Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1969/1970
Serie C
10-05-1970 - Giornata: 33 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Novara AC 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 56. Vivian [No]

Alessandria US Moriggi Avelino, De Luca Sergio, Legnaro (I) Gaetano, Marella Giovanni, Colombo Antonio, Chinellato Bruno, Bagatti Romano, Magri Pier Luigi, Villa (II) Silvano, Preda Claudio, Dori Franco [46. Zorzi Enrico] A disp.:(P) Binelli Pietro All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
NOVARA AC: Pulici, Carlet, Vivian, Canto, Udovicich, Veschetti, Gavinelli, Carrera, Gabetto, Giannini [65. Milanesi], Bramati. A disp.: Lena. All.: Parola Carlo

Arbitro: Cantelli Carlo (Firenze)
Note
Ammoniti: Carrera [N] Chinellato [A] Angoli: 7-4 Terreno un poco viscido per la pioggia caduta in abbondanza fino a mezz'ora prima della partita; Inizio gara ore 16.00

Commento
ALESSANDRIA SUICIDA RAGALA IL DERBISSIMO Una squadra senza nerbo e volontà si arrende agli « azzurri » L’attaccante più insidioso è risultato Chinellato © Un undici veramente da rifare, per evitare altre ’’magre” © Al «Moccagatta» le grandi sono passate tutte indenni, dal Lecco al Treviso UN’ALESSANDRIA ZOPPA, ABULICA, CON GIOCATORI che forse pensano già alle ferie, ha regalato il derby al Novara. E’ stata la solita brutta copia, tipo Moccagatta, e come già accaduto in precedenti occasioni l’avversario ha vinto facile senza dovere stringere i denti. Per questo confronto ci si attendeva almeno un pizzico di orgoglio e cattiveria: gli unici a "sentire ” la g ara son sta ti gli spettatori i quali, alla fine, hanno sfogato il loro malumore con un a bordata di fischi. Si è perduto ‘male, malissimo. Uno spettacolo indecoroso, non certo degno di un derby. Il rammarico per l’insuccesso, e ancora più cocente quando si pensa che i cugini non dispongono certo di un undici che fa tremare il mondo. Dalla loro hanno un a migliore organizzazione di gioco e grinta che non abbiamo m ai avuto occasione di vedere sul campo amico. Il goal di Vivian ha fatto calare il sipario sulle velleità — poche a dire il vero — dell’undici di Manente. La squadra si è disunita,, tutto è stato lasciato all'improvvisazione dei singoli. E’ così finita uno a zero per gli azzurri i quali però, hanno avuto la possibilità di raddoppiare l’esiguo vantaggio. A fine partita Manente ha cercato di giustificare la sconfitta con argomentazioni che non ci convincono, considerato che la partita l’abbiamo seguita dall’inizio alla fine. Sostenere che l’Alessandria ha disputato un buon incontro, significa negare la verità, far passare un fagiano per un canarino. Non occorre essere grandi tecnici per comprendere che con l’attuale form azione la serie B rimarrà sempre un pio desiderio. Per un anno intero abbiamo scritto da queste colonne che Villa e compagni non hanno affatto le idee chiare, che è necessario provvedere, insegnando loro che le ali devono agire sulle fasce laterali; che si devono creare corridoi per il numero nove. Se all’attacco non abbiamo affatto brillato, in difesa le cose non sono andate certamente in modo migliore. Si è quasi sempre lasciato agli azzurri la possibilità di manovrare tanto è vero, che le ali in molti casi hanno potuto agire indisturbate e,- buon per noi, che non avevano il piede centrato. La sconfitta odierna (quest’anno non si è riusciti a mettere sotto neppure una grande e la cosa ci sembra molto indicativa) non fa altro che confermare quanto sosteniamo da tempo. Venuto a mancare Di Giovanni, l’allenatore ha chiamato in squadra Preda con compiti prettamente offensivi, di centravanti-ala. Un impegno certamente arduo, tanto più che doveva vedersela con un Carlet che non faceva complimenti, e che l'arbitro lasciava giocare come meglio preferiva. Il ragazzo ha alternato buoni spunti ad indecisioni, molte dovute alla inesperienza. E’ un giocatore che non potendo sfruttare 10 scatto deve essere servito in profondità: in progressione non ha avversari. Viene annullato invece sulla marcatura a uomo. Di lanci ne ha potuti sfruttare pochi e la prestazione alla fine è risultata buona, ma non eccelsa. Pure Villa si è gettato nella mischia con il consueto vigore, ma essendo il gioco, perennemente ristretto in un fazzoletto, ha combinato ben poco. Si continua ad ignorare le ali considerato che Bagatti, in p artico lare, converge pure lui al centro ad imbrogliare la matassa. C’era Dori, è vero, ma dopo alcune galoppate ha risentito dei male che lo affligge da qualche tempo ed alla fine ha dovuto rientrare negli spogliatoi. Come sempre si è dato un gran da fare Magri, ma alla fine il suo lavoro rimane senza risultato pratico