Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1968/1969
Serie C
16-03-1969 - Giornata: 26 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Venezia Calcio 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Moriggi Avelino, Piacentini Lorenzo, Rossi Alberto, De Luca Sergio, Colombo Antonio, Daolio Fausto, Corbellini Giuseppe, Chinellato Bruno, Lojacono Francisco Ramon, Berta Massimo, Dori Franco A disp.:(P) Rosso Giacomo All.: Pietruzzi Mario - D.T.: Cappelli

Formazione avversaria
VENEZIA CALCIO: Bubacco, Rigo, Santarello, Grossi, Nanni, Chiodi, Gorin, Penso, Bellinazzi, Scarpa, Fregonese. All: Quario Carlo Alberto

Arbitro: Levrero Alessio (Genova)
Note
Spettatori: 6000 Angoli: 13-3 Giornata di sole, temperatura discreta e buono il fondo del campo di gioco Inizio gara ore 15.00

Commento
SFUMANO CON IL VENEZIA I SOGNI PROMOZIONE Fallito ancora una volta l’esperimento di Lojacono centravanti Si è giocato per novanta minuti nell’area neroverde senza mai trovare lo spiraglio per andare a rete © Domenica derby con l’Asti ADDIO SOGNI DI PROMOZIONE! Dopo la scopola di Valdagno, il Venezia ha dato il colpo di grazia alle ultime ambizioni dei grigi. Con questo mezzo passo falso tutto è rinviato al prossimo campionato che dovrebbe essere quello finalmente buono. I dirigenti, da quanto abbiamo appreso, sono già al lavoro per evitare di ripetere gli errori compiuti in questi campionati semiprofessionistici. E’ un peccato che l’Alessandria abbia gettato alle ortiche le possibilità di salire a vele spiegate nella serie superiore. Gli uomini per compiere l’impresa vittoriosa secondo il nostro modesto punto di vista non mancavano. Indubbiamente si sono' compiuti degli errori nella fase iniziale, la più critica; guardando la classifica non si hanno dubbi. Sarebbe bastato guadagnare tre punti di più in casa e due fuori, cosa non impossibile, per trovarsi a ridosso della prima. Il Piacenza, con la vittoria sul Marzotto, pare ormai avviato verso la vittoria finale. E’ la squadra meglio preparata che ha saputo superare gli ostacoli senza troppi danni. Pur mancando ancora tre mesi alla conclusione del campionato, non si vede chi possa insidiare i piacentini. Solo uno sbandamento pauroso rilancerà le inseguitrici che avanzano troppo affannosamente. Dalla squadra di Pietruzzi, dopo la bella serie di partite utili e la vittoria nel derby contro il Novara, ci si attendeva qualcosa di più. Per l’ennesima volta l’undici è mancato nel momento critico, quando cioè sarebbe bastato un piccolo sforzo per issarsi alla guida delle inseguitrici. A Valdagno, come abbiamo scritto nell’ultima edizione di mercoledì, i grigi hanno subito passivamente, come era accaduto in altre occasioni. Con i neroverdi la solfa non è mutata. Ripetiamo che non basta l’assenza di Tomy per giustificare i mandrogni. All’abulia dei giocatori si è aggiunto nell’ultimo incontro casalingo, la disposizione tattica che consideriamo veramente errata. Schierando Lojacono al centro dell’attacco si è ripetuto l’errore della gara con il Monfalcone. L’italo argentino non ha più lo scatto di un tempo; gli anni si fanno sentire. E’ una utopia pretendere che scatti o riesca a districarsi in un fazzoletto, contro una difesa che giochi molto stretto, sull’uomo. Pensavamo che ammaestrati da quell’amara esperienza si adottasse l’espediente di schierare sì Lojacono con la maglia numero nove, ma con funzioni di centrocampista. Libero da impegni di marcatura e con la possibilità di incunearsi nei corridoi, il nostro centravanti avrebbe reso molto di più favorendo in modo forse determinante i compagni. Sarebbe bastato giocare con tre punte, le due ali, Corbellini e Dori e a turno Chinellato o Berta. Contemporaneamente utilizzando Rossi non solo con funzioni di terzino, nelle azioni in profondità, Dori poteva cercare spazio al centro dell’area di rigore. La partita con il Venezia andava dunque impostata sul centrocampo invitando l’avversario a scoprirsi maggiormente. Proiettandosi all’attacco con quattro punte, ma senza un centravanti vero, si sono costruite decine di azioni, ma mai nessuna in grado di impensierire seriamente l’estremo difensore avversario. La paura di sbagliare fa sì che gli attaccanti preferiscano appoggiare sul compagno anche quando gli si apre lo spiraglio per tentare la via della rete. L’Alessandria ha premuto costantemente per novanta minuti con il solo risultato di battere dodici calci d’angolo. Altra critica: i giocatori sono troppo statici; pochi quelli che cercano di anticipare l’avversario. Si attende a piè fermo la sfera invece di conquistarla, dando così agli avversari un vantaggio notevole. Il Venezia senza correre troppi rischi è tornato a casa con un prezioso punto: l’Alessandria ha invece perduto l’ultimo autobus per la promozione. Sulla partita ci pare non ci sia altro da aggiungere. Per le prossime partite occorre sperare nel rientro sollecito di Tomy o Villa, entrambi sulla via della