Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
28-04-1974 - Giornata: 31 - Tortona - Fausto Coppi


Derthona FBC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 19. Dalle Vedove G.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Mazzia Bruno [82. Unere Giuseppe] A disp.:(P) Croci Claudio, Vanzini Franco All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Derthona: Domenghini, Ghidoni, Consolandi, Solbiati, Gastaldi, Facoetti, Pacchiarini, Muratori, Bonacina, Capon, Veneroni [60. Beltrame]. A disp.: Maraschi. Allegroni. All.: Cosola.

Arbitro: Martinelli (Tropea)
Note
Ammoniti Colombo [A], Facoetti [D], Gastaldi [D] Angoli: 6-4 Spettatori: 3000 Inizio gara ore 16.00

Commento
DALLE VEDOVE AUSPICE MAZZIA GIUSTIZIA I LEONCELLI L’Alessandria nuovamente a più uno in media inglese © Il risultato non rispecchia la superiorità tecnica della capolista. In evidenza Volpato, Mazzia, Reja e Di Brino © Grande attesa per la partita clou della prossima domenica con l’Udinese: saranno di fronte l’attacco più prolifico e la difesa più arcigna. La polemica che aveva seriamente turbato, la scorsa settimana, l’ambiente alessandrino non ha lasciato strascichi: l’undici capeggiato da capitan Barbiero, proseguendo la marcia verso la serie B, ha superato l’ostacolo del Derthona. Una vittoria importante perché colta in un momento psicologicamente difficile. II travaglio dirigenziale poteva avere inciso sui giocatori; non è prima volta che accade nel mondo del calcio. L’Alessandria ha invece risposto sul campo nei migliori dei modi, confermando la volontà di tagliare il traguardo con notevole anticipo. Con il successo conquistato al « Fausto Coppi », l’Orso grigio aggiunge altri due punti in classifica salendo, nel contempo, in media inglese a più uno. Udinese e Venezia hanno fatto bottino pieno, ma giocando sul terreno amico si trovano sempre a —7. Gli sforzi delle due compagini sono proprio destinati a finire nel nulla, a meno che l’obiettivo resti quello dell’onore di conquistare il posto d’onore. A sette giornate dalia conclusione la bilancia pende sempre più dalla parte alessandrina. Il big - match della prossima domenica, Alessandria - Udinese, perde molto del suo interesse in quanto ai grigi basta un pareggio. « Con i biancorossi punteremo ai due punti, dice Ballacci, ma se l’avversario sarà così bravo da imporci la suddivisione della posta non ne faremo certo un dramma. Il calendario è dalla nostra parte». L’ultimo derby: era questo il titolo di un giornale tortonese distribuito agli spettatori. Il responso finale della partita ha convalidato la previsione. I cugini speravano e sperano che ciò non significhi la retrocessione, ma la promozione dei grigi e la permanenza dei leoncelli nella serie semiprofessionistica. Il nostro augurio è che la speranza si concretizzi, anche se le probabilità di sfuggire alla serie inferiore, si sono affievolite di molto. Il colpo di grazia lo hanno inferto i grigi i quali, non potevano certo ’’sedersi", pur comprendendo il dramma dell’antagonista. L’Alessandria ha vinto meritatamente anche se i padroni di casa invocano il fuori gioco di Mazzia che ha effettuato il passaggio vincente per Dalle Vedove. Ammettendo, ipoteticamente la svista dell’arbitro e del guardalinee, resta il volume di gioco a documentare la grande differenza esistente tra le due compagini. Capitan Barbiero e i compagni non hanno dato il meglio, d'accordo, ma durante i novanta minuti hanno fornito più di un saggio della loro bravura. L’Alessandria è compagine sorniona, che non cerca mai il successo strepitoso: accetta la bagarre, ma quando è in vantaggio si limita unicamente a controllare lanciando in avanti le punte che, come si sa, non sono sempre irresistibili. Non sempre il tifoso afferra la realtà e protesta il proprio