Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
31-12-1977 - Giornata: 16 - Seregno - Ferruccio Trabattoni


Seregno FBC 1913 - Alessandria Calcio US 3 - 1 (0 - 1)
RETI: 39. aut. Bonati [Se] , 60. Saibene [Se] , 66. Ballabio [Se] , 83. Teruzzi [Se]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Moretti Franco, Contratto Renzo, Bellacomo Gianfranco [75. Vagheggi Claudio], Colombo Antonio, Vichi Roberto, Bongiorni Gabriele, Facchinello Gianni, Bologna Vincenzo, Piccotti Enrico, Baglini Stefano A disp.:Tonetto Flavio, (P) Vezzulli Ivano All.: Mattè Romano

Formazione avversaria
SEREGNO FBC 1913: Dalmolin, Ventura, Saibene, Viganò, Galimberti, Seveso, Bonati, Allievi [77. Teruzzi], Ballabio, Erba, Canzi. A disp.: Pozzi, Trabalza. All.: Trezzi Mario.

Arbitro: Pezzella Arcangelo (Frattamaggiore)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
UN AUTOGOL DEL SEREGNO POI L’ALESSANDRIA CEDE Anche questa volta, il fatto di aver cambiato l'allenatore ha funzionato: con Mario Trezzi in panchina al posto dello sfortunato Lello Crespi, il Seregno ha inflitto una secca sconfitta all'Alessandria, riprendendo quota dopo un lunghissimo periodo contrassegnato da delusioni e da una cronica difficoltà nell'andare a rete. Questa volta, gli azzurri brianzoli hanno segnato tre volte, evidenziando una buona vena e una ritrovata vitalità in tema di gioco e di determinazione offensiva. Grande protagonista della giornata Ballabio, praticamente presente in tutte le segnature dei padroni di casa, ma in evidenza anche Erba e Saibene, con tutta la squadra comunque animata da una nuova «verve». Di fronte, un'Alessandria che si è ben difesa per metà gara dopo essersi portata per prima in vantaggio, (sia pure in virtù di un'autorete). Nella ripresa la squadra piemontese ha forse ecceduto nel rinunciare alle proiezioni offensive, anche se va tenuto conto che il Seregno (che aveva già colpito due volte i pali) è parso trasformato. Al 15' è stato l'attivissimo Ballabio a mandare la sfera a picchiare sul palo alla destra del portiere alessandrino, mentre al 37' toccava ad Erba colpire la traversa. Ma al 39', quasi di sorpresa, passava in vantaggio l'Alessandria, con un tiro di Baglini che veniva deviato da Bonati nella propria porta. Sospinto anche dal vento a favore, nella ripresa il Seregno si scatenava e pareggiava le sorti al 15', con Saibene, che insaccava raccogliendo un colpo di testa di Ballabio. Passavano sei minuti e giungeva il raddoppio, con l'Alessandria che non riusciva più ad arginare le folate dei padroni di casa. Il gol lo metteva a segno Ballabio con una bella azione e con un pallonetto finale che superava Lucetti. Al 38', infine, terzo gol dei locali ad opera di Terruzzi, che realizzava dopo un nuovo tiro di Ballabio. Più nulla da fare per gli alessandrini, puniti forse eccessivamente sotto il profilo del punteggio, ma senza dubbio piegati dalla miglior forza propulsiva di un inatteso Seregno, che nella giornata ha forse ritrovato per intero slancio e dinamismo, sfruttando in «articolare le doti di incisività di Ballabio. (La Stampa - G.R.) STADI0 «MOCCAGATTA», OGGI ORE 14,30: ALESSANDRIA - TRENTO Grigi all'arrembaggio per tornare a sperare La drammatica situazione di classifica, dopo la sconfitta senza attenuanti di Seregno, impone il successo pieno. L’1-3 brucia dice chiaramente che invece di progredire si procede all’indietro con poche possibilità di ritrovare lo spirito a gagliardia evidenziata all’inizio della stagione. Neppure la venuta di Vichi e Facchinello è servita a ridare alla compagine la tranquillità necessaria, indispensabile per mantenere le promesse della vigilia. Dall’avvento dei due acquisti di ottobre, sono state rimediate magre in continuazione, l’attacco ha perduto altri colpi, la retroguardia invece di guadagnare in saldezza si è trasformata in una fetta di gruviera con molti, moltissimi buchi. Romano Mattè dall’esordio alla guida della compagine ha cercato la svolta decisiva rivoluzionando il piano tattico di gioco. La scelta della