Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
07-04-1974 - Giornata: 28 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Savona FBC 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 33. Dalle Vedove G.[A], 72. Di Brino M.[A] 75. Pavoni [Sa]

Alessandria US Pozzani Flavio, Di Brino Marcello, Unere Giuseppe, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Maldera (II) Attilio Benedetto, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Mazzia Bruno, Rossi Fabrizio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Savona: Paterlini, Andreoli, Perlo, Rossi, Canepa, Della Donna, Pavoni, Cucchi [82. Buscaglia, Panucci, Bosca, Matteoni. A disp.: Ghiso, Brignole. All.: Persenda Valentino

Arbitro: Baldoni Mattia (Ancona)
Note
Spettatori: 8000 circa di cui 6285 paganti per un incasso di 13 milioni 191 mila lire. Angoli: 8-0 Inizio gara ore 15.30

Commento
L'ALESSANDRIA ADDORMENTA IL SAVONA ED IL CAMPIONATO L’Udinese insiste a sette punti, mentre si staccano Lecco e Venezia. L’undici di Bailacci è andato a segno con Dalle Vedove e Di Brino. I grigi, sempre sulla cresta dell’onda, si accingono alla volata finale Alessandria, battendo il Savona, é veramente ad un passo dalla serie B: solo un cataclisma potrebbe rivoluzionare l'attuale classifica. Osserviamola da vicino a dieci giornate dal traguardo di giugno: l’Orso in testa a quota 43, poi l’Udinese a 36, il Lecco a 35 ed infine il Venezia a 34, tallonato da vicino dal Monza. Friulani e lariani scenderanno tra non molto al « Moccagatta » per saggiare la reale consistenza della squadra che tiene il passo, presentando una media inglese eloquente: e il discorso si semplifica di molto. Secondo l’ultima tabella concordata da Ballacci e Paolo Sacco, i mandrogni avrebbero dovuto conquistare con Gavinovese, Trento, Bolzano, Savona e Venezia sette punti raggiungendo quota 43. L'obiettivo è stato toccato con una settimana di anticipo. « Se la sera di Pasqua, dopo la gara con i neroverdi — ebbe a dichiarare Ballacci — avremo in classifica 43 punti, la promozione al 95 per cento sarà nostra. Il motivo del ragionamento è semplice: avremo ancora cinque confronti casalinghi e quattro in trasferta. Basteranno dieci punti. L’impresa di raggranellarli non pare proprio impossibile ». Il mister deve rivedere i piani perchè i ragazzi vorrebbero trovarsi la sera di Pasqua con almeno 44 punti: i più ottimistici dicono 45 ed in quest’ultimo caso scatterebbe un grosso premio. Sul problem a della ’’grana”, la scorsa settimana si è avuta un po’ di maretta, ma proprio alla vigilia la calma è stata ristabilita sull’intero fronte. Nel corso di una conferenza stampa il vice commissario della Società rag. Rinaldo Borasio, ha ribadito che il traguardo della famiglia Sacco, era e resta la promozione. Ha inoltre aggiunto che Paolo Sacco resta il presidente dell’Alessandria con ampi poteri; che Ciceri è confermato alla segreteria e che Celada consigliere particolare di Paolo avrà compiti precisi sul mercato per l'acquisto di giovani i quali — prim a dell’operazione definitiva — saranno sottoposti al provino di Ballacci e Pietruzzi. Ballacci il quale aveva richiesto la chiarificazione e con novantanove probabilità su cento sarà riconfermato alla guida tecnica dell’Alessandria U.S. è al lavoro per approntare i piani futuri. La linea d ’intervento sarà vagliata con il Commissario straordinario Remo Sacco appena la società sarà matematicamente certa del salto in serie B. IL CAMPIONATO 1973- 1974 resterà negli annali del calcio alessandrino come il più interessante dopo quello dell’ultima promozione in serie A. Ricordate il drammatico spareggio a San Siro tra Alessandria e Brescia davanti a settantamila spettatori? La squadra come un vero rullo compressore ha "macinato” durante la marcia ogni avversario incominciando dalle nobili decadute quali Monza, Mantova, Lecco per finire al Venezia e all’Udinese. Senza impennate clamorose Ballacci ha guidato i ragazzi attraverso il lungo ed interminabile torneo riuscendo a mascherare le crisette. Dopo ventotto giornate, tiratissime, capitan Barbiero e compagni hanno un margine di sicurezza che dovrebbe porli al riparo da ogni possibile sorpresa. L’ultimo turno si è risolto a vantaggio della capolista che ha piegato il Savona senza troppo affanno: Lecco e Venezia hanno diviso la posta mentre la sola Udinese ha fatto un sol boccone della Gavinovese. Motivata l’intima soddisfazione di Paolo Sacco che si è assunto il gravoso