Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
21-04-1974 - Giornata: 30 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Vigevano AC 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 40. rig. Manueli L.[A], 53. Manueli L.[A] 84. aut. Marini [Vi]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Vanzini Franco [65. Mazzia Bruno] A disp.:(P) Croci Claudio, Rossi Fabrizio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
VIGEVANO: Giorgini, Tonelli, De Gaspari, Sala Angelo, Marini Angelo, Scorletti, Menta, Bosetti, Basili, Marini Giancarlo [59. Deio], Graziani. A disp.: Villa, Notaro. All.: Giorgis Lamberto

Arbitro: Busalacchi Giovanni (Palermo)
Note
Ammoniti Basili [V], Reja [A], Maldera [A] Angoli: 10-2 Spettatori 7000 circa dei quali 5794 paganti per un incasso di 12.275.000 lire Inizio gara ore 15.30

Commento
ALESSANDRIA ALLA CARICA E IL VIGEVANO SI DISSOLVE Manueli fa centro due volte poi giunge l’autogol di Marini A. a dare la mazzata definitiva ai biancocelesti. Il centrocampo polmone vitale della squadra che prosegue la marcia verso la promozione Meno otto, il campionato si ’’accorcia” inesorabilmente: due mesi esatti di bagarre, poi il sipario scenderà sull’annata 1973-74. A dispetto dei menagramo, l’Alessandria si è prontamente ripresa dopo la battuta d’arresto di Venezia, togliendo dal tabellino un’altra partita e aggiungendo due punti. Sono quarantacinque per cui ne mancano solo nove per raggiungere quei 54 punti, quota che il ’’mister” indica come l’« Everest » oltre il quale nessuno degli inseguitori può andare. Su sedici in palio i grigi ne potrebbero perdere sette, ma si può scommettere fisso che l’Orso non ha alcuna intenzione di essere tanto prodigo. Aveva ragione David, l'ex trainer attualmente alla guida di un Monza che fa scintille, quando dichiarava: « L’Alessandria con sette lunghezze di vantaggio il campionato lo ha già vinto. Un crollo improvviso? Utopie. Conoscendo Ballacci ed i suoi ragazzi il capitolo è chiuso e noi del Monza pensiamo al prossimo anno . I grigi opposti ai bianco-celesti lomellini hanno vinto a m ani basse: tre reti, m a potevano essere cinque o sei. Il guaio che capitan Barbiero e il suo manipolo non hanno l’animo delle squadre che vogliono maramaldeggiare umiliando l’avversario. Preferiscono fare melina, rischiare la botta a sorpresa del contendente piuttosto che indossare gli abiti di don Rodrigo. Così è accaduto con l'undici di Giorgis che ha tenuto duro sino al primo gol poi, è crollato. Le inseguitrici che speravano in un passo falso sono rimaste con un palmo di naso ». L'Udinese ha definitivamente eliminato dalla bagarre il Lecco mentre il Venezia ha messo nei pasticci la Gavinovese: sette punti erano e sono rimasti. I neroverdi ricuperando un punto in media inglese si portano alla pari con l’Udinese che tra due domeniche sarà di scena al Moccagatta. Classifica aggiornata: Alessandria 45 punti; Udinese e Venezia 38; Monza 37; Lecco 35. Mancano otto partite e i grigi ne disputeranno quattro in casa e altrettante fuori, dal che si deduce che il traguardo minimo è proprio a portata di mano. Giusta la soddisfazione del Presidente Paolo Sacco e del mister al termine del confronto con i vigevanesi. Diceva il presidente: « L'Alessandria è più che m ai viva e decisa a concludere in bellezza. La squadra ha subito risposto alla sconfitta di Venezia con un successo che avrebbe potuto assumere proporzioni alquanto consistenti. I tre gol ci stanno proprio tutti. Sono veramente soddisfatto ». N on resta che pensare al derby con i cugini del Derthona i quali, dimostrando una grinta insperata, sono tornati da Belluno con un punto prezioso. Il Vigevano, per vecchia esperienza, è avversario sempre scomodo, se