Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1977/1978
Serie C
20-11-1977 - Giornata: 11 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Pro Patria et Libertate Calcio 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Bosetti Ermanno, Moretti Franco, Chiogna Ezio, Colombo Antonio, Vichi Roberto, Tascheri Aldo, Facchinello Gianni, Baglini Stefano, Bologna Vincenzo [58. Ferraris (I) Alessandro], Bellacomo Gianfranco A disp.:Piccotti Enrico, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Fellini, Frigerio, Lupone, Sartirana, Moroni, Vallacchi, Foglia, Ardemagni, Baiguera, Bracchi, Fara [40. Tomba]. A disp.: Tacconi, Mazzarella. All.: Barison Paolo

Arbitro: Faccenda Vincenzo (Salerno)
Note
Espulsi: 81. Bellacomo [A], Frigerio [P]. Ammoniti: 43. Sartirana [P], 60. Bracchi [P]. Angoli: 3-2 Spettatori: 2.300 circa di cui 1.968 paganti per un incasso di 4.880.200 lire Inizio gara ore 14.30

Commento
La capolista piemontese entra nella zona piemontese del girone B ALESSANDRIA E NOVARA E' BOOM Con la Pro Patria è decisivo il gol di Tortora, qualche affanno (2-1) per la banda di Marchetti di fronte al generoso Suzzara Non sono andati oltre il pareggio, uno scialbo e deludente 0-0 i grigi dell'Alessandria impegnati al Moccagatta contro una Pro Patria non certo eccezionale malgrado l'innesto del neo acquisto Ardemagni, che tra 1 bustocchi è stato senza dubbio uno dei migliori. Un pareggio che non ha soddisfatto i tifosi non accorsi In numero eccessivo (1980 1 paganti, per un incasso di 4 milioni e 880 mila lire) e che al termine hanno vivacemente contestato 1 giocatori prendendosela In particolare con il terzino Moretti, reo, tra l'altro, di alcune papere in difese. Un Moretti particolarmente nervoso tanto da reagire, al momento di uscire dal campo, con quel gruppetto di tifosi che dietro la rete non nascondevano giudizi poco lusinghieri. Un pareggio, vorremmo aggiungere, neppure del tutto meritato, considerato che gli attacchi più decisi sono stati condotti senza dubbio dagli ospiti quali hanno anche avuto qualche buona occasione per andare a rete. Da parte alessandrina, invece, non c'è stato nessun tiro in porta, se si fa eccezione per il pallone calciato da Facchinello e respinto dalla traversa. A queste carenze d'attacco, che si uniscono a quelle ormai tradizionali per l'Alessandria 1977-78 del centrocampo sempre molto deficitario, si devono aggiungere certe Incertezze in difesa, come quelle abbastanza plateali di Moretti, mentre Vichi non è stato al l'altezza di supplire in questo settore agli errori dei compagni. Partita, quindi, tutto sommato brutta e noiosa, con conseguente perdita di uno dei punti in palio, mentre la classifica si fa sempre più difficile tenuto presente che Tempi duri per Trebbi ormai l'Alessandria si trova a dover lottare per evitare di rimanere invischiata tra quelle otto squadre destinate a passare alla C2. Ammoniti, della Pro Patria Bracchi e Sartirana che poi all'81' si è fatto espellere assieme all'alessandrino Bellacomo dopo uno scorretto scontro tra i due. Tre a due i calci d'angolo a favore dell'Alessandria. Considerati il tono dell'Incontro, ben poche le azioni annotate e da ricordare. Dopo un tiro alto di Bellacomo al 6' e un bel cross di Facchinello all'11 che Tascheri non sa sfruttare, sono i grigi a trovarsi in difficoltà. Siamo al 12': Moretti sbaglia l'intervento su Foglia che aveva vinto il dribbling con Vichi, lo stesso Moretti, in area, interviene fallosamente, almeno cosi sembrava, sull'ala bustocca rischiando di subire un rigore, ma l'arbitro fa cenno di procedere. Al 35' l'unica vera occasione per l'Alessandria: calcio d'angolo, la palla arriva a