da obiettare. L'esperienza è dalla sua parte per cui sa scegliere sempre l’avversario giusto quando il m omento diviene critico. Un ’’libero" che molto contribuisce alle fortune dell’Orso alessandrino anche se in qualche occasione gli interventi poco tecnici possono trarre in inganno. Ottima la partita di Maldera che si è riscattato dalle ultime non esaltanti esibizioni. Bertogna è un volpone che conosce assai bene il mestiere, ma Attilio non si è lasciato incantare. Si è sganciato ripetutamente in avanti: peccato che non insista quando oltrepassa la metà campo. Troppo sovente cerca il compagno invece di incunearsi verso rete: possiede il tiro e il fisico per resistere ai contrasti. Se osasse maggiormente nessuno avrebbe di che ridire. Ennesima conferma per Marcello Di Brino che sta letteralmente bruciando le tappe. La sua vena è veramente inesauribile su qualsiasi terreno e contro qualsiasi avversario. Il ragazzo sta veramente bruciando le tappe. In una sola stagione ha compiuto una metamorfosi imprevista tanto che oggi può consentirsi licenze impensabili sino a ieri. Domenica è risultato ancora tra i migliori sia in fase di interdizione che di sostegno agli avanti. A longitore assai più bruciante sullo scatto non è m ai riuscito a sfuggirgli proprio per le notevoli doti di ricupero del piccolo difensore. Di Brino è veramente la grande rivelazione in grigio del campionato 1973-74. Concludiamo la nostra rassegna con Pippo Pozzani il portiere meno perforato di tutte le serie nazionali. Ha subito in venticinque partite cinque reti: la sesta la si deve in fatti addebitare al promettente Croci. Inoperoso per quasi tutta la partita è stato chiamato in causa al 75’ quando tutto il Trento era pro teso alla ricerca del pareggio. Andreatta da una trentina di metri ha lasciato partire una bordata destinata ad infilarsi sotto la traversa. Pippo seppure coperto da compagni e avversari con uno splendido colpo di reni ha deviato in angolo un pallone che pareva proprio destinato a finire alle sue spalle. Un piccolo capolavoro grazie al quale ha raggiunto la quarta partita senza in cassare gol. Pippo ritenta per l’ennesima volta la scalata al primato che in precedenza gli sfuggì per un soffio. UN BREVE ACCENNO alla rete alessandrina messa a sogno al 65' da Baisi. Volpato dalla bandierina del calcio d’angolo appoggia corto su Dolso che avanza di qualche metro poi scodella un pallone al centro dell'area di rigore. Baisi e Apostoli in elevazione cercano di colpire la sfera: l'alessandrino h a la meglio e, di precisione incorna verso la porta di Borghese nettamente spiazzato. La sfera si insacca nell’angolino alto alla destra dell'estremo difensore. Per gli sportivi il felice suggello ad una partita lungamente sofferta e che secondo i più pareva avviata sui binari del risultati in bianco. Archiviato il successo sui trentini (quattro punti su quattro ) il pensiero corre al prossimo turno che vede impegnati i grigi sul non certo facile terreno di Bolzano. La trasferta non e di quelle da sotto valutare in quanto i padroni di casa hanno fatto secco pure il Venezia che aveva ambizioni di vittoria. L’Alessandria capolista incontrastata ha gli uomini per imbrigliare il gioco del Bolzano e tornarsene a casa con un altro punticino assai prezioso per il conteggio finale. La squadra non dovrebbe subire sostanziali modifiche. Ballacci concederà piena fiducia agli undici moschettieri che sinora lo hanno ampiamente ripa gato della fiducia loro accordata. Il complesso quando è stato chiamato a affrontare impegni di un certo peso raramente ha fallito l’obiettivo. Tra i giocatori regna l’ottimismo visto che gli avversari diretti boccheggiano invece di insidiarli da vicino. La certezza della promozione fa si che ognuno quando è in campo dia sempre il meglio anche se non sempre la forma lo sorregge. La voglia di ben figurare, di non mancare all’appuntamento con la vittoria è generale ed è questo un sintomo che lascia bene sperare nel futuro. Nell'attesa della sest’ultima trasferta l’Alessandria è chiamata oggi mercoledì ad affrontare la partita di ritorno degli ottavi di finale di coppa Italia semipro. Ballacci