non altro per quel pizzico di cattiveria che contraddistingue alcuni dei suoi uomini. Nell'andata i grigi passati in vantaggio con Baisi dovettero dar fondo al mestiere per salvaguardare il successivo pareggio. Non mancarono da parte del pubblico locale incitamenti piuttosto drastici, come "rompetegli le gambe”. BALLACCI CHE AVREBBE POTUTO FALCILMENTE scaldare l’ambiente ha preferito non rinvangare il passato, ed ha fatto bene. Ha lasciato ai ragazzi il compito di dimostra re come si gioca e... come si vince. Il tecnico come aveva lasciato intendere durante la settimana ha lasciato a riposo Dolso che in Laguna aveva riportato una contusione al capo scontrandosi con il terzino Bisiol. Il centrocampista completamente ristabilito si è stato tenuto a riposo proprio per ricaricarlo in vista dei futuri impegni. Il ragazzo la partita l’ha seguita pertanto dalla tribuna. A sostituirlo è stato chiamato il "vedo ”, ma sempre valido Franco Vanzini. Un atleta serio e paziente che ha accettato il ruolo di "secondo” senza mai cercare di turbare la tranquillità del complesso. Vanzini è un innamorato del calcio, un patito che giocherebbe sino a ottanta anni. Certo, restando in disparte e con un anno in più sul groppone, non ha più la verve dello scorso campionato. Dalla sua ha però la grande volontà, il desiderio di rendersi utile, di avere contribuito alla promozione dei grigi. Franco si è impegnato decisamente; ha lottato come un ragazzino; ha forse indugiato troppo sul pallone, ma al m omento giusto ha saputo creare le premesse per mettere in movimento le punte. Sino a quando non è stato brutalizzato da Basili ha retto egregiamente poi, prima di andarsene ha creato per Manueli l’occasione del raddoppio. Zoppicante ha infine lasciato il terreno a Mazzia: gli applausi scroscianti che lo hanno accompagnato sino al sottopassaggio sono la testimonianza più evidente della simpatia che il giocatore ha saputo riscuotere ieri ed oggi. L’Alessandria opposta ad un Vigevano deciso a costituire un vero bunker davanti a Giorgini non ha avuto nei primi venti minuti vita facile. Lo choc della partita di Venezia sembrava aleggiare sui giocatori i quali, con il tra scorrere dei minuti, si sono scossi dando l’avvio ad un serrate incandescente ed a tratti irresistibile. E’ bastato il gol di Manueli per ricaricare l’intero complesso che ha spiccato nuovamente il volo evidenziando quel divario di classe con i lom ellini vistosi solo a tratti. Il centrocampo governato con intelligenza da Volpato ha ben presto assunto la fisionomia ben nota agli sportivi: Reja, Dalle Vedove e lo stesso Vanzini si sono trasformati. Di Brino risucchiato dalla posizione arretrata di Marini G. è scattato più volte in direzione della p orta avversaria dimostrandosi tra le punte più insidiose dei grigi. E’ cosa nota: la forza dei grigi risiede appunto sulla fascia centrale del campo dove la squadra riesce a costruire una barriera insormontabile dalla quale si proiettano in avanti, a turno, gli uomini gol. Questi ultimi possono essere sia Dalle Vedove oppure Colombo; Barbiero o Di Brino più che mai intenzionato ad aumentare il bottino personale di gol. LA MANOVRA DEL COLLETTIVO CONSENTE di catapultare in area avversaria sia un difensore che un attaccante. Nell’Alessandria ogni singolo giocato re ha la possibilità di gustare la gioia della rete. La cattiva giornata dei bigs dei gol non impedisce alla capolista di andare ugualmente a bersaglio come è accaduto in precedenti occasioni. Domenica la parte del leone è toccata a Manueli, autore della prima doppietta della stagione; Dalle Vedove, invece, ha sciupato nel m odo più incredibile la possibilità di imitare il compagno. Il giovane e sempre discusso attaccante, ha iniziato