Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
31-03-1974 - Giornata: 27 - Bolzano - Druso


Bolzano AC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 61. Dolso A.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Di Brino Marcello, Unere Giuseppe, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Manueli Luigi [74. Vanzini Franco], Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Mazzia Bruno All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Bolzano: Bellotti, Migliorini, Concer, Scolati, Perezzani, Fogolin, Breda [46. Girol], Belometti, Tedoldi, Trainini, Odorizzi. A disp.: Donato, Aceti. All.: Agostinelli Romano

Arbitro: Lanzetti Franco (Viterbo)
Note
Spettatori: 500 Angoli: 9-2 Inizio gara ore 15.00

Commento
ALESSANDRIA SEI GRANDE: LA RETROGUARDIA A SETTE PUNTI I grigi vittoriosi a Bolzano a più uno sulla media inglese. Lecco e Venezia in ginocchio: resiste solo l'Udinese. Splendida prestazione di Pippo Pozzani, autore di parate strepitose. Un piede in B? Due, ha risposto uno dei pochi fedelissimi al seguito del ’’rullo compressore” alessandrino. Sì, l’Alessandria, a undici giornate dalla conclusione può assaporare la serie superiore, indipendentemente dal vantaggio di sette punti sulla coppia Lecco-Udinese. E’ il volume di gioco, l’accortezza tattica clic fanno dei grigi un complesso capace di sventare ogni pericolo, di comandare la partita a piacimento. In qualche occasione non tutto l’organico risponde, ma i giocatori sono pur sempre uomini e non macchine, robot oliati e messi a punto prima di uscire dal sottopassaggio. L’Alessandria a Bolzano, ha fornito l’ennesima dimostrazione della sua maturazione di squadra faro che non ama gli svolazzi, le impennate, i ragazzi di Ballacci adeguano il gioco su quello degli avversari: se questi ultimi non stuzzicano il can che dorme, la partita può finire con il risultato bianco, ma se la controparte punge non c’c via di mezzo. L’Orso sornione allunga la zampa e colpisce duramente. I menagramo che attendevano capitan Barbiero e il suo manipolo alla controprova del « Druso » , devono rinfoderare velocemente le critiche, ricredersi per non passare per pazzerelloni. La ventisettesima giornata ha segnato un ulteriore assestamento della classifica. L’Alessandria superando il Bolzano ha aumentato il distacco portandolo a sette lunghezze. Il Lecco antagonista più agguerrito non ha resistito al Valmuura al forcing di una Triestina assetata di punti e che, grazie, a Rocco, ha nuovamente la voglia di lottare. Brighenti che sperava molto da questa trasferta si è trovato a mani vuote. I rosso-alabardati non hanno perdonato e, stringendo i denti, sono riusciti nell’impresa che pareva veramente impossibile. Giornata nera pure per il Venezia, irrimediabilmente tagliato fuori dalla lotta. I lagunari giocavano a Monza contro una squadra che, dopo le delusioni patite nella prima parte del campionato, cerca il riscatto morale davanti ai tifosi piuttosto delusi. I lombardi sono in vena di prodezza e per il Venezia non c’è stato scampo. L’uno a tre subito ribadisce che per i nero-verdi i sogni di grandezza sono sfumati, il dialogo promozione è rinviato al prossimo anno. Del terzetto che segue a distanza i grigi solo l’Udinese di Manente proseguendo la serie di risultati altalenanti ha espugnato il Robbiano di Vercelli. I bianconeri friulani dopo una serie di risultati piuttosto opachi si sono scossi migliorando la media inglese che li vede a —6. Le incertezze palesate sono risultate fatali ai ragazzi dell’ex trainer ii quale, visti i risultati iniziali, può tuttavia ritenersi più che soddisfatto del lavoro compiuto. Il campionato si sta accorciando sempre più: undici domeniche ci separano dalla fine. Alle spalle delle squadre stanno ormai ventisette incontri disputati nell’arco di tre stagioni, autunno, inverno e primavera. Se un consuntivo si può tracciare è senza ombra di dubbio a vantaggio dei grigi. PRIMI IN CLASSIFICA CON 41 PUNTI, +1 in media inglese, ventisette reti messe a segno, solo sei subite. La miglior difesa delle tre serie nazionali: né Lazio, né l’Ascoli capoliste rispettivamente della