Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1968/1969
Serie C
13-04-1969 - Giornata: 29 - Trieste - Giuseppe Grezar


Triestina US - Alessandria US 2 - 1 (0 - 0)
RETI: 63. Tumiati [Tr] 47. Daolio F.[A], 58. aut. Bagnasco G.[A]

Alessandria US Moriggi Avelino, Piacentini Lorenzo, Rossi Alberto, Chinellato Bruno, Colombo Antonio, Bagnasco Giancarlo, Villa (I) Lino, Berta Massimo, De Luca Sergio, Daolio Fausto, Dori Franco A disp.:(P) Rosso Giacomo All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
TRIESTINA US: Colovatti, Kuk, Martinelli, Del Piccolo, Sadar, Pestrin, Tumiati, Giacomini, Paina, Scala, Ridolfi. All: Radio Enrico

Arbitro: Campanini Mario (Finale Emilia)
Note
Angoli: 5-1 Spettatori: 3000 Il campo della Triestina era pesantissimo e per tutta la durata dell’incontro è caduta una pioggia violenta, con bora e raffiche Inizio gara ore 15.00

Commento
I BEI SOGNI DI PROMOZIONE SONO FINITI NEL CASSETTO L'Alessandria ha giocato una delle sue migliori partite: la sfortuna e gli alabardati hanno costretto alla resa i « grigi » © La grande giornata di Moriggi che ha parato l’impossibile © Assenti Tomy, Corbellini e capitan Lojacono A TRIESTE LA PAROLA DEFINITIVA: per quest’anno i progetti di promozione in Serie B sono finiti... nel cassetto. Se ne riparlerà nel 1970, con la viva speranza che sia veramente quello buono, tanto atteso dagli sportivi. Sette punti ci separano dal Piacenza che con la vittoria ottenuta a spese della Biellese si è ormai involato verso la serie cadetta. I piacentini meritano questa affermazione perchè durante tutto l’ arco del campionato non hanno mai accusato battute a vuoto. Nei momenti difficili poi hanno saputo mascherare molto bene i loro malanni. Dell’Alessandria abbiamo detto: è partita molto male, poi ha avuto una pausa determinata più da motivi psicologi che atletici. Si sono perduti punti preziosi in casa, altri sono stati regalati. E ’ stato veramente un campionato sbagliato, una altalena di speranze e di delusioni. Chiuso il capitolo della lotta per l’unica poltrona disponibile, non resta che pensare al futuro, all’allenatore nuovo che dovrà forgiare la squadra e al sostituto di Lojacono e di qualche altro elemento. Il tempo per operare con tranquillità non manca: meglio quindi pensarci ora che all’ultimo momento con il pericolo di trovarci con il solito bidone. Gli sportivi non devono essere illusi in eterno. Quest’anno il pubblico ha risposto assai bene alle sollecitazioni dei dirigenti grigi: l’incitamento alla squadra non è mai venuto meno. Gli incassi sono stati abbastanza buoni e sarebbero stati migliori se si fosse iniziato in modo veramente maiuscolo. Non ci dilungheremo oltre su questi dati di fatto che abbiamo esposto più di una volta lungo il cammino del campionato stesso. Torniamo dunque alla partita di Trieste. L’Alessandria ha speso al « Grezar » tutte le energie che aveva in serbo; ha lottato come sempre avevamo chiesto, ma non ha avuto fortuna. Non ha avuto dalla sua la dea bendata. Pietruzzi, costretto a rinunciare prima a Tomy, poi a Corbellini e infine a Lojacono; Villa che si è visto fermare prima dal fango poi da Martinelli la palla del pareggio. Sarebbe bastato quel gol per dare nuovo vigore a tutto il complesso che sino a quel momento si era gettato nella lotta senza risparmio di energie. Il destino evidentemente era avverso agli uomini i in maglia grigia i quali tornano a casa a testa alta.l Avessero sempre lottato così, oggi non ci troveremmo nelle condizioni di versare lacrime. Lasciamo ora la parola ai cronisti che hanno seguito da vicino questa sfortunata esibizione delTAlessandria. Iniziamo con la « Gazzetta del Popolo ». Ha scritto Mario Grassi: « Una grande Triestina si è imposta ad un’Alessandria altrettanto grande. E ’ stata una delle più belle partite viste al "Grezar” tra due compagini che meritano forse qualcosa di più di quanto dica la loro già rispettabile posizione in classifica. Ne è scaturita una partita scintillante agonisticamente e, malgrado la pioggia e il fango, anche tecnicamente valida, nonostante le tre marcature siano scaturite da altrettanti calci di punizione. Due squadre che hanno gettato sul campo tutto il loro orgoglio e la loro classe... il pareggio sarebbe stato forse il risultato più logico ma, agli effetti della classifica, probabilmente non sarebbe servito nè all’una nè all’altra delle due squadre. La sorte ha questa volta favorito i "rossoalabardati” se non altro per le maggiori occasioni create e per la loro combattività ». Giorgio Gandolfi inviato de « La Stampa »: « La sfortuna si è accanita contro l’Alessandria. Pietruzzi è stato costretto a rivoluzionare la squadra. E’ comunque un’Alessandria fortissima quella che giostra allo stadio "Grezar”, che controlla il gioco e va per prima in vantaggio. Poi l’arbitro inventa un fallo a danno dei grigi e da questa punizione nasce il pareggio per una deviazione di Bagnasco nella propria rete. C’è un logico periodo di smarrimento tra i piemontesi, e gli avversari ne approfittano raddoppiando le marcature. L’Alessandria non si arrende: riprende ad attaccare a ritmo sostenuto, combatte su ogni pallone, arriva cinque-sei volte in zona gol... Il miglior commento alla partita ci sembra quello espresso da un tifoso triestino: "L’Alessandria è la migliore delle squadre viste da noi. Se fosse stata al completo, i nostri avrebbero dovuto arrendersi” ». Ed infine Italo Soncini sulla « Gazzetta dello Sport »: « Prima di tutto una grande dimostrazione di sportività e di cavalleria. La Triestina è stata più spigliata, più precisa nei suoi disegni offensivi, l’Alessandria si è difesa con tenacia, talvolta con disperazione, riuscendo per lungo tempo a neutralizzare la furia scatenata degli alabardati. Moriggi è stato un portentoso guardiano dei pali. Ma i suoi terzini non sono stati inferiori a lui. Il terreno era pesante, il pallone pure; si correva maledettamente con continui spostamenti di fronte, con la bora che sferzava i giocatori, con l’acqua che talvolta faceva galleggiare il pallone. Dire quanta fatica costasse ai giocatori un simile comportamento è ozioso ». La cronaca, dunque, parla chiaro. Una grande, grandissima partita dei grigi, ma la soddisfazione è risultata solo platonica. Giocare bene, in p artico la re nel calcio, non sempre serve. Molte volte è meglio puntare al sodo, decisamente. L’unico rimprovero che si può muovere al tecnico grigio è quello di essere partito con il proposito di dividere la posta invece che puntare decisamente al successo. Il primo tempo e sino alla rete di Daolio le pedine erano sta te mosse in funzione del pareggio. Dopo che i rossoalabardati erano riusciti a riequilibrare le sorti si è ancora insistito per difendere il punto. In quel momento a dire il vero era problematico reggere all’urto dei padroni di casa decisi a fare bottino pieno. Indipendentemente da queste disquisizioni più o meno tecniche rimane il fatto che l’undici ha gettato nella lotta le sue energie migliori. Era però scritto nel gran libro del destino che le cose non sarebbero mutate a favore dei mandrogni. Pazienza, sarà per un’altra volta. L’importante è di avere dimostrato che l’attaccamento ai colori sociali è ancora una cosa viva. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Tra i piemontesi assente il fuoriclasse Lojacono I GRIGI PER PRIMI IN VANTAGGIO SONO RAGGIUNTI E SUPERATI: 1-2 Pietruzzi è stato costretto a schierare una formazione rimaneggiata, che ha però validamente contrastato i veneti - Dopo il goal di Daolio il pareggio su autorete di Bagnasco - Tumiati definisce il punteggio La sfortuna si è accanita contro l'Alessandria! Squalificato Corbellini, ammalato Tomy, poco prima della gara di Trieste è venuto a mancare anche Lojacono per cui l'allenatore Pietruzzi è stato costretto a rivoluzionare la squadra, rilanciando Bagnasco quale libero, e spostando Chinellato e Daolio. E' comunque un'Alessandria fortissima quella che giostra allo stadio Grezar, che controlla il gioco e va per prima in vantaggio. Poi l'arbitro inventa un fallo a danno dei grigi e da questa punizione nasce il pareggio per una deviazione di Bagnasco nella propria porta. C'è un logico periodo di smarrimento fra i piemontesi, e gli avversari ne approfittano raddoppiando le marcature. L'Alessandria non si arrende: riprende ad attaccare a ritmo sostenuto, combatte su ogni pallone, arriva cinquesei volte in zona''goal. Al 35' ha la grande occasione: Villa calcia nella porta sguarnita, il pallone sta per superare la linea (secondo i grigi l'ha già varcata totalmente) quando si ferma sul fango; arriva un terzino, Martinelli, che salva come può colpendo di striscio il pallone e rimandandolo indietro. A quésto punto, qualsiasi altra squadra si sarebbe arresa: l'Alessandria, invece, continua a battersi ancora meglio di prima. Il tempo, però, va esaurendosi e gli assalti