Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
23-10-1977 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Pro Vercelli US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 55. Baglini S.[A]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Moretti Franco, Contratto Renzo, Chiogna Ezio, Colombo Antonio, Vagheggi Claudio, Bosetti Ermanno, Baglini Stefano [88. Piccotti Enrico], Bologna Vincenzo, Bellacomo Gianfranco, Molinari Pietro A disp.:Di Giulio Riccardo, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario

Formazione avversaria
Pro Vercelli: Castellazzi, Merli, Sadocco, Davanzo, Tarchetti, Balocco, Scandroglio, Savino, Roda [19. Masuero Cristiano], Magrini, Maruzzo. A disp.: Benatti, Doma. All.: Mazzia Bruno

Arbitro: Tani Fernando (Livorno)
Note
Ammoniti: Tarchetti [P], Vagheggi [A] Spettatori: 3.000 di cui 2.323 paganti per un incasso di 5.894.400 lire Inizio gara ore 14.30

Commento
VITTORIA PER L'ALESSANDRIA Al «Moccagatta» scialbo derby con la Pro Vercelli - Decide Baglini al 55' - Atmosfera tesa tra allenatore e presidente dei grigi: Trebbi negli ultimi minuti fa scendere in campo Piccotti, mandando in fumo la vendita del giocatore, già decisa da Cavallo Tanto fumo, ma poca sostanza. Alessandria e Pro Vercelli devono avercela messa proprio tutta ma, almeno in questo momento, non sono In grado di offrire di più. Ne è venuto fuori cosi un derby combattuto sul plano agonistico, ma povero e deludente su quello tecnico, tra due squadre generose, ma poco incisive. I tiri In porta si possono contare sulle dita di una mano; uno di questi l'Alessandria l'ha indirizzato con maggior precisione nello specchio della porta avversaria ed ha vinto la partita. Incontro abbastanza noioso, quindi, ma per fortuna il dopo partita ha riservato colpi di scena a go-go. Il primo lo offre 11 direttore sportivo della Pro Vercelli Facchini, annunciando la cessione, con la formula della comproprietà, di Codogno alla Ternana. A Vercelli arriveranno soldi ed un giocatore. Il secondo, quello destinato ad avere strascichi polemici a non finire, arriva da parte del presidente alessandrino Cavallo. Ecco i fatti: a due minuti dalla fine dell'incontro. Trebbi sostituisce Baglini con Piccotti, senza un apparente valido motivo. Dalla tribuna Cavallo grida un «No, no» che nessuno riesce sul momento ad Interpretare. La spiegazione arriva pochi minuti dopo. Cavallo Infatti aveva già praticamente concluso la cessione di Piccotti (30 milioni più un giocatore?) che in questo modo, per soli due minuti giocati, resterà Invece ad Alessandria. Trebbi pare fosse stato avvertito di non Impiegare il giocatore portato in panchina a far numero, come quindi interpretare il gesto dell'allenatore? Le ipotesi si accavallano, ma due prendono maggior credito: la prima (pro Trebbi) è che il trainer In un momento delicato della partita, abbia perso la testa, sostituendo un uomo affaticato senza pensare a chi mandava In campo a rimpiazzarlo: la seconda è che In realtà Trebbi sapesse benissimo quel ohe faceva e abbia messo in difficoltà Cavallo per obbligarlo a cedere al posto di Piccotti l'anziano Di Brino che «stonerebbe» nella sua formazione di giovanissimi. Una situazione in sostanza abbastanza squallida, che dice però molto sui rapporti non proprio Idilliaci esistenti tra presidente ed allenatore. Ora la posizione di Trebbi alla guida dell'Alessandria si è fatta piuttosto scomoda e non è escluso che Cavallo attenda solo l'occasione buona per disfarsi del tecnico. Una coda polemica che ha comunque ravvivato l'ambiente dopo che per novanta minuti si era rischiato più volte di cadere in un sonno profondo. Priva di Vanta, Mastello e Crotti, che costituiscono con Scandroglio la spina dorsale della squadra nonché dello stopper Codogno, la Pro Vercelli ha visto scemare le sue residue chances perdendo per infortunio (strappo) al 11' il centravanti Roda. Tutto è rimasto quindi affidato