stupore per la compagine la quale, non dannandosi mai l’anima, dispone dopo trentun partite della ’’birra" indispensabile per giungere al traguardo. Il primato, come esperienza dimostra, logora se non si amministrano le forze con il contagocce. Ballacci, bisogna dargliene atto, ha saputo creare un complesso omogeneo, utilitaristico, ma non per questo meno insidioso. Sfruttando la collaborazione tra i singoli reparti la fatica viene ridotta di molto con il risultato di giungere in porto anche se gli uomini sono contati. Parliamo del derby, disputato sotto una pioggia fastidiosa e un vento tutt’altro che primaverile. Le condizioni del terreno sono state soppesate a lungo dal mister il quale, per non correre inutili rischi, ha sacrificato Dolso al più consistente Mazzia. Il ’’professore” è un esperto del mestiere: sa sfrondare il gioco all'osso, quando è necessario. Così ha fatto nel derby: giocando a pendolo tra la sua area e quella avversaria, non è mai mancato all’appuntamento con la sfera nei momenti delicati della contesa. Con una visione apertissima, riesce a trovare il compagno smarcato o a collocarsi in una posizione dalla quale partire per dare un aiuto tangibile alle punte. L’ex juventino non possiede lo scatto dei ventenni, ma l’intelligenza tattica gli consente di sopperire alla deficienza. Una delle carte vincenti del derby è stato proprio Mazzia, un atleta che ha accettato il ruolo di... fuori quota senza fare drammi. Quando Ballacci lo chiama è sempre tra i migliori a conferma del suo attaccamento ai colori sociali. COSA DIRE DI VOLPATO? Il centrocampista sta portando a termine un campionato con la stessa baldanza con il quale l'aveva iniziato. Difficile stabilire i chilometri che compie durante i novanta minuti. Come un furetto è sempre in movimento sulla fascia centrale per iniziare il ’’dialogo”, per suggerire la manovra d’attacco oppure per contrarre l’avversario che preme. La regia è illuminante tanto che è divenuto un punto inamovibile della compagine di Ballacci. Sia sui terreni asciutti che sui pantani, Angelo riesce a mantenere chiare le idee, ad ergersi sopra tutti per la calma con la quale affronta l’antagonista. Mazzia e Volpato sono stati i perni sui quali l’Orso ha costruito il successo, successo che poteva essere assai più rotondo se Baisi e Manueli avessero avuto dalla loro un pizzico di buona sorte. L’Alessandria che ha affrontato i tortonesi non era al meglio della condizione, ma pur sempre in grado di dimostrare e convalidare la propria forza. Baisi al momento attuale non sta attraversando un momento felice: il ragazzo alla continua ricerca del gol pare essere condizionato proprio da quest’ultimo. Puntiglioso come è gli pare impossibile di non riuscire a centrare lo specchio della porta. Un appannamento passeggero destinato ad essere superato al primo... centro. Con un Baisi maggiormente in palla la via della rete sarà certamente più facile, in particolare ora che Manueli ha ritrovato la voglia di dimostrare quanto realmente vale. Al « Fausto Coppi » abbiamo rivisto un Manueli effervescente, inesauribile. Si direbbe che il ragazzo rende al meglio nelle condizioni peggiori. Su un campo scivoloso, infido, Gigi si è esibito in una serie di scorribande che hanno messo in difficoltà non solo Faccetti che lo controllava, ma l'intera retroguardia bianconera. Nella ripresa è stato splendido con lunghe sgroppate sulle fasce e tiri saettanti, uno dei quali ha fatto bruciare le mani a Domenghini. Peccato che non abbia trovato un Baisi altrettanto pronto ad assecondarlo. Nel contesto generale della partita non va ignorato il contributo fornito da Reja il cui gioco è a volte non molto appariscente. Il mediano sui terreni difficili riscopre una grinta da fare invidia ad un gladiatore. Inesauribile lo trovi sia in