sola punta, negli intendimenti delle ultime settimane, era determinata dalla volontà di mettere in campo una formazione, raccolta, "corta”, capace di meglio controllare il gioco avversario per proiettare verso l’area opposta il maggior numero possibile di uomini. L’esperimento messo in atto nell’amichevole di Varese, pareva essere l’optimum per una compagine all’affannosa ricerca del gol. La controprova del campionato si è rivelata disastrosa ed i grigi hanno pagato lo scotto duramente. E’ la prima volta che la squadra subisce un rovescio di tali proporzioni. A Padova, è vero, Lucetti dovette inchinarsi tre volte, ma gli attaccanti dimostrando carattere e voglia di emergere andarono vicinissimi al pareggio. Le cause della disfatta sono facilmente individuabili alla luce dei novanta minuti di gioco. L’Alessandria ha retto sino al momento in cui è riuscita a difendere il vantaggio conquistato da Baglini: raggiunta dal Seregno si è disunita, ha perduto in concentrazione arenandosi con il trascorrere dei minuti. Neppure si può invocare a giustificazione del risultato tanto tondo, i ’’regali” in serie di Lucetti prima e di Vichi successivamente. Alla vigilia dell’incontro l’allenatore aveva sottolineato la necessità di scendere in campo con la massima concentrazione. «Contrastare l’avversario evitare di concedergli spazio, lottare su ogni palla. Dobbiamo affrontare il Seregno con decisione, ma con la massima umiltà tenendo presenti i nostri limbi». L’intendimento di Mattè si è dissolto come neve al sole. I grigi hanno lottato solo quando il vento ha soffiato nella giusta direzione; hanno abbassato le armi appena i padroni di casa, beneficiando delle ... facilitazioni, sono riusciti prima a pareggiare il conto successivamente a portarsi in vantaggio. Solitamente due squadre chiamate a lottare con un antagonista senza eccessive pretese, preoccupato di non perdere altro terreno, si rimboccano le maniche, stringono i denti. Lo spirito di reazione è l’arma migliore dei poveri e per i grigi non esiste altra soluzione. La disattenzione di Vichi ha dato il colpo di grazia alle residue speranze di un complesso incapace di mostrare i denti di lottare sino all’ultimo minuto per tenare di forzare la mano al destino. « La nostra pareva una squadra di quarta serie - hanno commentato alcuni giocatori al termine della partita - e gli avversari dei mostri. In realtà siamo stati noi a concedergli il vantaggio, a consentirgli di fare bella figura senza eccessiva fatica ». All’interno della compagine mandrogna regna un clima per nulla idilliaco; in alcuni atleti si è radicato il sospetto che alcuni compagni rinuncino troppo facilmente, spendendo il cinquanta per cento delle energie. Mattè deve lavorare in profondità per evitare lo scadimento generale di forma, la resa incondizionata. Nell’odierno ricupero con il Trento, non sono esclusi ulteriori rivoluzionamenti dopo l’esordio del 18enne Bongiomi, chiamato a rinvigorire il centrocampo settore alla perenne ricerca della stabilità. L’Alessandria è naufragata, lo torniamo a ripetere, unicamente sul piano della combattività. Le marcature sono risultate valide anche se rilievi possono essere mossi per l'esclusione di Bosetti, il mancato esordio di Tonetto per consentire a Contratto di indossare la maglia numero quattro passata sulle spalle di Bellacorno. La scelta del giovane astigiano era motivata con la necessità di mettere un freno a Erba considerata la fonte del gioco dei lombardi. Bellacomo ha svolto con coerenza la mansione affidatagli anche se ha commesso l’errore di concedergli troppo spazio. L’avversario ne ha approfittato per svolgere una preziosa funzione di regìa culminata con il pareggio e l’imprevisto vantaggio. Rispettiamo Bellacomo se non altro perché profonde il meglio, evita di accampare scuse, ma nel contempo neppure possiamo tacere sulla preferenza accordatagli. Il ragazzo ha dei limiti invalicabili oltre i quali emerge unicamente ... l'antagonista. Non vorremmo che Mattè ripetesse gli stessi errori di Trebbi. Sopra