in sordina, ma alla distanza ha saputo fare valere le sue doti. Il primo gol lo ha realizzato dal dischetto del rigore. In precedenza Gigi aveva sbagliato un a massima punizione, ma Ballacci concedendogli fiducia ha ritrovato lo stoccatore. La partita dopo 42’ di gioco era ancora inchiodata sullo zero a zero: sbagliare significava creare le premesse per un risultato in bianco. Manueli però non ha fallito: ha fintato sulla sinistra del portiere spiazzandolo quindi lo ha fatto secco con un pallone, a mezza altezza, sulla destra. Svanito lo spauracchio della suddivisione della posta i grigi sono esplosi come ai bei tempi anche se non sempre la manovra è parsa cristallina. L’Alessandria avvantaggiata dalla nuova posizione assunta dai bianco-celesti — costretti ad uscire dal guscio per cercare di rimediare — ha iniziato un infernale tourbillon che ha gettato lo scompiglio nella retro guardia ospite. Baisi ai 52’ ha pescato Vanzini che è sceso lungo la linea laterale facendo spiovere un insidioso pallone al centro dell'area dove stazionavano sia Baisi che Dalle Vedove. Tonfili è stato più lesto nel respingere di testa sull'accorrente Manueli che da fuori area ha sfruttato intelligentemente la ’’castagna” facendo secco il pur bravo Giorgini. Messo al sicuro il risultato il rullo compressore alessandrino è divenuto veramente inarrestabile. Ha iniziato Di Brino "bevendosi” ben tre avversari, Bosetti, Sala e De Gasperi: il difensore ha quindi pennellato un pallone per lo smarcato Dalle Vedove ben appostato davanti alla porta vigevanese. Il tocco della mezz’ala piuttosto impreciso ha mandato la sfera a lato, seppure di pochi centimetri. La danza è proseguita con Dalle Vedove (stangata respinta dal portiere); da Colombo (lunga discesa e tiro finale che esce a fil di palo) ed ancora da Dalle Vedove che fa bruciare le mani a Giorgini. La retroguardia si concede nel frattempo qualche licenza e gli ospiti cercano di approfittarne, senza troppa fortuna. La sarabanda di azioni offensive continua con l’inarrestabile Di Brino che ricupera un a palla appena fuori dall’area di rigore poi, la pennella per Dalle Vedove tutto solo. Il mediano ha un attimo di esitazione poi scarica una gran botta sulla quale l’estremo difensore rimedia fortunosamente deviando in corner. Il Vigevano è veramente alle corde e la conferma giunge puntuale all’85’ quando il pubblico sta sfollando. E’ sempre Di Brino, inesauribile che rincorre una palla che sta per uscire a lato; la blocca, scende, poi centra con decisione. L’area biancoceleste è stipata di difensori e attaccanti in maglia grigia: Marini A. non trova di meglio che entrare con decisione di testa, ma invece di liberare fulmina il proprio portiere con la più classica delle autoreti. Una vera sfortuna per lo stopper vigevanese che si dispera: non ha tutti i torti in quanto è stato tra i migliori in campo. Baisi non ha avuto vita facile. IL CENTRAVANTI CHE NON ERA CERTAMENTE nella giornata migliore, nella maggior parte dei casi ha dovuto girare al largo per trovare lo spazio indispensabile per proiettarsi verso la rete avversaria. Cosa aggiungere per gli altri alessandrini? Pozzani ha fatto buona guardia per difendere la propria rete nel tentativo di eguagliare il primato della Reggiana che concluse il campionato con soli nove gol al passivo. Il tabellino dei grigi ne segna 8 : la differenza è alquanto risicata, ma tutto è possibile per questa Alessandria che h a sinora regalato agli sportivi un campionato veramente indimenticabile. Maldera è risultato tra i più attivi, in particolare nella seconda fazione: nel primo tempo tuttavia aveva avuto modo di togliere a Basili una palla gol. Capitan Barbiero ha giocato alle grande, come da tempo non si