difesa che in avanti; deciso negli interventi di piede e di testa. La fatica non sembra pesare anche se il dispendio di energia è sempre notevolissimo. Un Reja concentrato al massimo deciso a concludere la lunga fatica in crescendo. Attorno agli uomini che abbiamo citato ruotano gli altri grigi, da Dalle Vedove — che ha siglato la sesta rete del torneo — a Colombo, Barbiero, Di Brino, Maltiera e Pozzani. Il pacchetto difensivo fa a gara con i centrocampisti per aggiudicarsi i maggiori consensi. Capitan Barbiero dall’alto dell'esperienza acquisita nella lunga carriera è il gran nocchiero che dirige le operazioni. ’’BAFFO” SU UN TERRENO IMPOSSIBILE ha controllato il pallone con sicurezza non fallendo un solo intervento. Sempre in anticipo sull’avversario, è uscito dalle mischie come un trionfatore, senza mai sprecare un passaggio. Il miglior Barbiero visto in azione negli ultimi mesi. Lo stress di trentun incontri non ha intaccato il giocatore né sotto il profilo atletico, né psicologico, come dire che "buon sangue non mente”. Attorno al "libero” hanno ruotato con la consueta perizia Maldera, Di Brino e Colombo. Ad Attilio il mister aveva affidato il centravanti Bonacina che si teneva in posizione avanzata rispetto a Veneroni che invece svariava stringendo poi al centro. Il difensore mandrogno gli ha concesso ben poche licenze sganciandosi sovente in fase di incursione verso Domenghini. Sui terreni pesanti dove è necessario lottare, Maldera si difende con i denti; si trasforma in un ’’polipo” che stringe da vicino l’avversario, soffiandogli in continuazione sulla nuca quasi per ricordargli la presenza vigile. Il centravanti bianconero lasciato troppo solo e con la mignatta Maldera incollata alle spalle ha finito per disunirsi. Qualche buon spunto di reazione, ma nulla più, il che significa che Attilio ha tenuto validamente il campo. Sul versante opposto Marcello Di Brino il piccolo Facchetti alessandrino che oltre a guadagnarsi i galloni in prima squadra ha gettato le basi per un futuro calcistico che si preannuncia quanto mai roseo. Un atleta veramente integro che raramente la fatica riesce a incidere. Stante la posizione arretrata di Pacchiarini il giovane difensore ha avuto m odo di inserirsi sulle fasce e al centro, sempre pronto ad incunearsi verso la rete tortonese. Nel finale quando la stanchezza attanagliava le gambe di compagni e avversari Marcello è salito sul podio per alcuni acuti. Incisivo, scattante è letteralmente esploso effettuando alcuni spunti da centometrista che hanno strappato gli applausi dell’infreddolito pubblico. Ne sa qualcosa Solbiati che per fermare lo sgusciarne grigio ha compiuto un fallaccio da espulsione in quanto si è trattato di un vero e proprio attentato all'integrità del ragazzo. L’arbitro Martinelli che ha brillato unicamente per le strane interpretazioni sui falli, ha lasciato correre, senza soffermarsi troppo sull’entrata assassina. Un Marcello che vuole concludere in bellezza, che vuole dare il proprio con tributo personale senza badare eccessivamente al logorio fisico e alla salvaguardia degli stinchi. Parliamo del... vice comandante, di Antonio Colombo, uno stopper che dopo due stagioni veramente nere ha saputo tornare perentoriamente sulla cresta dell’onda. Veneroni, attaccante in cerca di gloria e di un rilancio in vista della prossima annata, ha trovato sulla strada un vero mastino. Per una cinquantina di minuti ha cercato in ogni modo di sfuggire alla sorveglianza, a volte indisponente, dell'alessandrino. Colombo che sui terreni pesanti va a nozze, si è divertito un mondo sia sul piano prettamente agonistico che su quello tecnico. Gli scontri durissimi hanno dato ragione ad Antonio il quale alla fine poteva ben dirsi soddisfatto della partita senza particolari NOTE la prestazione di