onere di riportare l'Alessandria tra i cadetti. I grigi ancora privi dello stopper Colombo hanno imposto da dura legge del Moccagatta ad un undici disperato che si è battuto sino al novantesimo minuto alla ricerca di un punto per l’anemica classifica. Il risultato di misura non deve trarre in inganno: con un’accelerata più decisa tre reti di differenza non avrebbero infatti stonato. I mandrogni non hanno mai maramaldeggiato: si accontentano del massimo risultato con il minimo sforzo e, in qual, che occasione corrono pure rischi. I gol del successo portano la sigla di Dalle Vedove e Di Brino. L’ex barese piuttosto titubante nella fase iniziale del campionato è orm ai un punto fermo della compagine. Un centrocampista che ama inserirsi con frequenza nella zona gol pronto a sfruttare lo stacco di testa o la dinamite che sembra albergare nei muscoli delle gambe. Dalle Vedove ha sbloccato il risultato andando poi vicinissimo al raddoppio in almeno due occasioni. Se il centrocampista è andato a segno con relativa facilità gran parte del merito spetta a Manueli che sulla destra ha portato lo scompiglio, ma nelle occasioni in cui si è trovato nella posizione che più gli è naturale ha letteralmente fatto tremare l’incerta retroguardia degli ’’striscioni". Contrariamente a quanto era avvenuto a Bolzano, il ragazzo si è mosso con maggiore determinazione senza dimenticare i compagni della retroguardia Dopo le molte critiche un elogio gli spetta di diritto. La partita come accaduto in altre occasioni è stata governata dal centrocampo e più precisamente da Reja, Volpato, Dalle Vedove e Dolso ai quali si è aggiunto pure Di Brino. IL TERZINO RISUCCHIATO nell’area ligure dall’arretramento del diretto avversario, ha colto l'occasione al balzo inserendosi sia sulle fasce laterali che su quelle centrali, come accaduto in occasione del raddoppio. La rete va raccontata senza ulteriore indugio. Siamo al 73’ ed il Savona sta spendendo gli ultimi spiccioli per tentare di rimontare il gol subito nel primo tempo. L’Alessandria ne approfitta per operare in contropiede, modo che le è molto congeniale. Baisi da centro campo, scorgendo Reja più avanzato sulla sinistra, lo lancia di precisione. Edoardo scende con falcata sicura mentre Di Brino si inserisce nell’area di rigore per raccogliere il traversone. Il maratoneta Reja fa spiovere la palla che il terzino seppure controllato da due avversari stoppa con il petto. Spintonato duramente resiste e al volo di destro, anticipando l’uscita di Paterlini lo fa secco. Un gol da manuale che molti bigs del calcio italiano si sognano. Su Di Brino sono stati spesi i migliori aggettivi: il ragazzo brucia le tappe con una sicurezza che non ha eguali. Con il Savona è risultato tra i migliori indipendentemente dal gol — il quinto in campionato, alla pari con Dalle Vedove — messo a segno con la consumata esperienza del professionista. La quotazione del ragazzo continua a salire e prima che finisca il campionato saranno in molti a contenderselo a suon di milioni. Pure sotto il profilo del lancio di giovani i grigi presentano il duo Di Brino - Manueli a conferma della validità della preparazione tecnico - tattica condotta dal mister. Un gol domenica lo avrebbe meritato pure Baisi, inesauribile in gioco di spola. Il centravanti lo ha cercato ripetutamente senza trascurare i compagni ai quali è sempre pronto a fornire lo spunto per giungere a tu per tu con il portiere. Il goleador è stato presente in tutte le azioni di maggiore spicco, compresa — come abbiamo visto — in quella di Di Brino. Sulla breccia con la consueta generosità sia Volpato che Reja. Angelo in qualche occasione sembra rallentare la manovra ma in realtà si tratta di una sosta necessaria per consentire ai compagni di avanzare. UNO DEI SEGRETI DELL’ALESSANDRIA sta proprio nel mantenere il controllo della palla, nel fare correre l’avversario per sfiancarlo. Volpato è senza dubbio maestro in questa tattica che ha consentito agli alessandrini di mettere la museruola a contendenti quanto mai ferrati in materia. Su Reja pensiamo di non aggiungere altro. Il Palermo ha compiuto un grosso errore nel cederlo. E' un maratoneta che non si arrende, che si batte dal primo all’ultimo minuto, che dialoga in fase offensiva con solerzia. Pure nelle giornate in cui non lo sorregge la miglior vena riesce ugualmente a dare una impronta alla partita. Un elemento pertanto che tornerà assai utile nella serie superiore dove l’esperienza