Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
18-09-1977 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Piacenza FC 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 61. Cesati [Pi]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Moretti Franco, Di Brino Marcello, Chiogna Ezio, Colombo Antonio, Molinari Pietro, Vagheggi Claudio, Bosetti Ermanno, Barozzi Roberto [69. Di Giulio Riccardo], Piccotti Enrico, Baglini Stefano A disp.:Contratto Renzo, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Ferioli, Mutti, Matricciani, Zanotti, Manunza, De Rossi, Franzoni, Grosselli, Cesati [70. Landini], Romano, Alessandrini. A disp.: Serena, Cerri. All.: Galbiati Italo

Arbitro: Esposito Liberato (Torre Annunziata)
Note
Ammoniti: Muffi [A], Matricciani [P], Zanotti [P] Spettatori: 3500 2.800 paganti per un incasso di 9.471.500 lire. Inizio gara ore 16.00

Commento
I GRIGI "BABY" PASTICCIANO (MA SONO ANCHE SFORTUNATI) E' finita male per l'Alessandria « baby » la prima partita dinanzi al pubblico amico del Moccagatla. Opposti al Piacenza, più esperto e quadrato, certamente, ma non eccezionale sul piano tecnico, i grigi subita una rete al 61' per un pasticciaccio della difesa non sono riusciti, malgrado una reazione disperata, a ristabilire le sorti tra i commenti delusi dei tifosi. E' giusto dire che l'Alessandria un pareggio l'avrebbe meritato, sarebbe stato il risultato più equo, anche perché gli alessandrini alcune buone occasioni hanno mancato per una certa sfortuna. Premesso ciò, è altrettanto giusto far notare che la squadra soffre ancora di incertezze a centrocampo e all'attacco. Se in difesa, a parte l'errore che ha provocato la rete piacentina, i grigi sono riusciti a chiudere bene, hanno poi dovuto faticare troppo per arrivare sotto la porta avversaria peccando anche di ingenuità. Hanno reagito con impegno dopo aver subito il gol, ma in precedenza erano spesso mancati nelle azioni conclusive; Vagheggi, in particolare, trattiene troppo la palla invece di cercare il giusto passaggio. Manca in molti l'esperienza, la decisione e, soprattutto, l'uomo gol. Visi neri negli spogliatoi dell'Alessandria a fine partita. Rammaricato, anche se non fa drammi, il trainer Trebbi: « Un risultato di parità sarebbe stato il più giusto — dice —; loro con un solo tiro In porta sono andati a gol, noi, malgrado le buone occasioni, non siamo riusciti a segnare anche per un tantino di sfortuna ». Nessun dramma, ma la sconfitta brucia. Fischio d'inizio e al 2' pericolo per i grigi a seguito di un pericoloso passaggio indietro di Molinari che crea una certa confusione. Poi le squadre si studiano per una decina di minuti. Al 19' su errore della difesa piacentina, Barozzi serve bene Bagini ma il portiere interviene in uscita. Al 22' pericolo per l grigi: azione di Alessandrini, Moretti devia e la palla colpisce la traversa battendo poi sulla linea di porta (sembrava gol). Prosegue l'azione, Uro lungo di Bosetti, Fertoli respinge, riprende Baglini ma tira sul portiere. Nel contempo l'allenatore del Piacenza Galbiati protesta convinto evidentemente che la palla nell'azione precedente fosse finita in rete e viene richiamato dall'arbitro. SI riprende con un'Alessandria all'attacco. Al 47' cross di Vagheggi e Baglini manca di testa il tiro conclusivo. Un minuto dopo bella azione di Barozzi, Bosetti, Vagheggi e Baglini, il portiere alza in corner. Al 55' è Zanotti su tiro ancora dt Baglini a salvare, a portiere battuto, sulla linea di porta. Spettacolare parata di Lucetti al 58' su Uro di testa di Matricciani e tre minuti dopo il gol del Piacenza: centro di Franzoni, Di Brino sbaglia la respinta, indugia la difesa e Cesati, evitato Colombo, insacca. Reagiscono gli alessandrini; al 64' Baglini non sa approfittare dell'occasione, venuta su punizione dal limite di Bosetti. Al 76' e all'88', su cross rispettivamente