tutti per grinta e volontà il centro vanta Baglini decisamente proiettato a conquistarsi le simpatie dei tifa si Stefano è stato tra i pochi a sputare l’anima, a lottare in prossimità della area avversaria. Una giusta riabilitazione del ragazzo a conferma che la fiducia accordatagli dal tecnico esonerato era ben riposta. Ha deluso nuovamente Vagheggi, atleta indubbiamente dotato, ma stranamente abulico, incapace d’inserirsi nella geometria del gioco dei compagni. Riuscisse a coordinare le capacità tecniche ad un briciolo di sapienza calcistica i grigi avrebbero risolto gran parte dei problemi almeno per quanto concerne la strada del gol. Purtroppo il ragazzo pare irrecuperabile: il pugno di ferro pare necessario per cercare di tentarne il ricupero con le maniere forti. Abbiamo scritto del centro - campo, la grande incognita della Alessandria. Neppure con uomini del calibro di Facchinello, Bologna e Piccotti sostenuti da Bongiomi o Contratto si riesce ad innalzare uno sbarramento efficiente. Siamo d’accordo nel ritenere, Bologna e Facchinello per nulla scattisti, ma sul piano dell’impegno tecnico è giusto richiedere una migliore concentrazione. Entrambi costituiscono pedine di notevole valore nel- l’Alessandria di oggi, inutile nasconderlo visto che giovani capaci di guadagnarsi i galloni all’orizzonte se ne scorgono pochi. Analogo il ragionamento per Piccotti considerato alla vigilia della stagione ima sicurezza. Lo si attendeva sui terreni pesanti invece l’ex mantovano continua a giocherellare, sovente in punta di piedi. Capitan Colombo è tra i pochi a lottare, a sacrificarsi per tamponare le falle che troppo sovente si aprono durante il pressing avversario. Lo imita con ardore Moretti ancora tra i migliori in campo. Il terzino è una mignatta resta incollato a l’avversario, difficilmente gli concede spazio. Quanto valga il suo apporto si è visto nelle aiornate buie quando il ragazzo fatica a trovare la giusta carburazione. Valido come sempre era nelle previsioni, il contributo fornito da Contratto chiamato con molte probabilità ad indossare nell’odierno ricupero la maglia numero quattro per consentire al solitario Baglini di disporre di un maggior numero di cross. L’incontro tra Alessandria e Trento rinviato per nebbia la domenica precedente il Natale ha dato la possibilità a Mattè di studiare le mosse di David che torna per conquistare almeno un punto. Veniamo agli ultimi protagonisti della disastrosa partita di Seregno, il portiere Lucetti e il libero Vichi. Il giovane difensore dalla disgraziata partita di Casale pare avere accusato il colpo. La serie nera in verità è iniziata all’Appiani di Padova quando si lasciò sorprendere su un calcio di punizione."Lucio” in certo qual modo ha ripetuto la gaffe del derby cercando di "pinzare” una palla che invece è finita all’avversario. Il giovane attraversa un periodo decisamente critico, condizionando enormemente il rendimento dei compagni. Gli sportivi lo guardano con sa spetto muovendogli le prime critiche. Nulla da eccepire sulle sue doti, come ha dimostrato in precedenti occasioni, deve solo ritrovare fiducia in se stesso. Non esistono dubbi il ragazzo ha la possibilità di risalire velocemente, di ricuperare il terreno perduto. Discorso analogo per Vichi tradito dalla troppa sicurezza. Il libero è un generoso e il desiderio di contribuire al rilancio della squadra invece di aiutarlo finisce per condizionarlo. Gli errori marchiani compiuti nell’ultimo turno devono essere cancellati rapidamente. L’esame critico dei novanta minuti di Seregno potrebbe chiudersi con l’ennesimo invito ai giocatori ad affrontare le partite con la cattiveria necessaria e indispensabile per riconquistare la fiducia dei tifosi. La precaria situazione di classifica, purtroppo, consiglia una "fotografia più dettagliata sull’Alessandria edizione 1977-78. Doveva e dev’essere l’attuale un campionato di transizione in vista di un rilancio della società. I risultati purtroppo si sono rivelati deludenti. A pagarne lo scotto sinora è