tornerà a suo vantaggio. E’ invece mancato all’appuntamento Dolso che a Bolzano si era imposto per la chiarezza di idee e per la grinta sfoderata in più di una occasione. Il caldo ha probabilmente inciso sul rendimento dell’atleta che si è sovente estraniato dalla manovra. Una partita senza troppa gloria per Arrigo il quale dovrebbe trovare sui terreni soffici la spinta per migliorare l’attuale condizione atletica. Pippo Pozzani imbattuto d a cinque domeniche è capitolato per la seconda volta sul terreno amico. Non ha responsabilità sul gol subito: un infortunio vero e pro p rio e un bel regalo per i savonesi i quali, in caso contrario, difficilmente sarebbero riusciti ad andare a bersaglio. L’estremo difensore non deve rabbuiarsi in quanto il primato dei gol subiti sta sempre dalla sua parte . Una nota positiva — che conferma la prestazione di Bolzano — pure per Unere, che ha riacquistato appieno la condizione psicofisica. Il ragazzo si è battuto dal primo all’ultimo minuto contrastando efficacemente l'ala ligure. Generoso in fase difensiva si è portato numerose volte in avanscoperta dialogando con i compagni di centrocampo. PER MALDERA IMPIEGATO per la seconda volta nel ruolo di stopper stante l’assenza di Colombo, una partita spigolosa non per colpa propria, m a di Panucci, un centravanti piuttosto litigioso. La mansione che Ballacci gli aveva affidata non era facile, m a Attilio é riuscito a tenere testa al savonese anche se in qualche occasione è stato costretto a fare appello più alla vigoria fisica che alla classe. Complessivamente il giudizio è positivo tenuto conto che Maldera è pur sempre un terzino che, per causa di forza maggiore, è stato trasformato in stopper. Buon ultimo capitan Barbiero che senza dare fondo alle pro p rie energie ha costantemente tenuto sotto sorveglianza le punte avversarie. Può fare meglio, ma durante l’arco di un campionato il rendimento non è m ai costante. La ventinovesima giornata assegna ai grigi la trasferta al « Sant’Elena » di Venezia. I ’’nero-verdi” partiti con grosse ambizioni sono andati calando alla distanza come era accaduto due anni orsono. Pur tagliati fuori dalla lotta per il primato non regaleranno nulla ai mandrogni con i quali hanno pur sempre un conto aperto. Nell’ultimo campionato l'Alessandria guidata da Marchierò violò il « Ponzo » escludendo dalla promozione i ragazzi di Bigatton. Ballacci non ha eccessive preoccupazioni, bastandogli il pareggio. Se riuscirà ad incamerare un altro punto la strada per la « B » sarà sempre più vicina. Al seguito dei grigi saranno numerosi tifosi decisi a sostenerli nella nuova fatica. La più immediata avversaria, l’Udinese, sarà in trasferta a Solbiate, un terreno sempre difficile in particolare ora che le redini sono state assunte da Nani Franzosi, che per qualche tempo fu alla corte di Sacco. Non resta che attendere i risultati: nell'occasione formuliamo agli sportivi un cordiale ’’Buona Pasqua”. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA LIQUIDA ANCHE IL SAVONA Due a uno al Moccagatta - I grigi s'impongono senza forzare Critica la situazione dei liguri - Record stagionale d'incasso L'Alessandria continua a non tallire gli obiettivi. Anche il Savona deve abbassare bandiera, sconfitto per 2 a 1, e in più la partita fa registrare il record stagionale degli incassi, con oltre 13 milioni entrati nelle borse della società piemontese. Sono lussi che si può permettere la capolista, che di domenica in domenica vede sempre più avvicinarsi la certezza della promozione in serie B. In verità i grigi hanno parzialmente risparmiato la squadra ligure, che avrebbe potuto uscire dal «Moccagatta» con un passivo ben più pesante. Ma la teoria di Ballacci, del miglior risultato col minimo sforzo, sembra aver fatto una presa ben salda nell'animo degli alessandrini, perlomeno a livello inconscio. Questa volta però non è stata l'eccessiva prudenza a provocare il gol savonese, che in un certo senso ha rimesso in discussione il punteggio nella parte finaie della partita, quando tutto sembrava ormai deciso sul 2 a 0 per i grigi. Dopo aver segnato in/atti con Dalle Vedove nel primo tempo e con il solito Di Brino a metà della ripresa, gli «omini di Ballacci hanno continuato a spingere, permettendo ai liguri qualche contropiede che ha tolto parte della lucidità ai padroni di casa. L'affanno di segnare un gol in più ha praticamente annullato una delle forze dell'Alessandria, che è la calma nei momenti decisivi