a Maruzzo (sole venerdì aveva tolto il gesso dalla gamba infortunata!) che ha sbagliato (ma gli spettano valide attenuanti) in misura direttamente proporzionale ai palloni che gli venivano allungati dai compagni. Di questi, il solo giovane Savino merita un elogio per come s'è battuto. Gli altri diciamo che sono incappati in una giornata storta e basta. Certo che se al più presto non si trova una soluzione In attacco la Pro Vercelli del bel gioco corale di marca olandese, raccoglierà forse consensi ma pochi punti. L'Alessandria delle giovani speranze ha invece compiuto un piccolo passo avanti verso quella C1 che resta l'obiettivo massimo da raggiungere quest'anno. I ragazzotti di Cavallo hanno tanta energia (il piccolo Bellacomo più di tutti) che troppo spesso va a scapito della chiarezza di idee Inutile sottolineare ancora la necessità di qualcuno In mezzo al campo che dia lucidità alla manovra e freni al momento opportuno il gioco. L'Alessandria infatti ha paura di vincere e una volta passata in vantaggio commette ingenuità incomprensibili Al 55' l'Alessandria segna il gol partita. L'azione è molto convulsa, come tante. Baglini resta un attimo solo e trafigge di prepotenza Castellazzi. I grigi si spaventano, ma mantengono con di disinvoltura il campo controllando una Pro Vercelli in disperato «forcing». I bianchi non insidia no però mai In modo pericoloso 11 portiere Cucetti, e sono l padroni di casa che all'86' sfiorano ancora 11 gol con Vagheggi che, forse troppo sicuro di segnare, schiaccia il pallone tra le braccia di Castellazzi. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) BAGLINI RETE VINCENTE. UN LAMPO NELL'OSCURITA' L'undici mandrogno superando con affanno la Pro Vercelli di Mazzia, ha l’intima soddisfazione di guardare al domani con minori apprensioni; di verificare la consistenza, di analizzare i difetti. Nessun salto nel buoi meditata soddisfazione per il risultato raggiunto anche se il cammino da percorrere è lungo e insidioso. Domenica si annuncia una partita difficile, la trasferta di Lecco potrebbe essere fatale. Qualunque cosa accada resta il dato matematico della fatica e la possibilità di agganciare la sospirata Cl per tentare, nella prossima stagione, la scalata alla categoria superiore. Nell’ultimo confronto gli alessandrini sono sttai salutati a fine partita da un tiepido applauso conferma del possibile nuovo corso se la compagine saprà lottare, soffrire, per raggiungere l’obiettivo. La squadra di Trebbi sconfitta in casa dal Bolzano è riuscita a riequilibrare le sorti con un successo interno (Omegna) e altri due punti casalinghi nel derby con le bianche casacche. Il riscontro tecnico sotto il profilo del campo è appena sufficiente, positiva invece la volontà e la grinta, dimostrate in un momento psicologicamente difficile. Molte altre compagini, partite con obiettivi di grandezza, avanzano faticosamente pur annoverando nelle proprie file nomi di atleti di prima grandezza. Il campionato di Serie C è ricco di incognite i nomi non bastano per fare grande un undici. L'attuale è un torneo all'insegna dell'equilibrio e della grandezza. La classifica corta dice chiaramente quanto sia difficile conquistare i due punti sul terreno amico ed estrapolarli in trasferta. L’Alessandria ne ha perduti quattro, due balordamente guadagnandone altrettanti in impegni ostici: Pergocrema e Triestina sono rettangolo proibitivi o quasi; quello di Omegna sinora prodigo verso le viaggianti minacce di trasformarsi in una roccaforte. Spezziamo una lancia a favore dei grigi senza dimenticare i punti deboli, le carenze destinante a venire alla luce durante la grande galoppata verso il traguardo di giugno. L’ultimo confronto, ad essere sinceri, presta il fianco a molte critiche indipendentemente dalla polemica tra il presidente e l'allenatore di cui parleremo diffusamente. La Pro Vercelli reduce da una contestata gara interna, costretta a schierarsi