Facchinello, che colpisce di prepotenza centrando però la traversa: sul pallone rimbalzato in aria Interviene di testa Baglini, ma Fellini non ha difficoltà a parare il non difficile tiro. Nella ripresa, al 62', grosso rischio per l'Alessandria: ancora una «cappella» di Moretti In difesa, pallone che di rimpallo arriva a Tomba, il cui tiro, con Lucetti ormai fuori area per una precedente uscita, viene respinto sulla linea bianca dal rapido intervento del sempre bravo Colombo. E la partita non ha più storia, ad eccezione di un'assurda e pericolosa uscita dall'area del portiere Lucetti che per poco non dà ai bustocchi la possibilità di segnare proprio a tempo ormai scaduto. (La Stampa - Franco Marchiaro) L’ANGOLO DEL GATTOPARDO L'Alessandria non segna al “Moccagatta„ da 215' Gli sportivi a fine partita, erano oltremodo innervositi dai comportamento della compagine ed i commenti alquanto agri, per nulla dolci. I fischi, le grida o. stili confermano lo stato di disagio dei fans che alla vigilia del derby attendevano dai ragazzi una prestazione maiuscola tale da garantire una prestazione positiva al «Natal Palli ». La compagine mandrogna attraversa un momento delicato. Con l'arrivo di Vichi e Facchinello, si pensava ad uno riscossa, ad un ricupero tale da eliminare gli ultimi dubbi. E’ accaduto il contrario e da tre domeniche segnano il passo. Allo zero a zero casalingo con il Sant’Angelo (allora si disse: è troppo presto per dare un giudizio) si contrappose il 2-3 di Padova che alimentò la fiammella della speranza. Il secondo pareggio casalingo, a reti bianche, dà la stura a mille supposizioni. La più diffusa concerne l'inconsistenza dei giocatori, i limiti atletici e tecnici.Si accenna apertamente ad atleti incapaci di svolgere un tema tattico, di carenze insuperabili. In altre parole si pone sotto accusa i due terzi della rosa, si accomuna in un unico fardello giovani e anziani. Siamo scesi tanto in basso nello spazio di pochi mesi? L’andamento della partita pare suffragate il giudizio tanto negativo. L’Alessandria in novanta minuti non è stata in grado di creare una sola azione manovrata sotto la rete di Fellini. Si è faticato persino per giungere al limite dell’area di rigore. Una pressione inconsistente costruita su una serie di passaggi orizzontali invece che verticali tali da consentire ai bustocci di retrocedere in assoluta tranquillità, di costituire davanti all’area una barriera insormontabile o quasi. Una specie di assalto condotto senza acume tattico per novanta minuti; un arrembaggio inconcludente, senza prospettive. Le cause di tanta inconsistenza offensiva? L’arretramento di fiosetti per coprire il ruolo lasciato vacante da Contratto impegnato nel torneo internazionale di Montecarlo (l’alessandrino ha giocato due partite in azzurro) ha inevitabilmente determinato un indebolimento del settore centrale. Facchinello infatti pur muovendosi a centrocampo ha, per il momento, un’autonomia limitata che non gli consente di dedicarsi compiutamente alla regìa. Neppure Bologna può essere impiegato nella delicata mansione dovendosi dedicare a rifornire le punte, ad inserirsi per completare il dialogo. Torna d'attualità il discorso dell'uomo - cervello capace di smistare il gioco, di costringere le punte ad un maggiore movimento sull’out. Lanci in profondità,aperture in diagonale si vedono raramente: si continua invariabilmente a portare il pallone coinvolgendo nella manovra un numero eccessivo di compagni. Accade che non meno di tre-quattro giocatori si muovono in uno spazio di pochi metri quadrati per favorire lo scambio lasciando sguarnito il proprio settore. E’ un dialogo affannoso senza possibilità di filtrare