degli incontri. Naturalmente ciò non toglie nulla ai meriti di Barbiero e compagni, che hanno giocato con disinvoltura, quasi che i due punti non fossero neppure in discussione. Neppure il prolungarsi dell'assenza dello stopper Colombo, che costringe il terzino Maldera a coprire questo ruolo, sembra dare eccessive preoccupazioni. Per il resto, sulla prestazione dell'Alessandria nulla da dire in particolare: solo Dolso è stato un po' al disotto delle sue migliori esibizioni (ma, come dice Ballacci «Un campionato è lungo e ci sono gli alti e bassi per tutti»; il «rullo compressore» del centrocampo ha funzionato a meraviglia, con Reja. Volpato e soprattutto Dalle Vedove in evidenza. Davanti, Baisi e Manueli hanno fatto di tutto per segnare, ma hanno dovuto lasciare questo compito a Dalle Vedove e Di Brino. Nel Savona c'è poco da rilevare che già non si sapesse. Troppi uo mini vanno «al passo» e non corrono. Da Cucchi a Matteoni, a tutta la difesa manca quella marcia in più che serve a battersi con maggior fortuna. Panucci lotta come un diavolo, dimenticando anche qualche volta le maniere corrette, ma è troppo solo per salvare la squadra. Il discorso della permanenza in C della formazione ligure diventa difficile, anche se non è ancora tutto perduto. La cronaca vede l'Alessandria attaccare fin dai primi minuti. Al 3' i grigi sono già in gol con Dalle Vedove, che però si vede annullare la marcatura per fuorigioco. Del resto, un minuto dopo la stessa sorte accade al Savona con Bossi, che batte Pozzani da distanza ravvicinata. L'arbitro non convalida il punto per un precedente fallo di mano dello stesso giocatore, sbandierato dal segnalinee. Ci sono poi diversi tentativi da parte di Baisi e Dalle Vedove, con sporadiche puntate del Savona in contropiede. Il primo gol arriva al 32': Manueli fugge sulla destra, centra per Dalle Vedove che finalmente raggiunge lo scopo anticipando tutti con un tiro secco. A dieci minuti dal termine del primo tempo Paterlini si fa ammirare con una bella parata su Manueli. Nella ripresa, all'8' tiro di Baisi ribattuto e successivo colpo di Manueli applaudito a scena aperta fuori di poco. Su questo cliché le azioni si ripetono per l'Alessandria e si arriva al 72' per la secondo marcatura. Parte Uefa sulla sinistra, lancio preciso, giunge Di Brino in corsa che stoppa col petto. resiste ad una carica da tergo I e batte al volo di sinistro Paterlini Un gran gol questo, che certamente avrà fatto aumentare le quotazioni del terzino, osservato speciale da diverse squadre (oggi c'era un rappresentante del Varese in tribuna). Dopo tre minuti, con i grigi sempre all'attacco, il Savona raccorcia le distanze. Una mischia I dopo un contropiede nell'area di Pozzani. tira Rossi e il pallone va I a battere contro il polpaccio di Pavoni e viene deviato in rete. E' soltanto il settimo gol al passivo dell'Alessandria, che non incassava una rete da sei partite. Niente di male, comunque. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Mantova - Bolzano 0-0 Legnano - Derthona 1-0 Udinese - Gavinovese 4 0 Seregno - Monza 0-0 P. Vercelli - Padova 2-0 Alessandria - Savona 2-1 Vigevano - Solbiatese 0-1 Belluno - Trento 3-1 Clodiasott. - Triestina 1-0 Lecco - Venezia 0-0 CLASSIFICA: Alessandria p.42; Udinese 36; Lecco 35; Venezia 34; Monza 33; Seregno, Mantova 32; Pro Vercelli 31; Belluno 30; Solbiatese 28; Trento 27; Vigevano, Bolzano 26; Legnano 25; Gavinovese 23; Padova 22; Clodia 21; Triestina 20; Savona 19; Derthona 17 Marcatori: 12 reti Inferrera (Belluno); 11 reti: Zanolla (Mantova), Ulivieri (Gavinovese) 10 reti: Panucci (Savona) 9 reti: Ballarin (Belluno), Turella (Mantova), Canzi (Seregno), Peressin (Udinese) Il punto sul campionato Pronto riscatto della Pro Vercelli che ha sconfitto il Padova: un rigore ed un calcio piazzato hanno permesso ai bianchi di aggiudicarsi i due punti in palio. Lecco e Venezia hanno chiuso il loro confronto a reti inviolate con gli ospiti che hanno fatto marcare una pressione più accentuata ed efficace. Successo della Solbiatese che è andata il gol al 42' grazie a Fumagalli: il Vigevano ha confermato di attraversare il suo momento di crisi, accentuato dagli infortuni. Il Legnano è riuscito a centrare la vittoria con un gioco non travolgente ma decisamente superiore a quello del Derthona. Con il punteggio di 4-0 l'Udinese ha battuto la Gavinovese, nel primo tempo c'è stato qualche sprazzo di bel gioco, nella ripresa lo spettacolo è calato di tono.