Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
06-11-1977 - Giornata: 9 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - S. Angelo AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Moretti Franco, Contratto Renzo, Facchinello Gianni, Colombo Antonio, Vichi Roberto, Vagheggi Claudio, Bosetti Ermanno, Baglini Stefano, Bologna Vincenzo, Bellacomo Gianfranco [70. Barozzi Roberto] A disp.:Piccotti Enrico, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario

Formazione avversaria
Sant'Angelo: Colombo, Cappelletti, Prevedini, Mascheroni, Lella, Lamia Caputo, Mutti, Balberini, Guerciotti, Perego, Pozzi. A disp.: Rossetti, Castioni, Ferrari. All.: Soldo Carlo

Arbitro: D'Astore Giovanni (Casarano).
Note
Ammoniti: 57. Pozzi, 63. Facchinello. Spettatori: 3.000 Inizio gara ore 14.30

Commento
Solo 0-0 con il Sant.Angelo in un'atmosfera sempre più tesa BURRASCA AD ALESSANDRIA FRATTURA TREBBI-CAVALLO All'ultimo, momento arriva il nullaosta al trasferimento di Vichi all'Alessandria, il difensore — saggiamente — diminuisce le pretese, firma il contratto e viene-schierato subito contro il Sant'Angelo Lodigiano. Esordisce fra i grigi anche Facchinello, ma quasi al buio, dopo aver sostenuto due soli allenamenti agli ordini di Trebbi Arrivano i rinforzi, ma non arriva la vittoria: i grigi attaccano però non segnano, il Sant'Angelo si porta via un punto senza neppure faticare troppo, i tifosi contestano. Attorno alla squadra c'è burrasca, e questo è più grave del punto perso (ammesso e non concesso che sia davvero perso, visto che il Sant'Angelo è una squadra che vale). Trebbi, negli spogliatoi, dice: « voglio più che nessuno interferisca nei miei rapporti con i giocatori Altrimenti, potrei anche andarmene». Che cosa è successo? Basta una piccola indagine per saperlo. Nell'intervallo il presidente Cavallo è sceso negli spogliatoi era di pessimo umore: forse ha rimproverato i grigi per non essere riusciti a segnare; o forse li ha semplicemente richiamati ad un maggior impegno. In ogni caso, deve aver usato espressioni piuttosto dure, visto che Trebbi ha reagito. Ne è nato un diverbio, i giocatori sono rientrati in campo piuttosto scossi In certi casi è difficile scindere nettamente la ragione dal torto. Ma abbiamo la netta sensazione che i giocatori (e gran parte dei tifosi) siano dalla parte-di Trebbi che chiede soltanto di poter lavorare con tranquillità e, evidentemente, non ci riesce, visto che ammette apertamente che gli sta venendo il mal di fegato. E aggiunge: «I grigi giocano con precipitazione, con affanno. Non si può, al nostro livello, fare le cose in fretta e bene». Può darsi che l'affanno dei giocatori derivi proprio, in gran parte, dai difficili rapporti tra l'allenatore e il presidente. Due nuovi, dicevamo: Vichi e Facchinello. Il primo, schierato nel ruolo di libero, è servito a dare maggiore compattezza al reparto arretrato: e ce n'era bisogno, viste le sconfitte con Lecco, Piacenza e Bolzano. Il rendimento di Facchinello, invece, lascia ancora a desiderare: è lento, fatica ad inserirsi nelle manovre a centrocampo, sbaglia passaggi su passaggi D'altra parte Facchinello negli ultimi tempi aveva dovuto allenarsi da solo, è logico che non abbia ancora il passo dei compagni Se a ciò si aggiunge che gli attaccanti Di Giulio e Ferrari erano indisponibili per infortunio e Vagheggi è militare ed è a disposizione di Trebbi solo il venerdì sera, si può capire in quali guai si trovi il trainer dei grigi (anche senza interferenze»). Uno zero a zero» giusto, e con ben poco thrilling». Nel primo tempo, solo tre tiri degni di nota: al 4' ci prova Contratto, il portiere si salva in corner; al 21' Lamia Caputo (alto); al 