mancandogli l’uomo libero sul quale appoggiare la palla. E difficilissimo per i centrocampisti far viaggiare la sfera di prima, in quanto i compagni sono sempre invischiati nelle maglie dei difensori avversari. Chinellato, ad esempio, ha preferito cercare la conclusione personale ed in due o tre occasioni ha chiamato in causa l’estremo difensore. Sono sta ti i suoi gli unici tiri validi e, pensando che giocando in casa si doveva attaccare a tutto spiano, vien proprio la voglia di urlare con quanto fiato si ha in gola che così non va. Bartali direbbe, a giusta ragione, che è « tutto da rifare ». I migliori attaccanti sono risultati alla fine oltre al citato Chinellato il terzino Legnaro che nelle puntate in area avversaria è sempre riuscito a gettare lo scompiglio. In difesa si è giocato lasciando spazio, troppo spazio a Gabetto e compagni ma fortunatamente Moriggi e una volta la traversa hanno rimediato: in caso contrario il punteggio sarebbe stato di tre a zero e nessuno avrebbe avuto qualcosa da ridire. Manente ha parlato di sfortuna: non siam o dello stesso avviso in particolare per quanto concerne il primo tempo. Non si può parla re di jeila quando per tutto l’arco della gara non si riesce ad impensierire il portiere ospite con una serie di tiri veramente validi. La contestazione finale degli sportivi ci sembra, d ’altro canto, eloquente. Dopo tre anni di serie C è logico sperare in qualcosa di più. Gli sportivi per il momento non hanno affatto tradito la fiducia: se tradimento c’è stato i responsabili non sono certamente gii aficionados che nonostante tutto ogni domenica sono puntuali all’appuntamento al Moccagatta. I dirigenti queste cose le devono capire, e provvedere. Ora il campionato, anche se restano diverse partite da giocare, è veramente finito (Il Piccolo - Il Gattopardo) IL NOVARA VINCE AD ALESSANDRIA Un terzino, Vivian, ha deciso il derby fra Alessandria e Novara. L'azzurro, con un gran tiro dal limite, ha battuto Moriggi permettendo alla sua squadra di rimanere al comando della classifica. L'incontro è sfato nettamente inferiore all'attesa: il primo tempo fra alessandrini e novaresi può essere tranquillamente definito squallido. La ripresa è insultata più vivace e U Novara avrebbe potuto benissimo vincere con due o tre reti all'attivo grazie alla sua maggiore lucidità e incisività. L'Alessandria, imbottita di riserve e oltretutto poco fortunata in alcune occasioni, non avrebbe però meritato un simile passivo. Quella vista nel primo tempo era la brutta copia del Novara capolista: una squadra paurosa, confusionaria,'che sentiva troppo il derby e oltretutto discutibilmente impostata (doppio stopper con il sacrificio di Cationi). Buon per essa che l'Alessandria fosse imbottita di riserve e che le punte grigie — sempre nel primo tempo — non abbiano mai tentato la soluzione di forza con tiri dal limite. Manente prima dell'incontro aveva dovuto rinunciare a Di Giovanni; mancandogli anche Piacentini e Berta, con un De Luca claudicante e un paio d'altri uomini fuori fase (Dori è uscito nella ripresa per uno stiramento) l'Alessandria non poteva certo nutrire molte speranze. Nel primo tempo contro una simile formazione U Novara è riuscito a salvare la pelle anche se non gli sono mancate le occasioni per segnare. Clamorosa quella di Gabetto al 30': il centravanti, che ha risentito per tutta la gara di una testata Involontaria alla nuca ad opera dì Colombo, dopo avere aggirato lo stopper, a porta vuota calciava alto. Il rischio più grosso, comunque, lo correva lo stesso Novara quando al 35' Canto atterrava Villa un metro dentro l'area: l'arbitro fischiava.e concedeva una punizione dal limite. Il « Ubero i azzurro aveva contrastato con la spalla' Villa il quale,' avendo l'abitudine nel suo gioco di buttarsi in avanti è finito così gambe all'aria. Se era fallo l'arbitro doveva fischiare rigore; in caso contrario il gioco doveva proseguire. Cantelli, tanto per rimanere fedele alla mentalità di troppi suoi colleghi, fischiava la punizione ma spostava il pallone indietro di un metro. Quello che poteva essere un rigore, quindi, diventava un calcio diretto senza alcun esito Il Novara, visto che l'Alessandria non era poi quello spauracchio temuto si-presentava nella ripresa con ben altra carica. Veschetti appariva più autoritario. Correrà distribuiva palloni con continuità, Bramati era ammirevole per impeto ed impegno, Milanesi — subentrato a Giannini, messo k. o. da una pallonata al viso — dava maggiore spinta al centrocampo Dopo un inizio abbastanza equilibrato (all'8' Udovicich atterrava Legnaro in area sulla linea di fondo ma il terzino aveva già perso la palla), all'11' il Novara perveniva al