nelle maglie avversarie. Il rallentamento costante del gioco, la rinuncia a sfruttare le linee laterali, l’incapacità di tentare le conclusioni da fuori area — il solo a cercare il tiro sorpresa è Facchinello — contribuiscono ad evidenziare maggiormente gli aspetti negativi del complesso grigio, da diverse domeniche nell'occhio del ciclone. Troppi per tanto gli elementi che contribuiscono a rendere i grigi complesso di bassa invece di alta classifica. Superficialmente sono stati indicati difetti macroscopici. Impossibile uscire dall'equivoco tecnico-tattico? Contrariamente a] giudizio di molti, siamo del parere che la squadra, pur con i limiti e le carenze, ha i mezzi per tenere validamente testa agli avversari impegnandoli seriamente come è accaduto in altre occasioni. Alessandria - Pro Patria, la sagra dei centrocampisti, si è risolta senza vinti o vincitori, nonostante le premesse bellicose della vigilia. I bustocchi reduci dalla gara infrasettimanale di Coppa Italia con il Novara (sconfitta di misura 2-3 al termine dei tempi supplementari) si sono confermati complesso solido, abile nel contenere gli avversari sulla trequarti e nello sganciare il piccolo e sempre pericoloso Foglia verso la rete di Lucetti. II ritmo del gioco è piuttosto blando, Ardemagni e Bracchi non sono mostri di velocità, ma sanno controllare il pallone, smistarlo, favorire gli inserimenti del fedelissimo Frigerio, un difensore fluidificante fornito di un’ottima stangata come ha dimostrato sulle punizioni. Alla determinazione i lombardi uniscono quel pizzico di cattiveria "furba" che gli alessandrini dimostrano di lasciare troppo sovente negli... spogliatoi. L’allenatore Barison ha impostato la squadra sulla difensiva costituendo un ottimo filtro centrale per favorire le punte nei capovolgimenti di fronte. L’Alessandria per non correre rischi si è affidata nuovamente all’undici sceso all’Appiani, Bosetti con la maglia numero due appostato sul tornante e il giovane Tascheri a destra a sostituire il funambolo e sin troppo estroverso Vagheggi Colombo e Moretti sono andati sulle due punte, il primo ha preso in consegna Foglia e il compagno Frara e successivamente Tomba. Marcature secondo logica, centrocampo affidato a Chiogna, Facchinello e Bellaccomo con Bologna in funzione di raccordo per i "marines” Baglini e Tascheri. Compagine pienamente valida sulla carta, meno sul campo come l’andamento della contesa diretta con molta sufficienza da Faccenda ha dimostrato. I mandrogni a differenza di altre gare partono con circospezione, si teme infatti il contropiede. Le notizie sulla consistenza dei bustocchi sono ottime, i lombardi invece temendo la reazione dei locali preferiscono attendere gli avvenimenti limitandosi a controilare e possibilmente sfruttare le cistrerne per tenere in costante stato d'allarme la retroguardia locale impostata su Vichi. Basta una indecisione di Moretti. ed il terzino durante la partita ne avrà parecchie, per innervosire il collettivo grigio, li fatto o il fatiaccio accade, al 13’ quando il terzino a pochi metri dall'area di rigore incespica sulla palla favorendo l'attento Foglia. L’attaccante impossessatosi della sfera avanza rapidamente aggirando Vichi ed entrando in arca di rigore mentre alle spalle rinviene Moretti. Il pubblico ammutolisce vedendo l’ala ruzzolare a terra. Rigore? L’arbitro a due passi neppure si scompone facendo cenno di continuare. Spiegheranno a fine partita i giocatori alessandrini: Foglia nel tentativo di agganciare la sfera ha perduto l'equilibrio. Nessun intervento falloso, il signor Faccenda d'altronde era in posizione ottimale per giudicare. Siamo d’accordo con i giocatori: l’arbitro