dei grigi si spengono in un'inutile supremazia. Alia fine, giocatori e dirigenti sono costernati per una sconfitta (1 a 2) immeritata. La Triestina ha giocato molto bene ma l'Alessandria ha saputo esserle all'altezza. Il miglior commento ci sembra quello espresso da un tifoso triestino: « L'Alessandria è la migliore delle squadre viste qui da noi. Se fosse stata al completo, i nostri avrebbero dovuto arrendersi». Quando al mattino Lojacono avvertiva i postumi di un colpo subito giovedì scorso in allenamento, Pietruzzi, che già mancava di due attaccanti mutava, e indovinava la mossa tattica. La cerniera creata a centrocampo da Chinellato, Berta e Daolio appariva insuperabile: il disimpegno da parte di tutti era efficace e continuo. Alle loro spalle, Colombo, Bagnasco, Piacentini e Rossi controllavano efficacemente i pericolosi attaccanti avversari. Meriggi, dal canto suo, confermava il suo valore — specialmente nella ripresa — esibendosi in spettacolari parate. L'Alessandria è andata in vantaggio al secondo minuto di gioco della ripresa. Fallo su De Luca, una decina di metri fuori dall'area di rigore: calciava Berta, il pallone sorvolava l'area del portiere finendo nella parte opposta dove Daolio con un colpo di testa mandava alle spalle del portiere. Sorretta da un magnifico pubblico, la Triestina si riportava all'attacco ed al 13' pareggiava anche se con la complicità dell'arbitro e di un giocatore grigio. Campanini, capovolgeva le responsabilità di uno scontro fra Daolio e Del Piccolo, fischiando una punizione contro il piemontese. Scala calciava la punizione in piena area in mezzo, ad una selva di gambe e Bagnasco nel tentativo di liberare colpiva malamente infilandola nella propria rete. ' La seconda rete della Triestina ripeteva, in un certo qual senso, la precedente. Ancora un fallo contro l'Alessandria (quanti ne ha fischiati, a sproposito, l'arbitro) per un intervento regolare di Piacentini. Tirava Pestrin e Tumiati di testa, deviava in rete: 2 a 1. Al 35' il goal «contestato» dell'Alessandria su tiro di Villa con salvataggio in estremis di Martinelli. Si aveva poi un terzo goal della Triestina, su conclusione di Ridoni, ma stavolta l'arbitro fischiava il fuorigioco. Poi altri affannosi attacchi dei grigi, con un tiro di Colombo che al 44' sorvolava di poco la traversa portando con sé le speranze e le delusioni degli alessandrini. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Gandolfi) Risultati: Biellese - Piacenza 0-1 Cremonese - Savona 0-2 Legnano - Sottomarina 2-1 Macobiasti - Pro Patria 3-3 Marzotto - Solbiatese 2-1 Novara - Udinese 1-1 Rapallo - Trevigliese 0-0 Treviso - Verbania 3-0 Venezia - Monfalcone 0-0 CLASSIFICA: Piacenza p. 42; Udinese 37; Treviso, Triestina 36; Alessandria, Solbiatese 35; Novara, Savona 34; Monfalcone 31; Pro Patria 30; Trevigliese 29; Venezia 28; Legnano 27; Verbania 24; Biellese 23; Sottomarina, Marzotto, Cremonese 21; Macobiasti 20; Rapallo 16 Marcatori: 17 reti: Blasig (Udinese); 16 reti: Longo (Solblatcse); 15 reti: Solbiati (Pro Patria); 12 reti: Bellinazzi (Venezia); 11 reti: Ciclitira (Monfalcone), Del Barba (Solblatese); 10 reti: Tomy e Lojacono (Alessandria), Mola (Piacenza); Ulivieri (Legnano); Magistrali (Treviso); 9 reti: Faina (Triestina), Pandolfi (Macobiasti); 8 reti: Gabetto (Novara); 7 reti: Bramati (Novara); Giacomini (Triestina), Fregonese (Venezia); 6 reti: Medeot (Monfalcone), Stevan (Piacenza), Dalmonte (Savona), Goffi (Treviso), Fumagalli (Sottomarina). Il punto sul campionato Venezia e Monfalcone hanno chiuso l'incontro a reti inviolate ed è stato caratterizzato da due gravi incidenti. Il Piacenza ha sconfitto la Biellese con una rete segnata dalla mezz'ala Ferrante al 26' del primo tempo: i padroni di casa hanno reagito premendo in continuità verso la porta avversaria ma con l'unico risultato di ottenere una mezza dozzina di angoli. Un rigore discutibile ha tolto la meritata vittoria al Novara, dopo essersi portati in vantaggio con Maloni, allo scadere del primo tempo gli ospiti pareggiavano con Blasig su rigore. Con una doppietta di Rizzi nella ripresa il Savona ha superato la Cremonese soltanto puntigliosa. L'Astimacobi, che vinceva di tre gol nel primo tempo, ha rallentato il gioco nella ripresa facendosi raggiungere dagli ospiti della Pro Patria. Sul campo neutro di Novi Ligure il Rapallo e la Trevigliese hanno terminato in parità una gara mediocre dal punto di vista tecnico.