impegnato nella bagarre per il primato non ha voluto rischiare molto e, nella prima gara disputata al Moccagatta, la Solbiatese ha avuto ragione, seppure di misura, su un'Alessansandria primavera rinforzata da Manueli, Mazzia e Unere. Quali le possibilità dei mandrogni che affrontano i lombardi al ’’Chinetti”? Senz’altro poche visto che l’allenatore non intende rischiare i bigs. I grigi potranno pertanto avvalersi oltre che di Croci, Unere e Mazzia anche di Vanzini. Della partita saranno in oltre Di Prospero e Rossi. Quest’ultimo è particolarmente atteso alla prova in quanto non p are lontano il lancio del ragazzo in prima squadra. L’impresa di risalire la china della rete di svantaggio appare quanto mai difficile tenuto conto che la Solbiatese — in ottima formasi batterà per superare il turno . Per la società lombarda avere eliminato l’Alessandria vincitrice della prima edizione di Coppa è pur sempre una bella soddisfazione. I mandrogni non ne fanno un dramma: l’obiettivo da raggiungere re sta quello della serie B, inseguito da troppi anni. (Il Piccolo) DIETRO L'ALESSANDRIA C'E' ORMAI IL VUOTO Ineccepibile vittoria sul Trento - Scarsa vena dei centrocampisti ad eccezione di Volpato - Troppo isolate le punte malgrado il grande impegno di Baisi, autore della rete del successo Senza strafare, al piccolo trotto più che di corsa, l'Alessandria ha battuto anche il Trento, per 1 a 0. Prosegue così il cammino dei grigi verso la promozione, sempre più vicina perché ogni domenica qualche avversario diretto perde terreno come è accaduto oggi per il Venezia e l'Udinese, che hanno pareggiato in casa. In pratica dietro la squadra di Ballacci c'è il vuoto e solo il Lecco sembra poter mantenere il ritmo. Ospiti in difesa E' vero che ci sono ancora dodici turni da giocare prima del termine del campionato ma è altrettanto vero che mantenendo questa media (qualcuno ha fatto una tabella con nove punti per i sei incontri da disputare in casa e sei punti per quelli da fare in trasferta) gli alessandrini saranno ben presto irraggiungibili. Sono questi tuttavia discorsi che i giocatori e i dirigenti della società grigia I preferiscono non fare, ba\| dando più al concreto. Concreto che si realizza nei due punti odierni, meritati, anche se sudati. Il Trento, infatti, si è dimostrato ancora una volta \| una rivale assai agile, confermando buone doti difensivistiche senza rinunciare troppo all'offensiva. E' stato un po' l'incontro delle difese perché i centrocampi non sono apparsi molto brillanti né da una parte né dall'altra. Ha vinto l'Alessandria perché ha saputo creare le migliori occasioni grazie anche alla determinazione del suo centravanti Baisi che ha cercato il gol in tutti i modi nonostante troppe volte si sia trovato un po' isolato. E' stato appunto Baisi a segnare la rete della vittoria, con un magnifico colpo di testa a circa metà della ripresa. Se i grigi fossero riusciti a sfruttare meglio le occasioni create nel primo tempo, forse il compito sarebbe stato più facile invece di dover lottare sino alla fine con il rischio di buscare per qualche disattenzione il gol del pareggio. Fortunatamente anche Pozzani ha fatto il suo dovere esibendosi fra l'altro in una magnifica parata su un gran tiro di Andreatta e tutto è andato per il meglio. Il "no" di Pozzani La difesa alessandrina merita qualche altra parola a parte. Con soli sei gol al passivo continua ad essere il reparto arretrato meno perforato fra professionisti e semiprofessionisti, meritando la fiducia più piena. Abbiamo detto di Pozzani ohe sa uscire fuori bene da qualsiasi situazione e vanno citati anche i due terzini Maldera e Di Brino che svolgono, soprattutto il secondo, un compito di alleggerimento non indifferente. Lo stopper Colombo ha un rendimento costante e in particolare oggi è stato uno dei migliori in campo, controllando con bravura non solo il centravanti Scocchi, ma anche facendosi ammirare in un paio di contropiedi per la tempestività dei suoi interventi in sostituzione dell'avanzato libero Barbiere Meno bene invece si è comportato il centrocampo alessandrino dove solo Volpato ha avuto le idee chiare. Al di sotto