24' Guerciotti (parata in due. tempi). Nella ripresa, al 65', la più bella occasione per l'Alessandria: Vagheggi supera due difensori, anticipa l'uscita del portiere, effettua un traversone ma Bologna, a porta vuota, non riesce ad intervenire. Cinque minuti dopo, nella speranza di dare più consistenza all'attacco, Trebbi fa uscire Bellacomo e fa entrare Barozzi ma serve a poco. Poi le polemiche: ad Alessandria, ormai ci sono abituati (La Stampa - Ed. Sport - Maurizio Caravella) VICHI E FACCHINELLO PROMOZIONE SUL CAMPO L’Alessandria, grande a metà, costretta a dividere la posta (0-0) da un Sant’Angelo impostato sulla difensiva. L’ex catanzarese Vichi nel ruolo di libero ha confermato quanto si era detto e scritto in precedenza. Il ragazzo oltre ad assicurare maggiore tranquillità alla retroguardia sa approfittare dei varchi per inserirsi, per alleggerire la pressione. Il presidente alessandrino ha azzeccato la mossa anche se l’innesto del ventitreenne si traduce in un sacrificio finanziario. Il centrocampista Facchinello, utilizzabile nel ruolo di libero, seppure con una preparazione approssimativa (due soli allenamenti con i nuovi compagni) ha datoun saggio di quanto farà in futuro. Il giocatore reduce da una onorevole carriera (Torino,Monza, Pescara, Rovereto Sorrento) possiede le qualità per mettere ordine in un settore che sinora era stato fonte di serie preoccupazioni per mister Trebbi. Oltre ad una visione di gioco moderna, sa infondere ai compagni la fiducia indispensabile per uscire dalle secche dei momenti difficili. Un'accoppiata interessante, da seguire nelle prossime gare. La vigilia di Alessandria - Sant’Angelo caratterizzata dall'attesa dell’arrivo di Vichi d’accord è stato raggiunto nel tardo pomeriggio di sabato) è servita per accentuare l’interesse per un confronto giudicato interessante, agonisticamente valido. L’expioit dei lombardi in Coppa Italia (un eloquente 3-0) il desiderio di rivincita dei mandrogni sono riusciti ad accentuare 1'interesse dei supportes locali solitamente retrattari. Il risultato finale lo conoscete, uno 0-0, apparentemente sospetto. Effettivamente la contesa non ha riservato momenti esaltanti. Lo sportivo si diverte se le squadre vanno in gol, meno se a prendere il sopravvento sugli attacchi sono le retroguardie. I grigi hanno preso d’assalto la difesa rossonera, l'hanno tenuta in apprensione per tre quarti della contesa senza riuscire a trovare lo spiraglio. Gli ospiti impostando la contesa in chiave di copertura hanno tenuto in avanscoperta due uomini, troppo pochi per superare una barriera salda, pronta a sua volta a retrocedere davanti a Lucetti. Il Sant’Angelo è una formazione grintosa, abile nel controllare la palla, altrettanto decisa a spedire il pallone in tribuna appena fiuta pericolo. II pacchetto difensivo bada al sodo, bandisce le finezze preferendo puntare al concreto. Sbrigativo, deciso, contrasta decisamente l’avversario costituendo davanti alla propria rete un baluardo difficilmente superabile con manovre frontali. L’Alessandria, non è la prima volta che accade, si trova in difficoltà contro avversari rinchiusi nella propria area, pronti a colpire in contropiede. E’ lo stesso gioco attuato dall’undici di Trebbi in trasferta. La strada per andare a bersaglio è una sola: azioni sull’out, cross al centro per gli attaccanti. La manovra frontale ha poche possibilità di riuscire, di fare saltare il ’’lucchetto”. La riconferina si è avuta contro un antagonista assai mobile che si avvale di un inesauribile Lamia Caputo e del tornante Mutti per creare le premesse del rovesciamento di fronte, dell’offesa improvvisa. L’arma migliore dei rossoneri risiede nella mobilità, nello