tutt'altro che casalingo, avrebbe fischiato la massima punizione senza indugio se Moretti avesse agganciato il bustoeco. Lo scampato pericolo invece di scuotere gli alessandrini, acuisce l’indolenza atletica. Le manovre sono accettabili sino a trequarti — la posizione difensiva degli ospiti favoriscono l'avanzata — poi subentra uno stato di stanchezza... psicologica. Le rigide marcature dei lombardi lasciano poco spazio: la strada migliore sarebbe cercare il tiro da lunga gittata, nessuno si assunte la responsabilità. Strano, ma vero, tutti sembrano convinti di potere centrare il bersaglio unicamente entrando nell'area piccola. I difensori vanno a nozze con attaccanti decisamente orientati ad operare in spazi ristretti invece di costringerli ad un maggiore movimento. L’assenza di Contratto si fa sentire. Per scuotere l'Alcssandria sono necessarie due fiondate di Facchinello risucchiato in attacco. Il gran momento, dei grigi si registra al 34' ed a propiziarlo è lo spento Baglini. II centravanti ricordandosi di possedere fisico e fiato scatta sulla destra effettuando un calibrato centro, la difesa respinge su Facchinello pronto ad agganciare e a saettare.E’ una vera cannonata destinata a creare seri guai a FeLlini se sulla traiettoria non si trovasse un bustocco a deviare alla meno peggio in angolo. Chiogna dalla bandierina effettuava un tiro validissimo tale da mettere in difficoltà la difesa costretta a liberarsi affannosamente sull'alessandrino. Facchinello ringrazia per il regalo, prende la mira scaricando una bordata capace di ammazzare un bue. II pallone sibila sopra le teste centrando in pieno la traversa e ricadendo verso l’area piccola. Sulla sfera (udite) si lanciano senza un briciolo di buonsenso sia Baglini che Tascheri ostacolandosi a vicenda. La possibilità di centrare il bersaglio gioca a volte brutti scherzi. Aggancia prima il centravanti ma invece del tiro angolato scaturisce un innocuo pallonetto centrale facile preda dell’incredulo Fellini. Un regalo di tali proporzioni non lo attendeva. La partita degli alessandrini si esaurisce praticamente sulla sequenza dei due tiri di Facchinello. La compagine invece di sfruttare il momento favorevole torna ad assumere il consueto cliches di gioco. Bologna si trastulla nel dimostrare doti da ottimo giocoliere, Baglini scompare dalla tenzone. Tascheri invece di muoversi sulla fascia viene a sua volta attratto al centro. Bellaccomo si muove come un dannato stretto da vicino da Santamaria. Il mediano non fa complimenti, si usano piedi e mani per avere la meglio. Il bustocco finisce per esagerare buscandosi l'ammonizione. E’ il preludio a quanto accadrà nella ripresa. Il peso piuma mandrogno, in un ennesimo tete a tete perde le staffe e reagisce. Risultato, entrambi finiscono anzitempo negli spogliatoi a meditare sulle malefatte. Conclusa la ripresa senza danno, si attende a ripresa nella speranza di assistere ad un forcing accettabile tale da scompaginare il sistema difensivo dei lombardi. E’ una attesa inutile. L'Alessandria continua a dominare sulla fascia centrale, ad avanzare con una serie di passaggi laterali senza impensierire minimamente la Pro Patria. Sono invece i bustocchi ad approfittare degli sbilanciamenti per filtrare nel settore alessandrino tanto da determinare situazioni di emergenza. Quanto accade al 62’ è sintomatico. Ennesima gaffe dell’incerto Moretti e via libera per Tomba Lucetti esce alla disperata tentando di fare scudo con il proprio corpo, ma il "quattordicesimo” riesce ugualmente a centrare lo specchio della porta sguarnita. Fortunatamente Colombo è in buona posizione per salvare il risultato. Facile prevedere cosa sarebbe