stato Mario Trebbi accusato di non essere riuscito a dare alla compagine un gioco, una fisionomia adatta alla mentalità e alle capacità dei giocatori. Il tecnico la domenica precedente l’esonero si era detto ancora fiducioso dei ragazzi lasciando capire che prima o poi l’Alessandria sarebbe finalmente riuscita ad esprimersi al meglio. Il presidente Cavallo non gli ha concesso la possibilità ritenendo utile e indispensabile dare una scossa all’ambiente per salvare il salvabile. Mattò ha chiesto un mese di tempo per venirne a capo. «Entro la fine di gennaio sapremo quanto vale l’Alessandria. Ai giocatori il responso». Il mister gioca una grossa e rischiosa carta: l’abbiamo scritto nelle scorse settimane. Mancando i risultati la conclusione sarà una sola: la rosa dei giocatori concessa da Cavallo a Trebbi deve considerarsi insufficiente ad ogni effetto. Il presidente resta della convinzione che la compagine possa sovvertire il pronostico; l’ha detto molte volte, lo ripete nel momento in cui le prestazioni della squadra sembrano avvalorare le pochezze rilevate e indicate dagli sportivi. Come dare torto ai fans se la promessa di mantenere l'Alessandria in C1 si rivelerà fasulla? La piazza in fermento da troppi anni attende con ansia di conoscere il responso. Parla con una certa nostalgia del presidente Sacco, della agonia del calcio alessandrino nel momento in cui esplode quello casalese. I cugini della Juniorcasale avanzano spediti verso la serie B; il Derthona ha buone possibilità di finire in C1. Nessuno accetta l’evenienza di un’Alessandria, dal passato glorioso, sui campetti di squadre dilettantistiche. L’anno zero viene respinto, ma è possibile uscire dalla crisi, tornare a sperare, ad illudersi? Giriamo la domanda al presidente Cavallo, al tecnico ai giocatori. Allo stadio Moccagatta si gioca alle 14,30 una partita in cui il risultato vale doppio, triplo. Con il Trento, inutile nasconderlo, si vince o si... muore, calcisticamente parlando. L’Orso grigio si gioca in cinque giorni i pochi spiccioli di credibilità. All’Alessandria non bastano i pareggi, sono indispensabili, necessari i quattro punti in palio. Certo, gli avversari sono per nulla raccomandabili, incominciando dal Trento per giungere alla Biellese dell’ex varesino e alessandrino Borghi che proprio nell’ultimo campionato è stato tra i grandi protagonisti. Mister Mattò lo sa e non si nasconde l’insidia alla quale va incontro. Il tecnico è chiamato ad esercitare tutto il peso della propria personalità per evitare che il nervosismo evidenziatosi durante e dopo la partita con il Seregno abbia ad affondare ulteriormente le radici. Troppi sono i segni premonitori della tempesta che potrebbe abbattersi da un momento all’altro. Per allontanare il pericolo esiste una soluzione unica: il successo. L’allenatore ha lasciato trapelare la intenzione di usare la mano di ferro per evitare ulteriori tracolli; si parla di multe, di rotazioni all’interno della squadra con chiaro riferimento ai giovani. Purtroppo le nuove leve sinora invece di dissolvere i dubbi li hanno ingigantiti. Non vediamo tra i rincalzi nessun salvatore della patria. Il comm. Bruno Cavallo contestato la scorsa stagione a Mantova rischia di scatenare la buriana pure ad Alessandria: i suoi campioni l’hanno tradito pesantemente. Dal naufragio si salvano in pochi. E’ sciocco cercare altre attenuanti o giustificazioni. All’Alessandria per salvarsi necessita serenità, fiducia nei propri mezzi. Presidente e allenatore sono chiamati ad un’opera ardua, sarebbe un grave errore trascurarla alla luce degli ultimi risultati. Aveva ragione Trebbi a Novara, tra i grigi pochi « sono gli uomini »: su costoro è necessario agire per evitare l’umiliazione di una retrocessione - tale deve infatti considerarsi la partecipazione alla C2 - che nessuno alla vigilia della stagione paventava. La partita con il Trento, secondo il nostro modesto parere, dirà inequivocabilmente se l’appassionato può ancora credere o meno nei ragazzi in maglia grigia. (Il Piccolo, 4 gennaio 