Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
16-06-1974 - Giornata: 38 - Trieste - Giuseppe Grezar


Triestina US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Croci Claudio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Cribio Alessandro, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Faedda Giovanni, Gobbetti Adriano [77. Mazzia Bruno] A disp.:(P) Favot Sergio, Unere Giuseppe All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
Triestina: Marson [40. Grigollo], Lucchetta, Albicocco, De Luca, Riva, Piemonte, Marcato [56. Sabbadin], D'Alessi, Dri, Berti, Zanini. A disp.: Coslovich. All.: Sadar Renato

Arbitro: Martelli Pietro (Imola)
Note
Spettatori: 1.500 circa. Angoli: 6-8 Inizio gara ore 16.00

Commento
Nessuno ha risposto all'appello del Commissario straordinario ing. Remo Sacco Ancora nessuna indiscrezione sulla composizione della S.p.A . Il cammino dei «grigi» in rapida sintesi: dalla prima vittoria con il Legnano al pareggio finale di Trieste Il campionato edizione 1973-’74 fa parte dei ricordi: non restano che le statistiche con le aride cifre a ricordare ai patiti del calcio le imprese dei beniamini. II responso è definitivo: Alessandria in serie B, Derthona, Triestina e Savona retrocesse in D. La lunga, interminabile galoppata è conclusa; le speranze dei tifosi alessandrini si sono concretizzate dopo sette anni di permanenza tra i semiprofessionisti. Un campionato esaltante, al termine del quale l’Orso grigio, per la prima volta dal dopoguerra, iscrive il suo nome a carattere cubitali. In passato non mancarono le promozioni, ma fummo sempre secondi, ora la classifica parla chiaro. L’Alessandria ha vinto "ammazzando” gli avversari con forte anticipo; il rullo compressore ha demolito i contendenti. ; Il successo dei grigi non è mai stato posto in discussione durante i nove mesi di bagarre. Ricordate l’inizio? La stentata vittoria contro il Legnano grazie ad un’autorete? Molta acqua è passata sotto i ponti del Tanaro e del Bormida, molte cose sono accadute. L’ora del successo è arrivata puntuale. Capitan Barbiero e compagni pareggiando a Trieste hanno toccato quota 53 aggiudicandosi il successo con sei punti di vantaggio sull’Udinese di Sergio Manente. I friulani, alla distanza, si sono rilevati gli avversari più temibili dei grigi. La marcia regolare dell’Orso ha finito con il debellare l’insistenza dei bianconeri che hanno perduto ogni speranza uscendo sconfitti dal Moccagatta per una rete a zero. Una promozione quanto mai meritata, senza ombre. L'Orso ritorna tra i cadetti a vele spiegate deciso a restarvi per rispolverare gli allori di un tempo. Un ringraziamento rivolgiamo da queste colonne al vulcanico Dino Ballacci, il tecnico che è riuscito ad amalgamare gli atleti in maglia grigia e che sino a cinque giornate dalla conclusione ha diretto con perizia la barca grigia; ai suoi ragazzi che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno che ad ogni estate si dissolveva come neve al sole. Un grazie va alla famiglia Sacco, al Commissario straordinario Remo e al figlio Paolo i quali hanno allestito la formazione che ha sbaragliato il campo. L’impegno finanziario è stato notevole, ma non è mancata la ricompensa del salto di categoria. Nell’ora del trionfo, della gioia non possono essere dimenticati gli sportivi, gli sportivissimi stretti attorno alla squadra nella buona e nella cattiva sorte. Succintamente riepiloghiamo le tappe che hanno portato l’Alessandia alla serie B. Il campionato di serie C, girone A scatta il 16 settembre 1973 alle ore 17. L’Alessandria, grande favorita con le retrocesse Mantova, Monza e Lecco nonché Udinese e Venezia esordisce