Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
09-06-1974 - Giornata: 37 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lecco Calcio 1 - 2 (1 - 1)
RETI: 25. rig. Manueli L.[A] 6. Foglia C. [Le] , 51. Sacchi G. [Le]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Cribio Alessandro, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Faedda Giovanni, Mazzia Bruno A disp.:(P) Croci Claudio, Di Prospero Sergio, Gobbetti Adriano All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
LECCO CALCIO: Meraviglia, Castiglione, Santi, Berta, Sacchi, Motta, Gamba, Bosani, Zandegù, De Nadai, Foglia. A disp.: Casiraghi, Meregalli, Dellera. All.: Meregalli Giovanni

Arbitro: Scolari Luciano (Verona)
Note
Inizio gara ore 16.00

Commento
SERGIO CASTELLETTI GUIDERA' L'ALESSANDRIA IN SERIE B Il Lecco si vendica conquistando un platonico successo su una squadra alla deriva. La rete dei padroni di casa siglata da M anueli su calcio di rigore # La capolista festeggiata al « Moccagatta » dai tifosi che alla fine hanno invaso il campo per impossessarsi delle maglie dei giocatori L’epilogo del campionato è stato amaro anche se ad attenuare la terza sconfitta consecutiva c’é la gioia dell’avvenuta promozione nella serie cadetta. L’Alessandria è precipitata in media inglese dal + 1 - registratosi dopo il pareggio dì Mantova che garantiva il salto di categoria - a meno quattro. Una caduta verticale giunta dopo una stagione giocata all'insegna della caparbietà, della supremazia. Il ” rullo compressore ” grigio si è inceppato quando tutto era deciso, ma ciò giustifica solo in parte la serie di risultati negativi racimolati nello scorcio del torneo. L’Alessandria è in completo disarmo e, fortunatamente, non resta che una sola partita da disputare, con la Triestina al Valntaura. Nella giornata dell’apoteosi finale, gli orsacchiotti sono scesi in campo con maggiore determinazione, ma la mancanza dei suggerimenti del tecnico dalla panchina ha avuto un peso notevolissimo. Per colmo di sventura Colombo e compagni hanno trovato sulla strada un Meraviglia che ha parato l’impossibile. Non resta che prendere atto del nuovo passo falso e di pensare al domani che è veramente importante, considerato il lotto delle squadre che daranno vita al campionato di serie B. Prima di spaziare sulle prospettive future, soffermiamoci all’ultimo confronto disputato al Moccagatta, un confronto atteso per i festeggiamenti organizzati dai clubs per salutare i grandi protagonisti. La festa c’è stata anche se davanti a pochi intimi: la maggioranza dei tifosi ha snobbato l'avvenimento, tanto che sugli spalti non c’erano che tremila tifosi di cui 2400 paganti. Uno spettacolo piuttosto deprimente, ma il pubblico alessandrino, conviene riconoscerlo, non sempre è animata da sacro furore. La polemica è facile, la contestazione pure, nata sono sempre in pochi a rimboccarsi le maniche per dare un aiuto tangibile alla squadra. Un maggiore affiatamento non guasterebbe a cominciare dal prossimo settembre quando i grigi inizieranno l’avventura nella serie superiore. Gli assenti, come sempre, hanno avuto torto perchè la partita, più che le Majorettes — veramente brave, ha offerto qualche spunto interessante. Prendiamo ad esempio Faedda, il diciannovenne di cui molto si era parlato negli ultimi mesi per il particolare interesse dimostrato dalla Juventus e dal Varese. La scorsa domenica a Monza, seppure inserito in un complesso piuttosto demoralizzato e senza troppa voglia di lottare, dimostrò che le p revisioni non erano campate in aria. C’è la stoffa per farne un grande giocatore anche se al momento attuale il fisico deve ancora maturare. Lo hanno chiamato il "piccolo Rivera" e l’accostamento non è irriverente verso il "play boy” del calcio italiano che al Moccagatta mosse i primi passi. Il