vedeva. Il "batto ” ha orchestrato la retroguardia fluidificando oltre la propria metà campo. Tempista su ogni palla ha lasciato ben poco spazio al duo Graziani - Basili che è riuscito ad impegnare Pozzani in non più di due-tre occasioni. Per concludere diremo che Dalle Vedove ha sciupato più del previsto: gli sono capitate sul piede due palle gol più uniche che rare e le ha fallite. L’Alessandria può permettersi questi errori quando l’avversario è chiaramente in difficoltà, ma è pur sempre pericoloso. Mister Ballacci negli spogliatoi ha elogiato gli avversari, ma contemporaneamente ha stigmatizzato la condotta di alcuni biancocelesti e in particolare di Basili che non ha esitato a ricorrere ad interventi intimidatori su Colombo. Il buon Antonio che è ragazzo tranquillo non ha reagito neppure quando l’arbitro era... lontano. « Il Vigevano è una buona squadra: nelle sue file non mancano atleti affermati e di sicuro avvenire. Non comprendo, ha concluso il tecnico, perchè intervengano sempre fallosamente innervosendo gli avversari e la platea ». Sull'Alessandria si è limitato a ribadire che i ragazzi dispongono della "birra ” bastante per concludere in bellezza l'interminabile campionato. Archiviato il confronto con il Vigevano i grigi affilano le armi per l’ultimo derby provinciale della stagione. Prossimo avversario è il Derthona, assetato di punti. I ’’bianconeri”, nonostante la classilica fallimentare, lottano con encomiabilità per sfuggire al baratro della serie D. I "leoncelli” la scorsa domenica hanno colto un lusinghiero pareggio a Belluno che consente loro di continuare a sperare. Il derby con i grigi è senz’altro decisivo per le sorti future della squadra di Cosola. E’ prevedibile pertanto una gara incandescente, come del resto sono state tutte le precedenti. Ballacci non ha problemi di sorta sulla form azione: rientrerà sicuramente Dolso che ha certamente tratto profitto dal turno di riposo. Sul derby il "mister” si è limitato a confermare che la capolista va al « Fausto Coppi » ’’per non perdere”. Dal che è facile intuire che l’Orso adeguerà la propria gara su quella degli avversari. Se la contesa sarà mantenuta su un livello accettabile l’Alessandria non dovrebbe forzare: in caso contrario tirerà fuori le unghie per farsi rispettare (Il Piccolo - Il Gattopardo) GRIGI, TRE GOL AL VIGEVANO CHE DICONO CHE NON E' CRISI Dopo la sconfitta di Venezia, si era temuto per la "salute" della capolista - Pronta ripresa ieri al Moccagatta - Manueli realizza due volte, poi autogol di Marini Da tempo nessuno più si illude di potere strappare la promozione all'Alessandria; dopo la sconfitta di Venezia, tuttavia, qualcuno parlava di crisi. Si calcolavano ancora i punti in palio (per un gusto puramente matematico), si consideravano impegni ed ostacoli, per vedere se i grigi sarebbero «sfuggiti» anche quest'anno alla promozione. La sconfitta di Venezia, effettivamente, ha portato nel gioco degli alessandrini, in campo oggi contro il Vigevano, uno sbandamento iniziale: non più di dieci minuti, poi l'Alessandria è tornata prima donna, soffocando gli ospiti nella propria area e schiacciandoli sotto un pesante 3-0. Un punteggio che avrebbe assunto proporzioni ben più vistose se in almeno tre occasioni gli uomini di Ballacci non avessero graziato clamorosamente la porta di Giorgini. Sull'incontro, davvero, non c'è molto da dire: un Vigevano largamente rassegnato ad arginare il passivo, un'Alessandria che si limita a raccogliere i frutti della propria superiorità tecnica. Senza con questo voler togliere nulla all'efficienza di una squadra (parliamo dei bianco-celesti) che si è dovuta presentare al «Moccagatta» con una formazione rimaneggiata per l'assenza dì alcuni titolari e dotata