al Moccagatta incontrando il Legnano. L’undici presenta volti nuovi e precisamente Unere, Reja, Barbiero, Volpato, Mazzia. Il successo è stentato: si passa grazie ad una autorete di Bossotti nel primo tempo. La domenica successiva si gioca a Padova e l’incontro non è entusiasmante: finisce con un salomonico zero a zero. Si ritorna allo stadio alessandrino dove arriva il Seregno avversario scorbutico. In formazione hanno fatto la comparsa Reja e Baisi. Segna Musa e si raggiunge quota cinque. L’Alessandria si scatena nella quarta giornata e, a fame le spese è la Solbiatese. E’ il risultato più rotondo del campionato: tre a zero con gol di Dalle Vedove, Musa e Baisi. Inaspettata giunge la doccia fredda della prima sconfitta ad opera del Belluno. I veneti passano nel primo tempo, l’Alessandria reagisce e potrebbe pareggiare se l’arbitro Marino di Trieste non chiudesse entrambi gli occhi su un fallo da rigore che grida ancora vendetta. Subito dopo c’è il derby con la Gavinovese. I grigi attaccano in massa, ma gli ospiti innalzano un muro al proprio portiere. Quasi non bastasse Musa fallisce pure un calcio di rigore. LA SETTIMA DI ANDATA SI GIOCA A TRENTO: è l’ultima gara in grigio di Musa che si appresta al trasferimento in quel di Arezzo. Si infortuna nella ripresa Dalle Vedove ed entra Mazzia che fa... tredici realizzando il gol del primo successo esterno. L’Alessandria sta imponendo il proprio passo agli avversari. La squadra dimostra di possedere la "taglia” per farla da padrone anche se il cammino da percorrere è ancora lungo. Battuto il Bolzano con un gol di Manueli i tifosi si trasferiscono in riviera per assistere al confronto con il Savona. I ’’biscioni” non attraversano un momento felice e l'Orso grigio ne approfitta. Realizzano Volpato e Baisi e per i liguri è notte fonda. Ballacci coglie la palla al balzo per accusare i dirigenti di non avergli acquistato la punta in sostituzione di Musa. Si è al limite della rottura tra il commissario straordinario e Ballacci, ma dalla sua villa di Spinetta l’ing. Sacco replica seccamente: « Vince, ha ragione lui », e si continua. Alla decima giornata (18 novembre) spunta il Venezia, un avversario sempre ostico per i grigi. La tradizione avversa sembra crollare dopo il gol di Di Brino: Pozzani, inspiegabilmente si fa superare poco dopo da un pallonetto che pure un bimbo delle elementari avrebbe neutralizzato. I nero-verdi si salvano e continuano a sperare. In Lomellina Barbiero e colleghi incontrano un Vigevano tutt’altro che arrendevole: realizza Baisi nel primo tempo su suggerimento di Volpato, ma i padroni rimediano nella ripresa. L’Alessandria corre qualche pericolo, ma si salva apprestandosi al secondo derby con il Derthona con maggiore tranquillità. I cugini ce la mettono proprio tutta e i ragazzi di Ballacci che attraversano un periodo piuttosto nebuloso stentano per assicurarsi l’intera posta. E’ la rivelazione Di Brino a togliere le castagne dal fuoco andando a segno. Un gol che fa dimenticare ai tifosi la prima domenica di austerity inaugurata per fronteggiare la crisi energetica. La tredicesima giornata è infausta per i colori mandrogni. La lunghissima trasferta in quel di Udine si conclude negativamente. I bianconeri pongono in crisi il centrocampo degli ospiti; le tre punte non funzionano. L’Udinese, giustamente si aggiudica l’intera posta per una rete a zero. Il tecnico corre ai ripari tanto più che la domenica successiva è in programma la seconda trasferta consecutiva a Sottomarina. Al seguito della squadra troviamo una trentina di patiti che soffriranno le pene dell’inferno. I veneti impazzano, ma seppure con difficoltà la difesa regge