accaduto se gli ospiti fossero riusciti ad andare a bersaglio. L’Alessandria è incapace di scuotersi dall’apatia generale, di fiondare con decisione sulle estreme, di cercare la conclusione di prepotenza. Eppure Colombo, lo stesso Bologna hanno sul piede la palla buona: si cincischia perdendo la possibilità di impensierire Fellini. L’Alessandria si affida alla terza punta, il giovane Ferraris rinunciando a Bologna praticamente nullo in fase di offesa. E’ l’estremo tentativo per tentare di raddrizzare una partita chiaramene avviata sul binario dello 0-0. Gli schemi purtroppo non variano, si manovra con insistenza al centro dimenticando le fasce laterali. Tascheri e Ferraris affogano nella confusione generale ed a nulla valgono i disperati tentativi per cercare lo spiraglio. I mandrogni beccati dal pubblico si disuniscono, perdono colpi ed i bustocchi ne approfittano per sorprendere i padroni di casa. La situazione peggiora con il trascorrere dei minuti tanto da indurre Lucetti ad effettuare una uscita pazza. Il finale è caotico ed i fischi si sprecano. Moretti al fischio d’inizio perde la tramontana scatenandosi con il pubblico, per calmarlo intervengono i compagni. Trebbi ammette che gli avversari, in casa, sono sempre ostici, che i lombardi giocando sull’anticipo sono riusciti a tenere i suoi ragazzi in scacco. Il mister è chiaramente deluso dalla prestazione alla vigilia del gran derby con un avversario che invece dispone di un attacco a mitraglia. Cosa accadrà domenica al Natal Palli? L’Alessandria si trova con l’assoluta necessità di conquistare almeno un punto per non scivolare ulteriormente sui fondali della bassa classifica. Una trasferta proibitiva anche se i grigi hanno sinora dimostrato di muoversi con migliore determinazione e grinta proprio in trasferta. I quattro punti conquistati lontano dal Moccagatta lo confermano abondantemente. Diciamo che la Juniorcasale potrebbe rappresentare l'ultima spiaggia. Capitan Colombo ed il suo manipolo chiusi dal pronostico, sull’esempio della trasferta di Trieste, sapranno compiere il miracolo? L ’interrogativo lo scioglierà in campo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Novara - Mantova 0-0 Pergocrema - Juniorcasale 0-3 Piacenza - Triestina 2-1 Pro Vercelli - Omegna 1-0 S.Angelo - Bolzano 0-0 Seregno - Audace 0-0 Trento - Biellese 2-0 Treviso - Padova 2-1 Udinese - Lecco 2-0 CLASSIFICA: Udinese p.17; Piacenza 16; Junior 15; S.Angelo 14; Novara, Mantova 13; Padova 12; Bolzano, Trento, Biellese 11; Alessandria, Lecco, Treviso, Triestina, Pergocrema 10; Pro Patria, Pro Vercelli 9; Omegna 8; Seregno 7; Audace 4 MARCATORI: 7 reti: Cesati (Piacenza); 6 reti: Dioni (Biellese), Basili e Ascagni (Junior), Piccinetti (Novara); 5 reti: Frutti (Mantova); 4 reti: Sartori (Bolzano), Galluzzo (Lecco), Franzoni (Piacenza), Zandegù (Treviso ), Dri (Triestina). Il punto sul campionato La Junior ha estratto il suo jolly andando a vincere a Crema, dove nessuno aveva raccolto i due punti: potenza di gioco e vitalità degli atleti, agonismo e inventiva di temi. Cristiano Masuero, 17 anni, ha salvato la Pro Vercelli segnando il gol della vittoria con un poderoso colpo di testa che ha permesso ai locali di battere l'Omegna. Il Novara ha fallito nuovamente l'impresa: l'incontro con il Mantova è finito a reti inviolate; i locali sono riusciti ad indirizzare, verso il portiere avversario, soltanto due tiri. La Biellese aveva iniziato all'attacco con molto cipiglio sul campo del Trento: fatta sua la prima parte del match ai locali non è rimasto che giocare di rimessa. Ma nella ripresa i locali rientravano in campo trasformati e riuscivano a ottenere i gol della vittoria.