sfruttare le caratteristiche di Guerciotti e Pozzi. I locali partiti all’attacco sin dai primi minuti hanno tenuto per lungo tempo il comando delle operazioni senza trovare lo spunto risolutore. Le cause di tanta staticità? Il tema tattico è noto: Baglini appostato al centro, Vagheggi in funzione di tornante per avviare l’offesa. Alle due punte dovrebbe aggiungersi, durante l’azione, un centrocampista in grado di fiancheggiare il centravanti mentre sul settore sinistro il terzino fluidificante perfeziona la manovra d’attacco. Gli uomini indicati a svolgere il compito sono Bologna e Contratto, alle cui spalle operano i centrocampisti fissi Bosetti,Facchinelli e Beliacomo. Domenica al grande appuntamento tattico sono mancati in parecchi. L’Alessandria sicura in retroguardia e altrettanto valida al centro è clamorosamente mancata ogni qualvolta strattava di affrontare con decisione ii colpo vincente. Innanzitutto Vagheggi e Baglini sono risultati chiaramente inferiori all’attesa. Il tornante ha giocato un primo tempo disastroso e solo nella ripresa è riuscito, a tratti a colmare il grande vuoto. Il grigio sorvegliato a vista da un terzino, Prevedini, per nulla disposto a concedere favori, invece di ’’saltare” l’avversario e di servire il compagno ha tentato ripetutamente e inutilmente lo slalom, convinto di guadagnare terreno. La conclusione è facilmente immagina-bile: gli avversari avevano facile gioco nel bloccarlo e nel riprendere il discorso offensivo. Vagheggi può inventare il gol, ma sull’attuale standard è difficile prevedere un contributo costante ai compagni. Il calcio è un gioco collettivo per cui i solitari, gli estrosi o sono realmente grandi oppure finiscono per danneggiare invece di portare un contributo al perfezionarsi degli schemi geometrici. Con un'ala praticamente inutilizzabile per scelta personale è difficile concepire una manovra _ rapida, tale da porre in difficoltà. Ai limiti di impostazione tecnica del ragazzo non si può disgiungere la lunga crisi di Baglini, un ragazzo che alle prime battute della stagione pareva promettere grandi cose. Le recenti prestazioni aprono seri interrogativi anche se la volontà non difetta. Solitamente appostato dietro lo stopper attende la grazia di un passaggio che difficilmente gli giungerà. Operando con la schiena costantemente rivolta alla porta è costretto a compiere una lunga divagazione prima di mettersi in posizione di sparo. Nelle ultime domeniche non ha azzeccato un solo tiro nello specchio della porta. Ha una sola valida attenuante: risofamento che Io costringe ad affrontare ben quattro avversari. Troppi per trovare lo spunto risolutore. Venendo meno la mobilità, l’apporto di Bologna che speedy non è diviene problematico. Il centrocampista preferisce muoversi in spazi ristretti, appoggiare la palla, invece di muoversi in scioltezza, cercando lo smarcamento. Le incursioni di Contratto sulla fascia, numerose, sono inevitabilmente destinate a fallire. Gli assist finiscono per essere preda della retroguardia mancando la classica ’’torre” capace di impensierire il portiere. L’Alessandria manca non solo del match-winner, cioè del- l'uomo gol, ma dei ’’gregari” o delle spalle capaci di creare le Drcmesse dell’azione conclusiva. Una compagine, come è stato scritto, grande a metà. Alla giornata chiaramente negativa degli attaccanti (purtroppo è l’ennsima) ha fatto riscontro l’esibizione sottotono di Bosetti. Un jolly spento nei riflessi, incerto nei passaggi capace di fare rimpiangere l’assente Chiogna. Beliacomo sull’esempio della partita di Lecco, ha fornito invece una prestazione gagliarda prodigandosi in un duro e sovente oscuro lavoro di raccordo. Il ragazzo purtroppo è