e si conclude con il classico nulla di fatto. Il punto è una vera iniezione di fiducia per i grigi che si accingono ad innestare la quinta. Siamo all’antivigilia di Natale e all’orizzonte spunta il blasonato Mantova. E ’ il primo incontro di cartello della stagione e della... verità. II responso è tutto grigio: la capolista gioca, vince e convince. L’incontro è entusiasmante ed in campo una sola squadra detta legge, è ]’Alessandria che passa due volte con Baisi e Manueli. E ’ la resurrezione di Dolso, di Reja, di Volpato, Baisi e Dalle Vedove. Miglior Natale i grigi non potevano regalare ai beniamini. Quando si riprende, dopo la sosta di Capodanno è in programma la trasferta di Vercelli. Un derbissimo che deve fornire l’esatta misura della compattezza della compagine di Barbiero. AL ROBBIANO SI REGISTRA IL TUTTO ESAURITO. L’Alessandria che ricupera in extremis Reja, assolto dall’accusa di doping grazie ad una documentata relazione dei medico sociale prof. Mazza, affronta l’avversario con decisione, convinta della propria forza. La spunta l'Orso nella ripresa con una gran rete di Dalle Vedove. Raddoppia Baisi, ma l’arbitro annulla inspiegabilmente. Il cammino dei grigi è tutto in discesa dopo il successo con le bianche casacche. La domenica successiva arriva il Monza, altro candidato alla vittoria finale. Lo guida Mario David un ex che farebbe carte false per dare un dispiacere ai tifosi locali. I grigi orchestrati da un Dolso, centrocampista ineguagliabile — David lo definisce da serie A — vanno all’arrembaggio e i biancorossi smarriscono la stra d a giusta. Le triangolazioni dei padroni di casa ubriacano i lombardi che cedono sotto le bordate di D alle Vedove — tornato alla fama dei bei tempi — e di Baisi. Gli impegni della capolista sono sempre gravosi. La penultima del girone di andata comporta la trasferta a Lecco che tallona da vicino la capolista. Un confronto che potrebbe anche essere decisivo. Gli alessandrini giocano accortamente, bloccano le tram e avversarie, m a non insistono. Si accontentano della suddivisione della posta. La diciannovesima giornata, anticipata al sabato, vede il chiaro successo degli uomini di B allacci che passano con u n a rete di Baisi e b attono la Triestina. Al giro di boa gli alessandrini sono in vantaggio degli immediati inseguitori e la probabilità di raggiungere il traguardo del 16 giugno vittorioso diviene sempre più concreto. Il girone di ritorno presenta nelle prime cinque giornate due sole gare in casa e tre in trasferta. Se si superano senza troppi danni, la promozione è veramente a portata di mano. Si incomincia il 3 febbraio a Legnano. Piove a dirotto , il rettangolo di gioco è ridotto a risaia. Il controllo della sfera e impossibile: vincerà chi avrà una maggiore tenuta atletica. L’Alessandria parte con la baionetta innestata e dopo essersi trovata in vantaggio per una autorete di Bosotti (sempre lui) raddoppia con Dolso. I lilla reagiscono nella ripresa, accorciano le distanze, ma non colgono il pareggio. Un successo entusiasmante. Piegato il Padova con un perentorio due a zero (Dalle Vedove e Baisi) si affronta l’incognita della dura trasferta di Seregno. Gli azzurri di Angeleri hanno il dente avvelenato con i grigi e danno l’anima per fare piegare le ginocchia alla capolista. Si portano in vantaggio i locali grazie ad un'autorete di Barbiero. Per l’Alessandria sembra finita, ma la reazione è decisa. Pareggia Di Brino e il Seregno deve rinfoderare ogni ambizione. Pure a Solbiate l’Alessandria non forza e se ne torna a casa con un altro punto L’ UNDICI MANDROGNO SI CONFERMA « RULLO COMPRESSORE » p e r eccellenza e la prima domenica di marzo