delle loro più recenti prestazioni sono apparsi Dolso che arretrando si è trascinato appresso il pericoloso terzino Marchi; Dalle Vedove, meno incisivo del solito e Reja, forse in leggero calo fisico. Non c'è stata gloria neppure per Manueli che non ha saputo approfittare di alcune palle favorevoli. Nessuno di questi giocatori può comunque essere censurato, ma si può solo parlare di giornata non troppo brillante. Dolso si è fatto poi perdonare con un paio dei suoi « numeri » da giocoliere sia in difesa che in attacco e tutto è finito con il pubblico ad applaudire i suoi beniamini per un nuovo successo. Nel Trento, autore di una onesta prestazione e per nulla intimorito dalla capolista, bisogna sottolineare la continuità e la mentalità di squadra pulita e non da « barricate ». Hanno giocato bene il terzino Marchi o le due punte Bertogna e Mongitore, capaci sino all'ultimo di spunti considerevoli. Grìgi in evidenza Ed ecco qualche nota di cronaca. Ha iniziato subito l'Alessandria nella speranza di piegare la resistenza del Trento già nei primi minuti. Al 7' Di Brino ha tirato a lato di poco mentre, al 10', il portiere Borghese si è dovuto gettare in tuffo su Baisi che stava per ricevere un passaggio di testa di Dalle Vedove. Sei minuti dopo è stato ancora il centravanti a girare un bel suggerimento del n. 10 che lo aveva smarcato, ma il tiro è finito fuori di mezzo metro. Volpato si è fatto ammirare al 18' per un bel colpo angolato a fil di palo, mentre si è dovuto attendere il 30' per vedere un contropiede dei trentini, i concluso in alto da Mongitore. A 5' dal termine del primo tempo grosso brivido per gli ospiti: un centro di Volpato ha consentito il tiro a Dalle Vedove. Colpo forte, deviazione di Baisi verso la porta dove Borghese arrivato in corsa è riuscito a mandare in angolo. Nella ripresa ancora l'Alessandria in evidenza. Al 52' Dolso, fuggito sulla sinistra, invece di passare al centro ha preferito tirare, ma il pallone è finito sull'esterno della rete. Dopo tre minuti Baisi si è trascinato la palla per tutta l'area finendo fuori, ma al 65' il centravanti si è esibito nell'unico gol della partita. E' stato un corner che Volpato ha spedito al centro, correzione di Dalle Vedove e Baisi ha incornato battendo Borghese. Il Trento si è disorientato rischiando il raddoppio, ma poi ha tentato una reazione che è culminata in un gran tiro di Andreatta deviato da Pozzani in angolo. La partita è terminata coi grigi che controllavano il gioco. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Belluno - Solbiatese 0-1 Lecco - Clodiasottomarina 2-0 Legnano - Monza 0-1 Mantova- Triestina 1-0 Padova - Bolzano 0-0 Seregno - Gavinovese 0-0 Udinese - Savona 1-1 Venezia - Pro Vercelli 1-1 Vigevano - Derthona 3-0 CLASSIFICA: Alessandria p. 39: Lecco, 34: Venezia. 33; Udinese. 32; Mantova, Monza 30: Pro Vercelli, Seregno 29; Trento, 27; Belluno, Vigevano, Solbiatese, 26; Bolzano, 25; Legnano, 23; Gavinovese, 21; Padova, 20; Savona, Clodiasottomarina, 19; Triestina, Derthona, 16 Marcatori: 11 reti: Zanolla (Mantova); 10 reti: Panucci (Savona); 9 reti: Ballarin e Inferrerà (Belluno), Ulivieri (Gavinovese). 8 reti: Baisi (Alessandria), Rossetti (Pro Vercelli), Canzi (Seregno), Mongitore (Trento), Peressin (Udinese), Bianchi (Venezia), Basili (Vigevano) Il punto sul campionato Il risultato finale non ha fatto una grinza: il Lecco è apparsa superiore all'avversario sul piano tecnico e del gioco al Clodia. La Pro Vercelli ha colto a Venezia un pareggio inaspettato ed alquanto fortuito: gol dei neroverdi con Trevisanello al 55' e pareggio dei piemontesi con Rossetti all'81', gli ospiti hanno impegnato più volte la difesa avversaria. Una Udinese al quanto sbiadita si è fatta mettere in soggezione dal Savona ed ha lasciato con il fiato sospeso i suoi sostenitori: i friulani non sono riusciti a concretizzare la superiorità e sono stati costretti ad inseguire l'avversario. Il Vigevano con il minimo sforzo, ha avuto ragione del Derthona giocando ad un ritmo decisamente blando e accelerando soltanto nella ripresa. La Gavinovese ha strappato un lusinghiero risultato sul difficile campo del Seregno.