Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2009/2010
Lega Pro 1ª Div.
13-12-2009 - Giornata: 17 - Arezzo - CittÃ di Arezzo


Arezzo AC - Alessandria US 1912 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 42. Maniero [Ar] , 47. Maniero [Ar] , 62. Erpen [Ar]

Alessandria US 1912 Servili Andrea, Pucino Raffaele [67. Ciancio Simone], Sottil Andrea, Cammaroto Vincenzo, Gosheh Shadi, Briano Mauro [51. Mateos Aparicio Marcelo], Fantini Enrico, Buglio Angelo, Damonte Loris [64. Motta Angelo Giovanni], Volpara Emanuele, Artico Fabio A disp.:Longhi Matteo, (P) Lorenzon Francesco, Schettino Alberto, Signorini Andrea All.: Buglio Francesco

Formazione avversaria
AREZZO AC: Mazzoni, Music, Figliomeni, Terra, Sereni, Erpen [65. De Oliveira], Miglietta, Togni [83. Venitucci], Croce, Maniero [75. Orosz], Chianese. A disp: Giusti, Poli, Laverone, Bazzoffia. All.: Galderisi Giuseppe

Arbitro: Merchiori Filippo (Ferrara) [Leonetti, Lattanzi]
Note
Ammoniti: Pucino [Al], Damonte [Al]. Angoli: 17-0. Recuperi: 0.+ 4. Spettatori: 670 paganti, 1.197 abbonati, incasso € 17.189,24 Cielo coperto, giornata fredda, terreno discreto. Inizio gara ore 14.30

Commento
IL TRIS CHE NEGA LA CINQUINA Si ferma la striscia positiva dei grigi nella gestione Buglio. Palo di Artico, poi l’uno - due amaranto La cinquina non riesce all’Alessandria. perché all’Arezzo riesce il tris. Che è risultato pesante, esagerato, eccessivamente punitivo nei confronti dei grigi. Chi si limita a leggere il punteggio, 3-0, può immaginare un dominio netto, una gara a senso unico, un monologo di gioco, di condizione, di tecnica. Così non è anche se i grigi non sono belli come a Lumezzane e neppure come contro il Benevento. Sono pronti, questo sì, ad affrontare un avversario di tanta qualità e sostanza, che visto in tv, a Novara, impressiona e toglie anche il sonno a Buglio. Ore sveglio a studiare le contromosse, che per 42’ funzionano: fino al vantaggio degli amaranto, con la complicità grigia. Non tanto, e non solo, per la libertà, concessa a Maniero, di anticipare tutti sul primo palo e di infilare Servili, ma soprattutto per l’opportunità consegnata a uno come Croce di pennellare un tiro cross che, per poco, non fa male già da solo e la traversa colpita è solo un prologo a ciò che accade una frazione di secondo dopo. Sono questi i particolari che fanno la differenza quando il confine tra due formazioni distanti per obiettivi stagionali diventa molto sottile, quasi impercettibile. Per 40’è l’Alessandria giusta, quella che in settimana ha studiato a fondo la squadra di Galderisi per colpirla nelle sue caratteristiche: esecuzione quasi perfetta, ci starebbe pure il gol, al 37’, quando i grigi sfruttano, bene, quello che dovrebbe essere il leit motiv di tutta la gara, la ripartenza, con profondità centrale e scarico sul giocatore offensivo più esterno. In questo caso Fantini che s’incunea e Artico che, in area, semina il panica con una serie di dribbling. Incrocio giusto, peccato - come qualcuno più anziano ha fatto notare - che i pali non siamo più quadrati, perché sarebbe gol sicuro e, invece, è solo pallone che ritorna in campo. Peccato, perché Artico, sempre più attaccante lo avrebbe meritato: può consolarsi, il capitano con gli elogi corali raccolti anche su sponda ‘nemi - ca’, «un giocatore di altra categoria. Superiore a tutti». E c’è anche chi, alla fine, chiosa un pensiero che è di molti, «fosse entrato quel pallone, sarebbe stata un’altra partita». Ne siamo convinti. La profondità è solo di destra L’Alessandria che fa tutto bene, o quasi, nel primo tempo, frequenta poco la fascia sinistra. Ed è un limite, con effetti alla distanza. «Abbiamo insistito quasi esclusivamente a destra - ammette anche Francesco Buglio - dove abbiamo costruito le nostre azioni più pericolose. Peccato non avere fatto altrettanto a sinistra, dove sono mancati i cambi di gioco che ci avrebbero permesso di arrivare meglio, e con più pericolosità in area. Con l’effetto che Fantini ha speso molto e nel finale era un po’ stanco, e noi abbiamo perso opportunità per attaccare la profondità e non far vivere minuti tranquilli a Music e Erpen». (Il Piccolo - Mimma Caligaris) E' Riccardo Maniero il protagonista della vittoria dell' Arezzo. La giovane punta (ora a quota 5 reti) stende l' Alessandria con una doppietta. Fino a quel momento l' Arezzo, reduce da una settimana difficile a causa del ritardo degli stipendi, aveva collezionato solo angoli e aveva rischiato qualcosa con Artico, che ha colpito un palo. Al 43' la svolta: Croce crossa per Erpen che colpisce la traversa di testa, sulla ribattuta si avventa Maniero per l' 1-0. Nel secondo tempo è un' altra partita ed in campo c' è solo l' Arezzo che al 1' raddoppia con Maniero, che insacca sulla respinta corta di Servili su tiro di Chianese. Il tris è di Erpen al 15'. (Gazzetta dello Sport) RISULTATI: Benevento - Viareggio 2-2 Cremonese - Varese 4-1 Foligno - Perugia 1-2 Lecco - Como 0-1 Lumezzane - Pro Patria 1-1 Monza - Figline 2-2 Paganese - Novara 1-2 Sorrento - Pergocrema 0-0 CLASSIFICA: Novara p.39; Cremonese 36; Varese 33; Arezzo 31; Perugia 28; Benevento 27; Lumezzane 25; Alessandria 23; Foligno, Monza 20; Lecco 19; Figline, Sorrento, Como 18; Pro Patria 17; Viareggio, Pergocrema 16; Paganese 11 MARCATORI: 11 reti: Le Noci (Pergocrema), 10: Motta (Novara), 8: Chianese (Arezzo), Guidetti (Cremonese), Frediani (Figline), 7: Ebagua (Varese). Il punto sul campionato Ritorno alla vittoria per il Novara che batte un' ostica Paganese, chiude l' andata senza sconfitte e continua la corsa solitaria in vetta. La Cremonese vince e si lascia alle spalle il Varese al termine di una partita dai due volti. Un micidiale uno-due di Bondi a cavallo tra il primo e il secondo tempo regala al Perugia la vittoria nel derby con il Foligno, che aveva trovato con Turchi il gol del momentaneo vantaggio. Nel giorno del debutto di Camplone, poteva andare peggio al Benevento che dopo 45' si trovava sullo 0-2 col Viareggio. Una doppietta di Fanucchi vanifica le prime reti in biancorosso di Stefano Seedorf e Ravasi. Il pareggio sta stretto al Monza, ma premia il cuore di un Figline che, per due volte in svantaggio, ha sempre trovato la forza per reagire. (La Gazzetta dello Sport)