di giocatori interessanti, come la mezz'ala Bosetti, attivo ed essenziale, lo stopper Angelo Marini, sfortunato autore di un'autorete, attento nel controllo di Baisi, o il portiere Giorgini, Paolo Sacco, negli spogliatoi, è euforico: «Sembra il Brasile», dice parlando della squadra «di famiglia». Certo è molto lontano dalla realtà; non si può negare, però, che un'Alessandria in forma come quella del secondo tempo odierno, sul metro dette avversarie di questo girone, sia davvero un «undici sudamericano». Ma torniamo all'incontro. I «grigi», che hanno lasciato Dolso a riposo, rinforzando il centrocampo con l'avanzamento del terzino Di Brino, schierano in attacco Manueli, Vanzlnt e Baisi. Giorgis, allenatore del Vigevano, risponde a Di Brino con la mezz'ala Giancarlo Marini, arretrata l'ala Menta (controllato da Reja) e spinge in avanti soltanto Graziani e Basili, rispettivamente marcati da Maldera e Colombo. Dieci minuti di assestamento, durante i quali Manueli ha il tempo di sbagliare una facile occasione e Graziani di colpire un palo, poi i «grigi» cominciano a spingere, e per gli ospiti non c'è più scampo. Persino il libero Barbiero si permette frequenti puntate a tre quarti campo, affidando la difesa soltanto al marcamento a uomo (una difesa che, ricordiamo, ha incassato solo otto reti in trenta partite). Il gol, tuttavia, si fa attendere, e viene su calcio di rigore. Al 40', infatti, un cross di Manueli è intercettato in area da Sala, che, cadendo, «spazzola» Il pallone con un braccio. Lo stesso Manueli trasforma il penalty Nella ripresa, per un paio di minuti, Di Brino si sposta su Menta e Reja su Marini, ma Giorgis non cade nella trappola e rinuncia ad infoltire l'attacco, preferendo affidarsi ancora al contropiede. Così si torna alle vecchie marcature. Al 52' respinta corta di un difensore, e Manueli, dal limite, non perdona (2-0). Al 54', ubriacante discesa di DI Brino, che crossa per Dalle Vedove, assolutamente solo davanti alla porta vuota: sbagliare sembrerebbe impossibile, ma Dalle Vedove ci riesce. Al 56' è Baisi a sfiorare il gol, poi Colombo, che, lanciato da Volpato, tira sul portiere in usato, ed ancora Dalle Vedove, (all'80'), che sciupa così un incontro personalmente disputato ad un livello più che accettabile. All'85' la terza rete: DI Brino crossa, Giorgini esce con calma sul pallone, ma si vede soffiare la sfera dallo stopper Marini, che insacca di testa nella propria rete, e, naturalmente, si dispera. (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) Risultati: Pro Vercelli - Bolzano 0-1 Belluno - Derthona 0-0 Udinese - Lecco 1-0 Mantova - Monza 0-2 Trento - Padova 0-1 Legnano - Savona 0-0 Clodia - Solbiatese 1-0 Seregno - Triestina 0-0 Gavinovese - Venezia 2-3 CLASSIFICA: Alessandria p.45; Udinese, Venezia 38; Monza 37; Lecco 35; Mantova 34; Seregno 33; Pro Vercelli 32; Belluno 31; Bolzano, Solbiatese 30; Trento 28; Vigevano, Legnano 27; Padova 26; Gavinovese 24; Clodia 23; Triestina 22; Savona 21; Derthona 19 Marcatori: 12 Reti: Inferrera (Belluno), Ulivieri (Gavinovese); 11 Reti: Zanolla (Mantova), Panucci (Savona); 10 Reti Turella (Mantova) Il punto sul campionato In svantaggio di due reti nel primo tempo e di tre a 5' dalla fine, la Gavinovese è riuscita a rimontare solo in parte lo svantaggio sfiorando nel finale il pareggio. La Pro Vercelli è crollata, a Bolzano, nel più banale dei contropiedi: una caduta rovinosa dopo uno sterile dominio da cui i vercellesi non sono riusciti a riemergere. Il Savona ha chiuso la trasferta di Legnano sul pareggio tornando a sperare, l'incontro non era certo dei più facili. Un punto per poter sperare ancora nella salvezza: l'obiettivo è stato centrato dal Derthona che ha saputo frenare il Belluno.