tocco di palla è delizioso, la visione del gioco è moderna; di senso della posizione non m anca. L'unico rimprovero che gli si può muovere è di essere troppo fine, troppo tecnico se si pone mente clic il calcio è fatto in gran parte di vigoria fisica e di cattiveria. Il ragazzo non ha per il momento assimilato le doti per convivere in squadra e per rispondere con uguale metro agli avversari. L'esperienza si conquista giocando per cui Faedda ha tutto il tempo per aggiornarsi, per perfezionare il proprio bagaglio. Giocando maggiormente disteso e concentrato, ha ribadito che esistono i presupposti per farne un centrocampista di vaglio, un regista inimitabile. Prima che i compagni naufragassero la mezz’ala ha perfezionato azioni da manuale; ha saputo pennellare palle per i colleghi; inserirsi nei vivo della manovra. Non sempre ha avuto fortuna come meritava, ma indipendentemente dal risultato pratico resta il convincimento che i tecnici hanno visto giusto. Al nuovo allenatore il compito e la responsabilità di distradarlo, di sfruttarne le doti tecniche e di dargli un maggiore mordente. LE STESSE COSE POTREMMO DIRE PER CRIBIO, un ragazzo che ha numeri per divenire un ottimo libero. Difetta unicamente perchè è timoroso, perchè teme di sbagliare. Nei Legnano era il numero uno della squadra, nell'Alessandria impiegato solo nella parte finale del campionato, non è riuscito a trovare la tranquillità indispensabile per eccellere in un ruolo in cui, oltre che servirsi delle gambe, è indispensabile ragionare. Il giudizio ovviamente non è negativo, basta iniettargli la fiducia e pure Cribio salirà velocemente i gradini della notorietà. L'esperienza dei giovani non è stata negativa, tutt’altro. Nel calcio, come si sa, non si improvvisa nulla e l’esordio in un momento critico non poteva dare altri risultati. Gli altri grigi hanno fatto il possibile per interrompere la serie nera, per riconquistare la fiducia del pubblico. Volpato, ad esempio, è stato commovente. Pur non essendo al meglio della condizione fisica, ha trascinato i compagni per l’intero arco della contesa. Sempre presente nella zona di centrocampo si è proiettato in fase offensiva pronto a retrocedere per dare una mano alla retroguardia. Ha percorso chilometri e chilometri, ha cercato il gol con una pazienza certosina. L’abnegazione non ha trovato il giusto premio, ma il regista esce dalia prova rivalutato atleticamente e tecnicamente. Nel futuro Volpato potrà essere una pedina assai importante se troverà compagni in grado di assecondare il gioco che predilige. Con Volpato, anche se un gradino più in basso Edoardo Reja, il tanto contestato "Edo” che non si arrende, che si batte con encomiabile volontà sino allo scadere dei novanta minuti. II centrocampista che molto ha speso durante il campionato risente dello stress e la dimostrazione la si è avuta nella parte finale quando pur lottando con i denti non riusciva ad esprimere il meglio. In difficoltà la retroguardia se si eccettua la grinta di Colombo, professionista serio, distaccato, che dà il meglio. Lo stopper non sarà un mostro di tecnica, ma come lottatore non teme confronti anzi, più c ’è da lottare e meglio è Maldera e Di Brino sono allo stremo delle forze, in particolare Marcello che è stata la grande rivelazione del campionato. Al ragazzo manca la concentrazione necessaria per reggere ai ritmi piuttosto elevati ai quali si è assoggetato trasformandosi in una pedina indispensabile. Continua a battersi con la stessa volontà di un tempo, ma le gambe non sempre rispondono, le idee sembrano alquanto annebbiate. Onestamente non si può chiedere di più ad un giovane che oltre a battersi con determinazione in difesa, è riuscito ad andare a rete per ben cinque volte. Per Maldera il discorso è diverso: il ragazzo ha dei limiti che lo condizionano: discreto in difesa dove si batte con gagliardia si spegne ogni qualvolta si inserisce verso la porta avversaria. Il ragazzo non si inserisce nelle maglie della retroguardia avversaria, arresta il gioco per liberarsi della sfera, timoroso di sbagliare. Completamente nullo o quasi nei cross. Un atleta condizionato che si troverebbe certamente a disagio nella serie superiore dove la fluidificazione gioca un ruolo assai importante. IL CEDIMENTO DEL CENTROCAMPO unitamente all'allentamento della cerniera difensiva hanno tramutato la passeggiata finale in un rovescio clamoroso. Il forfait di Dalle Vedove, condizionato dalla pubalgia, ha infine privato Baisi dell’unica valida spalla isolandolo nell'area avversaria. Il centravanti deve trovare spazio essendo un attaccante più di manovra che di sfondamento; gli necessitano varchi difettando nel controllo della palla. Le ultime partite si sono trasformate in un vero calvario per l’ex novarese alla continua disperata ricerca del gol. Manueli nullo a Monza ha ritrovato con il Lecco qualche buono spunto, ma i traversoni raramente hanno trovato la ’’torre”: un tempo c ’era Dalle Vedove, ma scomparso dalla scena l’alessandrino, i pesi piuma si sono trovati a disagio davanti ai meglio dotati difensori lariani. L’Alessandria rispetto alle ultime due gare ha lottato con maggiore veemenza, ma come sovente accade non sempre si riesce a trovare la dea bendata. Quest’ultima in credito con i grigi ha accentuato il distacco e le cose un tempo semplici si sono complicate con le conseguenze ben note. Il campionato volge al termine per cui è inutile recriminare oltre; occorre pensare alla prossima stagione che si preannuncia ricca di incognite. Al momento in cui scriviamo la crisi dirigenziale dell’Alessandria U.S. non è stata ancora risolta. Si era sperato sino all’ultimo di trovare un magnate, un milionario disposto ad assumere il pesante onere, ma alla porta della sede di via Gentilini non ha bussato nessuno. Molte le chiacchiere nei bar. le previsioni, ma sul piano della concretezza nulla, assolutamente nulla. Il pallino è tornato per forza d’inerzia nelle mani del Commissario straordinario Remo Sacco il quale non ha ancora scoperto le proprie batterie. L’industriale amareggiato dalla scenata degli ultras davanti alla propria villa continua a starsene lontano dalla squadra la quale più di ieri ha bisogno del suo apporto sia sul piano finanziario che psicologico. L’ALESSANDRIA DEVE COSTITUIRSI IN SOCIETÀ’ per Azioni entro il primo luglio, data entro la quale è obbligatorio assolvere alle incombenze per l'iscrizione al campionato di serie B. La data è importante non solo per il motivo sopraccennato, ma anche perché deve essere assunto un tecnico che deve stilare, con i massimi responsabili, il programma futuro. La S.p.A. proprio in base all’apporto finanziario può determinare l’obiettivo che si può così sintetizzare: campionato d'avanguardia che non esclude la promozione; campionato d’attesa. Nell’ultimo caso i dirigenti, proprio per evitare sorprese sgradite, devono varare una formazione capace di affrontare le incognite senza eccessivi patemi d’animo. Ormai è risaputo: il pubblico alessandrino risponde alle sollecitazioni nella misura in cui l’undici soddisfa le loro ambizioni. La riprova la si è avuta la scorsa domenica. Per l’ultima casalinga si sperava nel pubblico delle grandi occasioni, ma non certo nell’incasso record. Sugli spalti invece non c’erano più di tremila persone, uno squallore desolante. Solo fedelissimi insomma, accorsi più per godersi lo spettacolo folcloristico e dare la caccia alle maglie dei giocatori, che per tributare un giusto riconoscimento agli atleti artefici della tanto sospirata vittoria finale. I tifosi mandrogni sotto il profilo calcistico sono veramente incorreggibili. Solo