di Moretti e di Di Brino, le conclusioni di testa di Di Giulio mancano di poco il bersaglio. Al 90' un difensore devia in corner (Di Giulio dal 69'), Pìccotti. Nulla da fare per l'Alessandria che esce sconfitta dal Moccagatta (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) PIACENZA UTILITARISTICO ALESSANDRIA SCALOGNATA I grigi, sconfitti da una rete di Cesati, frutto di una indecisione del pacchetto difensivo, tenta inutilmente la rimonta. L’Alessandria opposta ad una antagonista decisamente quotata, nel complesso non ha demeritato se è vero — e la cronaca lo conferma che le occasioni da gol superano, seppure di poco, quelle degli emiliani. La compagine locale ha una sola grande, lacuna derivante dalla mancanza sul settore centrale del campo del giocatore capace di orchestrare la manovra, di muovere le pedine con accortezza sfruttando la carica dei giovani. All'occhio dello sportivo, durante le prime esibizioni, è balzato all'occhio un particolare che riveste notevole importanza: la mancanza di uno schema, condizione indispensabile per ridurre lo sforzo e raggiungere il risultato, cioè il goal, sia con le punte quanto con gli stessi centrocampisti- La squadra improvvisa, si affida all'estrosità dei singoli per filtrare nelle maglie avversarie. E’ un lavoro gravoso, stressante, debilitante. Le manovre improvvisate richiedono inventiva, in caso contrario il risultato sarà deludente. Mancando i giovani dell’indispensabile maturazione atletica è necessario, indispensabile avvalersi di un elemento esperto, capace di "pilotare" i giovani colleghi. E’ un argomento sul quale insistiamo dall’inizio della stagione. Lo riprendiamo convinti di riuscire a fare breccia certi della validità degli attuali componenti la rosa alessandrina. La compagine di Trebbi ha un obiettivo definito: la permanenza in C1 per cui oltre al raggiungimento del traguardo è necessario tendere alla valorizzazione dei giovani. Il tecnico e i giocatori possono commettere errori- prima di condannarli è indispensabile porli nella condizione migliore per esprimersi. La squadra scesa in campo domenica convalida quanto andiamo sostenendo. E’ la stessa valutazione della gara a dimostrare che i grigi posseggono delle qualità tutt’altro che trascurabili. Lo si è visto chiaramente nella ripresa. La sconfitta con il Piacenza è servita a porre in evidenza pregi e difetti, a valutare lo spirito di reazione dei singoli. Presidente e tecnico devono trarne le conclusioni, approntare le idonee contromisure per evitare che la squadra scivoli verso i bassifondi della classifica. Nessuna tragedia davanti allo scivolone, ripetiamo immeritato, anche se nel calcio contano i gol messi a segno-Alessandria - Piacenza, una delle partite clou della seconda giornata ha richiamato allo stadio un discreto numero di appassionati, oltre tremila di cui 2800 paganti con larga rappresentanza emiliana. La partita ha avuto un prologo imprevisto: l’aumento dei prezzi dei biglietti deciso all'ultimo momento. La sorpresa ha suscitato polemiche e reazioni. Una impennata che ci trova dalla parte dello sportivo. L’appassionato ha il diritto di conoscere in anticipo la tangente da sborsare. Approfittare della buona fede è controproducente ai fini di una saggia politica tendente a ristabilire buoni rapporti tra società e pubblico. Il presidente Bruno Cavallo, ne siamo certi, eviterà in futuro di ripetere analogo errore anche se la Lega gli concede la facoltà di modificare il costo del biglietto due volte durante il campionato. Mister Trebbi dopo avere sperato sino all'ultimo di ricuperare Bologna, riconferma il giovane Barozzi nel delicato ruolo di centravanti arretrato: in pratica regista per le punte. L’altra novità è rappresentata dall'avanzamento di Bosetti a interno con l’inserimento di Chiogna. Quanto di meglio, in altre parole, l’allenatore dispone in attesa di