1978 – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) SEREGNO-ALESSANDRIA 3-1 Dopo tante peripezie e dopo tante amarezze raccolte a piene mani in questa fase iniziale del campionato il Seregno si è riscattato con un risultato che è scaturito da una serie di combinazioni di rara efficacia. Finalmente contro l’Alessandria si è vista una formazione che ha lottato con grande generosità, che ha profuso le proprie energie lungo l’intero arco dell’incontro con l’intento di ottenere la posta in palio. La trasformazione del Seregno è stata sorprendente; sotto la mano di Mario Trezzi la squadra ha conquistato in poche battute quelle qualità che l’avevano contraddistinta nei precedenti tornei. Qualità che si estrinsecavano nella volontà di tutti i giocatori, nella voglia di vincere a tutti i costi. Ebbene l’incontro con l’Alessandria ha sottolineato il ritrovato vigore del Seregno e lo ha sottolineato attraverso la prestazione di tutto il complesso. La squadra ha segnato tre reti ed è andata vicinissima la bersaglio in altre occasioni ed ha colpito per ben due volte i legni della porta avversaria. Ciò è avvenuto al 15’ con Ballabio che ha colpito la base del palo mentre al 37’ Erba dopo aver superato tre avversari in un entusiasmante slalom mandava la sfera a sbattere contro la traversa. Un Seregno dunque trasformato. Tutti finiti quindi i guai della formazione brianzola? A giudicare dal risultato di oggi c’è da credere che il Seregno abbia finalmente imboccato la strada del gioco, quella strada che porta inesorabilmente ai risultati. L’Alessandria forse non si aspettava un avversario di simile caratura. La formazione ospite infatti dopo essere passata in vantaggio con una conclusione della scattante estrema Baglini che era deviata con la punta del piede di Bonati (il replay di una televisione privata ha consentito di ricostruire tutta l’azione) ha forse rinunciato troppo presto al gioco chiudendosi nella propria metà campo. Questo stato di fatto ha favorito le iniziative del Seregno che ha finito per esaltarsi e per ottenere una vittoria dai robusti contorni. Nel Seregno quindi tutti bene, una prestazione maiuscola è venuta da Ballabio il vero trascinatore di tutta la squadra. Bisogna comunque sottolineare la ritrovata vigoria di tutti gli altri elementi (La Gazzetta dello Sport, Franco Cantù) RECUPERI: Piacenza - Biellese 0-0 RISULTATI: Biellese - Udinese 1-1 Juniorcasale - Padova 1-0 Novara - S. Angelo 3-1 Pergocrema - Bolzano 3-0 Piacenza - Audace 2-1 Pro Patria - Omegna 1-1 Seregno - Alessandria 3-1 Trento - Lecco 1-1 Treviso - Pro Vercelli 1-0 Triestina - Mantova 0-0 CLASSIFICA: Juniorcasale 24; Udinese 23; Piacenza* 21; Novara, Treviso 20; Biellese 19; S. Angelo, Mantova, Triestina 17; Padova, Trento, Lecco, Bolzano 16; Pergocrema* 14; Pro Patria 12; Alessandria, Pro Vercelli 11; Omegna 10; Seregno 9; Audace 7 *Una gara in meno MARCATORI: 9 reti: Ascagni (Juniorcasale). 7 reti: Basili (Juniorcasale), 6 reti: Dioni (Biellese); Frutti (Mantova); Picchietti (Novara); Rossi (Padova); Alessandrini (Piacenza); Cesati (Piacenza); Zandegù (Treviso) Il punto sul campionato La Junior si è issata solitaria in testa al girone, una squadra fatta di chiaro-scuri: ritmo lento e sbadigli, poi improvvise fiammate, il gol della vittoria è arrivato su rigore all'81' grazie a Marella. A Biella si è tutto deciso nel primo tempo: in vantaggio al 30' con Ulivieri i friulani sono stati raggiunti al 37' da Pellerei.; tanto impegno ma poco spettacolo tra due squadre con obiettivi diversi. Pari e patta tra Pro Patria e Omegna al termine di una gara molto combattuta che ha visto i piemontesi passare per primi in vantaggio e poi farsi raggiungere nei primi minuti del secondo tempo. Avvio a spron battuto della Pro Vercelli ma la risposta del Treviso era fulminea e arrivava il gol della vittoria era di Stefanelli. Vittoria meritata da parte del Piacenza sull'Audace che ha dimostrato un valore che la classifica non ha espresso: gli ospiti hanno chiuso la gara con un uomo in meno.