priva di cinque titolari ha retto alla sterile pressione alessandrina per 55 minuti crollando su un improvviso capovolgimento di fronte ad opera di Baglini. L’Alessandria apposta ad una antagonista tecnicamente inferiore ha adottato la tattica dell'attesa. Avesse cercato il successo ad ogni costo le cose sarebbero andate diversamente. La compagine di Trebbi ha alcuni pregi e difetti in abbondanza. Sul piano elementare del gioco lascia ad esempio, a desiderare. Sei uomini appostati davanti all'area di rigore mentre tre compagni si affannano a cercare spazi in avanti è un assurdo. Eppure si è ripetuto nel derby. Per quanto riguarda i giocatori alcuni sembrano statue di gesso incapaci di formare un elemento unico. La staticità costringe parte del collettivo a un surplace di continuo con riflessi negativi sul proseguo della stagione. Solo attraverso l'azione corale è possibile ridurre il dispendio di energie a vantaggio della manovra. La concretizzazione di una tattica meno suicida, ha come presupposto l’inserimento di un uomo capace di orchestrare la manovra, di mantenere il controllo della palla e di sciabolare sulle fasce, raramente sfruttate. Nell'impossibilità di disporre del giocatore regista le azioni sono frammentarie; i passaggi a corta distanza si infittiscono nell’attesa di trovare il giocatore disposto ad assumersi la paternità di avviare il dialogo offensivo. Il discorso è vecchio, si trascina dall’inizio della stagione. Al presidente Bruno Cavallo non sarà sfuggita la carenza cronica fonte di tanti malanni della compagine. Il mercato è agli sgoccioli, la possibilità di trovare il rimedio sulla fascia centrale e nel settore di retroguardia attraverso il libero esistono. Sottolineata l’indilazionabilità dell'operazione di rafforzamento, passiamo al derby disputatosi davanti ad una scarsa cornice di pubblico, non più di tremila parsone con buona rappresentanza vercellese. L’allenatore, assente Di Brino (tenuto a ripeso in vista di un Dossibile scambio da concretizzarsi nelle ultime ore del mercato) ha riconfermato in blocco la squadra dell’ultimo turno per confermare il vecchio detto "squadra, che vince non si tocca". Le marcature sono idonee, sovente purtroppo gli alessandrini lasciano eccessivo spazio ai bianchi creando l’emergenza in prossimità dell’area di rigore. In fase difensiva Colombo gioca su Maruzzo, Moretti prima sul centravanti, Reda infortunato e sostituito da Masosro mentre Chiogna opera su Scandroglio. Il giovane Contratto convocato per la nazionale juniores (partecipa domani eH’allenamento collegiale di Firenze) approfittando della posizione arretrata di Savini fluidifica sulla fascia sinistra cercando di trovare lo spunto per mettere in movimento Baglini e Vagheggi controllati rispettivamente da Merli e D’Avanzo. Infunzione di mezza punta Bologna determinato nel ruolo che gli impone un notevole dispendio di energie dovendo rientrare sulla trequarti per impostare il discorso con Bosetti (Balocco) e Bellacomo (Magrino). Lo schieramento tattico vercellese è impostato sulla prudenza, Mazzia in altre parole evita di rischiare oltre il lecito sapendo di rischiaregrosso se i padroni di casa trovano la via del gol. La Pro Vercelli fedele alla consegna costituisce una fitta barriera a centrocampo sganciando in fase offensiva Roda e Maruzzo. La mancina dei bianchi avvantaggiata dalla poco felice giornata del capitano mandrogno ne approfitta per portare lo scompiglio anche se non trova una spalla valida capace di sfruttare a rete il gran lavoro d’impostazione. Sono i bianchi seppure su azione di calcio d’angolo amettere in pericolo la rete di Lucetti. Sul tiro dalla bandierina di Scandroglio, è Savino a districarsi dal controllo dell’avversario indirizzando a rete: il pallone carambola sulla traversa spegnendosi sul fondo. L'Alessandria punzecchiata sul vivo reagisce e quando si decide a muoversi sulla fascia laterale nasce l’azione