successo. Bramati veniva « fermato » con una spallata da Legnaro al limite dell'area dì rigore. Punizione: Correrà passava la palla a Vitiian un metro sulla sua destra, il terzino — memore di altre sue prodezze — sparava con decisione battendo Moriggi. Da questo momento sino alla fine, il Novara teneva in pugno la gara agendo in contropiede e avvicinandosi sovente al gol. L'Alessandria, scoprendosi nel tentativo di pareggiare, faceva il gioco degli azzurri che al 23' colpivano una traversa con l'irriducibile Gavinelli mentre al 25' era Bramati ad avere l'occasione di segnare, ma l'ala si faceva anticipare da Moriggi che in uscita respingeva la sfera col corpo. L'Alessandria ha continuato a cercare con insistenza il gol dell'1 a 1: e si sono provati anche De Luca (tiro alto) e Marella (bella parata di Pulici) ma contro una difesa rinfrancata ormai non c'era nulla da fare. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Gandolfi) Risultati: Marzotto - Biellese 1-0 Monfalcone - Derthona 0-0 Pro Patria - Padova 2-0 Seregno - Udinese 1-0 Solbiatese - Lecco 0-0 Sottomarina - Legnano 1-1 Treviso - Venezia 1-0 Triestina - Rovereto 1-0 Verbania - Trevigliese 3-1 CLASSIFICA: Marcatori: 11 reti: Goffi (Treviso) e Silva (Seregno); 10 reti: Medeot (Monfalcone) e Paina (Triestina); 8 reti: Bramati e Carrera (Novara), Dalle Crode (Solbiatese), Rizzi (Sottomarina): 7 reti: Villa II (Alessandria), Proietti e Ulivieri (Legnano), Gavinelli (N ovara), M assucco e Rizzati (Rovereto), Pedroni e Mereghetti (Lecco), Cei e Simonato (Treviso), Zandoli (Padova) e Maioni (Verbania); Il punto sul campionato Con la vittoria per una rete a zero conseguita al Moccagatta nel derby con i grigi dell'Alessandria, il Novara è riuscito a non farsi distanziare dal Treviso impegnato in casa con i neroverdi veneziani. La vittoria dei novaresi acquista particolare rilievo se si considera che è servita a ricondurre su un perfetto piano di parità anche la media inglese. Ancora una volta gli uomini di Parola non hanno eccessivamente brillato, ma hanno avuto il merito di sfruttare nel modo migliore tutto quello che si è loro presentato durante l'arco dell’ incontro. Più netta di quanto dica il punteggio di uno a zero, è risultata l'affermazione del Treviso. Una rete del giovane talento, Zambianchi, ha suggellato l’ennesima bella prestazione di Goffi e compagni II Lecco ha visto aumentare a due i punti di distacco dalla coppia regina a causa del pareggio, pur sempre valido, ottenuto a Solbiate. I blucelesti sono piaciuti, ma forse avrebbero dovuto rischiare qualcosina in più. Pur dibattendosi in una grave crisi societaria, la Triestina è riuscita a vin cere sul sempre pericoloso Rovereto al quale, contro lo scatenato Ridolfi, non è bastato un centrocampo, a sentir le cronache, meraviglioso. Al quinto posto in graduatoria, troviamo la sempre regolare Solbiatese che con i suoi giovani di belle speranze certamente farà cose grosse anche nella prossima campagna acquisti e vendite. Sul fondo sono da segnalare le vittorie della Pro Patria e del Marzotto e il pareggio del Derthona sul campo della diretta concorrente Monfalcone. 1 biancocelesti di Valdagno dovevano vedersela allo stadio dei Fiori con la cenerentola Biellese che però è riuscita a resistere bellamente per tutto il primo tempo agli attacchi scatenati dei veneti. A soli dieci minuti dal termine i padroni di casa sono riusciti a scardinare la difesa piemontese con un goal del giovane Bagatti. L'accoppiata Panucci - Turini ha messo K.O. i volenterosi biancoscudati del Padova contribuendo così a migliorare vieppiù la posizione di classifica della Pro Patria. In special modo il peperino Turini ha fatto stravedere confermando le sue grosse capacità. Prosegue la serie dei pareggi casalinghi del Monfalcone che di fronte alla ferrea difesa tortonese non è andato più in là di uno striminzito e preoccupante zero a zero. Altro duro colpo per la barcollante Trevigliese in quel di Verbania. Gli uomini di Massei non girano nel modo più assoluto e la difesa incassa goals che è un piacere tant è che detiene lo sconsolante record delle reti subite che per l’esattezza ammontano a quaranta. A cinque turni dal termine la situazione tanto in testa quanto in coda rimane quindi sempre poco chiara e tale fluidità potrebbe benissimo durare sino al termine. Di anno in anno il torneo di C acquista un carattere di assurdità e per la lunghezza e per la regolamentazione ormai chiaramente anacronistica. A questo punto non resta che augurarsi che già dal prossimo campionato si giunga alla determinazione di cambiare qualche cosa per il bene di tutto il calcio non solo già ai quello semiprofessionistico (Il Piccolo)