vendica la prima sconfitta dell'andata battendo ii Belluno per due a zero con reti di Di Brino e Manueli, le giovani p rom esse che incominciano ad attira re l’attenzione dei tecnici. Il campionato dopo la seconda sospensione porta l’Alessandria a Novi Ligure: il confronto non è entusiasmante e si finisce 0-0. Mugugnano i tifosi, ma Ballacci dice che il punto basta. Superato il Trento con il solito "golletto” la compagine grigia si porta a Bolzano. Con un a maiuscola prestazione Barbiero e compagni passano di prepotenza con una rete di Dolso. I locali attaccano a piè sospinto, ma incontrano un portiere che fa miracoli. Pozzani neutralizza pure l'impossibile e altri due punti si aggiungono ai precedenti. Domato il Savona il giorno di Pasqua si va in laguna. Il Venezia è avversario ostico e per di più ha dalla sua la tradizione. I neroverdi realizzano allo scadere del primo tempo, l’Alessandria pareggia nella ripresa con Baisi, ma Schena di Foggia annulla. La sconfitta è senz’altro immeritata, ma ad attenuare l’amaro giunge la notizia che pure l’Udinese è stata piegata a Solbiate. Il vantaggio conquistato re sta in alterato . I grigi confermano di non essere in crisi tornando al successo pieno con il Vigevano. Segnano Manueli (due volte) e.... Marini che infila il proprio portiere. Il campionato sta avviandosi verso l’inesorabile conclusione. Basta stringere i denti e non m ollare. Il derby con i leoncelli tortonesi è il banco di prova per lo sprint finale. I padroni di casa hanno l’acqua alla gola e fanno l'impossibile per non affogare. I grigi risolvono la partita a loro favore con Dalle Vedove. L’Alessandria torna al Moccagatta per liquidare la partita con l’Udinese di Sergio Manente. L’incontro è ad alto livello. I bianconeri si scatenano all’inizio con Peressin e Girelli, ma Pippo Pozzani fa buona guardia. Sventa ogni insidia consentendo ai compagni di riorganizzare le file poi, Mazzia dà la botta finale assicurando i due punti. La domenica successiva il Clodia fa le spese di una compagine che assapora il nettare della serie B. Basta un punto per avere la matematica certezza del salto di categoria. Viene esonerato Ballacci, ma la capolista impegnata a Mantova pur in svantaggio di un gol ricupera con il solito Dalle Vedove ed è in... paradiso. La cronaca delle ultime quattro giornate è recente: subentra la deconcentrazione, la stanchezza si accentua con i primi caldi estivi. Solo così si giustificano i due rovesci casalinghi con Pro Vercelli e Lecco e a Monza. In chiusura il pareggio esterno di Trieste ottenuto da una compagine largamente rimaneggiata: Croci in porta, Cribio libero, Faedda mezz’ala, Gobbetti all’estrema sinistra. Per Gobbetti è la partita d i esordio ed il ragazzo di Pietruzzi si conquista i galloni primeggiando. La stoffa come aveva dimostrato in precedenti occasioni non difetta. Accettabile la prova di Faedda e di Cribio. Per Croci novanta minuti senza troppi patemi d’animo. Un incontro da fine campionato, per intenderci. Chiuso il capitolo si attendono le decisioni del Commissario stra ordinario. Agli appelli lanciati non ha risposto alcuno: molte le chiacchiere, nessun intervento di rilievo. Le fortune dei grigi sono legate alle decisioni dei Sacco. Come sarà costituita la Società per azioni? Sono in molti a domandarselo, ma per il momento si avanzano solo supposizioni. Con rammarico constatiamo che i super contestatori dopo avere fatto il diavolo a quattro sono scomparsi d alla scena. Non dovevano creare nuove basi per un’Alessandria sempre più grande? Contestare è facile più difficile è trovare il ricambio. Dopo il crocifigge di Sacco si sono accorti, a spese delle altre