Pippo Pozzani che nel corso dei novanta minuti è stato raramente impegnato dallo spento attacco dei locali. Solo nel finale ha effettuato alcune uscite volanti: Bonacina e Beltrame con la forza della disperazione erano alla ricerca del pareggio e, sui terreni pesanti, le sorprese sono sempre all'ordine del giorno. Un’Alessandria, quella vista a Tortona, fortissima sul piano dei singoli, un po’meno come collettivo. Con il centrocampo che si ritrova basterebbe un po’ di dinamite all’attacco per andare a segno con maggiore facilità. Il volume di azioni che riesce a creare durante una partita sono taliche prima o poi la rete scaturisce, magari ad op era di un difensore. Condensando il derby con il Derthona aggiungeremo che il risultato non rispecchia l’andamento globale dei novanta minuti. Tre gol di differenza non avrebbero guastato anche se i leoncelli, alla fine, imprecavano contro l’arbitro e la dea bendata. Sarebbe bastato un Baisi leggermente superiore per mettere a tacere il coro di protesta dei fans locali. Illustriamo le due migliori occasioni dei grigi, la rete di Dalle Vedove e il salvataggio sulla linea di porta di Beltrame. 19’ di gioco: l’Alessandria dopo avere sfiorato la marcatura in due occasioni si porta in vantaggio. Colombo sulla linea laterale, fronteggiato da un avversario, invece del pallonetto allarga sullo smarcato Volpato. Il centrocampista avanza mentre Mazzia si allarga sulla destra, in linea con i difensori. L’ex juventino ricevuto il passaggio effettua un preciso cross al centro del rettangolo minore di porta: Dalle Vedove si tuffa cogliendo in pieno, di testa, la sfera che si insacca nell’angolino alla sinistra di Domenghini nettamente colto di contropiede. Reclamano i leoncelli il fuori gioco di Mazzia, ma il segnalinee, a due passi, non ha dubbi sulla posizione dell'alessandrino. Saltiamo alla ripresa e, precisamente, al 71’. Lo spunto lo offre Di Brino il cui tiro viene respinto corto su Dalle Vedove che calcia angolatissimo tagliando fuori il difensore. La palla finirebbe la corsa in rete se sulla linea bianca non fosse appostato Beltrame. ARCHIVIATO L’ULTIMO DERBY tra Derthona e Alessandria ecco il clou della trentaduesima, lo scontro tra grigi e bianconeri friulani di cui si p arla da alcuni mesi. Per Ballacci e compagni è la grande occasione per mettere a tacere le ambizioni di Manente e delle zebrette. L’Udinese che ha maramaldeggiato contro un rassegnato Seregno, troverà al Moccagatta un clima assai diverso. Il confronto si preannuncia ad alto livello: da una parte l’Alessandria con la difesa più munita (8 gol subiti in trentun incontri) dall’altra i bianconeri con 45 gol m essi a segno. Nel girone di andata fu Man ente ad esultare per il successo, seppure di misura, conquistato a spese della capolista. Barbiero e compagni, quella domenica, non brillarono eccessivamente: subirono l’iniziativa e, raramente fecero capolino nell’are a dei padroni di casa. Quella vista al Moretti non era certo la migliore Alessandria. Il momento della riscossa è giunto: lo sanno i giocatori e ancor più il pubblico che dovrebbe gremire numeroso gli spalti. L’incitamento ai beniamini sarà costante in quanto la prima della classe deve dimostrare quanto realmente vale. I mezzi per mettere a tacere le ambizioni dei friulani non mancano. La grande settimana è iniziata sotto i migliori auspici dopo il successo sui tortonesi che male h anno digerito la sconfitta che lascia loro ben poche possibilità di salvezza. Per il big match pare scontalo il rientro di Dolso tenuto prudenzialmente a riposo al « Fausto Coppi ». Ballacci non ha altri problemi per la sua super collaudata squadra che ha superato ben altri cimenti. Un breve cenno sulla crisi societaria scoppiata la scorsa settimana in casa grigia. La lunga vertenza si è