A e della B hanno saputo fare meglio. Un bilancio veramente positivo che torna a vantaggio del mister e dei ragazzi i quali stanno dando agli sportivi notevoli soddisfazioni. La vecchia Alessandria sta tornando sulla cresta dell’onda dopo anni di oscurantismo. Ballacci domenica era particolarmente soddisfatto , dell’andamento del campionato. « La vittoria con il Bolzano è indubbiamente molto importante perchè ci consente di affrontare la parte finale con maggiore tranquillità. Non bisogna tuttavia montarsi la testa ed i ragazzi, da buoni professionisti, lo sanno. Continueremo a giocare con la consueta concentrazione per rintuzzare le puntate dei nostri avversari che sono duri a morire. Il nostro ruolino lo conoscete. Avevamo preventivato sette punti in cinque partite: Gavinovese, Trento, Bolzano, Savona e Venezia. Mancano ancora due gare e solo due punti al raggiungimento della quota 43 che dovremmo avere dopo la trasferta di Venezia. I ragazzi intendono superarla ma non farò un dramma Se ci fermeremo al tetto fissato. I due punti conquistati li dedichiamo al presidente Paolo Sacco protagonista di un serio incidente stradale. I medici gli hanno praticato sette punti di sutura: a quelli aggiungiamo i... nostri con molti auguri da parte dell’intero clan ». Parliamo dell’ultimo successo in Alto Adige. La vigilia è stata, come sempre, assai movimentata a seguito di un infortunio allo stopper Colombo. Il forte giocatore nell’allenamento di venerdì è caduto malamente lussandosi la spalla destra. Un incidente che ha fatto tremare Ballacci in quanto le conseguenze potevano essere ancora più serie. Handicappato da forfait il mister non ha indugiato un solo istante: ha spostato in avanti Maldera inserendo Unere che nelle ultime partite di Coppa Italia aveva denunciato chiari progressi. L’ex granata ha confermato sul campo che i segni di rinascita non erano affatto campati in aria. Opposto al forte Belormiti lo ha contrastato con decisione liberandosi frequentemente in avanti, pronto al dialogo con i centrocampisti e le punte. Un Unere veramente ’’riverniciato”, grintoso e sicuro. Pochi falli sugli avversari (a conferma dell'ottima tenuta atletica) e scattante su ogni palla. Una partita senza pecche, che premia la lunga attesa e che gli servirà per riproporre la propria candidatura alla prima squadra. Se Unere è stata la sorpresa della giornata, Pippo Pozzani è risultato il solista. Rendiamo giustizia al difensore, guardato con sospetto dai tifosi dono il non troppo brillante campionato dello scorso anno. Il numero uno dei grigi ha messo a tacere ogni critica con un crescendo di esibizioni sempre più convincente. Ballacci ancora prima che si iniziasse il campionato, ad una nostra domanda, aveva risposto: « Conosco bene Pippo per averlo avuto alle dipendenze nel Catanzaro. E’ un ragazzo serio, preparato, che possiede buone qualità. L'unico neo sono i nervi. Lo caricherò a dovere e vedrete che non deluderà. Garantisco sulla validità del portiere ». LA PREVISIONE DEL TECNICO non era campata in aria come i fatti stanno dimostrando. Ha disputato 26 delle ventisette partite subendo complessivamente cinque reti (la sesta spetta a Croci, valido rincalzo). Una di queste — con il Venezia — fu un vero infortunio, di quelli accaduti, per intenderci, a Sarti, Zoff, Cudicini, vale a dire ai migliori difensori della massima serie nazionale. Se i grigi sono tornati vincitori da Bolzano gran parte del merito va appunto al simpatico Pippo che, nel primo tempo, ha sventato da gran campione due momenti piuttosto delicati della contesa. Nella ripresa ha perfezionato l’esibizione con interventi di rilievo scoraggiando i propositi dei bianco-rossi, proiettati verso la disperata ricerca del pareggio. Chiediamo venia al paziente lettore per esserci soffermati sul portiere, ma il riconoscimento se lo merita ampiamente. Se Pozzani è risultato uno dei maggiori interpreti della contesa, Di Brino ha ribadito di essere tra i più promettenti difensori della serie C. Per vederlo all’opera si sono scomodati anche gli osservatori del Verona che gradirebbero averlo nelle loro file sia restando in