adeguati rinforzi. Ripetendo la tattica sperimentata a Crema, Moretti opera sul centravanti Cesati, Colombo sul mobile Franzoni e Di Brino su Alessandrini con Molinari libero. Sulla fascia centrale troviamo Bosetti, Barozzi e Piccotti mentre a Chiogna è lasciato il compito di fungere da stantuffo. Le previsioni della vigilia trovano conferma sul campo: i biancorossi presentano una squadra infoltita a centrocampo, ma pronta a sganciare gli uomini onde consentire una manovra a tre, Franzoni, Cesati, Alessandrini di orchestrare in avanti con rapide azioni in profondità. La retroguardia alessandrina fatica a trovare la giusta carburazione per frenare lo slancio ed impostare l'offesa. Sui ragazzi in maglia grigia pesa un certo timore, derivante dalla statura dell’avversario per nulla irresistibile, ma certamente superiore come individualità. Il Piacenza del primo tempo pur tenendo banco, fatica ad elaborare azioni corali; si notano spaccature tra i vari reparti tanto da consentire ai grigi, ogni qualvolta assumono l’iniziativa, di presentarsi in prossimità dell’area di Ferioli. La superiorità degli emiliani è psicologica. La compagine di Colombo infatti dimostra incertezze, teme l'avventura del contropiede improvviso. Vagheggi pur disponendo di alcune buone palle invece di sfruttare lo sprint preferisce attendere l’avversario permettendo ai piacentini di chiudere invariabilmente il corridoio. Le incertezze si riflettono negativamente sullo stesso Baglini sorvegliato da Mannunza. Il centravanti viene a trovarsi solitamente con due uomini alle spalle, nell’impossibile di trovare spazio per il tiro. A centrocampo, difettando la rapidità negli smarcamenti, si cerca di rimediare con una fitta rete di passaggi laterali. Bosetti si sposta ripetutamente sulla destra, cercando di sfruttare lo spazio libero, ma nessuno si accorge del compagno. L’Alessandria non possedendo uno schema spreca energie preziose a vantaggio di un antagonista pronto ad approfittare degli spazi con manovre a largo raggio. Zanotti ad esempio partendo da lontano viene a trovarsi ripetutamente nella condizione ideale di favorire i colleghi. Gli inserimenti di Groselli e dello stesso Romano sono continue spine nel fianco dei mandrogni timorosi nell'oltrepassare la metà campo. Un undici chiaramente "frenato", indeciso nel dare, sui capovolgimenti di fronte, maggior consistenza. Le titubanze della retro guardia emergono chiaramente al 21', Franzoni sposta sul settore destro effettua un preciso centro per Cesati rapido a sfruttare la mischia che trova Lucetti fuori dai pali. Il tiro del piacentino trova Moretti pronto in scivolata ad intercettare la sfera indirizzata nella porta sguarnita. Con una strana carambola il pallone colpisce la traversa ricadendo in campo. I biancorossi reclamano l’inesistente realizzazione, l’arbitro ben appostato, non ha alcun dubbio. I grigi rimediano allo scampato pericolo con un immediato contropiede che li porta sulla soglia del gol. Azione sulla destra, Barozzi da fuori area scarica la bordata. Ferioli in tuffo para senza trattenere irrompe Baglini e l’estremo difensore con il corpo rimedia in angolo. Il Piacenza rallenta il ritmo, la paura di trovarsi in svantaggio consiglia maggiore prudenza Sarebbe il momento propizio per affondare i colpi ma l’undici di Trebbi appare timoroso. Preferisce il controllo del centrocampo, il cosidetto gioco corto alle fiondate in diagonale sulle estreme. Le manovre gravitano invariabilmente sulla fascia destra dove Vagheggi insiste nel dribbling invece di puntare sul fondo per trovarsi in posizione idonea al cross. Sull'attaccante operano normalmente due avversari per cui l’impresa diviene problematica, impossibile L’Alessandria potrebbe sfruttare il settore sinistro dove Bosetti attende vanamente il regalo di un passaggio smarcante. Basterebbe correggere l’impostazione anche se