chiusa nel m odo più soddisfacente: il presidente Paolo Sacco h a ottenuto dal padre le garanzie per guidare senza altri intoppi la squadra sino al termine del campionato. In vista della promozione si guarda al domani per allestire una squadra che sappia tenere fede alle promesse dell’esaltante campionato che volge alla fine. Si chiede un a compagine che sappia tenere alto il nome dell’Alessandria dopo gli otto anni di permanenza nella serie semi pròfessionistica. La stragrande maggioranza degli atleti che hanno contribuito al salto di categoria saranno molto probabilmente riconfermati; qualcuno invece salirà ancora più in alto. L’importante è non sciupare quanto è stato fatto in modo così egregio come dimostra noi risultati. Nell’attesa del trionfo, la Società e l'Amministrazione comunale sono al lavoro per sistemare il Moccagatta. Con il passaggio tra i professionisti lo stadio subirà diverse trasformazioni: la Lega Calcio ha parlato chiaro nel corso del sopralluogo effettuato d all’ing. Carletti. I lavori come ha assicurato l’assessore comunale allo sport Innocenzo Barberis si inizieranno entro il prossimo mese di giugno. Per le prime partite di Coppa Italia che vedrà i grigi impegnati contro squadre di serie A e B tutto dovrebbe essere pronto per iniziare la grande avventura della serie cadetta. Il Club Alè Grigi dal canto suo è al lavoro per allestire i grandi festeggiamenti per salutare il ritorno dei grigi in serie B (Il Piccolo - Il Gattopardo) DALLE VEDOVE GOL AL 19' Uno a zero sotto la pioggia - I grìgi senza Dolso, sostituito dal bravo Mazzia - Dal centrocampo alessandrino la spinta verso un successo che poteva essere più vistoso L'Alessandria non ha riguardi neppure per i «cugini» del Derthona, impegnati nella lotta per la salvezza, e strappa due punti anche al «Fausto Coppi», vincendo per 1 a 0. Un risultato che sarebbe potuto anche essere più vistose se i bianconeri non avessero respinto un pallone sulla linea della porta, con Domenghini già battuto, e se il terzino Di Brino non si fosse lasciato sfuggire un gol fatto per troppa precipitazione. L'incontro, disputato sotto una pioggia battente, è stato nel complesso abbastanza piacevole, anche per merito del terreno di gioco, quasi allagato ma non fangoso, che ha permesso alle due squadre di imbastire una partita regolare. Il cattivo tempo, purtroppo, ha tenuto però lontano il pubblico di queste occasioni, il pubblico del «derby», e l'incasso che la società tortonese aveva già messo in bilancio è risultato quasi dimezzato rispetto alle previsioni. L'Alessandria, che ha rinunciato ancora a Dolso, fermo per i postumi della botta alla testa ricevuta a Venezia, immettendo in .«quadra Mazzia, si è dimostrata come sempre insuperabile a centrocampo e in difesa. Proprio Mazzia, oggi uno dei migliori, si è trovato a suo agio sul terreno pesante, e insieme a Reja ha costruito la «ragnatela» necessaria per fermare il Derthona. In effetti le due punte messe avanti dall'allenatore Cosola, il leggero Pacchiarini e il più consistente Veneroni non hanno quasi mai avuto la possibilità di rendersi pericolose. Anzi, il Derthona ha giocato meglio quando il bravo Beltrame è entrato al 60' al posto di Veneroni, che sembrava ormai avere speso tutte le energie. Ma il centrocampo alessandrino, dove anche Volpato e Dalle Vedove hanno messo in evidenza tutta la loro esperienza, non ha concesso spazio agli avversari, stroncando ogni iniziativa dei bianconeri per dare l'avvio all'azione dei grigi. Baisi non è apparso valido come in altre giornate. Il centravanti ha corso molto, ma ha concluso poco, intrappolandosi da solo nelle occasioni più favorevoli. Probabilmente Baisi ha solo la necessità di tornare al gol per esprimersi nuovamente su standard più elevati. Se non ha segnato il numero 9, ci ha