tutt’altro che un rifinitore; inutile attendersi una collaborazione decisiva in fase di conclusione: la statura è tutt’aitro che da attaccante. Il giovane ex atigiano ha sputato l’anima impegnandosi in continuazione in una staffetta che non ha sortito risultati per responsabilità dei compagni. Di Facchinello abbiamo detto. Il giocatore seppure impreparato atleticamente ha dato un saggio di quanto darà nelle prossime giornate. Il Colombo alessandrino è alla ricerca della forma migliore: Pozzi lo ha messo in difficoltà in ripetute occasioni. Il capitano ha stretto i denti cercando di fare valere l’esperienza alla mobilità del diretto antagonista. II terzino Moretti appiccicato a Guerciotti ha commesso un solo errore, risalendo gradatamente la china tanto da costituire un punto fermo davanti al ’’disoccupato” Lucetti. Sorpresa ha destato la sostituzione di Bellacomo con Barozzi: la decisione ha suscitato incredulità perchè l’astigiano aveva ampiamente dimostrato quanto valeva. Il tecnico contestato da un gruppo di tifosi ha fornito una giustificazione pratica: il terzino Prevedini operante sul ’’piccoletto” non costituiva una minaccia mentre l’indebolimento del centrocampo con l’allontanamento di Bosetti avvantaggiava gli ospiti. Tirando le somme dei novanta minuti emerge un’Alessandria sicura e sbrigativa nei settori arretrati, titubante in fase offensiva. Troppi i passaggi laterali, gli scambi a corta distanza, pochi i diagonali sulle estreme per mettere in movimento i cursori. Trebbi ha una settimana di tempo per rimediare, per tentare di sveltire gli scambi. Purtroppo domenica ha dovuto portare in panchina due Centrocampisti essendogli venuti a mancare il centravanti Di Giulio e l’ala Ferraris infortunati. L’organico,purtroppo, non abbonda di punte per cui è indispensabile muoversi con alcune sfruttando il peso di un centrocampo in grado di reggere al peso di squadre ancor più blasonate del Sant’Angelo. La cronaca della partita: gli alessandrini in novanta minuti hanno messo nelle peste il portiere Colombo in una sola occasione, appena a tre minuti dall’inizio. Un'improvvisa staffilata di Contratto sotto la traversa ha chiamato in causa l’estremo difensore rossonero costringendolo a una difficile deviazione in angolo. Da quel momento Colombo ha respirato a pieni polmoni sbrigando un lavoro di ordinaria amministrazione. Le incursioni dei locali si sono frantumate in prossimità dell’area di rigore.Nessuno in altre parole si è assunto la responsabilità o l'onere di cercare la strada del gol con tiri a lunga gittata. Troppo poco per una squadra impegnata davanti al pubblico di casa. I fans grigi attendono dalla compagine qualche gol in più: sinora al Moccagatta sono andati a segno due volte: su autorete (successo sull’Audace) e di Baglini (Pro Vercelli). Su cinque partite disputate il bottino è alquanto miserello anche per un attacco che non possiede il goleador. « Si è giocato un'ora nell’area del Sant'Angelo, coni, menta Trebbi, senza trovare lo spunto conclusivo. Tra i giocatori serpeggia il nervosismo. Le cause sono individuabili, cercheremo di eliminarle». In panchina aveva due centrocampisti. "Con Di Giulio (contrazione muscolare) e Ferrari malleolo) restava unicamente Tascheri impegnato sabato a Torino nella Beretti. L’unico in grado di sostituirli era Barozzi. Le critiche di una parte del nubblico sono da ritenersi inconsistenti. Se Di Giulio era sfruttabile lo avrei portato in panchina. I miracoli non sono di questo mondo». Il mister conclude sottolineando: « Insogna vivacizzare la manovra. Domenica avevamo due uomini nuovi in squadra. Vichi e Facchinello. A differenza del libero il centrocampista aveva nelle gambe due