quando intravedono la possibilità del raggiungimento di un traguardo ambito gettano alle ortiche l’apatia portandosi allo scoperto. Partendo dal presupposto sopraccennato è indispensabile varare una formazione capace di lottare ad armi pari con le grandi che saranno diverse, incominciando dal binomio Genova - Sampdoria per finire all’Atalanta, al Foggia e al Palermo. Le fortune dell’Alessandria sono ancora una volta riposte nel Commissario Straordinario che ha la passione ed anche i mezzi per dare alla propria città una squadra capace di rinverdire i vecchi allori in attesa di tempi migliori. All'orizzonte non si profilano soluzioni alternative: è la dura realtà del momento. Auguriamoci che la normalità torni al più presto e con essa la fiducia nel domani. Concludiamo l’ennesimo appuntamento con i lettori ringraziando pubblicamente i giocatori, i tecnici artefici della grande vittoria che neppure gli ultimi rovesci riescono ad offuscare. L’annata che si concluderà domenica al Valmaura di Trieste è stata indubbiamente ricca di soddisfazioni sportive, soddisfazioni che non si assaporavano da anni. Ognuno ha compiuto il proprio dovere creando le condizioni per imporsi ad una concorrenza piuttosto agguerrita formata dal lotto delle squadre lombarde (Mantova, Monza e Lecco) e da quelle venete (Udinese e Venezia) le quali all'inizio della stagione non avevano nascosto le ambizioni di successo finale. Il girone A chiamato di "ferro”, non ha deluso le aspettative: c ’è stata bagarre sino a quattro giornate dalla conclusione quando il rullo compressore alessandrino ha posto anzitempo la parola fine alla grande contesa. L’Alessandria ha un solo... demerito: avere ammazzato il campionato con un mese di anticipo. Solo una grande squadra poteva compiere il miracolo. Perdoniamo gli atleti se poi hanno abbassato anzitempo le braccia per respirare a pieni polmoni, per godersi i frutti di tanti sacrifici (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI (FESTEGGIATI) DELUDONO SONO BATTUTI ANCHE DAL LECCO I lombardi in vantaggio al 7' - L'Alessandria reagisce e pareggia su rigore con Manueli L'ultimo gol al 52' - Ai padroni di casa applausi e medaglie - I tifosi invadono il campo Terza sconfitta consecutiva dei grigi che, dopo aver perso clamorosamente il derby casalingo con la Pro Vercelli e nella trasferta di Monza, hanno anche oggi, ultimo incontro della stagione al «Moccagatta», ceduto le armi di fronte a un Lecco certamente non irresistibile. Subita una rete nei primi minuti e raggiunto verso la mezz'ora il pareggio, grazie a un discutibile rigore, gli alessandrini sono stati infine piegati da una seconda rete dei lariani, ancora nei primi minuti della ripresa. Dopo aver raggiunto, col pareggio di Mantova, a quattro partite dalla conclusione, la matematica certezza della promozione in B, i grigi hanno, negli ultimi tre incontri, perduto lo smalto, subendo ben otto reti e realizzandone soltanto due, una inoltre, l'odierna, su calcio di rigore. La squadra, dopo lo sforzo compiuto nell'intero arco del campionato per raggiungere una promozione inseguita invano da sette anni, ha, in queste ultime gare, deluso i tifosi. I giocatori, forse, sono deconcentrati, non è da escludere però che abbiano negativamente influito le troppe polemiche causate dal licenziamento di Ballacci, dalle dimissioni del presidente Paolo Sacco e, infine, dalle affermazioni del commissario straordinario, ingegner Remo Sacco (padre di Paolo) che ha ripetutamente dichiarato di non voler più interessarsi della squadra. Barbìero e compagni, è certo, sono apparsi trasformali. Venuto meno l'entusiasmo, sono mancati i risultati positivi. Oggi, al « Moccagatta » doveva essere la giornata di apoteosi. I tifosi presenti - non molti in verità, considerato che i paganti erano 2400 per