migliaia d i sportivi, che i pretendenti alla poltrona grigia esistevano solo sulla carta. Troppe le "ciacole” ascoltate nelle ultime settimane, ma con le sole parole non si fa molta strada. L’augurio è che l’ingegnere Remo resti alla guida del sodalizio per varare una formazione capace di disputare un onesto campionato senza eccessivi patemi d'animo. Sarebbe un vero peccato retro cedere dopo avere faticato così a lungo per raggiungere la promozione. Non re sta che affidarci alla sportività, all'attaccamento ai colori grigi del Commissario straordinario . (Il Piccolo - Il Gattopardo) PER I GRIGI PARTITA SENZA STORIA Zero a zero tra due squadre senza stimoli Parità tra Triestina e Alessandria, il testa-coda della classifica. Il risultato però non fa testo dal momento che mancando alle due squadre lo stimolo per inseguire la vittoria, la partita ha avuto una storia tutta particolare. Promossa l'Alessandria, condannata la Triestina, la partita poteva essere utile solo per effettuare qualche esperimento e in tale maniera si sono regolati infatti i tecnici delle due società, mandando in campo formazioni ampiamente rimaneggiate. Ne è risultato un incontro tutta tranquillità e cavalleria, nel quale le due compagini hanno badato più a cercare trame e collegamenti che ad andare decisamente a rete. In particolare l'Alessandria ha svolto un ottimo lavoro a centro campo dove Volpato ha egregiamente filtrato il gioco offrendo ai compagni preziosi suggerimenti ed un instancabile lavoro sia in fase di copertura che di propulsione. Anche Reja si è mosso con molta agilità giocando a tutto campo con buoni risultati. La Triestina ha messo in campo tutti i giovani di cui dispone, con risultati non certo brillanti. Ha cercato con abbastanza mordente il risultato di prestigio, senza tuttavia andare a rete. E' stata anche sfortunata in un paio d'occasioni, quando i legni della porta si sono sostituiti al portiere alessandrino. Sono stati prima Berti con un forte diagonale scoccato dalla destra a colpire la traversa al 19' del primo tempo e quindi Albicocco, con un fendente da fuori area stampatosi sul palo alla destra del portiere (8' della ripresa), a fornire gli acuti più interessanti di un incontro tutto sommato parecchio noioso. (La Stampa - Ed. Sport - I.A.) Risultati: Mantova - Legnano 1-0 Savona - Padova 1-0 Clodiasott. - Seregno 0 0 Monza - Belluno 1-0 Pro Vercelli - Trento 2-1 Vigevano - Bolzano 3-2 Derthona - Udinese 0-0 Lecco - Gavinovese 3-0 Solbiatese - Venezia 0-3 CLASSIFICA: Alessandria p.53; Udinese 47; Monza, Venezia 46; Lecco 45; Seregno 44; Mantova 41; P. Vercelli, Vigevano, Bolzano 39; Belluno, Solbiatese 37; Trento, Padova 35; Legnano, Gavinovese 33; Clodiasott. 32; Savona 31; Triestina 26; Derthona 22 Marcatori: 16 reti: Ulivieri (Gavinovese); 15 reti: Panucci (Savona); 14 reti: Inferrerà (Belluno); 13 reti: Vanazzi (Seregno) 12 reti: Turella e Zanolla (Mantova), Peressin (Udinese), Basili (Vigevano). Il punto sul campionato Nonostante la vittoria del Savona contro il Padova la retrocessione è stata inevitabile: il gol è stato siglato da Buscaglia. Il punto ottenuto dal Clodia contro il Seregno, che dall'incontro non si aspettava nulla, ha consentito ai lagunari di mantenere la categoria. La Gavinovese ha chiuso il match perdendo a Lecco. La Pro Vercelli ha chiuso in bellezza battendo il Trento capovolgendo le sorti dell'incontro che sembrava compromesso nella ripresa. Con una bella prova di volontà contro l'Udinese, chiusa in pareggio, il Derthona ha dato addio alla serie C dopo cinque anni. Il Vigevano ha chiuso il campionato a metà classifica imponendosi sul Bolzano in modo decisamente netto.