serie A che retrocedendo tra i cadetti. Il difensore ha fornito per la ennesima volta, davanti ad una platea di oltre cinquemila tifosi, la prova di non temere i confronti. Ne sa qualcosa Odorizzi che per 90 minuti ha inutilmente cercato di liberarsi della sua guardia. L’alessandrino lo ha tenuto sotto tiro senza incertezze poi, nel finale, ha letteralmente soffiato la palla a Tedoldi che era venuto a trovarsi solo davanti a Pozzani. Di Maldera stopper di emergenza, si può dire che il ragazzo ha lottato con decisione soffrendo lo scatto di Tedoldi, un fromboliere _ che non è certo da sottovalutare. Stringendo i denti Attilio ha cercato di concedergli il minimo spazio restandogli incollato per buona parte della contesa. Lucido come sempre Barbiero che alle doti di libero, unisce la consumata esperienza del calciatore che conosce assai bene i segreti del calcio. Ancora una volta l’Alessandria è uscita dal campo con l’onore delle armi grazie al centrocampo, la spina dorsale della compagine. Le fortune dei grigi sono legate alla resa del magnifico quartetto-filtro composto da Reja, Volpato, Dalle Vedove e Dolso. Sono questi gli uomini che determinano il risultato, che determinano l’andamento del gioco. I dubbi delle ultime settimane sono stati fugati in modo perentorio. Sino a quando il Bolzano ha dimostrato di accontentarsi della suddivisione della posta, il centrocampo si è adeguato poi, appena l’avversario ha fatto intendere che mirava a qualcosa di più consistente ha premuto improvvisamente il piede sull’acceleratore e per i biancorossi sono iniziati i guai. REJA MARATONETA INESAURIBILE ha mantenuto i collegamenti tra i due settori mentre Volpato sulla fascia centrale riordinava le idee pronto a cercare le punte od il compagno inseritosi in azione d’offesa. Con Dolso regista sia in posizione arretrata che a sostegno delle manovre verso Beilotti ecco l’attento Dalle Vedove alla ricerca dello spazio per incunearsi onde sfruttare le maggiori doti di fondo. Buon ultime le due punte, Baisi e Manueli il centravanti ha ’’tirato” dal primo al novantesimo minuto andando in almeno due occasioni vicino al gol. Una gran stangata destinata a mandare il pallone in rete ha trovato sulla traiettoria un terzino che si è difeso dal k.o. con entrambe le mani. Bene ha fatto tuttavia l’arbitro a non indicare il dischetto del calcio di rigore. Piuttosto spenta invece la prestazione di Manueli che continua ad alternare discrete esibizioni a partite da dimenticare nel più breve tempo possibile. A suo svantaggio sta la posizione in cui viene a trovarsi (il ragazzo non è mai stata una punta pura) ma con un pizzico di decisione siamo certi che riuscirebbe a meglio mascherare gli sbandamenti ai quali va sovente incontro. Stante l’evanescenza. Ballacci nella ripresa ha chiamato in causa il ’’senatore” Vanzini che si è dedicato esclusivamente a compiti di interdizione cercando di mantenere il più possibile il controllo della palla. Per Franco uno scampolo di notorietà a premio della lunga e onorata milizia alla corte dell’Orso grigio. In rapida sintesi l’andamento della partita alla quale hanno assistito non più di quaranta tifosi alessandrini. Troppo pochi considerato che la squadra veleggia in testa alla classifica. Pure gli sportivi devono compiere qualche sacrificio. Troppo facile è la critica restando in poltrona. La parentesi era doverosa in quanto una maggiore partecipazione popolare non nuoce certamente ai colori sociali. Su un pubblico potenziale di ottomila tifosi, quaranta sono veramente pochi. L’Alessandria lascia l’iniziativa ai biancorossi che sono titubanti, incerti di svegliare o provocare l'avversario. Si prosegue per una ventina di minuti senza troppe emozioni mentre il pubblico locale inveisce contro il proprio allenatore. I grigi reagiscono sfiorando il gol con Di Brino RIPARTE IL BOLZANO e in due occasioni Pozzani è bravo a sventare il pericolo. Nella ripresa i locali si fanno più insidiosi, ma sguarniscono il centrocampo lasciando maggiore spazio agli alessandrini che ne approfittano. Dalle Vedove al 62’ dialoga con Baisi poi centra: Bellotti in tuffo sfiora la sfera che finisce a Dolso che non perdona. Tiro dal basso verso l’alto, palla che picchia sotto la traversa e si insacca. Falliscono il raddoppio nell’ordine Dalle Vedove e Baisi, poi Volpato da trenta metri fionda e Bellotti con la punta delle dita devia sopra la traversa. 