soli allenamenti. Il rendimento migliorerà con il trascorrere delle settimane. Faremo meglio sin dal prossimo turno a Padova ».L’Alessandria torna in trasferta affrontando all'Appiani una formazione che ha tenuto in scacco la capolista Udinese. I padroni di casa per avere ragione dei biancoscudati si sono affidati ad un’autorete. Completiamo il quadro della nona giornata con una breve carrellata sulla situazione del girone. L’Udinese al comando seguita dal Piacenza ad una lunghezza. Staccati di tre punti la sorprendente Juniorcasale vittoriosa a Seregno, il Sant’Angelo ed il Novara tornato faticosamente al successo a spese del Lecco. Anche domenica Franco Viviani ha tremato spuntandola alla distanza. Seguono a quota dieci altre tre compagini; Mantova, Padova, Pergocrema poi l’Alessandria in compagnia di Trento e Bolzano. Ancora due note statistiche; Piacenza e Juniorcasale sono le squadre con gli attacchi più prolifici (14 reti) seguite dal Novara e dalla Biellese. La difesa più ferrea è dell’Udinese (3 gol) che precede l’Alessandria e Pergocrema con cinque. L’attacco meno prolifico è del Seregno (3), le retroguardie più perforate appartengono a Seregno e Audace, le ultime della classe per intenderci. La ’’decima” vede la capolista in trasferza a Bolzano e ben due derby piemontesi: Juniorcasale - Pro Vercelli e Biellese - Novara. L’Alessandria in trasferta cercherà di fare pagare la decima al Padova sinora imbattuto sul proprio terreno: tre vittorie e due pareggi. L’undici di Trebbi per mantenersi agganciato al gruppone deve strappare almeno un punto: è il minimo indispensabile per... fluttuare tra le prime fatidiche dodici che formeranno con le colleghe del girone B e C la nuova Cl, l’eccellenza dei semiprofessionisti. I mandrogni sfruttando la graniticità della retroguardia che ha trovato in Vichi il libero ideale per concedere respiro ai difensori possono tranquillamente puntare alla suddivisione della posta anche se all’Appiani farà caldo (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Audacce - Pro Vercelli 2-0 Biellese - Triestina 2-0 Novara - Lecco 3-2 Pergocrema - Pro Patria 1-0 Piacenza - Bolzano 2-1 Seregno - Juniorcasale 0-3 Trento - Mantova 1-0 Treviso - Omegna 0-0 Udinese - Padova 1-0 CLASSIFICA: Udinese p.14; Piacenza 13; Junior, S.Angelo, Novara 11; Mantova, Padova, Pergocrema, Biellese 10; Bolzano, Alessandria, Trento 9; Lecco, Triestina, Treviso 8; Pro Vercelli, Omegna Pro Patria 7; Seregno 5; Audace 3 MARCATORI: 6 reti: Dioni (Biellese), Piecinetti (Novara), Cesati (Piacenza); 5 reti: Ascagni e Basili (Juniorcasale): 4 reti: Sartori (Bolzano). Galluzzo (Lecco), Frutti (Mantova), Franzoni (Piacenza), Zandegù (Treviso). 3 reti: Bastianello e A Rossi (Padova), Foglia (Pro Vercelli), Perego e Pozzi (S. Angelo), Norbiato e Ballarini (Trento), Dri (Triestina), Pellegrini (Udinese). 2 reti: Vagheggi e Baglini (Alessandria), Schilliro e Bercellino (Biellese), Corti e Giglio (Lecco), Legnani (Juniorcasale), Tedoldi e Araldi (Mantova), Veschetti e Vriz (Novara), Trevisani, Piraccini e Cassardo (Omegna), Pillon (Padova), Mazzoleri (Pergocrema), Multi (S. Angelo Lodigiano), Andreis (Triestina), Bencina e De Bernardi (Udinese) Il punto sul campionato L'Udinese si è confermata prima forza del girone grazie al successo, di misura, sul Padova; subito dietro, ha tenuto il passo il Piacenza che ha avuto la meglio sul Bolzano. Un terzetto di squadre si è issata al terzo posto: la Junior che ha vinto sul campo del Seregno grazie a un gioco essenziale che ha nell'ordine e nella dinamicità le armi fondamentali. La Biellese ha sconfitto, con fatica, la Triestina, entrambe le marcature sono arrivate nella seconda frazione.