un incasso di 5 milioni e 300 mila lire - sono usciti però con la bocca amara per la nuova sconfitta. Malgrado ciò, al fischio finale dell'arbitro, gruppi di «aficionados» hanno invaso il campo contendendosi le maglie dei giocatori, usciti tutti a torso nudo, e tributando applausi, anche se non sono mancati i commenti amari e qualche polemico grido di «Ballacci, Ballacci». Prima dell'inizio della partita, dopo che il Lecco aveva offerto un dono al neopromossi, i calciatori hanno sfilato in campo a fianco delle majorettes del complesso «La filarmonica» di Occimiano, invitato dal club «Alè grigi». Al termine dell'incontro, invece, in piazza Garibaldi, dinanzi al bar Jolly, sede del club «Fedelissimi grigi», presenti le majorettes e il complesso musicale di Sezzadio, dopo brevi parole del presidente del club, Zambruno, ai calciatori sono state offerte medaglie ricordo. Con centinaia di tifosi erano l'assessore comunale Barberis e l'assessore provinciale Pilotti. Torniamo ora alla cronaca dell'incontro. Il Lecco è andato in vantaggio al 7'; centro di Gamba dalla sinistra, esce Pozzani su Zandegù, la palla, su respinta corta, perviene a Foglia che, a porta vuota, insacca. Reagiscono i grigi, bella azione di Mazzia al 13', ma il tiro diagonale viene respinto con le punte delle dita dall'ottimo Meraviglia: la mischia si conclude senza nulla di fatto. Attacca l'Alessandria. Al 22' Baisi, servito da Faedda calcia, ma è ancora il portiere a salvare egregiamente a terra. Quattro minuti dopo il pareggio. Tira Faedda, respinge la difesa lariana e la palla è toccata, forse involontariamente da un difensore. Il segnalinee sbandiera: rigore. Manueli, con un tiro sotto la traversa, realizza. L'Alessandria forse avrebbe meritato di passare ancora, ma gli attacchi si perdono sul fondo. Ottimo Faedda, il diciannovenne che aveva esordito domenica a Monza si fa ammirare. Qualcuno crede di riconoscere in lui un nuovo Rivera. Nella ripresa è ancora il Lecco a passare. Al 52' dopo infruttuosi affondi di Manueli e Mazzia, Sacchi, servito da Berta, lasciato troppo libero, calcia da fuori area: Pozzani non riesce a fermare la sfera che si insacca per la seconda volta nella rete grigia. Inutili gli attacchi degli alessandrini: al 68' il tiro di Di Prospero esce di poco. Al 70' manca per un soffio Baisi, servito da Faedda. Al 72' Meraviglia salva in corner su tiro di Manueli. Come due minuti dopo, Di Prospero si vede parare un tiro diagonale. Per l'Alessandria, incitata dai tifosi, nulla da fare. All'88' il portiere del Lecco para ancora un tiro di Reja, poi il fischio finale. Delusione, ma la gioia per la promozione ha il sopravvento. I tifosi applaudendo invadono il terreno di gioco. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) RISULTATI: : Belluno - Clodiasottomarina 0-0 Gavinovese - Derthona 3-1 Udinese - Mantova 1-0 Trento - Monza 2-2 Legnano - P. Vercelli 1-0 Seregno - Savona 2-0 Bolzano - Solbiatese 4-3 Padova - Triestina 1-0 Venezia - Vigevano 0-3 CLASSIFICA: Alessandria 52; Udinese 46; Venezia, Monza 44; Lecco, Seregno 43 Bolzano, Mantova 39; P. Vercelli, Belluno, Solbiatese, Vigevano 37; Trento, Padova 35 Legnano, Gavinovese 33; Clodiasott. 31 Savona 29; Triestina 25; Derthona 21 Il punto sul campionato Ha vinto il Legnano contro la Pro Vercelli con il minimo scarto: l'incontro ha avuto due fasi distinte, un primo tempo giocato all'insegna di non prenderle per i padroni di casa e una ripresa agonisticamente più valida con un finale denso di emozioni. Giusto pareggio tra Trento e Monza, tutto si è risolto nel primo tempo con una partenza lenta poi le due squadre si sono riscaldate. Il Venezia ha incassato la prima sconfitta stagionale tra le mura amiche perdendo anche il secondo posto in classifica mentre il Vigevano ha vinto meritatamente la gara.