11 finale è a netto vantaggio dei padroni di casa che scendono verso Pozzani in massa. Allo scadere Perezzani indovina il colpo di testa, ma Pippo ben appostato blocca a terra. E’ l'ultima emozione della giornata. Il pubblico sciama deluso, ma i commenti sono pacati: l'esperienza dell’Alessandria si è imposta sulla maggiore volontà dei biancorossi. Ballacci accoglie i giornalisti con un sorriso da pubblicità televisiva. Una volta tanto non fa... pretattica. Come nascondere l’intima soddisfazione dopo mesi di tensione? Unere che ieri ha inaugurato il suo bar-torrefazione in piazza Marconi — fa gli elogi a Pippo Pozzani. « Ha visto che due parate? ». Poi parla della nuova attività che lo attende. « Inizio sotto i migliori auspici. La vittoria è il miglior viatico. Sono proprio soddisfatto ». I compagni gli ricordano che dovrà pagare champagne a tutti c l’ex granata non si impensierisce troppo. Il prossimo appuntamento è con il Savona, undici che ha l’acqua alla gola. I liguri scendono al Moccagatta animati dalla forza della disperazione, in particolare, dopo la sconfitta interna. L’orso grigio l’attende a piè fermo per ribadire la propria superiorità. Agli sportivi il compito di ’’caricarli” con uno scrosciante applauso al loro ingresso sul rettangolo. Se lo meritano ampiamente, senza riserve. (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA E' GIA' SERIE B I grigi passano anche sul difficile campo di Bolzano: 1-0 - Prima i piemontesi controllano la sfuriata dei padroni di casa, poi prendono l'iniziativa ed al 61' realizzano il gol decisivo con Dolso - Nel finale Volpato sfiora il raddoppio colpendo la traversa L'Alessandria passa anche a Bolzano e ormai naviga sicura verso la B. Ora è addirittura a più uno in media inglese mentre le rivali hanno il fiato grosso e perdono quota ad ogni turno. L'allenatore Ballacci questa volta ammette: « E' quasi fatta, credo che il traguardo non ci possa più sfuggire. Ci bastava un pareggio, abbiamo addirittura vinto. E' segno che anche la fortuna è dalla nostra parte ». Una vittoria importante per i grigi perché la squadra altoatesina si esalta con le grandi e si batte con accanimento. Nella trappola sono cadute altre grosse formazioni: Venezia e Udinese rappresentano gli esempi più recenti. L'Alessandria non ha perso la calma, ha sopportato con umiltà le sfuriate dei biancorossi, ha patito l'arrembaggio dei padroni di casa. Si è scossa poi nella ripresa ed ha colpito l'avversario con una sciabolata di Dolso. Una mazzata da k.o. che il Bolzano non ha più potuto rimediare malgrado l'imperioso ritorno offensivo dei giovani Tedoldi, Trainini e Odorizzi. Troppo netto il divario, troppo sicura di sé la squadra piemontese per correre rischi. Ballacci, che si accontentava del pareggio, dopo la rete di Dolso al 61' si è jatlo un po' più audace e ha lasciato ai suoi uomini qualche iniziativa. Ma il gioco al risparmio è ormai assorbito dai grigi e nel finale Baisi, Volpato, Dalle Vedove e Vanzini (entrato al 64' in sostituzione di Manueli) si sono limitati a qualche contropiede e a saggi accademici a centrocampo. Volpato ha colto la traversa sfiorando così il raddoppio, ma anche il Bolzano non è stato da meno Dì Brino e Pozzani hanno salvato almeno tre volte a rete dalle incursioni e dagli insidiosi tiri dei biancorossi. Nel primo tempo l'Alessandria è stata grande a centrocampo per nitidezza e padronanza, insuperabile in di fesa dove tutto il pacchetto della retroguardia ha dato prova di eccezionale tempismo e sincronia. Il Bolzano, squadra vivace e spumeggiante, non ha potuto far meglio per la gracilità delle sue punte, inferiori anche atleticamente rispetto ai grintosi guardiani grigi. Nella ripresa il Bolzano ha riproposto il suo assalto iniziale ma ha ritrovato puntuale all'appuntamento la muraglia alessandrina. Con il passare del tempo i biancorossi