più insidiosa Bologna spostato a destra apre sul piccoletto Bellacomo pronto astringere al centro. Il cross coglie Vagheggi davanti alla porta di Castellazzi, ma l’ala giunge con un attimo di ritardo all’appuntamento aereo. Si assiste ad un lungo periodo di tregua. L'Alessandria fatica a smarcare i suoi uomini; abbonda il gioco corto laterale a uso e consumo dei vercellesi grati del regalo. Allo scadere Chiogna, tra i più attivi, effettua un preciso cross per Bagliani: la deviazione volante fa sibilare il pallone sopra la traversa. Un primo tempo chiaramente inferiore all’attesa. Praticamente i due portieri hanno assistito più che vissuto il derby. La conclusione è presto tratta. Si attende la ripresa con interesse.L’Alessandria riuscirà a scrollarsi da dosso il timore panico, a creare un volume di azioni capaci di mettere in ginocchio un avversario votato più a difendere il risultato di parità che offendere ? L’avvio pare confermare i buoni propositi. I grigi sollecitati nell’intervallo dimostrano una maggiore predisposizione offensiva pervenendo alla rete della vittoria. A dare lo spunto vincente è ancora una volta Chiogna. L’ex juventino centra, Bologna raccoglie appoggiando sullo smarcato Baglini. L’alessandrino sfrutta i suggerimenti infilando Castellazzi con una secca bordata. Finito l’incubo dei mandrogni? Il vantaggio pare incidere negativamente sulla compagine di Trebbi.Il centrocampo privo del suggeritore retrocede sulla linea dei terzini avvantaggiando il forcing dei bianchi. I vercellesi risucchiati in avanti premono disordinatamente prestando il fianco ai contropiedi. I locali hanno le idee confuse. Uscendo dalle mischi e invece d’impostare punta unicamente alla rottura e,nel momento in cui riescono a superare la Maginot perdono concentrazione. Nel settore di retroguardia si notano scollamenti paurosi e solo la grinta, la volontà di raggiungere ad ogni costo il traguardo della vittoria evita il peggio. All’opera affannosa e pure meritoria delsempre presente Moretti, dell’irriducibile Colombo, di Bosetti — tra i pochi a mantenersi calmo in un frangente per nulla tranquillo — e di Chiogna e Bologna fa riscontro il quasi totale assenteismo di Vagheggi. Il ragazzo potrebbe sfruttare buone palle, ma siintestardisce nel dribbling dimenticando i compagni e lo stesso avversario: perduta la sfera tira i remi in barca disinteressandosi di quanto accade nelle vicinanze. L’assenteismo dell’alessandrino contagia lo stesso Baglini sovente impegolato sulla tre quarti della propria metà campo. L’Alessandria pare sul punto di crollare per demerito proprio. Davanti alla rete di Lucettisi accendono mischie paurose: grappoli di uomini si contendono la palla ed il portiere corre più di un pericolo. Non conosciamo le disposizioni della panchina: osservando ciò che accade in campo gli interrogativi si moltiplicano. I grigi ammassati davanti alla porta fanno muro rinunciando alla possibilità di affidarsi allungo lancio per cogliere l’avversario spiazzato. I minuti trascorrono lentamente mentre il pubblico controlla in continuazione l’orologio. Trebbi dalla panchina decide l'ultima mossa proponendo lo scambio Baglini - Picotti. Il centravanti claudicante esce mentre dalla tribuna si leva un secco ”no”del presidente Cavallo. Sipensa ad una valutazione tecnica diversa, la causa dell’impennata è diversa. Piccotti mandato in panchina doveva — stando alle parole del patron — essere dirottato da altra società perconsentire l’arrivo di un centrocampista, del tanto desiderato e sospirato regista. Perché Cavallo ha accondisceso, a differenza di Di Brino, sulla scelta del giocatore ? Se era in predicato di passare ad altra compagine bastava vestire con la maglia numero quattordici un altro giovane e l’equivoco sarebbe sfumato. Le cose sono andate diversamente con conseguente coda polemica a distanza. Mentre il presidente ha contestato apertamente, il tecnico — convinto