l’apporto di Piccotti risulta chiaramente inferiore alle aspettative. L’ex mantovano trotterella per il campo, sbaglia sovente gli appoggi, si dimostra insufficiente nell'interdizione. Un’Alessandria spuntata, almeno parzialmente a tutto vantaggio dei piacentini lesti nell'inserirsi negli spazi che si aprono alle spalle dei grigi. Le carenze sono evidenti nonostante gli sforzi dei singoli di ovviarvi puntando unicamente sulla carica agonistica. A vederci chiaro sono in pochi e tra di questi Chiogna in costante movimento tra il settore di retroguardia e quello avanzato. Il centrocampista non è speedy, ma sa sfruttare lo spazio cercando l’appoggio smarcante. Il primo tempo, complessiva¬mente, conferma un certo equilibrio in campo: i biancorossi giocano con maggiore sicurezza difettando nelle conclusioni; gli alessandrini suppliscono con la carica che gli deriva dalla voglia di emergere, di non soccombere davanti all’avversario. Al rientro in campo i grigi dimostrano di volere tentare la carta vincente. Rassicurati dall'andamento di quanto accaduto in campo nei primi 45’ imbastiscono nel giro di due minuti altrettante azioni gol. Il solito Vagheggi catechizzato si decide finalmente ad effettuare uno scatto in profondità e a crossare al centro: Baglini fallisce di un soffio l’inzuccata volante. L’Alessandria ringalluzzita imbastisce un minuto dopo l’azione più lineare della giornata. Da centrocampo Barozzi apro sul libero Bosetti pronto a fare viaggiare sulla destra Vagheggi. Palla al centro per Baglini attorniato da un nugolo di avversari: il centravanti riesce a mantenere il controlio, ad effettuare una improvvisa girata con tiro sull’estrema sinistra Ferioli, seppure coperto e sorpreso dalla staffilata con uno stupendo colpo di reni, riesce ad intercettare la sfera alzandola sopra la traversa. Uno stupendo dialogo e un altrettanto; bella e pronta risposta. Prosegue la sarabanda dei locali. Sul calcio d’angolo Vagheggi corregge di testa per Baglini (siamo al 54’) rapido nell'approfittare dell’uscita dai pali di Ferioli: salva Mannunza sulla linea di porta. Se questa non è scalogna...Svanita la possibilità di portarsi in vantaggio i grigi si concedono una breve tregua ed il Piacenza ne approfitta. Scende Groselli sul settore destro centrando Moretti manca l'intervento di testa lasciando a Matriciani, alle sue spalle, completamente aperto lo specchio della porta: sul colpo a botta sicura risponde Lucetti alla grande deviando in angolo. Imprevisto il vantaggio dei biancorossi. E’ ancora Groselli ad avviare il dialogo aprendo sulla sinistra a Franzoni vera spina nel fianco della retroguardia locale. L'ala liberatosi di Colombo centra: manca Moretti l’aggancio della palla finisce sui piedi di Cesati ed è gol. L’orso seppure freddato reagisce. Trebbi inserisce Di Giulio per consentire alle punte una maggiore varietà di schemi rilevando Barozzi. Il pressing è costante. Incredibile quanto accade al 64’. Punizione di Bosetti per Vagheggi, gran rasoterra angolatissimo e arresto della sfera di Baglini con alle spalle la rete sguarnita. Una vera disdetta. Prosegue il serrate. Moretti (76') avanza sulla fascia destra crossando al centro: svetta la testa di Di Giulio e la sfera sibila sopra la traversa. Riparte Vagheggi, centra, si ripete il ’’quattordicesimo” cd ancora una volta il pallone sibila a pochi centimetri dal palo. Le proiezioni offensive seppure contenute dagli ospiti creano scompiglio. Purtroppo l’insistenza, la determinazione non trovano il giusto premio: il Piacenza esce dal campo con i due punti. La sintesi della partita ribadisce le note iniziali: l’Alessandria pur con i difetti cronici sa rendersi pericolosa, tenere il campo. Possedesse una maggiore esperienza a centrocampo il discorso sarebbe meno complicato. Nell'attesa dei sospirati rinforzi (libero e regista) Trebbi deve limitare il danno