hanno perso smalto e inventiva, i piemontesi non hanno tardato a imporre la loro azione. Una risposta alle manovre altoatesine meno piacevole e continua, ma più pratica e decisiva. Di Brino e Unere hanno finalmente varcato la metà campo, Dolso ha potuto farsi apprezzare per i suoi preziosi suggerimenti, Baisi si è liberato dal controllo di Prezzani e le retrovie del Bolzano hanno cominciato a farsi vincere dalla concitazione. Ne ha approfittato Dolso su invito di Baisi che ha colto nel segno con una astuta zampata. La cronaca illustra meglio il crescendo alessandrino e l'emozione finale. Per quindici minuti non c'è un solo intervento dei due portieri. Le squadre si assestano a centrocampo in prudente attesa. Il pubblico incomincia a contestare l'allenatore bolzanino, Agostinelli, per l'eccessiva cautela dei suoi giocatori. La prima minaccia viene dai grìgi al 21': grande manovra di Dolso per Di Brino che sfiora il palo con un forte tiro diagonale. Poi è il Bolzano a distendersi all'attacco. 32': Trainini tira fortissimo e Pozzani deve volare per deviare in corner. Al 35': da un calcio di punizione nasce una mischia in area piemontese, Trainini libera a Odorizzi che spara al volo. Pozzani è sulla traiettoria e viene colpito al volto da una staffilata, altrimenti imparabile. Il Bolzano offre il meglio di sé al 41': traversone di Trainini, deviazione di testa di Breda e tiro rapido di Fogolin. Pozzani è ancora bravissimo a deviare Si riprende con i biancorossi scatenati, mentre l'Alessandria non sembra impressionarsi molto. Al 55' tandem Gìrol Belometti e facile parata di Pozzani. Poi il Bolzano rallenta, Baisi tira a lato (58') e Manueli ottiene un corner (59'). Due minuti dopo l'azione del gol. Baisi, dalla sinistra traversa sotto porta, esce Belotti che tocca ma non trattiene la palla. Dolso è a pochi passi e infila la rete. Reagiscono gli altoatesini con Odorizzi (tiro al 60' e fuori bersaglio al 64') con Tedoldi (colpo di testa al 74'), poi altri spunti dell'Alessandria: all'86' fucilata di Baisi deviata da un difensore, all'87' Volpato centra la traversa da venticinque metri. Prima della conclusione brivido per i grigi: 88', Tedoldi si destreggia in area e tira da pochi metri. Di Brino è davanti alla porta e copre il portiere. Potrebbe mancare la respinta o colpire male, invece il suo intervento è preciso e sfuma l'ultima insidia. (La Stampa - Ed. Sport - Eros Mognon) Risultati Savona - Belluno 0-1 Triestina - Lecco 1-0 Gavinovese - Legnano 3-2 Derthona - Mantova 1-1 Solbiatese - Padova 1-2 Trento - Seregno 0-1 Pro Vercelli - Udinese 1-2 Monza - Venezia 3-1 Clodiasott. - Vigevano 1-0 CLASSIFICA: Alessandria p.41; Lecco, Udinese 34; Venezia 33; Monza 32; Seregno, Mantova 31; P. Vercelli 29; Belluno 28; Trento 27; Vigevano, Solbiatese 26; Bolzano 25; Legnano, Gavinovese 23; Padova 22; Clodiasott. 21; Savona 19; Triestina 18; Derthona 17 Marcatori: 11 reti: Ulivieri (Gavinovese) e Zanolla (Mantova); 10 reti: Inferrerà (Belluno) e Panucci (Savona); 9 reti: Ballarin (Belluno) e Canzi (Seregno); 8 reti: Baisi (Alessandria), Rossetti (Pro Vercelli), Mongitore (Trento), Peressin (Udinese), Bellinazzi (Venezia). Basili (Vigevano). Il punto sul campionato L'Udinese ha espugnato il campo della Pro Vercelli: la gara è stata burrascosa, oltre le previsioni offrendo un contorno di incidenti tra le due fazioni. L'Udinese ha segnato per prima, ha raddoppiato e ha gestito la gara. Vittoria meritata e legittima della Gavinovese grazie a una notevole supremazia territoriale contro il Legnano. Importante successo della Triestina sul Lecco che impostava la gara sulla difensiva per tentare l'arma del contropiede, si è visto infilare e ha perso la bussola. Il Vigevano è stato sconfitto, a Chioggia, dal Clodia: la squadra lombarda ha subito la massiccia pressione dei granata locali. Il Savona è incappato in una nuova sconfitta che ha assottigliato le residue speranze di salvezza: al Belluno è bastato amministrare il gol di vantaggio siglato dopo appena dieci minuti. Il Derthona non è riuscito ad andare oltre il pareggio troppo poco per una squadra con necessità di punti.