di avere agito nel migliore dei modi — ha accettato la sfuriata. La polemica avrà un seguito? Non pensiamo perché sino a quando giungeranno i risultati Cavallo non avrà preoccupazione alcuna L’industriale l'ha ribadito a fine gara. "L’ho detto all'inizio della stagione. La Cl è il nostro obiettivo. I risultati sinora danno ragione al tecnico. L’Alessandria pur con i suoi limiti riesce ugualmente a fare punti, tanto da intravedere la testa della classifica. Lo stesso Rocc eminenza grigia del calcio ai tempidel Padova - catenacciaro uscì in una frase eloquente: «Possono criticare la squadra quanto vogliono. L’importante è non perdere. Tra qualche anno i tifosi osservando le statistiche diranno: ’’Era veramente bravo il Padova”. Nessuno si ricorderà se applicavamo o meno la difesa ad oltranza». Ai grigi sono bastati due successi per sollevarci dalla cintola in su. Resisteranno allo stress del campionato? La domanda è ricca di incognite se alla ripresa Trebbi sarà costretto a fare meno del libero e del regista. L’inserimento degli uomini cardini potrebbe trasformare radicalmente il rendimento della compagine ed assicurare l’indispensabile tranquillità per disputare il campionato all’insegna di un benefico rodaggio in vista della prossim a stagione. La compagine di capitan Colombo il prossimo turno lo affronterà in trasferta, a Lecco, un campo difficile per i mandrogni. Basta tuttavia il pareggio per conservare l’imbattibilità in trasferta e compiere un altro passo in avanti in attesa di consumare la vendetta contro il Sant’Angelo Lodigiano. Nell’attesa gli alessandrini respirano l’aria salubre dell’alta classifica sognando ad occhi aperti. N essuno però deve illudersi: scialare punti nell’attuale fase del campionato costituirebbe un grossolano errore. Meglio perseverare, insistere per restare il più a lungo possibile a contatto di gomito con le grandi o presunte tali. L'Alessandria, alla fin fine, non è poi brutta come pare a prima vista, certo la Juventus è un’altra cosa, ma tra serie A e C corre un abisso pure sotto il profilo delle presenze e degli incassi. Le squadre non vivono di sola passione. Le palanche contano (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Audace-Omegna 1-2 Blellese-Lecco 2-1 Mantova-S. Angelo Lod. 2-1 Novara-Padova 2-1 Pergocrema-Piacenza 1-1 Seregno-Bolzano 1-0 Trento-Juniorcasale 1-0 Treviso-Pro Patria 1-0 Triestina-Udinese 0-0 CLASSIFICA: Udinese p.11; Piacenza 10; Padova, Mantova 9; Mantova, S.Angelo, Alessandria, Biellese 8; Trento, Triestina, Bolzano, Juniorcasale, Treviso, Pergocrema 7; Lecco, Pro Patria 6; Pro Vercelli, Seregno 5; Omegna 4; Audace 1 MARCATORI: 6 reti: Cesati (Piacenza); 5 reti: Piccinetti (N ovara); 4 reti: Basili (Juniorcasale), Dioni (Biellese), Frutti (Mantova), Franzoni (Piacenza), Zandegù (Treviso). 3 reti: Sartori (Bolzano). Bastianello e A. Rossi (Padova), Foglia (Pro Patria). Perego e Pozzi (Sant’Angelo), Norbiato (Trento), Dri(Triestina), Pellegrini (Udinese). 2 reti: Baglini e Vagheggi (Alessandria), Bercellino (Biellese), Galluzzo e Giglio (Lecco), Tedoldi (Mantova), Veschetti (Novara), Trevisani (Omegna), A. Rossi (Padova), Mazzoleri (Pergocrema), Maruzzo (Pro Vercelli), Ballarin (Trento), Andreis (Triestina), Bencina e De Bernardi (Udinese) Il punto sul campionato Incontro assai equilibrato che si è concluso in parità tra Pergocrema e Piacenza: gol dei locali con Mazzoleri al 20' e pareggio ospite con Franzoni al 60'. Il Novara ma ha sofferto parecchio per avere la meglio sul Padova: ha colto un gol fortunoso, po ha stentato a contenere i contropiedi padovani, sbagliando un rigore. La Biellese è tornata alla vittoria piegando di misura il Lecco: andata al riposo in svantaggio di due reti, la formazione ospite, ha accorciato le distanze nella seconda frazione. Un Omegna attento e consapevole dei propri limiti ha battuto i veronesi dell'Audace, convinti di poter fare risultato pieno.