pensato Dalle Vedove a mettere al sicuro il risultato con un gol-capolavoro di acrobazia al 19' del primo tempo. L'azione è partita da Mazzia che, sulla destra, dopo essersi liberato agevolmente di Muratori, ha lasciato partire un lancio teso verso il centro. Sul pallone si è buttato con un tuffo rasoterra, degno d: Klaus Dibiasi, in tempo perfetto Dalle Vedove e dopo un volo di qualche metro ha colpito di testa insaccando alle spalle di Domenghini. La rete naturalmente ha piegato le ginocchia al Derthona, che si è quasi subito visto costretto a recuperare, cosa molto difficile contro l'esperta rivale. Infatti i rari contropiedi della squadra di Colla non hanno avuto alcun esito, e il lavoro di Pozzani è stato di ordinaria amministrazione. Soltanto nell'immediata azione seguita al gol il Derthona è arrivato bene davanti alla porta alessandrina. Su un tiro di punizione di Pacchiarini, Bonacina ha tentato di deviare al volo ma il pallone è finito proprio nelle braccia di Pozzani. Dopo, al 27', c'è stato un bel salvataggio di Gastaldi su Baisi e il tempo si è concluso con due tiri, al 42' e al 43, di Veneroni e Bonacina a lato. Nella ripresa il Derthona, nonostante l'impegno profuso, non si è quasi mai affacciato nell'area dei grigi e tutte le occasioni da gol le hanno avute gli uomini di Ballacci Le due azioni più clamorose sono state appunto il salva- Dalle Vedove, gol vincente faggio di Beltrame sulla linea per un tiro di Dalle Vedove, con Domenghini fuori causa, e il mancato intervento di Di Brino, che era stato un minuto dopo servito a dovere da Mazzia, solo davanti alla porta Soltanto allo scadere del tempo il Derthona, in un paio di mischie nell'area dei grigi, avrebbe potuto pareggiare, ma in tutta sincerità la divisione dei punti sarebbe stata una grossa beffa per l'Alessandria. Ora la squadra di Ballacci, che rimane con sette punti di vantaggio sui più diretti inseguitori, ha fatto un altro passo avanti verso la promozione Il tecnico tuttavia pensa che la parola fine in questa lunga rincorsa alla serie B si potrà dire soltanto fra due domeniche, dopo che l'Alessandria avrà incontrato in casa Udinese e Clodia. Per quanto riguarda il Derthona, purtroppo la situazione è sempre più drammatica. Fortunatamente oggi hanno perso anche le altre candidate alla retrocessione. La lotta diventa quindi sempre più accesa e dura; ma i «leoni» hanno un calendario proibitivo. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Bolzano – Belluno 2-0 Venezia - Clodiasott. 2-0 Padova – Gavinovese 4-3 Lecco – Legnano 1-0 Mantova - P. Vercelli 0-0 Monza – Savona 3-2 Udinese – Seregno 5-1 Solbiatese – Trento 2-0 Vigevano – Triestina 3-1 CLASSIFICA: Alessandria p.47; Udinese, Venezia 40; Monza 39; Lecco 37; Mantova 35; P. Vercelli, Seregno 33; Solbiatese, Bolzano 32; Belluno 31; Vigevano 29; Trento, Padova 28; Legnano 27; Gavinovese 24; Clodiasott. 23; Triestina 22; Savona 21; Derthona 19 Marcatori: 13 reti: Ulivieri (Gavinovese) e Panucci (Savona); 12 reti: Inferrerà (Belluno); 11 reti: Zanolla (Mantova) e Percssin (Udinese); 10 reti: Turella (Mantova), Canzi (Seregno) e Basili (Vigevano); 9 reti: Ballarin (Belluno), Sanseverino (Monza), Bellinazzi (Venezia). Il punto sul campionato Il vento freddo, tagliente e la fitta pioggia non hanno favorito il bel gioco a Mantova dove la Pro Vercelli è giunta intenzionata a strappare un pareggio. Sette gol all'Appiani di Padova tra i locali e la Gavinovese che è stata la vincitrice morale del torneo per la rpova di carattere offerta. L'Udinese ha battuto il Seregno che, nonostante il pareggio, si è dimostrata squadra volitiva. Il Savona ha lottato strenuamente ma ha lasciato l'intera posta in palio al Monza. Burrascoso incontro a Bolzano tra i locali e il Belluno con tre rigori, due espulsi, sei ammoniti.