sfruttando le doti dei singoli oculatamente Nella ripresa si è visto, ad esempio un Di Giulio scattante ed incisivo, insuperabile sulle palle aeree. Un posto in squadra se lo merita in particolare se Baglini non riuscirà a dimostrare una maggiore mobilità. Troppe volte lo stopper avversario lo ha anticipato. Critiche anche per Vagheggi un ragazzo dallo scatto bruciante, ma intestardito nei dribbling, nella ricerca dell’avversario. Le conclusioni possono essere due: o il ragazzo assimila lo schema uniformandosi alle istruzioni oppure cede il passo ad un compagno. Un giocatore non può e non deve condizionare il gioco dell’intero collettivo. Negativa l’esibizione di Piccotti chiamati a coprire la fascia sinistra. Il centrocampista è mancato clamorosamente sia in fase di interdizione che di appoggio. Nebuloso, frastornato è riuscito ad inserirsi nel collettivo creando situazioni oltremodo critiche. Trebbi sulla scorta dell’esibizione della scorsa domenica deve rivedere lo schieramento riportando Bosetti davanti allo stopper ricuperando Bologna ristabilitosi dall'infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per tre settimane. La prossima trasferta di Trieste si preannuncia irta di difficoltà attraversando i rosso-alabardati un periodo di fresca vena come ribadito nel confronto di Lecco. L’Alessandria partendo battuta, almeno sulla carta, ha la possibilità di rovesciare le sorti dell’incontro conquistando il punto indispensabile per restare tra le compagini della zona centrale. Alle spalle dei grigi sono rimaste unicamente due squadre Omegna e Audace, le matricole del girone A, ancora a zero punti. In vetta invece spiccano il Piacenza seguito dal Novara, dalla Triestina, vale a dire il gruppetto delle favorite alla corsa alla serie B (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Audace - Mantova 0-4 Bolzano - Padova 1-1 Lecco - Triestina 2-2 Omegna - Biellese 1-2 P. Patria - Seregno 0-0 Pro Vercelli - Novara 2-2 S.Angelo - JuniorCasale 2-2 Treviso - Trento 2-0 Udinese - Pergocrema 0-0 CLASSIFICA: Piacenza p.4; Novara, Triestina, Biellese, Padova, Udinese 3; Mantova, Trento, Bolzano, Juniorcasale, Pergocrema, Pro Patria, S.Angelo, Seregno, Treviso 2; Alessandria, Pro Vercelli, Lecco 1; Omegna, Audace 0 MARCATORI: 3 reti: Zandegù (Lecco); 2 reti: Piccinetti e Veschetti (Novara), Bastianeilo (Padova), Norbiato (Trento), Dri (Triestina), Frutti (Mantova); 1 rete: Piccotti (Alessandria), Dioni, Schillirò, Bercellino, Conforto (Biellese), Sartori (Bolzano), Corti e Pota (Lecco), Legnani e Basili (Juniorcasale), Quadrelli e Tedoldi (Mantova), Vriz (Novara), Trevisani, Bacchetta, Piraccini (Omegna), Bastianeilo e Sanguin (Padova), Mizzotti (Pergocrema), Franzoni, Alessandrini e Cesati (Piacenza), Erigerlo e Berrea (Pro Patria), Balocco, Maruzzo e Scandroglio (Pro Vercelli), Mascheroni e Perego (S.Angelo Lodigiano), Damonti (Trento), Trainini, Andreis, Berti, Marcolini (Triestina). Il punto sul campionato Tra Pro Vercelli e Novara non c'è stato un vincitore ma nessuno è uscito dal campo con la bocca amara perché il 2-2 ha otuto, in egual misura, soddisfare le due squadre. Prima grossa delusione per gli sportivi friulani e punto prezioso perso dall'Udinese: al cospetto del Pergocrema sono emersi i limiti dei friulani, non di tenuta ma tecnici. E' accaduto di tutto in un match teso allo spasimo, dove gioco e tecnica hanno lasciato posto alla grinta e alla animosità, trasformatosi in rissa al 40': la JuniorCasale avrebbe potuto cogliere la vittoria a Lodigiani ma non ha avuto il coraggio di affrontare gli avversari a viso aperto. L'Omegna, al suo esordio casalingo in Serie C, ha ritrovato il più sgradito avversario, la Biellese: la vecchia ruggine ha avuto il suo peso in campo; l'Omegna ha commesso due errori imperdonabili e gli ospiti non l'hanno risparmiata cogliendo, per due volte, il bersaglio.