guarigione. Le soddisfazioni potrebbero essere ancora numerose se i giocatori sapranno lottare veramente anche in questo momento in cui l’obiettivo principale della contesa pare definitivamente sfumato. Domenica prossima è in programma la trasferta ad Asti per il "derby” con i cugini. Ne potrebbe scaturire un buon incontro ora che l’undici può giocare senza l’assillo di vincere a tutti i costi. Mollare ora sarebbe un errore imperdonabile. Il momento è difficile, ma ad ogni giocatore i tifosi chiedono ugualmente di battersi senza risparmio di energia, nell’interesse della società ed anche proprio. A Pietruzzi il compito di tenere alto il morale, di gettare le basi per quella che dovrebbe essere veramente l’Alessandria della riscossa. Qualche giovane in squadra, dunque, non guasterebbe visto che con i senatori si è fallito ugualmente il bersaglio della B. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Secondo passo falso dei grigi: 0-0 L'ALESSANDRIA DELUDE E PAREGGIOA CON IL VENEZIA Proprio nel momento in cui t tifosi alessandrini alimentavano speranze di promozione, i grigi sono incappati dapprima nella sconfitta di Valdagno mentre ieri non sono andati oltre il risultato di parità (0-0), sul terreno amico contro i veneziani. Altra battuta d'arresto, con tanto malcontento dei tifosi locali che, dopo avere assistito ad una incolore prova dei loro beniamini, hanno manifestato il disappunto accompagnandoli negli spogliatoi con sonore bordate di fischi. Causa un attacco influenzale a Tomy, l'Alessandria ha schierato al centro della prima linea il vecchio Lojacono con compiti non si è capito bene se di centravanti puro o con mansioni di rilancio dei compagni di linea. Il risultato è stato negativo: l'attacco alessandrino è rimasto così privo di una punta, anche se Chinellato ha tentato più volte di inserirsi in fasi offensive. Considerato che Corbellini e Dori non erano nella loro migliore giornata, appare giusto il risultato di parità, anche se l'Alessandria ha attaccato di più, ottenendo un gran numero di calci d'angolo: ben tredici contro solo 3 del Venezia. Il momento più, favorevole i grigi l'hanno avuto all'inizio della ripresa: a tamburo battente hanno assediato l'area neroverde e Bubacco ha avuto il suo lavoro, su tiri di Chinellato e Dori. Poi a portiere ospite ha messo in angolo una magistrale punizione dal limite di Lojacono, mentre un tiro di Rossi è andato fuori di poco. Quindi buio completo, mentre il Venezia in contropiede si è reso pericoloso più volte, ma senza convinzione, in quanto era chiaro che gli ospiti puntavano al pareggio. Il primo tempo è stato più scadente del secondo; si è avuto un bel colpo di testa di Chinellato, respinto in corner da Bubacco, mentre Lojacono, su azione di calcio d'angolo, ha tentato il pallonetto, mandando la sfera appena sopra la traversa. (La Stampa - Ed. Sport - E.C.) Risultati: Biellese - Macobiasti 0-0 Monfalcone - Rapallo 0-0 Piacenza - Marzotto 1-0 Pro Patria - Novara 1-0 Savona - Triestina 1-0 Solbiatese - Legnano 3-1 Sottomarina - Verbania 0-0 Trevigliese - Treviso 0-0 Udinese - Cremonese 3-0 CLASSIFICA: Piacenza p. 37; Udinese, Treviso, Solbiatese 33; Alessandria, Triestina 31; Novara 30; Savona 29; Monfalcone 28 ; Pro Patria, 27 ; Trevigliese 26; Venezia 25; Biellese, Legnano 23; Verbania 22; Sottomarina, Macobiasti 19; Cremonese, Marzotto 17; Rapallo, 15 *una gara in meno Marcatori: 15 reti: Blasig (Udinese), Longo (Solbiatese); 13 reti: Solbiati (Pro Patria); 11 reti: Bellinazzi (Venezia), Del Barba (Solbiatese); 10 reti: Tomyi (Alessandria), Ciclitira (Monfalcone), Gìacomini (Triestina); 9 reti: Ulivieri (Legnano), Mola (Piacenza), Paina (Triestina), Magistrelii (Treviso) Il punto sul campionato Giocando la più brutta partita della stagione, il Piacenza è riuscito a strappare la vittoria contro il modesto Marzotto, tra i biancorossi qualcosa non ha funzionato a centrocampo: la capolista è parsa priva di quella chiarezza di impostazione che le ha permesso di emergere. Perdendo a Busto Arsizio, il Novara ha visto ridursi le speranze per la lotta promozione: falcidiata dal gioco della Pro Patria, a formazione piemontese ha mantenuto per lunghi tratti l'iniziativa della manovra ma non è mai riuscita a rendersi effettivamente pericolosa. La Biellese non è riuscita a superare l'Astimacobi sbagliando anche un calcio di rigore e chiudendo la gara in nove uomini causa infortuni di Nanni e Mattarucchi. La Triestina ha resistito agli attacchi del Savona fino al 26' della ripresa quando Dalmonte è riuscito a centrare il bersaglio. La Trevigliese ha attaccato a lungo ma non è riuscita a superare l'accorta difesa del Treviso. Prezioso pareggio quello conquistato dal Verbania sul campo di Chioggia a spese di una delle squadre direttamente interessate alla retrocessione. Il risultato di 3-0 dell'Udinese non ha avuto bisogno di commenti: la Cremonese non è riuscita a schierare un valido apporto difensivo.